Reggio Calabria. Il consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità una proposta di legge recante modifiche alla legge regionale urbanistica della Calabria. La proposta, di iniziativa del presidente del consiglio Nicola Irto, introduce il “contratto di fiume”, con l’obiettivo di promuovere una maggiore tutela e valorizzazione delle risorse idriche, attraverso il coinvolgimento dei cittadini e dei rappresentanti delle categorie portatori di interessi legati ai territori fluviali.
PIANO ARIA REGIONE SICILIA INTERPELLANZA RITIRO PIANO N 40 PRES 15 4 13 CROCE...Pino Ciampolillo
Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA di Isola delle Femmine
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/
Ars interpellanza parl n 40 15 4 2013 richiesta ritiro piano dal web del pian...Pino Ciampolillo
Il dottore Anzà, responsabile del “servizio 3 tutela dell'inquinamento atmosferico" del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente della Regione siciliana, lamenta di subire un danno alla sua reputazione e all’ immagine ad opera del convenuto Ciampolillo Giuseppe il quale, a nome del “Comitato Cittadino Isola Pulita” dedito a campagne per la tutela dell'ambiente e della salute nel comune di Isola delle Femmine, sarebbe autore di una campagna di diffamazione condotta attraverso alcuni siti Internet.
Il ricorrente produce perciò cinque allegati a riprova di tali affermazioni.
Il primo ed il secondo degli allegati riporta la “richiesta di intervento a tutela della salute pubblica” contenuto all'interno di un blog ( un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, detto “blogger”, pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video) in cui si denuncia all'opinione pubblica ed all'assessore regionale al Territorio e Ambiente della regione Sicilia, Rossana Interlandi, e al dirigente generale del Dipartimento Territorio Ambiente arch. Pietro Tolomemeo, in particolare, la anomala richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della società Italcementi che ha un impianto nel comune di Isola delle Femmine.
Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Ars interpellanza parl n 40 15 4 2013 richiesta ritiro piano dal web del pian...Pino Ciampolillo
Il dottore Anzà, responsabile del “servizio 3 tutela dell'inquinamento atmosferico" del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente della Regione siciliana, lamenta di subire un danno alla sua reputazione e all’ immagine ad opera del convenuto Ciampolillo Giuseppe il quale, a nome del “Comitato Cittadino Isola Pulita” dedito a campagne per la tutela dell'ambiente e della salute nel comune di Isola delle Femmine, sarebbe autore di una campagna di diffamazione condotta attraverso alcuni siti Internet.
Il ricorrente produce perciò cinque allegati a riprova di tali affermazioni.
Il primo ed il secondo degli allegati riporta la “richiesta di intervento a tutela della salute pubblica” contenuto all'interno di un blog ( un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, detto “blogger”, pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video) in cui si denuncia all'opinione pubblica ed all'assessore regionale al Territorio e Ambiente della regione Sicilia, Rossana Interlandi, e al dirigente generale del Dipartimento Territorio Ambiente arch. Pietro Tolomemeo, in particolare, la anomala richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della società Italcementi che ha un impianto nel comune di Isola delle Femmine.
Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
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Piano Aria Prot 1777 29 4 2009 La Commissione ispettiva SENZA Relazione conclusiva per prolungata Assenza per Malattia di Uno dei Suoi Componenti e per dimissioni Assessore Interlandi pro tempore
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L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
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Sentenza TAR Lazio ricorso contro delibera ANAC LGH/A2AFerdinando Alberti
Sentenza del TAR Lazio che dichiara inammissibile il ricorso dei soci di LGH contro la Delibera di ANAC del febbraio 2018 sulla illegittimità dell'operazione di vendita di LGH ad A2A
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Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
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Il dottore Anzà, responsabile del “servizio 3 tutela dell'inquinamento atmosferico" del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente della Regione siciliana, lamenta di subire un danno alla sua reputazione e all’ immagine ad opera del convenuto Ciampolillo Giuseppe il quale, a nome del “Comitato Cittadino Isola Pulita” dedito a campagne per la tutela dell'ambiente e della salute nel comune di Isola delle Femmine, sarebbe autore di una campagna di diffamazione condotta attraverso alcuni siti Internet.
Il ricorrente produce perciò cinque allegati a riprova di tali affermazioni.
Il primo ed il secondo degli allegati riporta la “richiesta di intervento a tutela della salute pubblica” contenuto all'interno di un blog ( un sito web, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore, detto “blogger”, pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video) in cui si denuncia all'opinione pubblica ed all'assessore regionale al Territorio e Ambiente della regione Sicilia, Rossana Interlandi, e al dirigente generale del Dipartimento Territorio Ambiente arch. Pietro Tolomemeo, in particolare, la anomala richiesta di modifica delle autorizzazioni alle emissioni in atmosfera da parte della società Italcementi che ha un impianto nel comune di Isola delle Femmine.
Nel suo articolo, il convenuto Giuseppe Ciampolillo prende in esame lo svolgimento della conferenza di servizi convocata e presieduta dal dottore Anzà il 4 luglio 2007, indetta ai sensi dell'articolo 269 del decreto legislativo n. 152/2006, ed avente ad oggetto la richiesta di autorizzazione (modificativa di quelle già in atto) alle emissioni in atmosfera da parte della ditta Italcementi: cosa che destava allarme in tanti cittadini ed al citato comitato isola pulita per la manifesta intenzione della Italcementi di fare uso del pet-coke, trasportandolo all'interno del suo stabilimento dopo averlo fatto transitare lungo il tessuto urbano, pur essendo noto che il pet-coke è sostanza pericolosa e dannosa alla salute (il pet-coke e' l'ultimo prodotto delle attivita' di trasformazione del petrolio e viene considerato lo scarto dello scarto dell'oro nero tanto da guadagnarsi il nome di "feccia del petrolio". Per la sua composizione, comprendente oltre ad IPA (in particolare benzopirene) e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio, va movimentato con cura per evitare di sollevare polveri respirabili. Il trattamento consistente in carico, scarico e deposito del pet-coke deve seguire le regole dettate dal decreto del Ministero della Sanita' 28 aprile 1997 concernente il trasporto di sostanze pericolose).
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L’AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE N 693 DEL 18 LUGLIO 2008 CHE HA VISTO COME RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO L’ARCHITETTO CANNOVA GIANFRANCO, CON LA QUALE LA ITALCEMENTI AVANZA RICHIESTA DI RINNOVO NON PUO’ TROVARE ACCOGLIMENTO IN QUANTO IL DECRETO SU CUI SI CHIEDE IL RINNOVO E’ DECADUTO SIN DAL 17 LUGLIO 2010 PER INOSSERVANZA DELLE PRESCRIZIONI INSERITE NEL DECRETO 693 18 LUGLIO 2008
LA CONFERMA DI QUANTO SOPRA SI EVINCE DALLA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO TECNICO PER IL GIORNO 09/06/2011 ALLE ORE 11 DEL SERVIZIO 2 VIA VAS DIRETTO DAL DOTTOR NATALE ZUCCARELLO .
IL TAVOLO TECNICO CONVOCATO DAL DIRIGENTE RESPONSABILE DR NATALE ZUCCARELLO AVEVA IL COMPITO DI: “verificare se la societa’ italcementi s.p.a. ha provveduto a dare corso alla attuazione delle prescrizioni contenute nel decreto di riferimento “
QUINDI NON SI PUO’ AVANZARE UNA RICHIESTA DI RINNOVO SU UN DECRETO CHE NON ESISTE
NON RISULTANDO ALCUN INTERVENTO VOLTO AD UNIFORMARSI ALLE PREVISIONI DELLA AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE CONCESSA NEL 2008, COMPORTA UNA GRAVE RESPONSABILITA’ PER L’AITALCEMENTI S.p.a. CHE HA CONTINUATO AD UTILIZZARE UN IMPIANTO ALTAMENTE INQUINANTE E NOCIVO PER LA SALUTE DEI CITTADINI, OLTRE AD ESSERE FORIERA DI RESPONSABILITA’ ANCHE PER L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE PER I SUOI AGENTI CHE RIMANENDO INERTI SONO SOLIDAMENTE RESPONSABILI CON LA ITALCEMENTI S.p.a., PER I DANNI ALLA SALUTE DEI CITTADINI.
NON RISULTA CHE L’AMMINISTRAZIONE ABBIA MAI EFFETTUATO ALCUN CONTROLLO IN ORDINE ALL’ADEMPIMENTO DELLE PRESCRIZIONI IMPOSTE NEI TERMINI PREVISTI DALL’A.I.A.
Sempre in merito alla procedura A.I.A.
Il 9 febbraio 2007 protocollo 10741 il 2° servizio VIA VAS nel rispondere a quanto richiesto con nota prot arta 75686 del 2.11.206 della ITALCEMENTI tendente ad ottenere L’AUTORIZZAIONE INTEGRATA AMBIENTALE comunicava alla ITALCEMENTI che la richiesta avanzata doveva essere sottoposta a procedura di Valutazione Di Impatto Ambientale
La comunicazione a firma del
Dirigente responsabile del servizio 2° VIA-VAS ingegnere VINCENZO SANSONE
Nella conferenza dei servizi del 21.11.2007 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 2132 del 20.11.07 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
Nella conferenza dei servizi del 31.1.2008 il responsabile del procedimento architetto CANNOVA GIANFRANCO comunica i presenti di “ aver ricevuto una nota 138 del 25.01.08 col quale si informa che la pratica di V.I.A. e’ in fase istruttoria e che sarà cura dell’U.O. trasmettere le risultanze alla conclusione del procedimento”
La Italcementi chiede “ di rilasciare l’Autorizzazione Integrata Ambientale relativo all’impianto attuale includendo il coke di petrolio, ad esclusione della conversione tecnologica da via semisecca a via secca che
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Sentenza TAR Lazio ricorso contro delibera ANAC LGH/A2AFerdinando Alberti
Sentenza del TAR Lazio che dichiara inammissibile il ricorso dei soci di LGH contro la Delibera di ANAC del febbraio 2018 sulla illegittimità dell'operazione di vendita di LGH ad A2A
Emendamento Esdebitamento Bancario Legge di Bilancio 2018Ferdinando Alberti
Emendamento 7.11 presentato alla Legge di Bilancio per consentire una via privilegiata per i debitori in sofferenza di risolvere la propria posizione debitoria al prezzo del valore iscritto a bilancio.
Risposta Accesso Atti Regione Lombardia 171103 riscontro documentazione r.432Ferdinando Alberti
Situazione dei progetti finanziati con fondi FSC, sia di competenza ministeriale che rientranti nel c.d. "Patto per la Lombardia, e con il Fondo di cui al comma 140 della legge di Bilancio 2017. A pagina 2 la Regione dice di aver rinunciato al fondo del comma 140 e non prevede il finanziamento del Collettore del Garda attraverso il "Patto per le Regioni".
Ubi Banca: i PM Pelosi e Mapelli hanno chiesto il rinvio a giudizio per il gravissimo scandalo denunciato da Adusbef e piccoli azionisti di Giorgio Jannone.
Dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 28 persone, tra amministratori e dirigenti pro tempore, del Gruppo quotato Ubi Banca, esponenti della controllata Ubi leasing e di due associazioni di azionisti del gruppo bancario il Procuratore della Repubblica di Bergamo Walter Mapelli ed il PM Fabio Pelosi, hanno chiesto il rinvio a giudizio di molti banchieri a cominciare da Giovanni Bazoli, come presidente dell’associazione Ablp, l’amministratore delegato di Ubi Victor Massiah e il presidente del consiglio di sorveglianza Andrea Moltrasio.
La richiesta al Gup di 10 pagine firmata dal procuratore Walter Mapelli e dal Pm Fabio Pelosi, anche in relazione alla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, giunge al termine delle indagini avviate dalla procura della Repubblica di Bergamo nel 2014 dopo la presentazione di alcuni esposti da parte dell’Adusbef e di alcuni consiglieri di minoranza, finalizzati a verificare presunti fatti illeciti connessi alla gestione dell’istituto bancario e di Ubi Leasing”.
Adusbef chiederà la costituzione di parte civile, a tutela di piccoli azionisti e risparmiatori frodati, da un sistema bresciano bergamasco, accusato da ultimo anche del reato di riciclaggio internazionale.
1. Atti consiliari 1 Regione Lombardia
XI LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 32 DEL 5 MARZO 2019
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata
(Argomento n. 3 all’ordine del giorno)
PRESIDENTE
Passiamo alla:
ITR/1078/QT, in data 27 febbraio 2019, a firma dei Consiglieri Alberti, Fiasconaro, Violi, Piccirillo e
Erba, concernente lo stato del fiume Chiese e il tavolo di coordinamento per il progetto di collettamento e
depurazione della sponda bresciana del lago di Garda.
Primo firmatario è il Consigliere Alberti. Risponde per la Giunta l’Assessore Foroni. Consigliere Alberti,
lascio a lei la parola per la presentazione del documento.
ALBERTI Ferdinando
Torno ancora ad ammorbare quest’aula sulla questione del fiume Chiese e del collettore del lago di
Garda. Una piccola cronistoria. Il 17 gennaio si è tenuto quel famoso incontro con i tutti i Sindaci del Chiese
e del lago di Garda, cui hanno partecipato sostanzialmente tutti i gruppi politici di quest’aula e nel quale
sono emerse diverse criticità in merito al progetto. Una su tutte, la mancanza di partecipazione da parte di
molti Sindaci - parlo dei Sindaci dell’asse del Chiese - alle fasi decisionali. Loro denunciavano e denunciano
tuttora che le decisioni vengono prese dall’alto e calate sulle loro spalle. In quella sede la piccola delegazione
di Sindaci del lago di Garda aveva ammesso che effettivamente c’è stata una mancanza di informazione e di
coinvolgimento di questi altri territori. Tante belle parole; l’incontro si è chiuso con una posizione secondo
me forte, presa dall’Assessore Foroni e di cui bisogna dare atto. È così che secondo me bisogna fare politica.
L’Assessore Foroni ha detto “Incarico il Presidente Alghisi della Provincia di Brescia a istituire dei tavoli
tecnico-politici territoriali con tutti i soggetti coinvolti”. Per “tutti” si intende non soltanto i Sindaci del lago
di Garda, della sponda gardesana, ma anche i Sindaci dei luoghi in cui si prevede di realizzare i depuratori.
Purtroppo è passato più di un mese, siamo al 5 marzo e ad oggi nessun incontro è stato organizzato dal
Presidente della Provincia di Brescia, Alghisi.
Con questa interpellanza chiediamo all’Assessore Foroni se lui è al corrente se qualcosa è stato fatto da
parte del Presidente Alghisi e di sollecitarlo quanto prima. Nel frattempo sono emerse, però, altre novità.
L’Istituto Superiore di Sanità ha avviato un’indagine sul caso di legionella e ha sancito, ha riconosciuto il
Chiese come una “bomba batteriologica”. Oggi si rende necessario e urgente tutelare prima di tutto il fiume
Chiese dicendo “no” alla realizzazione di nuovi depuratori che lì vanno a sversare.
PRESIDENTE
Assessore Foroni, ha spazio per la risposta.
FORONI Pietro
Ringrazio il Consigliere Alberti per averci dato l’opportunità di tornare sulla questione in seguito a quella
riunione dello scorso 17 gennaio con il gestore Acque Bresciane, i rappresentanti di ATO, la Provincia di
Brescia e tutti i Comuni interessati.
2. Atti consiliari 2 Regione Lombardia
XI LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 32 DEL 5 MARZO 2019
In quell’occasione, come il Consigliere Alberti ha ricordato, ho assunto una posizione molto chiara e
netta, nel senso che è interesse di Regione Lombardia che la situazione venga risolta nel più breve tempo
possibile, anche alla luce del cospicuo finanziamento messo a disposizione dallo Stato centrale. È emerso in
quell’occasione che Acque Bresciane aveva un’idea progettuale che prevedeva la ripartizione del
collettamento in due impianti di depurazione, uno da realizzare ex novo nell’entroterra di San Felice del
Benaco e il secondo costituito dall’ampliamento del depuratore già esistente a Montichiari.
Ho verificato più volte con il Presidente della Provincia di Brescia lo svolgimento dell’impegno che in
quella sede si era preso, ovvero l’assunzione del ruolo di coordinamento e di verifica rispetto a quanto era
emerso. Regione Lombardia prende atto dell’idea progettuale messa in atto da Acque Bresciane, anche in
attesa di vedere il progetto di fattibilità, che allo stato non c’è ancora ma che si sta predisponendo e che
potrebbe comunque risolvere le problematiche emerse. In quel frangente Regione Lombardia ha però
specificato che non sposa direttamente una progettualità, ma lascia al territorio la libertà di autodeterminarsi
e di decidere qual è la soluzione migliore rispetto alle proprie esigenze.
Dalla Provincia di Brescia mi dicono che vi sono stati numerosi incontri sia con i Comuni e con le
Associazioni che con i Comitati, ma allo stato attuale non mi sono state comunicate in maniera ufficiale
proposte alternative e questo per me, lo devo dire, è un rammarico, nel senso che l’indirizzo che avevo dato
in quel frangente era quello che si addivenisse a soluzione in tempi rapidi, per un principio di responsabilità
di tutti gli enti locali. Ribadisco che, in caso di una soluzione alternativa condivisa dal territorio, Regione
Lombardia sarebbe disposta a mettere in campo tutti gli aiuti, anche a livello economico, e tutte le risorse che
sono necessarie per addivenire ad un risultato comune.
Per quanto riguarda la seconda parte dell’interrogazione, naturalmente abbiamo assunto informazioni
dalla direzione generale Welfare non incombendo la questione direttamente sul presente assessorato e devo
precisare che l’Istituto Superiore di Sanità, incaricato dal Ministero della Salute di indagare sui casi di
polmonite collegati al batterio legionella, ha effettuato, anche in collaborazione con ATS Brescia e ATS Val
Padana, una specifica indagine epidemiologica. Non è stata ancora prodotta una relazione conclusiva, ma i
primi risultati, anticipati nel corso di un convegno nel dicembre 2018, hanno evidenziato possibili
correlazioni genomiche tra alcuni ceppi di legionella riscontrati su isolati clinici e quelli su isolati ambientali
del fiume Chiese. Al momento, da quello che riferiscono, non sono tuttavia emerse evidenze scientifiche.
Quanto affermato nelle premesse dell’interrogazione, quindi, allo stato attuale delle conoscenze non è
confermato.
Devo anche sottolineare che il previsto apporto nel fiume Chiese di una qualità di acqua tale da poter
essere utilizzata direttamente in agricoltura, secondo il progetto individuato da Acque Bresciane, non
potrebbe che migliorare la situazione del fiume stesso, contraddistinta soprattutto nel periodo estivo da un
deflusso idrico insufficiente ad evitare la formazione di pozze di acqua stagnante, ambienti certamente adatti
allo sviluppo di colonie batteriche.
Come ho detto, sottolineo che allo stato Acque Bresciane, in attesa di progetti alternativi, sta procedendo
alla definizione - così ci è stato comunicato - di un progetto di fattibilità in ordine alla soluzione individuata.
Ribadisco che se verrà esplicitata da parte del territorio una proposta alternativa condivisibile e sostenibile
sia dal punto di vista tecnico che economico, in tempo utile affinché possa essere considerata rispetto al
cronoprogramma dell’intervento, questa Amministrazione regionale sarà ben lieta di fare quanto nelle sue
competenze perché venga preso in considerazione, mettendoci anche risorse e disponibilità tecniche.
Devo ricordare che, ai sensi del decreto legislativo 152/2006, la Regione non ha competenze dirette su
un’infrastruttura del servizio idrico integrato, affidate all’Autorità d’Ambito sia per la programmazione e
realizzazione che per il finanziamento, solitamente derivante dalla tariffa applicata agli utenti. Mi adopererò
sempre, però richiedo ancora - chiudo ringraziando ancora per l’interrogazione - un atto di responsabilità da
parte del territorio affinché giunga una soluzione condivisa e Regione farà la sua parte.
PRESIDENTE
Consigliere Alberti, ha spazio per qualche riflessione.
3. Atti consiliari 3 Regione Lombardia
XI LEGISLATURA - RESOCONTO DELLE DISCUSSIONI - SEDUTA N. 32 DEL 5 MARZO 2019
ALBERTI Ferdinando
Telegrafico perché la risposta è stata lunga ed esauriente. Ringrazio l’Assessore Foroni e mi associo al
suo appello. Ovviamente oggi la palla è in mano del Presidente della Provincia, Alghisi. Capisco che ci siano
di mezzo elezioni di vario tipo, ma potremmo trovarci tutti insieme come gruppi politici per sollecitarlo
nuovamente affinché vengano costituiti i tavoli e si arrivi ad una posizione che, se condivisa, come ha detto
l’Assessore potrà essere portata avanti come la proposta della Regione Lombardia.