Presentazione@Obesity week, Parma, 2012.
Scarsità idrica e uso sostenibile dell'acqua: come possiamo contribuire in maniera positiva attraverso la nostra alimentazione?
Rotifers are popularly called as wheel animalcules. They are an important group of live food organisms for use in aqua hatcheries. Brachionus, which is the most known form of all rotifers, serve as an ideal starter diet for early larval stages of many fish and prawn species in marine as well as freshwater. Species of the genus Brachionus (Brachionidae: Rotifera) are well represented in different water bodies worldwide (Pejler, 1977). Depending on the mouth size of the cultured organisms, small (50 to 110 micron length) or large (100 to 200 micron length) rotifers are used. There are about 2,500 species of rotifers have been known from global freshwater, brackish water, and seawater. B. plicatilis is the species used most commonly to feed fish larvae in hatcheries around the world. It is a euryhaline species, small and slow swimming, with good nutritional value. It is well suited to mass culture because it is prolific and tolerates a wide variety of environmental conditions. The rotifer, B. plicatilis and B. rotundiformis, have been indispensable as a live food for mass larval rearing of many aquatic organisms (Maruyama et al., 1997). By way of significant developments in larval rearing technology of fishes, demand for the rotifer is further increasing.
Linee guida per il contenimento della diffusione di "Xylella fastidiosa" sub specie pauca ceppo CoDiRO e la prevenzione e il contenimento del "Complesso del disseccamento rapido dellOlivo" (CoDiRO)
La tutela delle nostre risorse marine passa anche attraverso una politica strategica per la pesca e l’acquacoltura. Parliamo di un settore che impiega circa 30mila persone e che dà vita ad un sistema come quello della trasformazione del pesce che fattura 2,2 miliardi di euro. Abbiamo circa il 14% della flotta europea, con più di 12.000 imbarcazioni. Per la salvaguardia e il rilancio della pesca abbiamo approntato un primo piano di 5 azioni principali che si sviluppa da quest’anno. L’obiettivo chiaro è quello di sostenere l’occupazione e il reddito dei nostri pescatori. Con i 537 milioni di euro della nuova programmazione e i residui della scorsa vogliamo incidere per contrastare la crisi e dare futuro alla filiera ittica.
Maurizio Martina
Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Presentazione@Obesity week, Parma, 2012.
Scarsità idrica e uso sostenibile dell'acqua: come possiamo contribuire in maniera positiva attraverso la nostra alimentazione?
Rotifers are popularly called as wheel animalcules. They are an important group of live food organisms for use in aqua hatcheries. Brachionus, which is the most known form of all rotifers, serve as an ideal starter diet for early larval stages of many fish and prawn species in marine as well as freshwater. Species of the genus Brachionus (Brachionidae: Rotifera) are well represented in different water bodies worldwide (Pejler, 1977). Depending on the mouth size of the cultured organisms, small (50 to 110 micron length) or large (100 to 200 micron length) rotifers are used. There are about 2,500 species of rotifers have been known from global freshwater, brackish water, and seawater. B. plicatilis is the species used most commonly to feed fish larvae in hatcheries around the world. It is a euryhaline species, small and slow swimming, with good nutritional value. It is well suited to mass culture because it is prolific and tolerates a wide variety of environmental conditions. The rotifer, B. plicatilis and B. rotundiformis, have been indispensable as a live food for mass larval rearing of many aquatic organisms (Maruyama et al., 1997). By way of significant developments in larval rearing technology of fishes, demand for the rotifer is further increasing.
Linee guida per il contenimento della diffusione di "Xylella fastidiosa" sub specie pauca ceppo CoDiRO e la prevenzione e il contenimento del "Complesso del disseccamento rapido dellOlivo" (CoDiRO)
La tutela delle nostre risorse marine passa anche attraverso una politica strategica per la pesca e l’acquacoltura. Parliamo di un settore che impiega circa 30mila persone e che dà vita ad un sistema come quello della trasformazione del pesce che fattura 2,2 miliardi di euro. Abbiamo circa il 14% della flotta europea, con più di 12.000 imbarcazioni. Per la salvaguardia e il rilancio della pesca abbiamo approntato un primo piano di 5 azioni principali che si sviluppa da quest’anno. L’obiettivo chiaro è quello di sostenere l’occupazione e il reddito dei nostri pescatori. Con i 537 milioni di euro della nuova programmazione e i residui della scorsa vogliamo incidere per contrastare la crisi e dare futuro alla filiera ittica.
Maurizio Martina
Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
GWT 2014: Emergency Conference - 06 Il Geoportale delle Aree Marine Protette ...Planetek Italia Srl
Geospatial World Tour 2014: Emergency Conference.
Napoli, 28 maggio 2014.
Il Geoportale delle Aree Marine Protette (CNR IAMC).
CNR Istituto per l’Ambiente Marino Costiero, NAPOLI.
2. Seconda Edizione
Finito di stampare nel mese di marzo 2010
LITOSTAMPA OTTAVIANO INDUSTRIA GRAFICA
Zona ind.le di Atella -PZ- tel. 0972.716290 www.litostampaottaviano.com
5. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
PRESENTAZIONE
L’Assessorato alle Attività Produttive della Provincia di Potenza ha de-
finito un piano pluriennale di interventi, in stretta collaborazione con le
Associazioni Venatorie presenti nel Comitato Tecnico Faunistico Venatorio
Provinciale, con le Asociazioni di Protezione Ambientale riconosciute dal
Ministero dell’Ambiente, con le Associazioni Agricole ed in sinergia con
gli Ambiti Territoriali di Caccia.
Obiettivi, tempi e modalità, sono stati definiti e sottoscritti in un proto-
collo d’intesa: tra i punti qualificanti delle azioni intraprese, un’ampia atti-
vità riguarda la salvaguardia delle risorse naturali e la tutela della fauna
dalle diverse attività di bracconaggio.
La conoscenza e la diffusione della legislazione venatoria, anche attra-
verso la realizzazione di un manuale, aiuta la collettività ad un doveroso e
plurale rispetto della legalità in un settore di particolare difficoltà e com-
plessità.
Il “Manuale per l’Abilitazione all’Esercizio Venatorio” curato da Alfonso
D’Amato, Presidente Regionale dell’Arci Caccia di Basilicata, è un testo
ben articolato e capace di trasmettere le necessarie nozioni che il candidato
deve avere per affrontare con competenza e preparazione adeguata l’esame
di abilitazione.
Antonio Vitucci
(Già Ass. Attività Produttive)
5
6. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
PRESENTAZIONE
Per poter praticare la caccia con sicurezza e nel pieno rispetto delle re-
gole è necessario che quanti si accingono a sostenere l’esame per l’abilita-
zione venatoria abbiano uno strumento aggiornato e moderno in modo da
consentire loro di entrare nel mondo venatorio con le necessarie competen-
ze.
La Provincia di Potenza ha riconosciuto lodevole l’iniziativa di Alfonso
D’Amato, Presidente Regionale dell’Arci Caccia di Basilicata, di aggior-
nare il “Manuale per l’Abilitazione Venatoria” da lui stesso ideato e curato,
anche nella presente seconda edizione, arricchendolo con un maggior nu-
mero di quiz, con altre foto dei selvatici presenti sul nostro territorio e con
un importante supporto informatico (CD) in modo da consentire agli utenti
un più adeguato, facile e veloce apprendimento.
Il testo attraverso la trattazione sistematica delle materie inerenti l’esa-
me di abilitazione, supportato da un CD contenente un programma inedito
di addestramento mediante quiz, gli stessi contenuti nel manuale, è stato
ritenuto dall’Amministrazione Provinciale di Potenza degno di sostegno e
di essere inserito tra le priorità di questo settore. Ad Alfonso D’Amato va
tutto il nostro ringraziamento per il lavoro svolto.
L’Assessore
Caccia e Pesca, Sport, Turismo,
Attività produttive, Politiche energetiche
Nicola Figliuolo
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9. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
INTRODUZIONE
La caccia nel nostro paese è disciplinata da una legge dello Stato L. 157 del 11/02/1992
che fornisce i principi fondamentali entro i quali le Regioni si debbono muovere nell’ela-
borazione ed applicazione delle loro leggi. Va per altro ricordato, che la legge 157/92 sul
prelievo venatorio recepisce le direttive CEE e le convenzioni Internazionali.
L’art. 1 della legge 157/92 afferma che “la fauna selvatica italiana é patrimonio indisponi-
bile dello Stato ed é tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”.
COSA SI INTENDE PER FAUNA SEVATICA?
La fauna selvatica comprende tutte quelle specie di mammiferi ed uccelli dei quali esisto-
no popolazioni viventi, stabilmente o temporaneamente, in stato naturale di libertà sul
territorio nazionale. La norma si riferisce appositamente ai mammiferi e agli uccelli esclu-
dendo, per esempio, gli insetti, i pesci, i topi, i ratti e le talpe.
COSA SI INTENDE PER “PATRIMONIO INDISPONIBILE”?
La fauna selvatica, secondo questo concetto, non viene più considerata come “RES NUL-
LIUS” cioè cosa non appartenente ad alcuno ma come patrimonio dello Stato destinato ad
una funzione di interesse pubblico collettivo. Quindi la caratteristica dell’indisponibilità
risiede non tanto nella natura del bene, ma piuttosto dal servizio pubblico al quale é desti-
nato (sono beni indisponibili: le foreste, le cave, le cose di natura storica. etc.).
SPECIE PARTICOLARMENTE PROTETTE
a) mammiferi: lupo, sciacallo dorato, orso, martora, puzzola, lontra, gatto selvatico, lince,
foca monaca, tutte le specie di cetacei, cervo sardo, camoscio d’Abruzzo;
b) uccelli: marangone minore, marangone dal ciuffo, tutte le specie di pellicani, tarabuso,
tutte le specie di cicogne, spatola, mignattaio, fenicottero, cigno reale, cigno selvatico,
volpoca, fistione turco, gobbo rugginoso, tutte le specie di rapaci diurni, pollo sultano,
otarda, gallina prataiola, gru, piviere tortolino, avocetta, cavaliere d’Italia, occhione, per-
nice di mare, gabbiano corso, gabbiano corallino, gabbiano roseo, sterna zampenere, ster-
na maggiore, tutte le specie di rapaci notturni, ghiandaia marina, tutte le specie di picchi,
gracchio corallino;
c) tutte le altre specie che direttive comunitarie o convenzioni internazionali o apposito
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri indicano come minacciate di estinzione.
È vietata l’uccellagione e ogni forma di prelievo di uova, nidi e piccoli nati.
ISPRA (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale) già Istituto Nazionale per
9
10. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
la Fauna Selvatica (I.N.F.S.) che aveva il compito di censire la fauna e studiare la condi-
zione delle singole specie; elaborare progetti di intervento per migliorare l’ambiente e la
fauna selvatica; coordinare le attività di inanellamento a scopo scientifico; compiere ricer-
che e sperimentazioni nel campo della morfologia, fisiologia, etologia, ecologia e patolo-
gia della fauna terrestre, biologia applicata alla conservazione della fauna ed al suo utiliz-
zo venatorio. Oggi l’ISPRA è un nuovo organismo nato dall’accorpamento di Apat (Agen-
zia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi tecnici), Icram (Istituto Centrale per la
Ricerca scientifica e tecnologica Applicata al Mare) e Infs (Istituto nazionale per la fauna
selvatica). L’ISPRA, posto sotto la vigilanza del Ministero dell’ambiente e della tutela del
territorio e del mare, svolge le funzioni, con le inerenti risorse finanziarie, strumentali e di
personale, dei tre enti predetti: l’APAT svolge i compiti e le attività tecnico-scientifiche di
interesse nazionale per la protezione dell’ambiente, per la tutela delle risorse idriche e
della difesa del suolo; l’ICRAM è un ente di ricerca e sperimentazione che fornisce istitu-
zionalmente supporto alle politiche delle Amministrazioni centrali competenti e agli Enti
Territoriali nella risoluzione delle problematiche ambientali marine, anche attraverso la
predisposizione di linee di indirizzo per lo sviluppo sostenibile; l’INFS censisce il patri-
monio ambientale costituito dalla fauna selvatica, ne studia lo stato ed elabora progetti
con l’obiettivo di una riqualificazione faunistica del territorio nazionale.
L’ESERCIZIO VENATORIO
Per esercizio venatorio si intende qualsiasi atto diretto all’abbattimento della selvaggina
consentita, mediante ricerca o attesa, secondo le modalità, i tempi e con i mezzi consentiti
dalla legge.
MA È ANCHE ESERCIZIO VENATORIO
Vagare o soffermarsi con armi o altri arnesi (reti, tagliole, vischio, etc.) idonei alla caccia
in attitudine di ricerca o di attesa della selvaggina per abbatterla.
Ricade pure nell’atteggiamento di caccia colui che cattura una lepre con le sole mani o
colui che attende un fagiano con un bastone con l’intento di abbatterlo.
DOCUMENTI NECESSARI PER ESERCITARE LA CACCIA
Per poter esercitare la caccia bisogna essere muniti di licenza di caccia, dell’assicurazione
per la responsabilità civile, del tesserino regionale e del permesso dell’Ambito Territoriale
di Caccia.
Per ottenere la licenza di caccia occorre aver compiuto il 18° anno di età e aver superato
un esame di abilitazione da sostenersi presso la Provincia di residenza del candidato. L’esa-
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11. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
me per l’abilitazione venatoria si svolge sulle seguenti materie;
1) Legislazione venatoria;
2) Zoologia applicata alla caccia con prove pratiche di riconoscimento delle specie cac-
ciabili;
3) Armi e munizioni;
4) Tutela della natura e principi di salvaguardia delle colture agricole;
5) Norme di pronto soccorso.
Ottenuto l’attestato di abilitazione della competente commissione, la documentazione per
il rilascio della licenza di caccia va inoltrata alla Questura competente territoriale. È infatti
il Questore l’autorità preposta al rilascio del porto di fucile per uso caccia, nonché al suo
rinnovo dopo i sei anni dalla data del rilascio, alla sospensione e alla revoca.
MEZZI DI CACCIA
Per mezzi di caccia si intendono tutti quegli arnesi strettamente diretti all’uccisione o
cattura della fauna selvatica.
MEZZI DI CACCIA CONSENTITI SONO:
1) Fucile con canne ed anima liscia a due colpi;
2) Fucile con canne ed anima liscia semiautomatico o a ripetizione, limitato a sparare con
apposito riduttore non più di 3 colpi consecutivi, di cui due nel serbatoio ed uno in canna.
3) Fucile a due o tre canne (combinato) di cui una o due canne ad anima liscia ed una o
due a canna rigata (sono i cosiddetti (BILLING o DRILLING)
4) Falchi da falconeria appositamente addestrati;
5) Arco.
Nel caso di FALCHI ed ARCO bisogna essere in possesso di licenza di caccia, tesserino
regionale e polizza di assicurazione.
Tutti gli altri strumenti come lacci, taglione, reti, etc. sono VIETATI.
GESTIONE PROGRAMMATA DELLA CACCIA
Le Regioni ripartiscono il territorio destinato alla caccia programmata in
Ambiti Territoriali di Caccia (A.T C.) di dimensioni sub-provinciali, possibilmente
omogenei e delimitati da confini naturali. Gli A.T.C. rappresentano il principale istituto di
gestione faunistico-venatoria previsto dalla legge.
Il loro funzionamento a “regime” deve garantire tutta una serie di attività ed in particolare:
a) INTERVENTI SULL’AMBIENTE (miglioramenti ambientali, aumento delle disponi-
bilità alimentari per la fauna selvatica: creazione di rifugi e micro-ambienti adatti alla
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12. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
sosta e alla riproduzione):
b) GESTIONE FAUNISTICA (censimenti delle specie e piani di prelievo, produzione di
fauna selvatica).
La chiave della programmazione é l’indice di densità venatoria minimo, ovvero il rappor-
to fra il numero dei cacciatori (incluso il numero dei titolari di appostamento fisso) e il
territorio agro-silvo- pastorale regionale. Nella Regione Basilicata l’indice di densità ve-
natoria é di 19,21 Ha a cacciatore cioè minimo 1 cacciatore per ogni 19,21 Ha di territorio
agro-silvo-pastorale. Nella Regione Basilicata sono stati istituiti n° 5 A.T.C. di cui 3 nella
Provincia di Potenza e 2 nella Provincia di Matera.
PIANI FAUNISTICO-VENATORI
I piani faunistico-venatori sono finalizzati al conseguimento della densità ottimale delle
specie animali e alla loro conservazione mediante la riqualificazione delle risorse ambien-
tali e la regolamentazione del prelievo venatorio.
SPECIE CACCIABILI E PERIODI DI CACCIA (vedere Calend. Venatorio Reg.)
In generale:
a) Specie cacciabili dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre: quaglia, tortora, mer-
lo, passero, passera mattugia, passera oltremontana, allodola, colino della Virginia, star-
na, pernice rossa, pernice sarda, lepre comune, lepre sarda, coniglio selvatico, minilepre.
b) Specie cacciabili dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio: cesena, tordo bottac-
cio, tordo sassello, fagiano, germano reale, folaga, gallinella d’acqua, alzavola, cana-
piglia, porciglione, fischione, codone, marzaiola, mestolone, moriglione, moretta, bec-
caccino, colombaccio, frullino, combattente, beccaccia, taccola, corvo, cornacchia nera,
pavoncella, pittima reale, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, volpe.
c) Specie cacciabili dal 1° ottobre al 30 novembre: coturnice.
d) Specie cacciabili dal 1° ottobre al 31 dicembre o dal 1° novembre al 31 gennaio: cinghiale.
Poiché possono verificarsi variazioni nelle specie cacciabili e nelle giornate di caccia,
bisogna comunque attenersi al calendario venatorio Regionale che viene emanato ogni
anno entro il 15 di giugno.
GIORNATE DI CACCIA
Le giornate di caccia settimanali non possono essere più di tre. Ogni Regione può stabilire
a proprio parere le giornate fisse o a scelta del cacciatore. In questi giorni la caccia si può
praticare da un’ora prima del sorgere del sole fino al tramonto (o secondo il calendario
venatorio regionale).
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13. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
Le giornate di martedì e venerdì sono considerate di silenzio venatorio nazionale (non é
consentita assolutamente la caccia). Nella Regione Basilicata la caccia può praticarsi nei
giorni di mercoledì, sabato e domenica, mentre la caccia al cinghiale si effettua a squa-
dre secondo apposito regolamento emanato dagli A.T.C.
APPOSTAMENTI
Essi si distinguono in appostamenti fissi ed in appostamenti temporanei. Quello fisso e
costituito da una costruzione in muratura, o da una botte infissa in acqua o terreno e deli-
mitato da tabelle perimetrali. Questo appostamento é soggetto ad autorizzazione ed al
consenso del proprietario o del conduttore del fondo, lago o stagno privato. L’appostamento
temporaneo é costituito da strutture rimovibili come una tenda, telo, cespuglio, alcuni rami
di albero che formano un nascondiglio: esso non è soggetto ad alcuna autorizzazione.
FONDI CHIUSI
Nei fondi chiusi la caccia é vietata a chiunque, anche al proprietario.
Per fondo chiuso si intende quel terreno tabellato e recintato con rete metallica, muro o da
altra effettiva chiusura, la cui altezza non deve essere inferiore a 1,20 metri: se uno dei due
lati confina con un corso d’acqua, questo, deve avere una profondità di almeno 1,50 metri
e la larghezza minima di 3 metri. L’autorizzazione per i fondi chiusi viene rilasciata dalla
Regione ai proprietari o conduttori di terreni per salvaguardare le colture in atto.
DOVE NON SI PUÒ CACCIARE
a) L’esercizio della caccia é vietato a chiunque nei giardini, parchi pubblici e privati, par-
chi storici e archeologici, nei terreni adibiti ad attività sportive;
b) La caccia é vietata, anche, nelle aie, nelle corti e nelle zone comprese nel raggio di cento
metri dai fabbricati, abitazioni e posti di lavoro; da meno di cinquanta metri di spalle dalle
vie di comunicazione ferroviaria, strade provinciali, comunali, autostrade; sono eccettuate
le strade poderali e interpoderali (strade di campagna di larghezza inferiore a tre metri).
È fatto, inoltre, divieto di caccia nei parchi nazionali, nei parchi regionali, nelle oasi di
protezione e nelle riserve naturali il cui perimetro dovrà essere delimitato da tabelle indi-
canti il divieto.
DOVE SI PUÒ CACCIARE
L’esercizio della caccia può praticarsi negli A.T.C. previo richiesta di apposito tesserino e
nelle aziende Faunistico Venatorie e Agri - Turistico Venatorie con le modalità di cui alla
L. R. 2/95 e relativi regolamenti (Non vi é territorio “libero”).
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17. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
CONCETTO Dl EQUILIBRIO NATURALE
Un ambiente naturale si considera equilibrato quando le sue tre componenti fondamentali:
minerale, vegetale e animale mantengono fra di esse rapporti sufficientemente costanti.
Il delicato equilibrio naturale pone le sue basi sull’esistenza di migliaia di cosiddette “CA-
TENE ALIMENTARI” nelle quali, partendo dagli organismi più elementari si arriva, at-
traverso vari passaggi, a quelli più complessi. Il concetto di catena alimentare riassume in
maniera semplificata gli stretti rapporti tra tutti gli esseri viventi del Pianeta (vedi Cap. 4).
CONCETTO DI ETOLOGIA
L’etologia é la scienza biologica che studia il comportamento e la capacità di adatta-
mento degli organismi viventi (animali e pianeta) in rapporto all’ambiente in cui essi
vivono.
CLASSIFICAZIONE DEGLI ANIMALI
Per evitare confusioni o errate interpretazioni, gli Zoologi sono pervenuti ad un particola-
re sistema per classificare correttamente gli animali.
Questo consiste nell’attribuire, ad ognuno di essi, un nome scientifico, formato da due
parole latine, o latinizzate, delle quali la prima, sempre scritta con l’iniziale maiuscola, sta
ad indicare il GENERE di appartenenza, mentre la seconda, sempre scritta con l’iniziale
minuscola, la SPECIE.
In alcuni casi vi é una terza parola, sempre con l’iniziale minuscola, per indicare la SOT-
TOSPECIE.
Quindi più specie aventi tra di loro naturali affinità costituiscono un unico GENERE;
– più generi affini costituiscono una FAMIGLIA;
– più famiglie affini costituiscono un ORDINE;
– e infine più ordini costituiscono una CLASSE.
CONCETTO DI SELVAGGINA STANZIALE E MIGRATORIA
Si definiscono “STANZIALI” quelle popolazioni animali che sono presenti tutto l’anno in
un determinato territorio, nel quale si alimentano e si riproducono, senza mai abbandonar-
lo o allontanandosene troppo (ad eccezione dei casi di condizioni climatiche particolar-
mente avverse o scarsezza di risorse alimentari che possono spingere tali popolazioni ad
erratismi anche abbastanza ampi).
Si definiscono “MIGRATORI” quelle popolazioni animali che compiono spostamenti
periodici a lungo, medio o corto raggio da un determinato posto all’altro.
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18. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
PERCHÈ GLI UCCELLI MIGRANO?
È un antico quesito al quale non é possibile dare una risposta esauriente. Tralasciando le
ipotesi più complesse, diremo che, in generale, essi abbandonano i loro territori per so-
pravvenute mutazioni climatiche sfavorevoli incompatibili con le loro esigenze alimenta-
ri. Quindi si spostano verso regioni con più favorevoli opportunità alimentari. Per conven-
zione, il viaggio compiuto dai QUARTIERI RIPRODUTTIVI a quelli di SVERNAMEN-
TO prende il nome di PASSO. Questo, prevalentemente, si svolge tra la fine dell’estate e
il tardo autunno. il viaggio di ritorno o risalita, dai quartieri di svernamento a quelli ripro-
duttivi prende il nome di RIPASSO o RIMONTA PRIMAVERILE ed avviene di solito tra
la fine dell’inverno e l’inizio della primavera (fatte le debite eccezioni).
CONCETTO DI STORMO E BRANCO
Stormo é un’insieme di uccelli in volo della stessa specie.
Branco é un’insieme di animali della stessa specie.
CONCETTO DI HABITAT
Per habitat s’intende il complesso delle condizioni ambientali in cui vive una determinata
specie animale o vegetale.
RICONOSCIMENTO DEGLI UCCELLI IN NATURA
Il riconoscimento degli uccelli in natura é un compito assai arduo per l’aspirante cacciato-
re, che richiede anni di esperienza sul campo ed anche lo studio accurato di alcune carat-
teristiche particolari. Sebbene possa sembrare un pò strano, la colorazione del piumaggio,
in molti casi, non può venirci in aiuto: nell’incerta luce crepuscolare, nella nebbia, in
controluce, nell’ombra cupa di un bosco, nel fitto del fogliame, etc.... Si tratta di situazioni
che sovente costituiscono la regola, anziché l’eccezione nel corso di una battuta di caccia.
È quindi preferibile cercare di fissare bene in mente la sagoma, le dimensioni, e le propor-
zioni esistenti tra: becco, testa, collo, corpo, ali e coda dell’uccello osservato per poi effet-
tuare dei confronti con sagome note. È buona cosa che l’aspirante cacciatore cominci ad
imprimere nella mente le sagome in volo delle specie di uccelli più comuni, magari ac-
compagnandosi a cacciatori esperti procedendo così ad identificazioni sul campo, una
sorta di bird-watching pre-venatorio che risulterà utilissimo per forgiare quella figura di
vero cacciatore a cui egli aspira.
LA MUTA NEGLI UCCELLI
Il piumaggio che riveste il corpo degli uccelli é quanto di meglio la natura poteva escogi-
18
19. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
tare per fornire loro un’adeguata protezione termica e contemporaneamente un rivesti-
mento leggerissimo di scarso ostacolo al volo. Data l’enorme importanza che le penne
assumono per gli uccelli bisogna anche che questi abbiano la possibilità di poter cambiare
quelle che si deteriorano per vari motivi (rotture, consunzioni, sporcizia, etc.). Così acca-
de che, in particolari periodi dell’anno (di solito al termine della stagione riproduttiva), le
vecchie penne cadono per lasciare il posto alle nuove. Questo periodo prende il nome di
MUTA. La muta rappresenta per gli uccelli un momento cruciale della loro esistenza a
causa dell’elevato sforzo organico a cui é sottoposto il loro corpo al punto che, molti
individui, muoiono proprio durante questa fase. In questo periodo cessano i canti amorosi
e territoriali. Quindi la muta assume il doppio significato di silenzio (gli uccelli sono
ammutoliti) e di ricambio del piumaggio (mutare significa cambiare).
GESTIONE VENATORIA DELLA FAUNA SELVATICA
Gestire attivamente una popolazione selvatica significa porre mano a due ordini di proble-
matiche. Da un lato, adottare interventi volti all’incremento della capacità ricettiva del-
l’ambiente, dall’altro realizzare un prelievo venatorio sulla base della produzione naturale
annua.
Gestire una popolazione selvatica (starna, fagiano, lepre etc.) sulla base di corretti principi
richiede pertanto di:
a) conoscere la biologia e l’ecologia della specie di individuare i fattori che limitano lo
sviluppo delle popolazioni a livello locale;
b) quantificare, ogni anno, la consistenza delle coppie riproduttive e la produzione di
giovani;
c) stabilire ogni anno un piano di prelievo venatorio sulla base della consistenza accertata.
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23. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
DETENZIONE E DENUNCIA DELLE ARMI
Per acquistare un fucile da caccia occorre essere muniti:
a) della licenza-porto di fucile: oppure b) del nulla osta da parte del Questore.
Non esiste limite per la detenzione delle armi da caccia.
È inoltre consentita la detenzione di 6 armi per uso sportivo e di 3 armi comuni da sparo (cioè
pistole e fucili che non sono considerati da caccia e neppure sportivi ad es. la carabina cal. 22).
Chi acquista un’arma da sparo é tenuto a farne immediata denuncia di detenzione all’Au-
torità di Pubblica Sicurezza in duplice copia di cui una in carta legale.
Denuncia dell’arco: anche l’arco va immediatamente denunciato con le stesse modalità
all’Autorità Competente. Non é invece soggetto a particolari formalità l’acquisto dello
strumento.
ACQUISTO E DETENZIONE DI MUNIZIONI
Anche per l’acquisto delle munizioni da caccia occorre essere muniti del porto d’armi o
del nulla-osta del Questore, cosi come per l’arma.
Ecco alcuni importanti norme:
1) PER LA DETENZIONE E IL TRASPORTO DELLE CARTUCCE A PALLINI:
a) fino a 1.000 cartucce non occorre alcuna denuncia;
b) da 1.000 a 1.500 cartucce occorre far denuncia all’Autorità di Pubblica Sicurezza
competente territorialmente;
c) oltre le 1.500 cartucce occorre apposita licenza del Prefetto, pena il reato di deten-
zione abusiva.
2) PER LA DETENZIONE E IL TRASPORTO Dl MUNIZIONI SPEZZATE NON A
PALLINI (PALLETTONI): sussiste l’obbligo della denuncia di detenzione, ma resta
possibile la detenzione e il trasporto senza apposita licenza fino a 1.500 cartucce.
3) ANCHE PER LE CARTUCCE A PALLA: è obbligatoria la denuncia alle Autorità com-
petenti, ma è possibile la detenzione e il trasporto senza apposita licenza fino a 1.500
cartucce.
4) PER LA DETENZIONE E IL TRASPORTO DI MUNIZIONAMENTO SFUSO:
(inneschi, bossoli innescati, polvere da sparo) per il confezionamento artigianale, va de-
nunciato all’Autorità competente, anche se posseduto nei limiti consentiti, come segue:
– per gli inneschi la quantità non deve superare i 25 Kg. di peso lordo;
– per la polvere da sparo non deve superare i 5 Kg.
– per i bossoli il numero é illimitato, anche se innescati.
TRASPORTO DELLE ARMI
La licenza per il porto di fucile, sia per uso caccia che per finalità sportive, autorizza il
trasporto dell’arma comune da sparo lunga, a condizione che essa viaggi scarica smontata
all’interno della custodia.
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24. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
PARTI DEL FUCILE
Normalmente il fucile si compone di tre parti:
CANNA, ASTA o SOTTOMANO, CALCIO e BASCULA (o CALCIO - CASSA per
fucile automatico) (Fig. 1).
La lunghezza della canna o delle canne di un fucile ad anima liscia può variare dai 45 agli
80 cm. e oltre.
(Fig. 1) LEGENDA DELLE PARTI DEL FUCILE
CALIBRO DEI FUCILI
I fucili da caccia si differenziano oltre che per la struttura interna della canna anche per il
calibro, cioè la misura del diametro interno della canna (anima cilindrica).
È consentito l’uso di fucile di calibro uguale o superiore al 12 (cioè dal 12 al 36).
I fucili più usati a caccia sono i calibri 12. 16. 20.
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25. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
FUCILI DA CACCIA AD ANIMA LISCIA
“ANIMA LISCIA” vuol dire che la parte interna della canna é perfettamente levigata.
Il calibro del fucile ad anima liscia é dato dal numero di palle sferiche di diametro
pari a quello della canna ricavabili da una libbra di piombo.
ARMI A CANNA RIGATA
In questo tipo di armi le pareti interne della canna presentano dei filetti elicoidali che
hanno lo scopo di imprimere al proiettile un movimento rotatorio intorno al proprio asse
che gli permette di superare, una volta uscito dall’arma, la resistenza dell’aria.
I calibri dei fucili a canna rigata, si misurano in millimetri (mm.) oppure in centesimi
o millesimi di pollice.
STROZZATURA
Nei fucili ad anima liscia, la strozzatura è la parte in cui l’anima cilindrica si restringe.
Essa determina il diametro della rosata e si misura in decimi. Il Banco nazionale di prova
italiano, in collaborazione con le varie fabbriche d’armi, ha creato una serie di simboli
che qui riportiamo:
0(*) = ( 9/10 - 10/10 - 11/10 ) massima strozzatura o massimo raggruppamento
00 ( ** ) = ( 7/10 – 8/10 ) strozzatura medio massima
000 ( *** ) = ( 4/10 – 5/10 – 6/10 ) strozzatura media
0000 ( **** ) = ( 2/10 – 3/10 ) strozzatura cilindrica modificata
CL = strozzatura cilindrica
Quindi fucile ad una stella indica massima strozzatura e quindi capacità di portare
la massima concentrazione di pallini alla massima distanza consentita dalla potenza
della cartuccia stessa.
COME PORTARE IL FUCILE A CACCIA
Cacciando a rastrello è bene tenere il fucile con le canne rivolte verso l’alto appoggiando-
lo alla spalla (Fig. 2).
Cacciando in bosco, onde evitare che qualche corpo estraneo ( rametto, foglia, etc. ) possa
entrare nelle canne, è consigliabile tenere le canne rivolte verso il basso, tenendo una
mano sul guardamano, per evitare che qualche rametto possa far partire il colpo (Fig. 3).
Questo modo di tenere l’arma è consigliabile anche scendendo da una collina. Infatti,
portando il fucile con le canne rivolte verso l’alto, un colpo partito inavvertitamente po-
trebbe colpire chi segue il cacciatore (Fig. 4).
Non si usi mai l’arma come se fosse un bastone per battere cespugli o scuotere rami (Fig.5).
Una foglia, un rametto, della terra o comunque un qualsiasi corpo estraneo introdotto in
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26. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
canna può far esplodere la stessa con danni gravi, oltre che all’arma, anche alle persone.
Durante una sosta volendo, ad esempio, appoggiare l’arma ad un albero, é bene che questa
sia scarica ed aperta (Fig. 6).
Accertarsi prima di iniziare la caccia che vi sia piena visibilità. Si faccia molta attenzione
in caso di nebbia (Fig. 7).
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27. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
ATTENZIONE! - Il fucile deve essere chiuso dolcemen-
te e mai in direzione di persone o cose. L’eccessiva sen-
sibilità negli scatti e una manovra troppo decisa nel chiu-
dere l’arma potrebbero far partire i colpi (Fig. 8).
27
28.
29. Capitolo 4
TUTELA DELLA
NATURA E
PRINCIPI DI
SALVAGUARDIA
DELLE COLTURE
AGRICOLE
30.
31. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
CONCETTO DI ECOLOGIA
L’ecologia è la scienza che studia i rapporti tra gli organismi viventi ed il loro ambiente
naturale. L’insieme delle componenti viventi e non viventi di un ambiente costituisce un
ecosistema.
ECOSISTEMA
L’ecosistema è l’unità base dell’ecologia. Esso comprende tutti gli organismi che vivono
insieme in un dato ambiente e l’ambiente fisico stesso.
Il concetto di ecosistema è assai complesso e per comprenderlo meglio è utile descrivere
un esempio concreto.
Se esaminiamo un piccolo stagno, possiamo osservare una ricca vegetazione costituita da
alghe ed altre piante acquatiche, alcune delle quali galleggianti. Fra queste nuotano, cam-
minano, vivono un certo numero di animali: uccelli, insetti, molluschi, pesci, rane. Con un
microscopio possiamo poi individuare un gran numero di piccolissimi organismi: batteri
alghe microscopiche, protozoi e piccoli vertebrati.
Questi esseri animali e vegetali vivono e si riproducono nello stagno senza apporti esterni
di alimenti. Tutto ciò che occorre allo stagno per perpetuarsi nel tempo è un apporto di
acqua a compensare le perdite dovute all’evaporazione ed una sufficiente irradiazione
solare per permettere alle piante di effettuare la fotosintesi clorofilliana. Lo stagno del-
l’esempio è un ecosistema.
In esso esistono gli scambi nutritivi tra animali e vegetali che avvengono lungo una cate-
na alimentare costituita da vari livelli trofici.
CATENA ALIMENTARE
Il primo livello è sempre rappresentato da produttori primari, HUMUS (I) cioè piante
verdi negli ecosistemi terrestri e dalle alghe in quelli acquatici.
Questi organismi utilizzano ed assimilano le sostanze inorganiche per trasformarle in com-
posti organici attraverso la fotosintesi clorofilliana.
Gli anelli successivi della catena (II. III. IV. V.) sono i consumatori che possono essere
distinti in primari se si tratta di erbivori, secondari se si tratta di carnivori che si cibano di
erbivori, consumatori terziari e superpredatori nel caso di carnivori che si nutrono di altri
carnivori.
L’ultimo anello della catena alimentare è rappresentato dai decompositori (VI).
Essi comprendono funghi e batteri che, nutrendosi di organismi morti e di sostanze orga-
niche di rifiuto, li trasformano in sostanze inorganiche semplici utilizzabili dai produttori:
A questo punto il ciclo della catena alimentare è chiuso. (Fig. 9)
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32. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
(Fig. 9) ESEMPIO SEMPLIFICATO DI CATENA ALIMENTARE
AMBIENTE E CACCIA
Gli scenari della pratica venatoria sono abbastanza vari e diversificati e comprendono i
principali ecosistemi presenti nel nostro Paese.
Questi ambienti possono essere distinti in maniera semplificata in varie zone che sono:
A) La Pianura ;
B) La Macchia Mediterranea;
C) La Collina;
D) La Montagna.
A) LA PIANURA
La pianura è caratterizzata da:
A1) Colture erbacee;
A2) Residui colturali; stoppie;
A3) Colture arboree; pioppeti;
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33. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
A4) Incolti: steppe e brughiere;
A5) Zone umide o palustri.
A1) COLTURE ERBACEE che comprendono:
Prati Stabili o Permanenti
Possono essere irrigui o asciutti. Sono di solito composti da più essenze erbacee atte alla
fienagione e al pascolo.
Prati Irrigui
Vengono irrigati quasi esclusivamente a scorrimento, nel periodo primaverile estivo da
maggio a settembre ogni 8 – 10 giorni. Vengono effettuati 5 diversi tagli.
Prati Asciutti
Vengono sfalciati di norma tre volte e vengono poi destinati al pascolo autunnale. Costitu-
iscono terreno ideale per lepre, coniglio selvatico, fagiano, starna, pavoncella, corvidi,
storni, beccaccini etc.
Prati Forzati
Sono di due tipi. Il primo tipo comprende le semine in purezza di medica, trifoglio e
loietto.
Il secondo tipo comprende le trasemine primaverili su frumento, di trifoglio o erba medica.
N.B. Tutti i prati stabili e i prati forzati sono considerati “COLTURE IN ATTO”, in cui é
sempre vietata la caccia.
Marcite e prati marcitoi
Sono prati stabili artificiali: stabili perché sono permanenti, artificiali perché sono realiz-
zati dall’uomo.
N.B. Durante tutto il periodo invernale di irrigazione, le marcite e i prati marcitoi, sono
considerati agli effetti dell’esempio venatorio “ COLTURE IN ATTO” e, quindi, la cac-
cia è vietata.
A2) RESIDUI COLTURALI: STOPPIE
Sono residui colturali che rimangono sui terreni dopo le operazioni di raccolta di cereali.
Le stoppie di frumento, orzo, avena, segale, girasole, mais, etc., rappresentano una fonte
ideale per l’alimentazione della fauna selvatica ed anche un ambiente idoneo all’esercizio
venatorio.
A3) COLTURE ARBOREE: PIOPPETI
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34. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
Sono delle colture erbacee specializzate costituite da piccole piante messe a dimora a
filare. Nei pioppeti di nuovo impianto è vietato l’esercizio venatorio per i primi tre anni.
In tutti gli altri vivai specializzati è comunque sempre vietata l’attività venatoria, perché
sono considerati “COLTURE IN ATTO”.
A4) INCOLTI: STEPPE E BRUGHIERE
Si presentano ondulate con rilievi e depressioni occupate da torbiere ed acquitrini: sono
formate soprattutto da essenze erbacee ed arbustive spontanee ( erica, ginestra dei carbo-
nari etc.). Rappresentano luoghi ideali per il rifugio e la riproduzione di gran parte della
fauna selvatica: di conseguenza risultano essere anche luoghi ideali per la caccia.
A5) ZONE UMIDE O PALUSTRI
Distinguiamo paludi vallive che si collocano di norma alle foci dei grandi fiumi: paludi
interne che sono zone umide con acque dolci stagnanti. Lanche, morte e mortizze sono i
rami di fiumi che hanno cambiato percorso a causa di inondazioni torrenziali in seguito ad
alluvioni. Qui la vegetazione è simile a quella delle paludi interne, con la differenza che,
con il passare degli anni se non viene fatta debita manutenzione sono destinate a colmarsi
di detriti trasformandosi in boschi naturali. Fauna tipica delle zone umide sono: anatidi,
trampolieri e rallidi.
B) LA MACCHIA MEDITERRANEA
La macchia mediterranea è una zona tipica di un’ampia fascia altimetrica che va dalla
pianura fino all’alta collina lungo le coste e nelle aree più secche e più calde di tutta la
penisola italiana e delle isole.
Fauna tipica: tra i mammiferi forte è la presenza del cinghiale, dell’istrice, del coniglio
selvatico. Tra gli uccelli abbiamo molti rapaci (astore, albanella, sparviero, falco lodolaio,
gheppio, etc.) gazze, ghiandaia, corvidi, tutti i turditi, le averle, la beccaccia; nelle zone
umide lungo le coste abbiamo anatidi, cavaliere d’Italia, avocetta, combattente ed altri
trampolieri.c)
C) LA COLLINA
La collina è caratterizzata da:
C1) Colture erbacee;
C2) Residui colturali;
C3) Vegetazione arborea;
C4) Steppe e brughiere.
C1) COLTURE ERBACEE
Prati stabili e forzati
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35. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
Vale quanto detto per la pianura ricordando che in collina i tagli generalmente sono due per
il pascolo autunnale. Sono per lo più asciutti tranne qualcuno che viene irrigato a pioggia.
Pascoli
Oltre al pascolo autunnale già descritto, assume notevole importanza il pascolo primave-
rile ed estivo destinato alla pastorizia.
C2) RESIDUI COLTURALI STOPPIE
Si rimanda a quanto detto per la pianura.
C3) VEGETAZIONE ARBOREA
Boschi naturali
I boschi naturali di alto fusto comprendono varie specie spontanee come il castagno, il
carpino, gli aceri, l’olmo, la rovere, il frassino, il faggio. Il relativo sottobosco è composto
dai rovi, dal biancospino e dal rossospino, dal pungitopo, dalla rosa selvatica con le rela-
tive “ coccole “ di cui sono ghiotte numerose specie selvatiche che qui sostano durante il
periodo autunnale ed invernale.
Fauna tipica: cinghiale, beccaccia, turditi, ghiandaia, corvidi.
Colture arboree specializzate
Nella media e bassa collina troviamo i frutteti ( meli, peri, peschi, prugni, susini, ciliegi,
noccioleti, agrumeti, etc. ) gli oliveti e i vigneti.
Fauna tipica: tra la stanziale la starna e la lepre, i corvidi, la taccola. Tra la migratoria
soprattutto turdidi. Ai fini dell’esercizio venatorio, è importante ricordare che nei frutteti
specializzati è frequente trovare impianti fissi di irrigazione a spruzzo o a goccia predi-
sposti con tubazioni permanenti in plastica. Bisogna che il cacciatore presti molta atten-
zione alla vulnerabilità agli spari di dette condutture.
È bene considerare che queste colture sono “ in atto “ ( e quindi la caccia è vietata ) sino
alla raccolta del frutto.
C4) INCOLTI: STEPPE E BRUGHIERE
Si rimanda a quanto detto per la pianura.
D) LA MONTAGNA
La montagna è caratterizzata da:
D1) Boschi naturali;
D2) Sottobosco;
D3) Prati e pascoli montani;
D4) Cespugli e vegetazione arbustiva;
D5) Rocce e morene.
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36. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
D1) BOSCHI NATURALI
I boschi naturali ad alto fusto sono composti da: a) latifoglie: la betulla, il frassino, l’acero
montano e il faggio. B) conifere: gli abeti bianco e rosso, il pino silvestre, il pino mugo, il
pino cembro ed il larice (vette più alte ).
D2) SOTTOBOSCO
Il sottobosco vede tra le sue essenze spontanee le felci, le more, i mirtilli, i lamponi, il
sorbo degli uccellatori, etc. ( frutti di bosco ).
D3) PRATI E PASCOLI MONTANI
Sono caratterizzati dalla presenza di essenze erbacee provviste di fiori relativamente svi-
luppati molto vistosi. Questi prati e pascoli montani si collocano nelle radure e nei declivi
lasciati liberi dai boschi naturali di alto fusto.
Fauna tipica: (D1 - D2 -D3 ): tra i mammiferi abbiamo il muflone, il capriolo ed il cervo,
la lepre europea ( fino a 1.300 - 1.500 metri ), poi la lepre bianca ( oltre i 1.500 metri ), lo
scoiattolo, la martora, etc. Tra gli uccelli il francolino di monte, il gallo cedrone e il gallo
forcello, l’allocco e il gufo reale.
D4) CESPUGLI E VEGETAZIONE ARBUSTIVA
La tipica vegetazione spontanea arbustiva è composta dai rododendri, dai collumeti e dai
mordeti, dai ginestrai, dai gineprai, dai saliceti, etc.
D5) ROCCE E MORENE
Alle maggiori altitudini troviamo le rocce, più o meno ricoperte da muschi e licheni. Il
costante arretramento dei ghiacciai perenni origina, inoltre, le cosiddette morene, cioè
accumuli di materiali rocciosi e terrosi privi di vegetazione.
Fauna tipica: ( di D4 – D5 ): tra i mammiferi il camoscio, la marmotta, l’ermellino: tra gli
uccelli la pernice bianca, l’aquila reale, l’astore, il gracchio corallino e il corvo imperiale.
TUTELA DELL’AMBIENTE
Il cacciatore durante l’esercizio della propria attività venatoria deve stare molto attento non
solo a non procurare danni all’ambiente in genere, dovuti ad esempio all’abbandono di moz-
ziconi di sigarette, di rifiuti etc.; ma anche a non danneggiare le produzioni agricole. Deve
prestare molta attenzione a non calpestare coltivazioni in atto, deteriorare piante e asportare
la frutta, sia di persona che con il cane e con gli spari ( si ricordi che una fucilata produce
entro un raggio di circa 70 metri ferite più o meno profonde alle piante ). Solo rispettando
queste regole il cacciatore potrà assumere quel ruolo importantissimo nella tutela ambienta-
le e divenire tra l’altro il maggiore alleato degli agricoltori per la salvaguardia e lo sviluppo
dell’ambiente e quindi della fauna selvatica. È condizione indispensabile e prioritaria per
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37. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
continuare ad esercitare, con gratificazione, l’attività venatoria.
PRESIDI SANITARI IMPIEGATI IN AGRICOLTURA
I presidi sanitari utilizzati in agricoltura comprendono:
i diserbanti (usati contro le erbe infestanti);
gli antiparassitari (usati contro i parassiti);
gli anticrittogamici (usati contro gli attacchi fungini).
Si tratta in tutti e tre i casi di prodotti chimici molto tossici che costituiscono notevole
fonte di inquinamento (anche attraverso l’accumulo di tali prodotti nel terreno). La scom-
messa della scienza del futuro è quella di giungere al più presto alla sintesi di prodotti
chimici a scarso impatto ambientale ed a perfezionare strumenti di “ lotta biologica” con-
tro i parassiti in grado di salvaguardare il lavoro (e quindi il reddito) degli agricoltori e
contestualmente tutelare l’ambiente e la fauna.
LA BRUCIATURA DELLE STOPPIE
Oggi la Regione Basilicata permette, anche se regolamentata, la bruciatura delle stoppie e
dei residui cerealicoli. Questa pratica é estremamente dannosa sia per la fauna e la mi-
crofauna selvatica che per l’ambiente ed é spesso causa di devastanti incendi a boschi e
macchie che confinano con le stesse stoppie.
Si farebbero gran passi in avanti nella lotta alla salvaguardia degli habitat naturali se la
Regione proibisse questa atavica usanza che non giova neanche alla stessa agricoltura.
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41. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
MANOVRE DI RIANIMAZIONE
Si tratta di due semplici ma importantissime manovre di rianimazione cardiorespiratoria
che debbono esser ben conosciute:
a) la respirazione artificiale;
b) il massaggio cardiaco.
a) LA RESPIRAZIONE ARTIFICIALE
È una metodica che sfrutta due tecniche quella “bocca a bocca” e quella “naso-bocca”.
Bisogna collocare l’infortunato sul dorso, inginocchiarsi al suo fianco ed estendere quan-
do più è possibile la testa all’indietro. Controllare che le vie aeree siano libere da muco,
corpi estranei, eventuali protesi: poi chiudere le narici con una mano e, dopo una profonda
inspirazione, soffiare con forza nella bocca del soggetto per facilitare la fuoriuscita del-
l’aria (Fig. 10).
Iniziare con quattro insufflazioni rapide; successivamente nell’adulto effettuare un’insuf-
flazione ogni 4 secondi (15 insufflazioni al minuto).
(Fig.10) – N.B. GUARDARE I MOVIMENTI DEL TORACE
b) MASSAGGIO CARDIACO ESTERNO
Rappresenta una manovra di urgenza molto importante in sede extraospedaliera.
Risulta indispensabile effettuare questa manovra contemporaneamente a quella di respi-
razione artificiale.
TECNICA DI ESECUZIONE:
- mettere il soggetto in posizione supina;
- porsi al fianco dell’infortunato, individuare il punto corretto dello sterno (Fig. 11);
- mantenendo le braccia in posizione verticale, con gomiti bloccati, si pone il palmo della
mano dx sulla metà inferiore dello sterno, tenendo l’altra mano poggiata sul dorso della
mano sx e si inizia con una pressione che deve essere mantenuta per circa 1 secondo senza
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42. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
mai sollevare le mani dallo sterno. Questa manovra viene ripetuta più volte e con un ritmo
di almeno 70 – 80 atti al minuto. Quando l’operatore è solo: bisogna effettuare almeno 15
compressioni toraciche seguite da 2 ventilazioni rapide.
(Fig. 11) Massaggio Cardiaco Esterno
SHOCK
Rappresenta un quadro di grave insufficienza circolatoria. È caratterizzato da:
- tachicardia (aumento del numero di battiti cardiaci);
- ipotensione arteriosa (diminuzione della pressione);
- cute delle estremità pallide e fredde;
- confusione mentale.
Bisogna tenere il soggetto sdraiato sul dorso (posizione supina): liberare la bocca e il naso
dal muco e/o da eventuali protesi dentarie e trasportare in ospedale.
MORSO DI VIPERA
La vipera è l’unico serpente velenoso che troviamo in Italia. Esistono numerose sottospe-
cie (Fig. 12).
Un soggetto morso da una vipera presenta oltre al dolore e al gonfiore locali anche un
malessere generale caratterizzato da agitazione, sudorazione, sete, crampi muscolari, vo-
mito, diarrea, disidratazione. In caso di morso di vipera:
- tranquillizzare il paziente, farlo distendere e coprirlo con panni caldi (l’affaticamento
favorisce la diffusione del veleno);
- disinfettare la ferita con acqua ossigenata. Incidere la ferita e succhiare il sangue con un
“succhiaveleno” (MAI CON LA BOCCA);
- trasportare con urgenza in ospedale.
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43. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
È consigliabile non iniettare il siero antiofidico polivalente, ma demandare tale procedura
ad un centro specializzato.
Infatti si possono avere reazioni allergiche (shock anafilattico) anche mortali.
(Fig. 12)
PUNTURA DI IMENOTTERI (VESPE, API, CALABRONI)
Le sostanze tossiche inoculate mediante puntura dagli imenotteri sono variabili nelle di-
verse specie. Di per sé una singola puntura non è mortale ma lo può diventare in soggetto
allergico, per lo scatenarsi di shock anafilattico.
In questi casi bisogna:
- rimuovere il pungiglione per evitare ulteriore assorbimento di veleno;
- applicare impacchi freddi;
- trasportare in ospedale.
COLPO DI CALORE
Obiettivo principale è il mantenimento delle funzioni vitali del soggetto (respiro-cuore)
ed adoperarsi per un abbassamento della temperatura corporea; quindi:
- tenere il soggetto in ambiente fresco, ventilato;
- spruzzare acqua fresca sul viso e sul corpo.
N.B. La diminuzione della temperatura corporea deve essere graduale.
IPOTERMIA (ASSIDERAMENTO)
Èun quadro clinico caratterizzato dalla riduzione della temperatura corporea al di sotto dei
limiti compatibili con la vita (> 34° C).
In tutti i casi di sospetta ipotermia (anche lieve):
- liberare il soggetto da eventuali indumenti bagnati;
- sistemarlo in ambiente riparato, al caldo e riscaldarlo con frizioni energiche delle mani
sul corpo;
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44. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
- somministrare bevande calde (come thè, camomilla);
- NON SOMMINISTRARE ALCOOL! Inducendo vasodilatazione aumenta la dispersio-
ne del calore.
CONGELAMENTO
Rappresenta una lesione locale che si manifesta dopo l’esposizione a basse temperature di
zone circoscritte del corpo (di solito mani, piedi, naso e padiglioni auricolari).
Il protocollo terapeutico prevede:
- riscaldamento graduale della parte lesa mediante immersione in acqua man mano sem-
pre più calda;
- movimenti attivi delle estremità colpite;
- massaggi con mani riscaldate;
- NON DARE ALCOOL! (vedi ipotermia)
ANNEGAMENTO
L’annegamento rappresenta una sindrome, spesso ad esito mortale, indotta da asfissia ostrut-
tiva dovuta all’invasione delle vie aeree da parte dell’acqua dolce o di mare (ASFISSIA
IDRICA). Primo problema da affrontare in caso di incidente è quello del recupero dell’in-
fortunato: esso rappresenta una vera incognita e va effettuato da persone esperte! (Figg. 13
- 14). È consigliabile in tutti gli altri casi di tentare il recupero del soggetto lanciandogli
qualsiasi oggetto con capacità di galleggiamento. Una volta trasportato a terra l’annegato:
- assicurare la pervietà delle vie aeree, iperestendendo all’indietro la testa dell’infortunato;
- favorire l’emissione del liquido comprimendo sull’addome (epigastrio);
- effettuare respirazione bocca a bocca o bocca-naso e massaggio cardiaco esterno. Subito
dopo trasportare in ospedale.
ATTENZIONE: non sempre la compressione sull’addome (epigastrio) è necessaria: se rite-
nuta utile essa deve essere effettuata rapidamente al fine di non ritardare la rianimazione.
(Fig. 13) Trasporto in acqua di un annegato che (Fig. 14) Esemplificazione della metodologia da os-
respira ancora servare nel trasporto a terra di un annegato da parte di
un soccorritore
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45. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
FRATTURE DEGLI ARTI
In caso di trauma abbastanza violento all’apparato osseo (urto, colpo violento, caduta,
etc.) si deve subito pensare ad una frattura (cioè una rottura dell’osso).
Questa può essere esposta (cioè esiste una sporgenza verso l’esterno della pelle dei capi
ossei scheggiati) oppure non esposta (quando non si notano lesioni esterne).
- 1) Disinfettare la zona della lesione;
- 2) applicare una garza sterile sulla lesione;
- 3) bloccare l’arto con una stecca o quant’altro a disposizione e fasciare (Figg. 15 – 16).
Nelle fratture non esposte agire solo come al punto 3).
(Fig. 15) Esempio di immobilizzazione per avam-
braccio e polso realizzata con giornale e cravatta
(Fig. 16) Immobilizzazione di fortuna per lesio-
ni di gamba, ricavata con tavole di legno
FERITE
Ogni ferita può rappresentare un potenziale pericolo di infezione e va, dunque, attenta-
mente disinfettata nel modo seguente:
a) lavare accuratamente le mani con acqua e sapone o alcool denaturato;
b) detergere i margini della ferita con alcool servendosi di una garza sterile eliminando
eventuali scorie presenti (tipo polvere, schegge, etc.);
c) versare sulla ferita acqua ossigenata e coprire con garza sterile (mai con ovatta!).
Se si tratta di ferita da PALLINI DA CACCIA recarsi subito da un medico per l’estrazione
degli stessi e per effettuare una iniezione antitetanica.
In tutti i casi in cui sussista una profusa emorragia applicare un pacchetto di garze sterili
sul punto che sanguina e fasciare strettamente.
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46. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
IPOBAROPATIE
A) MAL DI MONTAGNA ACUTO
Il mal di montagna acuto rappresenta un quadro clinico secondario ad ipobarismo (cioè
esposizione a pressione barometrica bassa) in soggetti, non allenati, che effettuano ascen-
sioni in tempi brevi a medie o grandi altezze. Il quadro clinico del mal di montagna acuto,
che insorge dopo 4 - 6 ore ed in alcuni casi dopo alcuni giorni, è caratterizzato da ( segni
più frequenti ):
- aumento della frequenza e della profondità del respiro;
- aumento della pressione arteriosa;
- aumento della frequenza cardiaca;
- diarrea;
- mal di testa ed insonnia.
Il protocollo terapeutico prevede in questi casi:
- all’allontanamento immediato dall’altezza critica (portare rapidamente il soggetto ad
una altezza inferiore a 1.500 metri);
- ridurre al massimo l’alimentazione;
- far bere abbondantemente il soggetto (almeno 2 - 3 litri nelle 12 ore) quindi trasportare
in ospedale.
B) EDEMA POLMONARE DA ALTITUDINI ELEVATE
Questo quadro clinico può insorgere in alcuni soggetti che raggiungono quote superiori a
2.700 metri. Sono condizioni favorevoli all’insorgenza di edema polmonare da altitudini
elevate gli sforzi fisici protratti, il freddo e la persistenza di infezioni delle vie aeree supe-
riori. Il quadro clinico è caratterizzato da:
- fame d’aria (dispnea);
- colorito bluastro del volto e delle mani;
- tosse con escreato schiumoso roseo, a volte striato di sangue;
- nausea - vomito.
Il protocollo terapeutico prevede il trasporto immediato del soggetto ad altitudini inferiori
a 1.500 metri e intervento tempestivo di un medico per le cure specifiche.
INTOSSICAZIONE ACUTA DA ALCOOL ETILICO
L’intossicazione acuta da alcool etilico si realizza per assunzione di quantità eccessive di
alcool (dose tossica) sufficienti a determinare un grave quadro clinico organico e compor-
tamentale.
Il protocollo terapeutico prevede:
- induzione del vomito attraverso la somministrazione di 200 ml. di acqua tiepida con due
cucchiai di sale da cucina;
- somministrazione, poi, di 250 ml. di acqua con aggiunta d 2 gr. di bicarbonato di sodio
46
47. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
ogni 2 ore. Quindi ricovero in ospedale.
AVVELENAMENTO DA FUNGHI
Sono oggi identificate circa 3.000 specie di funghi e di queste almeno 60 varietà vengono
considerate tossiche. L’avvelenamento da funghi si manifesta con sindromi a breve incu-
bazione (entro 2- 3 ore dall’ingestione) e sindromi a lunga incubazione ( entro ed oltre 8-
10 ore dall’ingestione ).
Segni clinici più frequenti sono:
- malessere generale;
- disturbi gastro-enterici intensi: diarrea violenta con presenza di sangue, vomito, dolore
allo stomaco e alla pancia;
- vertigini;
- riduzione dell’emissione dell’urina (oliguria);
- riduzione della pressione arteriosa.
Nei casi con sintomatologia evidente e in tutti gli altri casi sospetti provvedere all’ospeda-
lizzazione immediata.
47
48.
49. SANZIONI
e
DOCUMENTI OCCORRENTI
PER IL RILASCIO DEL P/D’ARMA
PER USO CACCIA
50.
51. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
Legge 11 Febbraio 1992 n. 157
SANZIONI PENALI - Art. 30
ARRESTO AMMENDA RITIRO P.A.
Caccia a specie protette e particolarmen- da 2 a
da € 774,00
te protette 8 mesi da 1 a 3 anni
da € 2.065,00
art. 2 - 30/1b o Amm.
da 3 mesi a
Caccia in periodo di divieto generale da € 929,00
1 anno da 1 a 3 anni
art. 18 - 30/1c da € 2.582,00
o Amm.
Uccellaggione o cattura di uccelli con
mezzi e per fini diversi da quelli previsti fino ad revoca P.A. e
da € 774,00
dalla legge anni 1 divieto di rilascio
da € 2.065,00
art. 3 - 30/1e o Amm. per 10 anni
Caccia nei parchi nazionali, regionali, fino a
oasi, zone di ripopolamento 6 mesi da € 464,00 da 1 a 3 anni
art. 21 - 30/1d e Amm. da € 1.549,00
Caccia neigiorni di silenzio venatorio fino a
3 mesi fino a se recidivo
art. 18 - 30/1f € 516,00 da 1 a 3 anni
o Amm.
Abbattimento, cattura o detenzione di
mammiferi od uccelli nei confronti dei
fino a se recidivo
quali la caccia non è consentita, o NO € 1.549,00 da 1 a 3 anni
Fringillidi in numero superiore a cinque
art. 18 - 30/1h
Caccia con mezzi vietati o con richiami
fino a confisca dei
acustici NO d€ 1.549,00 richiami
art. 21 - 30/1h
Caccia da autoveicoli, natanti o fino a
fino a da 1 a 3 anni
aeromobili 8 mesi
€ 2.065,00
art. 21 - 30/i o Amm.
2.065,00d
Commercio di selvaggina in violazione da 2 a da € 516,00
della legge chiusura esercizio
6 mesi da € 2.065,00
art. 21 - 30/1l per 1 mese
o Amm.
da 2 a
Imbalsamazione e tassidermia da € 774,00
8 mesi
art. 6 - 30/2 da € 2.065,00
o Amm.
La sospensione di licenza di porto di fucile per uso caccia viene adottata dal Questore della Provincia di
residenza del cacciator su segnalazione degli Uffici Giudiziari
51
52. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
Legge 11 Febbraio 1992 n. 157 - Legge regionale 9 Gennaio 1995 n. 2
SANZIONI AMMINISTRATIVE
IN CASO
SANZIONE SOSPENS. P.A.
DI RECIDIVA
Forma di caccia diversa da quella
prescelta € 412,00 1 anno
L.R. 2/95 Art. 41, C. 1, Lett. a) d se recidivo
L. 157/92 Art. 12-31 1b 3 anni
Mancanza polizza di assicurazione € 206,00 € 412,00 se recidivo
L.R. 2/95 Art. 41, C. 1, Lett. b) 1 anno
L. 157/92 Art. 12-31 1b
Mancanza versamento tasse governative
o regionali € 308,00
L.R. 2/95 Art. 41, C. 1, Lett. c)
L. 157/92 Art. 12-31 1e
Caccia senza autorizzazione nelle Azien-
de Faunistico Venatorie nei Centri pub- € 516,00
blici o privati di allevamento selvaggina € 308,00 e per ulteriore se recidivo
e nelle zone di caccia programmata violazione 1 anno
L. 157/92 Art. 14 - 16 - 17 - 31 1e € 722,00
L.R. 2/95 Art. 41, C. 1, Lett. d)
Caccia in zone di divieto non diversamen-
te sanzionate € 206,00 € 516,00
L. 157/92 Art. 21 - 31 1e
L.R. 2/95 Art. 41, Lett. e)
Caccia nei fondi chiusi
L. 157/92 Art. 31 1f € 206,00 € 516,00 se recidivo
L.R. 2/95 Art. 41, Lett. e) 1 anno
Caccia in orari, quantitativi modalità non € 206,00 € 412,00 se recidivo
consentiti L. 157/92 Art. 18 - 31 1g
L.R. 2/95 Art. 41, C. 1, Lett. d) 1 anno
Abbattimento, cattura o detenzione di
fringillidi appartenenti a specie vietate in € 206,00 € 412,00
numero superiore a 5
L. 157/92 Art. 4 - 31 1g
L.R. 2/95 Art. 41, Lett. g)
Caccia con richiami non autorizzati
L. 157/92 Art. 14 - 16 - 17 - 31 1e
L.R. 2/95 Art. 41, C. 1, Lett. d)
SONO CONSENTITI € 308,00 € 516,00
Allodola, Tordo, Cesena, Storno, Merlo,
Passero, Pavoncella, Colombaccio, e tutte
le anitre di allevamento
52
53. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
Legge 11 Febbraio 1992 n. 157 - Legge regionale 9 Gennaio 1995 n. 2
SANZIONI AMMINISTRATIVE
IN CASO
SANZIONE SOSPENS. P.A.
DI RECIDIVA
Mancata anntotazione sul tesserino Re-
gionale € 154,00
L. 157/92 Art. 4 - 31/1l
L.R. 2/95 Art. 41, Lett. i)
Importazione di selvaggina senza auto-
rizzazione € 154,00
L. 157/92 Art.12 - 31 1a per capo
L.R. 2/95 Art. 41, Lett. l)
Mancata presentazione documento all’at-
to del controllo pur essendone muniti. € 50,00
L. 157/92 Art. 12 - 31/1m se presentati
L.R. 2/95 Art. 41, Lett. m) entro 5 giorni
€ 25,00
Caccia da appostamento alla beccaccia o
al beccaccino € 206,00
L. 157/92 Art. 18 - 31/1a
L.R. 2/95 Art. 41, Lett. g)
€ 308,00
Mancata ottemperanza da parte dei pro-
+ € 15,00 per
prietari di fondi alle disposizioni in ma- ogni tabella
teria di tabellazione apposta
L.R. 2/95 Art. 41, Comm. 1, Lett. n) abusivamente
€ 51,00 per
ciascun capo
Immissione di selvaggina in periodi e con immesso;
modalità non consentite in caso di
L.R. 2/95 Art. 41, Comm. 1, Lett. o) cinghiali
€ 516,00
per ciascun
capo immesso
Violazioni del Calendario Venatorio o
della L. R. 2/95 non espressamente richia- € 206,00
mate dall’Art. 41 L.R. 2/95
La sospensione di licenza di porto di fucile per uso caccia viene adottata dal Questore della Provincia di
residenza del cacciator su segnalazione degli Uffici Amministrativi competenti.
53
54. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
DOCUMENTI OCCORRENTI PER IL RILASCIO
DEL PORTO D’ARMA PER USO CACCIA
1) Certificato di abilitazione all’esercizio venatorio rilasciato dall’Amministrazione
Provinciale;
2) Due fotografie recenti a capo scoperto e a mezzo busto, di cui una legalizzata;
3) Fotocopia del congedo militare oppure certificato di idoneità al maneggio delle armi
rilasciato da una sezione di Tiro a Segno Nazionale;
4) Certificato in bollo comprovante l’idoneità psico-fisica, rilasciata dall’A.S.L. di
residenza;
5) Domanda in carta bollata intestata al Sig. Questore (su apposito modello);
6) Una marca da bollo da € 14,62;
7) Versamento di € 173,16 sul C/C 8003 intestato all’Ufficio del Registro – Roma (tassa
di concessione governativa);
8) Versamento di € 84,00 sul C/C 218859 intestato a Regione Basilicata Servizio
Tesoreria - Potenza ( tassa di concessione regionale);
9) Versamento di € 1,26 sul C/C 00220855 intestato alla Questura di Potenza (per costo
libretto)
DOCUMENTI OCCORRENTI PER SOSTENERE L’ESAME DI ABILITAZIONE
ALL’ESERCIZIO VENATORIO
1) Domanda in bollo da € 14,62 indirizzata al Presidente della Provincia di Potenza;
2) Certificato medico in bollo rilasciato dall’Ufficiale Sanitario (si consiglia di presentar-
lo al momento della chiamata agli esami.
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56. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
1) Quali tra le seguenti specie è particolarmente protetta?
a) volpe
b) gallo cedrone
c) aquila
Risposta esatta: C) aquila
2) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) donnola
b) gufo reale
c) riccio
Risposta esatta: B) gufo reale
3) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) cardellino
b) verdone
c) avvoltoio
Risposta esatta: C) avvoltoio
4) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) canarino
b) cicogna
c) verdone
Risposta esatta: B) cicogna
5) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) cinghiale
b) camoscio
c) gru
Risposta esatta: C) gru
6) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) fenicottero
b) oca
c) germano reale
Risposta esatta: A) fenicottero
7) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) colombaccio
b) starna
c) cigno
Risposta esatta: C) cigno
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57. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
8) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) marzaiola
b) lupo
c) chiurlo
Risposta esatta: B) lupo
9) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) chiurlo
b) donnola
c) orso
Risposta esatta: C) orso
10) Quale delle seguenti specie è particolarmente protetta?
a) camoscio
b) stambecco
c) capriolo
Risposta esatta: B) stambecco
11) È considerato esercizio di caccia l’abbattimento di un passero con la fionda?
a) Sì
b) No
c) solo nei periodi in cui è consentita la caccia
Risposta esatta: A) Sì
12) Quale organo per delega regionale ha competenza amministrativa in materia di
caccia?
a) il Sindaco
b) la Provincia
c) il Prefetto
Risposta esatta: B) la Provincia
13) Quale delle seguenti specie non è protetta?
a) volpe
b) pittima minore
c) pispola
Risposta esatta: A) volpe
14) Quale delle seguenti specie non è protetta?
a) verdone
b) calandro
c) pittima reale
Risposta esatta :C) pittima reale
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58. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
15) Quale delle seguenti specie non è particolarmente protetta?
a) cinghiale
b) stambecco
c) orso
Risposta esatta: A) cinghiale
16) I proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie da chi vengono incamerati?
a) dalla Provincia
b) dalla Regione
c) dalla Comunità Montana
Risposta esatta: A) dalla Provincia
17) In una zona di caccia controllata chi può andare a caccia senza limitazioni?
a) i cacciatori
b) le guardie volontarie
c) nessuno
Risposta esatta: C) nessuno
18) Nelle zone militari si può cacciare?
a) Sì
b) No
c) solamente da appostamento
Risposta esatta: B) No
19) Come deve essere limitato il fucile a ripetizione?
a) non più di quattro colpi
b) non più di tre colpi
c) non più di cinque colpi
Risposta esatta: B) non più di tre colpi
20) Quali seguenti animali sono da considerarsi fauna selvatica?
a) lepre
b) conigli
c) arvicole
Risposta esatta: A) conigli selvatici
21) Se durante la falciatura si uccide casualmente una lepre si commette esercizio di
caccia?
a) No
b) Sì
c) potrebbe esserlo
Risposta esatta: A) No
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59. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
22) Quando si può cacciare la lepre in un vivaio?
a) quando si vuole addestrare il cane
b) in nessun caso
c) quando si ha il consenso del proprietario
Risposta esatta: B) in nessun caso
23) In un prato artificiale, regolarmente tabellato, chi può andare a caccia?
a) le guardie campestri
b) tutti
c) nessuno
Risposta esatta: C) nessuno
24) Che cosa sono le riserve naturali?
a) sono aree protette non soggette ad interventi di alterazione ambientale
b) sono riserve di caccia
c) sono centri di produzione della selvaggina
Risposta esatta: A) sono aree protette non soggette ad interventi di alterazione ambientale
25) Sono consentiti i fari abbaglianti durante l’esercizio della caccia?
a) Sì, è un mezzo di caccia
b) no
c) Sì, purchè non si disturbi gli altri cacciatori
Risposta esatta: B) no
26) Chi è proprietario della selvaggina rinvenuta morta?
a) il ritrovatore
b) il Comune nel cui territorio è stata rinvenuta
c) lo Stato e l’Ente pubblico delegato
Risposta esatta: C) lo Stato e l’Ente pubblico delegato
27) In quali di queste zone si può esercitare la caccia?
a) nelle oasi di rifugio
b) nelle zone di ripopolamento
c) nel territorio dell’ambito territoriale di caccia (A.T.C.)
Risposta esatta: C) nel territorio dell’A.T.C.
28) Che cosa si può fare nelle zone di ripopolamento ?
a) cacciare
b) catturare
c) fare un appostamento
Risposta esatta: B) catturare
59
60. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
29) È consentito l’uso della civetta quale zimbello?
a) No
b) solo per la caccia con il falco
c) solo per la caccia agli alaudidi
Risposta esatta: C) solo per la caccia agli alaudidi
30) Da quanti anni, come minimo, deve avere la licenza di caccia il cacciatore che
accompagna un altro cacciatore che è alla prima licenza?
a) 2
b) 3
c) 5
Risposta esatta: B) 3
31) I bocconi avvelenati possono essere utilizzati?
a) No
b) Sì
c) solamente dagli agenti venatori per la cattura delle volpi
Risposta esatta: A) No
32) Il cacciatore che cosa deve annotare fra l’altro sul tesserino venatorio?
a) il numero dei capi abbattuti
b) l’ora di inizio e di termine della caccia
c) i comuni in cui caccia
Risposta esatta: A) il numero dei capi abbattuti
33) Quanti giorni alla settimana è permessa la caccia alla selvaggina stanziale?
a) tre
b) quattro
c) cinque
Risposta esatta: A) tre
34) È permesso l’uso del silenziatore a caccia?
a) sempre
b) solo alle guardie
c) mai
Risposta esatta: C) mai
35) In quale giorno della settimana oltre al Venerdì la caccia è sempre chiusa?
a) Martedì
60
61. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
b) Mercoledì
c) Giovedì
Risposta esatta: A) Martedì
36) Nelle zone di addestramento cani, autorizzate ai sensi della legge regionale sulla
caccia, l’addestramento stesso può essere esercitato:
a) tutto l’anno
b) per tutta la stagione venatoria
c) dal 10 luglio al 10 agosto di ogni anno
Risposta esatta: A) tutto l’anno
37) Nelle zone di ripopolamento e cattura a chi è permessa la caccia?
a) a coloro che risiedono nella zona stessa
b) alle guardie
c) a nessuno
Risposta esatta: C) a nessuno
38) A chi appartiene la fauna selvatica abbattuta in terreno dell’A.T.C.
a) a colui che l’ha abbattuta
b) al proprietario del cane
c) al proprietario del fondo
Risposta esatta: A) a colui che l’ha abbattuta
39) Come viene considerata dalla legge la fauna selvatica?
a) patrimonio indisponibile dello Stato
b) proprietà del conduttore del fondo dove si trova
c) res nullius
Risposta esatta: A) patrimonio indisponibile dello Stato
40) Chi può usare la pistola per esercitare la caccia?
a) solo gli agenti venatori
b) nessuno
c) tutti
Risposta esatta: B) nessuno
41) Chi viene in possesso di uova o di piccoli nati, entro quante ore deve darne avviso
all’autorità competente?
a) quarantotto ore
b) trentasei ore
c) ventiquattro ore
Risposta esatta: C) ventiquattro ore
61
62. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
42) Quale delle seguenti specie è cacciabile dal 1º ottobre al 31 dicembre?
a) coniglio selvatico
b) cinghiale
c) passero
Risposta esatta: A) cinghiale
43) Quale delle seguenti specie è cacciabile dalla terza Domenica di settembre al 31
dicembre?
a) volpe
b) lepre comune
c) folaga
Risposta esatta: B) lepre comune
44) Quale delle seguenti specie è cacciabile dalla terza Domenica di settembre al 31
dicembre?
a) folaga
b) starna
c) pavoncella
Risposta esatta: B) starna
45) La marmotta è cacciabile da quale data?
a) dalla terza Domenica di settembre
b) mai
c) dal primo novembre
Risposta esatta: B) mai
46) L’usignuolo è cacciabile da quale data?
a) mai
b) dal 18 agosto al 31 dicembre
c) dalla terza Domenica di settembre al 31 dicembre
Risposta esatta :A) mai
47) Quanti sono i colpi consentiti per un’arma da caccia a canna liscia da usare in
zona Alpi?
a) due
b) uno
c) tre
Risposta esatta: A) due
62
63. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
48) Il tesserino regionale ha validità nazionale?
a) si
b) solo in una Regione
c) solo in una Provincia
Risposta esatta: A) si
49) Che cosa prevede la legge per l’utilizzo a cccia delle armi ad aria compressa?
a) le vieta, salvo quelle a canna rigata
b) le consente
c) le vieta
Risposta esatta: C) le vieta
50) Un cacciatore pratica la sua attività con un fucile automatico calibro 12 a cinque
colpi munito di riduttore fisso che ne limita l’uso a tre.(2 nel serbatoio + 1 in canna).
È in regola?
a) si
b) no
c) solo se autorizzato
Risposta esatta: A) si
51) In quale periodo è cacciabile il migliarino di palude?
a) dalla terza Domenica di settembre
b) sempre
c) mai
Risposta esatta: C) mai
52) In quale periodo è cacciabile il cardellino?
a) mai
b) dalla terza Domenica di settembre al 31 dicembre
c) dalla terza Domenica di settembre al 31 gennaio
Risposta esatta: A) mai
53) Quale delle seguenti specie non è cacciabile?
a) pittima reale
b) gazza
c) averla
Risposta esatta: C) averla
54) Quale delle seguenti specie non è cacciabile?
a) regolo
b) allodola
c) fischione
Risposta esatta: A) regolo
63
64. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
55) Quale delle seguenti specie è cacciabile?
a) falco
b) frosone
c) pittima reale
Risposta esatta: C) pittima reale
56) Quale delle seguenti specie non è cacciabile?
a) ciuffolotto
b) ghiandaia
c) pittima reale
Risposta esatta: A) ciuffolotto
57) Quali delle seguenti specie non è cacciabile?
a) verzellino
b) beccaccino
c) fischione
Risposta esatta: A) verzellino
58) Quale specie non è cacciabile?
a) beccaccino
b) quaglia
c) balia nera
Risposta esatta: C) balia nera
59) Quale specie non è cacciabile?
a) cutrettola
b) pittima reale
c) allodola
Risposta esatta: A) cutrettola
60) Quali dei seguenti animali si può usare come zimbello?
a) gheppio
b) civetta
c) barbagianni
Risposta esatta: B) civetta
61) È consentita la caccia notturna alla lepre?
a) sempre
b) mai
c) solo se autorizzati
Risposta esatta: B) mai
64
65. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
62) È permesso sparare ai passeri con una carabina ad aria compressa?
a) solo la Domenica
b) si
c) no
Risposta esatta: C) no
63) Che cosa comporta cacciare senza licenza?
a) l’esclusione definitiva della licenza
b) la sospensione della licenza
c) una sanzione amministrativa e la denuncia per porto abusivo di armi
Risp. esatta: C) una sanzione amministrativa e la denuncia per porto abusivo di armi
64) Che cosa comporta cacciare senza assicurazione?
a) l’esclusione definitiva della licenza
b) la revoca della licenza per dieci anni
c) una sanzione amministrativa e la sospensione della licenza in caso di recidiva
Risp. esatta: C) una sanzione amministrativa e la sospensione della licenza in caso di recidiva
65) Che cosa comporta l’uccisione di un cinghiale di età inferiore a tre anni?
a) nessuna sanzione
b) revoca della licenza
c) una sanzione amministrativa
Risposta esatta: A) nessuna sanzione
66) Le sanzioni sono oblazionabili con il pagamento di:
a) 1/3 del massimo o, se più favorevole, con il doppio del minimo
b) 1/4 del massimo
c) 1/2 del massimo
Risposta esatta: A) 1/3 del massimo o, se più favorevole, con il doppio del minimo
67) Che cosa è previsto per chi caccia senza tesserino regionale?
a) una sanzione amministrativa
b) la revoca della licenza
c) la sospensione della licenza
Risposta esatta: A) una sanzione amministrativa
68) Quale sanzione è prevista per chi non effettua sul tesserino le prescritte annotazioni?
a) una sanzione amministrativa
b) la revoca della licenza
c) la sospensione della licenza
Risposta esatta: A) una sanzione amministrativa
65
66. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
69) Quale sanzione è prevista per chi abbatte selvaggina oltre il numero consentito?
a) una sanzione amministrativa
b) la revoca della licenza
c) la sospensione della licenza
Risposta esatta: A) una sanzione amministrativa
70) Quale delle seguenti specie non è cacciabile?
a) alzavola
b) allodola
c) averla
Risposta esatta: C) averla
71) Quale delle seguenti specie è cacciabile dalla terza Domenica di settembre al 31
dicembre?
a) fringuello
b) starna
c) cappellaccia
Risposta esatta: B) starna
72) Quale delle seguenti specie è cacciabile dalla terza Domenica di settembre al 31
dicembre?
a) fagiano
b) moriglione
c) prispolone
Risposta esatta: A) fagiano
73) Quale delle seguenti specie è cacciabile dalla terza Domenica di settembre al 31
dicembre?
a) verdone
b) nessuna
c) gru
Risposta esatta: B) nessuna
74) Quale delle seguenti specie non è cacciabile?
a) tordo
b) gallina prataiola
c) germano reale
Risposta esatta: B) gallina prataiola
75) Quale delle seguenti specie non è cacciabile?
a) pernice bianca
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67. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
b) pittima reale
c) svasso
Risposta esatta: C) svasso
76) Quale delle seguenti specie non è cacciabile?
a) folaga
b) strolaga
c) gazza
Risposta esatta: B) strolaga
77) Si può cacciare il tasso?
a) solo il maschio
b) sempre
c) no
Risposta esatta: C) no
78) Si può cacciare la faina?
a) si
b) solo il maschio
c) no
Risposta esatta: C) no
79) Si può cacciare la martora?
a) sempre perché è un nocivo
b) no
c) dalla terza Domenica di settembre in poi
Risposta esatta: B) no
80) È consentito sparare agli scoiattoli?
a) no
b) si
c) solo se autorizzati dalle associazioni venatorie
Risposta esatta: A) no
81) Quale sanzione è prevista per chi porta o trasporta armi non in custodia quando
la caccia non è consentita?
a) una sanzione amministrativa
b) la revoca della licenza
c) la sospensione della licenza per dieci anni
Risposta esatta: A) una sanzione amministrativa
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68. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
82) Quale delle seguenti specie è cacciabile dalla terza Domenica di settembre al 31
dicembre?
a) pittima minore
b) nessuna
c) zigolo
Risposta esatta: B) nessuna
83) In quale giorno si chiude la caccia alla quaglia?
a) 31 gennaio
b) 28 febbraio
c) 31 dicembre
Risposta esatta: C) 31 dicembre
84) La tagliola è un mezzo di caccia consentito?
a) no
b) si
c) è necessario essere autorizzati
Risposta esatta: A) no
85) Quale di questi uccelli si può cacciare?
a) colombella
b) colombaccio
c) colombo torraiolo
Risposta esatta: B) colombaccio
86) Per andare a caccia è obbligatorio essere assicurati per la responsabilità civile
verso terzi?
a) si
b) no
c) solo se iscritti ad un’associazione venatoria
Risposta esatta: A) si
87) A quale distanza minima occorre stare per poter sparare in direzione di una stra-
da provinciale?
a) non meno di 200 metri
b) non meno di 150 metri
c) non meno di 100 metri
Risposta esatta: B) non meno di 150 metri
88) È consentito cacciare il beccaccino da appostamento?
a) no, mai
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69. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
b) si, sempre
c) si, ma solo nei mesi invernali
Risposta esatta: A) no, mai
89) È consentito esercitare la caccia a 80 metri da una cascina?
a) no, ci vogliono almeno 100 metri
b) Sì
c) Sì, purchè si spari in direzione opposta
Risposta esatta: A) no, ci vogliono almeno 100 metri
90) Da chi sono riconosciute le associazioni venatorie?
a) dalla Provincia
b) dall’Istituto Nazionale di Biologia della Selvaggina
c) dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste
Risposta esatta: C) dal Ministero dell’Agricoltura e Foreste
91) È consentito o vietato introdurre dall’estero specie di selvaggina estranea a quel-
la italiana?
a) è sempre vietato
b) è sempre consentito
c) è consentito solo in alcuni casi
Risposta esatta: C) è consentito solo in alcuni casi
92) Cos’è un’ Associazione Venatoria?
a) è l’insieme delle norme di legge che regolano la caccia
b) è una libera associazione di cacciatori
c) è la polizza assicurativa in materia di caccia
Risposta esatta: B) è una libera associazione di cacciatori
93) La caccia oltre che col fucile, è consentita:
a) con l’arco
b) con il bastone animato
c) con il vischio
Risposta esatta: A) con l’arco
94) La fauna selvatica italiana è tutelata nell’interesse di chi?
a) dei cacciatori
b) degli agricoltori
c) di tutti i cittadini
Risposta esatta: C) di tutti i cittadini
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70. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
95) In caso di revoca della licenza di caccia, cosa occorre fare per riottenerla?
a) ripetere gli esami
b) rivolgere domanda alla Regione
c) rivolgere domanda al Prefetto
Risposta esatta: A) ripetere gli esami
96) Durante il primo anno di caccia cosa è tenuto a fare il cacciatore?
a) deve farsi accompagnare dal tutore
b) deve farsi accompagnare da un cacciatore che abbia la licenza di caccia da almeno tre anni
c) deve farsi accompagnare da un guardiacaccia
Risposta esatta: B) deve farsi accompagnare da un cacciatore che abbia la licenza di
caccia da almeno tre anni
97) Da chi è rilasciata l’autorizzazione per la caccia da appostamento?
a) dal Presidente della Regione
b) dal Presidente della sezione cacciatori
c) dalla Provincia
Risposta esatta: C) dalla Provincia
98) Quale delle seguenti specie, è considerata selvaggina stanziale?
a) il mestolone
b) il merlo
c) la starna
Risposta esatta: C) la starna
99) È sequestrabile il cane?
a) Sì, se produce effettivi danni alla selvaggina
b) Sì, se danneggia campi coltivati
c) No, mai
Risposta esatta: C) No, mai
100) A quale distanza minima è consentito sparare in direzione di case, strade, posti
di lavoro?
a) a non meno di 100 metri
b) a non meno di 150 metri
c) a non meno di 300 metri
Risposta esatta: B) a non meno di 150 metri
101) A quale distanza si può sparare avendo alle spalle una strada comunale?
a) a non meno di 100 metri
b) a non meno di 150 metri
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71. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
c) a non meno di 50 metri
Risposta esatta: C) a non meno di 50 metri
102) È consentita la caccia a rastrello?
a) Sì, sempre
b) solo in tre persone
c) No, mai
Risposta esatta: B) solo in tre persone
103) Quale di queste specie non rientra tra quelle cacciabili?
a) pittima reale
b) gazza
c) gufo reale
Risposta esatta: C) gufo reale
104) Da che età è consentito esercitare la caccia?
a) a 21 anni
b) a 16 anni
c) a 18 anni
Risposta esatta: C) a 18 anni
105) Le giornate di caccia cosa sono considerate?
a) mezzi di caccia
b) luoghi di caccia
c) tempi di caccia
Risposta esatta: C) tempi di caccia
106) Qual’è, durante il giorno, il periodo in cui è consentita la caccia?
a) dall’alba al tramonto
b) da un’ora prima dell’alba ad un’ora dopo il tramonto
c) da un’ora prima del sorgere del sole al tramonto
Risposta esatta :C) da un’ora prima del sorgere del sole al tramonto
107) Che compiti hanno le Associazioni venatorie?
a) emanare leggi venatorie
b) predisporre il calendario venatorio
c) organizzare i cacciatori
Risposta esatta: C) organizzare i cacciatori
108) Chi coordina il servizio di vigilanza?
a) il Presidente della Regione
b) la Provincia
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72. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
c) il Sindaco
Risposta esatta: B) la Provincia
109) Gli agenti di pubblica sicurezza possono sequestrare mezzi vietati di caccia?
a) Sì
b) No
c) solamente in alcuni casi
Risposta esatta: A) Sì
110) Che cos’è la licenza di caccia?
a) è il documento sul quale il cacciatore deve sempre segnare le giornate di caccia e la
selvaggina che abbatte
b) è la polizza di assicurazione per la responsabilità civile verso terzi
c) è il documento che autorizza il porto di fucile per uso caccia
Risposta esatta: C) è il documento che autorizza il porto di fucile per uso caccia
111) Cosa s’intende per Calendario Venatorio?
a) è il documento sul quale il cacciatore deve sempre segnare le giornate di caccia e la
selvaggina che abbatte
b) il manifesto che viene pubblicato dalla regione ogni anno e che indica le date di aper-
tura e di chiusura della caccia e le norme da rispettare
c) la nuova legge quadro sulla caccia
Risposta esatta: B) il manifesto che viene pubblicato dalla regione ogni anno e che indica
le date di apertura e di chiusura della caccia e le norme da rispettare
112) Quando si può esercitare la caccia a bordo di autoveicoli?
a) solo quando sono fermi
b) mai
c) solo nelle strade di campagna
Risposta esatta: B) mai
113) Che validità ha la licenza di caccia?
a) vale tre anni
b) vale sei anni
c) vale dieci anni
Risposta esatta: B) vale sei anni
114) A chi appartiene la fauna selvatica?
a) allo Stato
b) alla Regione
c) a nessuno
Risposta esatta: A) allo Stato
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73. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
115) Quando si può esercitare la caccia di Martedì e Venerdì?
a) quando cadono in giornate festive
b) mai
c) sempre
Risposta esatta: B) mai
116) Il tesserino regionale ha validità nazionale?
a) Sì
b) solo in una Regione
c) solo in una Provincia
Risposta esatta: A) Sì
117) Che cosa si può fare nelle zone di ripopolamento?
a) cacciare
b) catturare
c) fare un appostamento
Risposta esatta: B) catturare
118) Quali documenti deve portare con sé il cacciatore durante la giornata di caccia?
a) soltanto la licenza
b) la licenza, il tesserino regionale, la polizza di assicurazione e il permesso dell’ATC
c) soltanto il tesserino
Risposta esatta: B) la licenza, il tesserino regionale, la polizza di assicurazione e il tesse-
rino dell’ATC
119) Si può sparare da veicoli a motore?
a) Sì
b) No
c) qualche volta
Risposta esatta: B) No
120) Nelle ville si può cacciare?
a) sempre
b) No
c) in qualche caso
Risposta esatta: B) No
121) La caccia è consentita sino a che ora?
a) sino al tramonto
b) sino ad un’ora dopo il tramonto
c) sino ad un’ora prima del tramonto
Risposta esatta: A) sino al tramonto
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74. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
122) La posta alla beccaccia quando è consentita?
a) mai
b) sempre
c) solo nei prati in attualità di coltivazione
Risposta esatta: A) mai
123) Solitamente l’appostamento fisso è costruito con quale materiale?
a) muratura
b) frasche
c) tela
Risposta esatta: A) muratura
124) Quale di queste specie è cacciabile?
a) oca granaiola
b) pittima reale
c) pettirosso
Risposta esatta : B) pittima reale
125) Quale di queste specie non è cacciabile?
a) cornacchia grigia
b) gufo
c) ghiandaia
Risposta esatta: B) gufo
126) L’usignolo è cacciabile da quale data?
a) dal 1° settembre
b) mai
c) dalla terza Domenica di settembre
Risposta esatta: B) mai
127) Chi può cacciare nei centri di produzione della selvaggina?
a) nessuno
b) tutti
c) qualcuno con il consenso del proprietario
Risposta esatta: A) nessuno
128) Che cosa sono gli osservatori ornitologici?
a) allevamenti di selvaggina
b) appostamenti per l’esercizio venatorio
c) stazioni per lo studio delle migrazioni degli uccelli
Risposta esatta: C) stazioni per lo studio delle migrazioni degli uccelli
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75. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
129) Quale selvaggina viene considerata stanziale?
a) quella che nasce, vive e muore localmente
b) quella che arriva in volo dalla Germania
c) quella che si sposta da una Provincia all’altra
Risposta esatta: A) quella che nasce, vive e muore localmente
130) Quale specie è stanziale?
a) fringuello
b) starna
c) merlo
Risposta esatta: B) starna
131) Quale specie è migratoria?
a) fagiano
b) coturnice
c) tordo bottaccio
Risposta esatta: C) tordo bottaccio
132) Cosa è il tesserino venatorio regionale?
a) è il documento sul quale il cacciatore deve segnare le giornate di caccia e la selvaggina
che abbatte
b) è il manifesto che viene pubblicato ogni anno e che indica le date di apertura e chiusura
della caccia
c) è la tessera di iscrizione ad una Associazione venatoria
Risposta esatta: A) è il documento sul quale il cacciatore deve segnare le giornate di
caccia e la selvaggina che abbatte
133) Chi può esercitare la caccia nei fondi chiusi?
a) nessuno
b) il proprietario del fondo
c) le persone autorizzate dal proprietario del fondo
Risposta esatta :A) nessuno
134) Portare armi da sparo cariche, anche se in posizione di sicurezza, è sempre vietato:
a) nel raggio di 1000 metri dai valichi
b) nei centri abitati
c) nella zona faunistica delle Alpi
Risposta esatta: B) nei centri abitati
135) La caccia agli ungulati è vietata:
a) con l’uso della palla unica
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76. MANUALE PER L’ABILITAZIONE ALL’ESERCIZIO VENATORIO A CURA DI ALFONSO D’AMATO
b) con l’uso di munizione spezzata
c) con l’uso della carabina
Risposta esatta: B) con l’uso di munizione spezzata
136) Quanti capi di avifauna stanziale può abbattere il cacciatore in una giornata di
caccia?
a) due capi
b) cinque capi
c) quanti ne vuole
Risposta esatta: A) due capi
137) La volpe come viene considerata?
a) animale nocivo
b) selvaggina cacciabile
c) specie protetta
Risposta esatta: B) selvaggina cacciabile
138) Quando sono cacciabili le specie consentite?
a) sempre
b) in periodi prestabiliti
c) mai
Risposta esatta: B) in periodi prestabiliti
139) In quali giorni si può cacciare?
a) Martedì e Mercoledì
b) Venerdì e Sabato
c) in quelli previsti dal Calendario Venatorio
Risposta esatta: C) in quelli previsti dal Calendario Venatorio
140) In quali di queste zone si può esercitare la caccia?
a) nelle oasi di rifugio
b) nelle zone di ripopolamento
c) nel territorio dell’ATC
Risposta esatta: C) nel territorio dell’ATC
141) Quali di questi mezzi di caccia sono consentiti?
a) spingarda
b) fucile ad un colpo
c) fucile a cinque colpi
Risposta esatta: B) fucile ad un colpo
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