Questo è solamente uno dei primi POWERPOINT che pubblicherò quì! Per altri bellissimi Powerpoint vi invito a seguirvi sulla mia pagina Instangram SchoolP.
Attività rischio incidenti rilevanti - Seveso 3Mauro Malizia
Directive 2012/18/EU of the European parliament and of the Council of 4 July 2012 on the control of major-accident hazards involving dangerous substances, amending and subsequently repealing Council Directive 96/82/EC (so-called Seveso III Directive)
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Attività rischio incidenti rilevanti - Seveso 3Mauro Malizia
Directive 2012/18/EU of the European parliament and of the Council of 4 July 2012 on the control of major-accident hazards involving dangerous substances, amending and subsequently repealing Council Directive 96/82/EC (so-called Seveso III Directive)
INTRODUZIONE 12 pagine FUTURO SOSTENIBILE 2011
La marea si è invertita. Ai vertici della politica e dell’economia hanno cominciato
a vacillare certezze di lunga data. Sono finiti i giorni d’euforia
neoliberista e di trionfante globalizzazione. Una rimozione durata anni
sembra terminare. L’uragano Katrina, gli iceberg che si sciolgono, le ondate
di caldo ricorrenti e gli uccelli migratori disorientati sembrano suggerire
ai popoli e ai loro leader: la natura restituisce i colpi che subisce.
Fino a quando sembrava che l’economia mondiale minacciasse soltanto
la stabilità del clima, si poteva lasciare questa preoccupazione agli ambientalisti.
Quando però nel 2006 il “Rapporto Stern”,1 commissionato
dal governo britannico, spiegò che i cambiamenti climatici minacciano
anche la stabilità dell’economia mondiale, i primi campanelli di allarme
hanno iniziato a squillare.
Eppure, finito il tempo della rimozione collettiva, sembra però propagarsi
ora una schizofrenia collettiva. Molti segnali indicano che siamo
davanti a un periodo di ambiguità: siamo provvisti di conoscenze, ma
incapaci di agire. Da un lato la società si è risvegliata alla consapevolezza
che la minaccia del caos climatico richiede un’inversione di marcia.
D’altro canto, molto va avanti come al solito. Gli aeroporti prevedono
un aumento di traffico e si espandono, alcune imprese ferroviarie mirano
a diventare imprese di logistica globale, le grandi compagnie elettriche
vogliono costruire decine di nuove centrali a carbone o atomiche, le
compagnie aeree a basso costo si rafforzano fondendosi con altre e si attrezzano
per il traffico intercontinentale, davanti ai ristoranti proliferano
le stufe a gas all’aperto, sulle strade di uscita dalle città fioriscono discount
Futuro.
e outlet. Di fronte alla decrescita causata dalla crisi finanziaria si moltiplicano
le sollecitazioni ai cittadini perché consumino di più e la logica
intrinseca di ogni singolo settore vanifica quello che dovrebbe essere l’obiettivo
comune. Ciò che tutt’al più finora procede bene, è una diversificazione
dell’offerta per corrispondere all’emergente sensibilità ecologica:
in qualche aeroporto circolano i primi autobus a idrogeno, le compagnie
elettriche vendono in segmenti di nicchia anche elettricità “verde”, alcune
compagnie ferroviarie noleggiano biciclette, le compagnie aeree a basso
costo fanno pubblicità di vacanze ecologiche, d’inverno, sotto le stufe
a fungo sui marciapiedi, vengono serviti alimenti dell’agricoltura biologica.
Ma nel complesso domina la schizofrenia: nel dibattito pubblico e
nei media quasi tutti sembrano favorevoli a una politica per il clima; nel
mondo della produzione materiale, però, l’uso di energia e combustibili
fossili continua ad aumentare.
Eppure non solo la natura, ma anche la globalizzazione si ritorce contro
di noi. La crescita delle economie emergenti, specialmente di Cina
e India, è un
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA.
Questo documento rappresenia la linea programmatica di Federnatura di fronte ai principali problemi di gestione di salvaguardia dell’ambiente; con esso l’opinione pubblica risulta informata in maniera chiara della posizione della Federazione. A tale posizione dovranno attenersi tutti coloro che, in varie circostanze, possono trovarsi a parlare in suo nome. Il documento va considerato e utilizzato nella sua unitarietà.
Hoy en día, nos separamos "Negro Horizon", un documento que explica con seis preguntas y respuestas seis lo que realmente está ocurriendo en Louisiana, después de la explosión de la plataforma en aguas profundas Horizon. La claridad en las muchas falsedades que se propagan en los últimos días.
1) O documento discute as irregularidades da empresa Cutrale no setor de suco de laranja no Brasil, incluindo indícios de ocupação irregular de terras e exploração de trabalhadores.
2) A Cutrale é uma das maiores processadoras de suco de laranja no Brasil, que domina o mercado junto com outras poucas empresas.
3) Pequenos produtores de laranja estão ameaçados pela pressão das grandes indústrias como a Cutrale.
INTRODUZIONE 12 pagine FUTURO SOSTENIBILE 2011
La marea si è invertita. Ai vertici della politica e dell’economia hanno cominciato
a vacillare certezze di lunga data. Sono finiti i giorni d’euforia
neoliberista e di trionfante globalizzazione. Una rimozione durata anni
sembra terminare. L’uragano Katrina, gli iceberg che si sciolgono, le ondate
di caldo ricorrenti e gli uccelli migratori disorientati sembrano suggerire
ai popoli e ai loro leader: la natura restituisce i colpi che subisce.
Fino a quando sembrava che l’economia mondiale minacciasse soltanto
la stabilità del clima, si poteva lasciare questa preoccupazione agli ambientalisti.
Quando però nel 2006 il “Rapporto Stern”,1 commissionato
dal governo britannico, spiegò che i cambiamenti climatici minacciano
anche la stabilità dell’economia mondiale, i primi campanelli di allarme
hanno iniziato a squillare.
Eppure, finito il tempo della rimozione collettiva, sembra però propagarsi
ora una schizofrenia collettiva. Molti segnali indicano che siamo
davanti a un periodo di ambiguità: siamo provvisti di conoscenze, ma
incapaci di agire. Da un lato la società si è risvegliata alla consapevolezza
che la minaccia del caos climatico richiede un’inversione di marcia.
D’altro canto, molto va avanti come al solito. Gli aeroporti prevedono
un aumento di traffico e si espandono, alcune imprese ferroviarie mirano
a diventare imprese di logistica globale, le grandi compagnie elettriche
vogliono costruire decine di nuove centrali a carbone o atomiche, le
compagnie aeree a basso costo si rafforzano fondendosi con altre e si attrezzano
per il traffico intercontinentale, davanti ai ristoranti proliferano
le stufe a gas all’aperto, sulle strade di uscita dalle città fioriscono discount
Futuro.
e outlet. Di fronte alla decrescita causata dalla crisi finanziaria si moltiplicano
le sollecitazioni ai cittadini perché consumino di più e la logica
intrinseca di ogni singolo settore vanifica quello che dovrebbe essere l’obiettivo
comune. Ciò che tutt’al più finora procede bene, è una diversificazione
dell’offerta per corrispondere all’emergente sensibilità ecologica:
in qualche aeroporto circolano i primi autobus a idrogeno, le compagnie
elettriche vendono in segmenti di nicchia anche elettricità “verde”, alcune
compagnie ferroviarie noleggiano biciclette, le compagnie aeree a basso
costo fanno pubblicità di vacanze ecologiche, d’inverno, sotto le stufe
a fungo sui marciapiedi, vengono serviti alimenti dell’agricoltura biologica.
Ma nel complesso domina la schizofrenia: nel dibattito pubblico e
nei media quasi tutti sembrano favorevoli a una politica per il clima; nel
mondo della produzione materiale, però, l’uso di energia e combustibili
fossili continua ad aumentare.
Eppure non solo la natura, ma anche la globalizzazione si ritorce contro
di noi. La crescita delle economie emergenti, specialmente di Cina
e India, è un
DOCUMENTO PROGRAMMATICO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA.
Questo documento rappresenia la linea programmatica di Federnatura di fronte ai principali problemi di gestione di salvaguardia dell’ambiente; con esso l’opinione pubblica risulta informata in maniera chiara della posizione della Federazione. A tale posizione dovranno attenersi tutti coloro che, in varie circostanze, possono trovarsi a parlare in suo nome. Il documento va considerato e utilizzato nella sua unitarietà.
Hoy en día, nos separamos "Negro Horizon", un documento que explica con seis preguntas y respuestas seis lo que realmente está ocurriendo en Louisiana, después de la explosión de la plataforma en aguas profundas Horizon. La claridad en las muchas falsedades que se propagan en los últimos días.
1) O documento discute as irregularidades da empresa Cutrale no setor de suco de laranja no Brasil, incluindo indícios de ocupação irregular de terras e exploração de trabalhadores.
2) A Cutrale é uma das maiores processadoras de suco de laranja no Brasil, que domina o mercado junto com outras poucas empresas.
3) Pequenos produtores de laranja estão ameaçados pela pressão das grandes indústrias como a Cutrale.
Este documento descreve os crimes ambientais e contra a saúde humana cometidos pela empresa química Rhodia em Cubatão, Brasil por 30 anos. A Rhodia despejou resíduos tóxicos de forma inadequada, contaminando rios e áreas habitadas e expondo trabalhadores e populações locais a produtos químicos perigosos, causando doenças e mortes. Apesar de conhecer os riscos, a empresa escondeu informações e agiu com impunidade durante a ditadura militar brasileira.
Este artigo analisa a distribuição de mercúrio em sedimentos de fundo no Estuário de Santos, Brasil. Amostras foram coletadas em 31 pontos e revelaram contaminação antropogênica em alguns setores, principalmente canais de Santos e São Vicente, devido a resíduos industriais. Os níveis de mercúrio na saída do emissário submarino na baía de Santos foram altos, indicando que ele é uma fonte de contaminação para a área.
O documento discute a necessidade de princípios de responsabilidade corporativa para prevenir crimes ambientais corporativos no Brasil. Ele apresenta 10 princípios, incluindo responsabilizar corporações por danos, proteger direitos humanos, exigir avaliações de impacto ambiental e promover desenvolvimento sustentável. O documento usa o desastre de Bhopal como exemplo para ilustrar porque esses princípios são necessários.
Analise socio-historica da comunidade caicara de Conceicaozinha - Guaruja Par...Coletivo Alternativa Verde
O documento descreve as atividades econômicas da comunidade Sítio Conceiçãozinha em Guarujá desde seu início, focando principalmente na pesca, coleta, produção e transporte de bananas, e artesanato. A pesca e coleta eram essenciais para a subsistência, enquanto a produção e transporte de bananas por barcaças e trem foi a primeira atividade econômica significativa. Posteriormente, o transporte de areia e o artesanato também contribuíram para a economia local, até declinarem com o
Analise socio-historica da comunidade caicara de Conceicaozinha - Guaruja Par...Coletivo Alternativa Verde
O documento descreve a história inicial do Sítio Conceiçãozinha em Guarujá. Os primeiros habitantes da região eram provavelmente indígenas como os Tupinambás, Tupiniquins e Carijós. Posteriormente, jesuítas estabeleceram uma missão na área. Os primeiros moradores do sítio surgiram no início do século XX, quando a região ainda era coberta por densa mata Atlântica.
O documento descreve a vida de uma criança que cresceu em uma comunidade de pescadores em Guarujá nas décadas de 1950-1960, incluindo brincadeiras na praia, tarefas domésticas e a chegada da mãe do trabalho. Também resume o depoimento de um morador mais antigo falando sobre as dificuldades de migrar para a região e construir uma nova vida.
Este documento descreve as atividades de um coletivo de abastecimento na Itália. O grupo é formado por dezenas de famílias que se abastecem coletivamente de produtores locais e orgânicos para promover a sustentabilidade e a justiça social. Eles aplicam critérios éticos como apoiar pequenos produtores, respeitar trabalhadores e o meio ambiente, e estabelecer relações diretas com os produtores.
ENVIRONMENTAL MONITORING OF SANTOS RIVER BASIN TO PROTECT FISHERMEN COMMUNITIES Coletivo Alternativa Verde
The Coletivo Alternativa Verde (CAVE) proposes monitoring pollution in the Santos River basin in Brazil to protect fishermen communities. Over 40 years, industries have contaminated the rivers, channels and mangroves with chemicals and oil spills. Despite this, communities rely on fishing for their livelihood. The project will monitor key pollution sources and support communities in Ilha Diana, Conceiçãozinha, and others still dependent on fishing. Funding is requested for staffing, boat equipment, reporting and translating reports to protect these communities' sustainable way of life.
Liberalismo político ou como usar o Estado em beneficio do crescimento capita...Coletivo Alternativa Verde
1) O documento discute a relação entre liberalismo e estado, argumentando que o estado não é oposto ao liberalismo e é necessário para garantir a segurança, propriedade privada e mercado.
2) Locke e Smith são citados como pensadores liberais que viam um papel para o estado em moderar o poder soberano e promover a riqueza da sociedade através do livre mercado.
3) O documento argumenta que o estado liberal deve promover políticas públicas para garantir que a população possa exercer sua individualidade produtiva em benefício do bem
Para alem do capitalismo e da modernidade. Propomos olhares alternativos, novas formas de organizacao social para alem nao so do Capital mas tambem da esquerda tradicional cooptada, vendida e tradicionalista.
O Coletivo Alternativa Verde (CAVE) é um grupo político autônomo e apartidário que defende a organização horizontal e o consenso, a independência de governos e partidos, a autogestão financeira e a ação direta na defesa do meio ambiente e das populações tradicionais.
1) Uma mineração de cascalho próxima a uma aldeia Guarani está causando impactos socioambientais na comunidade e território.
2) Os Guarani dependem do equilíbrio com o meio ambiente para sua sobrevivência cultural e física.
3) A mineração ameaça a perambulação Guarani e a preservação da Mata Atlântica nessa região.
1) O documento descreve a participação do autor em uma conferência sobre movimentos sociais na América Latina, onde ouviu uma palestra de Rùben Valencia sobre o movimento popular em Oaxaca, México.
2) Rùben exibiu um documentário mostrando como uma greve de professores se transformou em um levante popular que tomou conta do estado de Oaxaca. Apesar da repressão do governo, o movimento manteve a organização através da Assembléia Popular de Oaxaca.
3) Na palestra, Rù
O documento descreve o movimento de resistência em Oaxaca, México, iniciado por professores em greve e que evoluiu para um movimento político maior. Os professores protestavam por melhores salários e condições de trabalho e ganharam apoio popular. Apesar da repressão do governo, o movimento continua lutando por autonomia e pelo "sonho impossível" de controlar seu próprio destino.
Relatorio sobre as atividades da Shell em todo o mundo mostrando os serios problemas ambientais, de saude e sociais causados pela corporacao. Realizado com a colaboracao de diversas ongs de todo o mundo, inclusive pelo CAVE.
Este documento resume as razões do Coletivo Alternativa Verde (CAVE) para se opor à desregulamentação da Área de Preservação Ambiental de Santos/Continente. A região contém sítios históricos, arqueológicos e ecológicos importantes, como o Vale do Rio Quilombo que abriga uma grande colônia da ave ameaçada de extinção guará-vermelho. A proposta transformaria extensas áreas em Zonas Portuárias e Retroportuárias, ameaçando esses patrimôn
O documento descreve um condomínio de luxo implantado em uma área de preservação permanente da Mata Atlântica de forma ilegal. Apesar de tentativas de regularização, o condomínio continua irregular e ocupando terras públicas. O Secretário do Meio Ambiente do estado comprou um lote no condomínio, levantando questões sobre seu compromisso com a preservação ambiental e o cumprimento da lei.
Representacao publica contra Condominio Iporanga Guaruja
Le verdi acque di Cubatao (storia di contaminazione chimica nel Brasile)
1. LE VERDI ACQUE DI CUBATÃO
Era il 25 febbraio del 1984. Alcuni abitanti del quartiere Vila Socò avevano segnalato
la presenza di forti esalazioni. Fatto comunque poco rilevante per Cubatão, “la città più
inquinata del pianeta”1. Siamo nel gigantesco indotto del porto di Santos, a 70 chilometri da
San Paolo, nel cuore del maggiore polo petrolchimico dell’America latina. Un luogo dove, a
partire dagli anni ’70, i tetti delle case dovevano essere sostituiti ogni due anni causa la
corrosione. Tempi in cui Paulo Nogueira Bastos, ministro di giunta militare, poteva
dichiarare: “Il Brasile può ancora rischiare di importare inquinamento”.
Quel giorno tuttavia alle esalazioni seguì la fuoriuscita di 700.000 litri di olio
combustibile. L’incendio che ne risultò causò una catastrofe umana ed ecologica di
proporzioni spaventose. Le cifre aumentarono di ora in ora conquistando un record anche per
il martoriato Brasile: 500 tra morti e dispersi, 8.000 ustionati e intossicati. Ma quelli erano
tempi in cui le riflessioni sugli inevitabili costi dello sviluppo prevalevano su ogni altra
considerazione. Il Terzo mondo, come l’Europa nel secolo precedente, doveva pagare il
proprio pegno sulla via del progresso. Interessante da questo punto di vista, la divulgazione
della notizia da parte dei giornali nostrani. “Corriere della sera”, 26 febbraio: una stentata
colonna nella pagina degli esteri con bilancio provvisorio di 100 vittime. Il giorno dopo
appare, sempre negli esteri, una foto alquanto confusa, con una didascalia nella quale il dato
risulta triplicato. Nelle edizioni successive cala il silenzio.
In Brasile a metà degli anni ’80 la giunta militare detiene ancora il monopolio
dell’informazione e la Petrobras, responsabile di una lunga catena di incidenti, è industria di
stato. Il limitrofo quartiere di Villa Parisi verrà evacuato a due anni di distanza: stato di
emergenza per inquinamento da fumi. A oggi sui dirupi che circondano la piana di Cubatão
si notano grumi di casupole più simili a favelas che a insediamenti. Là sono arroccati i
15.000 sfollati e quanti negli anni successivi si sono inurbati dalle campagne cercando una
speranza nell’inferno. Nonostante l’assuefazione, ancora colpiscono le loro parole: “Meglio
morire di leucopemia che di fame”.
Il ritorno alla vita democratica fu complesso. Alle giunte seguì un periodo di
transizione da loro guidato, per alcuni al di là da finire. I movimenti ecologisti nascono negli
1
V. Beck, Risk society, Sage Pub., London, 1992 (ed. orig. Frankfurt 1996), p. 46.
2. anni ’90, cercando di sostenere la questione ambientale in un panorama dominato dalle
necessità di sopravvivenza dei diseredati delle fasce metropolitane e del nord-est. Il
Collettivo Alternativa Verde viene fondato a Santos nel 1991. D’ispirazione libertaria, vive
una fase di forte crescita per un paio d’anni, affossandosi poi a fronte delle enormi difficoltà
del contesto locale. Il porto è la struttura più grande sotto la linea equatoriale, e dalle sue
banchine transita la produzione degli indotti di San Paolo, del Mato Grosso e del Minais
Gerais.
Oltre alle raffinerie della Petrobras, il polo petrolchimico ospita numerose
multinazionali e loro affiliate: la celebre Union Carbide, la Dow Chemical, la Manah, la
Ultrafertil, la Rhodia. A partire dalla prima - significativo l’asse Santos – Bophal -, le
imprese sono accusate di utilizzare processi di produzione inquinanti, incompatibili con i
minimi standard di salute e vivibilità. Processi e scorie, nell’era della globalizzazione più
adatti al sud del pianeta che al mondo sviluppato. Producono in particolare pesticidi e
fertilizzanti, questi ultimi causa dell’enorme accumulo di calcare tossico, residuo di
lavorazione. La Rhodia, chimica fine e componenti per vernici, fu accusata di immettere
nell’ambiente organo-clorati, origine di gravi malattie genetiche. Da citare l’impressionante
impianto siderurgico di Cosipa, responsabile tra l’altro di dispersione in mare di
benzopirene, composto cancerogeno.
Una ricerca dell’Università Santa Cecilia ha ricostruito i processi di mutazione
genetica di un pesce locale chiamato raia. Casi di malformazioni sono frequenti anche tra la
popolazione, con un tasso 6 volte superiore alla media nazionale. La Petrobras, cui si devono
i due recenti disastri di Baia Guanabara nello stato di Rio de Janeiro e Rio Iguaçù in Paranà,
non pare aver mutato atteggiamento. Gli impianti, che sprigionano nitrati di zolfo e ozono,
sono all’origine di piogge acide, che negli anni ’70 e 80 hanno avuto conseguenze rilevanti.
Alle spalle di Cubatão si erge l’alta scarpata che congiunge la costa all’altopiano di San
Paolo. Una formazione naturale il cui equilibrio idrogeologico è stato compromesso dalla
deforestazione, con relativo portato di frane, piene torrenziali e smottamenti.
A fronte di una generale ripresa dei movimenti ecologisti e di una forte reazione
locale, il Cave risorge nel 1997. Se la prima fase era stata caratterizzata dall’attività di
sensibilizzazione, l’attuale appare orientata verso la denuncia dei crimini ambientali. Il
nucleo di base si forma all’interno della Casa di cultura Jaime Cubero, nome di un famoso
2
3. militante anarchico paulista, sviluppando un intenso lavoro di rete con le realtà libertarie
della regione. Il pericolo che presto si evidenzia riguarda una possibile perdita di consenso
tra la popolazione, dovuta alle conseguenze delle denunce sul piano occupazionale. Il ricatto
agito dalle imprese comporta la chiusura e il trasferimento di alcuni impianti, con relativo
carico di licenziamenti. Minaccia la cui responsabilità viene addossata al Cave,
costringendone gli aderenti in una posizione delicata e conflittuale. La stampa si divide,
accusando il collettivo di radicalismo e insensibilità per le condizioni delle classi umili.
Il Cave contrattacca, sia utilizzando gli spazi d’informazione disponibili, sia
avviando un capillare lavoro di formazione nel territorio. Si comprende come l’attività di
difesa ambientale non possa prescindere da un complementare impegno nei quartieri.
Tematiche che riecheggiano le tesi dell’ecologia sociale in voga negli anni ’70 e che
spingono il gruppo a realizzare una interessante esperienza di alfabetizzazione per adulti
nella comunità di Conceiçãozinha. Comunità di pescatori miracolosamente scampata
all’inurbamento selvaggio, e costretta tra il porto in costante espansione e le proprietà della
Dow Chemical. Comunità in grado di reagire ai tentativi di sgombero e deportazione, quanto
di sopravvivere al costante calo della pesca e al progressivo degrado igienico-sanitario.
Significativo a questo riguardo l’atteggiamento della municipalità, orientata al distacco e
all’ignavia.
L’area metropolitana si compone di 5 differenti comuni, per un totale di 1.300.000
abitanti. Il porto è interno, e si snoda lungo i bracci fluviali del grande estuario di Santos.
Questa occupa un’isola al centro della baia, un tempo non lontano oasi ricca di pesce e fauna
sub tropicale. In seguito, dall’origine dell’emigrazione e per lo stile, fu chiamata “la piccola
Barcellona”. Oggi è un ammasso di cemento e casermoni di ogni foggia e volume, cresciuto
senza vincoli durante la dittatura. Santos divenne negli anni ’70 il centro balneare della
piccola e media borghesia paulista. Una corona di grattacieli malconci e inquietantemente
inclinati circonda la grande spiaggia e rimane, come una dentatura guasta, a monito dei
posteri. La speculazione non si è arrestata con il ritorno alla democrazia, colpendo
massicciamente, dopo la saturazione dell’isola, l’entroterra e la vicina Guarujà. I più recenti
insediamenti hanno aggredito colli e promontori, che con logica tutta brasiliana, avrebbero
dovuto essere di pertinenza federale, quindi inedificabili.
3
4. Ambito privilegiato dell’attività del Cave è divenuta la lotta alla cementificazione. Il
gruppo si è fatto promotore di una campagna contro la deregulation ambientale e gli abusi
edilizi, e ha inviato propri aderenti alla consulta sul Piano statale di gestione della costa.
Dalla ripresa nel ’97, ha presentato 40 denunce, tra cui una contro la citata Cosipa e un’altra,
sospetto interramento di residui contenenti diossina, contro la Dow Chemical. Un sostegno
importante è giunto da Greenpeace, ma la schiera dei nemici si è fatta progressivamente
folta. Querele per diffamazione sono state presentate da personaggi eccellenti della vita
politica locale. Per quanti si avvicinano al movimento è divenuto sempre più difficile
ottenere, o conservare, un posto di lavoro. Le risorse del collettivo, che neppure possiede una
sede propria, risultano inadeguate a supportarne l’attività.
A dispetto del frenetico impegno del gruppo, i cui attivi da quaranta si sono ridotti a
venti, la fase attuale è connotata dal riflusso. I quartieri appaiono meno coinvolti; la gente
più timorosa della repressione e delle possibili conseguenze delle denunce. Tranne alcune
significative eccezioni, l’atteggiamento risulta ambivalente: da un lato si considera il Cave
un interlocutore autorevole, dall’altro una minaccia. Lo si aiuta facendo funzionare la rete
per la raccolta delle informazioni, ma lo si isola e si definiscono velleitarie le sue finalità e i
suoi metodi. Se consenso e partecipazione si registrano in particolare nelle scuole,
nell’impegno quotidiano i giovani mancano di costanza. Ne risulta un carico di lavoro e
responsabilità crescente per il nucleo militante e un senso di generale affaticamento.
A Cubatão, la città più inquinata del pianeta, qualcuno ha iniziato a reagire. Il lavoro
fatto potrà servire per mandare in onda un ennesimo speciale sulle televisioni occidentali o
avviare un nuovo mega progetto calato dall’alto. Il lavoro fatto, se riuscissimo a sostenere il
Cave e valorizzarne l’azione, potrebbe essere il fondamento di una reale presa di coscienza e
di un cambiamento.
Santos – Milano, 20 ottobre 2000
Per A Rivista Massimo Annibale Rossi
4