In vista delle imminenti elezioni, ho deciso di analizzare il contenuto dei vari programmi politici per vedere come viene declinato il tema dell'occupazione giovanile. Al giorno d'oggi, I giovani sono sempre meno interessati alla politica e la loro fiducia nei partiti si attesta al 4%.
2. FORZA ITALIA
• Tutela del lavoro delle giovani madri.
• Obiettivo di piena occupazione per i giovani attraverso stage, lavoro e
formazione.
• Azzeramento progressivo del precariato.
• Sostegno delle start-up innovative, anche attraverso la
semplificazione del crowdfunding.
3. FRATELLI D’ITALIA
• Incentivi all’occupazione giovanile: «Per una Gioventù nazionale
protagonista delle sorti dell’Italia».
• Sostegno all’autoimpiego e allo sviluppo di incubatori imprenditoriali
e professionali.
• Zero tasse per le imprese giovanili.
4. LEGA NORD
• Introduzione del «salario minimo» contro lo sfruttamento del lavoro
giovanile.
• Ridefinizione delle regole sulle agenzie interinali, che sono causa
dell’incertezza per il futuro dei giovani.
• «Favorire gli investimenti in imprese giovani, innovative e
tecnologiche, significa scommettere sul futuro, credere nel potenziale
inespresso delle nuove generazioni e valorizzare al meglio gli studi
fatti, il merito e la ricerca».
5. MOVIMENTO 5 STELLE
• Smart nation, cioè nuovo lavoro e nuovi lavori: investimento ad alto
moltiplicatore occupazionale per creare nuove opportunità di lavoro e
nuove professioni.
• Non si fa esplicitamente riferimento al lavoro giovanile. Paradosso->
«Un Grillo nella testa dei giovani» (fonte: lavoce.info).
6. + EUROPA
• Rafforzamento dell’alternanza scuola-lavoro.
• No distinzione in compartimenti stagni tra una fase dedicata alla
formazione e un’altra dedicata al lavoro.
• Piano di politiche attive per il lavoro che coinvolga la scuola e
l’università, i centri per l’impiego, gli enti locali e le imprese.
7. PARTITO DEMOCRATICO
• Introduzione del salario minimo: «Questa riforma non è il grimaldello per scardinare il
contratto nazionale, […] ma la forma di tutela per i giovani che la sera consegnano le
pizze a 5 euro l’ora».
• Sconto contributivo strutturale del 50% per le imprese che decidono di assumere giovani
a tempo indeterminato.
• Codice personale di cittadinanza attiva e tessera gratuita semesttrale per disoccupati e
Neet, perché «la formazione è un diritto per chi lavora e per chi vuole lavorare».
• Rafforzamento del legame tra sistema d’istruzione, formazione professionale e mondo
del lavoro.
• Sostegno all’imprenditorialità giovanile nel Mezzogiorno («Resto al Sud»).
• Puntare sul ricambio generazionale nel settore agricolo
• Accrescere l’indipendenza economica dei giovani con disabilità, attraverso politiche che
consentano un impiego di qualità (bisogna ripartire dalla loro partecipazione scolastica).
8. LIBERI E UGUALI
• Revisione dell’alternanza scuola-lavoro e abolizione della «Buona
Scuola».
• Piena occupazione: superamento del Jobs Act, predilezione per il
contratto a tempo indeterminato, sblocco del turnover nella PA allo
scopo di assumere giovani.
• Abolizione di forme di prestazione gratuite/sottopagate.