Il 13 novembre è il giorno clou della Settimana Mondiale della Gentilezza, che in tutto il mondo viene dedicata alla divulgazione di quel che davvero significa essere gentili.
In questa presentazione alcune delle tappe del progetto .
Quando parliamo di educazione, parliamo anche di responsabilità. I genitori sono fondamentalmente responsabili di due cose, dell’alimentazione dei figli, e dello stile dei rapporti all’interno della famiglia, del buon clima e dell’armonia; si nutre non soltanto il corpo dei figli. Le due responsabilità sono strettamente legate tra loro, dato che il rapporto con il cibo è intrecciato con il rapporto con chi ci dà il cibo, creando il connubio cibo-affetto, ovvero cibo relazione. Un altro aspetto importante è quello della qualità del rapporto perché incide molto sulle risposte del bambino ed è fondamentale per lo sviluppo psicofisico.
Quando parliamo di educazione, parliamo anche di responsabilità. I genitori sono fondamentalmente responsabili di due cose, dell’alimentazione dei figli, e dello stile dei rapporti all’interno della famiglia, del buon clima e dell’armonia; si nutre non soltanto il corpo dei figli. Le due responsabilità sono strettamente legate tra loro, dato che il rapporto con il cibo è intrecciato con il rapporto con chi ci dà il cibo, creando il connubio cibo-affetto, ovvero cibo relazione. Un altro aspetto importante è quello della qualità del rapporto perché incide molto sulle risposte del bambino ed è fondamentale per lo sviluppo psicofisico.
Dopo il successo di Svolte è la volta di Altre Svolte per continuare a raccontare le storie di chi ha “svoltato vita” abbandonando la comfort zone, le sue certezze e le sue abitudini buttandosi a capofitto in nuove avventure. Di chi ha “svoltato controcorrente “ scegliendo di non essere mamma e ci scherza con una vena di malinconia, di chi si è trovato sull’orlo del precipizio ma non è precipitato ed è riuscito a raddrizzare il tiro e, infine, di chi ha svoltato nonostante fosse troppo giovane per farlo come i ragazzi del reparto di oncologia di Parma.
“Il punto di vista psicologico ci dice che cambiare è nella natura delle cose e del mondo: da quando si nasce a quando si muore siamo in continua trasformazione. Eppure percettivamente le persone hanno bisogno di pensarsi nella stabilità e nella sicurezza di una continuità: gli affetti, una casa, un lavoro permanente. Ogni volta che uno di questi elementi viene a mancare, soprattutto per cause esterne, provoca sofferenza, disagio e desiderio di ristabilire un ordine precedente. Dalla parte opposta vivere in un contesto troppo sicuro, conosciuto, esperito ci porta alla noia e alla paralisi, alla percezione di vivere una vita vuota: sono i due estremi all’interno dei quali ognuno di noi si trova a vivere. Allora perché cambiare? (…)”
Nelle testimonianze raccolte in Altre Svolte c’è qualche risposta.
Racconto di un'esperienza iniziata per imparare un lavoro ma che mi ha trasmesso emozioni, esperienze e conoscenze inaspettate, che condivido per mostrare l'arricchimento e la bellezza che derivano dall'incontro con l'altro e la sua storia.
Le persone sono tendenzialmente insoddisfatte e infelici. La maggioranza cerca una soluzione a questo problema nel posto sbagliato. Dove? All’esterno, fuori di sé. E come fa? Dando la colpa agli altri, puntando il dito, lamentandosi per ciò che non va, giudicando, criticando
Dopo il successo di Svolte è la volta di Altre Svolte per continuare a raccontare le storie di chi ha “svoltato vita” abbandonando la comfort zone, le sue certezze e le sue abitudini buttandosi a capofitto in nuove avventure. Di chi ha “svoltato controcorrente “ scegliendo di non essere mamma e ci scherza con una vena di malinconia, di chi si è trovato sull’orlo del precipizio ma non è precipitato ed è riuscito a raddrizzare il tiro e, infine, di chi ha svoltato nonostante fosse troppo giovane per farlo come i ragazzi del reparto di oncologia di Parma.
“Il punto di vista psicologico ci dice che cambiare è nella natura delle cose e del mondo: da quando si nasce a quando si muore siamo in continua trasformazione. Eppure percettivamente le persone hanno bisogno di pensarsi nella stabilità e nella sicurezza di una continuità: gli affetti, una casa, un lavoro permanente. Ogni volta che uno di questi elementi viene a mancare, soprattutto per cause esterne, provoca sofferenza, disagio e desiderio di ristabilire un ordine precedente. Dalla parte opposta vivere in un contesto troppo sicuro, conosciuto, esperito ci porta alla noia e alla paralisi, alla percezione di vivere una vita vuota: sono i due estremi all’interno dei quali ognuno di noi si trova a vivere. Allora perché cambiare? (…)”
Nelle testimonianze raccolte in Altre Svolte c’è qualche risposta.
Racconto di un'esperienza iniziata per imparare un lavoro ma che mi ha trasmesso emozioni, esperienze e conoscenze inaspettate, che condivido per mostrare l'arricchimento e la bellezza che derivano dall'incontro con l'altro e la sua storia.
Le persone sono tendenzialmente insoddisfatte e infelici. La maggioranza cerca una soluzione a questo problema nel posto sbagliato. Dove? All’esterno, fuori di sé. E come fa? Dando la colpa agli altri, puntando il dito, lamentandosi per ciò che non va, giudicando, criticando
1. GLI ALUNNI DELLE CLASSI TERZE
DEL PLESSO VITTORIO SQUILLACI
DEL I C.D. DI CASTROVILLARI
PRESENTANO
QUESTO SEMPLICE E
SIGNIFICATIVO LAVORO CHE
INDUCE TUTTI ALLA RIFLESSIONE
A.S.2018/2019
Ins.Macrini Maria
2. SE SEI GENTILE RISPETTI I DIRITTI
DI TUTTI
Il 13 novembre è il giorno clou della
Settimana Mondiale della Gentilezza,
che in tutto il mondo viene dedicata alla
divulgazione di quel che davvero
significa essere gentili. E cioè
comportarsi in modo da mettere al
centro la cura e l'attenzione per gli altri.
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4. Una giornata non cambia gli stili
di vita è chiaro, ma ha il valore di
accendere una luce per riflettere
sull'importanza della gentilezza e
sul circolo virtuoso che innesca.
Compiere un atto gentile ci rende,
infatti, più felici. Chi è felice tende
poi a sua volta a essere gentile con
gli altri. Dire grazie, prego, scusa,
per favore va infatti al di là della
buona educazione per diventare
atteggiamento e modo di essere.
5. Ma cos'è la gentilezza?
Innanzitutto, è cortesia, buona educazione, buone maniere .
Dire grazie, per favore, prego, scusa. Ma non basta. Gentilezza è
anche essere una brava persona: altruista, generosa e
disponibile con gli altri, in modo disinteressato.
La gentilezza fa bene non solo a chi la riceve, cioè a tutti coloro
che ti stanno intorno, ma soprattutto a chi la fa . Per riflesso
sicuramente, ma anche per appagamento del tuo senso del
dovere. Per di più fa bene anche al tuo cuore, rendendoti
sereno e rilassato!
Ecco quindi tanti motivi in più per imparare a praticarla senza
sforzi e con un po' di attenzione verso il prossimo. E non
solo nella giornata mondiale della gentilezza ma ogni giorno
della tua vita.
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17. Filastrocca per un mondo diritto di Sabrina Giarratana
Filastrocca per un mondo diritto
Diritto per davvero e non soltanto scritto
Diritto di amore al di là di ogni colore
Diritto di rispetto e diritto di un tetto
Diritto di mangiare e diritto di studiare
Diritto di guarire e diritto di giocare
Diritto di sapere e diritto di pensare
Diritto di crescere e diritto di sbagliare
Diritto di famiglia, che io sia figlio o figlia
Diritto di difendere i diritti dei bambini
e non soltanto dentro i miei confini.
Diritto di parlare e non di stare zitto
Diritto anche di urlare il mio diritto.
18. ORA CI PIACE CONCLUDERE COSI’
- Se vuoi essere amato, ama e sii amabile
(Benjamin Franklin )
- Tre cose sono importanti nella vita umana: la
prima è essere gentili, la seconda è essere
gentili e la terza è essere gentili -
(cit. Henry James);
- Dove c’è l’educazione non c’è distinzione di
classe
(cit. Confucio)