Slide relative a un seminario dedicato a "linguaggio e segretezza", che ha toccato diversi temi fra cui le tecniche di segretezza nella comunicazione, la criptografia, i gerghi italiani e il linguaggio della malavita organizzata (mafia).
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These slides deal with "Language and Secrecy": cryptography, jargons, and Mafia's language (in tialian)
4. Qua5ro strategie di segretezza
1. Restringere il canale di comunicazione
2. Rendere inaccessibile il messaggio
(criptare il messaggio)
5. Qua5ro strategie di segretezza
1. Restringere il canale di comunicazione
2. Rendere inaccessibile il messaggio
(criptare il messaggio)
3. U3lizzare un linguaggio
simbolico segreto
6. Qua5ro strategie di segretezza
1. Restringere il canale di comunicazione
2. Rendere inaccessibile il messaggio
(criptare il messaggio)
3. U3lizzare un linguaggio simbolico segreto
4. U3lizzare un linguaggio verbale segreto
(u3lizzare un gergo)
26. Un linguaggio verbale segreto
può consistere in:
• Una lingua sconosciuta agli ascoltatori
• Una varietà di lingua (gergo)
appositamente sviluppata
per non farsi comprendere
da chi non appar3ene a un gruppo
33. parziale omofonia
1. Guarda che sta arrivando la polenta
2. L’ha preso a calci nel fabriano
3. I don’t Eve that
4. Come down the pears
34. metafora
1. Ho qui una farfalla
2. Da troppo non faccio benzina
3. È lui la mamma
4. Mi son preso un po’ di farina
5. L’ho fa5o ballare
6. Prendigli la fisarmonica
35. metonimia (1, 2)
sineddoche (3)
antonomasia (4)
1. Dai, passami il fellone
2. Son finito nella lenza
3. Passami una paglia
4. Non trovo più le mie fangose
36. pres33 allogloe
1. Mi sono fa5o un trip e adesso sono in down
2. Vai sicuro, che quello è un gagio
3. Tu sì che sei togo
4. Stai sempre lì a spillare
5. Chiedi al càser
37. mutamen3 fonologici
1. Ho finito la benza
2. C’è la fina, che fa la perquisa
3. Raga, venite
4. Cofosafa pefensifi difi lufuifi?
5. Pierre? C’est ouf
38. mutamen3
morfologici
1. Un 3po veramente incazzoso
2. Che bel fiore petaloso
3. Sei proprio un cazzaro
4. Una megadiscoteca, una strafigata
5. El me toni l’è un luscia5
39. Strategie di segretezza nei gerghi
sos3tuzioni
lessicali
con lessemi già
esisten3
per parziale
omofonia
per nesso
seman3co
metafora
metonimia
altri nessi
da altra lingua
(pres33)
con
neoformazioni
per mutamento
fonologico
per mutamento
morfologico
43. I pizzini di Provenzano
512151522 = ?
191212154 = ?
44. I pizzini di Provenzano
512151522 = BINNU
191212154 = RIINA
45. Interce5azioni di Totò Riina
• “Questo Pubblico Ministero di questo processo, che
mi sta facendo uscire pazzo, per dire, come non 3
verrei ad ammazzare a te, come non te la farei venire
a pescare, a prendere tonno, 3 farei diventare il primo
tonno, il tono buono...”
• “E allora organizziamola questa cosa. Facciamola
grossa e dico non ne parliamo più. Di Ma5eo gli
hanno rafforzato la scorta, non se ne va più...
Una esecuzione come eravamo a quel tempo a
Palermo... Io ve l’ho de5o ieri, deve succedere un
manicomio, deve succedere per forza...”
46. Lessico mafioso tradizionale
• Il linguaggio classico della mafia è il baccagghiu, mentre
quello moderno può essere definito mafiese.
• abbuccàrici u brodu
• asturari
• cacoccila
• cosca
• cucuzzaru
• iri a taliari i ficurinia
• pizzu
48. Riina “junior” a Porta a Porta
S.R. «Abbiamo sempre vissuto nella massima tranquillità. (...)
Non andare a scuola era un diver3mento, per noi (...) fino a
quando purtroppo è successo il fa5o che hanno arrestato a
mio padre. (...) Eravamo una sorta di famiglia diversa. (...) Noi
sapevamo fin da bambini il nostro vero cognome. (...) Siamo
na3 par3colarmente differen3 (...) e ciò ci ha portato anche a
una vita molto piacevole».
B.V.
«Sua
madre
(...)
considerava
suo
padre
un
uomo
giusto.
Ma
gli
omicidi
non
contavano?»
S.R. «Non so che dirle. Per mia madre erano gius3 i valori che
aveva mio padre, per la famiglia, per le tradizioni (...)»
49. Riina “junior” a Porta a Porta
B.V.
«Lei
dice
nel
libro
che
la
gente
lo
salutava
con
rispe?o.
Non
le
viene
il
dubbio
che
questo
rispe?o
nascondesse
anche
una
paura?»
S.R. «Mah, una paura... non so. Però vedevo che lo salutavano
con rispe5o, chi magari lo poteva conoscere (...)».
B.V.
«Suo
padre
le
diceva:
“Tu
sarai
il
bastone
della
mia
vecchiaia”.
Quindi
pensava
a
lei
come
al
successore,
e
non
a
Giovanni,
che
è
pure
più
grande».
S.R. «No… non in quel senso, do5or Vespa. (...) Lo stargli accanto,
poterlo accudire (...), ma non nel senso che intende lei».
50. Riina “junior” a Porta a Porta
S.R. [Sull’omicidio di Falcone e la strage di Capaci]
«Sì, poteva anche averlo fa5o, ma a noi non ci interessava,
do5or Vespa».
B.V.
«Cioè,
il
fa?o
che
vostro
padre
facesse
dei
deliM
non
vi
interessava?»
S.R. «No… non ci interessava che lo accusavano.
[I giudici] io non li giudico. Io ho rispe5o sempre per i mor3,
soltanto questo».