Intervento presentato al convegno ITALE "Oltre l'OPAC: nuovi strumenti e nuovi servizi per contesti bibliotecari in evoluzione", tenuto a Napoli il 14 dicembre 2011
Modelli di cooperazione: opportunità e problemiBonaria Biancu
Intervento al convegno ITALE "Oltre l’OPAC: nuovi strumenti e nuovi servizi per contesti bibliotecari in evoluzione", tenuto a Napoli il 14 dicembre 2010
The scripting library: Combining data and information in the libraryBonaria Biancu
The document discusses the concept of a "Scripting Library" which combines data and information from multiple sources to build new applications and services using mashup technologies. It provides examples of existing mashups that combine library data from APIs and describes how libraries can expose their data through standardized interfaces to encourage reuse and innovation. The goal is to make library data more accessible and reusable on the web through open formats and by allowing users to manipulate and remix the data.
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FE@R2B - Workshop Public eProcurement: nuovi scenari e sviluppiEPOCA
Il progetto FE: una testimonianza di un modello open-source per gestire le fatture elettroniche rivolto alle Pubbliche Amministrazioni e agli Enti Pubblici
Private cloud computing in organizzazioni complesseLuca Garlaschelli
Private Cloud Computing nell’ambito di Organizzazioni complesse: il caso dell’Università di Bologna nel Software as a Service a supporto dell’attività didattica e dei servizi agli studenti.
Servizi informativi integrati ed interattivi: Interoperabilitàaccessoinformazione
AIB Toscana Formazione. Corso Accesso all'informazione e collaborazione virtuale.
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15 maggio 2015 ore 9.30
Italian Library 2.0? One question, many answersBonaria Biancu
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Resource discovery and information sharing: reaching the 2.0 turn
Modelli di cooperazione: opportunità e problemi
1. Modelli di cooperazione: opportunità e problemi Napoli Università degli studi Federico II 14 dicembre 2010 Bonaria Biancu <Università di Milano Bicocca>
25. Grazie Per informazioni su Insubria: [email_address] ; [email_address] ; [email_address] Per informazioni su Bicocca: [email_address] ; [email_address]
Editor's Notes
Non è stato facile per me enucleare dinamiche organizzative che sono diventate così implicite nella gestione quotidiana, da essere a volte difficilmente riconoscibili. Inoltre vi sono aspetti tecnici che non conosco – per es. quelli relativi all'OPAC, ma in questo caso i colleghi hanno supplito con resoconti dettagliati. La preparazione di questo intervento è stata di fatto anche una ulteriore occasione di collaborazione, e anche di analisi dello stato dell'arte della collaborazione tra le nostre due istituzioni, nonché un'occasione utile per rintracciare anche al nostro interno punti di contatto e differenze tra i vari GdL.
Laveremo qualche panno sporco in pubblico, ma crediamo che questo possa far bene: ha fatto senz'altro bene a noi, perché nella raccolta dei dati per questa presentazione abbiamo messo a nudo i tic e le idiosincrasie dei nostri GdL, e può far bene a chi ci ascolta perché, sperabilmente, i punti di debolezza, che intendiamo trasformare in opportunità, possono facilmente essere riconosciuti anche da altri atenei. Non si parlerà molto di ricadute sugli utenti, perché il taglio (chiestoci espressamente da ITALE) è quello dell'analisi dei meccanismi collaborativi e di come siamo riusciti a portarli avanti tra noi. Quindi la prospettiva tripartita: profilo tecnologico, utenti, dinamiche organizzative e relazionali interne è tutta presente, ma viene privilegiato il terzo aspetto.
Non solo per soldi: normalmente si intende la cooperazione in termini di risparmio economico – il che non è sbagliato: spesso si comincia proprio da questo aspetto. Però poi non è l'unico e non deve rimanere l'unica ragione di vita di un progetto di collaborazione, altrimenti è fallimentare o comunque un'occasione sprecata. Pertanto anche nelle prossime slide, il fattore economico non sarà centrale, ma da considerare implicito. CILEA qui rappresenta sia il consorzio di cui facciamo parte, sia il partner della collaborazione/cooperazione, che ha un ruolo centrale, soprattutto su Sfx e Metalib. Per es. per Sfx il CILEA ha attivato autonomamente (e per tutte le istituzioni) le source i cui abbonamenti vengono gestiti dal CILEA stesso. Oppure, il fatto di fare parte di una installazione consortile, ha fatto sì che potessimo usufruire di soluzioni adottate da altre università: v. il caso di UNIPV con le statistiche di UStat. Qui i lati negativi sono: scarsa comunicazione interna al CILEA, per cui siamo paradossalmente noi che dobbiamo avvisare il team Sfx dell'attivazione di un nuovo pacchetto, anche se lo acquistiamo tramite CILEA. Oppure il collo di bottiglia rappresentato dal fatto che non possiamo mettere mano sui programmi né sulle macchine, e questo comporta vincoli notevoli, come si è reso evidente nel caso delle statistiche Sfx!
La creazione di nuovi record viene fatta in pratica sempre separatamente. Magari vengono copiati i record gia' attivati dal altri consorziati, ma è raro che siano acquisiti senza subire modifiche. Spesso vengono arricchiti, modificati etc. in base alle esigenze e agli standard della singola istituzione. Inoltre tutto il lavoro, oneroso, di attivazione delle interfacce di interrogazione (web, Z39.50 etc.) viene svolto separatamente dalle due istituzioni. Così pure gli incident sono aperti in seguito alla rilevazione di problemi non condivisi (=comunicati) con l'altra istituzione. Anche il lavoro di votazione delle risorse italiane da far inserire nel KB di ML è stato svolto da BIC senza coinvolgere INS; d'altronde INS, anche dopo aver letto le nostre mail in ml ITALE, non si è fatta avanti. Insomma, la separatezza è la causa principale, ma sicuramente anche carenze comunicative e organizzative interne alle due istituzioni.
Nella co-gestione di applicativi che diventa di obiettivi rientra per es. passaggio alla nuova versione del modulo ILL che per BIC era una priorità, mentre per INS no, ma ovviamente si è dovuta fare insieme la migrazione. Nella suddivisione dei task rientra la razionalizzazione della gestione ordinaria (es.: attivazione source in Sfx o configurazione banche dati in Metalib.
La conflittualità si rischia paradossalmente più all'interno della stessa istituzione, tra GdL diversi che tra istituzioni diverse nello stesso GdL: cioè, la conflittualità interna al GdL è una fase quasi obbligatoria iniziale ma destinata poi a sparire col tempo. Invece può subentrare un senso di appartenenza al GdL e di competitività con gli altri GdL.
“ La biblioteca digitale è una biblioteca cooperativa” Salarelli&Tammaro L'evoluzione tecnologica, che viene rubricata anche come “minaccia”, è ovviamente anche una grande opportunità: sia per il solito fattore economico, ma soprattutto per quello organizzativo.
Le minacce, che nella matrice SWOT sono rivolte verso l'esterno, non sono qui molto sviluppate, perché già la nostra prospettiva di analisi è già partira con un mix di esterno (di una istituzione verso l'altra) e interno (di una istituzione verso il proprio interno). E, in mezzo a questi due estremi, anche CILEA. Se una delle due istituzioni ha maggiore disponibilità di budget e acquista Primo Centrale mentre l'altra no, cosa succede? In positivo: sperimenta, e l'altra può andare a rimorchio. In negativo: per la prima, possono crearsi situazioni vincolanti o addirittura frenanti a livello tecnologico. Come anche: se EXL si appoggerà sempre più al cloud, che ne sarà del livello intermedio (con tutti i suoi pregi e difetti), ovvero del consorzio CILEA? E degli stessi rapporti per es. tra BIC e INS dal momento che tutta la gestione e sviluppo verrà eseguita, a tendere, direttamente alla fonte, ovvero da EXL?
la collaborazione non e' una panacea (puo' variare da istituzione a istituzione, rispetto alle esigenze, agli obiettivi, alla disponibilta', a fattori solo apparentemente secondari come la distanza fisica etc.) la ne' dev'essere un obbligo (vi sono comunque oneri in termini gestionali ed economici in senso lato), ma puo' senz'altro rappresentare un'opzione: per risparmiare in termini di costi e di FTE, per sperimentare - tout court e a livello tecnologico e organizzativo -, per trovare soluzioni magari di compromesso ma che permettono di implementare funzionalita' e servizi altrimenti non alla portata.