Il quadro degli adempimenti del consulente finanziario.
Pir
1. 1
1. Focus
Regole e opportunità
dei PIR
2. Investimento
Dove e in cosa
investono i PIR
Gli obiettivi dei PIR
3. L’esperienza europea
Il modello francese e
inglese
4. Punti chiave
I sei elementi
fondamentali dei PIR
5. FAQ
Le domande più
frequenti sui PIR
Piani Individuali di Risparmio
Punta al Made in Italy
e risparmi sul capital gain
2. 2
PIR
«Con la Legge di Bilancio (definita anche Legge di Stabilità 2017) vengono
introdotti i Piani Individuali di Risparmio (PIR). L’obiettivo del provvedimento
è di canalizzare il risparmio delle famiglie verso investimenti produttivi di lungo
termine, favorendo in questo modo la crescita del sistema imprenditoriale
italiano. I risparmiatori, persone fisiche, che indirizzano le loro risorse verso
strumenti finanziari di imprese industriali e commerciali italiane ed europee
radicate nel territorio italiano, beneficeranno di un incentivo fiscale importante:
esenzione dalle imposte dei proventi derivanti da tali investimenti. Condizione per
accedere all’agevolazione è quella di mantenere l’investimento per almeno
5 anni.»
Quindi cosa significa PIR? Una sigla di tre lettere che indica i Piani Individuali
di Risparmio, un acronimo che spesso leggiamo sui giornali o in internet. Ma
non dobbiamo fermarci alla semplicità del nome, dietro la sigla la materia è
complessa, molte le opportunità fiscali. È opportuno affidarsi a un esperto per
capire in quale strumento investire, quanto e quando farlo per pianificare in modo
attento il risparmio che a esso si vuole dedicare.
Fonte: http://www.mef.gov.it
3. 3
1. FOCUS
Regole e opportunità
dei PIR
Sono arrivati anche in Italia i tanto acclamati PIR. Di cosa si tratta realmente? Prima di scegliere
seguendo la «moda» del momento, capiamo insieme cosa sono e perché possono essere
un’opportunità per chi vuole investire.
1. COSA SONO I PIANI
INDIVIDUALI DI
RISPARMIO (PIR)?
Un Piano Individuale di Risparmio si può considerare come un
“contenitore fiscale” di strumenti finanziari (sottoforma di OICR,
gestione patrimoniale, contratto di assicurazione, deposito titoli che
permette ai risparmiatori (persone fisiche) di usufruire di interessanti
incentivazioni fiscali vincolate al rispetto di determinate condizioni.
COSASONO
2. QUALI VANTAGGI
FISCALI?
Esenzione dell’imposta sul capital gain: esenzione delle tasse sulle
rendite finanziarie (cedole, dividendi e guadagni in conto capitale),
pari al 26% per azioni o obbligazioni e del 12.5% per titoli di Stato in
White List.
Esenzione dall’imposta di successione in caso di trasferimento mortis
causa degli strumenti detenuti nel piano al momento dell’evento.
OPPORTUNITÀ
3. COME USUFRUIRE
DEI VANTAGGI
FISCALI PREVISTI
DAI PIR?
Per poter usufruire dell’incentivazione fiscale i risparmiatori (persone
fisiche residenti in Italia) devono:
Investire massimo 30 mila euro l’anno (fino ad un massimo di 150
mila euro versati).
Restare investiti per 5 anni.
Investire sul «Sistema Italia» rispettando le indicazioni della normativa
vigente in termini di composizione dell’investimento.
REQUISITI
4. 4
2. INVESTIMENTO
Dove e in cosa
investono i PIR
I PIR nascono per indirizzare gli investimenti delle famiglie italiane con l’obiettivo di rafforzare il capitale delle imprese
italiane di dimensioni medio-piccole e allo stesso tempo per consentire ai risparmiatori di investire nel proprio Paese.
Questo è un modo nuovo per investire e dare un sostegno alle PMI italiane.
INVESTIMENTO
QUALIFICATO
INVEST
IM
ENTOLIBERO
30% MAX
ALTRI STRUMENTI FINANZIARI
Parte del capitale, pari al massimo
al 30% del valore complessivo,
può essere investito in qualsiasi
strumento finanziario
(compresa la liquidità)
ALMENO 70%
STRUMENTI FINANZIARI EMESSI
DA SOCIETÀ ITALIANE
Almeno il 70% del capitale è investito
in strumenti finanziari (azioni e
obbligazioni, quotate e non) emessi da
società italiane o da società europee con
un’organizzazione stabile in Italia
ALMENO 21%
STRUMENTI FINANZIARI EMESSI
DA SOCIETÀ ITALIANE NON
QUOTATI SUL FTSE MIB
Il valore complessivo degli
strumenti detenuti nel PIR,
investito in strumenti emessi
da società diverse da quelle
inserite nell’indice FTSE MIB,
deve essere pari almeno al
21%, ovvero pari almeno al
30% di quel 70% minimo di
investimento qualificato
PIR
UN INVESTIMENTO
FOCALIZZATO SULL’ITALIA
SUDDIVISIONE DEL
CAPITALE INVESTITO 0%
100%
10%
QUOTA MASSIMA INVESTITA IN
STRUMENTI FINANZIARI EMESSI
DA UNA STESSA SOCIETÀ
La normativa prevede che il
patrimonio totale del PIR non può
essere investito per una quota
superiore al 10% in strumenti
emessi dalla stessa società
5. 5
2. INVESTIMENTO
Gli obiettivi dei PIR
I PIR sono stati ideati per convogliare il risparmio delle famiglie italiane verso le piccole e medie
imprese, che rappresentano le fondamenta del tessuto economico italiano e che da sempre hanno
fatto ricorso al canale bancario per finanziarsi.
PER CHI INVESTE PER LE PMI
I risparmiatori, persone fisiche, avranno l’opportunità di:
1. Pensare a un investimento con un orizzonte
temporale medio-lungo.
2. Usufruire di un interessante incentivo fiscale.
1. Le PMI avranno accesso a un canale di
finanziamento alternativo al tradizionale canale
bancario.
2. Uno stimolo allo sviluppo per il sistema italiano
Made in Italy.
3. A livello strettamente finanziario si accende un
focus sulle azioni e le obbligazioni delle PMI
quotate a Piazza Affari, un segmento a volte
trascurato dagli investitori.
IPOTESI DI INVESTIMENTO IN UN PIR
PERFORMANCE CALCOLATA IN BASE A UN RENDIMENTO IPOTETICO DEL 4% ANNUO COSTANTE
INVESTIMENTO IN ALTRI
STRUMENTI FINANZIARI
INVESTIMENTO IN
UN PIR AZIONARIO
DURATA 10 anni
CAPITALE INVESTITO 150.000 €
(30.000 euro all’anno per i primi 5 anni)
GUADAGNO LORDO 47.693 €
TRATTENUTE FISCALI 12.400 € -
GUADAGNO NETTO 35.293 € 47.693 €
47.693 €
GUADAGNO NETTO
CON IL PIR
Considerato che i rendimenti passati non sono indicativi dei rendimenti futuri, non è fornita alcuna garanzia
di raggiungimento degli obiettivi di investimento riportati nel documento.
Gli obiettivi dei PIR
NB: VEDI ALLEGATO 1 PER DETTAGLI RELATIVI AL MECCANISMO DI INVESTIMENTO PER BENEFICIARE DELL’AGEVOLAZIONE FISCALE SUL CAPITAL GAIN
6. 6
L’EXPORT ITALIANO NEL MONDO
12,5%
AMERICHE
14,5%
ASIA
4,1%
AFRICA
66,8%
EUROPA
PMI
COSA SONO LE PMI
Le piccole e medie imprese sono aziende le cui dimensioni rientrano entro certi limiti occupazionali e finanziari
prefissati. Sono il motore dell’economia italiana. I limiti di fatturato su base annua sono 10 milioni di euro (tra 0
e 49 dipendenti) per le piccole imprese e 50 milioni (tra 50 e 249 dipendenti) per quelle medie.
1°
2°
3°
4°
5°
6°
10,8%
MACCHINE
DI IMPIEGO
GENERALE
5,1%
AUTOVEICOLI
4,7%
ALTREMACCHINE
PERIMPIEGHI
SPECIALI
4,6%
MEDICINALI
E PREPARATI
FARMACEUTICI
3,9%
ARTICOLI DI
ABBIGLIAMENTO1
2,2%
PRODOTTI
CHIMICI DI BASE2
Fonte: elaborazioni Osservatorio Economico Ministero Sviluppo Economico su dati Istat. Secondo le stime preliminari diffuse dall’ISTAT le esportazioni italiane nei paesi extra
UE a gennaio 2017 registrano un incremento del 19,7% rispetto a gennaio del 2016.
http://www.mise.gov.it/images/stories/commercio_internazionale/osservatorio_commercio_internazionale/commento_dati/commercio_extra_ue_gennaio_2017.pdf
1) Escluso abbigliamento in pelliccia
2) Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie
I PRIMI SEI IN CLASSIFICA DEI PRINCIPALI PRODOTTI ESPORTATI DALL’ITALIA - ANNO 2016
2. INVESTIMENTO
7. 7
3. L’ESPERIENZA
EUROPEA
Il modello francese e
inglese
I Piani Individuali di Risparmio italiani non sono i primi esempi in Europa in questo campo. In
particolare sono interessanti le soluzioni adottate ormai da parecchio tempo in Francia e Gran
Bretagna, i cugini dei PIR nostrani ci aiutano a capire le potenzialità dei nuovi strumenti sbarcati
in Italia da pochi mesi.
FRANCIA
Plan d’Epargne en Actions (PEA)
GRAN BRETAGNA
Individual Saving Account (ISA)
I PIR francesi, chiamati Plan d’Epargne en
Actions (PEA), hanno visto la luce nel lontano
1992 e, secondo le stime governative, oggi
gestiscono dai 100 ai 120 miliardi di euro. Gli
ultimi dati ufficiali, rIsalenti al 2013, parlavano
di circa 5 milioni di sottoscrittori. I PEA sono
prodotti di risparmio che permettono di
acquistare un portafoglio di azioni francesi
ed europee, beneficiando di una fiscalità
agevolata sui guadagni dell’investimento.
Questi titoli possono essere venduti in
qualsiasi momento con l’obiettivo di ottenere
una plusvalenza dalle cessioni. La giacenza
massima del singolo PEA, al netto dei guadagni
ottenuti, è pari a 150 mila euro.
Gli Individual Saving Account (ISA) sono stati
introdotti in Gran Bretagna nel 1999 e oggi
vantano numeri di tutto rispetto, frutto anche
di una società finanziariamente più evoluta
rispetto al resto d’Europa: gli ISA gestiscono
518 miliardi di sterline e di questi, solamente
negli ultimi due anni, ne sono stati raccolti 160
miliardi. I PIR britannici sono simili a conti di
risparmio, dove è possibile depositare azioni,
obbligazioni, fondi e polizze assicurative,
altamente flessibili. Infatti il risparmiatore ha la
possibilità di uscire, rientrare dall’investimento,
effettuare prelievi in qualsiasi momento, senza
perdere i risparmi fiscali.
8. 8
4. I PUNTI CHIAVE
I sei elementi
fondamentali dei PIR
1. CHE COS’È IL PIR Il Piano Individuale di Risparmio è un “contenitore fiscale”
(OICR, gestione patrimoniale, contratto di assicurazione, deposito
titoli) all’interno del quale si può collocare qualsiasi tipologia di
strumento finanziario (azioni, obbligazioni, quote di OICR, liquidità)
rispettando determinate regole di investimento.
2. I BENEFICIARI
DELLE
AGEVOLAZIONI
Ogni persona fisica può essere titolare di un unico Piano Individuale
di Risparmio, e ciascun piano di risparmio non può avere più di un
titolare. I beneficiari delle agevolazioni fiscali sono quindi le persone
fisiche per quanto riguarda gli investimenti effettuati al di fuori
dell’esercizio di impresa.
3. I VANTAGGI
FISCALI
I PIR prevedono l’esenzione dell’imposta sui redditi generati
dall’investimento (aliquota massima del 26%) e l’esenzione delle
imposte di successione. Per beneficiare dei vantaggi fiscali la durata
minima di permanenza nel piano è cinque anni.
4. DURATA MINIMA
DELL’INVESTIMENTO
Non è prevista una durata minima o massima. La normativa
prevede che il periodo di detenzione di un PIR, per beneficiare delle
agevolazioni fiscali, sia pari a cinque anni. Un modo per impedire
investimenti con fine speculativo e favorire un orizzonte temporale
di medio termine, utile anche alle imprese destinatarie delle risorse.
5. QUANTO È
POSSIBILE
INVESTIRE
Uno dei vincoli dell’investimento è rappresentato dai limiti alle
somme investite. Ogni persona fisica può investire fino a 30 mila
euro all’anno nei piano di risparmio individuale, con un tetto
massimo pari a 150 mila euro dell’investimento complessivo.
6. MANCATO
RISPETTO DELLE
REGOLE
Qualora l’investimento non abbia durata di cinque anni o
non presenti le caratteristiche della normativa relative alla
concentrazione/diversificazione degli strumenti in portafoglio,
verranno applicate le imposte ordinarie sui redditi percepiti
dall’investitore (più gli interessi).
9. 9
5. FAQ
Le domande più
frequenti sui PIR
1. A CHI DEVO
RIVOLGERMI PER
INVESTIRE NEI PIR?
A un intermediario qualificato. In questo momento, molte realtà stanno proponendo
i PIR alla propria clientela. Il nostro suggerimento è di consultare un esperto di mercati
finanziari e che conosca bene la situazione personale ed economica di chi desidera
investire in un PIR per valutare un’opportuna diversificazione del proprio piano di
risparmio nel tempo.
2. SONO UN
IMPRENDITORE,
POSSO INVESTIRE
IN UN PIR?
Sì, certo, ma come persona fisica residente in Italia, le persone giuridiche non possono
intestarsi un PIR perché la legge di stabilità prevede le agevolazioni fiscali solo per le
persone fisiche.
3.CI SONO DEI
LIMITI DI ETÀ PER
INVESTIRE IN UN
PIR?
No, la normativa non prevede limiti di età, ma è bene tenere presente che uno dei
vincoli del PIR è la detenzione dell’investimento per almeno 5 anni consecutivi per
ottenere la detassazione sui capital gain. Per conoscere tutte le altre agevolazioni previste,
il suggerimento è quello di parlarne col proprio Financial Advisor.
4. POSSO INVESTIRE
LA CIFRA CHE
DESIDERO IN UN
PIR?
Sì, ma occorre ricordare che la detassazione del capital gain verrà applicata solo sul
massimale annuo di 30 mila euro fino a un accumulo massimo di 150 mila euro.
Il quinquennio dell’investimento è un requisito obbligatorio per ottenere l’agevolazione
fiscale.
5. BISOGNA
CONOSCERE
BENE I MERCATI
FINANZIARI PER
INVESTIRE NEI PIR?
Sì. La conoscenza dei mercati finanziari è importante, ma se non la si possiede è bene
rivolgersi a un esperto che possa spiegare in modo semplice quali sono i rischi connessi
a questo prodotto che nasce, anche, come strumento per veicolare i risparmio delle
famiglie italiane verso le Piccole e Medie Imprese. La volatilità e la minore liquidità degli
strumenti in portafoglio non vanno mai sottovalutati, in modo particolare quando si parla
di PIR.
10. 10
DAL 2007 A OGGI RATING
AAOutlook STABILE
RATING STANDARD & POOR’S
1890
NASCE ALLIANZ
€ 1.871 mld
PATRIMONIO IN GESTIONE
OLTRE
86 mln
DI CLIENTI NEL MONDO
1970
NASCE ALLIANZ BANK
FINANCIAL ADVISORS
€ 39 mld
PATRIMONIO
IN GESTIONE
OLTRE
2.300
FINANCIAL ADVISOR
IN ITALIA
Fonte: www.allianz.com e Allianz Bank Financial Advisors S.p.A. - dati al 31 dicembre 2016
ALLIANZ
LA SOLIDITÀ E L’AFFIDABILITÀ DI UN LEADER MONDIALE
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