2. Indice
● Nell'Antichità
● XIXesimo e XXesimo secolo
● Tematiche e Stili
● Generi rivolti a Ragazzi e Adolescenti
● Generi rivolti a Adulti
● Origine degli Anime
● Boom degli Anime
● Industria e Mercato attuali
3. Nell'Antichità
Nel periodi Edo, precisamente verso il 1600 circa, si iniziarono a disegnare sulle
pareti dei templi delle "vignette" che rappresentavano scene con soggetti
religiosi. Spesso si trattava di grafiche erotiche, ma anche piante di costruzioni e
strisce satiriche. Le figure erano composte in monocromia, con profili raramente
colorati in maniera rudimentale.
4. La parola giapponese manga è stata coniata dal pittore Hokusai Katsushika, nel
1815 circa. Il significato letterale è “immagini divertenti” o “immagini in
movimento”. È stato il mangaka Kitazawa Rakuten, agli inizi del Novecento, ad
applicarla alle produzioni a fumetti.
La forma attuale del fumetto nipponico si è definita, invece, all’inizio del XX
secolo sotto l’influenza delle strips d’importazione, soprattutto americane
Nel dopoguerra, a differenza dei fumetti occidentali, che hanno subìto un
periodo di crisi, il manga consolida il proprio stile, soprattutto attraverso le opere
di Tezuka Osamu. Nelle sue narrazioni introduce un forte dinamismo e un
montaggio di stampo cinematografico, totalmente innovativo rispetto agli esempi
statici e teatrali fino allora conosciuti. Oggi il manga ha una diffusione capillare
in tutto l’arcipelago nipponico e la sua produzione rappresenta più di un terzo
delle pubblicazioni nazionali e più di un quarto delle entrate dell’intera editoria
giapponese.
XIXesimo e XXesimo secolo
5. Tematiche e Stili
Col tempo, il Manga, è diventato un vero e proprio oggetto culturale,
interessando tutte le classi sociali e tutte le generazioni. In effetti, esso, non è
solo uno specchio della società ma anche un modello di vita che tratta un ampio
ventaglio d’argomenti: la vita scolastica di bambini e adolescenti, la quotidianità
degli operai, lo sport, l’amore, la guerra, la letteratura, la storia, la cucina e molti
altri ancora.
6. Generi per Ragazzi e Adolescenti
Kodomo Manga
Creati per bambini più o meno dai 6 agli 11
anni. Utilizzano una grafica semplice e
un’impaginazione regolare, fanno abbondante
ricorso ad animali antropomorfi come
protagonisti e comprimari.
Shonen Manga
Per adolescenti. Sono caratterizzati da una
fisicità esagerata dei personaggi e dalla
prevalenza dell’azione sulla staticità. Sono il
genere più venduto nel mondo.
Shoujo Manga
Dedicati alle ragazze adolescenti. In essi è
esageratamente amplificata l’introspezione,
con prevalenza di primi piani e scene a pieno
campo in cui i protagonisti sono immersi nei
loro pensieri.
7. Generi per Adulti
Seinen Manga
Rivolti agli uomini in età adulta. Oggetti e
ambienti vengono rappresentati in maniera
realistica e i dettagli sono riportati con estrema
minuzia. È il genere graficamente più sobrio.
Josei Manga
Indirizzati alle donne over 20. Graficamente più
vivaci dei seinen manga e tematicamente più
maturi.
Hentai Manga
Opere contenenti riferimenti sessuali o
pornografici espliciti.È spesso abbreviato con il
termine etchi o ecchi.
Yaoi Manga
Manga focalizzato su relazioni omosessuali tra
protagonisti maschili. La storia è predominante, e
le scene di sesso non sono così particolareggiate
come nell’Hentai.
Yuri Manga
Manga che tratta relazioni omosessuali tra donne
o ragazze. Si enfatizza sia la parte sessuale che
quella romantica-emotiva delle relazioni tra
donne.
8. Origine degli Anime
La prima generazione di animatori sono i pionieri del 1900 che
dopo alcuni anni di studio cominciano le prime produzioni, ovvero
strisce comiche come quelle nei giornali. I corti vengono proiettati
all'interno dei rari cinema e dopo la proiezione la pellicola viene
tagliata e vendute in singole sequenze come strisce comiche.
La seconda generazione di animatori è costretta a vedersela con il
colosso Disney. Viene aggiunto il suono alle produzioni e si
incomincia ad usare l'animazione a celle che ridurrà di molto il
lavoro.
9. Il Boom degli Anime
Dalla metà degli anni sessanta in poi la scena dell'animazione giapponese
conosce sostanzialmente una crescita continua. Inoltre, i personaggi degli
anime vengono sfruttati a fini pubblicitari per i prodotti più disparati, garantendo
così alle case di produzione entrate ulteriori, e comincia anche a prendere piede
il finanziamento diretto delle serie da parte dei produttori di giocattoli, soprattutto
nell'ambito del genere robotico, finalizzato al successivo merchandising di
gadget. Fino agli anni ottanta si parlerà dunque di vero e proprio anime boom.
10. Industria e Mercato attuali
L'industria degli anime, il cui mercato annuale vale intorno ai 200 miliardi di yen,
conta circa 430 case di produzione in Giappone, di cui più della metà ha sede
nei quartieri centrali di Tokyo, con un indotto rilevantissimo. Inoltre, sempre più
spesso, i grandi studi giapponesi appaltano alcune fasi della produzione ad
aziende estere, soprattutto in Cina, Corea del Sud e Filippine, quando non
aprano direttamente filiali in quei paesi. Nei primi dieci anni del XXI secolo la
produzione di animazione commerciale in Giappone è cresciuta
esponenzialmente, contando quasi la metà delle oltre 6000 opere prodotte dal
1958 nei vari formati.