Progetto Psicomass 2012

1. NON E’
VERO MA
CI CREDO

2. IL MEME DELLA SUPERSTIZIONE
DAL PASSATO AD OGGI

3. CHE COS’E’ LA SUPERSTIZIONE?
IL TERMINE SUPERSTIZIONE DERIVA DAL LATINO
“SUPERSTITIONEM” CHE DISCENDE DA “SUPERSTARE” CON IL
SIGNIFICATO DI “STARE AL DI SOPRA” E QUINDI DI ESSERE
TESTIMONE (SUPERSTES) DI QUALCHE AVVENIMENTO PASSATO
CHE VIENE RICONOSCIUTO DAVVERO. IN GENERALE PER
SUPERSTIZIONE SI INTENDE OGNI ATTO AL QUALE SI
ATTRIBUISCE IL POTERE MISTERIOSO E IRRAZIONALE, DI
FAVORIRE UN EVENTO POSITIVO O DI SCONGIURARNE UNO
NEGATIVO.

4. LA CONIATURA DEL
TERMINE RISALE
ALL’EPOCA DEL
MAESTOSO IMPERO
ROMANO, QUANDO
CICERONE AFFIBBIO’
QUESTA ETICHETTA A
COLORO CHE
SCONGIURAVANO LE
DIVINITA’ DI SALVARLI,
DI LASCIARLI
SUPERSTITI, CIOE’ ILLESI
ALLE “PUNIZIONI
ULTRATERRENE”

5. NEL PASSATO QUALSIASI
VARIAZIONI, CAMBIAMENTO, EVENTO PARTICOLARE CHE
INTERVENIVA A MODIFICARE LA SITUAZIONE IN
ATTO, POTEVA DIVENTARE UN SEGNO ANNUNCIATORE DI
QUALCOSA CHE STAVA PER ACCADERE, FORSE INVIATO
DALLA DIVINITA’ PERCHE’ L’INDIVIDUO POTESSE
PRENDERE LE SUE PRECAUZIONI. SI PENSAVA CHE I FINI
FOSSERO I MEZZI CON I QUALI ESSA, DIVINITA’, POTEVA
DARE AVVERTIMENTI E METTERE IN GUARDIA;
L’INCIAMPARE, IL CANTO DI UNA CORNACCHIA O DI UN
GUSO, UN CATTIVO INCONTRO, UNA PAROLA
CASUALMENTE UDITA, UN SOGNO INFAUSTO, UN
ANFORA DI OLIO CHE SI ROVESCIASSE PER TERRA, TANTE
ALTRE INERZIE POTEVANO AVERE VALORE DI PRESAGIO.

6. LE PRIME FORME DI SUPERSTIZIONE
SECONDO ALCUNI SI POSSONO
RISCONTRARE GIA’ NELL’
ANTICHITA’, SONO PRESENTI TRACCE
NELLE CAVERNE. INFATTI SONO
VISIBILI RAFFIGURAZIONI DI TIPO
MAGICO- RELIGIOSO VOLTE A
PROVOCARE IL TERRORE NEI NEMICI
O A PROPIZIARE LA CACCIA E
QUINDI IL BENESSERE DEL GRUPPO.

7. L’INFITTIRSI DELLE SUPERSTIZIONI SI HA CON LA
NASCITA DEL CRISTIANESIMO. QUESTA NUOVA
RELIGIONE CONCEPIVA LA SUPERSTIZIONE COME UNA
FORMA PERVERTITA DI RELIGIONE. LA RELIGIONE
RISULTA ESSERE L’OPPOSTO DELLA
SUPERSTIZIONE, QUEST’ULTIMA E’ UN’EREDITA’ DEL
MONDO PAGANO.
LA RELIGIONE ERA CONSIDERATA IL CULTO DEL VERO
DIO, LA SUPERSTIZIONE QEULLA DEL FALSO, ESSA E’
UN SOPRAVVIVERE DEL PAGANESIMO E
DELL’IDOLATRIA. IL CRISTIANESIMO CONDANNAVA
OGNI FORMA DI ADORAZIONE NON DELLA DIVINITA’
MA DEGLI OGGETTI E DELLE IMMAGINI CHE LA
RAPPRESENTANO.

8. UN ESEMPIO DI CONDANNA DELLE
SUPERSTIZIONI DA PARTE DELLA
CHIESA CATTOLICA FU LA CACCIA
DELLE STREGHE. TRA IL 1227 E IL 1235
FU ISTAURATA L’INQUISIZIONE CONTRO
AL LE STREGHE E GLI ERETICI CON UNA
SERIE DI DECRETI PAGANI. DAL 1257 AL
1816 L’INQUISIZIONE TORTURO’ E
BRUCIO’ SUL ROGO MILIONI DI
PERSONE INNOCENTI. QUESTO REGIME
DI TERRORE DURO’ CINQUE
SECOLI, SOTTO LA BENEDIZIONE DI
ALMENO 70 PAPI, TUTTI IN QUALCHE
MODO COMPROMESSI CON QUESTI
CRIMINI.

10. LA PRETESA DEL CRISTIANESIMO DI RICONDURRE LE
RELIGIONI “PAGANE” NELL’ ALVEO DELLA SUPERSTIZIONE
E DI PORSI QUINDI SU UN PIANO DI SUPERIORITA’
RISPETTO AD ESSE, NONOSTANTE LE PRATICHE SI
SOMIGLINO, APPARE ALQUANTO OPINABILE.
INOLTRE IL CRISTIANESIMO SE DA UNA PARTE HA
RIDIMENSIONATO LA PRATICA
SUPERSTIZIOSA, DALL’ALTRA HA COMUNQUE
INCENTIVATO QUEST’ULTIMA ATTRAVERSO LA
RAFFIGURAZIONE DIABOLICA DEL MALE.

11. NONOSTANTE IL PASSARE DEGLI
ANNI LA SUPERSTIZIONE, IN ITALIA E
NEL RESTO DEL
MONDO, SOPRAVVIVE ANCORA.

12. NAPOLI
CAPITALE DELLE ANTICHE SUPERSTIZIONI

13. “ESSERE SUPERSTIZIOSI E’ DA IGNORANTI MA NON
ESSERLO PORTA MALE”
E. DE FILIPPO

14. TUTTE LE SUPERSTIZIONI SPARSE NEL
MONDO SONO RACCOLTE A NAPOLI E
INGRANDITE, MOLTIPLICATE POICHE’ LA
SUA CREDULITA’ E’ FRUTTO
DELL’IGNORANZA, DELLA MISERIA E
DELLE SVENTURE CHE A NAPOLI SI
SONO ALTERNATE DAI DIVERSI
ATTACCHI DEL COLERA ALLE ERUZIONI
DEL VESUVIO.

15. LE SUPERSTIZIONI A NAPOLI SONO STRETTAMENTE
CONNESSE AL GIOCO DEL LOTTO E ALLA LETTURA
DELLA SMORFIA. QUESTO GIOCO SI DIFFUSE NEL
1682.

16. LE SUPERSTIZIONI CHE NEL TEMPO
SI SONO MANTENUTE INTATTE
SOPRATTUTTO A NAPOLI SONO
LEGATE AD OGGETTI COMUNI CHE
SONO DIVENTATI DEI VERI E
PROPRI MEMI.

17. IL MEME DEL CORNO
UNO DEI PIU’ DIFFUSI E’ IL MEME CORNO. ESSO E’
L’AMULETO PIU’ PRESENTE NELLE CASE NAPOLETANE. AD
ESSO SONO ATTRIBUITI POTERI DI ALLONTANAMENTO
DELLE INFLUENZE MALIGNE E DELLA MALASORTE. DEVE
ESSERE ROSSO, FATTO A MANO, DONATO DA
QUALCUNO, “TOSTO” (DURO), “VACANTE”
(VUOTO), “STUORTO” (RICURVO) E A PUNTA.

19. IL MEME DEL GATTO NERO
IL MEME CHE IL GATTO NERO PORTI SFORTUNA HA RADICI MOLTO ANTICHE:
INFATTI, SI DICEVA, CHE I GATTI NERI ERANO IMBARCATI SULLE NAVI DEI
PIRATI PERCHE’ ERANO CONSIDERATI PiU’ ABILI NEL DARE LA CACCIA AI TOPI;
VEDERNE UNO PER STRADA SIGNIFICAVA, DUNQUE, CHE UNA NAVE PIRATA
ERA NEI PARAGGI; INOLTRE NEL MEDIOEVO ERANO CONSIDERATI COMPAGNI
DIABOLICI DELLE STREGHE, SIA PER IL COLORE NERO, CHE PER LA LORO
CONSUETUDINE DI USCIRE LA NOTTE. COL PASSARE DEL TEMPO QUESTO
ANIMALE RAPPRESENTA PER ALCUNI SIMBOLO DI SFORTUNA.

20. IL MEME DELLO SPECCHIO ROTTO
GIA’ PRIMA DELL’INVENZIONE DELLO
SPECCHIO SI RITENEVA CHE OGNI
SUPERFICIE RIFLETTENTE FOSSE DOTATA DI
PROPRIETA’ MAGICHE. L’UOMO
PREISTORICO CHE VEDEVA LA PROPRIA
IMMAGINE RIFLESSA NELL’ACQUA DI UN
LAGO O DI UNO STAGNO POTEVA PENSARE
CHE SI TRATTASSE DI UN ALTRO SE’. DI
CONSEGUENZA, QUALUNQUE DISTURBO
ARRECATO AL RIFLESSO POTEVA
SIGNIFICARE UN PERICOLO PER LA PROPRIA
SALUTE. LA CREDENZA SI RINFORZO’ CON
L’ARRIVO DEGLI SPECCHI: QUI, VEDENDO LA
PROPRIA IMMAGINE DISTORTA E SPEZZATA
NEI FRAMMENTI DI UNO SPECCHIO ROTTO,
DIVENTAVA ANCHE PIU’ FACILE CREDERE A
POSSIBILI CONSEGUENZE NEGATIVE.
OGGI, NONOSTANTE IL PASSARE DEGLI
ANNI, NON E’ SCOMPARSA L’IDEA CHE UNO
SPECCHIO ROTTO POSSA ARRECARE A CHI
LO ROMPE 7 ANNI DI SFORTUNA.

21. IL MEME DEL VENERDI’ 17
GIA’ NELLA GRECIA ANTICA IL NUMERO 17 ERA ABORRITO DAI SEGUACI DI
PITAGORA INQUANTO ERA TRA IL 16 E IL 18, PERFETTI NELLA LORO
RAPPRESENTAZIONI DI QUADRILATERI (4X4 E 3X6). NELL’ANTICO TESTAMENTO E’
SCRITTO CHE IL DILUVIO UNIVERSALE COMINCIO’ IL 17 DEL SECONDO MESE ED
ERA ABBINATO AL GIORNO VENERDI’ PERCHE’ QUESTO ERA IL GIORNO DELLA
PRESUNTA MORTE DI GESU’, MENTRE PER GLI ANTICHI ROMANI IL VENERDì ERA IL
GIORNO IN CUI SI PAGAVANO LE TASSE E SI ESEGUIVANO LE CONDANNE A
MORTE. INOLTRE NELLA SMORFIA NAPOLETANA IL NUMERO 17 RAPPRESENTA
“LA DISGRAZIA”

23. Le superstizioni “appaiono come particolari
meccanismi di difesa e di
rassicurazione, attraverso i quali individui e
gruppi immaginano giustificazioni dei loro
fallimenti e delle loro incertezze”, e per
questo, paradossalmente, “se le
superstizioni non esistessero, bisognerebbe
inventarle per la loro utilità nelle crisi
esistenziali”
Alfonso Maria Di Nola

24. LE SUPERSTIZIONI SONO
“UN PERFETTO MULINO
MECCANICAMENTE INECCEPIBILE
CHE, PERO’,
MACINA A VUOTO, PRODUCENDO IL
VUOTO”
Alfonso Maria Di Nola

25. GRUPPO “PROGETTO PSICOMASS 2012”
Tutor : Antonio Ferraioli
Addetto contenuti : Non Definito
Addetto strumenti : Anna Fontanella
Hub : Valerio Nastri
Osservatore dinamiche di
gruppo: Immacolata D’auria