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Relazione
“Formazione continua e professionale in
Emilia- Romagna”
Verucchi Samuele
1
1. TOTALE NUMERO PARTECIPANTI ALLA FORMAZIONE CONTINUA 4
2. RETE POLITECNICA 4
Dati riguardo al numero di partecipanti 4
Normativa 4
2.1 ITS (ISTITUTI TECNICI SUPERIORI) 5
2.1.1 Modalità di reperimento dati 5
2.1.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 5
2.1.3 Destinatari 6
2.1.4 Normativa 6
2.2 IFTS (Istruzione e formazione tecnica superiore) 7
2.2.1 Modalità di reperimento dati 7
2.2.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 7
2.2.3 Destinatari 8
2.2.4 Normativa 8
2.3 FS (Formazione Superiore) 9
2.3.1 Modalità di reperimento dati 9
2.3.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 9
2.3.3 Destinatari 9
2.3.4 Normativa 10
3. CPIA 11
3.1 Modalità di reperimento dati 11
3.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 11
3.4 Destinatari 14
3.5 Normativa 14
4. FONDI INTERPROFESSIONALI 16
4.1 Modalità di reperimento dati 16
4.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 16
4.3 Destinatari 16
4.4 Normativa 20
5. LA FORMAZIONE NEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE E SERVIZIO 24
CIVILE REGIONALE IN EMILIA ROMAGNA 24
5.1 Modalità di reperimento dati 24
5.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 24
5.3 Destinatari 25
5.4 Normativa 25
6. ECM 31
2
INDICE
6.1 Modalità di reperimento dati 31
6.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 31
6.3 Normativa 33
7. FORMAZIONE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 40
7.1 Modalità di reperimento dati 40
7.2 Normativa 40
SITOGRAFIA 44
3
1. TOTALE NUMERO PARTECIPANTI ALLA FORMAZIONE CONTINUA
Negli ultimi due anni In Emilia Romagna la stima del totale di soggetti in Formazione è di 104.316
di cui:
-Iscritti alla Rete Politecnica (ITS, IFTS, FS) sono 1909.
-Iscritti/partecipanti ai CPIA (ex CTP) sono 14690.
-Coloro che hanno partecipato a corsi di formazione messi in campo attraverso i fondi partitetici
interprofessionali sono 3900.
-I Partecipanti ai corsi di formazione nel servizio civile regionale in Emilia Romagna (tenendo
conto di Garanzia Giovani) sono 1297 (secondo i dati forniti dal Governo) e 2000 (secondo i dati
forniti dal sito della Regione Emilia-Romagna); per calcolare il totale ho utilizzato il dato del
Governo.
-I Partecipanti ai corsi ECM sono circa 82520.
Di seguito analizzerò singolarmente come ho ricavato i dati presentati.
2. RETE POLITECNICA
Dati riguardo al numero di partecipanti
Il totale di soggetti che partecipano ai corsi di Formazione presso la Rete Politecnica sono 1909 di
cui:
-268 presso gli ITS,
-580 presso gli IFTP
-1061 presso gli FS
Normativa
La Rete Politecnica è stata istituita con la delibera 775 del 9/6/2011. Nel documento richiamato, che
prevede un piano triennale di sviluppo di tale rete, si specifica che:
“L’ offerta di percorsi IFTS e di percorsi di Formazione Superiore è complementare ai
percorsi degli ITS e sviluppa competenze tecniche e professionali in chiave interdisciplinare
quale strumento per dare spazio allo sviluppo di soluzioni con elevato grado di creatività,
4
applicabili e necessarie a sostenere la crescita del sistema economico e produttivo regionale
nelle sue diverse componenti. I percorsi rispondono alla domanda di formazione espressa
prioritariamente dai giovani non occupati, per accedere al mercato del lavoro in tempi brevi
come tecnici/responsabili di funzione/processo e alla domanda delle imprese di tecnici in
possesso di competenze di base e tecniche specifiche e specialistiche proprie dei processi
lavorativi che caratterizzano l’economia regionale.”
Le attività didattiche sono iniziate nell’anno 2013.
2.1 ITS (ISTITUTI TECNICI SUPERIORI)
2.1.1 Modalità di reperimento dati
Ho scritto su Google, Formazione e lavoro Emilia Romagna.
Sono entrato nel sito “Formazione e Lavoro” dell’Emilia Romagna.
Ho cliccato sulla voce a sinistra “Rete Politecnica” all’interno della categoria “Temi”.
Poi ho cliccato sulla voce “ITS”.
Poi ho cliccato sulla voce in basso in cui c’è scritto “ offerta formativa 2014/2015”.
Ho guardato corso per corso i partecipanti presenti e ho fatto la somma per calcolarne il totale.
2.1.2 Dati riguardo al numero di partecipanti
Il totale del numero dei partecipanti ai corsi ITS in E.R. è 268 di cui:
1) 88 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Meccanica,
meccatronica, motoristica, packaging”:
2) 40 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Territorio,
energia, costruire”:
3) 20 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Nuove tecnologie
della vita”
4) 40 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Tecnologie
industrie creative"
5
5) 20 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Mobilità
sostenibile, logistica e mobilità delle persone e delle merci"
6) 40 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Tecnologie
innovative per i beni e le attività culturali, turismo, turismo e benessere"
7) 20 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Nuove tecnologie
per il made in Italy, ambito settoriale regionale agroalimentare”:
2.1.3 Destinatari
Ai corsi ITS possono accedere diplomati che intendono conseguire il Diploma di Tecnico Superiore,
per poi inserirsi velocemente nel mondo del lavoro e procedere anche negli studi.
All’ITS si accede per selezione allo scopo di accertare un alto potenziale di competenze di base
tecniche e tecnologiche, una adeguata conoscenza linguistica (lingua inglese) di alto livello e una
competenza informatica avanzata.
2.1.4 Normativa
Origini
Gli ITS sono stati introdotti nell’ordinamento nazionale dal decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri del 25 gennaio 2008, emanato in attuazione della legge finanziaria 2007 con l’intento di
riorganizzare il canale della formazione superiore non universitaria.
Ultima Normativa
Con la Delibera di GR n. 301 del 31/03/2015 c’è stato un rafforzamento e completamento della rete
delle Fondazioni I.T.S. in Emilia-Romagna; sono costituite e hanno attivato percorsi biennali sette
Fondazioni - Istituti Tecnici Superiori, in coerenza con la strategia regionale indicata nel piano
triennale finalizzata a implementare un’offerta di formazione terziaria non universitaria strettamente
connessa al sistema produttivo. La strategia regionale indicata nel piano triennale, citata
precedentemente, è partita dal 2015 e ha come principale scopo:
-rafforzare e qualificare l’offerta distintiva e consolidata delle Fondazioni ITS, rispondente alle
vocazioni territoriali di riferimento;
6
-sperimentare percorsi innovativi capaci di intercettare nuovi e differenti fabbisogni formativi
espressi da specifici sistemi d’impresa;
-migliorare la coerenza, complementarietà̀ e organicità̀ dell’offerta complessiva costituita dalle tre
tipologie di intervento rafforzando, anche in termini quantitativi, l’offerta di percorsi ITS;
2.2 IFTS (Istruzione e formazione tecnica superiore)
2.2.1 Modalità di reperimento dati
Ho scritto su Google, Formazione e lavoro Emilia Romagna.
Sono entrato nel sito “Formazione e Lavoro” dell’Emilia Romagna.
Ho cliccato sulla voce a sinistra “Rete Politecnica” all’interno della categoria “Temi”.
Poi ho cliccato sulla voce IFTS.
Poi ho cliccato sul link ipertestuale “percorsi IFTS” sotto la voce “Caratteristiche dei percorsi e
della didattica”.
Ho guardato corso per corso i partecipanti presenti e ho fatto la somma per calcolarne il totale
sapendo che sono minimo 20 i partecipanti a tali corsi.
2.2.2 Dati riguardo al numero di partecipanti
In totale il numero dei partecipanti ai corsi di IFTS in E.R. è 580 di cui:
1) 100 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Bologna
2) 60 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Ferrara
3) 80 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Forlì-Cesena
4) 60 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Modena
5) 80 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS Parma
6) 20 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Piacenza
7) 80 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Ravenna
8) 60 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Reggio Emilia
9) 40 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Rimini
7
2.2.3 Destinatari
Tali corsi sono rivolti principalmente a giovani ed adulti, occupati e disoccupati, in possesso di un
diploma di scuola media superiore quinquennale.
L'accesso è consentito anche a coloro che, pur sprovvisti di titolo di studio, dimostrano di possedere
i requisiti culturali minimi fondamentali e irrinunciabili per l'ingresso al livello di studio post-
secondario.
2.2.4 Normativa
Origini
ll sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) è stato istituito dall’articolo 69 della
Legge 17 Maggio 1999, n. 144 ed è articolato in "percorsi" che hanno l'obiettivo di formare figure
professionali a livello post-secondario, per rispondere sempre di più alle richieste provenienti dal
mondo del lavoro pubblico e privato, con particolare riguardo al sistema dei servizi degli Enti locali
e dei settori produttivi, sempre più interessati all’innovazione tecnologica all’internazionalizzazione
dei mercati.
Ultima Delibera
Con la Delibera di GR n. 301 del 31/03/2015, in coerenza con la strategia regionale indicata nel
piano triennale, definta a partire dal 2015, riguardo agli IFTS la regione Emilia Romagna intende:
- qualificare l’offerta formativa in termini di capacità di sviluppare competenze adeguate a
supportare i processi di innovazione, sviluppo competitivo e di riposizionamento di singole imprese
o di comparti/filiere, coerentemente a quanto previsto dalla "Strategia regionale di ricerca e
innovazione per la specializzazione intelligente” di cui alla delibera di Giunta Regionale n.
515/2014.
- rafforzare e qualificare la rete di relazioni tra gli Istituti Tecnici Superiori, le istituzioni
scolastiche, gli enti di formazione professionale, le università, i centri di ricerca e le imprese;
- migliorare la coerenza, complementarietà e organicità dell’offerta complessiva costituita dalle tre
tipologie di intervento rafforzando, anche in termini quantitativi, l’offerta di percorsi IFTS;
8
2.3 FS (Formazione Superiore)
2.3.1 Modalità di reperimento dati
Ho scritto su Google Formazione e lavoro Emilia Romagna.
Sono entrato nel sito “Formazione e Lavoro” dell’Emilia Romagna.
Ho cliccato sulla voce sulla sinistra “Rete Politecnica” all’interno della categoria “Temi”.
Poi ho cliccato sulla voce “Formazione Superiore”.
Poi ho cliccato sul link ipertestuale “Elenco Percorsi” sotto la voce “Offerta formativa”.
Ho guardato corso per corso i partecipanti presenti e ho fatto una somma per calcolarne il totale.
2.3.2 Dati riguardo al numero di partecipanti
In totale il numero dei partecipanti ai corsi di FS in E.R. è 1061 di cui:
1) 215 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS di Bologna e provincia
2) 73 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS di Ferrara e provincia
3) 109 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Forlì-Cesena e provincia
4) 160 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Modena e provincia
5) 103 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Parma e provincia
6) 76 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Piacenza e provincia
7) 104 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Ravenna e provincia
8) 126 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Reggio Emilia e provincia
9) 95 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Rimini e provincia
2.3.3 Destinatari
I percorsi si rivolgono a giovani e adulti, disoccupati o occupati, già in possesso di conoscenze e
capacità tali da facilitare il processo di apprendimento delle competenze proprie di una qualifica.
9
2.3.4 Normativa
Ultima normativa
La delibera 301 del 31/03/2015, al suon interno specifica che:
Le proposte potranno essere candidate da enti di formazione professionale accreditati per l’ambito
della formazione superiore in partenariato con una o più imprese, ed eventualmente con gli altri
soggetti del sistema formativo regionale e della ricerca. I percorsi di formazione superiore dovranno
essere riferiti alle qualifiche di cui al SRQ. Il livello delle competenze da assicurare dovrà essere
ricompreso tra il 5° e il 7° livello dell’European Qualification Framework (EQF); pertanto il
riferimento è alle corrispondenti qualifiche regionali individuate nella Delibera di Giunta regionale
n. 1695/2010. Attraverso procedure di evidenza pubblica la Regione intende:
-qualificare l’offerta formativa in termini di capacità di sviluppare competenze adeguate a
supportare i processi di innovazione, sviluppo competitivo e di riposizionamento di singole imprese
o di comparti/filiere, coerentemente a quanto previsto dalla "Strategia regionale di ricerca e
innovazione per la specializzazione intelligente, di cui alla delibera di Giunta Regionale n.
515/2014;
-migliorare la coerenza, complementarietà e organicità dell’offerta complessiva costituita dalle tre
tipologie di intervento specializzando tale segmento di offerta nella complementarietà dell’offerta
formativa finalizzata all’inserimento e reinserimento lavorativo delle persone, finanziata a valere
sulle risorse dell’Obiettivo Tematico 8. del PO FSE.”
10
3. CPIA
3.1 Modalità di reperimento dati
Per prima cosa sono andato sul sito “IstruzioneEr” in quanto i CPIA (ex CTP) sono percorsi che
fanno riferimento all' istruzione e non alla formazione.
A questo punto ho cliccato su “pagina di ricerca” nella colonna di sinistra.
Ho digitato “CTP” in quanto è ancora in corso il passaggio da CTP a CPIA.
Infine ho aperto il file pdf “Serie storica iscritti ai CTP”, in cui ho trovato tutti i dati dei CTP relativi
al 2013/2014 (ultimi forniti).
3.2 Dati riguardo al numero di partecipanti
Partendo dal presupposto che i dati sono aggiornati al 2014, il numero totale di CTP che
diventeranno CPIA sono 39.
Il numero totale di iscritti/partecipanti ai CPIA (ex CTP) è 14690.
CPIA BOLOGNA-IMOLA (TOTALE ISCRITTI=2049)
Denominazione Città Numero di iscritti
ISTITUTO.COMPRENSIVO N.1 VIA
DE CAROLIS
BOLOGNA 432
ISTITUTO COMPRENSIVO 10 BOLOGNA 768
I.C. N.7 VIA VIVALDI - IMOLA IMOLA 284
I.C. DI BUDRIO BUDRIO 70
I.C. SAN GIOVANNI IN PERSICETO SAN GIOVANNI IN PERSICETO 219
I.I.S. CADUTI DELLA DIRETTISSIMA CASTIGLIONE DEI PEPOLI 312
I.I.S. LUIGI FANTINI VERGATO 61
I.I.S. BARTOLOMEO SCAPPI CASTEL SAN PIETRO TERME 344
11
CPIA FERRARA (TOTALE NUMERO ISCRITTI=450)
CPIA FORLI'-CESENA (TOTALE NUMERO ISCRITTI= 655)
CPIA MODENA (TOTALE NUMERO ISCRITTI=3567)
Denominazione Città Numero di iscritti
IIC 3 DE PISIS FERRARA 326
ISIT BASSI BURGATTI CENTO 33
IC PORTAMAGGIORE PORTAMAGGIORE 36
IC CODIGORO CODIGORO 55
Denominazione Città Numero di iscritti
VIA A.FRANK CESENA 342
C. MA TTEUCCI FORLI 313
Denominazione Città Numero di iscritti
DIREZIONE DIDATTICA MODENA 10 MODENA 1295
IC SASSUOLO 1 SASSUOLO 333
I.C. CARPI 2 CARPI 532
FERRARIS MODENA 463
MONTECUCCOLI PAVULLO NEL FRIGNANO 109
F.MONTANARI MIRANDOLA 273
L.A. MURATORI VIGNOLA 562
12
CPIA PARMA (TOTALE NUMERO ISCRITTI=1862)
CPIA PIACENZA (TOTALE ISCRITTI= 1274
CPIA RAVENNA (TOTALE ISCRITTI= 798)
CPIA REGGIO EMILIA - SUD E NORD (TOTALE ISCRITTI= 2988)
Denominazione Città Numero di iscritti
MONTECHIARUGOLO MONTECHIARUGOLO 270
IC SAN SECONDO SAN SECONDO PARMENSE 360
IC P ARMIGIANINO PARMA 1113
IC FORNOV FORNOVO 119
Denominazione Città Numero di iscritti
CD TERZO CIRCOLO PIACENZA 553
IC CASTEL SAN GIOVANNI-
CAPOLUOGO
CASTEL SAN GIOVANNI 130
IC FIORENZUOLA D'ARDA FIORENZUOLA D'ARDA 343
SMS ITALO CALVINO PIACENZA 248
Denominazione Città Numero di iscritti
IC CARCHIDIO-STROCCHI FAENZA 508
IC RICCI-MURATORI RAVENNA 290
Denominazione Città Numero di iscritti
IC CORREGGIO 2 CORREGGIO 535
IC MATTEO MARIA BOIARDO SCANDIANO 399
IC CASTELNUOVO NEI MONTI CASTELNUOVO NEI MONTI 118
IC DON G. DOSSETTI CAVRIAGO 217
IC LUZZARA LUZZARA 410
IC S. PERTINI 2 REGGIO EMILIA 1309
13
CPIA RIMINI (TOTALE NUMERO ISCRITTI=606)
3.4 Destinatari
I soggetti che possono partecipare ai corsi predisposti dai CPIA sono:
-Adulti, anche stranieri, che non hanno assolto l’obbligo di istruzione e che intendono conseguire il
titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione.
-Adulti, anche stranieri, che sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di
istruzione e che intendo conseguire titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione.
-Adulti stranieri che intendono iscriversi ai Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della
lingua italiana.
-I giovani che hanno compiuto i 16 anni di età e che, in possesso del titolo di studio conclusivo del
primo ciclo di istruzione, dimostrano di non poter frequentare i corsi diurni
3.5 Normativa
Origini
I CPIA (Centri Provinciali di istruzione degli adulti) sono stati istituiti attraverso il Comma 632, art.
1 della legge 27 dicembre 2006 (Finanziaria 2007), n.296, che prevede la riorganizzazione dei CTP
e serali superiori nei futuri CPIA: “Allo scopo di far conseguire più elevati livelli di istruzione alla
popolazione adulta, anche immigrata con particolare riferimento alla conoscenza della lingua
italiana, i centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti e i corsi serali, funzionanti
Denominazione Città Numero di iscritti
ISISS P. GOBETTI MORCIANO 166
SMS A. BERTOLA RIMINI 440
I.C. N.7 VIA VIVALDI - IMOLA IMOLA 284
I.C. DI BUDRIO BUDRIO 70
I.C. SAN GIOVANNI IN PERSICETO SAN GIOVANNI IN PERSICETO 219
I.I.S. CADUTI DELLA DIRETTISSIMA CASTIGLIONE DEI PEPOLI 312
I.I.S. LUIGI FANTINI VERGATO 61
I.I.S. BARTOLOMEO SCAPPI CASTEL SAN PIETRO TERME 344
14
presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, sono riorganizzati su base provinciale e
articolati in reti territoriali e rinominati "Centri provinciali per l'istruzione degli adulti". Ad essi è
attribuita autonomia amministrativa, organizzativa e didattica, con il riconoscimento di un proprio
organico distinto da quello degli ordinari percorsi scolastici.
Ultima normativa
Con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 263, emanato il 29 ottobre 2012, si esplicitano le
norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo e didattico dei Centri di istruzione per
gli adulti. I principali cambiamenti che tale DPR definisce riguardano: identità, utenza, assetto
didattico e organizzativo, indipendenza economica ed amministrativa, valutazione e certificazione,
dotazioni organico.
Inoltre, è dal 1° Settembre 2014, che sono stati messe in campo le prime sperimentazioni grazie
all'attuazione del regolamento sui nuovi Centri Provinciali per l'istruzione degli adulti (CPIA). In
Emilia-Romagna i nuovi CPIA si occuperanno di:
-Corsi per il raggiungimento del un livello di istruzione della scuola primaria.
-Corsi per acquisire il titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione.
-Corsi per recuperare i saperi e le competenze necessarie per acquisire la certificazione di
assolvimento del nuovo obbligo di istruzione innalzato a 10 anni.
-Corsi per conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore.
-Corsi modulari per l’alfabetizzazione funzionale in relazione al nuovo obbligo di istruzione
e per maturare crediti ai fini dell’acquisizione di un titolo di istruzione secondaria superiore.
-Corsi di lingua italiana per straniere.
15
4. FONDI INTERPROFESSIONALI
4.1 Modalità di reperimento dati
Non riuscendo a trovare dati e indagando all'interno dei 18 singoli fondi partitetici, sono andato a
reperire tali fondi sul sito dell'ISFOL sapendo che ogni anno redigono un rapporto nazionale sulla
formazione continua (non è la fonte più attendibile ma è l'unico riferimento trovato per raccogliere i
dati sulla formazione).
Quindi ho digitato su Google “ISFOL rapporto nazionale sulla formazione continua 2015”
Ho cliccato sulla voce “XV Rapporto sulla Formazione Continua-ISFOL” o “ XIV Rapporto
Formazione Continua. Highlights-ISFOL” .
Poi nella pagina che si apre ho cliccato su Tavole e dati (excel).
Infine, nella pagina che mi si è aperta, ho cliccato sulla voce
“ISFOL_Rapporto_FC_13_fondi_interprofessionali_formazione_per_Regione.xlsx”.
Putroppo i dati sono aggiornati al 2013 ma sono anche quelli più recenti che si possono reperire.
4.2 Dati riguardo al numero di partecipanti
Secondo i dati raccolti dall’ISFOL, aggiornati a Giugno 2013, sono 1696 le imprese partecipanti ad
attività di formazione predisposta attraverso fondi interprofessionali, di cui:
- 1.454 imprese avevano tra 1-9 dipendenti
- 1.517 imprese avevano tra i 10-49 dipendenti
- 876 imprese avevano tra i 50-249 dipendenti
- 884 imprese avevano più di 249 dipendenti
Dei corsi predisposti il 34,6% riguarda il mantenimento/aggiornamento delle competenze.
Infine, risulta essere di 55387 il totale dei partecipanti ai corsi di formazione.
4.3 Destinatari
I fondi operativi che sono stati utilizzati fino ad ora sono 18 (dei 21 autorizzati dal Ministero del
Lavoro), di cui tre dedicati ai Dirigenti. Tra questi, 3 che sono stati commissariati. Inoltre, a marzo
2015 è stato autorizzato un ulteriore Fondo.
Quello che farò di seguito è esplicare i destinatari di ogni tipo di fondo:
16
1)FonARCom= è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale, creato nel 2006 da CIFA e
CONFSAL che finanzia la Formazione Continua dei lavoratori e dei dirigenti delle aziende italiane.
2)Fon.Coop= è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua nelle
imprese cooperative.
3)FondER= Il Fondo Enti Religiosi, denominato Fond.E.R., è il Fondo Paritetico Inteprofessionale
Nazionale per la Formazione Continua negli Enti Religiosi.
4)Fondimpresa= Fondimpresa è il Fondo interprofessionale per la formazione continua di
Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. È il più importante in Italia ed è aperto alle imprese di ogni settore e
dimensione.
5)Fondir= Fondir offre l'opportunità di finanziare a costo zero politiche formative che qualificano la
presenza sul mercato delle aziende e valorizzano la professionalità dei dirigenti.
Il Fondo è stato costituito da Confcommercio, Abi, Ania, Confetra, Manageritalia, FederDirigenti,
Fidia e Sinfub.
6)Fondirigenti= Fondazione Fondirigenti "G. Taliercio", promossa da Confindustria e
Federmanager per favorire lo sviluppo della cultura manageriale, offre un sistema integrato di
servizi per la competitività delle aziende, l'occupabilità e la crescita della classe dirigente.
7)Fonditalia= l Fondo Formazione Italia (in sigla FondItalia) – Fondo Paritetico Interprofessionale
Nazionale per la Formazione Continua – è un organismo di natura associativa promosso dalla
Confederazione datoriale FederTerziario – Federazione Italiana del Terziario, dei Servizi, del
Lavoro Autonomo e della Piccola Impresa Industriale, Commerciale ed Artigiana – e dalla
Confederazione Sindacale UGL – Unione generale del Lavoro – attraverso uno specifico Accordo
Interconfederale che riguarda tutti i settori economici, compreso quello dell’agricoltura.
8)Fondartigianato= Il FONDO ARTIGIANATO FORMAZIONE è il Fondo Interprofessionale per
la Formazione Continua previsto dalla legge 388/2000.Fondartigianato: è un'associazione
riconosciuta costituita da: Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI, CGIL, CISL, UIL. Tale
17
fondo si occupa in particolare dei fabbisogni formativi dello sviluppo e dell'innovazione delle
piccole imprese.
9)Fondo Banche assicurazioni= Fondo Banche Assicurazioni (FBA), costituito con l’Accordo
interconfederale sottoscritto da ABI, ANIA, CGIL, CISL e UIL in data 8 gennaio 2008, è il Fondo
paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua dei dipendenti delle imprese
operanti nei settori del Credito e delle Assicurazioni ad esso aderenti.
10)Fondo Dirigenti PMI= Il FONDO DIRIGENTI PMI costituito da CONFAPI e da
FEDERMANAGER il 2 luglio 2003 e riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali con D.M. 221/I/2003 del 4 agosto 2003 - intende finanziare azioni di formazione concordate
tra le Parti per favorire lo sviluppo, il potenziamento e l'innovazione delle competenze manageriali
nelle PMI (Piccole Medie Imprese).
11)Fondo Formazione PMI= Il Fapi – Fondo Formazione PMI – è un Fondo interprofessionale
paritetico costituito da CONFAPI, CGIL, CISL, e UIL al fine di promuovere lo sviluppo della
Formazione Continua nelle PMI, quale strumento di competitività delle imprese e di garanzia
occupazionale per i lavoratori.
12)Fonservizi= Fonservizi è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione
Continua nei Servizi Pubblici Industriali. Fonservizi nasce a seguito dell’Accordo Interconfederale
sottoscritto il 5 Luglio 2010 tra l’organizzazione datoriale Confservizi (Confederazione dei Servizi
Pubblici Locali – ASSTRA, FEDERAMBIENTE, FEDERUTILITY ) e le organizzazioni sindacali
dei lavoratori CGIL, CISL, UIL.
13)Fondolavoro= Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua delle
micro, piccole, medie e grandi imprese, è un ente associativo costituito il 15 luglio 2009, a seguito
dell’accordo interconfederale sottoscritto il 6 luglio 2009 tra l’Organizzazione di categoria datoriale
UNSIC (Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori) e l’Organizzazione sindacale dei
lavoratori UGL (Unione Generale del Lavoro).
14)Fondoprofessioni= Fondoprofessioni è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la
formazione continua negli studi professionali e nelle aziende collegate, riconosciuto dal Ministero
18
del Lavoro con decreto 408/03 del 29 dicembre 2003. Fondoprofessioni nasce a seguito dell'accordo
interconfederale del 7 novembre 2003, tra Confprofessioni, Confedertecnica, Cipa e Cgil, Cisl, Uil.
15)FonTer= Fon.Ter, Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del
terziario, è costituito come Associazione (Art. 36 c.c.). Fon.Ter non ha fini di lucro ed opera a
favore delle imprese in una logica di relazioni sindacali ispirate alla qualificazione professionale,
allo sviluppo occupazionale ed alla competitività imprenditoriale nel quadro delle politiche stabilite
dai contratti collettivi sottoscritti.
16)For.Agri= FOR.AGRI non ha fini di lucro ed opera in favore delle imprese, e dei relativi
dipendenti, del settore agricolo, nonché di tutti i soggetti che hanno optato per l’adesione al Fondo
ai sensi del comma 3, art. 118, legge n. 388/2000 e successive modificazioni, in un quadro di
relazioni sindacali coerenti con gli obiettivi di sviluppo e di qualificazione produttiva ed
occupazionale.
17)Formazienda= Formazienda è il Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione
continua costituito da SISTEMA COMMERCIO E IMPRESA e CONFSAL. Il Fondo è stato
riconosciuto e autorizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con decreto del 31
ottobre 2008.
18)For.Te= For.Te. è il più importante tra i Fondi interprofessionali per la formazione continua, per
numero di aziende che lo hanno scelto; è rappresentativo dei diversi settori economici e del tessuto
imprenditoriale italiano, fatto di piccole, medie, grandi aziende. For.Te. è il Fondo paritetico per la
formazione continua dei dipendenti dei datori di lavoro aderenti al Fondo, che operano nel settore
terziario: a) commercio–turismo–servizi, b) logistica–spedizioni–trasporto. Al Fondo possono
altresì aderire i datori di lavoro di altri settori economici.
19)Fondo Conoscenza= è stato costituito a seguito dell’accordo nazionale firmato da: Fenapi
(Federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori) e CIU (Confederazione Italiana di Unione
delle professioni Intellettuali). Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione
Continua dei dirigenti, dei quadri, dei ricercatori e dei dipendenti delle imprese del comparto
commercio-turismo-servizi della piccola e media impresa”. Il Fondo è stato autorizzato ad operare
dal Ministero del Lavoro con decreto del 2 marzo 2015.
19
20)Fo.In.Coop (commissariato)= Fo.In.Coop è stato costituito a seguito dell’accordo nazionale
firmato da: UNCI (Unione Nazionale Cooperative Italiane) e CONF.S.A.L. (Confederazione
Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori). Il Fondo è stato autorizzato ad operare dal
Ministero del Lavoro con decreto del 9 dicembre 2010. Decreto Direttoriale n. 413 SEGR DG 2013
del 11 giugno 2013. "Commissariamento, ai sensi e per gli effetti dell'art. 48 della legge 27
dicembre 2002, n. 289, del Fondo interprofessionale nazionale per la formazione continua nei
settori economici della cooperazione -“FO.IN.COOP” - e contestuale nomina del Commissario
Liquidatore".
21)Fond.Agri(commissariato)= Fond.Agri è stato costituito a seguito dell’accordo nazionale firmato
da: F.AGRI (Filiera Agricola Italiana) e CONF.S.A.L. (Confederazione Generale dei Sindacati
Autonomi dei Lavoratori). Il Fondo è stato autorizzato ad operare dal Ministero del Lavoro con
decreto del 16 marzo 2011. Decreto Direttoriale n. 413 SEGR DG 2013 del 11 giugno 2013.
"Commissariamento, ai sensi e per gli effetti dell'art. 48 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, del
fondo interprofessionale per la formazione continua nel settore agricolo, agroalimentare ed
industriale- Fond.Agri - e contestuale nomina del Commissario Liquidatore".
22)Fondazienda=Fondazienda è stato costituito a seguito dell’accordo nazionale firmato da:
Confterziario (Confederazione nazionale del terziario e della piccola impresa), CIU
(Confederazione Italiana Unionquadri), Conflavoratori (Confederazione Italiana Lavoratori).
Il Fondo è stato autorizzato ad operare dal Ministero del Lavoro con decreto del 28 febbraio 2007.
Decreto Direttoriale n. 827 del 25 ottobre 2012. "Commissariamento, ai sensi e per gli effetti
dell'art. 48 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, del fondo interprofessionale per la formazione
continua - Fondazienda - e contestuale nomina del Commissario".
4.4 Normativa
Origine
La nascita dei fondi partitetici interprofessionali è data dall'art. 118 della Legge n.388 del 2000, con
il fine di promuovere lo sviluppo della Formazione professionale e continua (FC). Tale normativa
afferma che le imprese possono destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS (il
cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”) ad uno dei Fondi Paritetici
20
Interprofessionali, attraverso il modello Uniemens. I datori di lavoro possono aderire ad un secondo
fondo esclusivamente per la formazione dei propri dirigenti scegliendo tra i Fondi costituiti per tale
scopo.
In particolare I Fondi Paritetici Interprofessionali mirano a finanziare piani formativi aziendali,
settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decideranno di realizzare per i
propri dipendenti. Piani formativi individuali, tra cui attività propedeutiche o comunque connesse
alle iniziative formative possono essere un altro tipo di attività formativa finanziato dai fondi
interprofessionali.
Ultima Normativa
In seguito, nel Patto per la qualità dello sviluppo, la competitività, la sostenibilità ambientale e la
coesione sociale in Emilia-Romagna siglato in data 18/02/2014, tra la Giunta regionale, gli enti
locali, le parti sociali e il sistema camerale, si sottolinea come la formazione continua sia una delle
principali azioni che favoriscono la competitività, la crescita e il miglioramento organizzativo delle
imprese, sopratutto delle PMI (piccole medie imprese). Partendo da tale presupposto le varie parti
sociali hanno condiviso di istituire un tavolo di coordinamento congiunto tra la Regione e i titolari
dei fondi interprofessionali, al fine di evitare inefficaci sovrapposizioni e di concordare priorità e
ambiti di intervento.
Sarà poi l'Accordo fra Regione e Province dell’Emilia-Romagna, per il coordinamento della
programmazione 2007/2009, per il sistema formativo e per il lavoro (L.R. 12/2003-L.R. 17/2005)
approvato con deliberazione di Giunta Regionale 680/2007, che sottolinea l'importanza di mettere
in campo interventi secondo una logica di integrazione tra politiche e strumenti finanziari. In
particolare, si sottolinea l'importanza che tali interventi e tale logica di integrazione prioritaria
avvengano in complementarietà con i Fondi Interprofessionali, relativamente al tema della
formazione continua.
Partendo da tali presupposti, con Accordo fra Regione Emilia-Romagna e Parti Sociali, del Gennaio
2008, sono state definite alcune azioni attuative:
• Strutturare un'offerta regionale di formazione lungo tutto l'arco della vita per l'adattabilità
dei lavoratori e delle imprese, che permetta di concorrere agli obiettivi definiti nel
Programma Operativo Regionale e, negli indirizzi, valorizzi le specificità delle diverse
risorse (fondi strutturali- FSE e FEASR, fondi nazionali- Legge 236/93, Legge 53/2000,
21
fondi regionali, fondi interprofessionali) in raccordo con le indicazioni nazionali in
materia, in un'ottica di complementarietà, che consenta di:
- Rispondere ai bisogni dei lavoratori e ai bisogni delle imprese attraverso un'offerta di opportunità
riconducibili ad azioni di formazione permanente,formazione continua, formazione in
apprendistato;
- Soddisfare le richieste provenienti dal sistema economico di competenze finalizzate al
consolidamento/aggiornamento delle professionalità già presenti nelle Organizzazioni, nelle
imprese e le necessità di competenze alte, specialistiche e funzionali a promuovere,
accompagnare e sostenere i processi di sviluppo e innovazione;
- Rappresentare un'opportunità per tutte le persone occupate;
- Sostenere I'adattabilità e la permanenza nel mercato del lavoro dei lavoratori a rischio di
esclusione che possa accompagnare l'ulteriore sviluppo e la crescita delle professionalità alte;

o intercettare i bisogni e saper rispondere adeguatamente alla domanda anche delle piccole e
micro imprese;
- Di favorire, con riferimento alla possibile articolazione regionale dei Fondi Paritetici
Interprofessionali, di cui al comma l, art.118 legge 388/00, la presenza in Regione di referenti di
ciascun Fondo interprofessionale, nell'ambito delle scelte definite dal Fondo stesso in base al
proprio Statuto e Regolamento, così come auspicato dal punto 6 dell'Accordo siglato in sede
nazionale;
Inoltre, in tale Accordo, viene confermato un "Tavolo Regionale per la FormazioneContinua" che
procederà alla individuazione delle variabili quantitative e qualitative rilevanti per ricostruire un
quadro conoscitivo dell'offerta regionale di formazione continua, che sarà contenuto in report
periodici e attiverà procedure e strumenti per la raccolta/condivisione delle informazioni relative
alla programmazione delle diverse risorse da parte dei differenti soggetti e alla realizzazione delle
azioni (monitoraggio quantitativo e qualitativo degli interventi, dei lavoratori delle imprese
coinvolte, delle risorse pubbliche e private). Altri compiti del tavolo saranno:
- Valutazione
- Elaborazione dati
22
- Restituire annualmente al sistema, Rapporti sulla formazione continua regionale, al fine di rendere
possibile la verifica del raggiungimento congiunto degli obiettivi posti e il necessario
aggiornamento, nonché I'eventuale definizione degli stessi.
Infine dal 2011, con la legge n.148 del 14/09/2011 art. 10), i piani formativi possono coinvolgere
anche i lavoratori con contratti di apprendistato e a progetto.
23
5. LA FORMAZIONE NEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE E SERVIZIO
CIVILE REGIONALE IN EMILIA ROMAGNA
5.1 Modalità di reperimento dati
Sono andato su internet e su Google ho scritto “SERVIZIO CIVILE REGIONALE EMILIA
ROMAGNA”.
Poi sono entrato in “sociale.regione.emilia.romagna.it/servizio-civile”
In seguito ho cliccato su “Bandi” nella colonna destra che fa riferimento alla voce “Temi”.
A questo punto si è aperta la schermata “Cosa fa la Regione” in cui ho trovato il numeri di posti
messi a bando sia del SCN che del SCR, dal 2007 al 2015.
5.2 Dati riguardo al numero di partecipanti
Prima di definire i dati è importante fare una premessa, per sottolineare che tutti i soggetti che
frequentano il servizio civile sono obbligati a partecipare ai corsi. Analizzando i dati relativi agli
anni dal 2010 al 2015, ho ricavato una stima riguardanti i posti messi a bando.
C’è un dibattito e alcune discrepanze riguardo ai dati dei soggetti in formazione. In particolare, sono
770 i posti messi a bando nel Marzo 2015, per usufruire del “Servizio Civile Regionale” (secondo i
dati espressi dal sito del Governo nell’area dedicata al servizio civile). Dall’altra parte il sito della
Regione Emilia-Romagna riferisce, invece, che sono circa 2000.
Per quando riguarda “Garanzia Giovani” sono disponibili 527 posti, di cui 142 attivi.
Quindi, possiamo ipotizzare che il totale di soggetti che andranno in formazione è di 1297 (ottenuto
dalla somma di 770 + 527 e riferito a quanto espresso dal sito del Governo nella sezione relativa al
Servizio Civile). Mentre il totale sarà di 2000 se ci riferiamo ai dati forniti dalla Regione Emilia-
Romagna. Quelli che ho considerato come validi sono i 1297 (ottenuto dalla somma di 770+527 e
riferito a quanto espresso dal sito del Governo nella sezione relativa al Servizio Civile).
24
5.3 Destinatari
Per definire i destinatari è importante fare una divisone tra:
-SCN = rivolto unicamente ai cittadini italiani con età compresa tra i 18 e i 29 anni.
-SCR = rivolto a cittadini italiani e stranieri, con una particolare divisione rispetto alle fasce di età:
• Giovani tra i 15 ed i 18 anni, nell'ambito dei progetti d'impegno predisposti ed attuati dagli
Enti di servizio civile, con modalità di svolgimento, attestazione e valorizzazione
dell'esperienza adeguate e integrate nei percorsi scolastici e nell'obbligo formativo;
• Giovani tra i 18 ed i 29 anni;
• Adulti e anziani (servizio non retribuito)
5.4 Normativa
Origine
Il Servizio Civile Nazionale (SCN) è stato istituito con la legge 6 marzo 2001, n.64 e dal 1 gennaio
2005 si svolge su base esclusivamente volontaria; è “un modo di difendere la patria”, il cui dovere è
sancito dall’art. 52 della Costituzione.
In Emilia Romagna è stato istituito attraverso la legge regionale 20 ottobre 2003, n.20 “Nuove
norme per la valorizzazione del servizio civile. Istituzione del servizio civile regionale”, un servizio
civile interamente gestito e finanziato dalla regione. In tale norma, all’art. 2 (Principi e Finalità) si
sottolinea la funzione del Servizio civile regionale di sostenere azioni di orientamento,
programmazione e formazione:
SCN SCR GARANZIA
GIOVANI
POSTI TOTALI
MESSI A
BANDO
2010 1274 134 - 1408
2011 1108 124 - 1232
2012 - 100 - 100
2013 1000 133 - 1133
2014 - 209 - 209
2015 2000/770 - 142 2142
25
e) sostenere, sentita la struttura statale competente in materia di servizio civile della legge 6
marzo 2001, n. 64 (Istituzione del servizio civile nazionale), ed in raccordo con i
Coordinamenti Provinciali degli Enti di servizio civile, di cui all'articolo 16, le necessarie
azioni di orientamento, programmazione e formazione;
Tali azioni formative sono organizzate dalla Regione E.R. tenendo conto in primis della normativa
nazionale e facendo capo, a livello provinciale, ai CoPrESC (Coordinamenti Provinciali Enti di
Servizio Civile).
Nella normativa regionale all’art.18, inoltre, rispetto alla formazione si esplicita che la Regione ha il
compito di :
- individuare le linee di finanziamento per le attività formative;
- promuovere iniziative di formazione generale e specifica per i volontari;
A tali iniziative provvedono sia gli Enti di Servizio Civile (in maniera diretta e attraverso i
Coordinamenti Provinciali) o loro forme associative.
Facendo sempre riferimento alla Legge regionale 20/2003 art 18:
1. La Regione, al fine di valorizzare l'esperienza del servizio civile:
a) individua, nell'ambito del piano annuale attuativo, le linee di finanziamento dei
programmi di formazione per i progetti di servizio civile rientranti nella programmazione
regionale;
b) promuove, in raccordo con le Province ed i Coordinamenti provinciali degli Enti di
servizio civile, iniziative di formazione generale e di addestramento specifico degli obiettori
di coscienza e dei volontari in servizio civile.
2. A tali iniziative provvedono gli Enti di servizio civile direttamente, o tramite i
Coordinamenti provinciali, o loro forme associative che, qualora utilizzino risorse del
Fondo Sociale Europeo, devono sottostare alle norme sull'accreditamento, od avvalersi di
enti accreditati, secondo quanto previsto dalla normativa regionale in materia di
formazione professionale.
26
Ultima Normativa
Linee Guida Nazionali alla Formazione nel Servizio Civile
Con la DETERMINA DIRETTORIALE, 4 APRILE 2006, UNSC, viene approvato il documento
“Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile Nazionale” che è il
principale rifermento normativo per le attività formative rivolte ai giovani in Servizio Civile.
Il Servizio civile si configura come un’esperienza dalla forte valenza educativa e formativa, infatti,
come detto precedentemente i volontari sono tenuti a partecipare a percorsi formativi obbligatori.
Nelle Linee guida viene ben sottolineato tale aspetto:
“I volontari sono obbligati a frequentare i corsi di formazione generale e specifica così
come previsti nel progetto di servizio civile e, qualora si verificassero eventuali assenze,
queste dovranno essere obbligatoriamente recuperate.
L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile erogherà il rimborso previsto per la formazione
generale solo qualora il volontario abbia partecipato all’intero corso.”
La formazione si articola in due diversi percorsi:
• Formazione generale= si presentano in essa il servizio civile ed i principi su cui esso si erge,
principi che accompagnano i giovani per tutta la durata del servizio civile. Il corso di
formazione generale, rivolto ai volontari, dura 42 ore suddivise in 9 giornate formative, di
cui 2 ore di valutazione dell’esperienza di formazione e 1 ora di laboratorio sulle iniziative
di sensibilizzazione svolte dal Co.Pr.E.S.C. I 9 incontri di 4-6 ore si articolano su 2 mesi, e
prevedono rispetto alle modalità didattiche:
-il 52% di lezione frontale, svolta da formatori accreditati e da esperti esterni
-il 48 % di tecniche di apprendimento non formale in cui sono i giovani ad essere chiamati a
partecipare attivamente alle discussioni d’aula.
Inoltre, il percorso formativo è costituito da una serie di moduli raggruppati in macroaree
tematiche, la cui successione non è vincolante cronologicamente, tranne per la prima
macroarea, considerata propedeutica alle altre. Il percorso formativo ripercorre tali temi:
1) “Valori e identità del servizio civile”, i cui moduli riguardano: identità del gruppo in
formazione, il patto formativo, la storia del servizio civile (dall’obiezione di coscienza ai giorni
nostri), il dovere di difesa della patria (difesa civile non armata e non violenta), la normativa
27
vigente e la Carta di impegno etico (la cui sottoscrizione da parte degli enti è vincolo necessario
ai fini dell’accreditamento come ente di servizio civile);
2) “Cittadinanza attiva” i cui moduli riguardano: formazione civica, forme di cittadinanza, la
protezione civile, la rappresentanza dei volontari nel servizio civile;
3) “Giovane volontario nel sistema del servizio civile” i cui moduli riguardano: presentazione
degli enti, lavoro per progetti, organizzazione del servizio civile e le sue figure, disciplina dei
rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale, la comunicazione interpersonale e
gestione dei conflitti.
• Formazione specifica= avviene di pari passo alla formazione generale e riguarda un
apprendimento sul campo impartito dagli operatori degli enti e diretto ad una conoscenza
approfondita delle attività e dei valori propri dell’ente, entrando in maniera precisa e puntuale nei
temi trattati dal singolo progetto.
Come avviene l' accreditamento dei formatori
Vengono definiti formatori accreditabili per l’erogazione della formazione generale:
• i dipendenti dell’ente di servizio civile, o altro personale volontario, o a contratto, in possesso
di titolo di studio di istruzione superiore con esperienza professionale in ambito formativo di
almeno:
a) tre anni (minimo 50 giornate di formazione annue risultanti dalla media aritmetica delle giornate
di formazione effettuate nei tre anni previsti), di cui uno nell’ambito specifico del servizio civile
non inferiore alle 50 giornate;
b) 1200 ore di formazione negli ultimi sei anni, di cui 200 nell’ambito specifico del servizio civile.
In entrambi i casi l’esperienza di servizio civile può essere sostituita dalla frequenza di un percorso
formativo organizzato dall’Ufficio nazionale o dalla Regione o Provincia autonoma competente, da
considerarsi in aggiunta ai tre anni, o alle 1200 ore di esperienza formativa prevista. Ove la
circolare sull’accreditamento lo consenta, gli enti di servizio civile possono acquisire la formazione,
oltre che dagli enti di prima classe, dalle Regioni e Province autonome, che possono avvalersi, a tal
fine, di enti dotati di specifiche professionalità, purché i formatori siano in possesso dei medesimi
requisiti previsti nel primo capoverso del presente paragrafo. I formatori sono tenuti a partecipare,
almeno ogni due anni, a corsi di aggiornamento organizzati, compatibilmente con le risorse
finanziarie disponibili, dall’Ufficio nazionale o dalle Regioni e Province autonome.
28
Per quanto riguarda la formazione specifica il personale utilizzato per la formazione deve avere
competenze professionali e formative adeguate al trattamento della materia a lui affidata. Nella
scheda progetto l’ente di servizio civile deve indicare chiaramente quale modulo verrà trattato dal
singolo formatore per permettere all’Ufficio nazionale o alle Regioni e Province autonome di
verificare l’effettiva competenza del formatore indicato.
Chi sono gli Enti di Servizio Civile
A livello nazionale e regionale gli Enti di riferimento del Servizio civile sono:
-Le Amministrazioni pubbliche,
-Le associazioni non governative,
-Le associazioni no profit.
Tali Enti operano nel campo:
-Educazione e servizio civile all’estero,
-Assistenziale,
-Protezione civile e ambientale,
-Tutela del patrimonio artistico e culturale.
Inoltre, nella citata L.R. 20/2003 si specifica che qualora gli Enti di S.C. che erogano formazione
direttamente o attraverso i CoPrESC, utilizzino risorse del Fondo Sociale Europeo, debbano
sottostare alle norme sull’accreditamento come previsto dalla normativa regionale in materia di
formazione professionale (LR 12/2003 art.33; delibera GR n. 177/2003; delibera 266/2005; delibera
645/2011).
La formazione coordinata e congiunta: un'esperienza dell'Emilia Romagna
Tra il 2007-2008 il Co.Pr.E.S.C. di Bologna ha attivato un gruppo di lavoro sulla formazione
generale prevista per i giovani, finalizzato alla creazione di un percorso coordinato tra gli enti
appartenenti alla stessa provincia, denominato “Formazione coordinata e congiunta.”
i componenti del gruppo di lavoro sono:
- formatori accreditati,
- esperti,
- referenti degli enti ed operatori del coordinamento.
29
Da tale esperienza di formazione “coordinata e congiunta” è stato creato un manuale per la
formazione generale che contiene contributi teorici ed esercitazioni pratiche ad uso interno dei
formatori e dei tutor del Co.Pr.E.S.C..
La partecipazione a “Garanzia Giovani”
Dal 2014 saranno previsti bandi per “Garanzia Giovani”, il progetto dell’Unione europea nato per
assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (NEET),
nuove opportunità per acquisire competenze ed entrare nel mercato del lavoro.
In Emilia Romagna (tra le prime regioni a sottoscrivere la convenzione con il Ministero del
Lavoro), “Garanzia Giovani” è attiva dal 1° maggio 2014. Da quella data i giovani hanno potuto
iscriversi al programma, che prevede, tra le diverse misure formative, anche il servizio civile. Dal
momento dell’iscrizione, entro 60 giorni i giovani devono essere contattati per costruire insieme a
un operatore il progetto formativo personalizzato e firmare il “Patto di servizio”. Entro 4 mesi dalla
sigla del Patto, il percorso deve avere inizio. Il servizio civile all’interno di “Garanzia Giovani”,
sarà interamente finanziato attraverso risorse europee sino al 2015.
30
6. ECM
6.1 Modalità di reperimento dati
Per fare una stima sui dati ECM dell’Emilia Romagna, per prima cosa, sono andato sul sito del
“Ministero della Salute” .
Esplorando le tre voci nella barra in alto, ho cliccato su “temi e professioni” e, al suo interno, ho
trovato il link “Risorse umane e Formazione continua”
A questo punto mi si è aperta un’ulteriore finestra e sempre cliccando nella voce in alto “Temi e
professioni”, ho poi cliccato su “ECM-Educazione continua in medicina”.
In seguito ho cliccato su “professioni” per comprendere quelle che sono le principali figure in
campo medico che svolgono ECM.
Infine, sono andato nell’albo di appartenenza di ogni singola professione, come mostrerò nella
tabella successiva, e ho trovato le stime riguardo ai professionisti appartenenti all’albo sapendo,
come mostrerò nelle parte relative alle normative ECM, che ogni professionista sanitario è
obbligato a frequentare i corsi ECM.
6.2 Dati riguardo al numero di partecipanti
I dati riguardanti i professionisti appartenenti all’albo (sapendo che ogni professionista sanitario è
obbligato a frequentare i corsi ECM) portano ad un numero di circa 82520.
E’ importante sottolineare che alcuni albi digitali sono su base volontaria (e quindi non tutti si sono
registrati) e, negli anni, il numero dei laureati iscritti agli albi aumenta per cui questa è una
sottostima dei professionisti che accedono agli ECM.
Non sono stati trovati dati riguardo alle seguenti professioni:
- Tecnico della riabilitazione psichiatrica,
- Tecnico della fisiologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare,
- Tecnico di neurofisiopatologia,
- Ortottista/Assistente di oftalmologia,
- Educatore Professionale,
- Assistente Sanitario.
31
32
PROFESSIONE FONTE DATI PARTECIPANTI
Medico Chirurgo
Odontoiatra
http://www.cogeaps.it/
Cogeaps/44/17/FNOMCeO+-
+Federazione+Nazionale
+Ordini+dei+Medici
+Chirurghi+e
+Odontoiatri.html
29.000
Veterinario
http://
www.struttureveterinarie.it/?
q=chisiamo
2071
Farmacista
https://www.federfarma.it/
Edicola/Comunicati-stampa/
14-09-2011-16-33-40.aspx
2655
Biologo
http://www.onb.it/la-rivista-
dei-biologi
3214
Chimico
http://www.cogeaps.it/
Cogeaps/49/22/CNC+-
+Consiglio+Nazionale+dei
+Chimici.html
143
Fisico sanitario
http://www.fisicamedica.it/
aifm/12a_chisiamo_s/
spip.php?article2
57
Psicologi
http://www.ordpsicologier.it/
uspub_list.php?
Op=SRCH&Pag=29
6735
Dietista
http://www.andid.it/cerca-un-
dietista/risultati.html
55
Fisioterapista
http://aifi.net/cercasi-
fisioterapista-aifi/#results
579
Igienista dentale
http://www.aiditalia.it/albo-
digitale/
78
Infermiere e infermiere
pediatrico
http://www.ipasvi.it/chi-siamo/
iscritti.htm
31712
Logopedista http://fli.it/professionisti/ 191
Ostetrica http://www.fnco.it/ 1300
Podologo
http://
www.associazionepodolo
gi.it/indirizzi-utili/
20
Tecnico ortopedico
http://www.antoi.it/menu/
iscritti.php#
35
6.3 Normativa
Origine
L’Emilia-Romagna è stata una delle prime Regioni a sviluppare un proprio sistema di
accreditamento degli eventi formativi di Educazione continua in medicina. Esaminerò ora il
percorso che ha portato a tale importante risultato e le sue successive modifiche.
Con il D.Lgs. n. 502/1992 e successive modificazioni ed integrazioni, in particolare ha introdotto,
con gli artt.16-bis, 16-ter, 16-quater, la formazione permanente come attività finalizzata a:
- migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali,
- migliorare i comportamenti degli operatori sanitari per accompagnarsi verso il progresso
scientifico e tecnologico con l’obiettivo di garantire efficacia, appropriatezza, sicurezza ed
efficienza all’assistenza prestata dal Servizio sanitario nazionale,
E' stato poi l'Accordo Stato-Regioni del 20 dicembre 2001 che ha definito le procedure per dare
avvio dal 2002 al primo programma nazionale di Educazione continua in medicina (ECM)
riconoscendo alle Regioni, in coerenza con gli indirizzi nazionali il ruolo, in particolare, di
promuovere il sistema. Inoltre, sempre dal 2002, la Regione ha accreditato gli eventi ECM
organizzati dalle Aziende sanitarie, dagli IRCCS, dall’Agenzia regionale prevenzione ambiente
(ARPA) e dalle Università.
Dal 2003, inoltre, la Regione valorizza, attraverso crediti ECM, le attività di formazione sul campo,
nella convinzione che l’utilizzo diretto per l’apprendimento di strutture sanitarie e di competenze
degli operatori impegnati nelle loro attività garantisca un terreno fertile per la formazione e
rappresenti un efficace strumento per migliorare i processi assistenziali e il funzionamento dei
servizi.
Nel 2004, la Legge regionale 29 ha introdotto mutamenti significativi nei processi di formazione
continua degli operatori sanitari, valorizzando la funzione formativa delle organizzazioni, il ruolo
del Collegio di direzione e le relazioni con l’Università. Nel testo si riconosce, infatti, che il
Servizio sanitario regionale - per poter sviluppare le proprie funzioni di assistenza, al livello di
complessità e di qualità richiesto - è necessariamente anche sede di funzioni di ricerca e di
formazione permanente che coinvolgono tutte le strutture e gli operatori.
33
Ultima Normativa
Accreditamento
Attraverso l’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2007, recepito dalla legge n. 244/2007 (legge
finanziaria 2008), si è previsto che:
• l’accreditamento dei provider ECM è il riconoscimento pubblico, sulla base di un sistema di
requisiti minimi che riguardano:
- il piano formativo proposto e procedure concordate a livello nazionale,
- un soggetto attivo nel campo della formazione continua in sanità, che lo abilita a realizzare
attività didattiche per l’ECM e ad assegnare direttamente crediti ai partecipanti;
• I provider per erogare formazione continua, territorialmente, devono richiedere
l’accreditamento alla stessa Regione nella quale intendono operare;
• i provider che intendano erogare formazione continua nell’ambito territoriale di due o più
Regioni dovranno comunque richiedere l’accreditamento nazionale;
• le modalità per la programmazione e la realizzazione delle attività di accreditamento e per la
verifica dei provider ECM sono definite dalle singole Regioni, sulla base di criteri condivisi
a livello nazionale;
• le aziende e le istituzioni sanitarie che non intendano erogare attività formativa in qualità di
provider accreditati per l’ECM, possono avvalersi di altri provider accreditati;
• la responsabilità della trasmissione dei dati per la registrazione dei crediti è del provider
accreditato;
• All’Osservatorio Nazionale della Formazione Continua in Sanità spetta anche il compito di:
- monitoraggio e verifica delle attività formative,
- monitorare la corrispondenza delle attività di formazione con gli obiettivi,
- verificare il mantenimento dei requisiti da parte dei provider.
Tutto questo deve essere fatto e facilitato agendo in rete con Osservatori Regionali e gli Ordini
Professionali territoriali.
34
Sarà poi con la delibera n. 1648 del 2 Novembre 2009, emanata per modificare, l’Accordo Stato-
Regioni del 1° agosto 2007, riguardante il Sistema di Educazione Continua in Medicina (ECM)
nella Regione Emilia-Romagna istituendo l’Osservatorio Regionale per l’Educazione Continua in
Medicina e per la Salute (ORECM), presieduto dall’Assessore regionale alle Politiche per la salute
o da un suo delegato, composto da esperti di formazione continua del personale sanitario tra cui
rappresentanti di Ordini professionali territoriali, al fine di assicurare il supporto tecnico-scientifico
alla Regione, per:
- l’individuazione degli obiettivi formativi e dei criteri che debbono caratterizzare i processi
formativi idonei a realizzare gli obiettivi stessi;
- l’individuazione dei criteri per l’attribuzione alle attività formative dei relativi crediti formativi; 

- l’individuazione dei criteri e dei requisiti per la costruzione del sistema informativo per l’ECM; 

- la valutazione della qualità dell’offerta formativa; 

- l’individuazione, tenuto conto di quanto stabilito dalla Commissione Nazionale ECM, di
eventuali requisiti aggiuntivi per l’accreditamento dei provider; 

- l’elaborazione di un Rapporto annuale sull’educazione continua in medicina e per la salute in
Emilia-Romagna, che comprenda le informazioni richieste dall’Osservatorio Nazionale della
Formazione Continua in sanità, di cui al citato Accordo del 1° agosto 2007 e, in particolare, la
verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi formativi individuati, di partecipazione delle
diverse categorie interessate ai programmi formativi, del livello di apprendimento acquisito, della
diffusione delle attività e delle iniziative formative realizzate in regione, dello stato di
accreditamento dei provider.
In seguito con il D.P.C.M. 26 Luglio 2010 che recepisce l’Accordo Stato-Regioni del 5 novembre
2009 “Il nuovo sistema di formazione continua in medicina-Accreditamento dei Provider ECM,
formazione a distanza, obiettivi formativi, valutazione della qualità del sistema formativo sanitario,
attività formative realizzate all’estero, liberi professionisti” viene definito che:
• Le aziende sanitarie/soggetti erogatori di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie pubblici o
privati hanno l’obbligo di accreditarsi presso la Regione in cui è situata la sede;
• in caso di accreditamento presso un sistema regionale, l’attività residenziale e la formazione
a distanza dovranno rispettivamente essere erogati nella Regione di riferimento ed essere
limitati agli operatori sanitari che svolgono l’attività sanitaria prevalentemente nella
Regione;
35
• Tale Accordo definisce anche:
- fasi e procedure per l’accreditamento,
- obblighi dei provider,
- aree di riferimento per l’individuazione degli obiettivi formativi, agli adempimenti per la
predisposizione dell’Albo Nazionale dei Provider ECM
• regole sul conflitto di interesse;
La Commissione nazionale il 3 gennaio 2010 e l' 8 ottobre 2010, ha approvato per la formazione
continua:
• il “Regolamento applicativo dei criteri oggettivi di cui all’Accordo Stato-Regioni del 5
novembre 2009 e per l’accreditamento”, riguardante i requisiti minimi per l’accreditamento
dei provider;
• l documento sui “Criteri per l’assegnazione dei crediti alle attività ECM”;
• la determinazione in materia di violazioni;
• definisce che saranno accreditato, con funzione di provider ECM, solamente le Aziende
sanitarie pubbliche e agli altri soggetti erogatori di prestazioni sanitarie pubblici o privati
che abbiano già ottenuto l’accreditamento della funzione di governo aziendale della
formazione continua, di cui alla propria deliberazione n. /2011
In seguito sono state due Delibere della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna (DGR n.1332 e n.
1333 del 2011) che hanno stabilito le modalità per la costruzione del nuovo Sistema ECM
definendo due diversi livelli di accreditamento:
- la funzione di governo della formazione, che dà conto delle capacità di pianificare, controllare e
valutare la formazione continua come funzione di livello aziendale. L'accreditamento della
funzione di governo è obbligatorio: le strutture sanitarie accreditate sono cioè obbligate ad
accreditarsi dimostrando di essere in grado di governare il ciclo della formazione:
1) analisi del bisogno formativo,
2) formazione,
3) valutazione della formazione per i propri professionisti.
36
- la funzione di provider ECM, per cui è necessario dimostrare evidenze sulle capacità di gestione
dello sviluppo professionale dei propri professionisti e sulle capacità di produzione formativa. Lo
scopo è dimostrare che il futuro provider possegga le abilita a realizzare attività didattiche per
l’ECM e ad assegnare direttamente i crediti ai partecipanti. L’accreditamento come provider è,
invece, facoltativo: le strutture sanitarie accreditate possono richiedere tale tipo di
accreditamento per poter erogare formazione ECM per i propri professionisti, per professionisti
di altre strutture e per i liberi professionisti (le strutture che invece hanno solo l'accreditamento
per la funzione di governo non possono erogare formazione ECM né per i propri professionisti,
né per quelli di altre strutture).
In aggiunta, è importante precisare che l'accreditamento ECM regionale può essere chiesto solo ed
esclusivamente da strutture sanitarie pubbliche e private che abbiano già ricevuto un accreditamento
istituzionale per le prestazioni sanitarie che erogano, e che abbiano fatto domanda di accreditamento
per la funzione di governo della formazione.
La Regione Emilia-Romagna ha quindi delegato al sistema regionale dell’accreditamento
istituzionale il ruolo di accreditamento dei provider ECM. Inoltre, il nuovo Sistema ECM regionale
ha riconosciuto solo alle Aziende sanitarie pubbliche e agli altri soggetti erogatori di prestazioni
sanitarie, pubblici o privati, già in possesso dell’accreditamento istituzionale, la possibilità di essere
provider ECM. Anche la verifica dei requisiti per la funzione di governo della formazione e di
provider ECM segue le procedure previste per l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie
e viene effettuata attraverso le visite di team di valutatori appositamente formati.
Questo ha consentito di sviluppare un sistema di accreditamento senza oneri per i provider,
contrariamente a quanto è stato definito a livello nazionale in cui sono stati stabiliti dei costi a
carico degli organizzatori che vogliono accreditarsi come provider ECM.
Per quanto riguarda l’architettura del sistema di governo dell’ECM, la Regione Emilia-Romagna ha
seguito il modello nazionale.
All’Agenzia sanitaria e sociale regionale è stato affidato il ruolo di supporto tecnico-scientifico per
l’accreditamento dei provider e di raccordo tra tutti i soggetti e gli organismi istituzionali di cui si
compone il sistema di governance regionale della formazione continua ECM:
37
- Assessorato alle politiche per la salute,
- Commissione regionale ECM e Osservatorio regionale ECM,
- Coordinamento dei responsabili degli Uffici formazione dei provider.
In seguito, il primo marzo 2013, con Determinazione del Direttore generale Sanità e politiche
sociali n. 1754, è nata la Commissione regionale per la formazione continua a cui sono state
affidate le seguenti funzioni:
- elaborazione di linee guida volte a disciplinare le regole e le modalità di svolgimento del sistema
ECM regionale;
- programmazione e governo del sistema di formazione continua; - individuazione di obiettivi
formativi di interesse regionale;
- studio ed elaborazione delle proposte su flussi informativi ECM; - studio e proposte sui criteri per
l’attribuzione dei crediti;
- implementazione delle linee guida per il Dossier formativo (DF) - eventuali modifiche o
integrazioni dei requisiti dei provider.
Per garantire queste funzioni, la Commissione regionale comprende al proprio interno tutti i
soggetti che, istituzionalmente, hanno un ruolo nella governance del sistema:
- il servizio dell’Assessorato che presidia i processi amministrativi dell’accreditamento istituzionale
e di provider ECM;
- l’Agenzia sanitaria e sociale regionale che assicura il supporto tecnico-scientifico necessario per
poter svolgere le funzioni di accreditamento;
- l’Università;
- i Responsabili della formazione delle tre Aree vaste (Area Vasta Emilia Nord, Area Vasta Emilia
Centro, Area Vasta Romagna)
Il 12 marzo 2014 con Determina n. 3219 è stato poi istituito l’Osservatorio regionale per la
formazione continua, un’altro organo con un ruolo importante nella governance del sistema ECM,
che è organo tecnico della Commissione regionale e ha il compito di valutare la qualità dell’offerta
38
formativa. Tra i principali ruoli dell’Osservatorio c’è quello di verifica dei requisiti strutturali e di
processo dei provider e i prodotti (corsi, seminari eventi di formazione sul campo, ecc.) al fine sia di
verificare la coerenza con i livelli documentali di programmazione e la loro effettiva declinazione
nell’esperienza formativa, sia di poter dare evidenza alle buone pratiche formative effettivamente
verificate sul campo.
Per raggiungere tale obbiettivo l’Osservatorio regionale ha quindi il compito di monitorare l’attività
di formazione attraverso:
- la programmazione e la realizzazione di visite in loco per la verifica delle attività formative;
- la predisposizione di strumenti e procedure per la raccolta dei dati.
Ogni osservatore è selezionato dal responsabile legale di ciascun provider accreditato e i costi
missione, derivanti dalle attività di visita sul campo, di formazione e di coordinamento, sono a
carico delle strutture di appartenenza (provider). Per evitare la sovrapposizione dei ruoli, gli
osservatori che sono chiamati a valutare l’offerta formativa non devono ricoprire anche il ruolo di
valutatori per l’accreditamento istituzionale (chiamati a valutare il processo e i requisiti strutturali).
Altra competenza che debbono avere i componenti dell’Osservatorio, tenendo conto delle
indicazioni nazionali (Lettera della Commissione nazionale per la formazione continua – CNFC -
agli Assessorati alla sanità delle Regioni del 15/11/2013 “Linee guida per lo sviluppo della qualità
della formazione nei sistemi regionali”) sono:
- competenze in materia di formazione continua,
- evidenze dell’assenza di conflitto di interessi derivante da rapporti di collaborazione strutturata in
ambito formativo negli ultimi 2 anni (contratti professionali, di dipendenza, di collaborazione
occasionale) con i provider oggetto di visite.
Infine, costituisce un elemento fondamentale del sistema di governance regionale della formazione,
il tavolo di coordinamento dei responsabili degli Uffici formazione dei provider, luogo di confronto
privilegiato per la co-costruzione di regole e metodi per l’ECM e per la condivisione e la
valorizzazione di buone pratiche.
39
7. FORMAZIONE PUBBLICAAMMINISTRAZIONE
7.1 Modalità di reperimento dati
Riguardo ai dati sulla pubblica amministrazione non ho trovato dati significati che rappresentassero
il numero di partecipanti alla formazione in Emilia Romagna.
Per identificare le normative a riguardo ho scritto su Google “normativa formazione pubblica
amministrazione”.
Poi ho cliccato sulla voce “Formazione del personale amministrativo amministrazione-
Dsiposizioni..”
Nella pagina che mi si è aperta ho cliccato sulla voce “Direttiva. n.10 del 30 luglio 2010 del
Ministero per la Pubblica Amministrazione e per l’Innovazione, recante “Programmazione della
formazione delle Amministrazioni pubbliche”
7.2 Normativa
Il ministero della Pubblica Istruzione con l'art.6, comma 13, del decreto-legge n.78/2010, oltre a
stabilire il limite di spesa che ogni amministrazione è tenuta a rispettare nel 2011, prevede altresì
che le attività di formazione debbano essere prioritariamente svolte tramite la Scuola superiore della
pubblica amministrazione ovvero tramite i propri organismi di formazione.
Le pubbliche amministrazioni centrali possono e hanno la possibilità di affidare attività di
formazione a Formez PA, secondo quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo
25 gennaio 2010, n. 6, a norma del quale "le attività affidate direttamente dalle amministrazioni
centrali e associate a Formez PA sono considerate attività istituzionali.”
Inoltre, al fine di assicurare la necessaria capacità di affrontare le richieste formative delle pubbliche
amministrazioni, unendo alla qualità i necessari elementi di economicità, il Dipartimento della
funzione pubblica, con il supporto della SSPA, attiverà le necessarie intese con tutte le scuole
pubbliche di formazione. In tal modo si provvederà a programmare degli interventi formativi
condivisi e concertati tra le amministrazioni, per massimizzare l'efficacia e la pertinenza delle azioni
formative e al tempo stesso valutare la congruità dei costi rispetto agli obiettivi delle azioni.
40
La qualità del processo di programmazione e gestione delle attività formative è un elemento
fondamentale per garantire trasparenza e qualità alle attività di formazione. Il processo dovrà essere
condotto secondo i principi tipici di ogni ciclo di programmazione e dovrà tenere conto di quanto
previsto dalla Decisione di Finanza Pubblica, di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n.
196 e dalla Direttiva generale per l'attività amministrativa e per la gestione, di cui all'articolo 8 del
decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286.
Il processo dovrà concludersi con la messa a punto di un piano di formazione del personale, che, in
linea con quanto previsto dall'art.7-bis del d. lgs.165/2001, tenga "conto dei fabbisogni rilevati,
delle competenze necessarie in relazione agli obiettivi, nonché della programmazione delle
assunzioni e delle innovazioni normative e tecnologiche. Il piano di formazione indica gli obiettivi e
le risorse finanziarie necessarie nei limiti di quelle, a tale scopo, disponibili (...), nonché le
metodologie formative da adottare in riferimento ai diversi destinatari".
A tal fine si forniscono di seguito alcune indicazioni utili a definire l'iter per una corretta
predisposizione dei piani ed un'adeguata offerta formativa:
1. In attuazione di quanto previsto dal decreto-legge n. 78 del 2010, e con la finalità di assicurare la
pertinenza, l'efficacia e l'economicità dei piani formativi della pubblica amministrazione, entro il 15
settembre di ciascun anno, a partire dall'anno in corso, il Dipartimento della funzione pubblica,
congiuntamente alla SSPA, avvia, con la collaborazione delle altre scuole pubbliche di formazione,
un processo di consultazione con le amministrazioni interessate, finalizzato alla predisposizione, da
parte delle stesse, dei piani formativi per l'anno successivo.
2. Entro il 15 ottobre di ciascun anno, a partire dall'anno in corso, le amministrazioni interessate
sottopongono alla SSPA ed al Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio
dei Ministri-Ufficio per la formazione del personale delle pubbliche amministrazioni, il piano
generale di formazione per l'anno successivo. Nel piano formativo devono essere definiti gli
obiettivi generali della formazione nell'anno di riferimento, le linee ed i temi strategici per la
definizione dei programmi specifici in attuazione degli obiettivi stessi, l'ammontare complessivo
delle risorse che verranno dedicate ai programmi, il numero dei beneficiari e le strutture pubbliche a
cui le attività saranno affidate.
3. Entro il 15 novembre di ciascun anno, a partire dall'anno in corso, le amministrazioni interessate,
sulla base del quadro strategico definito nei piani formativi di cui al punto 2 e considerate anche le
eventuali osservazioni espresse dal Dipartimento della funzione pubblica e dalla SSPA, identificano
e comunicano al Dipartimento della funzione pubblica e alla SSPA i programmi formativi specifici
41
richiesti, in cui vengono definiti: a) i fabbisogni formativi a cui essi rispondono, b) gli obiettivi che
intendono conseguire, anche al fine di una successiva valutazione, c) il numero dei partecipanti ai
diversi percorsi formativi e le loro qualifiche, d) le risorse messe a disposizione, anche al fine della
valutazione della loro congruità. Le Amministrazioni possono delegare alla SSPA la definizione dei
programmi specifici in attuazione dei piani formativi generali predisposti dalle stesse.
4. La SSPA, in base ai programmi richiesti dalle singole Amministrazioni, predispone e propone
entro il 30 dicembre le attività formative specifiche di attuazione degli stessi, definendo gli specifici
obiettivi quantitativi e qualitativi di ciascuna attività, la pertinenza dei contenuti, la metodologia
didattica, la congruità dei costi, i requisiti e le modalità di ammissione ai corsi. La SSPA procede
all'organizzazione delle attività formative sulla base di convenzioni stipulate con le pubbliche
amministrazioni interessate, in cui sono definiti i termini e le modalità dell'offerta formativa.
5. Il Dipartimento della funzione pubblica acquisisce informazioni dalla SSPA e dagli altri
organismi di formazione sui programmi richiesti a ciascun Istituto di formazione, con la finalità di
coordinarne le attività e l'offerta formativa e di evitare la duplicazione di corsi ed il conseguente
dispendio di risorse finanziarie.
6. Il ciclo si chiude con la presentazione al Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero
dell'economia e delle finanze, entro il 30 gennaio di ogni anno, del Piano nella versione definitiva,
come risultante dall'iter di verifica, coordinamento e adeguamento tra domanda e offerta delineato
ai punti precedenti.”
La SSPA, per valutare la piena efficacia dell’intervento, grazie alla collaborazione con le altre
strutture di formazione pubblica e in base agli indirizzi del Dipartimento della funzione pubblica,
definirà un sistema di valutazione ex ante ed ex post su tutte le attività formative.
Concludo allegando i principali enti della pubblica amministrazione (con i link alle varie teorie) in
Italia sono:
ACI - Automobile Club d'Italia
Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE)
ASI - Agenzia Spaziale italiana
CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche
Istituto Nazionale per la Fisica della materia
CONI - Comitato Olimpico Nazionale
CRI - Croce Rossa italiana
ENEA - Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente
42
INAIL - Istituto nazionale assicurazioni infortuni sul lavoro
IPSEMA - Istituto di previdenza per il settore marittimo
ISPESL - Istituto superiore per la prevenzione del lavoro e della sicurezza
INPS - Istituto nazionale della previdenza sociale
INPDAP - Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica
ENPALS - Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo
INEA - Istituto nazionale di economia agraria
INFM - Istituto nazionale per la fisica della materia
INFN - Istituto nazionale di fisica nucleare
ISS - Istituto superiore di sanità
ISTAT - Istituto nazionale di statistica
ISAE - Istituto di Studi e Analisi Economica
IPZS - Istituto poligrafico e zecca dello Stato
43
SITOGRAFIA
RETE POLITECNICA
-IFTS Corsi:
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/rete-politecnica/approfondimenti/istruzione-e-formazione-
tecnica-superiore-ifts/percorsi-ifts-2014-15
-IFTS Origini e destinatari:
http://www.informagiovanionline.it/emiliaromagna/studiare/formazione-superiore/istruzione-e-formazione-
tecnica-superiore-ifts/istruzione-e-formazione-tecnica-superiore-ifts
-ITS Emilia Romagna:
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/rete-politecnica/approfondimenti/istituti-tecnici-superiori-
its
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/rete-politecnica/approfondimenti/istituti-tecnici-superiori-
its/offerta-formativa-2014-2016
-Normativa nascita ITS:
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/bed5f777-830f-408b-
bf10-f9f75e954fdc/brochure_its.pdf
-Delibera di GR n. 301 del 31/03/2015 riguardo IFTS, ITS, FS:
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/atti-amministrativi/allegati/
bandi_allegati/delibera-di-gr-n-301-del-31-03-2015/view
CPIA
-Destinatari:
http://www.istruzione.it/urp/cpia.shtml
-Iscritti CTP 2013/2014:
http://ww2.istruzioneer.it/wp-content/uploads/2014/02/Serie-storica-iscritti-ai-CTP.pdf
-Passaggio da CTP a CPIA Emilia-Romagna:
http://www.informagiovanionline.it/emiliaromagna/studiare/formazione-in-eta-adulta/centri-
territoriali-permanenti/cpia-centri-provinciali-per-listruzione-degli-adulti-ex-ctp-centri-territoriali-
permanenti
-Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna:
http://ww2.istruzioneer.it
FONDI INTERPROFESSIONALI
-Delibera di Istituzione Fondi paritetici Interprofessionali (l'art 118 legge 388 del 2000):
http://www.inps.it/circolariZip/Circolare%20numero%2071%20del%202-4-2003.pdf
-Delibera Accordo tra Emilia Romagna e Parti Sociali:
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/atti amministrativi/
programmazione/allegati/Accordo_RER_parti_sociali_08.pdf
44
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/atti-amministrativi/
programmazione/allegati/Accordo_RER_parti_sociali_08.pdf/view
-Fondi Interprofessionali e percorso legislativo:
http://www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento/formazione-degli-adulti/fondi-
interprofessionali
- Legge n.148 del 14/09/2011:
http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2011_0148.htm
-FonARCom:
http://www.fonarcom.it
-FondER:
http://www.fonder.it/node/56
-FonCoop:
http://www.foncoop.coop
-Fondimpresa:
http://www.fondimpresa.it
-Fondir:
http://www.fondir.it
-Fondirigenti:
http://www.fondirigenti.it/default.do
-Fonditalia:
http://www.fonditalia.org/fonditalia/
-Fondartigianato:
http://www.fondartigianato.it/home
-Fondo Banche assicurazioni:
http://www.fondofba.it
-Fondo Formazione PMI:
http://www.fondodirigentipmi.it
-Fapi:
http://www.fondopmi.com
-FonServizi:
http://www.fonservizi.it/fonservizi/
-Fondolavoro:
http://www.fondolavoro.it
45
-Fondoprofessioni:
http://www.fondoprofessioni.it
-FonTer:
http://www.fonter.it
-For.Agri:
http://www.foragri.com
-FormAzienda:
http://www.formazienda.com/formazienda.html
-For.Te:
http://www.fondoforte.it
-Fondo Conoscenza:
http://www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento/formazione-degli-adulti/fondi-
interprofessionali/fondo-conoscenza
http://www.dottrinalavoro.it/notizie-c/inps-fondi-interprofessionali-per-la-formazione-continua-
istituzione-nuovo-fondo
-Fond.Agri:
http://www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento/formazione-degli-adulti/fondi-
interprofessionali/fondagri/fond.agri
-Fondazienda:
http://www.fondazienda.it/presentazione.php
FORMAZIONE NEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE E SERVIZIO CIVILE
REGIONALE IN EMILIA ROMAGNA.
-Servizio civile nazionale:
www.serviziocivile.gov.it
www.serviziocivile.gov.it/media/392928/inee-guida-per-formazione
-Servizio civile ER:
www.sociale.regione.emilia-romagna.it/servizio-civile
www.formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/enti-formazione-accreditati
-Servizio civile Bologna:
www.serviziocivile.cittametropolitana.bo.it/
46
ECM
-Allegato 3. Requisiti per l’accreditamento della funzione di provider per l’Educazione continua in
medicina in Emilia-Romagna (Delibera Giunta regionale n. 1333 del 19 settembre 2011):
http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ecm/
commiss-reg-ecm/Allegato3/at_download/file/Allegato%203.%20DGR%201333-2011.%20Requisiti
%20specifici%20funzione%20di%20provider%20ecm.pdf.
-Commissione Regionale per la formazione continua:
http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ecm/
commiss-reg-ecm/intro
-Delibera n. 1648-2/11/2009 (Istituzione Osservatorio Regionale per l’educazione continua in
medicina)
http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ecm/
accreditamento-ecm/normativa-1/archivio-normativa-regionale-1/archivio-normativa-regionale
-Istituzione Osservatorio Regionale Formazione continua in sanità:
http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ecm/
orecm/intro
-Manuale di accreditamento per i provider ECM della RER:
https://attachment.fbsbx.com/file_download.php?id=362549910600282&eid=ASu-
oj0QpDEqLjcTFdJoKha26FXdr8zuHYJH8P2tNLGpiJDl7UQNcjAFe3RVkOffNcY&inline=1&ext
=1433755039&hash=ASsr9qDe9h32_uds
-Normativa ECM:
http://www.med3.it/normativa
FORMAZIONE PUBBLICAAMMINISTRAZIONE
-Normativa formazione pubblica amministrazione:
http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/disposizioni-normative
-Enti pubblica amministrazione:
http://www.governo.it/link/istituzioni_nazionali/enti_pubblici.html
47

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Relazione %22Formazione continua e Professionale in Emilia Romagna%22_Samuele Verucchi

  • 1. Relazione “Formazione continua e professionale in Emilia- Romagna” Verucchi Samuele 1
  • 2. 1. TOTALE NUMERO PARTECIPANTI ALLA FORMAZIONE CONTINUA 4 2. RETE POLITECNICA 4 Dati riguardo al numero di partecipanti 4 Normativa 4 2.1 ITS (ISTITUTI TECNICI SUPERIORI) 5 2.1.1 Modalità di reperimento dati 5 2.1.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 5 2.1.3 Destinatari 6 2.1.4 Normativa 6 2.2 IFTS (Istruzione e formazione tecnica superiore) 7 2.2.1 Modalità di reperimento dati 7 2.2.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 7 2.2.3 Destinatari 8 2.2.4 Normativa 8 2.3 FS (Formazione Superiore) 9 2.3.1 Modalità di reperimento dati 9 2.3.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 9 2.3.3 Destinatari 9 2.3.4 Normativa 10 3. CPIA 11 3.1 Modalità di reperimento dati 11 3.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 11 3.4 Destinatari 14 3.5 Normativa 14 4. FONDI INTERPROFESSIONALI 16 4.1 Modalità di reperimento dati 16 4.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 16 4.3 Destinatari 16 4.4 Normativa 20 5. LA FORMAZIONE NEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE E SERVIZIO 24 CIVILE REGIONALE IN EMILIA ROMAGNA 24 5.1 Modalità di reperimento dati 24 5.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 24 5.3 Destinatari 25 5.4 Normativa 25 6. ECM 31 2 INDICE
  • 3. 6.1 Modalità di reperimento dati 31 6.2 Dati riguardo al numero di partecipanti 31 6.3 Normativa 33 7. FORMAZIONE PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 40 7.1 Modalità di reperimento dati 40 7.2 Normativa 40 SITOGRAFIA 44 3
  • 4. 1. TOTALE NUMERO PARTECIPANTI ALLA FORMAZIONE CONTINUA Negli ultimi due anni In Emilia Romagna la stima del totale di soggetti in Formazione è di 104.316 di cui: -Iscritti alla Rete Politecnica (ITS, IFTS, FS) sono 1909. -Iscritti/partecipanti ai CPIA (ex CTP) sono 14690. -Coloro che hanno partecipato a corsi di formazione messi in campo attraverso i fondi partitetici interprofessionali sono 3900. -I Partecipanti ai corsi di formazione nel servizio civile regionale in Emilia Romagna (tenendo conto di Garanzia Giovani) sono 1297 (secondo i dati forniti dal Governo) e 2000 (secondo i dati forniti dal sito della Regione Emilia-Romagna); per calcolare il totale ho utilizzato il dato del Governo. -I Partecipanti ai corsi ECM sono circa 82520. Di seguito analizzerò singolarmente come ho ricavato i dati presentati. 2. RETE POLITECNICA Dati riguardo al numero di partecipanti Il totale di soggetti che partecipano ai corsi di Formazione presso la Rete Politecnica sono 1909 di cui: -268 presso gli ITS, -580 presso gli IFTP -1061 presso gli FS Normativa La Rete Politecnica è stata istituita con la delibera 775 del 9/6/2011. Nel documento richiamato, che prevede un piano triennale di sviluppo di tale rete, si specifica che: “L’ offerta di percorsi IFTS e di percorsi di Formazione Superiore è complementare ai percorsi degli ITS e sviluppa competenze tecniche e professionali in chiave interdisciplinare quale strumento per dare spazio allo sviluppo di soluzioni con elevato grado di creatività, 4
  • 5. applicabili e necessarie a sostenere la crescita del sistema economico e produttivo regionale nelle sue diverse componenti. I percorsi rispondono alla domanda di formazione espressa prioritariamente dai giovani non occupati, per accedere al mercato del lavoro in tempi brevi come tecnici/responsabili di funzione/processo e alla domanda delle imprese di tecnici in possesso di competenze di base e tecniche specifiche e specialistiche proprie dei processi lavorativi che caratterizzano l’economia regionale.” Le attività didattiche sono iniziate nell’anno 2013. 2.1 ITS (ISTITUTI TECNICI SUPERIORI) 2.1.1 Modalità di reperimento dati Ho scritto su Google, Formazione e lavoro Emilia Romagna. Sono entrato nel sito “Formazione e Lavoro” dell’Emilia Romagna. Ho cliccato sulla voce a sinistra “Rete Politecnica” all’interno della categoria “Temi”. Poi ho cliccato sulla voce “ITS”. Poi ho cliccato sulla voce in basso in cui c’è scritto “ offerta formativa 2014/2015”. Ho guardato corso per corso i partecipanti presenti e ho fatto la somma per calcolarne il totale. 2.1.2 Dati riguardo al numero di partecipanti Il totale del numero dei partecipanti ai corsi ITS in E.R. è 268 di cui: 1) 88 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Meccanica, meccatronica, motoristica, packaging”: 2) 40 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Territorio, energia, costruire”: 3) 20 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Nuove tecnologie della vita” 4) 40 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Tecnologie industrie creative" 5
  • 6. 5) 20 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Mobilità sostenibile, logistica e mobilità delle persone e delle merci" 6) 40 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali, turismo, turismo e benessere" 7) 20 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi presso Fondazione ITS "Nuove tecnologie per il made in Italy, ambito settoriale regionale agroalimentare”: 2.1.3 Destinatari Ai corsi ITS possono accedere diplomati che intendono conseguire il Diploma di Tecnico Superiore, per poi inserirsi velocemente nel mondo del lavoro e procedere anche negli studi. All’ITS si accede per selezione allo scopo di accertare un alto potenziale di competenze di base tecniche e tecnologiche, una adeguata conoscenza linguistica (lingua inglese) di alto livello e una competenza informatica avanzata. 2.1.4 Normativa Origini Gli ITS sono stati introdotti nell’ordinamento nazionale dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008, emanato in attuazione della legge finanziaria 2007 con l’intento di riorganizzare il canale della formazione superiore non universitaria. Ultima Normativa Con la Delibera di GR n. 301 del 31/03/2015 c’è stato un rafforzamento e completamento della rete delle Fondazioni I.T.S. in Emilia-Romagna; sono costituite e hanno attivato percorsi biennali sette Fondazioni - Istituti Tecnici Superiori, in coerenza con la strategia regionale indicata nel piano triennale finalizzata a implementare un’offerta di formazione terziaria non universitaria strettamente connessa al sistema produttivo. La strategia regionale indicata nel piano triennale, citata precedentemente, è partita dal 2015 e ha come principale scopo: -rafforzare e qualificare l’offerta distintiva e consolidata delle Fondazioni ITS, rispondente alle vocazioni territoriali di riferimento; 6
  • 7. -sperimentare percorsi innovativi capaci di intercettare nuovi e differenti fabbisogni formativi espressi da specifici sistemi d’impresa; -migliorare la coerenza, complementarietà̀ e organicità̀ dell’offerta complessiva costituita dalle tre tipologie di intervento rafforzando, anche in termini quantitativi, l’offerta di percorsi ITS; 2.2 IFTS (Istruzione e formazione tecnica superiore) 2.2.1 Modalità di reperimento dati Ho scritto su Google, Formazione e lavoro Emilia Romagna. Sono entrato nel sito “Formazione e Lavoro” dell’Emilia Romagna. Ho cliccato sulla voce a sinistra “Rete Politecnica” all’interno della categoria “Temi”. Poi ho cliccato sulla voce IFTS. Poi ho cliccato sul link ipertestuale “percorsi IFTS” sotto la voce “Caratteristiche dei percorsi e della didattica”. Ho guardato corso per corso i partecipanti presenti e ho fatto la somma per calcolarne il totale sapendo che sono minimo 20 i partecipanti a tali corsi. 2.2.2 Dati riguardo al numero di partecipanti In totale il numero dei partecipanti ai corsi di IFTS in E.R. è 580 di cui: 1) 100 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Bologna 2) 60 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Ferrara 3) 80 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Forlì-Cesena 4) 60 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Modena 5) 80 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS Parma 6) 20 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Piacenza 7) 80 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Ravenna 8) 60 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Reggio Emilia 9) 40 persone che partecipano/ hanno partecipato ai corsi IFTS a Rimini 7
  • 8. 2.2.3 Destinatari Tali corsi sono rivolti principalmente a giovani ed adulti, occupati e disoccupati, in possesso di un diploma di scuola media superiore quinquennale. L'accesso è consentito anche a coloro che, pur sprovvisti di titolo di studio, dimostrano di possedere i requisiti culturali minimi fondamentali e irrinunciabili per l'ingresso al livello di studio post- secondario. 2.2.4 Normativa Origini ll sistema di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) è stato istituito dall’articolo 69 della Legge 17 Maggio 1999, n. 144 ed è articolato in "percorsi" che hanno l'obiettivo di formare figure professionali a livello post-secondario, per rispondere sempre di più alle richieste provenienti dal mondo del lavoro pubblico e privato, con particolare riguardo al sistema dei servizi degli Enti locali e dei settori produttivi, sempre più interessati all’innovazione tecnologica all’internazionalizzazione dei mercati. Ultima Delibera Con la Delibera di GR n. 301 del 31/03/2015, in coerenza con la strategia regionale indicata nel piano triennale, definta a partire dal 2015, riguardo agli IFTS la regione Emilia Romagna intende: - qualificare l’offerta formativa in termini di capacità di sviluppare competenze adeguate a supportare i processi di innovazione, sviluppo competitivo e di riposizionamento di singole imprese o di comparti/filiere, coerentemente a quanto previsto dalla "Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente” di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 515/2014. - rafforzare e qualificare la rete di relazioni tra gli Istituti Tecnici Superiori, le istituzioni scolastiche, gli enti di formazione professionale, le università, i centri di ricerca e le imprese; - migliorare la coerenza, complementarietà e organicità dell’offerta complessiva costituita dalle tre tipologie di intervento rafforzando, anche in termini quantitativi, l’offerta di percorsi IFTS; 8
  • 9. 2.3 FS (Formazione Superiore) 2.3.1 Modalità di reperimento dati Ho scritto su Google Formazione e lavoro Emilia Romagna. Sono entrato nel sito “Formazione e Lavoro” dell’Emilia Romagna. Ho cliccato sulla voce sulla sinistra “Rete Politecnica” all’interno della categoria “Temi”. Poi ho cliccato sulla voce “Formazione Superiore”. Poi ho cliccato sul link ipertestuale “Elenco Percorsi” sotto la voce “Offerta formativa”. Ho guardato corso per corso i partecipanti presenti e ho fatto una somma per calcolarne il totale. 2.3.2 Dati riguardo al numero di partecipanti In totale il numero dei partecipanti ai corsi di FS in E.R. è 1061 di cui: 1) 215 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS di Bologna e provincia 2) 73 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS di Ferrara e provincia 3) 109 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Forlì-Cesena e provincia 4) 160 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Modena e provincia 5) 103 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Parma e provincia 6) 76 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Piacenza e provincia 7) 104 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Ravenna e provincia 8) 126 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Reggio Emilia e provincia 9) 95 partecipano/hanno partecipato ai corsi FS a Rimini e provincia 2.3.3 Destinatari I percorsi si rivolgono a giovani e adulti, disoccupati o occupati, già in possesso di conoscenze e capacità tali da facilitare il processo di apprendimento delle competenze proprie di una qualifica. 9
  • 10. 2.3.4 Normativa Ultima normativa La delibera 301 del 31/03/2015, al suon interno specifica che: Le proposte potranno essere candidate da enti di formazione professionale accreditati per l’ambito della formazione superiore in partenariato con una o più imprese, ed eventualmente con gli altri soggetti del sistema formativo regionale e della ricerca. I percorsi di formazione superiore dovranno essere riferiti alle qualifiche di cui al SRQ. Il livello delle competenze da assicurare dovrà essere ricompreso tra il 5° e il 7° livello dell’European Qualification Framework (EQF); pertanto il riferimento è alle corrispondenti qualifiche regionali individuate nella Delibera di Giunta regionale n. 1695/2010. Attraverso procedure di evidenza pubblica la Regione intende: -qualificare l’offerta formativa in termini di capacità di sviluppare competenze adeguate a supportare i processi di innovazione, sviluppo competitivo e di riposizionamento di singole imprese o di comparti/filiere, coerentemente a quanto previsto dalla "Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 515/2014; -migliorare la coerenza, complementarietà e organicità dell’offerta complessiva costituita dalle tre tipologie di intervento specializzando tale segmento di offerta nella complementarietà dell’offerta formativa finalizzata all’inserimento e reinserimento lavorativo delle persone, finanziata a valere sulle risorse dell’Obiettivo Tematico 8. del PO FSE.” 10
  • 11. 3. CPIA 3.1 Modalità di reperimento dati Per prima cosa sono andato sul sito “IstruzioneEr” in quanto i CPIA (ex CTP) sono percorsi che fanno riferimento all' istruzione e non alla formazione. A questo punto ho cliccato su “pagina di ricerca” nella colonna di sinistra. Ho digitato “CTP” in quanto è ancora in corso il passaggio da CTP a CPIA. Infine ho aperto il file pdf “Serie storica iscritti ai CTP”, in cui ho trovato tutti i dati dei CTP relativi al 2013/2014 (ultimi forniti). 3.2 Dati riguardo al numero di partecipanti Partendo dal presupposto che i dati sono aggiornati al 2014, il numero totale di CTP che diventeranno CPIA sono 39. Il numero totale di iscritti/partecipanti ai CPIA (ex CTP) è 14690. CPIA BOLOGNA-IMOLA (TOTALE ISCRITTI=2049) Denominazione Città Numero di iscritti ISTITUTO.COMPRENSIVO N.1 VIA DE CAROLIS BOLOGNA 432 ISTITUTO COMPRENSIVO 10 BOLOGNA 768 I.C. N.7 VIA VIVALDI - IMOLA IMOLA 284 I.C. DI BUDRIO BUDRIO 70 I.C. SAN GIOVANNI IN PERSICETO SAN GIOVANNI IN PERSICETO 219 I.I.S. CADUTI DELLA DIRETTISSIMA CASTIGLIONE DEI PEPOLI 312 I.I.S. LUIGI FANTINI VERGATO 61 I.I.S. BARTOLOMEO SCAPPI CASTEL SAN PIETRO TERME 344 11
  • 12. CPIA FERRARA (TOTALE NUMERO ISCRITTI=450) CPIA FORLI'-CESENA (TOTALE NUMERO ISCRITTI= 655) CPIA MODENA (TOTALE NUMERO ISCRITTI=3567) Denominazione Città Numero di iscritti IIC 3 DE PISIS FERRARA 326 ISIT BASSI BURGATTI CENTO 33 IC PORTAMAGGIORE PORTAMAGGIORE 36 IC CODIGORO CODIGORO 55 Denominazione Città Numero di iscritti VIA A.FRANK CESENA 342 C. MA TTEUCCI FORLI 313 Denominazione Città Numero di iscritti DIREZIONE DIDATTICA MODENA 10 MODENA 1295 IC SASSUOLO 1 SASSUOLO 333 I.C. CARPI 2 CARPI 532 FERRARIS MODENA 463 MONTECUCCOLI PAVULLO NEL FRIGNANO 109 F.MONTANARI MIRANDOLA 273 L.A. MURATORI VIGNOLA 562 12
  • 13. CPIA PARMA (TOTALE NUMERO ISCRITTI=1862) CPIA PIACENZA (TOTALE ISCRITTI= 1274 CPIA RAVENNA (TOTALE ISCRITTI= 798) CPIA REGGIO EMILIA - SUD E NORD (TOTALE ISCRITTI= 2988) Denominazione Città Numero di iscritti MONTECHIARUGOLO MONTECHIARUGOLO 270 IC SAN SECONDO SAN SECONDO PARMENSE 360 IC P ARMIGIANINO PARMA 1113 IC FORNOV FORNOVO 119 Denominazione Città Numero di iscritti CD TERZO CIRCOLO PIACENZA 553 IC CASTEL SAN GIOVANNI- CAPOLUOGO CASTEL SAN GIOVANNI 130 IC FIORENZUOLA D'ARDA FIORENZUOLA D'ARDA 343 SMS ITALO CALVINO PIACENZA 248 Denominazione Città Numero di iscritti IC CARCHIDIO-STROCCHI FAENZA 508 IC RICCI-MURATORI RAVENNA 290 Denominazione Città Numero di iscritti IC CORREGGIO 2 CORREGGIO 535 IC MATTEO MARIA BOIARDO SCANDIANO 399 IC CASTELNUOVO NEI MONTI CASTELNUOVO NEI MONTI 118 IC DON G. DOSSETTI CAVRIAGO 217 IC LUZZARA LUZZARA 410 IC S. PERTINI 2 REGGIO EMILIA 1309 13
  • 14. CPIA RIMINI (TOTALE NUMERO ISCRITTI=606) 3.4 Destinatari I soggetti che possono partecipare ai corsi predisposti dai CPIA sono: -Adulti, anche stranieri, che non hanno assolto l’obbligo di istruzione e che intendono conseguire il titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione. -Adulti, anche stranieri, che sono in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione e che intendo conseguire titolo di studio conclusivo del secondo ciclo di istruzione. -Adulti stranieri che intendono iscriversi ai Percorsi di alfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana. -I giovani che hanno compiuto i 16 anni di età e che, in possesso del titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione, dimostrano di non poter frequentare i corsi diurni 3.5 Normativa Origini I CPIA (Centri Provinciali di istruzione degli adulti) sono stati istituiti attraverso il Comma 632, art. 1 della legge 27 dicembre 2006 (Finanziaria 2007), n.296, che prevede la riorganizzazione dei CTP e serali superiori nei futuri CPIA: “Allo scopo di far conseguire più elevati livelli di istruzione alla popolazione adulta, anche immigrata con particolare riferimento alla conoscenza della lingua italiana, i centri territoriali permanenti per l'educazione degli adulti e i corsi serali, funzionanti Denominazione Città Numero di iscritti ISISS P. GOBETTI MORCIANO 166 SMS A. BERTOLA RIMINI 440 I.C. N.7 VIA VIVALDI - IMOLA IMOLA 284 I.C. DI BUDRIO BUDRIO 70 I.C. SAN GIOVANNI IN PERSICETO SAN GIOVANNI IN PERSICETO 219 I.I.S. CADUTI DELLA DIRETTISSIMA CASTIGLIONE DEI PEPOLI 312 I.I.S. LUIGI FANTINI VERGATO 61 I.I.S. BARTOLOMEO SCAPPI CASTEL SAN PIETRO TERME 344 14
  • 15. presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, sono riorganizzati su base provinciale e articolati in reti territoriali e rinominati "Centri provinciali per l'istruzione degli adulti". Ad essi è attribuita autonomia amministrativa, organizzativa e didattica, con il riconoscimento di un proprio organico distinto da quello degli ordinari percorsi scolastici. Ultima normativa Con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 263, emanato il 29 ottobre 2012, si esplicitano le norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo e didattico dei Centri di istruzione per gli adulti. I principali cambiamenti che tale DPR definisce riguardano: identità, utenza, assetto didattico e organizzativo, indipendenza economica ed amministrativa, valutazione e certificazione, dotazioni organico. Inoltre, è dal 1° Settembre 2014, che sono stati messe in campo le prime sperimentazioni grazie all'attuazione del regolamento sui nuovi Centri Provinciali per l'istruzione degli adulti (CPIA). In Emilia-Romagna i nuovi CPIA si occuperanno di: -Corsi per il raggiungimento del un livello di istruzione della scuola primaria. -Corsi per acquisire il titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione. -Corsi per recuperare i saperi e le competenze necessarie per acquisire la certificazione di assolvimento del nuovo obbligo di istruzione innalzato a 10 anni. -Corsi per conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore. -Corsi modulari per l’alfabetizzazione funzionale in relazione al nuovo obbligo di istruzione e per maturare crediti ai fini dell’acquisizione di un titolo di istruzione secondaria superiore. -Corsi di lingua italiana per straniere. 15
  • 16. 4. FONDI INTERPROFESSIONALI 4.1 Modalità di reperimento dati Non riuscendo a trovare dati e indagando all'interno dei 18 singoli fondi partitetici, sono andato a reperire tali fondi sul sito dell'ISFOL sapendo che ogni anno redigono un rapporto nazionale sulla formazione continua (non è la fonte più attendibile ma è l'unico riferimento trovato per raccogliere i dati sulla formazione). Quindi ho digitato su Google “ISFOL rapporto nazionale sulla formazione continua 2015” Ho cliccato sulla voce “XV Rapporto sulla Formazione Continua-ISFOL” o “ XIV Rapporto Formazione Continua. Highlights-ISFOL” . Poi nella pagina che si apre ho cliccato su Tavole e dati (excel). Infine, nella pagina che mi si è aperta, ho cliccato sulla voce “ISFOL_Rapporto_FC_13_fondi_interprofessionali_formazione_per_Regione.xlsx”. Putroppo i dati sono aggiornati al 2013 ma sono anche quelli più recenti che si possono reperire. 4.2 Dati riguardo al numero di partecipanti Secondo i dati raccolti dall’ISFOL, aggiornati a Giugno 2013, sono 1696 le imprese partecipanti ad attività di formazione predisposta attraverso fondi interprofessionali, di cui: - 1.454 imprese avevano tra 1-9 dipendenti - 1.517 imprese avevano tra i 10-49 dipendenti - 876 imprese avevano tra i 50-249 dipendenti - 884 imprese avevano più di 249 dipendenti Dei corsi predisposti il 34,6% riguarda il mantenimento/aggiornamento delle competenze. Infine, risulta essere di 55387 il totale dei partecipanti ai corsi di formazione. 4.3 Destinatari I fondi operativi che sono stati utilizzati fino ad ora sono 18 (dei 21 autorizzati dal Ministero del Lavoro), di cui tre dedicati ai Dirigenti. Tra questi, 3 che sono stati commissariati. Inoltre, a marzo 2015 è stato autorizzato un ulteriore Fondo. Quello che farò di seguito è esplicare i destinatari di ogni tipo di fondo: 16
  • 17. 1)FonARCom= è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale, creato nel 2006 da CIFA e CONFSAL che finanzia la Formazione Continua dei lavoratori e dei dirigenti delle aziende italiane. 2)Fon.Coop= è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua nelle imprese cooperative. 3)FondER= Il Fondo Enti Religiosi, denominato Fond.E.R., è il Fondo Paritetico Inteprofessionale Nazionale per la Formazione Continua negli Enti Religiosi. 4)Fondimpresa= Fondimpresa è il Fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. È il più importante in Italia ed è aperto alle imprese di ogni settore e dimensione. 5)Fondir= Fondir offre l'opportunità di finanziare a costo zero politiche formative che qualificano la presenza sul mercato delle aziende e valorizzano la professionalità dei dirigenti. Il Fondo è stato costituito da Confcommercio, Abi, Ania, Confetra, Manageritalia, FederDirigenti, Fidia e Sinfub. 6)Fondirigenti= Fondazione Fondirigenti "G. Taliercio", promossa da Confindustria e Federmanager per favorire lo sviluppo della cultura manageriale, offre un sistema integrato di servizi per la competitività delle aziende, l'occupabilità e la crescita della classe dirigente. 7)Fonditalia= l Fondo Formazione Italia (in sigla FondItalia) – Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua – è un organismo di natura associativa promosso dalla Confederazione datoriale FederTerziario – Federazione Italiana del Terziario, dei Servizi, del Lavoro Autonomo e della Piccola Impresa Industriale, Commerciale ed Artigiana – e dalla Confederazione Sindacale UGL – Unione generale del Lavoro – attraverso uno specifico Accordo Interconfederale che riguarda tutti i settori economici, compreso quello dell’agricoltura. 8)Fondartigianato= Il FONDO ARTIGIANATO FORMAZIONE è il Fondo Interprofessionale per la Formazione Continua previsto dalla legge 388/2000.Fondartigianato: è un'associazione riconosciuta costituita da: Confartigianato, CNA, Casartigiani, CLAAI, CGIL, CISL, UIL. Tale 17
  • 18. fondo si occupa in particolare dei fabbisogni formativi dello sviluppo e dell'innovazione delle piccole imprese. 9)Fondo Banche assicurazioni= Fondo Banche Assicurazioni (FBA), costituito con l’Accordo interconfederale sottoscritto da ABI, ANIA, CGIL, CISL e UIL in data 8 gennaio 2008, è il Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua dei dipendenti delle imprese operanti nei settori del Credito e delle Assicurazioni ad esso aderenti. 10)Fondo Dirigenti PMI= Il FONDO DIRIGENTI PMI costituito da CONFAPI e da FEDERMANAGER il 2 luglio 2003 e riconosciuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con D.M. 221/I/2003 del 4 agosto 2003 - intende finanziare azioni di formazione concordate tra le Parti per favorire lo sviluppo, il potenziamento e l'innovazione delle competenze manageriali nelle PMI (Piccole Medie Imprese). 11)Fondo Formazione PMI= Il Fapi – Fondo Formazione PMI – è un Fondo interprofessionale paritetico costituito da CONFAPI, CGIL, CISL, e UIL al fine di promuovere lo sviluppo della Formazione Continua nelle PMI, quale strumento di competitività delle imprese e di garanzia occupazionale per i lavoratori. 12)Fonservizi= Fonservizi è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua nei Servizi Pubblici Industriali. Fonservizi nasce a seguito dell’Accordo Interconfederale sottoscritto il 5 Luglio 2010 tra l’organizzazione datoriale Confservizi (Confederazione dei Servizi Pubblici Locali – ASSTRA, FEDERAMBIENTE, FEDERUTILITY ) e le organizzazioni sindacali dei lavoratori CGIL, CISL, UIL. 13)Fondolavoro= Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua delle micro, piccole, medie e grandi imprese, è un ente associativo costituito il 15 luglio 2009, a seguito dell’accordo interconfederale sottoscritto il 6 luglio 2009 tra l’Organizzazione di categoria datoriale UNSIC (Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori) e l’Organizzazione sindacale dei lavoratori UGL (Unione Generale del Lavoro). 14)Fondoprofessioni= Fondoprofessioni è il Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la formazione continua negli studi professionali e nelle aziende collegate, riconosciuto dal Ministero 18
  • 19. del Lavoro con decreto 408/03 del 29 dicembre 2003. Fondoprofessioni nasce a seguito dell'accordo interconfederale del 7 novembre 2003, tra Confprofessioni, Confedertecnica, Cipa e Cgil, Cisl, Uil. 15)FonTer= Fon.Ter, Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua del terziario, è costituito come Associazione (Art. 36 c.c.). Fon.Ter non ha fini di lucro ed opera a favore delle imprese in una logica di relazioni sindacali ispirate alla qualificazione professionale, allo sviluppo occupazionale ed alla competitività imprenditoriale nel quadro delle politiche stabilite dai contratti collettivi sottoscritti. 16)For.Agri= FOR.AGRI non ha fini di lucro ed opera in favore delle imprese, e dei relativi dipendenti, del settore agricolo, nonché di tutti i soggetti che hanno optato per l’adesione al Fondo ai sensi del comma 3, art. 118, legge n. 388/2000 e successive modificazioni, in un quadro di relazioni sindacali coerenti con gli obiettivi di sviluppo e di qualificazione produttiva ed occupazionale. 17)Formazienda= Formazienda è il Fondo paritetico interprofessionale nazionale per la formazione continua costituito da SISTEMA COMMERCIO E IMPRESA e CONFSAL. Il Fondo è stato riconosciuto e autorizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con decreto del 31 ottobre 2008. 18)For.Te= For.Te. è il più importante tra i Fondi interprofessionali per la formazione continua, per numero di aziende che lo hanno scelto; è rappresentativo dei diversi settori economici e del tessuto imprenditoriale italiano, fatto di piccole, medie, grandi aziende. For.Te. è il Fondo paritetico per la formazione continua dei dipendenti dei datori di lavoro aderenti al Fondo, che operano nel settore terziario: a) commercio–turismo–servizi, b) logistica–spedizioni–trasporto. Al Fondo possono altresì aderire i datori di lavoro di altri settori economici. 19)Fondo Conoscenza= è stato costituito a seguito dell’accordo nazionale firmato da: Fenapi (Federazione nazionale autonoma piccoli imprenditori) e CIU (Confederazione Italiana di Unione delle professioni Intellettuali). Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua dei dirigenti, dei quadri, dei ricercatori e dei dipendenti delle imprese del comparto commercio-turismo-servizi della piccola e media impresa”. Il Fondo è stato autorizzato ad operare dal Ministero del Lavoro con decreto del 2 marzo 2015. 19
  • 20. 20)Fo.In.Coop (commissariato)= Fo.In.Coop è stato costituito a seguito dell’accordo nazionale firmato da: UNCI (Unione Nazionale Cooperative Italiane) e CONF.S.A.L. (Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori). Il Fondo è stato autorizzato ad operare dal Ministero del Lavoro con decreto del 9 dicembre 2010. Decreto Direttoriale n. 413 SEGR DG 2013 del 11 giugno 2013. "Commissariamento, ai sensi e per gli effetti dell'art. 48 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, del Fondo interprofessionale nazionale per la formazione continua nei settori economici della cooperazione -“FO.IN.COOP” - e contestuale nomina del Commissario Liquidatore". 21)Fond.Agri(commissariato)= Fond.Agri è stato costituito a seguito dell’accordo nazionale firmato da: F.AGRI (Filiera Agricola Italiana) e CONF.S.A.L. (Confederazione Generale dei Sindacati Autonomi dei Lavoratori). Il Fondo è stato autorizzato ad operare dal Ministero del Lavoro con decreto del 16 marzo 2011. Decreto Direttoriale n. 413 SEGR DG 2013 del 11 giugno 2013. "Commissariamento, ai sensi e per gli effetti dell'art. 48 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, del fondo interprofessionale per la formazione continua nel settore agricolo, agroalimentare ed industriale- Fond.Agri - e contestuale nomina del Commissario Liquidatore". 22)Fondazienda=Fondazienda è stato costituito a seguito dell’accordo nazionale firmato da: Confterziario (Confederazione nazionale del terziario e della piccola impresa), CIU (Confederazione Italiana Unionquadri), Conflavoratori (Confederazione Italiana Lavoratori). Il Fondo è stato autorizzato ad operare dal Ministero del Lavoro con decreto del 28 febbraio 2007. Decreto Direttoriale n. 827 del 25 ottobre 2012. "Commissariamento, ai sensi e per gli effetti dell'art. 48 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, del fondo interprofessionale per la formazione continua - Fondazienda - e contestuale nomina del Commissario". 4.4 Normativa Origine La nascita dei fondi partitetici interprofessionali è data dall'art. 118 della Legge n.388 del 2000, con il fine di promuovere lo sviluppo della Formazione professionale e continua (FC). Tale normativa afferma che le imprese possono destinare la quota dello 0,30% dei contributi versati all’INPS (il cosiddetto “contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria”) ad uno dei Fondi Paritetici 20
  • 21. Interprofessionali, attraverso il modello Uniemens. I datori di lavoro possono aderire ad un secondo fondo esclusivamente per la formazione dei propri dirigenti scegliendo tra i Fondi costituiti per tale scopo. In particolare I Fondi Paritetici Interprofessionali mirano a finanziare piani formativi aziendali, settoriali e territoriali, che le imprese in forma singola o associata decideranno di realizzare per i propri dipendenti. Piani formativi individuali, tra cui attività propedeutiche o comunque connesse alle iniziative formative possono essere un altro tipo di attività formativa finanziato dai fondi interprofessionali. Ultima Normativa In seguito, nel Patto per la qualità dello sviluppo, la competitività, la sostenibilità ambientale e la coesione sociale in Emilia-Romagna siglato in data 18/02/2014, tra la Giunta regionale, gli enti locali, le parti sociali e il sistema camerale, si sottolinea come la formazione continua sia una delle principali azioni che favoriscono la competitività, la crescita e il miglioramento organizzativo delle imprese, sopratutto delle PMI (piccole medie imprese). Partendo da tale presupposto le varie parti sociali hanno condiviso di istituire un tavolo di coordinamento congiunto tra la Regione e i titolari dei fondi interprofessionali, al fine di evitare inefficaci sovrapposizioni e di concordare priorità e ambiti di intervento. Sarà poi l'Accordo fra Regione e Province dell’Emilia-Romagna, per il coordinamento della programmazione 2007/2009, per il sistema formativo e per il lavoro (L.R. 12/2003-L.R. 17/2005) approvato con deliberazione di Giunta Regionale 680/2007, che sottolinea l'importanza di mettere in campo interventi secondo una logica di integrazione tra politiche e strumenti finanziari. In particolare, si sottolinea l'importanza che tali interventi e tale logica di integrazione prioritaria avvengano in complementarietà con i Fondi Interprofessionali, relativamente al tema della formazione continua. Partendo da tali presupposti, con Accordo fra Regione Emilia-Romagna e Parti Sociali, del Gennaio 2008, sono state definite alcune azioni attuative: • Strutturare un'offerta regionale di formazione lungo tutto l'arco della vita per l'adattabilità dei lavoratori e delle imprese, che permetta di concorrere agli obiettivi definiti nel Programma Operativo Regionale e, negli indirizzi, valorizzi le specificità delle diverse risorse (fondi strutturali- FSE e FEASR, fondi nazionali- Legge 236/93, Legge 53/2000, 21
  • 22. fondi regionali, fondi interprofessionali) in raccordo con le indicazioni nazionali in materia, in un'ottica di complementarietà, che consenta di: - Rispondere ai bisogni dei lavoratori e ai bisogni delle imprese attraverso un'offerta di opportunità riconducibili ad azioni di formazione permanente,formazione continua, formazione in apprendistato; - Soddisfare le richieste provenienti dal sistema economico di competenze finalizzate al consolidamento/aggiornamento delle professionalità già presenti nelle Organizzazioni, nelle imprese e le necessità di competenze alte, specialistiche e funzionali a promuovere, accompagnare e sostenere i processi di sviluppo e innovazione; - Rappresentare un'opportunità per tutte le persone occupate; - Sostenere I'adattabilità e la permanenza nel mercato del lavoro dei lavoratori a rischio di esclusione che possa accompagnare l'ulteriore sviluppo e la crescita delle professionalità alte;
 o intercettare i bisogni e saper rispondere adeguatamente alla domanda anche delle piccole e micro imprese; - Di favorire, con riferimento alla possibile articolazione regionale dei Fondi Paritetici Interprofessionali, di cui al comma l, art.118 legge 388/00, la presenza in Regione di referenti di ciascun Fondo interprofessionale, nell'ambito delle scelte definite dal Fondo stesso in base al proprio Statuto e Regolamento, così come auspicato dal punto 6 dell'Accordo siglato in sede nazionale; Inoltre, in tale Accordo, viene confermato un "Tavolo Regionale per la FormazioneContinua" che procederà alla individuazione delle variabili quantitative e qualitative rilevanti per ricostruire un quadro conoscitivo dell'offerta regionale di formazione continua, che sarà contenuto in report periodici e attiverà procedure e strumenti per la raccolta/condivisione delle informazioni relative alla programmazione delle diverse risorse da parte dei differenti soggetti e alla realizzazione delle azioni (monitoraggio quantitativo e qualitativo degli interventi, dei lavoratori delle imprese coinvolte, delle risorse pubbliche e private). Altri compiti del tavolo saranno: - Valutazione - Elaborazione dati 22
  • 23. - Restituire annualmente al sistema, Rapporti sulla formazione continua regionale, al fine di rendere possibile la verifica del raggiungimento congiunto degli obiettivi posti e il necessario aggiornamento, nonché I'eventuale definizione degli stessi. Infine dal 2011, con la legge n.148 del 14/09/2011 art. 10), i piani formativi possono coinvolgere anche i lavoratori con contratti di apprendistato e a progetto. 23
  • 24. 5. LA FORMAZIONE NEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE E SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN EMILIA ROMAGNA 5.1 Modalità di reperimento dati Sono andato su internet e su Google ho scritto “SERVIZIO CIVILE REGIONALE EMILIA ROMAGNA”. Poi sono entrato in “sociale.regione.emilia.romagna.it/servizio-civile” In seguito ho cliccato su “Bandi” nella colonna destra che fa riferimento alla voce “Temi”. A questo punto si è aperta la schermata “Cosa fa la Regione” in cui ho trovato il numeri di posti messi a bando sia del SCN che del SCR, dal 2007 al 2015. 5.2 Dati riguardo al numero di partecipanti Prima di definire i dati è importante fare una premessa, per sottolineare che tutti i soggetti che frequentano il servizio civile sono obbligati a partecipare ai corsi. Analizzando i dati relativi agli anni dal 2010 al 2015, ho ricavato una stima riguardanti i posti messi a bando. C’è un dibattito e alcune discrepanze riguardo ai dati dei soggetti in formazione. In particolare, sono 770 i posti messi a bando nel Marzo 2015, per usufruire del “Servizio Civile Regionale” (secondo i dati espressi dal sito del Governo nell’area dedicata al servizio civile). Dall’altra parte il sito della Regione Emilia-Romagna riferisce, invece, che sono circa 2000. Per quando riguarda “Garanzia Giovani” sono disponibili 527 posti, di cui 142 attivi. Quindi, possiamo ipotizzare che il totale di soggetti che andranno in formazione è di 1297 (ottenuto dalla somma di 770 + 527 e riferito a quanto espresso dal sito del Governo nella sezione relativa al Servizio Civile). Mentre il totale sarà di 2000 se ci riferiamo ai dati forniti dalla Regione Emilia- Romagna. Quelli che ho considerato come validi sono i 1297 (ottenuto dalla somma di 770+527 e riferito a quanto espresso dal sito del Governo nella sezione relativa al Servizio Civile). 24
  • 25. 5.3 Destinatari Per definire i destinatari è importante fare una divisone tra: -SCN = rivolto unicamente ai cittadini italiani con età compresa tra i 18 e i 29 anni. -SCR = rivolto a cittadini italiani e stranieri, con una particolare divisione rispetto alle fasce di età: • Giovani tra i 15 ed i 18 anni, nell'ambito dei progetti d'impegno predisposti ed attuati dagli Enti di servizio civile, con modalità di svolgimento, attestazione e valorizzazione dell'esperienza adeguate e integrate nei percorsi scolastici e nell'obbligo formativo; • Giovani tra i 18 ed i 29 anni; • Adulti e anziani (servizio non retribuito) 5.4 Normativa Origine Il Servizio Civile Nazionale (SCN) è stato istituito con la legge 6 marzo 2001, n.64 e dal 1 gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria; è “un modo di difendere la patria”, il cui dovere è sancito dall’art. 52 della Costituzione. In Emilia Romagna è stato istituito attraverso la legge regionale 20 ottobre 2003, n.20 “Nuove norme per la valorizzazione del servizio civile. Istituzione del servizio civile regionale”, un servizio civile interamente gestito e finanziato dalla regione. In tale norma, all’art. 2 (Principi e Finalità) si sottolinea la funzione del Servizio civile regionale di sostenere azioni di orientamento, programmazione e formazione: SCN SCR GARANZIA GIOVANI POSTI TOTALI MESSI A BANDO 2010 1274 134 - 1408 2011 1108 124 - 1232 2012 - 100 - 100 2013 1000 133 - 1133 2014 - 209 - 209 2015 2000/770 - 142 2142 25
  • 26. e) sostenere, sentita la struttura statale competente in materia di servizio civile della legge 6 marzo 2001, n. 64 (Istituzione del servizio civile nazionale), ed in raccordo con i Coordinamenti Provinciali degli Enti di servizio civile, di cui all'articolo 16, le necessarie azioni di orientamento, programmazione e formazione; Tali azioni formative sono organizzate dalla Regione E.R. tenendo conto in primis della normativa nazionale e facendo capo, a livello provinciale, ai CoPrESC (Coordinamenti Provinciali Enti di Servizio Civile). Nella normativa regionale all’art.18, inoltre, rispetto alla formazione si esplicita che la Regione ha il compito di : - individuare le linee di finanziamento per le attività formative; - promuovere iniziative di formazione generale e specifica per i volontari; A tali iniziative provvedono sia gli Enti di Servizio Civile (in maniera diretta e attraverso i Coordinamenti Provinciali) o loro forme associative. Facendo sempre riferimento alla Legge regionale 20/2003 art 18: 1. La Regione, al fine di valorizzare l'esperienza del servizio civile: a) individua, nell'ambito del piano annuale attuativo, le linee di finanziamento dei programmi di formazione per i progetti di servizio civile rientranti nella programmazione regionale; b) promuove, in raccordo con le Province ed i Coordinamenti provinciali degli Enti di servizio civile, iniziative di formazione generale e di addestramento specifico degli obiettori di coscienza e dei volontari in servizio civile. 2. A tali iniziative provvedono gli Enti di servizio civile direttamente, o tramite i Coordinamenti provinciali, o loro forme associative che, qualora utilizzino risorse del Fondo Sociale Europeo, devono sottostare alle norme sull'accreditamento, od avvalersi di enti accreditati, secondo quanto previsto dalla normativa regionale in materia di formazione professionale. 26
  • 27. Ultima Normativa Linee Guida Nazionali alla Formazione nel Servizio Civile Con la DETERMINA DIRETTORIALE, 4 APRILE 2006, UNSC, viene approvato il documento “Linee guida per la formazione generale dei giovani in Servizio Civile Nazionale” che è il principale rifermento normativo per le attività formative rivolte ai giovani in Servizio Civile. Il Servizio civile si configura come un’esperienza dalla forte valenza educativa e formativa, infatti, come detto precedentemente i volontari sono tenuti a partecipare a percorsi formativi obbligatori. Nelle Linee guida viene ben sottolineato tale aspetto: “I volontari sono obbligati a frequentare i corsi di formazione generale e specifica così come previsti nel progetto di servizio civile e, qualora si verificassero eventuali assenze, queste dovranno essere obbligatoriamente recuperate. L’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile erogherà il rimborso previsto per la formazione generale solo qualora il volontario abbia partecipato all’intero corso.” La formazione si articola in due diversi percorsi: • Formazione generale= si presentano in essa il servizio civile ed i principi su cui esso si erge, principi che accompagnano i giovani per tutta la durata del servizio civile. Il corso di formazione generale, rivolto ai volontari, dura 42 ore suddivise in 9 giornate formative, di cui 2 ore di valutazione dell’esperienza di formazione e 1 ora di laboratorio sulle iniziative di sensibilizzazione svolte dal Co.Pr.E.S.C. I 9 incontri di 4-6 ore si articolano su 2 mesi, e prevedono rispetto alle modalità didattiche: -il 52% di lezione frontale, svolta da formatori accreditati e da esperti esterni -il 48 % di tecniche di apprendimento non formale in cui sono i giovani ad essere chiamati a partecipare attivamente alle discussioni d’aula. Inoltre, il percorso formativo è costituito da una serie di moduli raggruppati in macroaree tematiche, la cui successione non è vincolante cronologicamente, tranne per la prima macroarea, considerata propedeutica alle altre. Il percorso formativo ripercorre tali temi: 1) “Valori e identità del servizio civile”, i cui moduli riguardano: identità del gruppo in formazione, il patto formativo, la storia del servizio civile (dall’obiezione di coscienza ai giorni nostri), il dovere di difesa della patria (difesa civile non armata e non violenta), la normativa 27
  • 28. vigente e la Carta di impegno etico (la cui sottoscrizione da parte degli enti è vincolo necessario ai fini dell’accreditamento come ente di servizio civile); 2) “Cittadinanza attiva” i cui moduli riguardano: formazione civica, forme di cittadinanza, la protezione civile, la rappresentanza dei volontari nel servizio civile; 3) “Giovane volontario nel sistema del servizio civile” i cui moduli riguardano: presentazione degli enti, lavoro per progetti, organizzazione del servizio civile e le sue figure, disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale, la comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti. • Formazione specifica= avviene di pari passo alla formazione generale e riguarda un apprendimento sul campo impartito dagli operatori degli enti e diretto ad una conoscenza approfondita delle attività e dei valori propri dell’ente, entrando in maniera precisa e puntuale nei temi trattati dal singolo progetto. Come avviene l' accreditamento dei formatori Vengono definiti formatori accreditabili per l’erogazione della formazione generale: • i dipendenti dell’ente di servizio civile, o altro personale volontario, o a contratto, in possesso di titolo di studio di istruzione superiore con esperienza professionale in ambito formativo di almeno: a) tre anni (minimo 50 giornate di formazione annue risultanti dalla media aritmetica delle giornate di formazione effettuate nei tre anni previsti), di cui uno nell’ambito specifico del servizio civile non inferiore alle 50 giornate; b) 1200 ore di formazione negli ultimi sei anni, di cui 200 nell’ambito specifico del servizio civile. In entrambi i casi l’esperienza di servizio civile può essere sostituita dalla frequenza di un percorso formativo organizzato dall’Ufficio nazionale o dalla Regione o Provincia autonoma competente, da considerarsi in aggiunta ai tre anni, o alle 1200 ore di esperienza formativa prevista. Ove la circolare sull’accreditamento lo consenta, gli enti di servizio civile possono acquisire la formazione, oltre che dagli enti di prima classe, dalle Regioni e Province autonome, che possono avvalersi, a tal fine, di enti dotati di specifiche professionalità, purché i formatori siano in possesso dei medesimi requisiti previsti nel primo capoverso del presente paragrafo. I formatori sono tenuti a partecipare, almeno ogni due anni, a corsi di aggiornamento organizzati, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, dall’Ufficio nazionale o dalle Regioni e Province autonome. 28
  • 29. Per quanto riguarda la formazione specifica il personale utilizzato per la formazione deve avere competenze professionali e formative adeguate al trattamento della materia a lui affidata. Nella scheda progetto l’ente di servizio civile deve indicare chiaramente quale modulo verrà trattato dal singolo formatore per permettere all’Ufficio nazionale o alle Regioni e Province autonome di verificare l’effettiva competenza del formatore indicato. Chi sono gli Enti di Servizio Civile A livello nazionale e regionale gli Enti di riferimento del Servizio civile sono: -Le Amministrazioni pubbliche, -Le associazioni non governative, -Le associazioni no profit. Tali Enti operano nel campo: -Educazione e servizio civile all’estero, -Assistenziale, -Protezione civile e ambientale, -Tutela del patrimonio artistico e culturale. Inoltre, nella citata L.R. 20/2003 si specifica che qualora gli Enti di S.C. che erogano formazione direttamente o attraverso i CoPrESC, utilizzino risorse del Fondo Sociale Europeo, debbano sottostare alle norme sull’accreditamento come previsto dalla normativa regionale in materia di formazione professionale (LR 12/2003 art.33; delibera GR n. 177/2003; delibera 266/2005; delibera 645/2011). La formazione coordinata e congiunta: un'esperienza dell'Emilia Romagna Tra il 2007-2008 il Co.Pr.E.S.C. di Bologna ha attivato un gruppo di lavoro sulla formazione generale prevista per i giovani, finalizzato alla creazione di un percorso coordinato tra gli enti appartenenti alla stessa provincia, denominato “Formazione coordinata e congiunta.” i componenti del gruppo di lavoro sono: - formatori accreditati, - esperti, - referenti degli enti ed operatori del coordinamento. 29
  • 30. Da tale esperienza di formazione “coordinata e congiunta” è stato creato un manuale per la formazione generale che contiene contributi teorici ed esercitazioni pratiche ad uso interno dei formatori e dei tutor del Co.Pr.E.S.C.. La partecipazione a “Garanzia Giovani” Dal 2014 saranno previsti bandi per “Garanzia Giovani”, il progetto dell’Unione europea nato per assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (NEET), nuove opportunità per acquisire competenze ed entrare nel mercato del lavoro. In Emilia Romagna (tra le prime regioni a sottoscrivere la convenzione con il Ministero del Lavoro), “Garanzia Giovani” è attiva dal 1° maggio 2014. Da quella data i giovani hanno potuto iscriversi al programma, che prevede, tra le diverse misure formative, anche il servizio civile. Dal momento dell’iscrizione, entro 60 giorni i giovani devono essere contattati per costruire insieme a un operatore il progetto formativo personalizzato e firmare il “Patto di servizio”. Entro 4 mesi dalla sigla del Patto, il percorso deve avere inizio. Il servizio civile all’interno di “Garanzia Giovani”, sarà interamente finanziato attraverso risorse europee sino al 2015. 30
  • 31. 6. ECM 6.1 Modalità di reperimento dati Per fare una stima sui dati ECM dell’Emilia Romagna, per prima cosa, sono andato sul sito del “Ministero della Salute” . Esplorando le tre voci nella barra in alto, ho cliccato su “temi e professioni” e, al suo interno, ho trovato il link “Risorse umane e Formazione continua” A questo punto mi si è aperta un’ulteriore finestra e sempre cliccando nella voce in alto “Temi e professioni”, ho poi cliccato su “ECM-Educazione continua in medicina”. In seguito ho cliccato su “professioni” per comprendere quelle che sono le principali figure in campo medico che svolgono ECM. Infine, sono andato nell’albo di appartenenza di ogni singola professione, come mostrerò nella tabella successiva, e ho trovato le stime riguardo ai professionisti appartenenti all’albo sapendo, come mostrerò nelle parte relative alle normative ECM, che ogni professionista sanitario è obbligato a frequentare i corsi ECM. 6.2 Dati riguardo al numero di partecipanti I dati riguardanti i professionisti appartenenti all’albo (sapendo che ogni professionista sanitario è obbligato a frequentare i corsi ECM) portano ad un numero di circa 82520. E’ importante sottolineare che alcuni albi digitali sono su base volontaria (e quindi non tutti si sono registrati) e, negli anni, il numero dei laureati iscritti agli albi aumenta per cui questa è una sottostima dei professionisti che accedono agli ECM. Non sono stati trovati dati riguardo alle seguenti professioni: - Tecnico della riabilitazione psichiatrica, - Tecnico della fisiologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, - Tecnico di neurofisiopatologia, - Ortottista/Assistente di oftalmologia, - Educatore Professionale, - Assistente Sanitario. 31
  • 32. 32 PROFESSIONE FONTE DATI PARTECIPANTI Medico Chirurgo Odontoiatra http://www.cogeaps.it/ Cogeaps/44/17/FNOMCeO+- +Federazione+Nazionale +Ordini+dei+Medici +Chirurghi+e +Odontoiatri.html 29.000 Veterinario http:// www.struttureveterinarie.it/? q=chisiamo 2071 Farmacista https://www.federfarma.it/ Edicola/Comunicati-stampa/ 14-09-2011-16-33-40.aspx 2655 Biologo http://www.onb.it/la-rivista- dei-biologi 3214 Chimico http://www.cogeaps.it/ Cogeaps/49/22/CNC+- +Consiglio+Nazionale+dei +Chimici.html 143 Fisico sanitario http://www.fisicamedica.it/ aifm/12a_chisiamo_s/ spip.php?article2 57 Psicologi http://www.ordpsicologier.it/ uspub_list.php? Op=SRCH&Pag=29 6735 Dietista http://www.andid.it/cerca-un- dietista/risultati.html 55 Fisioterapista http://aifi.net/cercasi- fisioterapista-aifi/#results 579 Igienista dentale http://www.aiditalia.it/albo- digitale/ 78 Infermiere e infermiere pediatrico http://www.ipasvi.it/chi-siamo/ iscritti.htm 31712 Logopedista http://fli.it/professionisti/ 191 Ostetrica http://www.fnco.it/ 1300 Podologo http:// www.associazionepodolo gi.it/indirizzi-utili/ 20 Tecnico ortopedico http://www.antoi.it/menu/ iscritti.php# 35
  • 33. 6.3 Normativa Origine L’Emilia-Romagna è stata una delle prime Regioni a sviluppare un proprio sistema di accreditamento degli eventi formativi di Educazione continua in medicina. Esaminerò ora il percorso che ha portato a tale importante risultato e le sue successive modifiche. Con il D.Lgs. n. 502/1992 e successive modificazioni ed integrazioni, in particolare ha introdotto, con gli artt.16-bis, 16-ter, 16-quater, la formazione permanente come attività finalizzata a: - migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali, - migliorare i comportamenti degli operatori sanitari per accompagnarsi verso il progresso scientifico e tecnologico con l’obiettivo di garantire efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all’assistenza prestata dal Servizio sanitario nazionale, E' stato poi l'Accordo Stato-Regioni del 20 dicembre 2001 che ha definito le procedure per dare avvio dal 2002 al primo programma nazionale di Educazione continua in medicina (ECM) riconoscendo alle Regioni, in coerenza con gli indirizzi nazionali il ruolo, in particolare, di promuovere il sistema. Inoltre, sempre dal 2002, la Regione ha accreditato gli eventi ECM organizzati dalle Aziende sanitarie, dagli IRCCS, dall’Agenzia regionale prevenzione ambiente (ARPA) e dalle Università. Dal 2003, inoltre, la Regione valorizza, attraverso crediti ECM, le attività di formazione sul campo, nella convinzione che l’utilizzo diretto per l’apprendimento di strutture sanitarie e di competenze degli operatori impegnati nelle loro attività garantisca un terreno fertile per la formazione e rappresenti un efficace strumento per migliorare i processi assistenziali e il funzionamento dei servizi. Nel 2004, la Legge regionale 29 ha introdotto mutamenti significativi nei processi di formazione continua degli operatori sanitari, valorizzando la funzione formativa delle organizzazioni, il ruolo del Collegio di direzione e le relazioni con l’Università. Nel testo si riconosce, infatti, che il Servizio sanitario regionale - per poter sviluppare le proprie funzioni di assistenza, al livello di complessità e di qualità richiesto - è necessariamente anche sede di funzioni di ricerca e di formazione permanente che coinvolgono tutte le strutture e gli operatori. 33
  • 34. Ultima Normativa Accreditamento Attraverso l’Accordo Stato-Regioni del 1° agosto 2007, recepito dalla legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008), si è previsto che: • l’accreditamento dei provider ECM è il riconoscimento pubblico, sulla base di un sistema di requisiti minimi che riguardano: - il piano formativo proposto e procedure concordate a livello nazionale, - un soggetto attivo nel campo della formazione continua in sanità, che lo abilita a realizzare attività didattiche per l’ECM e ad assegnare direttamente crediti ai partecipanti; • I provider per erogare formazione continua, territorialmente, devono richiedere l’accreditamento alla stessa Regione nella quale intendono operare; • i provider che intendano erogare formazione continua nell’ambito territoriale di due o più Regioni dovranno comunque richiedere l’accreditamento nazionale; • le modalità per la programmazione e la realizzazione delle attività di accreditamento e per la verifica dei provider ECM sono definite dalle singole Regioni, sulla base di criteri condivisi a livello nazionale; • le aziende e le istituzioni sanitarie che non intendano erogare attività formativa in qualità di provider accreditati per l’ECM, possono avvalersi di altri provider accreditati; • la responsabilità della trasmissione dei dati per la registrazione dei crediti è del provider accreditato; • All’Osservatorio Nazionale della Formazione Continua in Sanità spetta anche il compito di: - monitoraggio e verifica delle attività formative, - monitorare la corrispondenza delle attività di formazione con gli obiettivi, - verificare il mantenimento dei requisiti da parte dei provider. Tutto questo deve essere fatto e facilitato agendo in rete con Osservatori Regionali e gli Ordini Professionali territoriali. 34
  • 35. Sarà poi con la delibera n. 1648 del 2 Novembre 2009, emanata per modificare, l’Accordo Stato- Regioni del 1° agosto 2007, riguardante il Sistema di Educazione Continua in Medicina (ECM) nella Regione Emilia-Romagna istituendo l’Osservatorio Regionale per l’Educazione Continua in Medicina e per la Salute (ORECM), presieduto dall’Assessore regionale alle Politiche per la salute o da un suo delegato, composto da esperti di formazione continua del personale sanitario tra cui rappresentanti di Ordini professionali territoriali, al fine di assicurare il supporto tecnico-scientifico alla Regione, per: - l’individuazione degli obiettivi formativi e dei criteri che debbono caratterizzare i processi formativi idonei a realizzare gli obiettivi stessi; - l’individuazione dei criteri per l’attribuzione alle attività formative dei relativi crediti formativi; 
 - l’individuazione dei criteri e dei requisiti per la costruzione del sistema informativo per l’ECM; 
 - la valutazione della qualità dell’offerta formativa; 
 - l’individuazione, tenuto conto di quanto stabilito dalla Commissione Nazionale ECM, di eventuali requisiti aggiuntivi per l’accreditamento dei provider; 
 - l’elaborazione di un Rapporto annuale sull’educazione continua in medicina e per la salute in Emilia-Romagna, che comprenda le informazioni richieste dall’Osservatorio Nazionale della Formazione Continua in sanità, di cui al citato Accordo del 1° agosto 2007 e, in particolare, la verifica del grado di raggiungimento degli obiettivi formativi individuati, di partecipazione delle diverse categorie interessate ai programmi formativi, del livello di apprendimento acquisito, della diffusione delle attività e delle iniziative formative realizzate in regione, dello stato di accreditamento dei provider. In seguito con il D.P.C.M. 26 Luglio 2010 che recepisce l’Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 “Il nuovo sistema di formazione continua in medicina-Accreditamento dei Provider ECM, formazione a distanza, obiettivi formativi, valutazione della qualità del sistema formativo sanitario, attività formative realizzate all’estero, liberi professionisti” viene definito che: • Le aziende sanitarie/soggetti erogatori di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie pubblici o privati hanno l’obbligo di accreditarsi presso la Regione in cui è situata la sede; • in caso di accreditamento presso un sistema regionale, l’attività residenziale e la formazione a distanza dovranno rispettivamente essere erogati nella Regione di riferimento ed essere limitati agli operatori sanitari che svolgono l’attività sanitaria prevalentemente nella Regione; 35
  • 36. • Tale Accordo definisce anche: - fasi e procedure per l’accreditamento, - obblighi dei provider, - aree di riferimento per l’individuazione degli obiettivi formativi, agli adempimenti per la predisposizione dell’Albo Nazionale dei Provider ECM • regole sul conflitto di interesse; La Commissione nazionale il 3 gennaio 2010 e l' 8 ottobre 2010, ha approvato per la formazione continua: • il “Regolamento applicativo dei criteri oggettivi di cui all’Accordo Stato-Regioni del 5 novembre 2009 e per l’accreditamento”, riguardante i requisiti minimi per l’accreditamento dei provider; • l documento sui “Criteri per l’assegnazione dei crediti alle attività ECM”; • la determinazione in materia di violazioni; • definisce che saranno accreditato, con funzione di provider ECM, solamente le Aziende sanitarie pubbliche e agli altri soggetti erogatori di prestazioni sanitarie pubblici o privati che abbiano già ottenuto l’accreditamento della funzione di governo aziendale della formazione continua, di cui alla propria deliberazione n. /2011 In seguito sono state due Delibere della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna (DGR n.1332 e n. 1333 del 2011) che hanno stabilito le modalità per la costruzione del nuovo Sistema ECM definendo due diversi livelli di accreditamento: - la funzione di governo della formazione, che dà conto delle capacità di pianificare, controllare e valutare la formazione continua come funzione di livello aziendale. L'accreditamento della funzione di governo è obbligatorio: le strutture sanitarie accreditate sono cioè obbligate ad accreditarsi dimostrando di essere in grado di governare il ciclo della formazione: 1) analisi del bisogno formativo, 2) formazione, 3) valutazione della formazione per i propri professionisti. 36
  • 37. - la funzione di provider ECM, per cui è necessario dimostrare evidenze sulle capacità di gestione dello sviluppo professionale dei propri professionisti e sulle capacità di produzione formativa. Lo scopo è dimostrare che il futuro provider possegga le abilita a realizzare attività didattiche per l’ECM e ad assegnare direttamente i crediti ai partecipanti. L’accreditamento come provider è, invece, facoltativo: le strutture sanitarie accreditate possono richiedere tale tipo di accreditamento per poter erogare formazione ECM per i propri professionisti, per professionisti di altre strutture e per i liberi professionisti (le strutture che invece hanno solo l'accreditamento per la funzione di governo non possono erogare formazione ECM né per i propri professionisti, né per quelli di altre strutture). In aggiunta, è importante precisare che l'accreditamento ECM regionale può essere chiesto solo ed esclusivamente da strutture sanitarie pubbliche e private che abbiano già ricevuto un accreditamento istituzionale per le prestazioni sanitarie che erogano, e che abbiano fatto domanda di accreditamento per la funzione di governo della formazione. La Regione Emilia-Romagna ha quindi delegato al sistema regionale dell’accreditamento istituzionale il ruolo di accreditamento dei provider ECM. Inoltre, il nuovo Sistema ECM regionale ha riconosciuto solo alle Aziende sanitarie pubbliche e agli altri soggetti erogatori di prestazioni sanitarie, pubblici o privati, già in possesso dell’accreditamento istituzionale, la possibilità di essere provider ECM. Anche la verifica dei requisiti per la funzione di governo della formazione e di provider ECM segue le procedure previste per l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e viene effettuata attraverso le visite di team di valutatori appositamente formati. Questo ha consentito di sviluppare un sistema di accreditamento senza oneri per i provider, contrariamente a quanto è stato definito a livello nazionale in cui sono stati stabiliti dei costi a carico degli organizzatori che vogliono accreditarsi come provider ECM. Per quanto riguarda l’architettura del sistema di governo dell’ECM, la Regione Emilia-Romagna ha seguito il modello nazionale. All’Agenzia sanitaria e sociale regionale è stato affidato il ruolo di supporto tecnico-scientifico per l’accreditamento dei provider e di raccordo tra tutti i soggetti e gli organismi istituzionali di cui si compone il sistema di governance regionale della formazione continua ECM: 37
  • 38. - Assessorato alle politiche per la salute, - Commissione regionale ECM e Osservatorio regionale ECM, - Coordinamento dei responsabili degli Uffici formazione dei provider. In seguito, il primo marzo 2013, con Determinazione del Direttore generale Sanità e politiche sociali n. 1754, è nata la Commissione regionale per la formazione continua a cui sono state affidate le seguenti funzioni: - elaborazione di linee guida volte a disciplinare le regole e le modalità di svolgimento del sistema ECM regionale; - programmazione e governo del sistema di formazione continua; - individuazione di obiettivi formativi di interesse regionale; - studio ed elaborazione delle proposte su flussi informativi ECM; - studio e proposte sui criteri per l’attribuzione dei crediti; - implementazione delle linee guida per il Dossier formativo (DF) - eventuali modifiche o integrazioni dei requisiti dei provider. Per garantire queste funzioni, la Commissione regionale comprende al proprio interno tutti i soggetti che, istituzionalmente, hanno un ruolo nella governance del sistema: - il servizio dell’Assessorato che presidia i processi amministrativi dell’accreditamento istituzionale e di provider ECM; - l’Agenzia sanitaria e sociale regionale che assicura il supporto tecnico-scientifico necessario per poter svolgere le funzioni di accreditamento; - l’Università; - i Responsabili della formazione delle tre Aree vaste (Area Vasta Emilia Nord, Area Vasta Emilia Centro, Area Vasta Romagna) Il 12 marzo 2014 con Determina n. 3219 è stato poi istituito l’Osservatorio regionale per la formazione continua, un’altro organo con un ruolo importante nella governance del sistema ECM, che è organo tecnico della Commissione regionale e ha il compito di valutare la qualità dell’offerta 38
  • 39. formativa. Tra i principali ruoli dell’Osservatorio c’è quello di verifica dei requisiti strutturali e di processo dei provider e i prodotti (corsi, seminari eventi di formazione sul campo, ecc.) al fine sia di verificare la coerenza con i livelli documentali di programmazione e la loro effettiva declinazione nell’esperienza formativa, sia di poter dare evidenza alle buone pratiche formative effettivamente verificate sul campo. Per raggiungere tale obbiettivo l’Osservatorio regionale ha quindi il compito di monitorare l’attività di formazione attraverso: - la programmazione e la realizzazione di visite in loco per la verifica delle attività formative; - la predisposizione di strumenti e procedure per la raccolta dei dati. Ogni osservatore è selezionato dal responsabile legale di ciascun provider accreditato e i costi missione, derivanti dalle attività di visita sul campo, di formazione e di coordinamento, sono a carico delle strutture di appartenenza (provider). Per evitare la sovrapposizione dei ruoli, gli osservatori che sono chiamati a valutare l’offerta formativa non devono ricoprire anche il ruolo di valutatori per l’accreditamento istituzionale (chiamati a valutare il processo e i requisiti strutturali). Altra competenza che debbono avere i componenti dell’Osservatorio, tenendo conto delle indicazioni nazionali (Lettera della Commissione nazionale per la formazione continua – CNFC - agli Assessorati alla sanità delle Regioni del 15/11/2013 “Linee guida per lo sviluppo della qualità della formazione nei sistemi regionali”) sono: - competenze in materia di formazione continua, - evidenze dell’assenza di conflitto di interessi derivante da rapporti di collaborazione strutturata in ambito formativo negli ultimi 2 anni (contratti professionali, di dipendenza, di collaborazione occasionale) con i provider oggetto di visite. Infine, costituisce un elemento fondamentale del sistema di governance regionale della formazione, il tavolo di coordinamento dei responsabili degli Uffici formazione dei provider, luogo di confronto privilegiato per la co-costruzione di regole e metodi per l’ECM e per la condivisione e la valorizzazione di buone pratiche. 39
  • 40. 7. FORMAZIONE PUBBLICAAMMINISTRAZIONE 7.1 Modalità di reperimento dati Riguardo ai dati sulla pubblica amministrazione non ho trovato dati significati che rappresentassero il numero di partecipanti alla formazione in Emilia Romagna. Per identificare le normative a riguardo ho scritto su Google “normativa formazione pubblica amministrazione”. Poi ho cliccato sulla voce “Formazione del personale amministrativo amministrazione- Dsiposizioni..” Nella pagina che mi si è aperta ho cliccato sulla voce “Direttiva. n.10 del 30 luglio 2010 del Ministero per la Pubblica Amministrazione e per l’Innovazione, recante “Programmazione della formazione delle Amministrazioni pubbliche” 7.2 Normativa Il ministero della Pubblica Istruzione con l'art.6, comma 13, del decreto-legge n.78/2010, oltre a stabilire il limite di spesa che ogni amministrazione è tenuta a rispettare nel 2011, prevede altresì che le attività di formazione debbano essere prioritariamente svolte tramite la Scuola superiore della pubblica amministrazione ovvero tramite i propri organismi di formazione. Le pubbliche amministrazioni centrali possono e hanno la possibilità di affidare attività di formazione a Formez PA, secondo quanto previsto dall'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 25 gennaio 2010, n. 6, a norma del quale "le attività affidate direttamente dalle amministrazioni centrali e associate a Formez PA sono considerate attività istituzionali.” Inoltre, al fine di assicurare la necessaria capacità di affrontare le richieste formative delle pubbliche amministrazioni, unendo alla qualità i necessari elementi di economicità, il Dipartimento della funzione pubblica, con il supporto della SSPA, attiverà le necessarie intese con tutte le scuole pubbliche di formazione. In tal modo si provvederà a programmare degli interventi formativi condivisi e concertati tra le amministrazioni, per massimizzare l'efficacia e la pertinenza delle azioni formative e al tempo stesso valutare la congruità dei costi rispetto agli obiettivi delle azioni. 40
  • 41. La qualità del processo di programmazione e gestione delle attività formative è un elemento fondamentale per garantire trasparenza e qualità alle attività di formazione. Il processo dovrà essere condotto secondo i principi tipici di ogni ciclo di programmazione e dovrà tenere conto di quanto previsto dalla Decisione di Finanza Pubblica, di cui all'articolo 10 della legge 31 dicembre 2009, n. 196 e dalla Direttiva generale per l'attività amministrativa e per la gestione, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286. Il processo dovrà concludersi con la messa a punto di un piano di formazione del personale, che, in linea con quanto previsto dall'art.7-bis del d. lgs.165/2001, tenga "conto dei fabbisogni rilevati, delle competenze necessarie in relazione agli obiettivi, nonché della programmazione delle assunzioni e delle innovazioni normative e tecnologiche. Il piano di formazione indica gli obiettivi e le risorse finanziarie necessarie nei limiti di quelle, a tale scopo, disponibili (...), nonché le metodologie formative da adottare in riferimento ai diversi destinatari". A tal fine si forniscono di seguito alcune indicazioni utili a definire l'iter per una corretta predisposizione dei piani ed un'adeguata offerta formativa: 1. In attuazione di quanto previsto dal decreto-legge n. 78 del 2010, e con la finalità di assicurare la pertinenza, l'efficacia e l'economicità dei piani formativi della pubblica amministrazione, entro il 15 settembre di ciascun anno, a partire dall'anno in corso, il Dipartimento della funzione pubblica, congiuntamente alla SSPA, avvia, con la collaborazione delle altre scuole pubbliche di formazione, un processo di consultazione con le amministrazioni interessate, finalizzato alla predisposizione, da parte delle stesse, dei piani formativi per l'anno successivo. 2. Entro il 15 ottobre di ciascun anno, a partire dall'anno in corso, le amministrazioni interessate sottopongono alla SSPA ed al Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ufficio per la formazione del personale delle pubbliche amministrazioni, il piano generale di formazione per l'anno successivo. Nel piano formativo devono essere definiti gli obiettivi generali della formazione nell'anno di riferimento, le linee ed i temi strategici per la definizione dei programmi specifici in attuazione degli obiettivi stessi, l'ammontare complessivo delle risorse che verranno dedicate ai programmi, il numero dei beneficiari e le strutture pubbliche a cui le attività saranno affidate. 3. Entro il 15 novembre di ciascun anno, a partire dall'anno in corso, le amministrazioni interessate, sulla base del quadro strategico definito nei piani formativi di cui al punto 2 e considerate anche le eventuali osservazioni espresse dal Dipartimento della funzione pubblica e dalla SSPA, identificano e comunicano al Dipartimento della funzione pubblica e alla SSPA i programmi formativi specifici 41
  • 42. richiesti, in cui vengono definiti: a) i fabbisogni formativi a cui essi rispondono, b) gli obiettivi che intendono conseguire, anche al fine di una successiva valutazione, c) il numero dei partecipanti ai diversi percorsi formativi e le loro qualifiche, d) le risorse messe a disposizione, anche al fine della valutazione della loro congruità. Le Amministrazioni possono delegare alla SSPA la definizione dei programmi specifici in attuazione dei piani formativi generali predisposti dalle stesse. 4. La SSPA, in base ai programmi richiesti dalle singole Amministrazioni, predispone e propone entro il 30 dicembre le attività formative specifiche di attuazione degli stessi, definendo gli specifici obiettivi quantitativi e qualitativi di ciascuna attività, la pertinenza dei contenuti, la metodologia didattica, la congruità dei costi, i requisiti e le modalità di ammissione ai corsi. La SSPA procede all'organizzazione delle attività formative sulla base di convenzioni stipulate con le pubbliche amministrazioni interessate, in cui sono definiti i termini e le modalità dell'offerta formativa. 5. Il Dipartimento della funzione pubblica acquisisce informazioni dalla SSPA e dagli altri organismi di formazione sui programmi richiesti a ciascun Istituto di formazione, con la finalità di coordinarne le attività e l'offerta formativa e di evitare la duplicazione di corsi ed il conseguente dispendio di risorse finanziarie. 6. Il ciclo si chiude con la presentazione al Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero dell'economia e delle finanze, entro il 30 gennaio di ogni anno, del Piano nella versione definitiva, come risultante dall'iter di verifica, coordinamento e adeguamento tra domanda e offerta delineato ai punti precedenti.” La SSPA, per valutare la piena efficacia dell’intervento, grazie alla collaborazione con le altre strutture di formazione pubblica e in base agli indirizzi del Dipartimento della funzione pubblica, definirà un sistema di valutazione ex ante ed ex post su tutte le attività formative. Concludo allegando i principali enti della pubblica amministrazione (con i link alle varie teorie) in Italia sono: ACI - Automobile Club d'Italia Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE) ASI - Agenzia Spaziale italiana CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche Istituto Nazionale per la Fisica della materia CONI - Comitato Olimpico Nazionale CRI - Croce Rossa italiana ENEA - Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente 42
  • 43. INAIL - Istituto nazionale assicurazioni infortuni sul lavoro IPSEMA - Istituto di previdenza per il settore marittimo ISPESL - Istituto superiore per la prevenzione del lavoro e della sicurezza INPS - Istituto nazionale della previdenza sociale INPDAP - Istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica ENPALS - Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo INEA - Istituto nazionale di economia agraria INFM - Istituto nazionale per la fisica della materia INFN - Istituto nazionale di fisica nucleare ISS - Istituto superiore di sanità ISTAT - Istituto nazionale di statistica ISAE - Istituto di Studi e Analisi Economica IPZS - Istituto poligrafico e zecca dello Stato 43
  • 44. SITOGRAFIA RETE POLITECNICA -IFTS Corsi: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/rete-politecnica/approfondimenti/istruzione-e-formazione- tecnica-superiore-ifts/percorsi-ifts-2014-15 -IFTS Origini e destinatari: http://www.informagiovanionline.it/emiliaromagna/studiare/formazione-superiore/istruzione-e-formazione- tecnica-superiore-ifts/istruzione-e-formazione-tecnica-superiore-ifts -ITS Emilia Romagna: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/rete-politecnica/approfondimenti/istituti-tecnici-superiori- its http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/rete-politecnica/approfondimenti/istituti-tecnici-superiori- its/offerta-formativa-2014-2016 -Normativa nascita ITS: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/bed5f777-830f-408b- bf10-f9f75e954fdc/brochure_its.pdf -Delibera di GR n. 301 del 31/03/2015 riguardo IFTS, ITS, FS: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/atti-amministrativi/allegati/ bandi_allegati/delibera-di-gr-n-301-del-31-03-2015/view CPIA -Destinatari: http://www.istruzione.it/urp/cpia.shtml -Iscritti CTP 2013/2014: http://ww2.istruzioneer.it/wp-content/uploads/2014/02/Serie-storica-iscritti-ai-CTP.pdf -Passaggio da CTP a CPIA Emilia-Romagna: http://www.informagiovanionline.it/emiliaromagna/studiare/formazione-in-eta-adulta/centri- territoriali-permanenti/cpia-centri-provinciali-per-listruzione-degli-adulti-ex-ctp-centri-territoriali- permanenti -Ufficio Scolastico Regionale per l'Emilia Romagna: http://ww2.istruzioneer.it FONDI INTERPROFESSIONALI -Delibera di Istituzione Fondi paritetici Interprofessionali (l'art 118 legge 388 del 2000): http://www.inps.it/circolariZip/Circolare%20numero%2071%20del%202-4-2003.pdf -Delibera Accordo tra Emilia Romagna e Parti Sociali: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/atti amministrativi/ programmazione/allegati/Accordo_RER_parti_sociali_08.pdf 44
  • 45. http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/entra-in-regione/atti-amministrativi/ programmazione/allegati/Accordo_RER_parti_sociali_08.pdf/view -Fondi Interprofessionali e percorso legislativo: http://www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento/formazione-degli-adulti/fondi- interprofessionali - Legge n.148 del 14/09/2011: http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2011_0148.htm -FonARCom: http://www.fonarcom.it -FondER: http://www.fonder.it/node/56 -FonCoop: http://www.foncoop.coop -Fondimpresa: http://www.fondimpresa.it -Fondir: http://www.fondir.it -Fondirigenti: http://www.fondirigenti.it/default.do -Fonditalia: http://www.fonditalia.org/fonditalia/ -Fondartigianato: http://www.fondartigianato.it/home -Fondo Banche assicurazioni: http://www.fondofba.it -Fondo Formazione PMI: http://www.fondodirigentipmi.it -Fapi: http://www.fondopmi.com -FonServizi: http://www.fonservizi.it/fonservizi/ -Fondolavoro: http://www.fondolavoro.it 45
  • 46. -Fondoprofessioni: http://www.fondoprofessioni.it -FonTer: http://www.fonter.it -For.Agri: http://www.foragri.com -FormAzienda: http://www.formazienda.com/formazienda.html -For.Te: http://www.fondoforte.it -Fondo Conoscenza: http://www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento/formazione-degli-adulti/fondi- interprofessionali/fondo-conoscenza http://www.dottrinalavoro.it/notizie-c/inps-fondi-interprofessionali-per-la-formazione-continua- istituzione-nuovo-fondo -Fond.Agri: http://www.isfol.it/temi/Formazione_apprendimento/formazione-degli-adulti/fondi- interprofessionali/fondagri/fond.agri -Fondazienda: http://www.fondazienda.it/presentazione.php FORMAZIONE NEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE E SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN EMILIA ROMAGNA. -Servizio civile nazionale: www.serviziocivile.gov.it www.serviziocivile.gov.it/media/392928/inee-guida-per-formazione -Servizio civile ER: www.sociale.regione.emilia-romagna.it/servizio-civile www.formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/enti-formazione-accreditati -Servizio civile Bologna: www.serviziocivile.cittametropolitana.bo.it/ 46
  • 47. ECM -Allegato 3. Requisiti per l’accreditamento della funzione di provider per l’Educazione continua in medicina in Emilia-Romagna (Delibera Giunta regionale n. 1333 del 19 settembre 2011): http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ecm/ commiss-reg-ecm/Allegato3/at_download/file/Allegato%203.%20DGR%201333-2011.%20Requisiti %20specifici%20funzione%20di%20provider%20ecm.pdf. -Commissione Regionale per la formazione continua: http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ecm/ commiss-reg-ecm/intro -Delibera n. 1648-2/11/2009 (Istituzione Osservatorio Regionale per l’educazione continua in medicina) http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ecm/ accreditamento-ecm/normativa-1/archivio-normativa-regionale-1/archivio-normativa-regionale -Istituzione Osservatorio Regionale Formazione continua in sanità: http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/aree_attivita/sviluppo-professionalita/formazione/ecm/ orecm/intro -Manuale di accreditamento per i provider ECM della RER: https://attachment.fbsbx.com/file_download.php?id=362549910600282&eid=ASu- oj0QpDEqLjcTFdJoKha26FXdr8zuHYJH8P2tNLGpiJDl7UQNcjAFe3RVkOffNcY&inline=1&ext =1433755039&hash=ASsr9qDe9h32_uds -Normativa ECM: http://www.med3.it/normativa FORMAZIONE PUBBLICAAMMINISTRAZIONE -Normativa formazione pubblica amministrazione: http://hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/disposizioni-normative -Enti pubblica amministrazione: http://www.governo.it/link/istituzioni_nazionali/enti_pubblici.html 47