La pandemia ci ha insegnato che per superare la crisi tutto deve cambiare. Torino deve uscire
dalla pandemia nel segno della giustizia sociale e ambientale e guardare al futuro affermando
l'uguaglianza come valore fondamentale di una città per tutte e tutti coloro che la abitano.
Per questo alle elezioni comunali vogliamo far sentire la voce di chi vuole un'amministrazione
dalla parte di tutte e tutti, non subalterna ai grandi poteri economici, agli egoismi e ai privilegi,
ma vicina a chi lavora e cerca lavoro, a chi lotta contro la crisi climatica e sceglie o vorrebbe
poter scegliere una mobilità leggera e sostenibile, a chi tiene vivi gli spazi pubblici, come le
biblioteche e gli impianti sportivi; un'amministrazione che abbia a cuore la scuola e i servizi,
ma anche i parchi, i teatri, i cinema, i circoli, i luoghi d'incontro, di divertimento, espressione
artistica e socialità. Per questo vogliamo far sentire la voce di chi crede nella politica come
azione collettiva, partecipazione popolare, conflitto non-violento fra visioni del mondo e fra
interessi sociali che legittimamente si contrappongono. Vogliamo far sentire la voce di chi è
consapevole che occorre agire subito, radicalmente, per fermare la crisi ambientale e
climatica che mette a repentaglio la vita sul pianeta, per trasformare un modello di sviluppo
incapace di generare benessere, opportunità, speranza nel futuro.
Sinistra Ecologista nasce per essere questa voce. Le sfide sono enormi e le istituzioni di
governo della città devono essere il primo strumento per affrontarle. Bisogna lottare contro
la crisi climatica e l'inquinamento, contro la de-industrializzazione e la disoccupazione,
contro le discriminazioni e l'esclusione sociale, contro l'incuria degli spazi pubblici e il
consumo di suolo, a tutela del patrimonio pubblico minacciato dalle privatizzazioni. Bisogna
occuparsi dei problemi della città sapendo guardare ai problemi del mondo, cercando
soluzioni che proteggano la grande maggioranza della società e non le élite di privilegiati.
Bisogna essere pronti a cogliere le grandi opportunità che la transizione ecologica metterà a
disposizione per creare lavoro e una migliore qualità della vita, mobilitando le tante
competenze e passioni presenti e facendo una alleanza con il territorio della Città
Metropolitana.
Sinistra Ecologista nasce per mettersi al servizio di queste istanze e rappresentarle nel
prossimo Consiglio comunale e nella prossima amministrazione. In discontinuità con un
passato di giunte che hanno deluso le attese. In relazione con le forze politiche che
condividono con noi un orizzonte di valori democratici e antifascisti. Alle amministrative non
ci saranno rivincite: basta guardare indietro, a Torino non servono vecchie ricette. Serve una
transizione ecologica che cambi la nostra economia, servono energie nuove che sappiano
interpretare i bisogni di tutti i quartieri, suscitare partecipazione e impegno, capire i problemi
e offrire soluzioni orientate in senso ugualitario, laico, femminista. Per questo crediamo nella
forza di idee radicali, ma nel dialogo e nel lavoro comune della coalizione nell'interesse della
SINISTRA
ECOLOGISTA
collettività, per uscire dalla crisi diversi e migliori.
Per queste ragioni diamo vita a Sinistra Ecologista e chiediamo alle torinesi e ai torinesi che si
riconoscono nei nostri valori e nella nostra prospettiva di unirsi a noi. Ci rivolgiamo a tutte le
persone che si impegnano quotidianamente per costruire una società più giusta, attraverso
vertenze, lotte, volontariato, impegno professionale, sindacale e politico. Per “uscire insieme”
dalla crisi. Per combattere la crisi climatica. Per costruire una città solidale, inclusiva, felice.
Valeria Gritti
Francesca Valeria Gruppi
Francesca Guarnieri
Diego Guzzi
Luca La Vaille
Anita Marafioti
Roberto Mezzalama
Stefano Moro
Federica Patti
Carlo Pignatta
Giuseppe Piras
Alessandra Quarta
Alice Ravinale
Alberto Re
Jacopo Rosatelli
Luca Sardo
Antonio Soggia
Enrico Tamburini
Laura Tori
Maria Chiara Acciarini
Marco Albeltaro
Roberto Bacchin
Andrea Buldorini
Emanuele Busconi
Maria Cristina Caimotto
Umberto Capra
Marco Chiauzza
Ilda Curti
Silvana Dalmazzone
Sara Diena
Francesca Druetti
Nuccia Ferraris
Rosa Fioravante
Mimmo Gallo
Chiara Gasparri
Ilaria Genovese
Mario Ginevro
Marco Grimaldi
UNITA, SANA, GIUSTA
La Torino che vogliamo è felice, vivace, inclusiva, ecologica, prospera e attraente. Offre una vita
dignitosa a tutte e tutti, sostiene le battaglie per l’avanzamento dei diritti sociali e civili, tutela
chi lavora e chi si occupa del bene comune, è impegnata fattivamente nella transizione
ecologica, protegge il territorio e l’ambiente e gestisce le sue risorse con attenzione e cura,
favorisce l’incontro, promuove la cultura e il divertimento delle persone.
La Torino che vogliamo è accogliente in ogni quartiere, investe nella prossimità ma ha forti
legami con tutta l’area metropolitana, con la Regione, con il Paese, con l’Europa e col mondo.
È una Torino unita, che si confronta con le forze economiche, con le associazioni e con i
cittadini e le cittadine, capace di mettere insieme le molte realtà positive che esistono, le
azioni di cambiamento che ogni giorno si compiono e le tante persone capaci che hanno
voglia di trasformare la città, uscendo così più forte, diversa e migliore dalla crisi che
l'attraversa.
TORINO PER IL FUTURO
Oggi Torino è la capitale italiana dello smog e una delle città con il più alto numero di auto per
abitante. Ciò provoca centinaia di morti e malattie croniche ogni anno, sottrae spazi pubblici
ad altri usi, crea rumore, stress, bassa qualità urbana.
Per raggiungere gli obiettivi europei sulla qualità dell’aria e sul clima Torino deve cambiare la
sua mobilità e farlo subito: ridurre il numero di veicoli e aumentare l’offerta di trasporto
pubblico su tutta l’area metropolitana, ripristinare i mezzi notturni, aggiornare e completare
il Biciplan, potenziare i collegamenti con i Comuni vicini, creare sistemi di sharing diffusi,
ridurre la velocità delle auto, creare zone senza traffico intorno alle scuole, installare migliaia
di punti di ricarica per le auto elettriche, aumentare l’efficienza energetica degli edifici
pubblici e privati e aumentare l’estensione e la qualità delle aree verdi.
Vanno restituiti spazi per le persone e le attività all’aperto, eliminando le barriere
architettoniche e realizzando aree pedonali di qualità in ogni quartiere, dedicando maggiore
cura agli spazi dell’attesa: fermate, parcheggi, stazioni.
La necessaria e accelerata riduzione delle emissioni climalteranti dev'essere anche
l'occasione per diffondere nuove pratiche antispreco (nel cibo e nell'energia innanzitutto),
per il riuso dei prodotti e per l'economia circolare, per la revisione urbanistica ed energetica.
TORINO LAVORA
Oggi Torino è anche una delle capitali della deindustrializzazione e della disoccupazione
giovanile. Con i cambiamenti radicali in corso nel settore dell’automobile e del suo indotto,
la città attraversa una crisi occupazionale sempre più profonda.
Serve che anche le industrie storiche cambino e vadano verso l’economia circolare e di
impatto sociale, creando occupazione qualificata. Il Comune deve accompagnare questi
processi di trasformazione economica, offrendo servizi pubblici di qualità e utilizzando al
meglio le sue aziende e agenzie partecipate.
Il Comune può promuovere una nuova idea di lavoro: pratiche per contrastare il precariato,
giusta e piena retribuzione negli appalti, meccanismi premiali per le imprese che promuovono
la parità di genere, contrasto ai part time involontari e alle “false cooperative”, assunzione
diretta di personale per evitare di esternalizzare i propri servizi essenziali, riduzione dell'orario
di lavoro a parità di salario. E può avviare politiche attive del lavoro attraverso programmi di
formazione e riqualificazione per gli inoccupati e progetti per l’inserimento lavorativo delle
categorie più fragili.
TORINO EDUCA E IMPARA
La Città ha un ruolo fondamentale nella gestione del sistema educativo. Ha competenza
diretta sull'edilizia scolastica: spazi che occorre curare, riscoprire e valorizzare come un vero
patrimonio urbano. Perciò occorre rilanciare la relazione tra scuola e città e ripensare la
mobilità anche a partire dalle scuole, affinché siano servite dai servizi pubblici e protette da
smog e rumore. Una scuola può essere centro di vita del quartiere dove è possibile incontrarsi
per attività educative, culturali, sportive e ricreative che coinvolgono associazioni, università,
centri di formazione.
Il Comune deve potenziare il sistema integrato per la prima infanzia per contrastare le
disuguaglianze di partenza, includere le famiglie fragili nella comunità educante e risolvere i
problemi di conciliazione famiglia-lavoro. E deve promuovere progetti per limitare
l’abbandono del lavoro da parte delle donne dopo la nascita del primo figlio e ampliare i servizi
per l’infanzia fino alla completa copertura della domanda.
Il Comune dovrà promuovere e implementare i progetti di orientamento verso le scuole
superiori e l’università e potenziare le iniziative di contrasto alla dispersione scolastica. Dovrà
rilanciare Torino Città Educativa e sostenere la vocazione di città universitaria e della ricerca,
anche partecipando alla realizzazione di iniziative di edilizia universitaria, organizzando al
meglio mobilità e servizi pubblici e privati attorno a Università e Politecnico.
TORINO CURA
La Torino che cura è quella che lavora per raggiungere il “più alto livello possibile di salute"
come “stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” (OMS).
Benché la maggior parte delle politiche socio-sanitarie sia di competenza regionale, la Città è
coinvolta nella logistica, nei trasporti, nella comunicazione. Il Comune deve supportare
l’istituzione delle Case della Salute: strutture polivalenti che offrono l’insieme delle prestazioni
socio-sanitarie, nelle quali deve essere garantita la continuità assistenziale 7 giorni su 7 e per
le 24 ore. Inoltre occorre integrare la medicina di territorio in una rete territorio-ospedale e in
quest’ottica il Comune deve giocare un ruolo nella progettazione del Parco della Salute, della
Ricerca e dell’Innovazione.
Il Comune deve impegnarsi a rafforzare i consultori familiari, rendendoli adeguati in termini di
numero, di orari di apertura e di personale multispecialistico. E deve rafforzare i propri
interventi a sostegno delle persone più fragili che necessitano di assistenza domiciliare,
potenziando la rete dei servizi sociali. Inoltre può supportare le famiglie di chi è ricoverato,
facilitandone l’alloggio vicino agli ospedali, anche tramite il riutilizzo delle strutture sanitarie
dismesse.
TORINO PER I DIRITTI
Torino dovrebbe diventare capitale dei diritti, perché la più grande forma di decoro è il pieno
rispetto della dignità e dell’autodeterminazione di ogni persona.
Il Comune ha un ruolo chiave nella promozione di discorsi e pratiche di riconoscimento dei
diritti civili e nella tutela dei diritti sociali, nell’adottare misure di contrasto attivo alla povertà,
nelle politiche di accoglienza e integrazione e nella lotta a ogni forma di discriminazione,
anche attraverso l’utilizzo di un linguaggio inclusivo.
È compito della Città garantire il diritto all'abitare: occorre rafforzare gli interventi per
l’accesso alla casa, migliorando i processi di assegnazione degli alloggi popolari, i progetti di
sostegno alla morosità incolpevole e la destinazione all’emergenza abitativa del patrimonio
immobiliare pubblico inutilizzato.
Il Comune deve continuare a trascrivere gli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali,
garantire l’iscrizione della residenza per le persone migranti e il riconoscimento del genere
elettivo per le persone trans.
TORINO CREA CULTURA
Conlaculturasiviveeilavoratorielelavoratricidellacultura,colpitiduramentedallacrisipandemica,
sono energie fondamentali cui la città deve offrire occasioni di lavoro dignitoso e tutelato.
La rinascita della città dopo la pandemia sarà possibile solo con forti investimenti pubblici nel
settore artistico e culturale, a cominciare dalla manutenzione e dal consolidamento dei
progetti culturali, abbandonando l'orizzonte dei singoli eventi, valorizzando invece le
eccellenze che continuano a nascere e crescere in città: il Salone del Libro, MITO
SettembreMusica, il Sistema Musei, la rete delle biblioteche, il Teatro Regio, l'Orchestra
Sinfonica Nazionale della Rai e tante altre esperienze.
La cultura deve essere nuovamente spazio per i giovani. Concerti, teatri, cinema, circoli
culturali e ricreativi, luoghi di svago, biblioteche e musei devono tornare a vivere e molti
luoghi della città abbandonati a se stessi vanno rianimati e riutilizzati in quest’ottica.
TORINO FUNZIONA BENE
La “città dei 15 minuti” significa più servizi e decisioni locali, più occasioni per coinvolgere i
cittadini nella gestione diretta dei beni comuni e delle iniziative di sviluppo locale.
Torino deve attuare una vera organizzazione policentrica della città potenziando il ruolo delle
Circoscrizioni, mentre il rapporto con le aziende partecipate deve rimettere al centro
obiettivi di servizio ai cittadini e alle imprese e di conversione ecologica delle comunità locali.
Il rapporto con i Comuni della Città Metropolitana deve realizzarsi attraverso una vera
integrazione dei servizi, dai trasporti all’istruzione, dalla gestione dei rifiuti a quella delle
acque e degli altri beni comuni, alla politica urbanistica, con l’obiettivo complessivo di
azzerare il consumo di suolo e massimizzare il recupero delle aree degradate e contaminate.
La struttura organizzativa del Comune deve essere completamente rivista nell'ottica della
riconversione ecologica e della rinascita sociale della città, l’età media del personale deve
essere abbassata e le competenze migliorate con nuove assunzioni di giovani, percorsi di
riqualificazione del personale e integrazione del servizio civile nelle attività.
TORINO SI INCONTRA, GIOCA E SI DIVERTE
La pandemia ha ricordato a tutte e tutti l’importanza degli spazi pubblici e dei servizi di
prossimità, evidenziando le disuguaglianze tra le diverse parti della città in termini di accesso,
proposte e luoghi. Aumentare la quantità e la qualità degli spazi pubblici deve essere una priorità.
Occorre creare nuovi spazi verdi, che possano essere utilizzati come aree di sosta e di gioco,
ma anche come luoghi per la realizzazione di colture urbane. Vanno ripensate le aree fluviali
come vera e propria infrastruttura di svago, sport e divertimento. Occorre potenziare
l’offerta di strutture sportive pubbliche accessibili a tutte e tutti.
Va favorito l’uso temporaneo dello spazio pubblico per attività culturali e sociali, allargando
l’offerta di spazi per il divertimento e l’incontro a tutte le aree della città, in modo da
diminuire la concentrazione su pochi quartieri centrali.

Sinistra Ecologista manifesto

  • 1.
    La pandemia ciha insegnato che per superare la crisi tutto deve cambiare. Torino deve uscire dalla pandemia nel segno della giustizia sociale e ambientale e guardare al futuro affermando l'uguaglianza come valore fondamentale di una città per tutte e tutti coloro che la abitano. Per questo alle elezioni comunali vogliamo far sentire la voce di chi vuole un'amministrazione dalla parte di tutte e tutti, non subalterna ai grandi poteri economici, agli egoismi e ai privilegi, ma vicina a chi lavora e cerca lavoro, a chi lotta contro la crisi climatica e sceglie o vorrebbe poter scegliere una mobilità leggera e sostenibile, a chi tiene vivi gli spazi pubblici, come le biblioteche e gli impianti sportivi; un'amministrazione che abbia a cuore la scuola e i servizi, ma anche i parchi, i teatri, i cinema, i circoli, i luoghi d'incontro, di divertimento, espressione artistica e socialità. Per questo vogliamo far sentire la voce di chi crede nella politica come azione collettiva, partecipazione popolare, conflitto non-violento fra visioni del mondo e fra interessi sociali che legittimamente si contrappongono. Vogliamo far sentire la voce di chi è consapevole che occorre agire subito, radicalmente, per fermare la crisi ambientale e climatica che mette a repentaglio la vita sul pianeta, per trasformare un modello di sviluppo incapace di generare benessere, opportunità, speranza nel futuro. Sinistra Ecologista nasce per essere questa voce. Le sfide sono enormi e le istituzioni di governo della città devono essere il primo strumento per affrontarle. Bisogna lottare contro la crisi climatica e l'inquinamento, contro la de-industrializzazione e la disoccupazione, contro le discriminazioni e l'esclusione sociale, contro l'incuria degli spazi pubblici e il consumo di suolo, a tutela del patrimonio pubblico minacciato dalle privatizzazioni. Bisogna occuparsi dei problemi della città sapendo guardare ai problemi del mondo, cercando soluzioni che proteggano la grande maggioranza della società e non le élite di privilegiati. Bisogna essere pronti a cogliere le grandi opportunità che la transizione ecologica metterà a disposizione per creare lavoro e una migliore qualità della vita, mobilitando le tante competenze e passioni presenti e facendo una alleanza con il territorio della Città Metropolitana. Sinistra Ecologista nasce per mettersi al servizio di queste istanze e rappresentarle nel prossimo Consiglio comunale e nella prossima amministrazione. In discontinuità con un passato di giunte che hanno deluso le attese. In relazione con le forze politiche che condividono con noi un orizzonte di valori democratici e antifascisti. Alle amministrative non ci saranno rivincite: basta guardare indietro, a Torino non servono vecchie ricette. Serve una transizione ecologica che cambi la nostra economia, servono energie nuove che sappiano interpretare i bisogni di tutti i quartieri, suscitare partecipazione e impegno, capire i problemi e offrire soluzioni orientate in senso ugualitario, laico, femminista. Per questo crediamo nella forza di idee radicali, ma nel dialogo e nel lavoro comune della coalizione nell'interesse della SINISTRA ECOLOGISTA
  • 2.
    collettività, per usciredalla crisi diversi e migliori. Per queste ragioni diamo vita a Sinistra Ecologista e chiediamo alle torinesi e ai torinesi che si riconoscono nei nostri valori e nella nostra prospettiva di unirsi a noi. Ci rivolgiamo a tutte le persone che si impegnano quotidianamente per costruire una società più giusta, attraverso vertenze, lotte, volontariato, impegno professionale, sindacale e politico. Per “uscire insieme” dalla crisi. Per combattere la crisi climatica. Per costruire una città solidale, inclusiva, felice. Valeria Gritti Francesca Valeria Gruppi Francesca Guarnieri Diego Guzzi Luca La Vaille Anita Marafioti Roberto Mezzalama Stefano Moro Federica Patti Carlo Pignatta Giuseppe Piras Alessandra Quarta Alice Ravinale Alberto Re Jacopo Rosatelli Luca Sardo Antonio Soggia Enrico Tamburini Laura Tori Maria Chiara Acciarini Marco Albeltaro Roberto Bacchin Andrea Buldorini Emanuele Busconi Maria Cristina Caimotto Umberto Capra Marco Chiauzza Ilda Curti Silvana Dalmazzone Sara Diena Francesca Druetti Nuccia Ferraris Rosa Fioravante Mimmo Gallo Chiara Gasparri Ilaria Genovese Mario Ginevro Marco Grimaldi UNITA, SANA, GIUSTA La Torino che vogliamo è felice, vivace, inclusiva, ecologica, prospera e attraente. Offre una vita dignitosa a tutte e tutti, sostiene le battaglie per l’avanzamento dei diritti sociali e civili, tutela chi lavora e chi si occupa del bene comune, è impegnata fattivamente nella transizione ecologica, protegge il territorio e l’ambiente e gestisce le sue risorse con attenzione e cura, favorisce l’incontro, promuove la cultura e il divertimento delle persone.
  • 3.
    La Torino chevogliamo è accogliente in ogni quartiere, investe nella prossimità ma ha forti legami con tutta l’area metropolitana, con la Regione, con il Paese, con l’Europa e col mondo. È una Torino unita, che si confronta con le forze economiche, con le associazioni e con i cittadini e le cittadine, capace di mettere insieme le molte realtà positive che esistono, le azioni di cambiamento che ogni giorno si compiono e le tante persone capaci che hanno voglia di trasformare la città, uscendo così più forte, diversa e migliore dalla crisi che l'attraversa. TORINO PER IL FUTURO Oggi Torino è la capitale italiana dello smog e una delle città con il più alto numero di auto per abitante. Ciò provoca centinaia di morti e malattie croniche ogni anno, sottrae spazi pubblici ad altri usi, crea rumore, stress, bassa qualità urbana. Per raggiungere gli obiettivi europei sulla qualità dell’aria e sul clima Torino deve cambiare la sua mobilità e farlo subito: ridurre il numero di veicoli e aumentare l’offerta di trasporto pubblico su tutta l’area metropolitana, ripristinare i mezzi notturni, aggiornare e completare il Biciplan, potenziare i collegamenti con i Comuni vicini, creare sistemi di sharing diffusi, ridurre la velocità delle auto, creare zone senza traffico intorno alle scuole, installare migliaia di punti di ricarica per le auto elettriche, aumentare l’efficienza energetica degli edifici pubblici e privati e aumentare l’estensione e la qualità delle aree verdi. Vanno restituiti spazi per le persone e le attività all’aperto, eliminando le barriere architettoniche e realizzando aree pedonali di qualità in ogni quartiere, dedicando maggiore cura agli spazi dell’attesa: fermate, parcheggi, stazioni. La necessaria e accelerata riduzione delle emissioni climalteranti dev'essere anche l'occasione per diffondere nuove pratiche antispreco (nel cibo e nell'energia innanzitutto), per il riuso dei prodotti e per l'economia circolare, per la revisione urbanistica ed energetica. TORINO LAVORA Oggi Torino è anche una delle capitali della deindustrializzazione e della disoccupazione giovanile. Con i cambiamenti radicali in corso nel settore dell’automobile e del suo indotto, la città attraversa una crisi occupazionale sempre più profonda. Serve che anche le industrie storiche cambino e vadano verso l’economia circolare e di impatto sociale, creando occupazione qualificata. Il Comune deve accompagnare questi processi di trasformazione economica, offrendo servizi pubblici di qualità e utilizzando al meglio le sue aziende e agenzie partecipate.
  • 4.
    Il Comune puòpromuovere una nuova idea di lavoro: pratiche per contrastare il precariato, giusta e piena retribuzione negli appalti, meccanismi premiali per le imprese che promuovono la parità di genere, contrasto ai part time involontari e alle “false cooperative”, assunzione diretta di personale per evitare di esternalizzare i propri servizi essenziali, riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario. E può avviare politiche attive del lavoro attraverso programmi di formazione e riqualificazione per gli inoccupati e progetti per l’inserimento lavorativo delle categorie più fragili. TORINO EDUCA E IMPARA La Città ha un ruolo fondamentale nella gestione del sistema educativo. Ha competenza diretta sull'edilizia scolastica: spazi che occorre curare, riscoprire e valorizzare come un vero patrimonio urbano. Perciò occorre rilanciare la relazione tra scuola e città e ripensare la mobilità anche a partire dalle scuole, affinché siano servite dai servizi pubblici e protette da smog e rumore. Una scuola può essere centro di vita del quartiere dove è possibile incontrarsi per attività educative, culturali, sportive e ricreative che coinvolgono associazioni, università, centri di formazione. Il Comune deve potenziare il sistema integrato per la prima infanzia per contrastare le disuguaglianze di partenza, includere le famiglie fragili nella comunità educante e risolvere i problemi di conciliazione famiglia-lavoro. E deve promuovere progetti per limitare l’abbandono del lavoro da parte delle donne dopo la nascita del primo figlio e ampliare i servizi per l’infanzia fino alla completa copertura della domanda. Il Comune dovrà promuovere e implementare i progetti di orientamento verso le scuole superiori e l’università e potenziare le iniziative di contrasto alla dispersione scolastica. Dovrà rilanciare Torino Città Educativa e sostenere la vocazione di città universitaria e della ricerca, anche partecipando alla realizzazione di iniziative di edilizia universitaria, organizzando al meglio mobilità e servizi pubblici e privati attorno a Università e Politecnico. TORINO CURA La Torino che cura è quella che lavora per raggiungere il “più alto livello possibile di salute" come “stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” (OMS). Benché la maggior parte delle politiche socio-sanitarie sia di competenza regionale, la Città è coinvolta nella logistica, nei trasporti, nella comunicazione. Il Comune deve supportare l’istituzione delle Case della Salute: strutture polivalenti che offrono l’insieme delle prestazioni socio-sanitarie, nelle quali deve essere garantita la continuità assistenziale 7 giorni su 7 e per le 24 ore. Inoltre occorre integrare la medicina di territorio in una rete territorio-ospedale e in quest’ottica il Comune deve giocare un ruolo nella progettazione del Parco della Salute, della
  • 5.
    Ricerca e dell’Innovazione. IlComune deve impegnarsi a rafforzare i consultori familiari, rendendoli adeguati in termini di numero, di orari di apertura e di personale multispecialistico. E deve rafforzare i propri interventi a sostegno delle persone più fragili che necessitano di assistenza domiciliare, potenziando la rete dei servizi sociali. Inoltre può supportare le famiglie di chi è ricoverato, facilitandone l’alloggio vicino agli ospedali, anche tramite il riutilizzo delle strutture sanitarie dismesse. TORINO PER I DIRITTI Torino dovrebbe diventare capitale dei diritti, perché la più grande forma di decoro è il pieno rispetto della dignità e dell’autodeterminazione di ogni persona. Il Comune ha un ruolo chiave nella promozione di discorsi e pratiche di riconoscimento dei diritti civili e nella tutela dei diritti sociali, nell’adottare misure di contrasto attivo alla povertà, nelle politiche di accoglienza e integrazione e nella lotta a ogni forma di discriminazione, anche attraverso l’utilizzo di un linguaggio inclusivo. È compito della Città garantire il diritto all'abitare: occorre rafforzare gli interventi per l’accesso alla casa, migliorando i processi di assegnazione degli alloggi popolari, i progetti di sostegno alla morosità incolpevole e la destinazione all’emergenza abitativa del patrimonio immobiliare pubblico inutilizzato. Il Comune deve continuare a trascrivere gli atti di nascita dei figli delle coppie omogenitoriali, garantire l’iscrizione della residenza per le persone migranti e il riconoscimento del genere elettivo per le persone trans. TORINO CREA CULTURA Conlaculturasiviveeilavoratorielelavoratricidellacultura,colpitiduramentedallacrisipandemica, sono energie fondamentali cui la città deve offrire occasioni di lavoro dignitoso e tutelato. La rinascita della città dopo la pandemia sarà possibile solo con forti investimenti pubblici nel settore artistico e culturale, a cominciare dalla manutenzione e dal consolidamento dei progetti culturali, abbandonando l'orizzonte dei singoli eventi, valorizzando invece le eccellenze che continuano a nascere e crescere in città: il Salone del Libro, MITO SettembreMusica, il Sistema Musei, la rete delle biblioteche, il Teatro Regio, l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e tante altre esperienze. La cultura deve essere nuovamente spazio per i giovani. Concerti, teatri, cinema, circoli
  • 6.
    culturali e ricreativi,luoghi di svago, biblioteche e musei devono tornare a vivere e molti luoghi della città abbandonati a se stessi vanno rianimati e riutilizzati in quest’ottica. TORINO FUNZIONA BENE La “città dei 15 minuti” significa più servizi e decisioni locali, più occasioni per coinvolgere i cittadini nella gestione diretta dei beni comuni e delle iniziative di sviluppo locale. Torino deve attuare una vera organizzazione policentrica della città potenziando il ruolo delle Circoscrizioni, mentre il rapporto con le aziende partecipate deve rimettere al centro obiettivi di servizio ai cittadini e alle imprese e di conversione ecologica delle comunità locali. Il rapporto con i Comuni della Città Metropolitana deve realizzarsi attraverso una vera integrazione dei servizi, dai trasporti all’istruzione, dalla gestione dei rifiuti a quella delle acque e degli altri beni comuni, alla politica urbanistica, con l’obiettivo complessivo di azzerare il consumo di suolo e massimizzare il recupero delle aree degradate e contaminate. La struttura organizzativa del Comune deve essere completamente rivista nell'ottica della riconversione ecologica e della rinascita sociale della città, l’età media del personale deve essere abbassata e le competenze migliorate con nuove assunzioni di giovani, percorsi di riqualificazione del personale e integrazione del servizio civile nelle attività. TORINO SI INCONTRA, GIOCA E SI DIVERTE La pandemia ha ricordato a tutte e tutti l’importanza degli spazi pubblici e dei servizi di prossimità, evidenziando le disuguaglianze tra le diverse parti della città in termini di accesso, proposte e luoghi. Aumentare la quantità e la qualità degli spazi pubblici deve essere una priorità. Occorre creare nuovi spazi verdi, che possano essere utilizzati come aree di sosta e di gioco, ma anche come luoghi per la realizzazione di colture urbane. Vanno ripensate le aree fluviali come vera e propria infrastruttura di svago, sport e divertimento. Occorre potenziare l’offerta di strutture sportive pubbliche accessibili a tutte e tutti. Va favorito l’uso temporaneo dello spazio pubblico per attività culturali e sociali, allargando l’offerta di spazi per il divertimento e l’incontro a tutte le aree della città, in modo da diminuire la concentrazione su pochi quartieri centrali.