patto scuola-famiglia-territorio: costruzione condivisadi progetti educativi. Il patto educativo di corresponsabilita’ tra scuola e famiglia: monitoraggio tra le scuole lombarde. A cura di Guglielmo Benette e Alessandro Rota - Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo
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Il laboratorio per la terra, Terra ti voglio bene: proteggiamo l'acquaMichele Rovati
Abbiamo creato un laboratorio virtuale e reale, dove ciascuna scuola segue autonomamente attività didattiche operative e attiva scambi in rete per promuovere la conoscenza e il rispetto della realtà naturale e ambientale, la didattica per competenze trasversali, l’educazione alla cultura economica, l’innovazione didattica, la cultura digitale e dei media.
La metodologia trialogica utilizzata prevede la rielaborazione e la restituzione dei risultati attraverso la rete.
Quest’anno l’attenzione è posta sulle pratiche di sostenibilità per all’acqua. Dopo una prima fase di ricerca-azione, docenti e studenti, con il sostegno di un regista, hanno elaborato narrazioni e brevi filmati per comunicare la loro esperienza al gruppo allargato della comunità coinvolgendo anche le famiglie.
Associazione CAF - Centro di Aiuto ai Minori e alla Famiglia in crisi | WIS18...Iris Network
XVI Workshop sull'impresa sociale
13-14 settembre 2018, Riva del Garda
Intervento di Chiara Maria Leveque (Fondazione Lang) nella sessione "Misurare l’impatto: metodologie a supporto del cambiamento".
SESSIONE PARALLELA | venerdì 14 Settembre | ore 9
A cura di Elisa Chiaf | Università degli Studi di Brescia – Socialis
Intervengono:
Sara Depedri | Euricse
Stefano Mantovani | Cooperativa sociale Noncello, Pordenone
Sara Marconi | Rete delle Case del Quartiere, Torino
Stefania Ieluzzi | Comune di Torino – Cascina Roccafranca
Nicola Corini | Cooperativa sociale Cauto, Brescia
Chiara Maria Leveque | Fondazione Lang
Serena Kaneklin | Associazione CAF, Milano
Valentina Tosi, Gabriele Guzzetti | Tiresia, Politecnico di Milano
Matteo Olivo | Cooperativa sociale Uscita di Sicurezza, Grosseto
Oggetti alla ricerca. Negli ultimi anni il tema della misurazione d’impatto è entrato prepotentemente nelle agende delle imprese sociali italiane. Dopo la stagione della “rendicontazione sociale”, si è ora nella fase della “misurazione d’impatto”, tesa a definire se il progetto funziona o se genera il cambiamento atteso. A tali domande è necessario rispondere con metodologie complesse, per questo il supporto della ricerca risulta essere fondamentale. Dai metodi partecipativi alle sperimentazioni controllate randomizzate, l’attenzione sul “come si misura l’impatto” è altissima. Durante la sessione si dibatterà sul tema da un altro punto di vista: “come la misurazione è stata utilizzata”, per il cambiamento organizzativo, il supporto allo sviluppo di una policy, il capacity building o la legittimazione?
Formazione Firenze 2022 - Ruoli professionali: consapevolezza organizzativa e dimensione comunicativo relazionale
L'equipe e le famiglie, quali sinergie? - Dott.ssa Mauro Aula 1 26/03/2022 - Aula 2 - 02/04/2022
Il coordinamento pedagogico territoriale :
una risorsa strategica per la qualificazione di un sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni
18 Giugno 2021
Il coordinamento nelle Scuole dell’infanzia Statali.
L’esperienza della provincia di Modena.
Tiziana De Leo -
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Quest’anno l’attenzione è posta sulle pratiche di sostenibilità per all’acqua. Dopo una prima fase di ricerca-azione, docenti e studenti, con il sostegno di un regista, hanno elaborato narrazioni e brevi filmati per comunicare la loro esperienza al gruppo allargato della comunità coinvolgendo anche le famiglie.
Tutela della salute pubblica dal rischio amianto in Calabria Progetto di educ...Michele Rucco
Anche l’educazione ambientale è oggi sempre più orientata verso una prospettiva di sostenibilità per promuovere conoscenze e competenze che permettano di ripensare i nostri modelli di sviluppo e i nostri stili di vita secondo un’idea di crescita che possa dirsi sostenibile.
L’educazione ambientale a scuola è uno dei primi passi che gli studenti muovono per avvicinarsi al proprio futuro, consapevoli della necessità di adottare comportamenti di tutela nei confronti del maltrattato mondo che ci ospita da sempre. L’educazione ambientale è basata sullo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza ed al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.
La promozione di campagne di Educazione Ambientale è importante perché consente di far sviluppare la capacita di rapportarsi con il proprio territorio di appartenenza, leggendone i contenuti ed attivandone le risorse.
Premio pa sostenibile e resiliente 2020 template ppt(1)Michele Rovati
Terra ti voglio bene e per te...
Esperienze e pratiche di sonstenibilità nelle scuole primarie.
Un progetto per creare una comunità di apprendimento resiliente, capace di sviluppare in modo attivo e concreto strategie di superamento che affrontino le criticità ambientali emergenti, attraverso percorsi volti a generare una maggiore consapevolezza e capacità di azione, nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, delle risorse umane e delle pratiche di sostenibilità.
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Tutela della salute pubblica dal rischio amianto in Calabria Progetto di educ...Michele Rucco
Anche l’educazione ambientale è oggi sempre più orientata verso una prospettiva di sostenibilità per promuovere conoscenze e competenze che permettano di ripensare i nostri modelli di sviluppo e i nostri stili di vita secondo un’idea di crescita che possa dirsi sostenibile.
L’educazione ambientale a scuola è uno dei primi passi che gli studenti muovono per avvicinarsi al proprio futuro, consapevoli della necessità di adottare comportamenti di tutela nei confronti del maltrattato mondo che ci ospita da sempre. L’educazione ambientale è basata sullo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza ed al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali.
La promozione di campagne di Educazione Ambientale è importante perché consente di far sviluppare la capacita di rapportarsi con il proprio territorio di appartenenza, leggendone i contenuti ed attivandone le risorse.
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Esperienze e pratiche di sonstenibilità nelle scuole primarie.
Un progetto per creare una comunità di apprendimento resiliente, capace di sviluppare in modo attivo e concreto strategie di superamento che affrontino le criticità ambientali emergenti, attraverso percorsi volti a generare una maggiore consapevolezza e capacità di azione, nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, delle risorse umane e delle pratiche di sostenibilità.
5. I NOSTRI NUMERI Siamo un gruppo di 141 soci lavoratori. Circa 200 minori sono accolti nelle nostre comunità o sono seguiti attraverso i nostri interventi. Oltre 500 bambini e adolescenti frequentano abitualmente i centri di aggregazione e di incontro.
6. CHI SIAMO UN’ASSOCIAZIONE FAMILIARE che sperimenta il tentativo di rendere concreta e quotidiana la voglia di condivisione, di apertura, di accoglienza e di ricerca comune su quella strada che ci ha portati a comprenderci figli, oltre che fratelli.
7. LA NOSTRA RETE La Coop COMIN da oltre 30 anni è presente sul territorio lombardo. Operante principalmente nel Comune di Milano, negli anni ha costruito relazioni e sostenuto bambini e famiglie in molti territori. La Comunità di Famiglie “Sguardi” è presente a Cernusco da 15 anni e fa parte della più ampia rete di MCF, l’Associazione Mondo di Comunità e Famiglia presente su tutto il territorio nazionale.
8. IL PROGETTO La Girandola: un progetto innovativo perché… AFFIANCA l’accoglienza e la cura di una comunità educativa residenziale per bambini al calore ed alla passione delle famiglie, ma anche alla solidarietà verso chi si trova in un momento di difficoltà. SPERIMENTA un modello di vicinato che genera benessere mettendo al centro le relazioni umane e l’accoglienza. COSTRUISCEin bioedilizia attraverso i più moderni sistemi, dando attenzione al presente e al futuro dell’ambiente in cui vivranno i bambini. APREi suoi spazi e le sue relazioni ai cittadini e alla comunità in cui è inserito.
9. IL PROGETTO - GLI OBIETTIVI Avviare un nuovo modello di comunità di accoglienza che si basi su una comunità di quattro famiglie che accolgono fino a otto minori. La comunità di famiglie garantirà una presenza costante e si renderà disponibile ad un lavoro di progettazione educativa e di formazione. A tal scopo non tutti e due i genitori avranno un impegno lavorativo a tempo pieno fuori casa per meglio gestire i compiti educativi relativi alle accoglienze. Inserire a fianco della comunità di famiglie una comunità educativa della Cooperativa Comin con 4 educatori e 8 minori accolti. Prevedere l’accoglienza in 4 piccoli appartamenti di donne sole con figli, di adolescenti in uscita da percorsi di comunità, di altre persone in condizioni di fragilità compatibili con l’ambiente familiare e il progetto nel suo complesso.. Progettare l’utilizzo degli spazi comuni, per favorire i rapporti con l’esterno e le iniziative di politiche sociali territoriali di apertura verso famiglie e cittadinanza, in modo da rendere l’esperienza punto di riferimento, d’incontro e confronto ed occasione di maturazione sociale per tutta la città.
10. IL PROGETTO una casa una comunità di famiglie una nuova comunità educativa residenziale quattromini appartamenti un’équipe educativa un salone e un giardino
11. IL PROGETTO - IL MODELLO EDUCATIVO L’innovazione pedagogicadi questo progetto consiste nell’affiancamento di una comunità educativa residenziale ad una comunità di famiglie accoglienti. L’incontro tra le competenze educative degli operatori professionali e le competenze genitoriali delle famiglie, attraverso un’equipe educativa allargata e pratiche di buon vicinato, potrà generare un ambiente maggiormente accogliente a tutto vantaggio dei minori coinvolti. Sarà possibile anche accogliere in famiglia minori provenienti da situazioni più complesse. All’interno di un clima di comune appartenenza si potranno creare legami privilegiati, pur nel rispetto degli spazi, dei ruoli e degli ambiti decisionali di ognuno, e si potrà dare una risposta più flessibile ed articolata ai bisogni e ai desideri dei minori accolti.
12. IL PROGETTO - IL MODELLO EDUCATIVO Progettare e gestire modelli di comunità di accoglienza che, sempre fondandosi sulla base di una solida professionalità nella lettura della situazione e nella progettazione degli interventi educativi, siano ancora in grado di garantire ai ragazzi accolti risposte soddisfacenti ai bisogni evolutivi specifici di cui sono portatori. Garantire contesti di vita che, seppur artificiali, permettano ai bambini l’instaurazione di legami esistenziali ed identificatori importanti e nello stesso tempo rispettosi della loro soggettività e della relazione, quand’anche debole e spesso disturbante, con i propri genitori naturali. Facilitare e a rendere possibili forme più efficaci di vicinanza tra famiglie, nel loro porsi come risorsa di accoglienza per la comunità sociale, trasformando le scelte di affido familiare in scelta di cittadinanza attiva condivisa con altre famiglie. Sperimentare forme sempre più efficaci di collaborazione e contaminazione tra le risorse informali di solidarietà presenti nella comunità sociale e le competenze professionali incaricate istituzionalmente dei compiti di cura sociale.
13. IL PROGETTO - IL MODELLO EDUCATIVO Progettare e gestire modelli di comunità di accoglienza che, sempre fondandosi sulla base di una solida professionalità nella lettura della situazione e nella progettazione degli interventi educativi, siano ancora in grado di garantire ai ragazzi accolti risposte soddisfacenti ai bisogni evolutivi specifici di cui sono portatori. Garantire contesti di vita che, seppur artificiali, permettano ai bambini l’instaurazione di legami esistenziali ed identificatori importanti e nello stesso tempo rispettosi della loro soggettività e della relazione, quand’anche debole e spesso disturbante, con i propri genitori naturali. Facilitare e a rendere possibili forme più efficaci di vicinanza tra famiglie, nel loro porsi come risorsa di accoglienza per la comunità sociale, trasformando le scelte di affido familiare in scelta di cittadinanza attiva condivisa con altre famiglie. Sperimentare forme sempre più efficaci di collaborazione e contaminazione tra le risorse informali di solidarietà presenti nella comunità sociale e le competenze professionali incaricate istituzionalmente dei compiti di cura sociale.
16. IL PROGETTO - LA CASA Una CasaClimaB Fabbisogno termico inferiore a 50 kWh/m2.aConsuma meno di 5 litri di gasolio o 5 metri cubi di gas all’anno per metro quadro di superficie utile. Non lasciamo impronte nell’ambiente. Le case Rubner sono riciclabili al 100%. Questo significa non alterare assolutamente il ciclo naturale, non lasciare ruderi, quindi ridurre sensibilmente l’impronta che l’uomo lascia sul territorio. I materiali da costruzione sono prodotti con un consumo minimo di energia primaria perché forniti direttamente dalla natura. Il legno - la materia prima del futuro nel settore edile - presenta le caratteristiche ideali per la realizzazione di case ecologiche: è rinnovabile, duraturo e con proprietà termoisolanti superiori alla media. L‘integrazione nella struttura dei materiali isolanti traspiranti, come la canapa e il sughero, crea condizioni climatiche straordinarie all‘interno degli ambienti.
17.
18. Notevoli prestazioni a livello di isolamento termico, estivo ed invernale, con un risparmio di superficie, a parità di isolamento termico di circa il 4%.
19. Abitare sano: i materiali di finitura interni ed esterni favoriscono l’instaurarsi di un equilibrio ideale tra temperatura e umidità dell’aria e contribuiscono alla creazione di un habitat confortevole.