4. NORMATIVA
• La regolamentazione del rischio industriale
è stata avviata a livello comunitario con la
Direttiva 82/501/CE nota come
Direttiva Seveso. In Italia la Direttiva
Seveso fu recepita con il DPR 175 del
1988
4
5. NORMATIVA
• Con la legge 137/97 fu introdotta per i
fabbricanti l'obbligo di compilare delle
schede di informazione per il pubblico
sulle misure di sicurezza da adottare e
sulle norme di comportamento in caso di
incidente, e per i sindaci il dovere di
renderle note alla popolazione.
5
6. IL RISCHIO
• Come termine di paragone per definire il
massimo rischio viene preso un potenziale
incidente paragonabile a quello
dell’Icmesa di Seveso
6
7. RISCHIO CHIMICO DEFINIZIONE
• Rischio chimico: Rischio connesso
all’utilizzo ed alla manipolazione di agenti
chimici pericolosi.
• Agente chimico: Tutti i prodotti chimici
utilizzati anche se non potenzialmente
dannosi per la salute.
7
8. AGENTI CHIMICI PERICOLOSI
• Per Agenti Chimici Pericolosi si intendono le sostanze
ed i preparati che, in base alle loro caratteristiche chimiche,
chimico-fisiche, e tossicologiche, sono classificati nelle
categorie di pericolo di cui al D.Lgs. 52/97 e al D.Lgs.
285/98 e s.m., o che rientrano, comunque, nei criteri di
classificazioni ivi previsti.
SOSTANZE PREPARATI
8
9. AGENTI CHIMICI PERICOLOSI:
DEFINIZIONI
• Sostanze: Gli elementi chimici ed i loro
composti allo stato naturale o ottenuti
mediante qualsiasi procedimento di
produzione.
• Preparati: Miscele o soluzioni costituite da
più sostanze.
9
10. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA
• Gli strumenti che permettono l’identificazione del
prodotto sono:
• a) l’Etichetta
• b) la Scheda di Sicurezza.
a) Etichette L’Etichetta deve essere presente su
ogni confezione del prodotto in modo tale da
permetterne l’immediata identificazione da parte
dell’operatore.
10
11. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA
Le informazioni riportate in etichetta devono
essere le seguenti:
• Nome commerciale del preparato;
• Nome chimico dei componenti più
significativi dal punto di vista
tossicologico;
• Pittogramma di rischio preminente
11
13. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA
• Frasi R (frasi di rischio);
• Frasi S (consigli di prudenza);
• Quantità;
• Nome, indirizzo, numero telefonico del
fabbricante / importatore / distributore.
b) Schede di sicurezza: Devono
contenere le seguenti informazioni:
13
14. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA
1. Identificazione del preparato e della società
che lo produce
2. Composizione - informazione sugli
ingredienti
3. Identificazione dei pericoli
4. Misure di primo soccorso
5. Misure antincendio
6. Misure in caso di fuoriuscita accidentale
7. Manipolazione e stoccaggio
8. Proprietà fisico-chimiche
9. Informazioni tossicologiche 14
15. SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
CATEGORIA DI LETTERA E
INDICAZIONI
PERICOLO SIMBOLO
E
Sostanze e preparati che possono
ESPLOSIVI esplodere per effetto del calore (urti,
sfregamenti ed accensione)
O
Sostanze e preparati in grado di fornire
ossigeno e, pertanto, di alimentare un
COMBURENTI incendio anche in assenza di aria
F
Sostanze e preparati i cui gas e vapori
FACILMENTE formano in aria miscele esplosive e/o
INFIAMMABILI facilmente infiammabili in presenza di
innesco (punto di infiammabilità < 21°C)
infiammabilità 21°
15
16. SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
CATEGORIA DI LETTERA E
INDICAZIONI
PERICOLO SIMBOLO
Sostanze e preparati i cui gas e vapori
formano con l’aria miscele esplosive e/o
INFIAMMABILI NOTA 1
infiammabili in presenza di innesco (punto
di infiammabilità <55°C)
T
Sostanze e preparati che possono
TOSSICI provocare, anche in piccole quantità, seri
danni alla salute con effetti anche letali
Xn
Sostanze e preparati che possono
NOCIVI provocare danni alla salute più o meno
gravi, in relazione alle quantità.)
NOTA 1: Le sostanze INFIAMMABILI non hanno
pittogramma, ma le caratteristiche di infiammabiltà
sono indicate dalle “frasi di rischio” (frasi “R”) 16
17. SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
CATEGORIA DI LETTERA E
INDICAZIONI
PERICOLO SIMBOLO
C
Sostanze e preparati in grado di provocare
CORROSIVI lesioni alla pelle e alle mucose
Xi
Sostanze e preparati che possono
IRRITANTI provocare arrossamenti e reazioni
infiammatorie della pelle e delle mucose
Sostanze e preparati che possono
provocare, per inalazione o assrbimento
cutaneo, una reazione di
SENSIBILIZZANTI NOTA 2 ipersensibilizzazione, per la quale una
successiva esposizione provoca fenomeni
allergici
NOTA 2: Le sostanze SENSIBILIZZANTI non hanno
pittogramma, ma possono essere rappresentate
con quelli delle sostanze “nocive” ed “irritanti” e 17
con le relative “frasi di rischio” (frasi “R”)
18. SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
CATEGORIA DI LETTERA E
INDICAZIONI
PERICOLO SIMBOLO
F+
Sostanze e preparati i cui gas e vapori
formano con l’aria miscele esplosive e/o
ESTREMAMENTE
infiammabili capaci di innescarsi
INFIAMMABILI facilmente per qualsiasi fonte di calore
(punto di infiammabilità <0°C)
T+
Sostanze e preparati in grado di
ALTAMENTE TOSSICI provocare, anche in piccolissime dosi,
gravi danni alla salute, financo la morte
N
Sostanze e preparati dannosI per
PERICOLOSO PER
l’ambiente ma non per l’uomo
L’AMBIENTE (ecotossiche)
18
19. SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
CATEGORIA DI LETTERA E
INDICAZIONI
PERICOLO SIMBOLO
sostanze e preparati che possono
CANCEROGENI NOTA 3 provocare tumori
sostanze e preparati che possono
MUTAGENI NOTA 4 interferire nella sintesi del DNA
sostanze e preparati capaci di dare effetti
TERATOGENI NOTA 4 dannosi sulle capacità riproduttive e difetti
generici ereditari
NOTA 3: Le sostanze CANCEROGENE non hanno
pittogramma, ma possono essere indicate con
quelli delle sostanze “nocive” e “tossiche” e con le
“frasi di rischio” R45 e R49
NOTA 4: Le sostanze MUTAGENE E TERATOGENE
non hanno pittogramma, ma possono essere
indicate con quelli delle sostanze “nocive” e
“tossiche” e con le relative “frasi di rischio”
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21. I RISCHI DA AGENTI CHIMICI
INFIAMMABILI + COMBURENTI = questa reazione, che è a tutti gli
effetti una combustione, può produrre grandi quantità di calore, fino ad
arrivare alla accensione della miscela ed all'innesco di incendi, e può
produrre la decomposizione delle sostanze con lo sviluppo di vapori tossici.
ACIDI + ALCALI = anche questa reazione, che ha come effetto la
formazione di sali, produce tanto più calore quanto più forti e concentrate
sono le sostanze coinvolte; considerato che acidi ed alcali si presentano
generalmente come soluzioni acquose non sussiste un pericolo di innesco,
ma il forte calore prodotto può comportare l'evaporazione delle soluzioni, lo
sviluppo di vapori tossici e la rottura dei contenitori in vetro.
ACIDI O ALCALI + IPOCLORITO = questo è un caso particolare di
combinazione di sostanze aggressive (acidi e alcali) con una sostanza
tossica (ipoclorito); tutte le sostanze indicate sono estremamente diffuse,
anche negli ambienti ospedalieri, in quanto entrano nella composizione dei
prodotti per la pulizia degli ambienti (disincrostanti e disinfettanti). Nel caso
specifico, le sostanze aggressive provocano la rottura della molecola di
ipoclorito che libera gas cloro, molto tossico ed irritante.
21
22. RISCHIO CHIMICO
Rischi per la
Rischi per la salute:
sicurezza:
(R. igienico-ambientale)
(R. infortunistici)
RISCHI da:
RISCHI di:
esposizioni a sostanze
incendio, esplosioni, contatto
tossiche e/o nocive e, se
con sostanze aggressive e/o
assorbite, con potenziale
corrosive (ustioni chimiche,
compromissione dell’equilibrio
corrosione di materiali e
biologico (intossicazione o
degrado di impianti, ecc.)
malattie professionale)
22
23. RISCHI DA ESPOSIZIONE
ESPOSIZIONE
condizione per la quale sussiste la possibilità che agenti chimici
pericolosi, tal quali o sottoforma di emissioni (polveri, fumi,
nebbie, gas e vapori) possano essere assorbiti dall’organismo
attraverso:
CONTATTO
INGESTIONE INALAZIONE
CUTANEO
Assorbimento Assorbimento Assorbimento
gastrico transcutaneo polmonare
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24. DANNO DA AGENTI CHIMICI
effetti riscontrati :
IRRITAZIONI APPARATO RESPIRATORIO
ALLERGIE RESPIRATORIE E CUTANEE
IRRITAZIONI PELLE E OCCHI
ALTERAZIONI SUL SISTEMA NERVOSO
ALTERAZIONI AL FEGATO E ALL’APPARATO
DIGESTIVO
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25. INSORGENZA DEL RISCHIO CHIMICO
Un RISCHIO CHIMICO si concretizza nel momento in cui si realizzano le
condizioni per cui risultano contemporaneamente presenti i due fattori di
rischio:
1. presenza di agenti chimici pericolosi (fattori di rischio chimico);
2. presenza di condizioni di esposizione (fattori di rischio espositivo).
RISCHIO CHIMICO PRESENZA DI
DERIVANTE DA
PRESENZA DI CONDIZIONI DI
ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI ESPOSIZIONE
AGENTI CHIMICI = PERICOLOSI X (modalità
PERICOLOSI (ciclo tecnologico) operative)
RISCHIO PERICOLO ESPOSIZIONE
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26. RISCHIO NEL TRASPORTO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE
• La corretta valutazione del tipo di
rischio è legata all’individuazione
delle informazioni contenute sul
pannello Kemler e sulle etichette di
pericolo.
26
30. PROTEZIONE ARTI SUPERIORI (MANI)
• I materiali d’impiego più comuni sono:
lattice, neoprene, nitrile, pvc, polietilene,
polivinil alcole, hypalon, butile, etc.
nitrile lattice neoprene
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31. PROTEZIONE
COME PROTEGGERSI
PROTEZIONE MANI GUANTI ( DI DIVERSA TIPOLOGIA A
SECONDA DELLA LAVORAZIONE)
PROTEZIONE OCCHI OCCHIALI PROTETTIVI
PROTEZIONE CORPO GREMBIULE ANTIACIDO, TUTA
TYEK, CAMICE TNT
PROTEZIONE VISO CALOTTA E VISIERA IN
POLICARBONATO
PROTEZIONE VIE MASCHERA
RESPIRATORIE
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