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SENEGAL
INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI MERCATI E DELLE
IMPRESE INTERNAZIONALI
A.A. 2020/2021
Erika Palumbo
INDICE
1.Situazione GEOPOLITICA
- Geografia e cultura;
- Politica e Rapporti internazionali;
- Dakar;
- Legislazione.
2.Situazione ECONOMICA
- Un’economia in grande crescita;
- Il contributo settoriale al PIL;
- La Cina in Africa;
- Infrastrutture.
3.NEXT GOALS
- Un Paese che elargisce investimenti;
- Un Senegal tutto al femminile;
- Petrolio e Gas;
- Power Up.
4.COVID-19
ll Senegal è una Repubblica presidenziale dell’Africa Nord-
Occidentale ed uno dei principali snodi delle rotte
commerciali in virtù della posizione strategica che occupa.
La lingua ufficiale è il Francese ma viene affiancato parallelamente
dal Wolof.
GEOGRAFIA E CULTURA
Il clima è tipicamente tropicale con temperature
piuttosto elevate ovunque.
Il territorio si presenta pianeggiante nella quasi totalità
della superficie occupata (nella parte Sud-Orientale si
toccano punte di 500 metri) mentre a Sud si alternano
lande desertiche tipiche della savana e rigogliose
foreste.
Il Paese è diviso in 1 4 Regioni.
● Popolazione di circa 16 Milioni di abitanti.
● Grande presenza di giovani (l’età media è di 18 anni),
il tasso di mortalità infantile è molto elevato (41,7%),
l’aspettativa di vita si attesta sui 66,9 anni.
● Saldo migratorio netto risulta negativo (-1,4%).
● 3 etnie: i Wolof, i Sérèr e i Flula.
● Casamance: storica battaglia per l’indipendenza da Dakar.
● La religione maggiormente professata è l’Islam, si registra
come il 95% della popolazione.
POLITICA E RAPPORTI INTERNAZIONALI
4/4/1960 2000-2012 2012
⮚ Da ex colonia francese
acquisisce l’indipendenza il 4
Aprile 1960.
⮚ Nei primi anni che seguirono
l’indipendenza il Paese
rimase ancorato a logiche di
trasmissione del potere per
successione.
⮚ Il malcontento nei confronti di Wade
portò nel 2012 alla vittoria delle elezioni
di Macky Sall.
⮚ Si inserisce nel campo riformista,
connotato da una prospettiva di
apertura verso il resto dell’Africa come
agli altri Continenti.
FOCUS
POLITICO:
Grande solidità democratica ma anche la formazione di un sano bipolarismo, al pari delle democrazie occidentali.
SOCIALE:
Interventi in merito al sistema educativo, l’incremento delle tutele dei lavoratori e il contrasto alla criminalità ed
un ruolo attivo del Paese a livello territoriale ed internazionale.
INTERNAZIONALE:
A livello internazionale intrattiene importanti relazioni con USA e Cina.
Ha aderito agli accordi UE-ACP di Cotonou del 2000: Sviluppo, commercio, migrazione.
Francia – Italia – Cina - America
⮚ Quando Abdoulaye Wade sale al potere la
democrazia diretta inizia a prendere piede.
⮚ Nel 2011 tenta di apportare consistenti modifiche
alla Costituzione senegalese e tale azione fu
percepita come un attentato alla vita
democratica del paese favorendo l’insorgere di
rivolte civili.
"LA CAPITALE DEL SENEGAL È DAKAR E FU CHIAMATA LA CAPITALE
DELL’AFRICA OCCIDENTALE NEL 1850”
I trasporti si riconducono
- alla gomma su strada (bus, taxi e vetture
private);
- man mano che ci si allontana si sviluppa
una rete ferroviaria di costruzione francese.
E’ un fulcro strategico e lo snodo più
importante per le rotte commerciali verso
Europa e America.
Polo di aggregazione a 360 gradi per il Senegal, si può
considerare come la metropoli più a ovest dell’Africa
occidentale; conta 2 milioni di abitanti.
È una città giovane, in rapido sviluppo edilizio, capace di
attrarre personalità ed imprese dal resto del mondo. Questa
sua attrattività internazionale la rende un melting pot di
culture differenti.
Si ritrovano i principali distretti educativi e le strutture
istituzionali di maggior importanza, così come la sede delle più
grandi aziende.
DAKAR
LA LEGISLAZIONE
“In Senegal la giustizia viene percepita come un “mondo oscuro, inaccessibile e di difficile comprensione”-Prof. Camara
In ogni caso il Senegal, comparato con gli altri Paesi africani,
presenta un sistema giudiziario tra i più stabili ed avanzati. Ne è
testimone un’applicazione del diritto consuetudinario al settore
della proprietà fondiaria. Sono presenti infatti “consigli rurali” che
svolgono la funzione di arbitrato.
Il Senegal fa parte dell’OHADA, organizzazione che ha come
obiettivo l’elaborazione di un ecosistema di regole
appartenenti al diritto commerciale e societario che mette poi
a disposizione dei Paesi aderenti, in modo da istituire uno
spazio sovranazionale in cui vi sia certezza ed uniformità
legislativa.
La legislazione, infatti, presenta una forte ambivalenza, essa è una commistione tra
la civil law francese (in virtù della passata storia da colonia) ed il diritto
consuetudinario relativo alla pre-colonizzazione. Tale dicotomia si ritrova anche
nelle strutture sociali dove vengono esercitati i diritti.
Tale diritto è differente a quello delle democrazie
avanzate, esso non segue leggi vere e proprie
lasciando discrezionalità al giudice nella guida della
causa, il cui obiettivo è di trovare un compromesso
al fine di un equilibrio della comunità.
Da quando è stato lanciato il programma
“Plan Senegal Emergent” nel 2014 il PIL è
cresciuto in maniera sostenuta, aumentando
nel 2017 del 6,7% e nel 2018 del 6,8%.
Il tasso di disoccupazione è
molto basso e si attesta
intorno al 6,7%.
Il rischio di credito è molto
elevato e il Paese si classifica
67/100 nel ranking di SACE
SIMEST.
La moneta corrente è il
CFA ed è legata all’euro,
in modo da impedirne
l’inflazione. Essa viene
garantita dalla banca
centrale francese, che
detenendo le relative
riserve auree ne
influenza le politiche
monetarie.
.
Il Senegal: la gazzella d’Africa.
UN’ECONOMIA IN GRANDE CRESCITA
Si stima che in un lasso di tempo che va
dai 10 ai 14 anni il PIL del Paese
raddoppierà, portandolo da economia in
via di sviluppo ad economia in transizione.
Il Paese dipende ancora
molto dalle rimesse che
rappresentano il 10% del
PIL.
Le esportazioni
hanno raggiunto
8,9 miliardi di
dollari nel 2019
Nonostante ciò rimane un
deficit importante di 3,5
miliardi
I principali paesi in cui
esporta sono: il Mali (443
mln), la Svizzera (225 mln) e
l’India( 140 mln)
Le principali importazioni
provengono dall Francia
(917 mln), Cina (544 mln) e
Nigeria (453 mln)
I settori chiave dell’
esportazione sono: il
pescato, il fosfato, l’oro e le
coltivazioni di arachidi e
cotone
IMPORT - EXPORT
IL CONTRIBUTO
SETTORIALE AL PIL
● SETTORE PRIMARIO
E’ un settore sviluppato che
contribuisce per il 16,5% alla
crescita del PIL. La crescita è
stabile, tranne in alcuni periodi
caratterizzati da alluvioni e siccità;
● SETTORE SECONDARIO
Si trova allo stato embrionale ma è
in continuo sviluppo;
● SETTORE TERZIARIO
Contribuisce al 57% del PIL. Tra i settori
trainanti troviamo le telecomunicazioni,
che rappresentano il 9%, i servizi
governativi sempre al 9% e il turismo
che incide per il 6,8%. Quest’ultimo
genera 100mila posti di lavoro.
Il Senegal cerca di diventare un HUB di servizi
per tutta l’Africa Sub-Sahariana.
Fonte: SACE SIMEST
“Il problema principale è che il Senegal resta
un grande produttore di materie prima ma
non ha le abilità per trarre vantaggio dalla
trasformazione di tali prodotti rispetto agli
altri paesi africani!”
Il ministro dell’agricoltura Moussa Blade ha
dichiarato che nel 2014 la Cina è diventata il
più grande acquirente delle arachidi
senegalesi. I Cinesi offrono 300 CFA per un
chilo di arachidi non sgusciate e 525 CFA per
arachidi sgusciate, molto di più rispetto alle
offerte locali.
LA CINA IN AFRICA In Africa, dai primi anni 2000 la Cina ha portato
avanti una politica molto espansiva ed è arrivata
a prestare $148 miliardi a 50 stati africani, per un
totale di 1076 prestiti per investimenti
infrastrutturali.
I principali settori finanziati dall’opera di
irrorazione di liquidità cinese sono stati i trasporti
($44,2 miliardi), l’energetico ($37 miliardi) e
l’estrazione mineraria ($ 18,6 miliardi)
Insidie: tra le clausole di garanzia dei prestiti c’è
l’obbligo di consegnare in mani cinesi le opere
costruite con i finanziamenti in caso di
insolvenza. Quindi, al mancato pagamento, la
Cina potrebbe impadronirsi di infrastrutture
strategiche di fatto condizionando l’economia
continentale.
Fonte: The World Bank.
3. AEROPORTI
L’ aeroporto Blaise Diagne
sorgerà accanto al nuovo
porto e fungerà da hub di
riferimento regionale.
1. STRADE
Negli ultimi 4 anni sono stati
costruiti 1520 km di strade e
riabilitati 4015 km.
2. PORTI
Approvato il masterplan che
porterà alla modernizzazione il
porto storico di Dakar.
4. UN’IMPRONTA ITALIANA
La Riboni RBN sarà la prima impresa a
garantire un trasporto merci
interamente su gomma da Dakar fino
al territorio italiano,occupandosi dello
sviluppo del traffico via container dal
Senegal verso il Sahel.
INFRASTRUTTURE
Il Senegal è sempre più predisposto
all’apertura degli investimenti esteri, com’è
confermato dal miglioramento del
posizionamento nella classifica "Doing
Business”della Banca Mondiale: il Senegal
sale al 123esimo posto, guadagnando
ben 18 posizioni rispetto al 2019.
La Riboni RBN ha sfruttato la
posizione strategica e logistica
della penisola e in particolare di
Dakar. “Questa propensione
geografica in cui è inserita, ovvero
questo Oceano immenso, è il
trampolino di lancio per il West
Africa. Sviluppo continuo e
vicinanza all’Europa sono chiavi
vincenti”.
LE OPPORTUNITÀ’ -UN PAESE CHE ELARGISCE INVESTIMENTI
Fonti: testimonianze di Alberto Riboni e Carlo Baroni, The World
Bank.
I continui cambiamenti climatici sono causa
della salificazione dei terreni, della riduzione
delle piogge e dell’aumento delle
temperature….Carlo Baroni inizia a vendere
impianti di irrigazione fino alla fondazione di
una ditta in Senegal. La società si occupa di
raccogliere l’acqua e di trasferirla dove
necessario.
UN SENEGAL TUTTO AL FEMMINILE - “ON EST ENSEMBLE!”
“Mille passi cominciano sempre da uno”.
Varie iniziative sono nate con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto per migliorare la condizione della
donna in Senegal, ridurre la disparità di genere e aumentare il grado di tutela dei diritti attraverso la
promozione dell’imprenditoria femminile.
● Lab Dakar → è un progetto di
imprenditorialità sociale e cooperazione allo
sviluppo nato con l’obiettivo di dare visibilità e
slancio ad una realtà di moda sostenibile. Le
ragazze della cooperativa femminile Gis Gis,
nata nel 2011 alla periferia di Dakar, saranno
protagoniste dell’ideazione e della
realizzazione di una T-Shirt capsule collection,
capace di coniugare il gusto occidentale alla
tradizione locale.
● M.lle Wade→ è a capo di una microimpresa
agricola, co-finanziata dall’Agenzia Italiana per
la Cooperazione allo Sviluppo e di cui CISV è
capofila. Il GIE formata da donne e giovani con
spiccato spirito imprenditoriale. Le attività in
cui le donne sono implicate variano dalla
produzione alla trasformazione, fino alla
commercializzazione dei prodotti agricoli più
svariati: riso, cereali, prodotti ortofrutticoli, sale
e tanto altro ancora.
Fonte: Intervista a M.lle Wade; Progetto Lab Dakar.
PETROLIO E GAS
Fonte: “UniAfrica”.
1.Il Senegal non è un grande produttore di
idrocarburi. L’unico sito del paese dove viene
prodotto il gas si trova a Gadiaga, ma la
produzione è al di sotto rispetto al
fabbisogno dell’intero paese.
2.Tuttavia, questo capitolo del paese,
narrante la dipendenza alle importazioni di
idrocarburi, potrebbe giungere al termine.
Fra qualche anno, infatti, il Senegal potrebbe
divenire uno dei più grandi produttori di
petrolio al mondo.
3. “Il Senegal sarà autosufficiente e attivo
nella produzione e raffinamento petrolifero a
partire dal 2021 e 2022. Dobbiamo perciò
diventare anche esportatori” ha affermato
Mamadou Faye, direttore generale di
Petrosen.
POWER UP
Il Senegal è entrato a far parte dell'iniziativa
“Energia Rinnovabile Africana”, iniziativa che ha
fissato un obiettivo 300 GW di energia
rinnovabile entro il 2030.
Gli investimenti si sono focalizzati notevolmente sullo
sviluppo delle fonti alternative, attraverso l’installazione di
centrali solari (Bokhol e Malicounda) e centrali eoliche.
Secondo McKinsey, solo in 7 paesi africani, tra cui in Senegal,
più del 50% della popolazione ha accesso all’elettricità.
“Ci sono molte sfide logistiche da fronteggiare, data la
posizione geografica del paese e data la sua carenza di
infrastrutture ; sfide che riguardano lo sviluppo di capacità
imprenditoriale , utile per poter formare nuovi imprenditori”.
(Lekela, Vestas)
Il paese africano punta ad accrescere la quota di centrali
elettriche alimentate a gas fino ai 993 MW, quella
dell’energia idroelettrica a 381 MW, e altri 365 MW puntando
su sole e vento.
Fonti: Lekela, LifeGate.
UNA VITTORIOSA GESTIONE
DELLA PANDEMIA
Stando alla classifica
stilata da Foreign
Policy, il Senegal si
posiziona al secondo
posto al mondo tra i
paesi con la migliore
risposta alla
pandemia, secondo
solo alla Nuova
Zelanda.
Risultati del
tampone entro 24
ore, hotel convertiti
in unità di
quarantena, un
progetto
all’avanguardia per
sviluppare ventilatori
a basso costo.
Campagne di
sensibilizzazione estese
a livello comunitario,
distributori di igiene
diffusi….Un risultato del
genere è figlio
dell’esperienza
acquisita nella lotta
contro l’HIV.
Numerosi sono i risvolti
sociali:le donne
rappresentano la
categoria più colpita (il
60% ha subito
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travalica i confini di
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Senegal

  • 1. SENEGAL INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI MERCATI E DELLE IMPRESE INTERNAZIONALI A.A. 2020/2021 Erika Palumbo
  • 2. INDICE 1.Situazione GEOPOLITICA - Geografia e cultura; - Politica e Rapporti internazionali; - Dakar; - Legislazione. 2.Situazione ECONOMICA - Un’economia in grande crescita; - Il contributo settoriale al PIL; - La Cina in Africa; - Infrastrutture. 3.NEXT GOALS - Un Paese che elargisce investimenti; - Un Senegal tutto al femminile; - Petrolio e Gas; - Power Up. 4.COVID-19
  • 3. ll Senegal è una Repubblica presidenziale dell’Africa Nord- Occidentale ed uno dei principali snodi delle rotte commerciali in virtù della posizione strategica che occupa. La lingua ufficiale è il Francese ma viene affiancato parallelamente dal Wolof. GEOGRAFIA E CULTURA Il clima è tipicamente tropicale con temperature piuttosto elevate ovunque. Il territorio si presenta pianeggiante nella quasi totalità della superficie occupata (nella parte Sud-Orientale si toccano punte di 500 metri) mentre a Sud si alternano lande desertiche tipiche della savana e rigogliose foreste. Il Paese è diviso in 1 4 Regioni. ● Popolazione di circa 16 Milioni di abitanti. ● Grande presenza di giovani (l’età media è di 18 anni), il tasso di mortalità infantile è molto elevato (41,7%), l’aspettativa di vita si attesta sui 66,9 anni. ● Saldo migratorio netto risulta negativo (-1,4%). ● 3 etnie: i Wolof, i Sérèr e i Flula. ● Casamance: storica battaglia per l’indipendenza da Dakar. ● La religione maggiormente professata è l’Islam, si registra come il 95% della popolazione.
  • 4. POLITICA E RAPPORTI INTERNAZIONALI 4/4/1960 2000-2012 2012 ⮚ Da ex colonia francese acquisisce l’indipendenza il 4 Aprile 1960. ⮚ Nei primi anni che seguirono l’indipendenza il Paese rimase ancorato a logiche di trasmissione del potere per successione. ⮚ Il malcontento nei confronti di Wade portò nel 2012 alla vittoria delle elezioni di Macky Sall. ⮚ Si inserisce nel campo riformista, connotato da una prospettiva di apertura verso il resto dell’Africa come agli altri Continenti. FOCUS POLITICO: Grande solidità democratica ma anche la formazione di un sano bipolarismo, al pari delle democrazie occidentali. SOCIALE: Interventi in merito al sistema educativo, l’incremento delle tutele dei lavoratori e il contrasto alla criminalità ed un ruolo attivo del Paese a livello territoriale ed internazionale. INTERNAZIONALE: A livello internazionale intrattiene importanti relazioni con USA e Cina. Ha aderito agli accordi UE-ACP di Cotonou del 2000: Sviluppo, commercio, migrazione. Francia – Italia – Cina - America ⮚ Quando Abdoulaye Wade sale al potere la democrazia diretta inizia a prendere piede. ⮚ Nel 2011 tenta di apportare consistenti modifiche alla Costituzione senegalese e tale azione fu percepita come un attentato alla vita democratica del paese favorendo l’insorgere di rivolte civili.
  • 5. "LA CAPITALE DEL SENEGAL È DAKAR E FU CHIAMATA LA CAPITALE DELL’AFRICA OCCIDENTALE NEL 1850” I trasporti si riconducono - alla gomma su strada (bus, taxi e vetture private); - man mano che ci si allontana si sviluppa una rete ferroviaria di costruzione francese. E’ un fulcro strategico e lo snodo più importante per le rotte commerciali verso Europa e America. Polo di aggregazione a 360 gradi per il Senegal, si può considerare come la metropoli più a ovest dell’Africa occidentale; conta 2 milioni di abitanti. È una città giovane, in rapido sviluppo edilizio, capace di attrarre personalità ed imprese dal resto del mondo. Questa sua attrattività internazionale la rende un melting pot di culture differenti. Si ritrovano i principali distretti educativi e le strutture istituzionali di maggior importanza, così come la sede delle più grandi aziende. DAKAR
  • 6. LA LEGISLAZIONE “In Senegal la giustizia viene percepita come un “mondo oscuro, inaccessibile e di difficile comprensione”-Prof. Camara In ogni caso il Senegal, comparato con gli altri Paesi africani, presenta un sistema giudiziario tra i più stabili ed avanzati. Ne è testimone un’applicazione del diritto consuetudinario al settore della proprietà fondiaria. Sono presenti infatti “consigli rurali” che svolgono la funzione di arbitrato. Il Senegal fa parte dell’OHADA, organizzazione che ha come obiettivo l’elaborazione di un ecosistema di regole appartenenti al diritto commerciale e societario che mette poi a disposizione dei Paesi aderenti, in modo da istituire uno spazio sovranazionale in cui vi sia certezza ed uniformità legislativa. La legislazione, infatti, presenta una forte ambivalenza, essa è una commistione tra la civil law francese (in virtù della passata storia da colonia) ed il diritto consuetudinario relativo alla pre-colonizzazione. Tale dicotomia si ritrova anche nelle strutture sociali dove vengono esercitati i diritti. Tale diritto è differente a quello delle democrazie avanzate, esso non segue leggi vere e proprie lasciando discrezionalità al giudice nella guida della causa, il cui obiettivo è di trovare un compromesso al fine di un equilibrio della comunità.
  • 7. Da quando è stato lanciato il programma “Plan Senegal Emergent” nel 2014 il PIL è cresciuto in maniera sostenuta, aumentando nel 2017 del 6,7% e nel 2018 del 6,8%. Il tasso di disoccupazione è molto basso e si attesta intorno al 6,7%. Il rischio di credito è molto elevato e il Paese si classifica 67/100 nel ranking di SACE SIMEST. La moneta corrente è il CFA ed è legata all’euro, in modo da impedirne l’inflazione. Essa viene garantita dalla banca centrale francese, che detenendo le relative riserve auree ne influenza le politiche monetarie. . Il Senegal: la gazzella d’Africa. UN’ECONOMIA IN GRANDE CRESCITA Si stima che in un lasso di tempo che va dai 10 ai 14 anni il PIL del Paese raddoppierà, portandolo da economia in via di sviluppo ad economia in transizione. Il Paese dipende ancora molto dalle rimesse che rappresentano il 10% del PIL.
  • 8. Le esportazioni hanno raggiunto 8,9 miliardi di dollari nel 2019 Nonostante ciò rimane un deficit importante di 3,5 miliardi I principali paesi in cui esporta sono: il Mali (443 mln), la Svizzera (225 mln) e l’India( 140 mln) Le principali importazioni provengono dall Francia (917 mln), Cina (544 mln) e Nigeria (453 mln) I settori chiave dell’ esportazione sono: il pescato, il fosfato, l’oro e le coltivazioni di arachidi e cotone IMPORT - EXPORT IL CONTRIBUTO SETTORIALE AL PIL ● SETTORE PRIMARIO E’ un settore sviluppato che contribuisce per il 16,5% alla crescita del PIL. La crescita è stabile, tranne in alcuni periodi caratterizzati da alluvioni e siccità; ● SETTORE SECONDARIO Si trova allo stato embrionale ma è in continuo sviluppo; ● SETTORE TERZIARIO Contribuisce al 57% del PIL. Tra i settori trainanti troviamo le telecomunicazioni, che rappresentano il 9%, i servizi governativi sempre al 9% e il turismo che incide per il 6,8%. Quest’ultimo genera 100mila posti di lavoro. Il Senegal cerca di diventare un HUB di servizi per tutta l’Africa Sub-Sahariana. Fonte: SACE SIMEST
  • 9. “Il problema principale è che il Senegal resta un grande produttore di materie prima ma non ha le abilità per trarre vantaggio dalla trasformazione di tali prodotti rispetto agli altri paesi africani!” Il ministro dell’agricoltura Moussa Blade ha dichiarato che nel 2014 la Cina è diventata il più grande acquirente delle arachidi senegalesi. I Cinesi offrono 300 CFA per un chilo di arachidi non sgusciate e 525 CFA per arachidi sgusciate, molto di più rispetto alle offerte locali. LA CINA IN AFRICA In Africa, dai primi anni 2000 la Cina ha portato avanti una politica molto espansiva ed è arrivata a prestare $148 miliardi a 50 stati africani, per un totale di 1076 prestiti per investimenti infrastrutturali. I principali settori finanziati dall’opera di irrorazione di liquidità cinese sono stati i trasporti ($44,2 miliardi), l’energetico ($37 miliardi) e l’estrazione mineraria ($ 18,6 miliardi) Insidie: tra le clausole di garanzia dei prestiti c’è l’obbligo di consegnare in mani cinesi le opere costruite con i finanziamenti in caso di insolvenza. Quindi, al mancato pagamento, la Cina potrebbe impadronirsi di infrastrutture strategiche di fatto condizionando l’economia continentale. Fonte: The World Bank.
  • 10. 3. AEROPORTI L’ aeroporto Blaise Diagne sorgerà accanto al nuovo porto e fungerà da hub di riferimento regionale. 1. STRADE Negli ultimi 4 anni sono stati costruiti 1520 km di strade e riabilitati 4015 km. 2. PORTI Approvato il masterplan che porterà alla modernizzazione il porto storico di Dakar. 4. UN’IMPRONTA ITALIANA La Riboni RBN sarà la prima impresa a garantire un trasporto merci interamente su gomma da Dakar fino al territorio italiano,occupandosi dello sviluppo del traffico via container dal Senegal verso il Sahel. INFRASTRUTTURE
  • 11. Il Senegal è sempre più predisposto all’apertura degli investimenti esteri, com’è confermato dal miglioramento del posizionamento nella classifica "Doing Business”della Banca Mondiale: il Senegal sale al 123esimo posto, guadagnando ben 18 posizioni rispetto al 2019. La Riboni RBN ha sfruttato la posizione strategica e logistica della penisola e in particolare di Dakar. “Questa propensione geografica in cui è inserita, ovvero questo Oceano immenso, è il trampolino di lancio per il West Africa. Sviluppo continuo e vicinanza all’Europa sono chiavi vincenti”. LE OPPORTUNITÀ’ -UN PAESE CHE ELARGISCE INVESTIMENTI Fonti: testimonianze di Alberto Riboni e Carlo Baroni, The World Bank. I continui cambiamenti climatici sono causa della salificazione dei terreni, della riduzione delle piogge e dell’aumento delle temperature….Carlo Baroni inizia a vendere impianti di irrigazione fino alla fondazione di una ditta in Senegal. La società si occupa di raccogliere l’acqua e di trasferirla dove necessario.
  • 12. UN SENEGAL TUTTO AL FEMMINILE - “ON EST ENSEMBLE!” “Mille passi cominciano sempre da uno”. Varie iniziative sono nate con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto per migliorare la condizione della donna in Senegal, ridurre la disparità di genere e aumentare il grado di tutela dei diritti attraverso la promozione dell’imprenditoria femminile. ● Lab Dakar → è un progetto di imprenditorialità sociale e cooperazione allo sviluppo nato con l’obiettivo di dare visibilità e slancio ad una realtà di moda sostenibile. Le ragazze della cooperativa femminile Gis Gis, nata nel 2011 alla periferia di Dakar, saranno protagoniste dell’ideazione e della realizzazione di una T-Shirt capsule collection, capace di coniugare il gusto occidentale alla tradizione locale. ● M.lle Wade→ è a capo di una microimpresa agricola, co-finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e di cui CISV è capofila. Il GIE formata da donne e giovani con spiccato spirito imprenditoriale. Le attività in cui le donne sono implicate variano dalla produzione alla trasformazione, fino alla commercializzazione dei prodotti agricoli più svariati: riso, cereali, prodotti ortofrutticoli, sale e tanto altro ancora. Fonte: Intervista a M.lle Wade; Progetto Lab Dakar.
  • 13. PETROLIO E GAS Fonte: “UniAfrica”. 1.Il Senegal non è un grande produttore di idrocarburi. L’unico sito del paese dove viene prodotto il gas si trova a Gadiaga, ma la produzione è al di sotto rispetto al fabbisogno dell’intero paese. 2.Tuttavia, questo capitolo del paese, narrante la dipendenza alle importazioni di idrocarburi, potrebbe giungere al termine. Fra qualche anno, infatti, il Senegal potrebbe divenire uno dei più grandi produttori di petrolio al mondo. 3. “Il Senegal sarà autosufficiente e attivo nella produzione e raffinamento petrolifero a partire dal 2021 e 2022. Dobbiamo perciò diventare anche esportatori” ha affermato Mamadou Faye, direttore generale di Petrosen.
  • 14. POWER UP Il Senegal è entrato a far parte dell'iniziativa “Energia Rinnovabile Africana”, iniziativa che ha fissato un obiettivo 300 GW di energia rinnovabile entro il 2030. Gli investimenti si sono focalizzati notevolmente sullo sviluppo delle fonti alternative, attraverso l’installazione di centrali solari (Bokhol e Malicounda) e centrali eoliche. Secondo McKinsey, solo in 7 paesi africani, tra cui in Senegal, più del 50% della popolazione ha accesso all’elettricità. “Ci sono molte sfide logistiche da fronteggiare, data la posizione geografica del paese e data la sua carenza di infrastrutture ; sfide che riguardano lo sviluppo di capacità imprenditoriale , utile per poter formare nuovi imprenditori”. (Lekela, Vestas) Il paese africano punta ad accrescere la quota di centrali elettriche alimentate a gas fino ai 993 MW, quella dell’energia idroelettrica a 381 MW, e altri 365 MW puntando su sole e vento. Fonti: Lekela, LifeGate.
  • 15. UNA VITTORIOSA GESTIONE DELLA PANDEMIA Stando alla classifica stilata da Foreign Policy, il Senegal si posiziona al secondo posto al mondo tra i paesi con la migliore risposta alla pandemia, secondo solo alla Nuova Zelanda. Risultati del tampone entro 24 ore, hotel convertiti in unità di quarantena, un progetto all’avanguardia per sviluppare ventilatori a basso costo. Campagne di sensibilizzazione estese a livello comunitario, distributori di igiene diffusi….Un risultato del genere è figlio dell’esperienza acquisita nella lotta contro l’HIV. Numerosi sono i risvolti sociali:le donne rappresentano la categoria più colpita (il 60% ha subito violenze)...Ma la crisi travalica i confini di genere e colpisce tutta l’economia: dal settore alberghiero ai trasporti.