SOS SCUOLA: riconoscere e affrontare le difficoltà scolastiche dei propri figliMandyMontecchi
Molte famiglie sono coinvolte, prima o poi, nelle problematiche scolastiche dei propri figli, preoccupate dal loro comportamento, dai commenti degli insegnanti o dallo scarso rendimento.
Circa 1 studente su 5, nel corso del suo percorso scolastico, ha bisogno dell’aiuto di un esperto.
IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI DSA: lo screening nella scuola primariaAda Moscarella
L'identificazione precoce dei disturbi dell'apprendimento: lo screening nella scuola primaria.
Le slide del seminario organizzato dall'Associazione Psicologi Campani, tenutosi presso l'Ordine degli Psicologi della Campania il 17 Settembre 2013.
Relatori: Laura Arena, Giovanni Mercogliano
Offerta Formativa di IGEA Centro Promozione Salute. Corsi su temi come Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), Bisogni Educativi Speciali, Tecniche di Gestione dell'Ansia, Disturbi di Personalità, Operatore di Training Autogeno e Criminologia.
SOS SCUOLA: riconoscere e affrontare le difficoltà scolastiche dei propri figliMandyMontecchi
Molte famiglie sono coinvolte, prima o poi, nelle problematiche scolastiche dei propri figli, preoccupate dal loro comportamento, dai commenti degli insegnanti o dallo scarso rendimento.
Circa 1 studente su 5, nel corso del suo percorso scolastico, ha bisogno dell’aiuto di un esperto.
IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI DSA: lo screening nella scuola primariaAda Moscarella
L'identificazione precoce dei disturbi dell'apprendimento: lo screening nella scuola primaria.
Le slide del seminario organizzato dall'Associazione Psicologi Campani, tenutosi presso l'Ordine degli Psicologi della Campania il 17 Settembre 2013.
Relatori: Laura Arena, Giovanni Mercogliano
Offerta Formativa di IGEA Centro Promozione Salute. Corsi su temi come Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), Bisogni Educativi Speciali, Tecniche di Gestione dell'Ansia, Disturbi di Personalità, Operatore di Training Autogeno e Criminologia.
2. L. 104/1992, per la disabilità
L. 53/2003 sul tema della
personalizzazione
L. 170/2010 e successive integrazioni, per
gli alunni con DSA
Direttiva MIUR - 27 dicembre 2012 e
Circ.ministeriale n.8 - 6 marzo 2013 sui
BES
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4. Riconoscimento di una presenza di
allievi con difficoltà di varia natura
Cambia l’approccio all’inclusione : da
clinico a pedagogico (più spazio al
team degli insegnanti) (p.9)
Il PDP come strumento principale
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6. DSA (dist.specifici di apprendimento)
dislessia
discalculia
disortografia
disgrafia
Deficit del linguaggio
delle abilità verbali
della coordinazione motoria
dell’attenzione/iperattività (ADHD)
Funzionamento intellettivo limite, come caso
di confine tra la disabilità e il disturbo specifico
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7. Consistono in una mancata
automatizzazione di alcuni processi nelle
competenze di base della lettoscrittura
e del calcolo.
Sono disturbi di probabile origine
neurologica, che spesso finiscono per
interferire con abilità complesse, come il
ragionamento astratto e l’organizzazione
mentale.
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8. Deficit del linguaggio e delle abilità
verbali
Deficit del coordinamento motorio
Deficit di attenzione e iperattività
( circolare 15 giugno 2010)
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9. Situazioni transitorie
Vanno individuate sulla base di dati
oggettivi (ad es. segnalazioni serv.sociali)
o di ben fondate considerazioni
psicopedagogiche e didattiche.
L’adozione di un PDP e di adeguate
misure va monitorata, data la
transitorietà
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10. Ruolo di importanza assoluta sia a livello
preventivo che nella promozione di un
armonioso sviluppo.
Non precorre le tappe dell’insegnamento
della letto-scrittura.
Compito di rafforzare l’identità personale,
l’autonomia e le competenze del bambino.
Compito di consolidare le capacità
sensoriali, percettive, motorie, linguistiche e
intellettive del bambino.
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11. Principali indicatori da osservare: linguaggio e movimento
Linguaggio: espressione linguistica inadeguata = confusione dei
suoni, mancato completamento delle frasi, utilizzo di parole
non adeguate al contesto, omissione di suoni o parti di
parole, sostituzione di suoni o lettere
Movimento: non corretta assunzione dello schema motorio =
mancata coordinazione dei movimenti, difficoltà grafo-
motorie, difficoltà di coordinazione oculo-manuale,
dominanza laterale non adeguatamente acquisita
Eventuali difficoltà di orientamento nel tempo scuola, difficoltà
nell’esecuzione autonoma delle attività della giornata,
difficoltà ad orientarsi nel tempo prossimale (ieri, oggi,
domani)
12. Pregrafismo: lentezza, pressione debole o eccessiva sul
foglio, discontinuità del gesto, ritoccatura del segno già
tracciato, occupazione dello spazio nel foglio
Attenzione per l’area numerica: stimolare il bambino nei
processi mentali specifici implicati nella cognizione
numerica, cioè NUMEROSITA’ e CONTEGGIO
Numerosità: quanti sono, di più, di meno, tanti quanti…
Conteggio: acquisizione delle parole-numero negli
aspetti semantici, lessicali e di successione ( 3 stelline, 3
caramelle, 3 case)
Visione globale del bambino
13. Quando osserviamo, cosa osserviamo?
Quali sono gli elementi che
consideriamo come campanelli di
allarme?
C’è spazio per il confronto tra colleghe
su quanto osservato, e se sì, come viene
utilizzato?
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14. 3 livelli di osservazione: osservazione occasionale
osservazione partecipe
osservazione sistematica
L’osservazione occasionale: per una prima
individuazione dei nuclei problematici. E’ una
modalità libera da vincoli.
Chi osserva registra tutto quello che ritiene
significativo rispetto al contesto. Chi osserva non
ha griglie, strumenti, indicatori.
E’ utile per farsi una prima idea del problema e
consente di individuare i comportamenti sui quali
focalizzare l’attenzione.
fabrizio fantoni - psicologo psicoterapeuta
fantoni@fantonimauri.it
15. L’osservazione partecipe: è una metodologia
che chiede all’osservatore/insegnante di
osservare e osservarsi mentre
lavora/insegna:
Osservare prima di giudicare
Fare attenzione ai dettagli
Cogliere non solo parole, comportamenti,
ma anche comunicazioni non-verbali
fabrizio fantoni - psicologo psicoterapeuta
fantoni@fantonimauri.it
16. E’ l’osservazione più articolata, e più
importante per due ragioni:
per definire gli obiettivi su cui lavorare
(comportamenti positivi da
incrementare/ prolungare o negativi da
ridurre di frequenza o durata)
per verificare l’efficacia degli interventi
fabrizio fantoni - psicologo psicoterapeuta
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17. Posizione privilegiata degli insegnanti nell’osservazione
Perché un questionario? Importanza della frequenza,
durata e intensità
Rivolto ai bambini dell’ultimo anno della scuola
dell’infanzia
Osservazione di una settimana almeno, prima di
rispondere
Scala di 4 livelli per rispondere: per niente/mai, poco/a
volte, abbastanza/il più delle volte, molto/sempre
Applicabile ad un gruppo ristretto
Utilizzare alcune parti del questionario
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