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CHI SIAMO UNA COOPERATIVA SOCIALE ,[object Object]
che offre occasioni diaiuto a famiglie in situazioni di grave difficoltà;
che vuole contribuire allosviluppo di una comunità sociale più matura, più attenta e sensibile aibisogni-diritti dei piccoli.,[object Object]
I NOSTRI NUMERI Siamo un gruppo di 141 soci lavoratori. Circa 200 minori sono accolti nelle nostre comunità  o  sono  seguiti attraverso i nostri interventi. Oltre 500 bambini e adolescenti frequentano abitualmente i centri di aggregazione e di incontro.
CHI SIAMO UN’ASSOCIAZIONE FAMILIARE  che sperimenta il tentativo di rendere concreta e quotidiana la voglia di condivisione, di apertura, di accoglienza e di ricerca comune su quella strada che ci ha portati a comprenderci figli, oltre che fratelli.
LA NOSTRA RETE La Coop COMIN da oltre 30 anni è presente sul territorio lombardo. Operante principalmente nel Comune di Milano, negli anni ha costruito relazioni e sostenuto bambini e famiglie in molti territori. La Comunità di Famiglie “Sguardi” è presente a Cernusco da 15 anni e fa parte della più ampia rete di MCF, l’Associazione Mondo di Comunità e Famiglia presente su tutto il territorio nazionale.
IL PROGETTO La Girandola: un progetto innovativo perché… AFFIANCA l’accoglienza e la cura di una comunità educativa residenziale per bambini al calore ed alla passione delle famiglie, ma anche alla solidarietà verso chi si trova in un momento di difficoltà.  SPERIMENTA un modello di vicinato che genera benessere mettendo al centro le relazioni umane e l’accoglienza. COSTRUISCEin bioedilizia attraverso i più moderni sistemi, dando attenzione al presente e al futuro dell’ambiente in cui vivranno i bambini. APREi suoi spazi e le sue relazioni ai cittadini e alla comunità in cui è inserito.
IL PROGETTO - GLI OBIETTIVI Avviare un nuovo modello di comunità di accoglienza che si basi su una comunità di quattro famiglie che accolgono fino a otto minori.  La comunità di famiglie garantirà una presenza costante e si renderà disponibile ad un lavoro di progettazione educativa e di formazione. A tal scopo non tutti e due i genitori avranno un impegno lavorativo a tempo pieno fuori casa per meglio gestire i compiti educativi relativi alle accoglienze.  Inserire a fianco della comunità di famiglie una comunità educativa della Cooperativa Comin con 4 educatori e 8 minori accolti. Prevedere l’accoglienza in 4 piccoli appartamenti di donne sole con figli, di adolescenti in uscita da percorsi di comunità, di altre persone in condizioni di fragilità compatibili con l’ambiente familiare e il progetto nel suo complesso..  Progettare l’utilizzo degli spazi comuni, per favorire i rapporti con l’esterno e le iniziative di politiche sociali territoriali di apertura verso  famiglie e cittadinanza, in modo da rendere l’esperienza punto di riferimento, d’incontro e confronto ed occasione di maturazione sociale per tutta la città.
IL PROGETTO una casa  una comunità di famiglie una nuova comunità educativa residenziale  quattromini appartamenti  un’équipe educativa un salone  e un giardino
IL PROGETTO -  IL MODELLO EDUCATIVO L’innovazione pedagogicadi questo progetto consiste nell’affiancamento di una comunità educativa residenziale ad una comunità di famiglie accoglienti.  L’incontro tra le competenze educative degli operatori professionali e le competenze genitoriali delle famiglie, attraverso un’equipe educativa allargata e pratiche di buon vicinato, potrà generare un ambiente maggiormente accogliente a tutto vantaggio dei minori coinvolti. Sarà possibile anche accogliere in famiglia minori provenienti da situazioni più complesse. All’interno di un clima di comune appartenenza si potranno creare legami privilegiati, pur nel rispetto degli spazi, dei ruoli e degli ambiti decisionali di ognuno, e si potrà dare una risposta più flessibile ed articolata ai bisogni e ai desideri dei minori accolti.
IL PROGETTO -  IL MODELLO EDUCATIVO Progettare e gestire modelli di comunità di accoglienza che, sempre fondandosi sulla base di una solida professionalità nella lettura della situazione e nella progettazione degli interventi educativi,  siano ancora in grado di garantire ai ragazzi accolti risposte soddisfacenti ai bisogni evolutivi specifici di cui sono portatori.  Garantire contesti di vita che, seppur artificiali, permettano ai bambini l’instaurazione di legami esistenziali ed identificatori importanti e nello stesso tempo rispettosi della loro soggettività e della relazione, quand’anche debole e spesso disturbante, con i propri genitori naturali. Facilitare e a rendere possibili forme più efficaci di vicinanza tra famiglie, nel loro porsi come risorsa di accoglienza per la comunità sociale, trasformando le scelte di affido familiare in scelta di cittadinanza attiva condivisa con altre famiglie. Sperimentare forme sempre più efficaci di collaborazione e contaminazione tra le risorse informali di solidarietà presenti nella comunità sociale e le competenze professionali incaricate istituzionalmente dei compiti di cura sociale.
IL PROGETTO -  IL MODELLO EDUCATIVO Progettare e gestire modelli di comunità di accoglienza che, sempre fondandosi sulla base di una solida professionalità nella lettura della situazione e nella progettazione degli interventi educativi,  siano ancora in grado di garantire ai ragazzi accolti risposte soddisfacenti ai bisogni evolutivi specifici di cui sono portatori.  Garantire contesti di vita che, seppur artificiali, permettano ai bambini l’instaurazione di legami esistenziali ed identificatori importanti e nello stesso tempo rispettosi della loro soggettività e della relazione, quand’anche debole e spesso disturbante, con i propri genitori naturali. Facilitare e a rendere possibili forme più efficaci di vicinanza tra famiglie, nel loro porsi come risorsa di accoglienza per la comunità sociale, trasformando le scelte di affido familiare in scelta di cittadinanza attiva condivisa con altre famiglie. Sperimentare forme sempre più efficaci di collaborazione e contaminazione tra le risorse informali di solidarietà presenti nella comunità sociale e le competenze professionali incaricate istituzionalmente dei compiti di cura sociale.
IL PROGETTO - DOVE Via Briantea Via Manzoni
IL PROGETTO - LA CASA
IL PROGETTO - LA CASA Una CasaClimaB Fabbisogno termico inferiore a 50 kWh/m2.aConsuma meno di 5 litri di gasolio o 5 metri cubi di gas all’anno per metro quadro di superficie utile. Non lasciamo impronte nell’ambiente. Le case Rubner sono riciclabili al 100%. Questo significa non alterare assolutamente il ciclo naturale, non lasciare ruderi, quindi ridurre sensibilmente l’impronta che l’uomo lascia sul territorio. I materiali da costruzione sono prodotti con un consumo minimo di energia primaria perché forniti direttamente dalla natura. Il legno - la materia prima del futuro nel settore edile - presenta le caratteristiche ideali per la realizzazione di case ecologiche: è rinnovabile, duraturo e con proprietà termoisolanti superiori alla media. L‘integrazione nella struttura dei materiali isolanti traspiranti, come la canapa e il sughero, crea condizioni climatiche straordinarie all‘interno degli ambienti.
IL PROGETTO - LA CASA Vantaggi della costruzione in legno: ,[object Object]
Notevoli prestazioni a livello di isolamento termico, estivo ed invernale, con un risparmio di superficie, a parità di isolamento termico di circa il 4%.
Abitare sano: i materiali di finitura interni ed esterni favoriscono l’instaurarsi di un equilibrio ideale tra temperatura e umidità dell’aria e contribuiscono alla creazione di un habitat confortevole.
Struttura leggera con minore impatto e quindi costi, per le opere di fondazione

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Progetto LA GIRANDOLA

  • 1.
  • 2.
  • 3. che offre occasioni diaiuto a famiglie in situazioni di grave difficoltà;
  • 4.
  • 5. I NOSTRI NUMERI Siamo un gruppo di 141 soci lavoratori. Circa 200 minori sono accolti nelle nostre comunità o sono seguiti attraverso i nostri interventi. Oltre 500 bambini e adolescenti frequentano abitualmente i centri di aggregazione e di incontro.
  • 6. CHI SIAMO UN’ASSOCIAZIONE FAMILIARE che sperimenta il tentativo di rendere concreta e quotidiana la voglia di condivisione, di apertura, di accoglienza e di ricerca comune su quella strada che ci ha portati a comprenderci figli, oltre che fratelli.
  • 7. LA NOSTRA RETE La Coop COMIN da oltre 30 anni è presente sul territorio lombardo. Operante principalmente nel Comune di Milano, negli anni ha costruito relazioni e sostenuto bambini e famiglie in molti territori. La Comunità di Famiglie “Sguardi” è presente a Cernusco da 15 anni e fa parte della più ampia rete di MCF, l’Associazione Mondo di Comunità e Famiglia presente su tutto il territorio nazionale.
  • 8. IL PROGETTO La Girandola: un progetto innovativo perché… AFFIANCA l’accoglienza e la cura di una comunità educativa residenziale per bambini al calore ed alla passione delle famiglie, ma anche alla solidarietà verso chi si trova in un momento di difficoltà. SPERIMENTA un modello di vicinato che genera benessere mettendo al centro le relazioni umane e l’accoglienza. COSTRUISCEin bioedilizia attraverso i più moderni sistemi, dando attenzione al presente e al futuro dell’ambiente in cui vivranno i bambini. APREi suoi spazi e le sue relazioni ai cittadini e alla comunità in cui è inserito.
  • 9. IL PROGETTO - GLI OBIETTIVI Avviare un nuovo modello di comunità di accoglienza che si basi su una comunità di quattro famiglie che accolgono fino a otto minori. La comunità di famiglie garantirà una presenza costante e si renderà disponibile ad un lavoro di progettazione educativa e di formazione. A tal scopo non tutti e due i genitori avranno un impegno lavorativo a tempo pieno fuori casa per meglio gestire i compiti educativi relativi alle accoglienze. Inserire a fianco della comunità di famiglie una comunità educativa della Cooperativa Comin con 4 educatori e 8 minori accolti. Prevedere l’accoglienza in 4 piccoli appartamenti di donne sole con figli, di adolescenti in uscita da percorsi di comunità, di altre persone in condizioni di fragilità compatibili con l’ambiente familiare e il progetto nel suo complesso.. Progettare l’utilizzo degli spazi comuni, per favorire i rapporti con l’esterno e le iniziative di politiche sociali territoriali di apertura verso famiglie e cittadinanza, in modo da rendere l’esperienza punto di riferimento, d’incontro e confronto ed occasione di maturazione sociale per tutta la città.
  • 10. IL PROGETTO una casa una comunità di famiglie una nuova comunità educativa residenziale quattromini appartamenti un’équipe educativa un salone e un giardino
  • 11. IL PROGETTO - IL MODELLO EDUCATIVO L’innovazione pedagogicadi questo progetto consiste nell’affiancamento di una comunità educativa residenziale ad una comunità di famiglie accoglienti. L’incontro tra le competenze educative degli operatori professionali e le competenze genitoriali delle famiglie, attraverso un’equipe educativa allargata e pratiche di buon vicinato, potrà generare un ambiente maggiormente accogliente a tutto vantaggio dei minori coinvolti. Sarà possibile anche accogliere in famiglia minori provenienti da situazioni più complesse. All’interno di un clima di comune appartenenza si potranno creare legami privilegiati, pur nel rispetto degli spazi, dei ruoli e degli ambiti decisionali di ognuno, e si potrà dare una risposta più flessibile ed articolata ai bisogni e ai desideri dei minori accolti.
  • 12. IL PROGETTO - IL MODELLO EDUCATIVO Progettare e gestire modelli di comunità di accoglienza che, sempre fondandosi sulla base di una solida professionalità nella lettura della situazione e nella progettazione degli interventi educativi, siano ancora in grado di garantire ai ragazzi accolti risposte soddisfacenti ai bisogni evolutivi specifici di cui sono portatori. Garantire contesti di vita che, seppur artificiali, permettano ai bambini l’instaurazione di legami esistenziali ed identificatori importanti e nello stesso tempo rispettosi della loro soggettività e della relazione, quand’anche debole e spesso disturbante, con i propri genitori naturali. Facilitare e a rendere possibili forme più efficaci di vicinanza tra famiglie, nel loro porsi come risorsa di accoglienza per la comunità sociale, trasformando le scelte di affido familiare in scelta di cittadinanza attiva condivisa con altre famiglie. Sperimentare forme sempre più efficaci di collaborazione e contaminazione tra le risorse informali di solidarietà presenti nella comunità sociale e le competenze professionali incaricate istituzionalmente dei compiti di cura sociale.
  • 13. IL PROGETTO - IL MODELLO EDUCATIVO Progettare e gestire modelli di comunità di accoglienza che, sempre fondandosi sulla base di una solida professionalità nella lettura della situazione e nella progettazione degli interventi educativi, siano ancora in grado di garantire ai ragazzi accolti risposte soddisfacenti ai bisogni evolutivi specifici di cui sono portatori. Garantire contesti di vita che, seppur artificiali, permettano ai bambini l’instaurazione di legami esistenziali ed identificatori importanti e nello stesso tempo rispettosi della loro soggettività e della relazione, quand’anche debole e spesso disturbante, con i propri genitori naturali. Facilitare e a rendere possibili forme più efficaci di vicinanza tra famiglie, nel loro porsi come risorsa di accoglienza per la comunità sociale, trasformando le scelte di affido familiare in scelta di cittadinanza attiva condivisa con altre famiglie. Sperimentare forme sempre più efficaci di collaborazione e contaminazione tra le risorse informali di solidarietà presenti nella comunità sociale e le competenze professionali incaricate istituzionalmente dei compiti di cura sociale.
  • 14. IL PROGETTO - DOVE Via Briantea Via Manzoni
  • 15. IL PROGETTO - LA CASA
  • 16. IL PROGETTO - LA CASA Una CasaClimaB Fabbisogno termico inferiore a 50 kWh/m2.aConsuma meno di 5 litri di gasolio o 5 metri cubi di gas all’anno per metro quadro di superficie utile. Non lasciamo impronte nell’ambiente. Le case Rubner sono riciclabili al 100%. Questo significa non alterare assolutamente il ciclo naturale, non lasciare ruderi, quindi ridurre sensibilmente l’impronta che l’uomo lascia sul territorio. I materiali da costruzione sono prodotti con un consumo minimo di energia primaria perché forniti direttamente dalla natura. Il legno - la materia prima del futuro nel settore edile - presenta le caratteristiche ideali per la realizzazione di case ecologiche: è rinnovabile, duraturo e con proprietà termoisolanti superiori alla media. L‘integrazione nella struttura dei materiali isolanti traspiranti, come la canapa e il sughero, crea condizioni climatiche straordinarie all‘interno degli ambienti.
  • 17.
  • 18. Notevoli prestazioni a livello di isolamento termico, estivo ed invernale, con un risparmio di superficie, a parità di isolamento termico di circa il 4%.
  • 19. Abitare sano: i materiali di finitura interni ed esterni favoriscono l’instaurarsi di un equilibrio ideale tra temperatura e umidità dell’aria e contribuiscono alla creazione di un habitat confortevole.
  • 20. Struttura leggera con minore impatto e quindi costi, per le opere di fondazione
  • 21.
  • 22. Professionale, mettendo a disposizione tempo e competenze, preziosi per il conseguimento degli obiettivi.
  • 23.
  • 24. GRAZIE Con il contributo di