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L'INTERVISTA IL FISICO GUIDO TONELLI
«Senza i ritardi della politica
il Nobel sarebbe stato nostro»PISA «Viva Cascina, viva Virgo.
Ma abbiamo fatto 30, quando
potevamo fare 31». Per Guido
Tonelli, toscano, docente di Fi-
sica all'Università di Pisa, l'asse-
gnazione dei Premi Nobel per
la Fisica a Rainer Weiss, Barry C.
Barish e Kip S.Thorne è una
splendida no-
tizia, ma so-
prattutto
un'occasione
mancata per il
nostro Paese.
«Se Italia e
Francia non
avessero ta-
gliato i fondi,
oggi tra gli
scienziati premiati ci sarebbe
un italiano. E cioè Adalberto
Giazotto, fisico italiano e idea-
tore di Virgo», dice Tonelli,
esperto della fisica delle alte
energie. Lui sa cosa vuol dire
sfiorare l'onorificenza più im-
portante per uno scienziato: è
uno dei protagonisti delle ricer-
che che grazie all'acceleratore
del Cern di Ginevra hanno con-
fermato l'esistenza del bosone
di Peter Higgs, scienziato che
nel 2013 si è aggiudicato il No-
bel per la Fisica insieme a
François Englert. Martedì, l'Ac-
cademia svedese ha annunciato
tre nuovi laureati Weiss, Barish
e Thorne per aver scoperto la
prima onda gravitazionale
(prevista da Einstein cento anni
fa), nell'ambito della collabora-
zione Ligo-Virgo: un progetto
che coinvolge oltre mille stu-
diosi in tutto il mondo, tra Stati
Uniti, Italia, Francia e Germa-
nia. Gli interferometri statuni-
tensi (Ligo) e quello italiano
(Virgo, con sede a Cascina, Pi-
sa) costituiscono una triangola-
zione che ha consentito di con-
fermare poche settimane fa la
validità della prima rilevazione
di Ligo, risalente al 14 settem-
bre 2015.
Professore, come ha reagito
quando ha saputo dell'asse-
gnazione dei Nobel?
«È un evento da festeggiare,
indubbiamente. Ce lo aspetta-
vamo, era nell'aria. Nella gran-
de scoperta delle onde gravita-
zionale e del bosone di Higgs
c'è uno zampino italiano. Il se-
gnale iniziale del 2015 è stato
confermato da altri segnali si-
mili: quando il 14 agosto 2017
Ligo e Virgo hanno operato in-
sieme c'è stato un quarto se-
gnale identificato da entrambi
gli esperimenti; non c'erano
più dubbi. Ma questa notizia
non può non lasciarci un certo
amaro in bocca. Se dieci anni fa
Italia e Francia avessero investi-
to in maniera "aggressiva" co-
me hanno fatto gli Stati Uniti,
oggi festeggeremmo un Nobel
italo-americano».
Si riferisce a Giazotto, il pio-
niere del progetto Virgo?
«Rainer Weiss è il padre di
Ligo. L'equivalente italiano è
Adalberto Giazotto che ha fin
da subito proposto un metodo
per aumentare la sensibilità
dell'interferometro nella regio-
ne di basse frequenze. Tutti gli
dicevano che era impossibile,
che sarebbe stato sovrastato da
rumori più alti; ma lui ha insi-
stito e dimostrato che è possi-
bile identificare onde gravita-
zionali proprio nelle basse fre-
quenze. E stato il primo al mon-
do ad avere questa idea e
questo sistema è stato adottato
sia da Virgo che da Ligo. La col-
laborazione tra i due interfero-
metri prevedeva l'entrata in
funzione nel 2015: così è stato
per Ligo, mentre Virgo è diven-
tato operativo nel 2017. Due an-
ni di ritardo che abbiamo paga-
to a caro prezzo».
Gli Stati Uniti sono stati più
lungimiranti?
«La National Science Foun-
dation ha speso circa un miliar-
do di dollari, ovvero tre, quattro
volte di più rispetto a quello che
ha investito l'Europa. E ovvio e
giusto che abbiano vinto i No-
bel. Sono stati così decisi da co-
struire ben due interferometri:
uno ad Hanford e uno in Loui-
siana».
L'Italia può
ancora salire
su questo tre-
no? I politici
festeggiano,
ma quanto
merito ha il
nostro Paese?
«Il contri-
buto scientifi-
co italiano c'è
stato, l'Italia
ha imboccato
una linea di ri-
cerca che ha
portato al No-
bel. Ma bisogna pensare a cosa
non è andato per il verso giusto.
In un mondo normale vedrei
Paolo Gentiloni, il ministro Va-
leria Fedeli, Fernando Ferroni
presidente dell'Istituto Nazio-
nale di Fisica Nucleare (finan-
ziatore del progetto Virgo insie-
me al Cnr francese), il respon-
sabile di Virgo, Giovanni Losur-
do, insieme agli omologhi
francesi sedersi intorno ad un
tavolo. Se l'Italia vuole primeg-
giare nella scienza e nella tec-
nologia (e ha gli strumenti per
essere una superpotenza), spet-
ta alla politica ascoltare gli
scienziati. Il prossimo premio
Nobel lo potrebbe vincere un
italiano chi rileverà le onde gra-
vitazionali fossili, quelle emes-
se nei primissimi istanti dopo il
Big Bang: sono lo strumento
più raffinato che si possa con-
cepire per capire i primi stati di
vita dell'universo».
Sharon Braithwaite
© RIPRODUZIONE RISERVATA
II fisico toscano
Guido Tonelli
quando,
a maggio, ha
vinto il premio
«Galileo» per
la divulgazione
scientifica
Qui sopra la
pagina di ieri
del Corriere
Fiorentino;
nella foto
piccola,
il Centro Virgo
visto dall'alto
Rapporti di forza
Gli Usa negli ultimi dieci
anni, hanno investito un
miliardo di euro, ovvero
tre, quattro volte quanto
investito dall'Europa
Viva Cascina,
ma abbiamo pagato
l'attesa dei finanziamenti
Cosa non ha funzionato
In un mondo normale,
Gentiloni, il ministro
Fedeli e i responsabili del
progetto si siederebbero
a un tavolo: se vogliamo
primeggiare nella
scienza, la politica deve
ascoltare gli scienziati
Chi è
• Fisico e
professore
all'Università
di Pisa, Guido
Tonelli fa parte
del team che
ha scoperto
il bosone di
Higgs e ha
vinto il Nobel
nel 2015
• Dal 1976
lavora nella
fisica delle alte
energie al Cern
di Ginevra
r
-f
e4 ^V1 *—.,
T 1
Sharon Braithwaite in Pisa, Thursday 5 October 2017.
«Long live Cascina, long live Virgo. But we got 30, when we could have got 31». For Guido Tonelli, a
Tuscan professor of Physics at the University of Pisa, the award of the Nobel Prizes for Physics to Rainer
Weiss, Barry C. Barish and Kip S.Thorne is wonderful news but above all a missed opportunity for our
Country. "If Italy and France had not cut the funds, today there would be an Italian among the award-
winning scientists, i.e. Adalberto Giazotto, an Italian physicist and creator of Virgo», says Tonelli, an expert
in high energy physics. He knows what it means to be close to achieving the most important honor for a
scientist: he is one of the protagonists of research that thanks to the accelerator of CERN in Geneva have
confirmed the existence of the boson postulated by Peter Higgs, a scientist who in 2013 won the Nobel Prize
for Physics with François Englert. On Wednesday 2, the Swedish Royal Academy of Sciences announced
three new Nobel Prize winners Weiss, Barish and Thorne for discovering the first gravitational wave
(predicted by Einstein one hundred years ago), as part of the Ligo-Virgo collaboration: it is a project
involving over a thousand scholars all over the world, including the United States, Italy, France and
Germany. The US (Ligo) and the Italian interferometers (Virgo, based in Cascina, Pisa) constitute a
triangulation that confirmed the validity of the first Ligo observation, dating back to September 14, 2015, a
few weeks ago.
Professor, how did you react when you learned about the Nobel assignment?
«It's an event to be celebrated, undoubtedly. We expected it, it was in the air. Italy had a part to play in the
great discovery of gravitational waves and the Higgs boson. The initial signal of 2015 has been confirmed by
other similar signals: when on 14 August 2017 Ligo and Virgo collaborated with each other, they identified a
fourth signal identified by both experiments; there was no longer any doubt about the kind of revelation. But
this news can not fail to leave a certain bitter taste in the mouth. If ten years ago Italy and France had
invested "aggressively" like the United States did, today we would be celebrating an Italian-American
Nobel».
You are referrring to Giazotto, the pioneer of the Virgo project?
«Rainer Weiss is the father of Ligo. The Italian equivalent is Adalberto Giazotto, who immediately proposed
a method to increase the sensitivity of the interferometer in the region of low frequencies. Everyone told him
it was impossible, that it would be overwhelmed by higher noises; but he stubbornly insisted and
demonstrated that it is possible to identify gravitational waves precisely in the low frequencies. He was the
first in the world to have this idea and this system was adopted by both Virgo and Ligo. The collaboration
between the two interferometers envisaged the entry into operation in 2015: so it was for Ligo, while Virgo
became operational only in 2017. Two years' delay we have paid for dearly».
Has the United States been more forward-looking?
«The National Science Foundation has spent about a billion dollars, or three, four times more than the
amount invested by Europe. It is obvious and right that they have won the Nobel Prizes. They were so
resolute that they built two interferometers: one in Hanford and one in Louisiana».
Can Italy still get on board this moving train? Politicians are celebrating, but how much credit should
our country be given?
«I am the first to say “Viva Cascina, Viva Virgo ". There certainly was an Italian scientific contribution. Italy
embarked on a line of research that led to the Nobel. But now we must think about what did not turn out the
way we would have wanted. In a normal world I'd see Paolo Gentiloni, Minister Valeria Fedeli, sit around a
table; as well as Fernando Ferroni, president of the National Institute of Nuclear Physics (sponsor of the
Virgo project together with the French National Research Council), the head of Virgo Giovanni Losurdo
along with his French counterparts. If Italy wants to excel in science and technology (and it has the tools to
be a scientific and cultural superpower), politicians should listen to scientists. The next Nobel Prize could be
won by an Italian who will detect fossil gravitational waves, those that were emitted in the first few moments
after the Big Bang: they are the most refined instrument that can be conceived to understand the first states of
life in the universe.
Pisa, il folle doli spari al bar
aveva un arsenale nel garage
Si era nascosto sotto un camper per dieci ore. Era agli arresti domiciliari, ma armato fino ai denti
PISA Ha trascorso oltre dieci
ore sdraiato sull'asfalto, sotto
un camper parcheggiato vici-
no casa. Uno scatto involonta-
rio del piede, forse per sgran-
chirsi dopo la lunga immobi-
lità, lo ha tradito. Un agente
della squadra mobile, appo-
stato nelle immediate vici-
nanze, ha notato il movimen-
to sospetto sotto il mezzo e lo
ha scovato. Patrizio lacono è
stato catturato venerdì sera al-
le 22, dopo un'infinita caccia
all'uomo.
Un centinaio gli agenti im-
pegnati fino a sera per indivi-
duare il malvivente, in una cit-
tà letteralmente sotto scacco,
tra falsi allarmi, numerosi po-
sti di blocco e un notevole di-
spiego di forze dell'ordine con
armi in pugno. La mattina,
poco dopo le n, aveva sparato
con uno scacciacani e poi con
una pistola calibro 9, ferendo
spietatamente quattro perso-
ne che avevano osato rimpro-
verare la sua guida spericola-
ta. Ha seminato il panico da-
vanti alla caffetteria «Tirre-
no» di via Michelangelo, nel
quartiere popolare del «Cep».
Ha lasciato dietro di sé sangue
e paura, per poi dileguarsi
furtivamente a piedi, percor-
rendo il tunnel sotto due pa-
lazzi popolari. Non ha lasciato
alcuna traccia, neanche tele-
fonica, il 21 enne lacono: no-
nostante la sua giovane età ha
avuto la lucidità e l'«accortez-
za» di spegnere il cellulare
rosso a conchiglia, smontarlo
accuratamente nel garage di
famiglia e di nascondersi fino
a notte fonda. «Da quanto
tempo mi stavate cercando?»
ha esclamato agli agenti che
gli avevano intimato di uscire
dal nascondiglio. Forse pen-
sava di averla fatta franca, nel
silenzio assoluto di un quar-
tiere blindatissimo. I poliziot-
ti lo hanno portato all'appar-
tamento che condivide con la
madre, che in questi giorni
era nella natia Alghero. Il pa-
dre si è costituito dopo una
lunga latitanza, mentre un
fratello è recluso nel carcere
di Volterra.
«Quando lo abbiamo trova-
to era tranquillo», hanno rac-
contato gli inquirenti ieri
mattina in conferenza stam-
pa. Una tranquillità svanita
quando gli agenti lo hanno
portato nel suddetto garage
che si trova in un altro condo-
minio. «Come fate a sapere di
questo box?», avrebbe chiesto
lacono con gli occhi sbarrati,
preoccupato per quello che
poliziotti e carabinieri avreb-
bero scoperto di li a poco. Un
vero e proprio arsenale accan-
In carcere
II giovane si è chiuso
nel silenzio, non ancora
ritrovate le pistole
con cui ha fatto fuoco
per rapina e tentato omicidio
lo al telefonino lasciato poche
ore prima: due fucili, di cui
uno a canne mozze e con la
matricola abrasa, un silenzia-
tore e munizioni varie. «Un
apparato consistente di armi
clandestine», come sottoline-
ato dal procuratore capo Ales-
sandro Crini, a testimonianza
della destrezza di lacono di
procurarsi illegalmente delle
armi nonostante fosse da un
anno agli arresti domiciliaci.
La detenzione era la pena sen-
tenziata in via definitiva dal
Tribunale dei minori di Sassa-
ri per una rapina commessa
quando era minorenne.
A Pisa lacono era approda-
to dalla Sardegna pochi mesi
La fotosegnaletica
L'immagine di Patrizio lacono,
21 anni, diffusa venerdì
nelle ore della caccia all'uomo
dalla questura di Pisa. Il giovane
aveva già diversi precedenti
fa, dopo essere stato oggetto
di divieto di dimora in Sarde-
gna per un violento episodio
risalente al 2017: aveva spara-
to per motivi sentimentali ad
un uomo, a cui aveva recapita-
to a casa una testa di cavallo e
alcuni proiettili. Adesso si
trova nel carcere Don Bosco di
Pisa e nelle prossime ore sarà
interrogato dal magistrato di
turno. «Lo abbiamo arrestato
in flagranza di reato. Il quar-
tiere e i testimoni hanno col-
laborato alla ricerca», ha spie-
ga il maggiore Giovanni Bar-
tolacci, in sintonia con il vice-
questore Rita Sverdigliozzi.
Ma come mai, pur essendo
agli arresti domiciliaci, laco-
no era noto nel quartiere per
sfrecciare noncurante dei li-
miti di velocità? Nelle ultime
ore è emerso che il tribunale
gli aveva concesso di uscire
due ore la mattina, ma la poli-
zia responsabile della sor-
veglianza sul giovane sardo
«non aveva mai ricevuto se-
gnalazioni o denunce di sue
scorribande», spiegano dalla
Questura. Un punto cruciale
da chiarire è la provenienza
delle armi scoperte nel box e,
soprattutto, dove si trovino le
due pistole usate venerdì mat-
tina. «Al momento non sap-
piamo dove siano afferma-
no gli inquirenti così come
non sappiamo dove sia la sua
moto. L'attività investigativa
dovrà chiarirlo». La città
aspetta risposte, dopo ore di
assedio.
Sharon Braithwaite
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ZM
He spent over ten hours lying on the asphalt, under a camper parked near the house. An involuntary snap
of the foot, perhaps to stretch after long immobility, has betrayed him. An agent of the mobile squad,
posted in the immediate vicinity, noticed the suspicious movement under the vehicle and tracked it down.
Patrizio Iacono was captured on Friday night at 10 p.m., after an endless manhunt. A hundred officers had
been busy until evening looking for the gangster, in a city literally in check, with false alarms, numerous
checkpoints and considerable deployment of armed law enforcement officers. That morning, shortly after
11 o'clock, he had fired a shotgun and then a 9-caliber pistol, cold-bloodedly injuring four people who had
dared to scold him for his reckless driving. He sowed panic in front of the "Tirreno" cafeteria in via
Michelangelo, in the "Cep" housing estate. He left behind him blood and fear, and then stealthily
disappeared on foot, crossing the tunnel under two blocks of council flats. The 21-year-old Iacono left no
trace behind him, not even that of his telephone: despite his youth he had the lucidity and the "foresight"
to turn off his red cell phone, dismantle it carefully in the family garage and hide until late at night. "How
long have you been looking for me?" he exclaimed to the officers who had told him to come out of the
hiding place. Perhaps he thought he had got away with it, in the absolute silence of a neighbourhood sealed
off by the police. The policemen took him to the apartment he shares with his mother, who at the moment
is in her native Alghero. His father had given himself up after a long time in hiding, while one of his brothers
is detained in Volterra prison. A problematic family background to say the least. "When we found him he
was calm," the investigators said yesterday morning at the press conference. A calmness that vanished
when the police took him to the aforementioned garage located in another condominium. «How did you
know about this garage?», Iacono is said have asked with eyes wide open, worried about what policemen
and carabinieri would soon discover. A real arsenal next to the phone left a few hours before: two rifles,
one with the barrel sawn off and with the serial number erased, a silencer and various types of
ammunition. "A considerable collection of illegally owned weapons", the attorney Alessandro Crini stated,
evidence of Iacono's ability to procure weapons illegally despite having been under house arrest for a year.
When he was a minor he was sentenced for robbery by the Juvenile Court of Sassari to be held in a juvenile
detention centre. Iacono arrived in Pisa from Sardinia a few months ago, after being subject to prohibition
to reside in Sardinia for a violent episode in 2017, when he had for sentimental reasons shot a man, to
whose home he had previously delivered a horse's head and some bullets.
Now he is in the Don Bosco prison in Pisa and in the next few hours will be questioned by the on-duty
magistrate.
"We arrested him in flagrante delicto. The people living in the area and witnesses collaborated in the
search ", explains the major Giovanni Bartolacci, in agreement with the deputy chief of police Rita
Sverdigliozzi. But why, despite being under house arrest, was Iacono known in the neighborhood for driving
without regard for the speed limit? In the last few hours it has emerged that the court had allowed him to
leave his home for two hours in the morning, but the police - responsible for surveillance of the young
Sardinian -, "had never received reports or complaints about his behaviour," the police explained.
A crucial point to be clarified is where the weapons discovered in the garage came from and, above all,
where the two guns used on Friday morning are. "At the moment we do not know where they are - say the
investigators -. Nor do we know where his motor cycle is. The investigation will have to clarify that ».
La nuova impresa di Virgo
«Ecco il suono deli'Universo»
Dalle onde gravitazionali una cascata di scoperte: dedicate a Giazotto, padre del progetto
CASCINA (PISA) Il film dell'univer-
so non è più muto: la collabora-
zione Ligo-Virgo ha scoperto il
suo «file audio». Per la prima
volta la fusione di due stelle di
neutroni è stata osservata con-
temporaneamente con le onde
gravitazionali dagli interferome-
tri (Zigo negli Stati Uniti e Virgo
a Cascina), con la radiazione
elettromagnetica, da 7o telesco-
pi a terra e nello spazio. Ieri alle
16 ora italiana è stato annunciato
l'inizio di una nuova era del-
l'astronomia, quella chiamata
«multi-messaggero», che per-
mette di studiare lo spazio con
osservazioni basate su segnali di
tipo diverso. Tre conferenze in-
ternazionali in simultanea han-
no illustrato i risultati da Stati
Uniti, Germania e Italia, che ha
dato un contributo importante
con l'Istituto Nazionale di Fisica
Nucleare, l'Istituto Nazionale di
Annuncio Italia-Usa
I dati confermano
la teoria di Einstein
Applausi e brindisi
nel centro di Cascina
Astrofisica e l'Agenzia Spaziale
Italiana. Al centro Virgo di Casci-
na un folto gruppo di scienziati
pisani ha seguito la diretta strea-
ming dell'annuncio lanciato dal-
la National Science Foundation
di Washington, con tanto di ap-
plauso e brindisi finale. Tutti
concordi nel confermare la stra-
ordinaria importanza dell'even-
to, avvenuto il 17 agosto, una ri-
voluzione come quella di Galileo
quando puntò il cannocchiale
verso il cielo.
«Finora si è parlato di astro-
nomia "multi-frequenza", nella
quale si studia un fenomeno con
tutti i tipi di luce a disposizione:
le onde radio, la luce visibile, i
raggi x e i raggi gamma, forme
diverse di onde elettromagneti-
che ma che possiamo considera-
re come lo stesso e unico mes-
saggero spiega Massimiliano
Razzano, ricercatore all'Universi-
tà di Pisa L'astronomia multi-
messaggero è un passo in avanti:
le onde gravitazionali sono un
messaggero indipendente, una
specie di secondo "senso". Com-
binando onde elettromagneti-
che e onde gravitazionali possia-
mo capire in maniera ancora più
comprensiva l'universo».
L'altro risultato importante
ottenuto da Virgo e Ligo, insie-
me al satellite Fermi, è che le on-
de gravitazionali viaggiano alla
velocità della luce: Einstein ave-
va ragione e i dati lo conferma-
no. Le scoperte annunciate ieri
sono state dedicate ad Adalberto
Giazotto, il fisico che 3o anni fa
ha avuto l'idea di costruire il ri-
velatore di onde gravitazionali
Virgo e che non è potuto essere
presente per motivi di salute:
«Vorrei che da qui tutti mandas-
simo a Giazotto uno straordina-
rio saluto perché è il padre dei ri-
sultati presentati qui oggi», ha
detto il ministro Valeria Fedeli.
Nelle ultime settimane gli
scienziati hanno ricostruito la
corsa dei due segnali emessi dal-
la fusione delle stelle, avvenuta a
130 milioni di anni luce dalla
Terra. È stato un lavoro di squa-
dra planetario. Dall'Infn sottoli-
neano che il contributo italiano
è stato determinante. «La con-
clusione di anni e anni di lavoro,
una lunga traversata nel deser-
to», commenta Giancarlo Cella,
ricercatore Infn Pisa. La scoperta
è stata rilevante anche perché ha
consentito di capire che in que-
sti eventi si formano elementi
chimici pesanti, come oro e pla-
tino. «Per la prima volta nella
storia dell'umanità abbiamo po-
tuto vedere e sentire come due
stelle muoiono», dice Walter Del
Pozzo, del dipartimento di Fisica
dell'Università di Pisa.
Sharon Braithwaite
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Identikit
• Virgo
è un grande
interferome-
tro costruito
da una
collaborazione
internazionale
per rivelare
onde
gravitazionali
provenienti
dall'universo
• Le onde
gravitazionali
sono un effetto
predetto dalla
teoria della
relatività
formulata da
Einstein
• Virgo è
nel comune
di Cascina (PO:
ha bracci
lunghi 3 km
f r I/ f
r lF f
r f Ir r Ir Ir J I I d I I
, I I II I I III
La rappre-
sentazione
delle stelle
di neutroni;
a sinistra, selfie
degli scienziati
di fronte
a uno dei bracci
di Virgo
Sharon Braithwaite in Cascina (Pisa). Tuesday 17th
October 2017.
Since 17 August the film of the universe is no longer silent: the Ligo-Virgo collaboration has
discovered the audio file of the oldest cinematographic work of all time. For the first time the fusion
of two neutron stars was observed simultaneously with the gravitational waves by the
interferometers (Ligo, in the United States, and Virgo in Cascina), with the electromagnetic
radiation of 70 telescopes on the ground and in space. Yesterday at 4:00 pm Italian time the
beginning of a new era of astronomy, called "multi-messenger", was announced: it makes it
possible to study space with observations based on different types of signals. Three simultaneous
international conferences illustrated the results from the United States, Germany and Italy, which
made an important contribution with the Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) (National
Institute of Nuclear Physics), the Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) (National Institute of
Astrophysics) and the Agenzia Spaziale Italiana (Asi) (Italian Space Agency). At the Virgo centre
in Cascina, a large group of Pisan scientists followed the live streaming of the announcement
launched by the National Science Foundation in Washington, concluding with applause and a toast.
Antonella Bozzi, head of the information technology sector of Ego, was present; Giancarlo Cella,
head of the Virgo Pisa-INFN group; Enrico Calloni, of the Virgo-Ligo joint localization
commission; Eric Genin, responsible for the Virgo-EGO injection system; Henrich Heitmann,
coordinator of the Virgo-CNR detector. All agree about the extraordinary importance of the event, a
revolution like that of Galileo when he pointed his telescope at the sky. Also present was
Massimiliano Razzano, physics researcher at the University of Pisa and scholar of the "multi-
messenger" approach. "So far we have talked about" multi-frequency "astronomy, which involves
studying a phenomenon with all the types of light available: radio waves, visible light, x-rays and
gamma rays, different forms of electromagnetic waves, but which we can consider as the one and
the same messenger - says Razzano -. Multi-messenger astronomy is a step forward: gravitational
waves are an independent messenger, a kind of second "sense". By combining electromagnetic
waves and gravitational waves we can understand the universe even more comprehensively. In the
future, we expect to see another messenger, neutrinos, a kind of third "sense" ».
In recent weeks, scientists have reconstructed the trajectory of the two signals emitted by the fusion
of stars, which took place at the outer reaches of the galaxy NGC 4993, in the constellation of
Hydra, at a distance of 130 million light years from Earth. It was planetary team work: teams of
astronomers and physicists worked together around the globe. INFN emphasizes that the Italian
contribution was decisive for the identification of the gravitational signal and for the
characterization of the source. "The conclusion of years and years of work", says Giancarlo Cella,
researcher at INFN in Pisa. The discovery was also significant because it made it possible to
understand that heavy chemical elements are formed, such as gold and platinum, as these events
occur. «For the first time in the history of mankind we could see and feel how two stars die - says
Walter Del Pozzo, of the Physics department -. At the origin of the universe there was only helium
and hydrogen. The fusion of neutron stars produces the elements that now exist on Earth». The
event of 17 August was predicted by Einstein a century ago and explains how our planet and life on
it came into being.
E nel Battistero "entrano"
personaggi contemporanei
Rivoluzionaria la scelta della commissione sui soggetti delle quattro nuove vetrate
Accanto a San Ranieri ci saranno Giuseppe Toniolo, Paolo VI e Giovanni Paolo Il
1 PISA mità, composto da monsignor
Giovanni Paolo Benotto, arci-
vescovo di Pisa, Gisella Cappo-
ni, direttrice dell'Istituto Cen-
trale Superiore di Restauro di
Roma; Marco Ciatti direttore
dell'Opificio delle Pietre Dure
di Firenze, Mauro Ciampa del-
la Fondazione Pisa e Andrea
Muzzi, sovrintendente per le
province di Pisa e Livorno»,
spiega Pierfrancesco Pacini,
presidente dell'Opera della Pri-
maziale Pisana e membro della
commissione. «Le nuove vetra-
te rappresentano una realtà
nuova che ben si sposa con il
contesto - commenta Benotto -
San Ranieri sostituirà una vetra-
ta dedicata a lui, ma che è anda-
ta completamente perduta du-
rante l'ultimo conflitto bellico.
Abbiamo pensato di unire al pa-
trono tre personaggi del nostro
tempo, che hanno avuto a che
fare con Pisa e la Piazza del
Duomo». Giuseppe Toniolo fu
il primo beato dichiarato dalla
Chiesa in tempi recenti e appar-
teneva alla chiesa pisana; Paolo
VI, nel 1965, aveva celebrato la
messa tra il Battistero e il Duo-
mo, in occasione del congresso
eucaristico nazionale. Stesso
onere per Giovanni Paolo II, in
città nel 1989. «Mentre San Ra-
nieri evoca una iconografia clas-
sica che ormai appartiene alla
tradizione pisana, le altre figure
manifestano un' iconografia
particolare: Toniolo fu uno stu-
dioso di dottrina sociale della
chiesa e sempre capace di indi-
care l'origine della sua identità
cristiana tra le correnti culturali
dell'epoca- sottolinea l'arcive-
scovo - Giovanni Paolo II è raffi-
gurato nel momento dell'atten-
tato a San Pietro, protetto dal
manto della Madonna. Paolo VI
si trova tra la nuova e la vecchia
liturgia, alla soglia del concilio
Vaticano II; è rappresentato
con riferimento alla sua visita
pisan a, infatti tiene in mano l'o-
stensorio. Dopo il congresso eu-
caristico di Pisa, che avvenne
nel giugno 1965, Paolo VI ema-
nò un'enciclica fondamentale
per quei tempi, per ribadire il
mistero dell'eucarestia e del te-
ma della transustanziazione».
Nel 2006 Mori, classe 1975, ot-
tenne l'incarico di dipingere
una riproduzione della celebre
vetrata realizzata da Duccio di
Buoninsegna per l'oculo absi-
dale della cattedrale di Siena
nel 1288, copia che ha sostituito
l'originale, ora conservato nel
Museo dell'Opera del Duomo
di Siena.
Sharon Braithwaite
Un talentuoso artista grosseta-
no ha vinto il concorso interna-
zionale bandito dall'Opera del-
la Primaziale Pisana e co-finan-
ziato dalla Fondazione Pisa, per
la realizzazione di quattro vetra-
te mancanti del Battistero.
Francesco Mori avrà l'onere e
l'onore di creare ex novo le ve-
trate che sostituiranno quelle
non più recuperabili, a causa
dei bombardamenti della Se-
conda Guerra Mondiale. Le
opere andate parzialmente per-
dute furono ideate da artisti ita-
liani e francesi tra il 1839 e il
1865 e caratterizzano le apertu-
re del primo volume del monu-
mento: dieci sono state riporta-
te all'antico splendore grazie ad
un importante intervento di re-
stauro realizzato dal Centro
Conservazione e Restauro "La
VenariaReale" di Torino e sotto
la direzione dell'Istituto Centra-
le di Restauro di Roma.
Le vetrate di Mori saranno in-
stallate entro il 30 aprile 2018 e
completeranno il ciclo decorati-
vo di sedici vetrate istoriate del
Battistero; raffigureranno quat-
tro personaggi chiave della sto-
ria pisana e non solo: il patrono
San Ranieri, Paolo VI, Giovanni
Paolo II e Giuseppe Toniolo. Al
concorso hanno partecipato 57
artisti provenienti da Francia,
Inghilterra, Germania e Stati
Uniti. Mori ha sbaragliato la
concorrenza «per l'originalità e
la forza dei personaggi unita, in
particolare, all'equilibrio e
all'armonia con le vetrate pree-
sistenti. Così ha deciso la com-
missione giudicatrice all'unani -
M
Pierfrancesco Pacini presidente dell'Opera della Primaziale
II Battistero in piazza dei Miracoli (archivio)
Sharon Braithwaite in Pisa, 30th
September 2017.
A talented artist from Grosseto has won the international competition announced by the Opera della
Primaziale Pisana and co-financed by the Fondazione Pisa, for the construction of four missing
stained glass windows of the Baptistery. Francesco Mori will have the task and the honour of
creating from scratch the windows that will replace those no longer recoverable, due to the
bombings of the Second World War. The works lost in part were designed by Italian and French
artists between 1839 and 1865 and characterize the openings of the first volume of the monument:
ten have been restored to their former glory thanks to an important restoration project carried out by
the Conservation and Restoration Center " La Venaria Reale "in Turin and under the direction of
the Rome Central Institute of Restoration. Mori's glass windows will be installed by 30 April 2018
and will complete the decorative cycle of sixteen stained glass windows of the Baptistery; they will
represent four key figures in Pisan history, but not only: the patron Saint Ranieri, Paul VI, John
Paul Paolo II and Giuseppe Toniolo. 57 artists from France, England, Germany and the United
States participated in the competition. Mori overcame the competition "for the originality and
strength of the characters combined, in particular, with the balance and harmony with the existing
windows." This was the unanimous decision of the judging commission, composed by Monsignor
Giovanni Paolo Benotto, archbishop of Pisa, Gisella Capponi, director of the Istituto Centrale
Superiore di Restauro in Rome; Marco Ciatti director of the Opificio delle Pietre Dure (Workshop
of semi-precious stones) in Florence, Mauro Ciampa of the Fondazione Pisa and Andrea Muzzi,
superintendent for the provinces of Pisa and Livorno ", explains Pierfrancesco Pacini, president of
the Opera della Primaziale Pisana and a member of this commission.
«The new windows represent a new reality that fits well with the context - comments Benotto -. San
Ranieri will replace a window dedicated to him, but that was completely lost during the last war.
We decided to join the patron with three personalities of our time, who had to do with Pisa and the
Piazza del Duomo (Cathedral Square)». Giuseppe Toniolo was the first person to be beatified by the
Church in recent times and belonged to the Pisan church; Paul VI, in 1965, had celebrated Mass
between the Baptistery and the Cathedral, on the occasion of the national Eucharistic congress. The
same burden for John Paul II, in the city in 1989. "While Saint Ranieri evokes a classical
iconography that now belongs to the Pisan tradition, the other figures show a special iconography:
Toniolo was a scholar of the social doctrine of the church and always able to indicate the origin of
its Christian identity among the cultural currents of the time - the archbishop emphasises -. John
Paul II is depicted at the moment of the assault on Saint Peter, protected by the mantle of the
Madonna. Paul VI is located between the new and the old liturgy, on the threshold of the Second
Vatican Council; he is represented with reference to his visit to Pisa, in fact he is holding the
monstrance. After the Eucharistic Congress of Pisa, which took place in June 1965, Paul VI issued a
fundamental encyclical for those times, to reaffirm the mystery of the Eucharist and the theme of
transubstantiation ».
In 2006 Mori, born in 1975, was commissioned to paint a reproduction of the famous stained glass
window created by Duccio di Buoninsegna for the apse oculus of the cathedral of Siena in 1288, a
copy that replaced the original, now kept in the Museo dell'Opera del Duomo di Siena.
L'INCONTRO » I IL MAESTRO E LA SUA OPERA
Il viaggio da mille rullini
Yamashita parla della sua mostra su Marco Polo a Palazzo Blu
di Sharon Braithwaite
1 PISA
Le foto scattate tra il 1999 e il
2000 da Michael Yamashita,
sulle orme di Marco Polo, pren-
dono vita grazie all'avvincente
racconto del fotografo. Dal sug-
gestivo scatto di piazza San
Marco a Venezia, con la nave da
crociera che entra in laguna la-
sciando esterrefatti i presenti,
all'immagine del deserto del Ta-
klamakan, dall'Afghanistan alla
Cina: Yamashita affascina lo
spettatore anche con la parola.
Dopo aver studiato Il Milione
e, approfonditamente, la storia
del celebre mercante italiano,
Yamashita è partito nei primi
anni Duemila da Venezia per di-
mostrare «una volta per tutte
che Polo era stato in Cina» e
smentire definitivamente i suoi
detrattori. Un centinaio delle
creazioni del fotografo califor-
niano sono in mostra a Palazzo
Blu fino al primo luglio: alcune
di esse sono state illustrate con
dovizia di particolari ieri pome-
riggio da Yamashita, introdotto
dal presidente della Fondazio-
ne Palazzo Blu, Cosimo Bracci,
Torsi e dal curatore Marco Cat-
L'artista
si racconta
visitando
l'esposizione
delle sue foto
scattate
fra il'99 e il 2000
ripercorrendo
"Il Milione"
taneo, direttore dell'edizione
italiana di National Geogra-
phic. «Siamo onorati di avere
con noi Yamashita», ha esordi-
to Bracci Torsi, mentre Catta-
neo ha sottolineato la trenten-
nale collaborazione dell'artista
con la rivista che dirige. Tra gli
aspetti più belli dell'incarico ri-
cevuto dal National Geogra-
phic, Yamashita menziona la
possibilità di vivere in Italia
(«amo questo Paese e la sua cu-
cina») e quella di visitare Paesi
che oggi sono inaccessibili a
causa delle continue guerre.
«Come si può pensare che
Marco Polo non sia stato in
Oriente? Dobbiamo essere grati
a lui per averci raccontato così
tanti particolari geografici del
suo viaggio. Nessuno prima di
lui aveva intrapreso un'impre-
sa simile - afferma Yamashita -
I suoi detrattori sottolineano
che nel Milione Polo non cita la
muraglia cinese, ma il motivo è
molto semplice: essa fu costrui-
ta duecento anni dopo la sua vi-
sita in Cina». In quasi due anni
egli ha scattato circa mille rulli-
ni, pari a 36.000 foto. «Ho scat-
tato in libertà, National Geogra-
phic non mi aveva dato limiti e
così ho fatto. E pensare che oggi
con la macchina digitale, deci-
samente più precisa e accurata,
ne scatto 3, 4 volte in più. Forse
avrei dovuto convertirmi pri-
ma», dice il fotografo suscitan-
do le risate del pubblico.
Yamashita ha parlato delle
avventure che lo hanno portato
tra le impervie valli del Karako-
rum e nel deserto del Taklama-
kan, attraversando gli avampo-
sti dell'antica Via della Seta, per
raggiungere le terre della corte
dei Khan. Lungo il suo percor-
so, il fotografo e regista pluri-
premiato, celebre per i reporta-
ge sui paesaggi e le leggende
dell'Asia, ha cercato - e ritrova-
to - le atmosfere che dovevano
avere accolto Marco Polo più di
settecento anni fa, visitando lo-
calità dove la vita continua a
scorrere con lentezza e dove la
modernità non ha ancora sop-
piantato le tradizioni del passa-
to. «Prima di partire sapevo co-
sa volevo fotografare e così,
quando sono stato a Venezia,
sapevo di voler catturare l'en-
trata in laguna della Grand Prin-
cess - racconta Yamashita - Ho
comprato una scala e l'ho posi-
zionata nella piazza. Ad un cer-
to punto due carabinieri si sono
avvicinati per dirci che non po-
tevamo star lì. La mia assistente
è riuscita ad ammaliarli, ma do-
po venti minuti sono diventati
seri».
Per fortuna dopo pochi minu-
ti e un ritardo «tipicamente ita-
liano», la mastodontica nave da
crociera è apparsa e al suono
dell a sirena gli uccelli si sono al-
zati in volo. «Ho scattato in po-
chi secondi due o tre rullini da
entrambe le fotocamere che
avevo. La foto che ho scattato è
andata ben oltre la visione che
avevo». Un altro aneddoto ri-
guarda lo scatto di quella che
poteva essere la carovana di
Marco Polo nel deserto dell'A-
sia centrale. «Quando siamo ar-
rivati lì con la jeep sono rimasto
deluso dalle centinaia di turisti
presenti e dalle decine di dro-
medari numerati. «Lì non avrei
potuto fare la foto che volevo e
così ci siamo diretti verso est -
dice ancora Yamashita - A un
La partenza
da Venezia
incrociando
la più grande
nave da crociera
mai entrata
in laguna
«Amo l'Italia
e la sua cucina»
certo punto noto una duna: il
sole evidenziava le ombre dei
dromedari, dandomi modo di
creare l'illusione di viaggiare
nel l3esimo secolo». Nella foto-
grafia d'autore conta innanzi-
tutto la bravura e la capacità di
cogliere l'attimo, ma anche la
fortuna gioca un ruolo fonda-
mentale. «Adoro fare foto nel
maltempo, nelle tempeste di
neve o sabbia», dice indicando
una foto di uno dei mercati più
ricchi dell'epoca. «Era aprile e
da ero in una regione desertica,
a diversi metri sul livello del ma-
re. Se nel punto focale non fos-
se apparso quel signore con
l'ombrello rosso, sarebbe stata
una foto qualsiasi. Quel detta-
glio l'haresa speciale».
CRIPRODUZIONE RISERVATA
Una delle splendide foto di Michael Yamashita in esposizione alla mostra di Palazzo Blu
Michael Yamashita parla con i giornalisti a Palazzo Blu (fotoservizio Fabio Muzzi)
1
Sharon Braithwaite in Pisa, 4th
May 2018.
The photos taken between 1999 and 2000 by Michael Yamashita, in the footsteps of Marco Polo, come to
life thanks to the compelling story of the photographer. From the suggestive shot of Piazza San Marco in
Venice, with the cruise ship entering the lagoon, leaving those present amazed, to the image of the
Taklamakan desert, from Afghanistan to China: Yamashita fascinates the viewer also with the word. After
studying Il Milione and, in depth, the history of the famous Italian merchant, Yamashita departed in the
early 2000s from Venice to demonstrate "once and for all that Polo had been in China" and to refute his
detractors definitively. One hundred of the creations of the Californian photographer are on display at
Palazzo Blu until the first of July: some of them were illustrated in great detail yesterday afternoon by
Yamashita, introduced by the president of the Palazzo Blu Foundation Cosimo Bracci Torsi and by the
curator Marco Cattaneo, director of the Italian edition of National Geographic.
"We are honored to have Yamashita with us," said Bracci Torsi, while Cattaneo drew attention to the
artist's thirty-year collaboration with the magazine he directs. Among the most beautiful aspects of the
assignment received from the National Geographic, Yamashita mentions the possibility of living in Italy ("I
love this country and its cuisine") and to visit countries that are now inaccessible due to the continual wars.
"How is it possible to think that Marco Polo hadn't been in the East? We must be grateful to him for telling
us about so many geographical details of his journey. Nobody before him had undertaken a similar
enterprise - says Yamashita -. His detractors point out that in Il Milione does not mention the Chinese wall,
but the reason is very simple: it was built two hundred years after his visit to China ".
In almost two years he has used about 1000 films, equal to 36,000 photos. "I took liberties, National
Geographic had not set me any limits and so I did. And to think that today with the digital camera,
decidedly more precise and accurate, I take 3, 4 times more photos. Maybe I should have converted first,
"says the photographer, arousing public laughter.
Yamashita spoke of the adventures that took him through the inaccessible valleys of the Karakorum and the
Taklamakan desert, crossing the outposts of the ancient Silk Road, to reach the lands of the court of the
Khans. Along the way, the award-winning photographer and director, famous for his reports on landscapes
and legends of Asia, has sought - and rediscovered - the atmospheres that must have welcomed Marco
Polo more than seven hundred years ago, visiting places where life continues to flow slowly and where
modernity has not yet supplanted the traditions of the past.
"Before leaving I knew what I wanted to photograph and so, when I was in Venice, I knew I wanted to
capture the entry into the lagoon of the Grand Princess - says Yamashita -. I bought a ladder and placed it in
the square. At one point two carabinieri approached to tell us that we could not stay there. My assistant
managed to charm them, but after twenty minutes they became serious ". Fortunately, after a few minutes
and a "typically Italian" delay, the mammoth cruise ship appeared and at the sound of the siren the birds
soared into the sky. "I used up two or three rolls of film in just a few seconds from the two cameras I had.
The photo I took was well beyond the vision I had ". Another anecdote is about the shot of what could have
been the Marco Polo caravan in the central Asian desert. "When we arrived there in the jeep I was
disappointed by the hundreds of tourists present and by the dozens of dromedaries that were all
numbered. I could not take the photo I wanted there and so we headed east - says Yamashita -. At one
point I notice a dune: the sun highlighted the shadows of the dromedaries, giving me the opportunity to
create the illusion of travelling in the 13th century ".
In art photography what counts first of all is the skill and ability to capture the moment, but luck also plays
a fundamental role. "I love taking pictures in bad weather, in snow or sand storms," he says, pointing to a
picture of one of the wealthiest markets at the time of Polo. "It was April and I was in a desert region,
several meters above sea level. If the gentleman with the red umbrella had not appeared in the focal point,
it would have been any sort of photo. That detail made it special".
di Sharon Braithwaite
 GHEZZANO
Mentre i piccoli negozi storici
chiudonoeigrandisupermerca-
tiriempionoi nostriscaffali con i
loro prodotti, a San Giuliano
l’aziendaagricola “TiColtivo” ha
apertounospazioalleportediPi-
sa,destinatoallavenditadifrutta
e verdura di stagione. Per farlo,
ha completamente recuperato
l’areadismessadelvecchiodistri-
butore di benzina accanto alla
Cassa di Risparmio di Lucca, Pi-
sa, Livorno sulla via Calcesana a
Ghezzano.
Ex stazione di rifornimento. Per
realizzare questa innovativa
“stazione di rifornimento”
l’azienda ha investito circa
80milaeuro. Èil fruttodella pas-
sione di cinque giovani agrono-
mi che dopo la laurea si sono ci-
mentati nell’antico lavoro
dell’agricoltura e recentemente
hanno deciso di avviare una
nuova attività imprenditoriale,
che mette insieme il fare comu-
nità, ridurre l’impatto ambien-
tale,farecultura.
Si fa la spesa e si legge un libro.
“Casa Ti Coltivo” è negozio al-
ternativo, un “concept store”
aperto meno di un mese fa do-
ve si può fare la spesa, mangia-
re un’insalata o un panino con
le verdure, dissetarsi con un
centrifugato, ma anche leggere
un libro e visitare una mostra
temporanea. La struttura si arti-
cola in spazi distinti: una parte
è dedicata all’acquisto di cibo e
bevande, di frutta e verdura a
chilometrozero, un’altra al con-
sumo, al relax ed esposizioni di
oggetti di riciclo e foto. Accanto
allecassedi legno di prodotti or-
tofrutticolilocalicisonotavolie
sedie per una pausa salutare.
“Casa Ti Coltivo” organizza an-
che degli incontri tematici su
bioarchitettura, l’utilizzo degli
alimenti e le loro proprietà, dei
laboratori per bambini e eventi
serali. Dalla prossima settima-
na saranno aperti anche la sera
per un aperitivo a base di vini
biologiciebirreartigianali.
Areabonificata.«Primaquic’era
undistributore della Q8, abban-
donato e in stato di degrado.
Abbiamo bonificato e riqualifi-
cato l’area per creare uno spa-
zio verde, nel verde, a disposi-
zione della città – spiega Ales-
sandro Di Fonzo, uno dei fon-
datori di “Ti Coltivo” -. Qui bon-
tà e salute si incontrano. Noi
coltiviamo verdura e frutto da
orto con metodi naturali: gli al-
tri prodotti li reperiamo local-
mente, meglio se biologici, ov-
viamente».
Rispettodell’ambiente.Per la co-
struzione della struttura sono
stati utilizzati materiali a basso
impatto ambientale e riciclati,
recuperando vecchi oggetti in
disuso. Prima dell’apertura,
l’azienda agricola sangiuliane-
se ha avviato l’iniziativa “Ti Ba-
ratto”. «I nostri clienti ci hanno
offerto degli oggetti che non
usavano più e che abbiamo ba-
rattatocon frutta e verdura –ag-
giunge Di Fonzo -. Vendiamo
anche piante e facciamo giardi-
naggio biologico: per esempio,
se un cliente ha delle piante in-
festate, noi facciamo un sopral-
luogo a casa sua, valutiamo le
problematiche e gli portiamo
degli insetti antagonisti a quelli
“cattivi”». Tutto è ecosostenibi-
le: il packaging biodegradabile
e la corrente elettrica viene for-
nita non dall’Enel ma da NWG,
un’azienda di Prato che ricava
energia elettrica esclusivamen-
te da fonti rinnovabili. Un pro-
getto in linea con la tendenza
generale verso l’alimentazione
sana, lo slow-food, la riduzione
dell’impatto ambientale. E che
finora ha suscitato molta atten-
zione: è aperto da metà maggio
e conta già più di 100 presenze
algiorno.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Glispazi dove si possono acquistare i prodotti ortofrutticoli di stagione
 SANGIULIANO
Un lettore, Marco Venturini,
segnala su Facebook che a
Ghezzano,inpiazzaTempesti,
«qualche genio della viabilità
ha deciso che i mozziconi di al-
beri in mezzo all'incrocio sia-
no utili per movimentare la
giornata e portare un po' di
soldi alle autocarrozzerie che
ripareranno pneumatici e so-
spensioni».
In effetti, a guardare la foto,
salta all’occhio come sull’asfal-
to, lungo la strada, sia rimasta
la base dell’albero tagliato. Un
lavoropiù completoe di rispet-
to della sicurezza avrebbe do-
vuto pareggiare il manto stra-
dalediventatounatrappola.
©RIPRODUZIONERISERVATA
a Ghezzano
Tagliato l’albero sulla strada
ma occhio, il pericolo resta
I protagonisti dell’iniziativa nata a Ghezzano
 MARINADIVECCHIANO
Quello appena trascorso è sta-
to il primo vero weekend esti-
vo per Marina di Vecchiano
con una straordinaria presen-
zadi bagnanti e di turisti. È sta-
to, di fatto, il primo fine setti-
mana che ha inaugurato la sta-
gioneestiva.
Nonostante l'afflusso da re-
cord, tutto si è svolto secondo
le regole fissate dall'ordinanza
del sindaco e con il controllo
delle forze e degli enti impe-
gnatinell'attuazionedelpiano
di coordinamento e sicurezza
per Marina di Vecchiano, en-
trato in vigore dalla stagione
del 2014. Ordinanza che ha co-
me obiettivo quello di consen-
tire una fruizione corretta
dell’ambiente, la tutela della
natura e del paesaggio e la sal-
vaguardia dell'incolumità dei
bagnanti.
Il servizio del bus navetta,
partito come da tradizione lo
scorso 2 giugno, ha collegato il
parcheggio di Case di Marina
con la spiaggia, permettendo
di decongestionare il traffico
in entrata: sono state circa 700
le persone che hanno potuto
raggiungere il mare senza uti-
lizzare l'auto e quindi facendo
diminuire i possibili ingorghi
sulle strade di collegamento.
Un servizio, oltre che pratico,
anche di rispetto dell’ambien-
te.
«Grazie a tutti i soggetti isti-
tuzionali ed alle associazioni
di volontariato coinvolti per il
loro lavoro, come sempre
pronto ed efficace – commen-
ta il sindaco di Vecchiano
GiancarloLunardi-.Mipreme
ricordare che al 3 giugno scor-
so sono stati consegnati circa
1563 pass ai cittadini vecchia-
nesi, che possono così usufrui-
re dei parcheggi di Marina di
Vecchiano al costo di 12 euro
per l'intera stagione, e 500
passaicittadiniresidentiaSan
Giuliano Terme. Tutti - conclu-
de il primo cittadino - assegna-
ti, infine, i 116 pontili a Bocca
diSerchio».
©RIPRODUZIONERISERVATA
In un ex distributore
ora si vendono
frutta e verdura
L’aziendaagricola“TiColtivo”habonificatol’area
dovesipuòfarelaspesa,maancheleggereunlibro
Prodotti
achilometrozero
incontritematici
subioarchitettura
aperitiviabasedivini
di Pierluigi Ara
 CALCI
Non più riunioni in casa di
uno o nell’abitazione privata
dell’altra. I quattro soci della
cooperativa Feronia, associa-
zione di promozione sociale
non a scopo di lucro, dispon-
gono adesso di una sede razio-
nale ed efficiente in Vallegra-
ziosa.SorgeinpiazzaCairoli,il
cuore di Calci, a due passi dal-
lapieveromanica.
«Finalmente per noi uno
spazio dove organizzare labo-
ratori, mettere a punto proget-
ti per le istituzioni, creare og-
gettistica, programmare even-
ti anche in stretta collaborazio-
ne con il museo di storia natu-
rale della Certosa», dice Silvia
Asciamprener, milanese di ori-
gine, dottoressa in scienze am-
bientali, che opera d’intesa
con Sabrina Rocca, sarda, lau-
reatainscienzenaturali,Elena
Collina, laureanda, di Borgo a
Mozzano e Leonardo Gelli, di
Quiesa, guida ambientale
escursionistica, il qualecoordi-
na il gruppo. Un gruppo di gio-
vani, motivati e pieni di entu-
siasmo che sfornano iniziative
a getto continuo. Hanno già
fatto molto operando per la
Regione Toscana, la Provincia
di Pisa e i diversi comuni. Do-
po il disastroso incendio bo-
schivo alla Verruca, dove i piro-
mani appiccarono il rogo in
sette punti diversi, Feronia mi-
se in pratica la tecnica fukno-
ko, che si richiama ad una con-
suetudine giapponese, consi-
stente nell’inserire il seme di
essenze di ripopolamento in
una pallina di argilla e torba
gettandolo nelle aree teatro
del flagello del fuoco. L’impe-
gno dei quattro della Feronia
(il nome si richiama alla dea
delle sorgenti) è multiforme.
In questi giorni c’è la program-
mazione dei campi solari rivol-
ta a bambini di età compresa
tra i cinque anni e mezzo ed i
dodici anni. Si terrà ad Ascia-
no.
Osserva Leonardo: «I bimbi
avranno modo di vivere
un’esperienza unica a contat-
to con l’ambiente, potranno
passeggiare nelle aree natura-
li, scopriranno la loro ricchez-
za e i loro segreti, osserveran-
no la natura e, con un pizzico
di fantasia, inventeranno sto-
rie e personaggi fantastici e gli
accompagneranno in una ma-
gica avventura». Ad una voce
tutti e quattro: «Proponiamo
escursioni, gite ed attività vol-
te alla conoscenza dei poli am-
bientali della provincia di Pisa
e delle altre aree del territorio
toscano. In ultima analisi natu-
ra, libertà e storia del territorio
sono gli elementi che ci ac-
compagnano ogni volta che
percorriamounsentiero».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Primo pienone a Marina di Vecchiano
Ombrelloni sulla spiaggia di Marina di Vecchiano
Tra escursioni e campi solari
L’associazioneFeroniahaapertoaCalcidoveorganizzeràanchelaboratori
La base dell’albero spunta dall’asfalto: una trappola per automobilisti
X VecchianoyS.GiulianoyCalci ILTIRRENO MERCOLEDÌ 10 GIUGNO 2015
Sharon Braithwaite in Pisa, Wednesday 10th
June
2015
Fruit and vegetables are now being sold on the
premises of a former petrol station
While the small historic shops are closing and
the big supermarkets are filling their shelves with their
products, in San Giuliano
the agricultural firm “Ti Coltivo” has
opened a space at the gates of Pisa,
where seasonal fruit and vegetables will be sold.
To do this they have completely refurbished the disused area
of the old petrol station next to the bank
Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa,
Livorno in via Calcesana in
Ghezzano.
The former petrol station.
To create this innovative
“supply station” the firm has invested about 80 thousand
euros. It is the product of the passion of five young
agronomists who after graduating dedicated themselves
to the ancient trade of agriculture and recently
decided to set up a new entrepreneurial activity
that combines creating community,
reducing environmental impact and promoting culture.
Doing the shopping and reading a book.
“Casa Ti Coltivo” is an alternative shop,
a “concept store” that opened less than a month ago
where you can shop, eat a salad or a sandwich with
vegetables quench your thirst with a
juice, as well as read a book and visit a
temporary exhibition. The premises are divided into
distinct spaces: one part is dedicated to the purchase of
food and drinks, zero kilometres fruit and vegetables,
another to the serving of food and drink consumption,
relaxation and display of recycled objects and photos. Next to
the wooden boxes of locally produced fruit and vegetables
there are tables and chairs
for a healthy break.
“Casa Ti Coltivo” also organizes thematic meetings on
Bio-architecture, the use of foods and their properties,
workshops for children and evening events.
From next week they will also be
open in the evening
for an organic wine-based aperitif
and artisanal beers.
The reclaimed area. "Before there used to be
an abandoned, derelict Q8 petrol station.
We reclaimed and redeveloped
the area to create a green space, in a green area,
available to the town - explains Alessandro
Di Fonzo, one of the founders
of "Ti Coltivo" -. Here goodness
and health meet. We
we grow vegetables and fruit using natural,
market garden methods: we find the
other products locally,
preferably organic, of course.
».
Respect for the environment. For the construction
of the premises recycled materials with low
environmental impact were used, salvaging
and reusing old disused objects. Before opening,
the San Giuliano agricultural enterprise
launched the "Ti Baratto" ('I barter') initiative.
"Our customers offered us things that they no longer
used in exchange for fruit and vegetables - adds
Di Fonzo -. We also sell
plants and we do organic gardening:
for example, if a customer has insect-infested plants,
we go and inspect and evaluate the
problems and introduce insects that are
antagonists of the 'Bad' ones '. Everything is eco-sustainable:
biodegradable packaging
the electricity is not supplied
by Enel (the Electricity Board) but
by NWG, a Prato company that generates
electricity exclusively
from renewable sources. A project
in line with the general trend towards
healthy food, slow-food and reduction of
environmental impact, attracting considerable
attention since it was opened in mid-May
with more than 100 visitors each day.
scuola
Defibrillatori nell’auditorium
LihannodonatidueaziendeelafamigliadiAliceBernardi
di Sharon Braithwaite
 SANGIULIANOTERME
È fallita la Cms Hotel srl, la so-
cietàche ha gestitol’Hotel di Pi-
sa (ex hotel Granduca) fino a
marzo 2015. A quasi sette mesi
dall’apposizione dei sigilli alla
struttura alberghiera,ecco il fal-
limento della terza gestione
consecutiva. Simone Salsini,
noto imprenditore di Porcari
(Lucca) ed ex consigliere comu-
nale, era amministratore unico
di Cms Hotel srl: Marcella An-
dreoliera la socia di maggioran-
za e Concetta Italiano quella di
minoranza. Cms Hotel ha gesti-
to l’albergo dal febbraio 2014,
dopo il fallimento della prece-
dente gestione, Iniziative Turi-
stichesrl.
Per San Giuliano si tratta di
una pagina nera che ha come
protagonista un’importante
struttura recettiva e come vitti-
me i dipendenti, che hanno la-
vorato senza percepire sette
mensilità, difficilmente recupe-
reranno quanto gli è dovuto.
Tra loro ci sono anche dei lavo-
ratori che hanno operato nella
struttura per oltre vent'anni e
che hanno conosciuto altri due
fallimenti: quello di hotel Gest
di Franco Albanesi (dichiarato
l'11 maggio 2011) e quello di
Iniziative turistiche, di Luigi Si-
mari. «Abbiamo preso una
grossa fregatura. Nelle nostre
tasche vi entrano solo 500 euro
mensili per la Naspi (il sussidio
di disoccupazione introdotto
dal Jobs act): meno della metà
dello stipendio che avremmo
dovutopercepire.Difficile cam-
pare così. Il sindaco Sergio Di
Maio ci ha aiutato più di tutti e
lo ringraziamo molto – raccon-
tano i dipendenti –. Negli ulti-
mi dueanni abbiamo perso tut-
to. Vogliamo che si indaghi su
questa vicenda: com’è possibi-
le creare una società con un ca-
pitale infinitesimale? Perché
nelle società che hanno gestito
l’albergoci sonole stesse perso-
ne?». Anche Franco Marchetti,
vicesindaco e assessore alle at-
tività produttive, chiede chia-
rezza. «Speriamo che le proce-
dure burocratiche in corso
chiariscano la situazione – dice
Marchetti –. Mi auguro che
questo processo possa favorire
l’individuazione di una soluzio-
ne positiva per questa realtà
importante, situata in una posi-
zione strategica dal punto di vi-
sta turistico. Speriamo che arri-
vi un imprenditore che non sia
solo ingordo, ma che veda le
potenzialità del luogo». «La si-
tuazione si è ulteriormente ag-
gravata rispetto al passato –
commenta il sindaco Sergio Di
Maio–. Auspichiamo che quan-
toprima si definisca la situazio-
ne, affinché l’albergo possa ri-
tornare ad essere protagonista
delturismosangiulianese».
©RIPRODUZIONERISERVATA
di Pierluigi Ara
 SANGIULIANOTERME
Due defibrillatori collocati
all’auditorium della scuola
media “Enrico Fermi” di Pon-
tasserchio nel corso di una si-
gnificativa cerimonia con il
dottor Maurizio Cecchini,
grande animatore della cam-
pagna popolare contro le
morti improvvise, alla pre-
senza della preside Maria Pa-
olaCiccone.
L’evento si inserisce
nell’iniziativa di raccolta fon-
di e materiali “La scuola nel
pallone”, nata quattro anni
fa nelle scuole dell’infanzia
del comprensorio in collabo-
razione con il consiglio delle
pari opportunità del Comu-
nediSan Giuliano.
I due defibrillatori sono
stati donati uno dalle azien-
de Edifor srl e Sereni Elettro-
nicasnc,l’altrodalla famiglia
Bernardi in memoria della fi-
glia Alice, morta l’anno scor-
so in un terribile incidente
stradale. «Quando si riesce a
fare un regalo di un certo ti-
po nonostante un grande do-
lore nel cuore si dona due
volte. Grazie Mario». Questo
è il commento del dottor
Cecchini rivolto al padre del-
la ragazza , per lo splendido
gesto.
L’intervento condotto dal
dottor Cecchini ha puntato
l’attenzione sul fenomeno
della morte improvvisa, che
ogni anno colpisce circa
70mila persone in Italia, una
media di circa 20 ogni gior-
no. «Qualunque sia la causa
iniziale, l’evento finale è lega-
to al 90% dei casi all’insorge-
re di un’aritmia detta fibrilla-
zione venticolare. Questa
aritmia può essere interrotta
con l’impiego del defibrilla-
tore».
L’uso del defibrillatore, co-
me ha continuato nella spie-
gazione il noto cardiologo, è
semplicissimo ed automati-
co. Possono utilizzarlo perso-
ne che non sono né medici
néinfermieri.
I due defibrillatori sono
stati consegnati agli inse-
gnanti, i quali hanno espres-
so il loro sentito ringrazia-
mento e confermato come
con un linguaggio semplice,
professionale e competente
possono essere trattati temi
importanti come questo e
sfatate false paure per affron-
tare consapevolmente una si-
tuazione d’emergenza con
efficacia e sicurezza, come è
stato sottolineato dalla mae-
straCristinaPalla.
Grande soddisfazione è
stata espressa dalla preside
Ciccone al gruppo di lavoro
composto da Lucia Togneri,
Mirna Paolicchi, Maria Pera-
tello, Rossana Zanin, Katia
Zavaglia, Leonardo Rossi e
Laura Bellucci, con la speran-
za di ripetere l’obiettivo e do-
tare tutti i plessi di un defi-
brillatoreautomatico.
Auspicio ribadito anche
dal consigliere Lara Ceccarel-
li, intervenuta in rappresen-
tanza dell’amministrazione
comunale. I due nuovi defi-
brillatori, collocati nelle
scuole, si aggiungono agli ol-
tre 280 apparecchi (che in
gergo tecnico, scientifico e
medico si chiamano “Dae”)
installati personalmente dal
dottor Cecchini nella provin-
cia di Pisa in cui ha tenuto
corsi gratuiti formando più
di cinquemila “first respon-
ders”.
©RIPRODUZIONERISERVATA
Fallita la società che gestiva
l’hotel Granduca di San Giuliano
Aquasisettemesidall’apposizionedeisigilliallastrutturaun’altrapaginaneraperilturismolocale
La“Cmssrl”avevaqualeamministratoreunicoSimoneSalsini,exconsiglierecomunalediPorcari
Ilvicesindaco
FrancoMarchetti:
speroinunasoluzione
positivaperquestarealtà
importante.Miauguro
arriviunimprenditore
checredainunprogetto
enonsiasoloingordo
 VECCHIANO
Hanno rubato almeno 150
metri di cavi elettrici dai pan-
nelli solari dentro il capanno-
ne di una impresa individua-
le nell’area industriale di Mi-
gliarinoPisano.
I ladri hanno agito nel po-
meriggio. La ditta si occupa
di cablaggi e i cavi erano at-
taccati ai pannelli solari. So-
no stati tagliati e arrotolati
perun totale di150metri.
Una volta tolto il rivesti-
mento di plastica si ottiene il
rame che a 5/6 euro al chilo
può essere rivenduto attra-
verso i canali della ricettazio-
ne. Il furto è stato denuncia-
to ai carabinieri di Migliari-
no.
E sempre i carabinieri, nel
Comune di San Giuliano Ter-
me, hanno raccolto la denun-
cia dell’ennesimo furto avve-
nuto di notte in un’abitazio-
ne.
Iladrinonsisono limitatia
entrare nella casa, con la gen-
te a letto, ma dopo aver trafu-
gato preziosi e altri oggetti di
valore, hanno preso anche le
chiavi dell’auto del proprieta-
rioesono fuggiti.
La frequenza dei furti sul
territorio di San Giuliano
conta almeno due-tre colpi
al giorno considerando solo
quelli che vengono denun-
ciati.
©RIPRODUZIONERISERVATA
LADRI SCATENATI
Rubati cavi elettrici
dentro un’azienda
e anche un’auto
Un presidio di protesta dei dipendenti dell’hotel Granduca con il sindaco di San Giuliano
Alice Bernardi: in sua memoria è stato donato un defibrillatoreSe sei una persona giovane, dinamica e con spiccate doti commerciali
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VENERDÌ 9 OTTOBRE 2015 ILTIRRENO VecchianoyS.GiulianoyCalci XI
The company that managed the hotel
Granduca in San Giuliano has failed
Almost seven months after the official
seal was affixed to the building yet
another black page for local tourism.
The sole managing director of the
company “Cms srl” was Simone
Salsini, a former town councillor of
Porcari
Cms Hotel srl, the company that managed the Hotel di
Pisa (formerly hotel Granduca) until March 2015, has
filed for bankruptcy. Almost seven months after the
official seal was affixed to the hotel facility, yet
another bankruptcy of the third managing company.
Simone Salsini, a well-known entrepreneur in
Porcari (Lucca) and former town councillor, was the
sole managing director of of Cms Hotel srl: Marcella
Andreoli was the majority shareholder and
Concetta Italiano minority shareholder. CmsHotel
managed the hotel from February 2014,
after the failure of the preceding management,
Iniziative Turistiche srl.
For San Giuliano it is a black page in which the
protagonist is an important tourist accommodation and
the victims are the employees, who have worked
without being paid for six months and are unlikely to
get back what is owed to them.
Among them are workers who have worked in the hotel
for over twenty years and have experienced two other
bankruptcies: that of the hotel Gest
directed by Franco Albanesi (declared on 11 May
2011) and that of Iniziative turistiche, directed by Luigi
Simari.
«We really have been ripped off. We get only 500
euros a month unemployment benefit (introduced by
the Jobs act): less than half the wage we should have
been paid. Difficult to make ends meet on that. The
mayor Sergio Di Maio has helped us more than anyone
and we are very grateful to him – the employees tell us
–. In the last two years we've lost everything.
We want there to be an enquiry into this affair: how is
it possible to set up a company with such a small
amount of capital? Why is it always the same people
that have managed the hotel?
». Franco Marchetti, deputy mayor and councillor for
productive activities is also demanding clarification.
«We hope that the ongoing bureaucratic procedures
will clarify the situation – says
Marchetti –. I hope that these proceedings will lead to
finding a positive solution for what strategically vital
for tourism. We hope that there will be an entrepreneur
who is just eager for profits, but also sees the
potentialities of the place». «The situation has become
worse compared to the past –
is the comment by the mayor Sergio Di
Maio –. We hope that the situation will be clarified as
soon as possible so that the hotel can once again play a
central role in the tourism of San Giuliano».
Sharon Braithwaite in San Giuliano Terme (Pisa),
9th
October 2015.
diSharonBraithwaite
 PISA
Renato Nisticò è tornato al suo
amato posto di lavoro, anche se
per pochi minuti, nonostante la
malattia che lo affligge da più di
dieci anni. Il suo spirito batta-
gliero è più vivo che mai e ad ac-
coglierloalPalazzodelCapitano
di piazza del Castelletto, attuale
sede della biblioteca della Scuo-
la Normale Superiore, ha trova-
to i suoi amici e colleghi di una
vita. L'ex bibliotecario della
Scuola Normale Superiore ha
espresso il desiderio di tornare
in quei luoghi a lui tanto cari e
l'associazione “Team Deri Sla”,
fondata da Stefania Mazzucchi
in memoria del marito Daniele,
ha fatto tutto il possibile affin-
ché queldesiderio diventasse re-
altà.Nisticòèarrivatoabordodi
un mezzo della Misericordia di
Navacchio, accompagnato dai
volontari, dal suo badante e la
sua infermiera, da Mazzucchi e
da Paolo Malacarne, primario
della rianimazione di Cisanello.
Grande la commozione di tutti
nelrivederlo e nelleggere l'emo-
zione nei suoi occhi, l'unica par-
te del corpo che Nisticò può
muovere. La Sla, infatti, è una
malattia neurodegenerativa che
immobilizza progressivamente
il corpo. Un destino crudele che
indebolisce e irrigidisce lenta-
menteimuscoli,manon lamen-
te, che rimane vigile e attenta. Il
desiderio di comunicare, Nisti-
cò lo esprime con lo sguardo,
grazie all'insostituibile ausilio di
Simonetta, la sua infermiera:
con pochi cenni indica le lettere
dell'alfabeto scritte su un foglio,
componendo parole che vengo-
no pronunciate da Simonetta.
Quelle parole che Nisticò ha stu-
diato, intrecciato, letto durante i
suoi studi universitari in Cala-
briaepoinellasuaamataPisa.
Nisticò, nato a Catanzaro 56
anni fa, è stato un apprezzato
studioso, scrittore e, per qual-
che anno, anche collaboratore
per l'inserto culturale del Tirre-
no.Èautoredi diversi saggilette-
rali e programmi radiofonici e
fandelcantautoreFrancescoDe
Gregori. La letteratura è da sem-
pre la sua grande passione.
“Team Deri” è nata nel marzo
2014persostenereimalatidiSla
e i loro cari. Perché vivere nella
malattia si può, come ha dimo-
strato in vita Daniele Deri. I vo-
lontari di questa associazione
rendono possibile quelle azioni
di vita quotidiana che la Sla tra-
sformainostacoliinsormontabi-
li. «Questo ritorno in Normale è
un'occasione per far uscire all'
aria aperta Nisticò e per portare
avanti le attività di sensibilizza-
zionesvolte dalla nostra associa-
zione-diceMazzucchi-.Stiamo
raccogliendo fondi per poter ac-
quistare un'ambulanza per la
Misercordia di Cascina, adatta
ai malati di Sla, ma utilizzabile
anche dal resto della popolazio-
ne. In un'ambulanza attrezzata
in questo senso il viaggio sareb-
be sicuro e più comodo. Il pa-
zientepotrebbeessereattaccato
al respiratore e all'aspiratore ad
inverter, per non perdere la cari-
ca della batteria, e avere all'oc-
correnza attrezzatura sanitaria
fondamentale per ovviare a
qualsiasiimprevisto».
Alla raccolta fondi partecipe-
ranno anche gli amici di Nisticò,
che ieri ha visitato alcuni locali
della biblioteca della Normale.
Alla fine, Simonetta ha letto un
suo messaggio rivolto ai presen-
ti. «Cari colleghi, intervenire qui
ècommoventecome immagine-
rete. Tornare qui non è senza
emozione, non solo perché tor-
no tra gli amati colleghi ma per-
chéilsognodiunabibliotecasiè
innestato nel mio immaginario,
finoalla creazione delvolume la-
terziano su questi temi. Colgo
l'occasionepersalutare Mazzuc-
chi, Malacarne e la sua organiz-
zazione che hanno reso possibi-
le questa visita. Un abbraccio
forte forte». Commossi i suoi ex
colleghi,stupitidallagrintaedal
coraggio di Nisticò, il quale, do-
po aver trascorso molti anni in
casa, ha deciso solo alcune setti-
mane fa di uscire per visitare il
suo ex posto di lavoro. «Nei pri-
mi anni 2000 Renato lesse pub-
blicamente l'Orlando Furioso,
opera di Ludovico Ariosto ripro-
posta quest'anno dalla Scuola
Normale - commenta Elisabetta
Terzuoli -. La sua bella voce ci è
mancata molto, aveva un'impo-
stazione vocale nota anche al
grande pubblico grazie al suo
programma su Radio2 dedicato
alla letteratura». «Con un po' di
buon senso, con questi malati si
può andare dappertutto e in
tranquillitàesicurezza-afferma
Malacarne, primario dell'Auop
e membro dell'associazione
“Team Deri” -. Questi malati
non devono essere reclusi in ca-
sa. Se vogliono uscire, devono
poterlofare».
©RIPRODUZIONERISERVATA
La foto di gruppo con gli ex colleghi di lavoroe i volontari dell’associazione “Team Deri”
Da Renato arriva una lezione di vita
L’exbibliotecariodellaScuolaNormalechecombatteconlaSladaoltrediecianniètornatoasalutareicolleghidilavoro
il desiderio di nisticò realizzato grazie all’associazione “team deri”
Il momento dell’arrivo di Renato Nisticò con il mezzodella Misericordia di Navacchio (fotoservizio Fabio Muzzi) L’ingresso nella bibliotecadella Scuola Normale
Un momento della visita Renatocomunica con gli occhi
MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2016 ILTIRRENO Pisa VII
Sharon Braithwaite in Pisa, 6th
July 2016
Renato gives us a life lesson
The former librarian of the Scuola Normale
who has been fighting Sla for more than ten
years has been back to see his work
colleagues
Renato Nisticò has returned to his
beloved workplace, even if only
for a few minutes, despite the
disease that has afflicted him for more than
ten years. His fighting spirit is more alive than
ever and to welcome him
at the Palazzo del Capitano
of piazza del Castelletto, current
seat of the school library of the
Scuola Normale Superiore, he found
his friends and colleagues of one
life. Former librarian of
Scuola Normale Superiore has
expressed his wish to return
in those places that are so dear to him
and the "Team Deri Sla" association,
founded by Stefania Mazzucchi
in memory of her husband Daniele,
has done everything possible to make his wish
come true.
Mr. Nisticò arrived in
a vehicle of the Misericordia of
Navacchio, accompanied by
volunteers, by his carer and
his nurse, by Mazzucchi e
by Paolo Malacarne, head of Intensive Care at
Cisanello hospital.
Everyone is considerably moved at seeing
him again and reading the emotion
in his eyes, the only part
of the body that Nisticò is able to
move. The Als is in fact a
neurodegenerative disease that
progressively immobilizes
the body. A cruel fate that slowly
weakens and stiffens
the muscles, but not the mind,
which remains alert and attentive. Nisticò
expresses the desire to communicate with his
eyes,
thanks to the irreplaceable aid of
Simonetta, his nurse:
with a few eye movements he indicates the
letters of the alphabet written on a sheet,
composing words that are pronounced by
Simonetta.
Those words that Nisticò studied,
weaved together and read during
his university studies in Calabria
and then in his beloved Pisa.
Nisticò, born in Catanzaro 56
years ago, was a acknowledged
as scholar, writer and, for some
years, also collaborator
for the cultural insert in the Tirreno daily
newspaper.
He is the author of several literary essays
and radio programs and is a fan of the
singer-songwriter Francesco De
Gregori. Literature has always been
his great passion.
"Team Deri" was born in March
2014 to support Als patients
and their loved ones. Why live in the
illness can be, as shown
in life Daniele Deri. The volunteers
of this association
make possible those actions
of everyday life that the Als transforms
into insurmountable obstacles.
"This return to the Scuola Normale is
an opportunity to get Nisticò out into the
open air and to continue the awareness-raising
activities of our association
- says Mazzucchi-. We are
collecting funds to buy
an ambulance for the
Misercordia of Cascina, suitable
for those suffering from Als, but usable
also for the rest of the population.
In an ambulance equipped
in this way the journey will be
safe and more comfortable. It will be possible
to connect the patient
to the respirator and to the inverter aspirator,
so as not to lose the battery charge, and have
when necessary
the essential health equipment
to deal with the unexpected ».
Nisticò's friends will also participate
in the fundraising. Yesterday he visited some
places
of the library of the Scuola Normale.
To conclude, Simonetta read a message from
him
addressed to those present.
"Dear colleagues, coming here is
very moving for me, as you can imagine.
Simply returning here is not without its
emotion, not just because I find myself once
again
among my beloved colleagues, but also
because the dream of a library was
ingrained in my imagination and led me to
write a book on the subject. I'd like to take
the opportunity to greet Mazzucchi,
Malacarne and his organization
that made this visit possible. A big, big hug».
His former
colleagues are touched and amazed by the grit
and the
courage shown by Nisticò, who after
spending many years at
home, decided only a few weeks
ago to come out and visit
his former place of work.
«In the early
2000s Renato read in public
Orlando Furioso, the
work by Ludovico Ariosto revived
this year by the Scuola
Normale - comments Elisabetta
Terzuoli -. We miss his beautiful voice a lot
and the special tone of his voice was also
well known
to the general public thanks to his
program on Radio2 dedicated
to literature». «With a little bit of it
common sense, it's possible to go anywhere
safely and
in tranquillity with those affected by this
disease - says
Malacarne, head of the AUOP
and member of the association
"Team Deri" -. They must not be shut up in
their homes.
If they want to go out, they should be able to
do so».

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Il curioso caso del neutrino più veloce della luce
 

Portfolio 2015-mid 2018.

  • 1. L'INTERVISTA IL FISICO GUIDO TONELLI «Senza i ritardi della politica il Nobel sarebbe stato nostro»PISA «Viva Cascina, viva Virgo. Ma abbiamo fatto 30, quando potevamo fare 31». Per Guido Tonelli, toscano, docente di Fi- sica all'Università di Pisa, l'asse- gnazione dei Premi Nobel per la Fisica a Rainer Weiss, Barry C. Barish e Kip S.Thorne è una splendida no- tizia, ma so- prattutto un'occasione mancata per il nostro Paese. «Se Italia e Francia non avessero ta- gliato i fondi, oggi tra gli scienziati premiati ci sarebbe un italiano. E cioè Adalberto Giazotto, fisico italiano e idea- tore di Virgo», dice Tonelli, esperto della fisica delle alte energie. Lui sa cosa vuol dire sfiorare l'onorificenza più im- portante per uno scienziato: è uno dei protagonisti delle ricer- che che grazie all'acceleratore del Cern di Ginevra hanno con- fermato l'esistenza del bosone di Peter Higgs, scienziato che nel 2013 si è aggiudicato il No- bel per la Fisica insieme a François Englert. Martedì, l'Ac- cademia svedese ha annunciato tre nuovi laureati Weiss, Barish e Thorne per aver scoperto la prima onda gravitazionale (prevista da Einstein cento anni fa), nell'ambito della collabora- zione Ligo-Virgo: un progetto che coinvolge oltre mille stu- diosi in tutto il mondo, tra Stati Uniti, Italia, Francia e Germa- nia. Gli interferometri statuni- tensi (Ligo) e quello italiano (Virgo, con sede a Cascina, Pi- sa) costituiscono una triangola- zione che ha consentito di con- fermare poche settimane fa la validità della prima rilevazione di Ligo, risalente al 14 settem- bre 2015. Professore, come ha reagito quando ha saputo dell'asse- gnazione dei Nobel? «È un evento da festeggiare, indubbiamente. Ce lo aspetta- vamo, era nell'aria. Nella gran- de scoperta delle onde gravita- zionale e del bosone di Higgs c'è uno zampino italiano. Il se- gnale iniziale del 2015 è stato confermato da altri segnali si- mili: quando il 14 agosto 2017 Ligo e Virgo hanno operato in- sieme c'è stato un quarto se- gnale identificato da entrambi gli esperimenti; non c'erano più dubbi. Ma questa notizia non può non lasciarci un certo amaro in bocca. Se dieci anni fa Italia e Francia avessero investi- to in maniera "aggressiva" co- me hanno fatto gli Stati Uniti, oggi festeggeremmo un Nobel italo-americano». Si riferisce a Giazotto, il pio- niere del progetto Virgo? «Rainer Weiss è il padre di Ligo. L'equivalente italiano è Adalberto Giazotto che ha fin da subito proposto un metodo per aumentare la sensibilità dell'interferometro nella regio- ne di basse frequenze. Tutti gli dicevano che era impossibile, che sarebbe stato sovrastato da rumori più alti; ma lui ha insi- stito e dimostrato che è possi- bile identificare onde gravita- zionali proprio nelle basse fre- quenze. E stato il primo al mon- do ad avere questa idea e questo sistema è stato adottato sia da Virgo che da Ligo. La col- laborazione tra i due interfero- metri prevedeva l'entrata in funzione nel 2015: così è stato per Ligo, mentre Virgo è diven- tato operativo nel 2017. Due an- ni di ritardo che abbiamo paga- to a caro prezzo». Gli Stati Uniti sono stati più lungimiranti? «La National Science Foun- dation ha speso circa un miliar- do di dollari, ovvero tre, quattro volte di più rispetto a quello che ha investito l'Europa. E ovvio e giusto che abbiano vinto i No- bel. Sono stati così decisi da co- struire ben due interferometri: uno ad Hanford e uno in Loui- siana». L'Italia può ancora salire su questo tre- no? I politici festeggiano, ma quanto merito ha il nostro Paese? «Il contri- buto scientifi- co italiano c'è stato, l'Italia ha imboccato una linea di ri- cerca che ha portato al No- bel. Ma bisogna pensare a cosa non è andato per il verso giusto. In un mondo normale vedrei Paolo Gentiloni, il ministro Va- leria Fedeli, Fernando Ferroni presidente dell'Istituto Nazio- nale di Fisica Nucleare (finan- ziatore del progetto Virgo insie- me al Cnr francese), il respon- sabile di Virgo, Giovanni Losur- do, insieme agli omologhi francesi sedersi intorno ad un tavolo. Se l'Italia vuole primeg- giare nella scienza e nella tec- nologia (e ha gli strumenti per essere una superpotenza), spet- ta alla politica ascoltare gli scienziati. Il prossimo premio Nobel lo potrebbe vincere un italiano chi rileverà le onde gra- vitazionali fossili, quelle emes- se nei primissimi istanti dopo il Big Bang: sono lo strumento più raffinato che si possa con- cepire per capire i primi stati di vita dell'universo». Sharon Braithwaite © RIPRODUZIONE RISERVATA
  • 2. II fisico toscano Guido Tonelli quando, a maggio, ha vinto il premio «Galileo» per la divulgazione scientifica Qui sopra la pagina di ieri del Corriere Fiorentino; nella foto piccola, il Centro Virgo visto dall'alto Rapporti di forza Gli Usa negli ultimi dieci anni, hanno investito un miliardo di euro, ovvero tre, quattro volte quanto investito dall'Europa Viva Cascina, ma abbiamo pagato l'attesa dei finanziamenti Cosa non ha funzionato In un mondo normale, Gentiloni, il ministro Fedeli e i responsabili del progetto si siederebbero a un tavolo: se vogliamo primeggiare nella scienza, la politica deve ascoltare gli scienziati Chi è • Fisico e professore all'Università di Pisa, Guido Tonelli fa parte del team che ha scoperto il bosone di Higgs e ha vinto il Nobel nel 2015 • Dal 1976 lavora nella fisica delle alte energie al Cern di Ginevra r -f e4 ^V1 *—., T 1
  • 3. Sharon Braithwaite in Pisa, Thursday 5 October 2017. «Long live Cascina, long live Virgo. But we got 30, when we could have got 31». For Guido Tonelli, a Tuscan professor of Physics at the University of Pisa, the award of the Nobel Prizes for Physics to Rainer Weiss, Barry C. Barish and Kip S.Thorne is wonderful news but above all a missed opportunity for our Country. "If Italy and France had not cut the funds, today there would be an Italian among the award- winning scientists, i.e. Adalberto Giazotto, an Italian physicist and creator of Virgo», says Tonelli, an expert in high energy physics. He knows what it means to be close to achieving the most important honor for a scientist: he is one of the protagonists of research that thanks to the accelerator of CERN in Geneva have confirmed the existence of the boson postulated by Peter Higgs, a scientist who in 2013 won the Nobel Prize for Physics with François Englert. On Wednesday 2, the Swedish Royal Academy of Sciences announced three new Nobel Prize winners Weiss, Barish and Thorne for discovering the first gravitational wave (predicted by Einstein one hundred years ago), as part of the Ligo-Virgo collaboration: it is a project involving over a thousand scholars all over the world, including the United States, Italy, France and Germany. The US (Ligo) and the Italian interferometers (Virgo, based in Cascina, Pisa) constitute a triangulation that confirmed the validity of the first Ligo observation, dating back to September 14, 2015, a few weeks ago. Professor, how did you react when you learned about the Nobel assignment? «It's an event to be celebrated, undoubtedly. We expected it, it was in the air. Italy had a part to play in the great discovery of gravitational waves and the Higgs boson. The initial signal of 2015 has been confirmed by other similar signals: when on 14 August 2017 Ligo and Virgo collaborated with each other, they identified a fourth signal identified by both experiments; there was no longer any doubt about the kind of revelation. But this news can not fail to leave a certain bitter taste in the mouth. If ten years ago Italy and France had invested "aggressively" like the United States did, today we would be celebrating an Italian-American Nobel». You are referrring to Giazotto, the pioneer of the Virgo project? «Rainer Weiss is the father of Ligo. The Italian equivalent is Adalberto Giazotto, who immediately proposed a method to increase the sensitivity of the interferometer in the region of low frequencies. Everyone told him it was impossible, that it would be overwhelmed by higher noises; but he stubbornly insisted and demonstrated that it is possible to identify gravitational waves precisely in the low frequencies. He was the first in the world to have this idea and this system was adopted by both Virgo and Ligo. The collaboration between the two interferometers envisaged the entry into operation in 2015: so it was for Ligo, while Virgo became operational only in 2017. Two years' delay we have paid for dearly». Has the United States been more forward-looking? «The National Science Foundation has spent about a billion dollars, or three, four times more than the amount invested by Europe. It is obvious and right that they have won the Nobel Prizes. They were so resolute that they built two interferometers: one in Hanford and one in Louisiana». Can Italy still get on board this moving train? Politicians are celebrating, but how much credit should our country be given? «I am the first to say “Viva Cascina, Viva Virgo ". There certainly was an Italian scientific contribution. Italy embarked on a line of research that led to the Nobel. But now we must think about what did not turn out the way we would have wanted. In a normal world I'd see Paolo Gentiloni, Minister Valeria Fedeli, sit around a table; as well as Fernando Ferroni, president of the National Institute of Nuclear Physics (sponsor of the Virgo project together with the French National Research Council), the head of Virgo Giovanni Losurdo along with his French counterparts. If Italy wants to excel in science and technology (and it has the tools to be a scientific and cultural superpower), politicians should listen to scientists. The next Nobel Prize could be won by an Italian who will detect fossil gravitational waves, those that were emitted in the first few moments after the Big Bang: they are the most refined instrument that can be conceived to understand the first states of life in the universe.
  • 4. Pisa, il folle doli spari al bar aveva un arsenale nel garage Si era nascosto sotto un camper per dieci ore. Era agli arresti domiciliari, ma armato fino ai denti PISA Ha trascorso oltre dieci ore sdraiato sull'asfalto, sotto un camper parcheggiato vici- no casa. Uno scatto involonta- rio del piede, forse per sgran- chirsi dopo la lunga immobi- lità, lo ha tradito. Un agente della squadra mobile, appo- stato nelle immediate vici- nanze, ha notato il movimen- to sospetto sotto il mezzo e lo ha scovato. Patrizio lacono è stato catturato venerdì sera al- le 22, dopo un'infinita caccia all'uomo. Un centinaio gli agenti im- pegnati fino a sera per indivi- duare il malvivente, in una cit- tà letteralmente sotto scacco, tra falsi allarmi, numerosi po- sti di blocco e un notevole di- spiego di forze dell'ordine con armi in pugno. La mattina, poco dopo le n, aveva sparato con uno scacciacani e poi con una pistola calibro 9, ferendo spietatamente quattro perso- ne che avevano osato rimpro- verare la sua guida spericola- ta. Ha seminato il panico da- vanti alla caffetteria «Tirre- no» di via Michelangelo, nel quartiere popolare del «Cep». Ha lasciato dietro di sé sangue e paura, per poi dileguarsi furtivamente a piedi, percor- rendo il tunnel sotto due pa- lazzi popolari. Non ha lasciato alcuna traccia, neanche tele- fonica, il 21 enne lacono: no- nostante la sua giovane età ha avuto la lucidità e l'«accortez- za» di spegnere il cellulare rosso a conchiglia, smontarlo accuratamente nel garage di famiglia e di nascondersi fino a notte fonda. «Da quanto tempo mi stavate cercando?» ha esclamato agli agenti che gli avevano intimato di uscire dal nascondiglio. Forse pen- sava di averla fatta franca, nel silenzio assoluto di un quar- tiere blindatissimo. I poliziot- ti lo hanno portato all'appar- tamento che condivide con la madre, che in questi giorni era nella natia Alghero. Il pa- dre si è costituito dopo una lunga latitanza, mentre un fratello è recluso nel carcere di Volterra. «Quando lo abbiamo trova- to era tranquillo», hanno rac- contato gli inquirenti ieri mattina in conferenza stam- pa. Una tranquillità svanita quando gli agenti lo hanno portato nel suddetto garage che si trova in un altro condo- minio. «Come fate a sapere di questo box?», avrebbe chiesto lacono con gli occhi sbarrati, preoccupato per quello che poliziotti e carabinieri avreb- bero scoperto di li a poco. Un vero e proprio arsenale accan- In carcere II giovane si è chiuso nel silenzio, non ancora ritrovate le pistole con cui ha fatto fuoco per rapina e tentato omicidio lo al telefonino lasciato poche ore prima: due fucili, di cui uno a canne mozze e con la matricola abrasa, un silenzia- tore e munizioni varie. «Un apparato consistente di armi clandestine», come sottoline- ato dal procuratore capo Ales- sandro Crini, a testimonianza della destrezza di lacono di procurarsi illegalmente delle armi nonostante fosse da un anno agli arresti domiciliaci. La detenzione era la pena sen- tenziata in via definitiva dal Tribunale dei minori di Sassa- ri per una rapina commessa quando era minorenne. A Pisa lacono era approda- to dalla Sardegna pochi mesi La fotosegnaletica L'immagine di Patrizio lacono, 21 anni, diffusa venerdì nelle ore della caccia all'uomo dalla questura di Pisa. Il giovane aveva già diversi precedenti fa, dopo essere stato oggetto di divieto di dimora in Sarde- gna per un violento episodio risalente al 2017: aveva spara- to per motivi sentimentali ad un uomo, a cui aveva recapita- to a casa una testa di cavallo e alcuni proiettili. Adesso si trova nel carcere Don Bosco di Pisa e nelle prossime ore sarà interrogato dal magistrato di turno. «Lo abbiamo arrestato in flagranza di reato. Il quar- tiere e i testimoni hanno col- laborato alla ricerca», ha spie- ga il maggiore Giovanni Bar- tolacci, in sintonia con il vice- questore Rita Sverdigliozzi. Ma come mai, pur essendo agli arresti domiciliaci, laco- no era noto nel quartiere per sfrecciare noncurante dei li- miti di velocità? Nelle ultime ore è emerso che il tribunale gli aveva concesso di uscire due ore la mattina, ma la poli- zia responsabile della sor- veglianza sul giovane sardo «non aveva mai ricevuto se- gnalazioni o denunce di sue scorribande», spiegano dalla Questura. Un punto cruciale da chiarire è la provenienza delle armi scoperte nel box e, soprattutto, dove si trovino le due pistole usate venerdì mat- tina. «Al momento non sap- piamo dove siano afferma- no gli inquirenti così come non sappiamo dove sia la sua moto. L'attività investigativa dovrà chiarirlo». La città aspetta risposte, dopo ore di assedio. Sharon Braithwaite © RIPRODUZIONE RISERVATA ZM
  • 5. He spent over ten hours lying on the asphalt, under a camper parked near the house. An involuntary snap of the foot, perhaps to stretch after long immobility, has betrayed him. An agent of the mobile squad, posted in the immediate vicinity, noticed the suspicious movement under the vehicle and tracked it down. Patrizio Iacono was captured on Friday night at 10 p.m., after an endless manhunt. A hundred officers had been busy until evening looking for the gangster, in a city literally in check, with false alarms, numerous checkpoints and considerable deployment of armed law enforcement officers. That morning, shortly after 11 o'clock, he had fired a shotgun and then a 9-caliber pistol, cold-bloodedly injuring four people who had dared to scold him for his reckless driving. He sowed panic in front of the "Tirreno" cafeteria in via Michelangelo, in the "Cep" housing estate. He left behind him blood and fear, and then stealthily disappeared on foot, crossing the tunnel under two blocks of council flats. The 21-year-old Iacono left no trace behind him, not even that of his telephone: despite his youth he had the lucidity and the "foresight" to turn off his red cell phone, dismantle it carefully in the family garage and hide until late at night. "How long have you been looking for me?" he exclaimed to the officers who had told him to come out of the hiding place. Perhaps he thought he had got away with it, in the absolute silence of a neighbourhood sealed off by the police. The policemen took him to the apartment he shares with his mother, who at the moment is in her native Alghero. His father had given himself up after a long time in hiding, while one of his brothers is detained in Volterra prison. A problematic family background to say the least. "When we found him he was calm," the investigators said yesterday morning at the press conference. A calmness that vanished when the police took him to the aforementioned garage located in another condominium. «How did you know about this garage?», Iacono is said have asked with eyes wide open, worried about what policemen and carabinieri would soon discover. A real arsenal next to the phone left a few hours before: two rifles, one with the barrel sawn off and with the serial number erased, a silencer and various types of ammunition. "A considerable collection of illegally owned weapons", the attorney Alessandro Crini stated, evidence of Iacono's ability to procure weapons illegally despite having been under house arrest for a year. When he was a minor he was sentenced for robbery by the Juvenile Court of Sassari to be held in a juvenile detention centre. Iacono arrived in Pisa from Sardinia a few months ago, after being subject to prohibition to reside in Sardinia for a violent episode in 2017, when he had for sentimental reasons shot a man, to whose home he had previously delivered a horse's head and some bullets. Now he is in the Don Bosco prison in Pisa and in the next few hours will be questioned by the on-duty magistrate. "We arrested him in flagrante delicto. The people living in the area and witnesses collaborated in the search ", explains the major Giovanni Bartolacci, in agreement with the deputy chief of police Rita Sverdigliozzi. But why, despite being under house arrest, was Iacono known in the neighborhood for driving without regard for the speed limit? In the last few hours it has emerged that the court had allowed him to leave his home for two hours in the morning, but the police - responsible for surveillance of the young Sardinian -, "had never received reports or complaints about his behaviour," the police explained. A crucial point to be clarified is where the weapons discovered in the garage came from and, above all, where the two guns used on Friday morning are. "At the moment we do not know where they are - say the investigators -. Nor do we know where his motor cycle is. The investigation will have to clarify that ».
  • 6. La nuova impresa di Virgo «Ecco il suono deli'Universo» Dalle onde gravitazionali una cascata di scoperte: dedicate a Giazotto, padre del progetto CASCINA (PISA) Il film dell'univer- so non è più muto: la collabora- zione Ligo-Virgo ha scoperto il suo «file audio». Per la prima volta la fusione di due stelle di neutroni è stata osservata con- temporaneamente con le onde gravitazionali dagli interferome- tri (Zigo negli Stati Uniti e Virgo a Cascina), con la radiazione elettromagnetica, da 7o telesco- pi a terra e nello spazio. Ieri alle 16 ora italiana è stato annunciato l'inizio di una nuova era del- l'astronomia, quella chiamata «multi-messaggero», che per- mette di studiare lo spazio con osservazioni basate su segnali di tipo diverso. Tre conferenze in- ternazionali in simultanea han- no illustrato i risultati da Stati Uniti, Germania e Italia, che ha dato un contributo importante con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'Istituto Nazionale di Annuncio Italia-Usa I dati confermano la teoria di Einstein Applausi e brindisi nel centro di Cascina Astrofisica e l'Agenzia Spaziale Italiana. Al centro Virgo di Casci- na un folto gruppo di scienziati pisani ha seguito la diretta strea- ming dell'annuncio lanciato dal- la National Science Foundation di Washington, con tanto di ap- plauso e brindisi finale. Tutti concordi nel confermare la stra- ordinaria importanza dell'even- to, avvenuto il 17 agosto, una ri- voluzione come quella di Galileo quando puntò il cannocchiale verso il cielo. «Finora si è parlato di astro- nomia "multi-frequenza", nella quale si studia un fenomeno con tutti i tipi di luce a disposizione: le onde radio, la luce visibile, i raggi x e i raggi gamma, forme diverse di onde elettromagneti- che ma che possiamo considera- re come lo stesso e unico mes- saggero spiega Massimiliano Razzano, ricercatore all'Universi- tà di Pisa L'astronomia multi- messaggero è un passo in avanti: le onde gravitazionali sono un messaggero indipendente, una specie di secondo "senso". Com- binando onde elettromagneti- che e onde gravitazionali possia- mo capire in maniera ancora più comprensiva l'universo». L'altro risultato importante ottenuto da Virgo e Ligo, insie- me al satellite Fermi, è che le on- de gravitazionali viaggiano alla velocità della luce: Einstein ave- va ragione e i dati lo conferma- no. Le scoperte annunciate ieri sono state dedicate ad Adalberto Giazotto, il fisico che 3o anni fa ha avuto l'idea di costruire il ri- velatore di onde gravitazionali Virgo e che non è potuto essere presente per motivi di salute: «Vorrei che da qui tutti mandas- simo a Giazotto uno straordina- rio saluto perché è il padre dei ri- sultati presentati qui oggi», ha detto il ministro Valeria Fedeli. Nelle ultime settimane gli scienziati hanno ricostruito la corsa dei due segnali emessi dal- la fusione delle stelle, avvenuta a 130 milioni di anni luce dalla Terra. È stato un lavoro di squa- dra planetario. Dall'Infn sottoli- neano che il contributo italiano è stato determinante. «La con- clusione di anni e anni di lavoro, una lunga traversata nel deser- to», commenta Giancarlo Cella, ricercatore Infn Pisa. La scoperta è stata rilevante anche perché ha consentito di capire che in que- sti eventi si formano elementi chimici pesanti, come oro e pla- tino. «Per la prima volta nella storia dell'umanità abbiamo po- tuto vedere e sentire come due stelle muoiono», dice Walter Del Pozzo, del dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa. Sharon Braithwaite © RIPRODUZIONE RISERVATA
  • 7. Identikit • Virgo è un grande interferome- tro costruito da una collaborazione internazionale per rivelare onde gravitazionali provenienti dall'universo • Le onde gravitazionali sono un effetto predetto dalla teoria della relatività formulata da Einstein • Virgo è nel comune di Cascina (PO: ha bracci lunghi 3 km f r I/ f r lF f r f Ir r Ir Ir J I I d I I , I I II I I III La rappre- sentazione delle stelle di neutroni; a sinistra, selfie degli scienziati di fronte a uno dei bracci di Virgo
  • 8. Sharon Braithwaite in Cascina (Pisa). Tuesday 17th October 2017. Since 17 August the film of the universe is no longer silent: the Ligo-Virgo collaboration has discovered the audio file of the oldest cinematographic work of all time. For the first time the fusion of two neutron stars was observed simultaneously with the gravitational waves by the interferometers (Ligo, in the United States, and Virgo in Cascina), with the electromagnetic radiation of 70 telescopes on the ground and in space. Yesterday at 4:00 pm Italian time the beginning of a new era of astronomy, called "multi-messenger", was announced: it makes it possible to study space with observations based on different types of signals. Three simultaneous international conferences illustrated the results from the United States, Germany and Italy, which made an important contribution with the Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) (National Institute of Nuclear Physics), the Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) (National Institute of Astrophysics) and the Agenzia Spaziale Italiana (Asi) (Italian Space Agency). At the Virgo centre in Cascina, a large group of Pisan scientists followed the live streaming of the announcement launched by the National Science Foundation in Washington, concluding with applause and a toast. Antonella Bozzi, head of the information technology sector of Ego, was present; Giancarlo Cella, head of the Virgo Pisa-INFN group; Enrico Calloni, of the Virgo-Ligo joint localization commission; Eric Genin, responsible for the Virgo-EGO injection system; Henrich Heitmann, coordinator of the Virgo-CNR detector. All agree about the extraordinary importance of the event, a revolution like that of Galileo when he pointed his telescope at the sky. Also present was Massimiliano Razzano, physics researcher at the University of Pisa and scholar of the "multi- messenger" approach. "So far we have talked about" multi-frequency "astronomy, which involves studying a phenomenon with all the types of light available: radio waves, visible light, x-rays and gamma rays, different forms of electromagnetic waves, but which we can consider as the one and the same messenger - says Razzano -. Multi-messenger astronomy is a step forward: gravitational waves are an independent messenger, a kind of second "sense". By combining electromagnetic waves and gravitational waves we can understand the universe even more comprehensively. In the future, we expect to see another messenger, neutrinos, a kind of third "sense" ». In recent weeks, scientists have reconstructed the trajectory of the two signals emitted by the fusion of stars, which took place at the outer reaches of the galaxy NGC 4993, in the constellation of Hydra, at a distance of 130 million light years from Earth. It was planetary team work: teams of astronomers and physicists worked together around the globe. INFN emphasizes that the Italian contribution was decisive for the identification of the gravitational signal and for the characterization of the source. "The conclusion of years and years of work", says Giancarlo Cella, researcher at INFN in Pisa. The discovery was also significant because it made it possible to understand that heavy chemical elements are formed, such as gold and platinum, as these events occur. «For the first time in the history of mankind we could see and feel how two stars die - says Walter Del Pozzo, of the Physics department -. At the origin of the universe there was only helium and hydrogen. The fusion of neutron stars produces the elements that now exist on Earth». The event of 17 August was predicted by Einstein a century ago and explains how our planet and life on it came into being.
  • 9. E nel Battistero "entrano" personaggi contemporanei Rivoluzionaria la scelta della commissione sui soggetti delle quattro nuove vetrate Accanto a San Ranieri ci saranno Giuseppe Toniolo, Paolo VI e Giovanni Paolo Il 1 PISA mità, composto da monsignor Giovanni Paolo Benotto, arci- vescovo di Pisa, Gisella Cappo- ni, direttrice dell'Istituto Cen- trale Superiore di Restauro di Roma; Marco Ciatti direttore dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze, Mauro Ciampa del- la Fondazione Pisa e Andrea Muzzi, sovrintendente per le province di Pisa e Livorno», spiega Pierfrancesco Pacini, presidente dell'Opera della Pri- maziale Pisana e membro della commissione. «Le nuove vetra- te rappresentano una realtà nuova che ben si sposa con il contesto - commenta Benotto - San Ranieri sostituirà una vetra- ta dedicata a lui, ma che è anda- ta completamente perduta du- rante l'ultimo conflitto bellico. Abbiamo pensato di unire al pa- trono tre personaggi del nostro tempo, che hanno avuto a che fare con Pisa e la Piazza del Duomo». Giuseppe Toniolo fu il primo beato dichiarato dalla Chiesa in tempi recenti e appar- teneva alla chiesa pisana; Paolo VI, nel 1965, aveva celebrato la messa tra il Battistero e il Duo- mo, in occasione del congresso eucaristico nazionale. Stesso onere per Giovanni Paolo II, in città nel 1989. «Mentre San Ra- nieri evoca una iconografia clas- sica che ormai appartiene alla tradizione pisana, le altre figure manifestano un' iconografia particolare: Toniolo fu uno stu- dioso di dottrina sociale della chiesa e sempre capace di indi- care l'origine della sua identità cristiana tra le correnti culturali dell'epoca- sottolinea l'arcive- scovo - Giovanni Paolo II è raffi- gurato nel momento dell'atten- tato a San Pietro, protetto dal manto della Madonna. Paolo VI si trova tra la nuova e la vecchia liturgia, alla soglia del concilio Vaticano II; è rappresentato con riferimento alla sua visita pisan a, infatti tiene in mano l'o- stensorio. Dopo il congresso eu- caristico di Pisa, che avvenne nel giugno 1965, Paolo VI ema- nò un'enciclica fondamentale per quei tempi, per ribadire il mistero dell'eucarestia e del te- ma della transustanziazione». Nel 2006 Mori, classe 1975, ot- tenne l'incarico di dipingere una riproduzione della celebre vetrata realizzata da Duccio di Buoninsegna per l'oculo absi- dale della cattedrale di Siena nel 1288, copia che ha sostituito l'originale, ora conservato nel Museo dell'Opera del Duomo di Siena. Sharon Braithwaite Un talentuoso artista grosseta- no ha vinto il concorso interna- zionale bandito dall'Opera del- la Primaziale Pisana e co-finan- ziato dalla Fondazione Pisa, per la realizzazione di quattro vetra- te mancanti del Battistero. Francesco Mori avrà l'onere e l'onore di creare ex novo le ve- trate che sostituiranno quelle non più recuperabili, a causa dei bombardamenti della Se- conda Guerra Mondiale. Le opere andate parzialmente per- dute furono ideate da artisti ita- liani e francesi tra il 1839 e il 1865 e caratterizzano le apertu- re del primo volume del monu- mento: dieci sono state riporta- te all'antico splendore grazie ad un importante intervento di re- stauro realizzato dal Centro Conservazione e Restauro "La VenariaReale" di Torino e sotto la direzione dell'Istituto Centra- le di Restauro di Roma. Le vetrate di Mori saranno in- stallate entro il 30 aprile 2018 e completeranno il ciclo decorati- vo di sedici vetrate istoriate del Battistero; raffigureranno quat- tro personaggi chiave della sto- ria pisana e non solo: il patrono San Ranieri, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Giuseppe Toniolo. Al concorso hanno partecipato 57 artisti provenienti da Francia, Inghilterra, Germania e Stati Uniti. Mori ha sbaragliato la concorrenza «per l'originalità e la forza dei personaggi unita, in particolare, all'equilibrio e all'armonia con le vetrate pree- sistenti. Così ha deciso la com- missione giudicatrice all'unani - M Pierfrancesco Pacini presidente dell'Opera della Primaziale II Battistero in piazza dei Miracoli (archivio)
  • 10. Sharon Braithwaite in Pisa, 30th September 2017. A talented artist from Grosseto has won the international competition announced by the Opera della Primaziale Pisana and co-financed by the Fondazione Pisa, for the construction of four missing stained glass windows of the Baptistery. Francesco Mori will have the task and the honour of creating from scratch the windows that will replace those no longer recoverable, due to the bombings of the Second World War. The works lost in part were designed by Italian and French artists between 1839 and 1865 and characterize the openings of the first volume of the monument: ten have been restored to their former glory thanks to an important restoration project carried out by the Conservation and Restoration Center " La Venaria Reale "in Turin and under the direction of the Rome Central Institute of Restoration. Mori's glass windows will be installed by 30 April 2018 and will complete the decorative cycle of sixteen stained glass windows of the Baptistery; they will represent four key figures in Pisan history, but not only: the patron Saint Ranieri, Paul VI, John Paul Paolo II and Giuseppe Toniolo. 57 artists from France, England, Germany and the United States participated in the competition. Mori overcame the competition "for the originality and strength of the characters combined, in particular, with the balance and harmony with the existing windows." This was the unanimous decision of the judging commission, composed by Monsignor Giovanni Paolo Benotto, archbishop of Pisa, Gisella Capponi, director of the Istituto Centrale Superiore di Restauro in Rome; Marco Ciatti director of the Opificio delle Pietre Dure (Workshop of semi-precious stones) in Florence, Mauro Ciampa of the Fondazione Pisa and Andrea Muzzi, superintendent for the provinces of Pisa and Livorno ", explains Pierfrancesco Pacini, president of the Opera della Primaziale Pisana and a member of this commission. «The new windows represent a new reality that fits well with the context - comments Benotto -. San Ranieri will replace a window dedicated to him, but that was completely lost during the last war. We decided to join the patron with three personalities of our time, who had to do with Pisa and the Piazza del Duomo (Cathedral Square)». Giuseppe Toniolo was the first person to be beatified by the Church in recent times and belonged to the Pisan church; Paul VI, in 1965, had celebrated Mass between the Baptistery and the Cathedral, on the occasion of the national Eucharistic congress. The same burden for John Paul II, in the city in 1989. "While Saint Ranieri evokes a classical iconography that now belongs to the Pisan tradition, the other figures show a special iconography: Toniolo was a scholar of the social doctrine of the church and always able to indicate the origin of its Christian identity among the cultural currents of the time - the archbishop emphasises -. John Paul II is depicted at the moment of the assault on Saint Peter, protected by the mantle of the Madonna. Paul VI is located between the new and the old liturgy, on the threshold of the Second Vatican Council; he is represented with reference to his visit to Pisa, in fact he is holding the monstrance. After the Eucharistic Congress of Pisa, which took place in June 1965, Paul VI issued a fundamental encyclical for those times, to reaffirm the mystery of the Eucharist and the theme of transubstantiation ». In 2006 Mori, born in 1975, was commissioned to paint a reproduction of the famous stained glass window created by Duccio di Buoninsegna for the apse oculus of the cathedral of Siena in 1288, a copy that replaced the original, now kept in the Museo dell'Opera del Duomo di Siena.
  • 11. L'INCONTRO » I IL MAESTRO E LA SUA OPERA Il viaggio da mille rullini Yamashita parla della sua mostra su Marco Polo a Palazzo Blu di Sharon Braithwaite 1 PISA Le foto scattate tra il 1999 e il 2000 da Michael Yamashita, sulle orme di Marco Polo, pren- dono vita grazie all'avvincente racconto del fotografo. Dal sug- gestivo scatto di piazza San Marco a Venezia, con la nave da crociera che entra in laguna la- sciando esterrefatti i presenti, all'immagine del deserto del Ta- klamakan, dall'Afghanistan alla Cina: Yamashita affascina lo spettatore anche con la parola. Dopo aver studiato Il Milione e, approfonditamente, la storia del celebre mercante italiano, Yamashita è partito nei primi anni Duemila da Venezia per di- mostrare «una volta per tutte che Polo era stato in Cina» e smentire definitivamente i suoi detrattori. Un centinaio delle creazioni del fotografo califor- niano sono in mostra a Palazzo Blu fino al primo luglio: alcune di esse sono state illustrate con dovizia di particolari ieri pome- riggio da Yamashita, introdotto dal presidente della Fondazio- ne Palazzo Blu, Cosimo Bracci, Torsi e dal curatore Marco Cat- L'artista si racconta visitando l'esposizione delle sue foto scattate fra il'99 e il 2000 ripercorrendo "Il Milione" taneo, direttore dell'edizione italiana di National Geogra- phic. «Siamo onorati di avere con noi Yamashita», ha esordi- to Bracci Torsi, mentre Catta- neo ha sottolineato la trenten- nale collaborazione dell'artista con la rivista che dirige. Tra gli aspetti più belli dell'incarico ri- cevuto dal National Geogra- phic, Yamashita menziona la possibilità di vivere in Italia («amo questo Paese e la sua cu- cina») e quella di visitare Paesi che oggi sono inaccessibili a causa delle continue guerre. «Come si può pensare che Marco Polo non sia stato in Oriente? Dobbiamo essere grati a lui per averci raccontato così tanti particolari geografici del suo viaggio. Nessuno prima di lui aveva intrapreso un'impre- sa simile - afferma Yamashita - I suoi detrattori sottolineano che nel Milione Polo non cita la muraglia cinese, ma il motivo è molto semplice: essa fu costrui- ta duecento anni dopo la sua vi- sita in Cina». In quasi due anni egli ha scattato circa mille rulli- ni, pari a 36.000 foto. «Ho scat- tato in libertà, National Geogra- phic non mi aveva dato limiti e così ho fatto. E pensare che oggi con la macchina digitale, deci- samente più precisa e accurata, ne scatto 3, 4 volte in più. Forse avrei dovuto convertirmi pri- ma», dice il fotografo suscitan- do le risate del pubblico. Yamashita ha parlato delle avventure che lo hanno portato tra le impervie valli del Karako- rum e nel deserto del Taklama- kan, attraversando gli avampo- sti dell'antica Via della Seta, per raggiungere le terre della corte dei Khan. Lungo il suo percor- so, il fotografo e regista pluri- premiato, celebre per i reporta- ge sui paesaggi e le leggende dell'Asia, ha cercato - e ritrova- to - le atmosfere che dovevano avere accolto Marco Polo più di settecento anni fa, visitando lo- calità dove la vita continua a scorrere con lentezza e dove la modernità non ha ancora sop- piantato le tradizioni del passa- to. «Prima di partire sapevo co- sa volevo fotografare e così, quando sono stato a Venezia, sapevo di voler catturare l'en- trata in laguna della Grand Prin- cess - racconta Yamashita - Ho comprato una scala e l'ho posi- zionata nella piazza. Ad un cer- to punto due carabinieri si sono avvicinati per dirci che non po- tevamo star lì. La mia assistente è riuscita ad ammaliarli, ma do- po venti minuti sono diventati seri». Per fortuna dopo pochi minu- ti e un ritardo «tipicamente ita- liano», la mastodontica nave da crociera è apparsa e al suono dell a sirena gli uccelli si sono al- zati in volo. «Ho scattato in po- chi secondi due o tre rullini da entrambe le fotocamere che avevo. La foto che ho scattato è andata ben oltre la visione che avevo». Un altro aneddoto ri- guarda lo scatto di quella che poteva essere la carovana di Marco Polo nel deserto dell'A- sia centrale. «Quando siamo ar- rivati lì con la jeep sono rimasto deluso dalle centinaia di turisti presenti e dalle decine di dro- medari numerati. «Lì non avrei potuto fare la foto che volevo e così ci siamo diretti verso est - dice ancora Yamashita - A un La partenza da Venezia incrociando la più grande nave da crociera mai entrata in laguna «Amo l'Italia e la sua cucina» certo punto noto una duna: il sole evidenziava le ombre dei dromedari, dandomi modo di creare l'illusione di viaggiare nel l3esimo secolo». Nella foto- grafia d'autore conta innanzi- tutto la bravura e la capacità di cogliere l'attimo, ma anche la fortuna gioca un ruolo fonda- mentale. «Adoro fare foto nel maltempo, nelle tempeste di neve o sabbia», dice indicando una foto di uno dei mercati più ricchi dell'epoca. «Era aprile e da ero in una regione desertica, a diversi metri sul livello del ma- re. Se nel punto focale non fos- se apparso quel signore con l'ombrello rosso, sarebbe stata una foto qualsiasi. Quel detta- glio l'haresa speciale». CRIPRODUZIONE RISERVATA
  • 12. Una delle splendide foto di Michael Yamashita in esposizione alla mostra di Palazzo Blu Michael Yamashita parla con i giornalisti a Palazzo Blu (fotoservizio Fabio Muzzi) 1
  • 13. Sharon Braithwaite in Pisa, 4th May 2018. The photos taken between 1999 and 2000 by Michael Yamashita, in the footsteps of Marco Polo, come to life thanks to the compelling story of the photographer. From the suggestive shot of Piazza San Marco in Venice, with the cruise ship entering the lagoon, leaving those present amazed, to the image of the Taklamakan desert, from Afghanistan to China: Yamashita fascinates the viewer also with the word. After studying Il Milione and, in depth, the history of the famous Italian merchant, Yamashita departed in the early 2000s from Venice to demonstrate "once and for all that Polo had been in China" and to refute his detractors definitively. One hundred of the creations of the Californian photographer are on display at Palazzo Blu until the first of July: some of them were illustrated in great detail yesterday afternoon by Yamashita, introduced by the president of the Palazzo Blu Foundation Cosimo Bracci Torsi and by the curator Marco Cattaneo, director of the Italian edition of National Geographic. "We are honored to have Yamashita with us," said Bracci Torsi, while Cattaneo drew attention to the artist's thirty-year collaboration with the magazine he directs. Among the most beautiful aspects of the assignment received from the National Geographic, Yamashita mentions the possibility of living in Italy ("I love this country and its cuisine") and to visit countries that are now inaccessible due to the continual wars. "How is it possible to think that Marco Polo hadn't been in the East? We must be grateful to him for telling us about so many geographical details of his journey. Nobody before him had undertaken a similar enterprise - says Yamashita -. His detractors point out that in Il Milione does not mention the Chinese wall, but the reason is very simple: it was built two hundred years after his visit to China ". In almost two years he has used about 1000 films, equal to 36,000 photos. "I took liberties, National Geographic had not set me any limits and so I did. And to think that today with the digital camera, decidedly more precise and accurate, I take 3, 4 times more photos. Maybe I should have converted first, "says the photographer, arousing public laughter. Yamashita spoke of the adventures that took him through the inaccessible valleys of the Karakorum and the Taklamakan desert, crossing the outposts of the ancient Silk Road, to reach the lands of the court of the Khans. Along the way, the award-winning photographer and director, famous for his reports on landscapes and legends of Asia, has sought - and rediscovered - the atmospheres that must have welcomed Marco Polo more than seven hundred years ago, visiting places where life continues to flow slowly and where modernity has not yet supplanted the traditions of the past. "Before leaving I knew what I wanted to photograph and so, when I was in Venice, I knew I wanted to capture the entry into the lagoon of the Grand Princess - says Yamashita -. I bought a ladder and placed it in the square. At one point two carabinieri approached to tell us that we could not stay there. My assistant managed to charm them, but after twenty minutes they became serious ". Fortunately, after a few minutes and a "typically Italian" delay, the mammoth cruise ship appeared and at the sound of the siren the birds soared into the sky. "I used up two or three rolls of film in just a few seconds from the two cameras I had. The photo I took was well beyond the vision I had ". Another anecdote is about the shot of what could have been the Marco Polo caravan in the central Asian desert. "When we arrived there in the jeep I was disappointed by the hundreds of tourists present and by the dozens of dromedaries that were all numbered. I could not take the photo I wanted there and so we headed east - says Yamashita -. At one point I notice a dune: the sun highlighted the shadows of the dromedaries, giving me the opportunity to create the illusion of travelling in the 13th century ". In art photography what counts first of all is the skill and ability to capture the moment, but luck also plays a fundamental role. "I love taking pictures in bad weather, in snow or sand storms," he says, pointing to a picture of one of the wealthiest markets at the time of Polo. "It was April and I was in a desert region, several meters above sea level. If the gentleman with the red umbrella had not appeared in the focal point, it would have been any sort of photo. That detail made it special".
  • 14. di Sharon Braithwaite  GHEZZANO Mentre i piccoli negozi storici chiudonoeigrandisupermerca- tiriempionoi nostriscaffali con i loro prodotti, a San Giuliano l’aziendaagricola “TiColtivo” ha apertounospazioalleportediPi- sa,destinatoallavenditadifrutta e verdura di stagione. Per farlo, ha completamente recuperato l’areadismessadelvecchiodistri- butore di benzina accanto alla Cassa di Risparmio di Lucca, Pi- sa, Livorno sulla via Calcesana a Ghezzano. Ex stazione di rifornimento. Per realizzare questa innovativa “stazione di rifornimento” l’azienda ha investito circa 80milaeuro. Èil fruttodella pas- sione di cinque giovani agrono- mi che dopo la laurea si sono ci- mentati nell’antico lavoro dell’agricoltura e recentemente hanno deciso di avviare una nuova attività imprenditoriale, che mette insieme il fare comu- nità, ridurre l’impatto ambien- tale,farecultura. Si fa la spesa e si legge un libro. “Casa Ti Coltivo” è negozio al- ternativo, un “concept store” aperto meno di un mese fa do- ve si può fare la spesa, mangia- re un’insalata o un panino con le verdure, dissetarsi con un centrifugato, ma anche leggere un libro e visitare una mostra temporanea. La struttura si arti- cola in spazi distinti: una parte è dedicata all’acquisto di cibo e bevande, di frutta e verdura a chilometrozero, un’altra al con- sumo, al relax ed esposizioni di oggetti di riciclo e foto. Accanto allecassedi legno di prodotti or- tofrutticolilocalicisonotavolie sedie per una pausa salutare. “Casa Ti Coltivo” organizza an- che degli incontri tematici su bioarchitettura, l’utilizzo degli alimenti e le loro proprietà, dei laboratori per bambini e eventi serali. Dalla prossima settima- na saranno aperti anche la sera per un aperitivo a base di vini biologiciebirreartigianali. Areabonificata.«Primaquic’era undistributore della Q8, abban- donato e in stato di degrado. Abbiamo bonificato e riqualifi- cato l’area per creare uno spa- zio verde, nel verde, a disposi- zione della città – spiega Ales- sandro Di Fonzo, uno dei fon- datori di “Ti Coltivo” -. Qui bon- tà e salute si incontrano. Noi coltiviamo verdura e frutto da orto con metodi naturali: gli al- tri prodotti li reperiamo local- mente, meglio se biologici, ov- viamente». Rispettodell’ambiente.Per la co- struzione della struttura sono stati utilizzati materiali a basso impatto ambientale e riciclati, recuperando vecchi oggetti in disuso. Prima dell’apertura, l’azienda agricola sangiuliane- se ha avviato l’iniziativa “Ti Ba- ratto”. «I nostri clienti ci hanno offerto degli oggetti che non usavano più e che abbiamo ba- rattatocon frutta e verdura –ag- giunge Di Fonzo -. Vendiamo anche piante e facciamo giardi- naggio biologico: per esempio, se un cliente ha delle piante in- festate, noi facciamo un sopral- luogo a casa sua, valutiamo le problematiche e gli portiamo degli insetti antagonisti a quelli “cattivi”». Tutto è ecosostenibi- le: il packaging biodegradabile e la corrente elettrica viene for- nita non dall’Enel ma da NWG, un’azienda di Prato che ricava energia elettrica esclusivamen- te da fonti rinnovabili. Un pro- getto in linea con la tendenza generale verso l’alimentazione sana, lo slow-food, la riduzione dell’impatto ambientale. E che finora ha suscitato molta atten- zione: è aperto da metà maggio e conta già più di 100 presenze algiorno. ©RIPRODUZIONERISERVATA Glispazi dove si possono acquistare i prodotti ortofrutticoli di stagione  SANGIULIANO Un lettore, Marco Venturini, segnala su Facebook che a Ghezzano,inpiazzaTempesti, «qualche genio della viabilità ha deciso che i mozziconi di al- beri in mezzo all'incrocio sia- no utili per movimentare la giornata e portare un po' di soldi alle autocarrozzerie che ripareranno pneumatici e so- spensioni». In effetti, a guardare la foto, salta all’occhio come sull’asfal- to, lungo la strada, sia rimasta la base dell’albero tagliato. Un lavoropiù completoe di rispet- to della sicurezza avrebbe do- vuto pareggiare il manto stra- dalediventatounatrappola. ©RIPRODUZIONERISERVATA a Ghezzano Tagliato l’albero sulla strada ma occhio, il pericolo resta I protagonisti dell’iniziativa nata a Ghezzano  MARINADIVECCHIANO Quello appena trascorso è sta- to il primo vero weekend esti- vo per Marina di Vecchiano con una straordinaria presen- zadi bagnanti e di turisti. È sta- to, di fatto, il primo fine setti- mana che ha inaugurato la sta- gioneestiva. Nonostante l'afflusso da re- cord, tutto si è svolto secondo le regole fissate dall'ordinanza del sindaco e con il controllo delle forze e degli enti impe- gnatinell'attuazionedelpiano di coordinamento e sicurezza per Marina di Vecchiano, en- trato in vigore dalla stagione del 2014. Ordinanza che ha co- me obiettivo quello di consen- tire una fruizione corretta dell’ambiente, la tutela della natura e del paesaggio e la sal- vaguardia dell'incolumità dei bagnanti. Il servizio del bus navetta, partito come da tradizione lo scorso 2 giugno, ha collegato il parcheggio di Case di Marina con la spiaggia, permettendo di decongestionare il traffico in entrata: sono state circa 700 le persone che hanno potuto raggiungere il mare senza uti- lizzare l'auto e quindi facendo diminuire i possibili ingorghi sulle strade di collegamento. Un servizio, oltre che pratico, anche di rispetto dell’ambien- te. «Grazie a tutti i soggetti isti- tuzionali ed alle associazioni di volontariato coinvolti per il loro lavoro, come sempre pronto ed efficace – commen- ta il sindaco di Vecchiano GiancarloLunardi-.Mipreme ricordare che al 3 giugno scor- so sono stati consegnati circa 1563 pass ai cittadini vecchia- nesi, che possono così usufrui- re dei parcheggi di Marina di Vecchiano al costo di 12 euro per l'intera stagione, e 500 passaicittadiniresidentiaSan Giuliano Terme. Tutti - conclu- de il primo cittadino - assegna- ti, infine, i 116 pontili a Bocca diSerchio». ©RIPRODUZIONERISERVATA In un ex distributore ora si vendono frutta e verdura L’aziendaagricola“TiColtivo”habonificatol’area dovesipuòfarelaspesa,maancheleggereunlibro Prodotti achilometrozero incontritematici subioarchitettura aperitiviabasedivini di Pierluigi Ara  CALCI Non più riunioni in casa di uno o nell’abitazione privata dell’altra. I quattro soci della cooperativa Feronia, associa- zione di promozione sociale non a scopo di lucro, dispon- gono adesso di una sede razio- nale ed efficiente in Vallegra- ziosa.SorgeinpiazzaCairoli,il cuore di Calci, a due passi dal- lapieveromanica. «Finalmente per noi uno spazio dove organizzare labo- ratori, mettere a punto proget- ti per le istituzioni, creare og- gettistica, programmare even- ti anche in stretta collaborazio- ne con il museo di storia natu- rale della Certosa», dice Silvia Asciamprener, milanese di ori- gine, dottoressa in scienze am- bientali, che opera d’intesa con Sabrina Rocca, sarda, lau- reatainscienzenaturali,Elena Collina, laureanda, di Borgo a Mozzano e Leonardo Gelli, di Quiesa, guida ambientale escursionistica, il qualecoordi- na il gruppo. Un gruppo di gio- vani, motivati e pieni di entu- siasmo che sfornano iniziative a getto continuo. Hanno già fatto molto operando per la Regione Toscana, la Provincia di Pisa e i diversi comuni. Do- po il disastroso incendio bo- schivo alla Verruca, dove i piro- mani appiccarono il rogo in sette punti diversi, Feronia mi- se in pratica la tecnica fukno- ko, che si richiama ad una con- suetudine giapponese, consi- stente nell’inserire il seme di essenze di ripopolamento in una pallina di argilla e torba gettandolo nelle aree teatro del flagello del fuoco. L’impe- gno dei quattro della Feronia (il nome si richiama alla dea delle sorgenti) è multiforme. In questi giorni c’è la program- mazione dei campi solari rivol- ta a bambini di età compresa tra i cinque anni e mezzo ed i dodici anni. Si terrà ad Ascia- no. Osserva Leonardo: «I bimbi avranno modo di vivere un’esperienza unica a contat- to con l’ambiente, potranno passeggiare nelle aree natura- li, scopriranno la loro ricchez- za e i loro segreti, osserveran- no la natura e, con un pizzico di fantasia, inventeranno sto- rie e personaggi fantastici e gli accompagneranno in una ma- gica avventura». Ad una voce tutti e quattro: «Proponiamo escursioni, gite ed attività vol- te alla conoscenza dei poli am- bientali della provincia di Pisa e delle altre aree del territorio toscano. In ultima analisi natu- ra, libertà e storia del territorio sono gli elementi che ci ac- compagnano ogni volta che percorriamounsentiero». ©RIPRODUZIONERISERVATA Primo pienone a Marina di Vecchiano Ombrelloni sulla spiaggia di Marina di Vecchiano Tra escursioni e campi solari L’associazioneFeroniahaapertoaCalcidoveorganizzeràanchelaboratori La base dell’albero spunta dall’asfalto: una trappola per automobilisti X VecchianoyS.GiulianoyCalci ILTIRRENO MERCOLEDÌ 10 GIUGNO 2015
  • 15. Sharon Braithwaite in Pisa, Wednesday 10th June 2015 Fruit and vegetables are now being sold on the premises of a former petrol station While the small historic shops are closing and the big supermarkets are filling their shelves with their products, in San Giuliano the agricultural firm “Ti Coltivo” has opened a space at the gates of Pisa, where seasonal fruit and vegetables will be sold. To do this they have completely refurbished the disused area of the old petrol station next to the bank Cassa di Risparmio di Lucca, Pisa, Livorno in via Calcesana in Ghezzano. The former petrol station. To create this innovative “supply station” the firm has invested about 80 thousand euros. It is the product of the passion of five young agronomists who after graduating dedicated themselves to the ancient trade of agriculture and recently decided to set up a new entrepreneurial activity that combines creating community, reducing environmental impact and promoting culture. Doing the shopping and reading a book. “Casa Ti Coltivo” is an alternative shop, a “concept store” that opened less than a month ago where you can shop, eat a salad or a sandwich with vegetables quench your thirst with a juice, as well as read a book and visit a temporary exhibition. The premises are divided into distinct spaces: one part is dedicated to the purchase of food and drinks, zero kilometres fruit and vegetables, another to the serving of food and drink consumption, relaxation and display of recycled objects and photos. Next to the wooden boxes of locally produced fruit and vegetables there are tables and chairs for a healthy break. “Casa Ti Coltivo” also organizes thematic meetings on Bio-architecture, the use of foods and their properties, workshops for children and evening events. From next week they will also be open in the evening for an organic wine-based aperitif and artisanal beers. The reclaimed area. "Before there used to be an abandoned, derelict Q8 petrol station. We reclaimed and redeveloped the area to create a green space, in a green area, available to the town - explains Alessandro Di Fonzo, one of the founders of "Ti Coltivo" -. Here goodness and health meet. We we grow vegetables and fruit using natural, market garden methods: we find the other products locally, preferably organic, of course. ». Respect for the environment. For the construction of the premises recycled materials with low environmental impact were used, salvaging and reusing old disused objects. Before opening, the San Giuliano agricultural enterprise launched the "Ti Baratto" ('I barter') initiative. "Our customers offered us things that they no longer used in exchange for fruit and vegetables - adds Di Fonzo -. We also sell plants and we do organic gardening: for example, if a customer has insect-infested plants, we go and inspect and evaluate the problems and introduce insects that are antagonists of the 'Bad' ones '. Everything is eco-sustainable: biodegradable packaging the electricity is not supplied by Enel (the Electricity Board) but by NWG, a Prato company that generates electricity exclusively from renewable sources. A project in line with the general trend towards healthy food, slow-food and reduction of environmental impact, attracting considerable attention since it was opened in mid-May with more than 100 visitors each day.
  • 16. scuola Defibrillatori nell’auditorium LihannodonatidueaziendeelafamigliadiAliceBernardi di Sharon Braithwaite  SANGIULIANOTERME È fallita la Cms Hotel srl, la so- cietàche ha gestitol’Hotel di Pi- sa (ex hotel Granduca) fino a marzo 2015. A quasi sette mesi dall’apposizione dei sigilli alla struttura alberghiera,ecco il fal- limento della terza gestione consecutiva. Simone Salsini, noto imprenditore di Porcari (Lucca) ed ex consigliere comu- nale, era amministratore unico di Cms Hotel srl: Marcella An- dreoliera la socia di maggioran- za e Concetta Italiano quella di minoranza. Cms Hotel ha gesti- to l’albergo dal febbraio 2014, dopo il fallimento della prece- dente gestione, Iniziative Turi- stichesrl. Per San Giuliano si tratta di una pagina nera che ha come protagonista un’importante struttura recettiva e come vitti- me i dipendenti, che hanno la- vorato senza percepire sette mensilità, difficilmente recupe- reranno quanto gli è dovuto. Tra loro ci sono anche dei lavo- ratori che hanno operato nella struttura per oltre vent'anni e che hanno conosciuto altri due fallimenti: quello di hotel Gest di Franco Albanesi (dichiarato l'11 maggio 2011) e quello di Iniziative turistiche, di Luigi Si- mari. «Abbiamo preso una grossa fregatura. Nelle nostre tasche vi entrano solo 500 euro mensili per la Naspi (il sussidio di disoccupazione introdotto dal Jobs act): meno della metà dello stipendio che avremmo dovutopercepire.Difficile cam- pare così. Il sindaco Sergio Di Maio ci ha aiutato più di tutti e lo ringraziamo molto – raccon- tano i dipendenti –. Negli ulti- mi dueanni abbiamo perso tut- to. Vogliamo che si indaghi su questa vicenda: com’è possibi- le creare una società con un ca- pitale infinitesimale? Perché nelle società che hanno gestito l’albergoci sonole stesse perso- ne?». Anche Franco Marchetti, vicesindaco e assessore alle at- tività produttive, chiede chia- rezza. «Speriamo che le proce- dure burocratiche in corso chiariscano la situazione – dice Marchetti –. Mi auguro che questo processo possa favorire l’individuazione di una soluzio- ne positiva per questa realtà importante, situata in una posi- zione strategica dal punto di vi- sta turistico. Speriamo che arri- vi un imprenditore che non sia solo ingordo, ma che veda le potenzialità del luogo». «La si- tuazione si è ulteriormente ag- gravata rispetto al passato – commenta il sindaco Sergio Di Maio–. Auspichiamo che quan- toprima si definisca la situazio- ne, affinché l’albergo possa ri- tornare ad essere protagonista delturismosangiulianese». ©RIPRODUZIONERISERVATA di Pierluigi Ara  SANGIULIANOTERME Due defibrillatori collocati all’auditorium della scuola media “Enrico Fermi” di Pon- tasserchio nel corso di una si- gnificativa cerimonia con il dottor Maurizio Cecchini, grande animatore della cam- pagna popolare contro le morti improvvise, alla pre- senza della preside Maria Pa- olaCiccone. L’evento si inserisce nell’iniziativa di raccolta fon- di e materiali “La scuola nel pallone”, nata quattro anni fa nelle scuole dell’infanzia del comprensorio in collabo- razione con il consiglio delle pari opportunità del Comu- nediSan Giuliano. I due defibrillatori sono stati donati uno dalle azien- de Edifor srl e Sereni Elettro- nicasnc,l’altrodalla famiglia Bernardi in memoria della fi- glia Alice, morta l’anno scor- so in un terribile incidente stradale. «Quando si riesce a fare un regalo di un certo ti- po nonostante un grande do- lore nel cuore si dona due volte. Grazie Mario». Questo è il commento del dottor Cecchini rivolto al padre del- la ragazza , per lo splendido gesto. L’intervento condotto dal dottor Cecchini ha puntato l’attenzione sul fenomeno della morte improvvisa, che ogni anno colpisce circa 70mila persone in Italia, una media di circa 20 ogni gior- no. «Qualunque sia la causa iniziale, l’evento finale è lega- to al 90% dei casi all’insorge- re di un’aritmia detta fibrilla- zione venticolare. Questa aritmia può essere interrotta con l’impiego del defibrilla- tore». L’uso del defibrillatore, co- me ha continuato nella spie- gazione il noto cardiologo, è semplicissimo ed automati- co. Possono utilizzarlo perso- ne che non sono né medici néinfermieri. I due defibrillatori sono stati consegnati agli inse- gnanti, i quali hanno espres- so il loro sentito ringrazia- mento e confermato come con un linguaggio semplice, professionale e competente possono essere trattati temi importanti come questo e sfatate false paure per affron- tare consapevolmente una si- tuazione d’emergenza con efficacia e sicurezza, come è stato sottolineato dalla mae- straCristinaPalla. Grande soddisfazione è stata espressa dalla preside Ciccone al gruppo di lavoro composto da Lucia Togneri, Mirna Paolicchi, Maria Pera- tello, Rossana Zanin, Katia Zavaglia, Leonardo Rossi e Laura Bellucci, con la speran- za di ripetere l’obiettivo e do- tare tutti i plessi di un defi- brillatoreautomatico. Auspicio ribadito anche dal consigliere Lara Ceccarel- li, intervenuta in rappresen- tanza dell’amministrazione comunale. I due nuovi defi- brillatori, collocati nelle scuole, si aggiungono agli ol- tre 280 apparecchi (che in gergo tecnico, scientifico e medico si chiamano “Dae”) installati personalmente dal dottor Cecchini nella provin- cia di Pisa in cui ha tenuto corsi gratuiti formando più di cinquemila “first respon- ders”. ©RIPRODUZIONERISERVATA Fallita la società che gestiva l’hotel Granduca di San Giuliano Aquasisettemesidall’apposizionedeisigilliallastrutturaun’altrapaginaneraperilturismolocale La“Cmssrl”avevaqualeamministratoreunicoSimoneSalsini,exconsiglierecomunalediPorcari Ilvicesindaco FrancoMarchetti: speroinunasoluzione positivaperquestarealtà importante.Miauguro arriviunimprenditore checredainunprogetto enonsiasoloingordo  VECCHIANO Hanno rubato almeno 150 metri di cavi elettrici dai pan- nelli solari dentro il capanno- ne di una impresa individua- le nell’area industriale di Mi- gliarinoPisano. I ladri hanno agito nel po- meriggio. La ditta si occupa di cablaggi e i cavi erano at- taccati ai pannelli solari. So- no stati tagliati e arrotolati perun totale di150metri. Una volta tolto il rivesti- mento di plastica si ottiene il rame che a 5/6 euro al chilo può essere rivenduto attra- verso i canali della ricettazio- ne. Il furto è stato denuncia- to ai carabinieri di Migliari- no. E sempre i carabinieri, nel Comune di San Giuliano Ter- me, hanno raccolto la denun- cia dell’ennesimo furto avve- nuto di notte in un’abitazio- ne. Iladrinonsisono limitatia entrare nella casa, con la gen- te a letto, ma dopo aver trafu- gato preziosi e altri oggetti di valore, hanno preso anche le chiavi dell’auto del proprieta- rioesono fuggiti. La frequenza dei furti sul territorio di San Giuliano conta almeno due-tre colpi al giorno considerando solo quelli che vengono denun- ciati. ©RIPRODUZIONERISERVATA LADRI SCATENATI Rubati cavi elettrici dentro un’azienda e anche un’auto Un presidio di protesta dei dipendenti dell’hotel Granduca con il sindaco di San Giuliano Alice Bernardi: in sua memoria è stato donato un defibrillatoreSe sei una persona giovane, dinamica e con spiccate doti commerciali entra a far parte di A. Manzoni, la concessionaria di pubblicità esclusiva dei mezzi del Gruppo L’Espresso tra i quali il Tirreno e di un qualificato gruppo di altri Editori. In qualità di Multimedia Account Manzoni, avrai la possibilità di incontrare ogni giorno importanti clienti e pianificare insieme campagne pubblicitarie multimediali, lavorando in autonomia ma potendo contare sul supporto dei migliori specialisti del settore. 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  • 17. The company that managed the hotel Granduca in San Giuliano has failed Almost seven months after the official seal was affixed to the building yet another black page for local tourism. The sole managing director of the company “Cms srl” was Simone Salsini, a former town councillor of Porcari Cms Hotel srl, the company that managed the Hotel di Pisa (formerly hotel Granduca) until March 2015, has filed for bankruptcy. Almost seven months after the official seal was affixed to the hotel facility, yet another bankruptcy of the third managing company. Simone Salsini, a well-known entrepreneur in Porcari (Lucca) and former town councillor, was the sole managing director of of Cms Hotel srl: Marcella Andreoli was the majority shareholder and Concetta Italiano minority shareholder. CmsHotel managed the hotel from February 2014, after the failure of the preceding management, Iniziative Turistiche srl. For San Giuliano it is a black page in which the protagonist is an important tourist accommodation and the victims are the employees, who have worked without being paid for six months and are unlikely to get back what is owed to them. Among them are workers who have worked in the hotel for over twenty years and have experienced two other bankruptcies: that of the hotel Gest directed by Franco Albanesi (declared on 11 May 2011) and that of Iniziative turistiche, directed by Luigi Simari. «We really have been ripped off. We get only 500 euros a month unemployment benefit (introduced by the Jobs act): less than half the wage we should have been paid. Difficult to make ends meet on that. The mayor Sergio Di Maio has helped us more than anyone and we are very grateful to him – the employees tell us –. In the last two years we've lost everything. We want there to be an enquiry into this affair: how is it possible to set up a company with such a small amount of capital? Why is it always the same people that have managed the hotel? ». Franco Marchetti, deputy mayor and councillor for productive activities is also demanding clarification. «We hope that the ongoing bureaucratic procedures will clarify the situation – says Marchetti –. I hope that these proceedings will lead to finding a positive solution for what strategically vital for tourism. We hope that there will be an entrepreneur who is just eager for profits, but also sees the potentialities of the place». «The situation has become worse compared to the past – is the comment by the mayor Sergio Di Maio –. We hope that the situation will be clarified as soon as possible so that the hotel can once again play a central role in the tourism of San Giuliano». Sharon Braithwaite in San Giuliano Terme (Pisa), 9th October 2015.
  • 18. diSharonBraithwaite  PISA Renato Nisticò è tornato al suo amato posto di lavoro, anche se per pochi minuti, nonostante la malattia che lo affligge da più di dieci anni. Il suo spirito batta- gliero è più vivo che mai e ad ac- coglierloalPalazzodelCapitano di piazza del Castelletto, attuale sede della biblioteca della Scuo- la Normale Superiore, ha trova- to i suoi amici e colleghi di una vita. L'ex bibliotecario della Scuola Normale Superiore ha espresso il desiderio di tornare in quei luoghi a lui tanto cari e l'associazione “Team Deri Sla”, fondata da Stefania Mazzucchi in memoria del marito Daniele, ha fatto tutto il possibile affin- ché queldesiderio diventasse re- altà.Nisticòèarrivatoabordodi un mezzo della Misericordia di Navacchio, accompagnato dai volontari, dal suo badante e la sua infermiera, da Mazzucchi e da Paolo Malacarne, primario della rianimazione di Cisanello. Grande la commozione di tutti nelrivederlo e nelleggere l'emo- zione nei suoi occhi, l'unica par- te del corpo che Nisticò può muovere. La Sla, infatti, è una malattia neurodegenerativa che immobilizza progressivamente il corpo. Un destino crudele che indebolisce e irrigidisce lenta- menteimuscoli,manon lamen- te, che rimane vigile e attenta. Il desiderio di comunicare, Nisti- cò lo esprime con lo sguardo, grazie all'insostituibile ausilio di Simonetta, la sua infermiera: con pochi cenni indica le lettere dell'alfabeto scritte su un foglio, componendo parole che vengo- no pronunciate da Simonetta. Quelle parole che Nisticò ha stu- diato, intrecciato, letto durante i suoi studi universitari in Cala- briaepoinellasuaamataPisa. Nisticò, nato a Catanzaro 56 anni fa, è stato un apprezzato studioso, scrittore e, per qual- che anno, anche collaboratore per l'inserto culturale del Tirre- no.Èautoredi diversi saggilette- rali e programmi radiofonici e fandelcantautoreFrancescoDe Gregori. La letteratura è da sem- pre la sua grande passione. “Team Deri” è nata nel marzo 2014persostenereimalatidiSla e i loro cari. Perché vivere nella malattia si può, come ha dimo- strato in vita Daniele Deri. I vo- lontari di questa associazione rendono possibile quelle azioni di vita quotidiana che la Sla tra- sformainostacoliinsormontabi- li. «Questo ritorno in Normale è un'occasione per far uscire all' aria aperta Nisticò e per portare avanti le attività di sensibilizza- zionesvolte dalla nostra associa- zione-diceMazzucchi-.Stiamo raccogliendo fondi per poter ac- quistare un'ambulanza per la Misercordia di Cascina, adatta ai malati di Sla, ma utilizzabile anche dal resto della popolazio- ne. In un'ambulanza attrezzata in questo senso il viaggio sareb- be sicuro e più comodo. Il pa- zientepotrebbeessereattaccato al respiratore e all'aspiratore ad inverter, per non perdere la cari- ca della batteria, e avere all'oc- correnza attrezzatura sanitaria fondamentale per ovviare a qualsiasiimprevisto». Alla raccolta fondi partecipe- ranno anche gli amici di Nisticò, che ieri ha visitato alcuni locali della biblioteca della Normale. Alla fine, Simonetta ha letto un suo messaggio rivolto ai presen- ti. «Cari colleghi, intervenire qui ècommoventecome immagine- rete. Tornare qui non è senza emozione, non solo perché tor- no tra gli amati colleghi ma per- chéilsognodiunabibliotecasiè innestato nel mio immaginario, finoalla creazione delvolume la- terziano su questi temi. Colgo l'occasionepersalutare Mazzuc- chi, Malacarne e la sua organiz- zazione che hanno reso possibi- le questa visita. Un abbraccio forte forte». Commossi i suoi ex colleghi,stupitidallagrintaedal coraggio di Nisticò, il quale, do- po aver trascorso molti anni in casa, ha deciso solo alcune setti- mane fa di uscire per visitare il suo ex posto di lavoro. «Nei pri- mi anni 2000 Renato lesse pub- blicamente l'Orlando Furioso, opera di Ludovico Ariosto ripro- posta quest'anno dalla Scuola Normale - commenta Elisabetta Terzuoli -. La sua bella voce ci è mancata molto, aveva un'impo- stazione vocale nota anche al grande pubblico grazie al suo programma su Radio2 dedicato alla letteratura». «Con un po' di buon senso, con questi malati si può andare dappertutto e in tranquillitàesicurezza-afferma Malacarne, primario dell'Auop e membro dell'associazione “Team Deri” -. Questi malati non devono essere reclusi in ca- sa. Se vogliono uscire, devono poterlofare». ©RIPRODUZIONERISERVATA La foto di gruppo con gli ex colleghi di lavoroe i volontari dell’associazione “Team Deri” Da Renato arriva una lezione di vita L’exbibliotecariodellaScuolaNormalechecombatteconlaSladaoltrediecianniètornatoasalutareicolleghidilavoro il desiderio di nisticò realizzato grazie all’associazione “team deri” Il momento dell’arrivo di Renato Nisticò con il mezzodella Misericordia di Navacchio (fotoservizio Fabio Muzzi) L’ingresso nella bibliotecadella Scuola Normale Un momento della visita Renatocomunica con gli occhi MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2016 ILTIRRENO Pisa VII
  • 19. Sharon Braithwaite in Pisa, 6th July 2016 Renato gives us a life lesson The former librarian of the Scuola Normale who has been fighting Sla for more than ten years has been back to see his work colleagues Renato Nisticò has returned to his beloved workplace, even if only for a few minutes, despite the disease that has afflicted him for more than ten years. His fighting spirit is more alive than ever and to welcome him at the Palazzo del Capitano of piazza del Castelletto, current seat of the school library of the Scuola Normale Superiore, he found his friends and colleagues of one life. Former librarian of Scuola Normale Superiore has expressed his wish to return in those places that are so dear to him and the "Team Deri Sla" association, founded by Stefania Mazzucchi in memory of her husband Daniele, has done everything possible to make his wish come true. Mr. Nisticò arrived in a vehicle of the Misericordia of Navacchio, accompanied by volunteers, by his carer and his nurse, by Mazzucchi e by Paolo Malacarne, head of Intensive Care at Cisanello hospital. Everyone is considerably moved at seeing him again and reading the emotion in his eyes, the only part of the body that Nisticò is able to move. The Als is in fact a neurodegenerative disease that progressively immobilizes the body. A cruel fate that slowly weakens and stiffens the muscles, but not the mind, which remains alert and attentive. Nisticò expresses the desire to communicate with his eyes, thanks to the irreplaceable aid of Simonetta, his nurse: with a few eye movements he indicates the letters of the alphabet written on a sheet, composing words that are pronounced by Simonetta. Those words that Nisticò studied, weaved together and read during his university studies in Calabria and then in his beloved Pisa. Nisticò, born in Catanzaro 56 years ago, was a acknowledged as scholar, writer and, for some years, also collaborator for the cultural insert in the Tirreno daily newspaper. He is the author of several literary essays and radio programs and is a fan of the singer-songwriter Francesco De Gregori. Literature has always been his great passion. "Team Deri" was born in March 2014 to support Als patients and their loved ones. Why live in the illness can be, as shown in life Daniele Deri. The volunteers of this association make possible those actions of everyday life that the Als transforms into insurmountable obstacles. "This return to the Scuola Normale is an opportunity to get Nisticò out into the open air and to continue the awareness-raising activities of our association - says Mazzucchi-. We are collecting funds to buy an ambulance for the Misercordia of Cascina, suitable for those suffering from Als, but usable also for the rest of the population. In an ambulance equipped in this way the journey will be safe and more comfortable. It will be possible to connect the patient to the respirator and to the inverter aspirator, so as not to lose the battery charge, and have
  • 20. when necessary the essential health equipment to deal with the unexpected ». Nisticò's friends will also participate in the fundraising. Yesterday he visited some places of the library of the Scuola Normale. To conclude, Simonetta read a message from him addressed to those present. "Dear colleagues, coming here is very moving for me, as you can imagine. Simply returning here is not without its emotion, not just because I find myself once again among my beloved colleagues, but also because the dream of a library was ingrained in my imagination and led me to write a book on the subject. I'd like to take the opportunity to greet Mazzucchi, Malacarne and his organization that made this visit possible. A big, big hug». His former colleagues are touched and amazed by the grit and the courage shown by Nisticò, who after spending many years at home, decided only a few weeks ago to come out and visit his former place of work. «In the early 2000s Renato read in public Orlando Furioso, the work by Ludovico Ariosto revived this year by the Scuola Normale - comments Elisabetta Terzuoli -. We miss his beautiful voice a lot and the special tone of his voice was also well known to the general public thanks to his program on Radio2 dedicated to literature». «With a little bit of it common sense, it's possible to go anywhere safely and in tranquillity with those affected by this disease - says Malacarne, head of the AUOP and member of the association "Team Deri" -. They must not be shut up in their homes. If they want to go out, they should be able to do so».