Il contesto in cui viviamo è in costante evoluzione e sempre più complesso. Gli elementi di incertezza alimentano la necessità di proteggere efficacemente il proprio patrimonio, evitando la ricerca di un rimedio quando una criticità è già sorta.
La previdenza per famiglie e privati secondo Azimut
Nr.04 Newsletter_Come proteggere il proprio patrimonio
1. Federica
Venturi
Consulente Patrimoniale
Via Don Andrea Carminati, 1 - 24068 Seriate (BG)
Tel. +39.035 297205 - Mobile +39.347 5612959
e-mail: fventuri@fideuram.it; www.linkedin.com/in/federicaventuri
Numero 04 – Ottobre 2017
COME PROTEGGERE IL
PROPRIO PATRIMONIO?
Il contesto in cui viviamo è in costante
evoluzione e sempre più complesso.
Consideriamo che:
1. I cambiamenti sociali in questi anni sono
stati profondi: siamo passati dal modello
di famiglia degli anni ’70, basato sulla
superiorità sociale e giuridica del
capofamiglia, al modello attuale che vede
l’autonomia del singolo, libero di mutare
l’assetto delle relazioni. Abbiamo famiglie
tradizionali, allargate, unioni civili, coppie
di fatto;
2. Stiamo assistendo al progressivo
invecchiamento della popolazione, con
una concentrazione dei patrimoni nella
fascia over 65 anni;
3. I dati mostrano che nel nostro Paese le
pensioni pubbliche di domani non
riusciranno a garantire lo stesso livello di
sicurezza che hanno avuto le generazioni
precedenti;
4. In Italia, circa il 70% delle imprese con un
fatturato compreso tra 20 e 50 milioni di
euro è di tipo familiare, così come il 59%
delle aziende con un fatturato oltre i 50
milioni. Di queste il 25% è guidato da un
leader di età superiore ai 70 anni e quasi
una su cinque dovrà affrontare il ricambio
generazionale nei prossimi 5 anni
[Osservatorio Aub]. Le imprese che
arrivano alla seconda generazione sono il
31%, e solo il 13% arriva alla terza
generazione;
5. In Europa la ricchezza viene soprattutto
dall’attività imprenditoriale (50%) e
dall’eredità (19%), piuttosto che dal
reddito da lavoro [fonte: World Wealth
Report Capgemini 2016];
6. In Italia c’è una bassa propensione a
pianificare il passaggio generazionale:
solo il 15% delle successioni passa da un
testamento, che è uno strumento valido
per dividere il proprio patrimonio in vita,
evitando eventuali dispute tra gli eredi;
7. Il quadro normativo è in evoluzione:
certificato successorio europeo, riforma
del catasto, possibili variazioni sulle
imposte successorie, legge sul “Dopo di
noi”, legge sulle unioni civili e contratti di
convivenza.
Tanta incertezza: e il patrimonio?
Questi elementi di incertezza alimentano la
necessità di proteggere efficacemente il
proprio patrimonio, e per farlo è fondamentale
agire in anticipo: in questo caso vale di certo
il detto “prevenire è meglio che curare!”.
Difendere il patrimonio significa mantenere
indenne la propria ricchezza dai possibili
rischi diretti ed indiretti a cui è esposto.
Chiaramente difendere il patrimonio
aziendale è diverso che tutelare il patrimonio
2. Federica
Venturi
Consulente Patrimoniale
Via Don Andrea Carminati, 1 - 24068 Seriate (BG)
Tel. +39.035 297205 - Mobile +39.347 5612959
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Numero 04 – Ottobre 2017
di una persona da una crisi familiare,
piuttosto che dall’azione di futuri creditori, od
ancora ottimizzarne il passaggio, sia in
termini finanziari, fiscali che successori.
La situazione di ciascuno è evidentemente
unica, perché differenti sono il contesto, i
legami, le necessità, le intenzioni. Ne deriva
che diversi sono i rischi a cui il patrimonio di
ciascuno è sottoposto.
L’importanza di pianificare la
protezione
La gestione ottimale di un intero patrimonio -
finanziario, immobiliare, aziendale – richiede
un approccio globale finalizzato a individuare
per tempo le migliori soluzioni che possano
salvaguardarlo nelle diverse fasi del suo ciclo
di vita, dalla sua costituzione, allo sviluppo,
alla tutela ed, infine, alla sua trasmissione. In
questo modo si evita la ricerca di un rimedio
nel momento in cui una eventuale criticità è
già sorta.
Il contesto giuridico economico sociale è
diventato così complesso che non è più
consigliabile agire da soli, ma si rende
opportuno, se non necessario, avvalersi di un
professionista della consulenza con un’ottica
più ampia rispetto a quella strettamente
finanziaria, estesa alla famiglia, agli aspetti
fiscali ed immobiliari.
L’evoluzione della consulenza a
tutela dell’intero patrimonio
Da tempo è in atto una evoluzione di ruolo
del consulente finanziario, che richiede una
preparazione qualificata, per rispondere
all’esigenza di ampliare il perimetro oggetto
della consulenza, dal portafoglio finanziario
(che già supera il concetto di “prodotto”
finanziario, tuttora adottato comunque da
parte di alcuni operatori del mercato), al
patrimonio complessivo, avendo un
professionista di riferimento: il consulente
patrimoniale.
L’obiettivo è fornire suggerimenti che
riguardano tutto il patrimonio, condividendoli
con i professionisti legali e fiscali della
famiglia. Si tratta di definire una visione
strategica del patrimonio, andando oltre al
concetto della “performance”. Per questo
occorrono affidabilità e continuità di rapporto:
alla base della consulenza patrimoniale c’è
una relazione a lungo termine basata sulla
fiducia.
Il consulente patrimoniale ha il compito di
esplorare le esigenze personali in ogni
ambito: familiare, immobiliare, finanziario, dei
beni reali. Attraverso lo studio del contesto
specifico individua possibili soluzioni
personalizzate, definite interfacciandosi con
un’equipe di professionisti (specialisti in
successioni, notai, avvocati,
commercialisti…).
È consigliabile rivolgersi ad un consulente
patrimoniale per tempo, ovvero il prima
possibile!