Breve descrizione del progetto Distretto di Economia Solidale del tarantino promosso da Mediterranea Consumo e sostenuto dalla Regione Puglia, Assessorato al Welfare, Servizio Politiche di Benessere Sociale e PO.
Non è facile immaginare una società in cui l'organizzazione industriale sia equilibrata e compensata da modi di produzione complementari, distinti e ad alto rendimento. Siamo talmente deformati dalle abitudini industriali che non osiamo più scrutare il campo del possibile, e l'idea di rinunciare alla produzione di massa di tutti gli articoli e servizi è per noi come un ritorno alle catene del passato o al mito del buon selvaggio. Ma se vogliamo ampliare il nostro angolo di visuale, adeguandolo alle dimensioni della realtà, dobbiamo ammettere che non esiste un unico modo di utilizzare le scoperte scientifiche, ma per lo meno due, tra loro antinomici.
C'è un uso della scoperta che conduce alla specializzazione dei compiti, alla istituzionalizzazione dei valori, alla centralizzazione del potere: l'uomo diviene l'accessorio della megamacchina, un ingranaggio della burocrazia. Ma c'è un secondo modo di mettere a frutto I invenzione, che accresce il potere e il sapere di ognuno, consentendo a ognuno di esercitare la propria creatività senza per questo negare lo stesso spazio d'iniziativa e di produttività agli altri.
Se vogliamo poter dire qualcosa sul mondo futuro, disegnare i contorni di una società a venire che non sia iperindustriale, dobbiamo riconoscere l'esistenza di scale e limiti naturali. L'equilibrio della vita si dispiega in varie dimensioni; fragile e complesso, non oltrepassa certi limiti. Esistono delle soglie che non si possono superare. La macchina non ha soppresso la schiavitù umana, ma le ha dato una diversa configurazione. Infatti, superato il limite, lo strumento da servitore diviene despota. Oltrepassata la soglia, la società diventa scuola, ospedale, prigione, e comincia la grande reclusione. Occorre individuare esattamente dove si trova, per ogni componente dell'equilibrio globale, questo limite critico. Sarà allora possibile articolare in modo nuovo la millenaria triade dell'uomo, dello strumento e della società. Chiamo società conviviale una società in cui lo strumento moderno sia utilizzabile dalla persona integrata con la collettività, e non riservato a un corpo di specialisti che lo tiene sotto il proprio controllo. Conviviale è la società in cui prevale la possibilità per ciascuno di usare lo strumento per realizzare le proprie intenzioni.
Fonte http://periferiesurbanes.org/wp-content/uploads/2010/08/La-Convivialit%C3%A0.pdf
Intervento introduttivo a cura di OpenCoesione al webinar "Aprire dati su finanziamenti, realizzazione e risultati degli interventi pubblici: rischi e opportunità", 16 ottobre 2015
Breve descrizione del progetto Distretto di Economia Solidale del tarantino promosso da Mediterranea Consumo e sostenuto dalla Regione Puglia, Assessorato al Welfare, Servizio Politiche di Benessere Sociale e PO.
Non è facile immaginare una società in cui l'organizzazione industriale sia equilibrata e compensata da modi di produzione complementari, distinti e ad alto rendimento. Siamo talmente deformati dalle abitudini industriali che non osiamo più scrutare il campo del possibile, e l'idea di rinunciare alla produzione di massa di tutti gli articoli e servizi è per noi come un ritorno alle catene del passato o al mito del buon selvaggio. Ma se vogliamo ampliare il nostro angolo di visuale, adeguandolo alle dimensioni della realtà, dobbiamo ammettere che non esiste un unico modo di utilizzare le scoperte scientifiche, ma per lo meno due, tra loro antinomici.
C'è un uso della scoperta che conduce alla specializzazione dei compiti, alla istituzionalizzazione dei valori, alla centralizzazione del potere: l'uomo diviene l'accessorio della megamacchina, un ingranaggio della burocrazia. Ma c'è un secondo modo di mettere a frutto I invenzione, che accresce il potere e il sapere di ognuno, consentendo a ognuno di esercitare la propria creatività senza per questo negare lo stesso spazio d'iniziativa e di produttività agli altri.
Se vogliamo poter dire qualcosa sul mondo futuro, disegnare i contorni di una società a venire che non sia iperindustriale, dobbiamo riconoscere l'esistenza di scale e limiti naturali. L'equilibrio della vita si dispiega in varie dimensioni; fragile e complesso, non oltrepassa certi limiti. Esistono delle soglie che non si possono superare. La macchina non ha soppresso la schiavitù umana, ma le ha dato una diversa configurazione. Infatti, superato il limite, lo strumento da servitore diviene despota. Oltrepassata la soglia, la società diventa scuola, ospedale, prigione, e comincia la grande reclusione. Occorre individuare esattamente dove si trova, per ogni componente dell'equilibrio globale, questo limite critico. Sarà allora possibile articolare in modo nuovo la millenaria triade dell'uomo, dello strumento e della società. Chiamo società conviviale una società in cui lo strumento moderno sia utilizzabile dalla persona integrata con la collettività, e non riservato a un corpo di specialisti che lo tiene sotto il proprio controllo. Conviviale è la società in cui prevale la possibilità per ciascuno di usare lo strumento per realizzare le proprie intenzioni.
Fonte http://periferiesurbanes.org/wp-content/uploads/2010/08/La-Convivialit%C3%A0.pdf
Intervento introduttivo a cura di OpenCoesione al webinar "Aprire dati su finanziamenti, realizzazione e risultati degli interventi pubblici: rischi e opportunità", 16 ottobre 2015
REPORT 14 MARZO 2015 ANTEPRIMA DELLA CONSULTAZIONE incontro con il mondo Food...
Mani tese
1. Onlus Via della Pieve, 43/b – 50018 Scandicci (FI) Tel. 055 720128 e-mail: firenze@manitese.it LA CRISI ECONOMICA I giovani tra illusioni e impegno democratico Classi VI F e VI B Prof.ssa Bracciante Prof.ssa Fossati. Mani Tese Firenze – Onlus – Organizzazione di Volontariato iscritta nel Registro Regionale del Volontariato – Decreto n° 13 del 04/04/1997 Sede legale: Via della Pieve, 43/b – Scandicci (FI) – Tel. 055720006 Cod. fisc. 94060830489
2. Obiettivi Nell'ambito del progetto Legalità 2009, l'intervento di ManiTese Firenze mirava a portare all'attenzione dei ragazzi i meccanismi finanziari che hanno causato la crisi e le possibili alternative. Si cercava di approfondire le conoscenze sull'argomento, di stimolare connessioni con altre discipline e di far riflettere sulle implicazioni di tali meccanismi nella vita quotidiana.
3. Realizzazione Il percorso didattico si è articolato in tre incontri, due in classe ed uno presso il 'Cantiere delle Alternative' sede di ManiTese Firenze. Gli incontri si sono svolti nei seguenti giorni: martedì 11 maggio 2010, giovedì 13 maggio 2010, mercoledì 19 maggio 2010, giovedì 20 maggio 2010 e lunedì 24 maggio 2010. Le classi coinvolte sono state due: VI F con la Professoressa Bracciante e VI B con la Professoressa Fossati.
4. Modalità Operative Gli incontri, della durata di due ore ciascuno, si sono svolti con metodologie interattive, volte a sviluppare il coinvolgimento e la partecipazione dei ragazzi, attraverso l'uso di video, giochi di ruolo e power point.
5. 1° incontro Sperimentazione pratica del sistema economico attuale e introduzione al tema della finanza etica e della banca etica, di come sono nate e per soddisfare quali esigenze. L'incontro della durata di circa due ore cercherà di mettere a fuoco le problematiche legate all'attuale sistema produttivo e finanziario, che hanno portato alla recente crisi economica, e di presentare realtà alternative.
6. 2° incontro Messa in evidenza delle interrelazioni tra l'economia globale e le scelte quotidiane, attraverso l'analisi degli stili di vita e delle abitudini di consumo dei giovani. Partendo da un approfondimento del sistema produttivo/distributivo, si arriva ad una serie di proposte di modelli alternativi di consumo (gas, mercati dell'usato, botteghe del commercio equo-solidale...).
7. 3° incontro Presentazione teorica e attività pratiche sulle 4R (Riutilizzo, Riciclaggio, Risparmio e Responsabilità). Proposta di un esempio pratico, attraverso la conoscenza del “Cantiere delle alternative”, struttura progettata con accorgimenti di bio-edilizia, dove, con l'intento della riduzione dei rifiuti, si uniscono recupero di beni usati e riutilizzo creativo di materiali di scarto.
8. Partecipazione I ragazzi di entrambe le classi hanno partecipato molto attivamente agli incontri proponendo quesiti e riflessioni a partire dai contenuti proposti e non solo, denotando una spiccata curiosità ed una buona preparazione di base, nonché interesse per le tematiche trattate. Non si sono fatti intimorire dalle metodologie utilizzate, ma anzi si sono lasciati coinvolgere pienamente in tutte le attività. L'attenzione è rimasta alta durante l'intero svolgimento.