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1
La piccola lettrice
“La piccola lettrice” è un racconto per chi ama i libri e la lettura
2
Una bambina decide di leggere i suoi libri preferiti a dei pomodori, a
degli animali, a degli oggetti della cucina per scoprire se leggere cambia
veramente il mondo, come le aveva detto la sua maestra a scuola .
Un po' delusa dalla reazione dei suoi ascoltatori, sceglie un nuovo
pubblico, la gente della strada.
Avverrà il miracolo?
3
- Leggere cambia il mondo, ha detto la mia maestra di
scuola . È per questo che ho deciso di leggere, per cambiare
il mondo, per scoprire se è vero. Come può la lettura dei
libri cambiare le cose? Sono soltanto delle parole.
Si cambia il mondo piantando degli alberi, allevando animali o
dipingendo, per esempio. Non leggendo.
Ma se la maestra lo aveva detto, doveva essere vero.
Ecco come ho incominciato a cambiare il mondo.
4
5
Sono andata nella biblioteca del mio quartiere. Ho scelto un bel libro di
ricette di cucina mediterranea . Sono tornata a casa, ho steso la
sdraio in giardino e mi sono installata davanti ai pomodori di papà, che
stavano, saggiamente, ben appesi al loro stelo. Ho iniziato a leggere.
“Pomodori farciti alla provenzale: scegliere quattro bei pomodori.
Aprirli tagliando via la parte alta . Conservarla per la cottura . Svuotarli, salarli , peparli ...”
Mi sono fermata . Avevo l' impressione che la mia lettura fosse troppo crudele
per i pomodori di papà. Quando li ho guardati, sembravano verdi di paura . Tremavano.
Mi sono detta: voglio veramente cambiare il mondo ma senza cattiveria .
Mi sono scusata e ho cambiato libro.
6
7
●Ho preso “La vita segreta degli animali .”
Una farfalla mi si è avvicinata .
Mi sono alzata e l' ho seguita leggendole delle pagine a caso.
La mia lettura le piaceva .
A volte si posava sulla mia spalla per ascoltarmi meglio .
Sembrava che capisse .
Forse credeva che il libro aperto
fosse lui stesso una farfalla gigante.
8
All' improvviso un'ape è passata davanti a me a velocità sostenuta .
Mi sono lanciata al suo inseguimento. Doveva avere un appuntamento urgente.
Sono filata dietro di lei mentre le leggevo un passaggio sulla corsa del ghepardo.
Leggere correndo non è per niente facile.
Ho osservato che più si corre veloci, più si legge lentamente.
C'era una parola che non conoscevo . Velocità .
Forse significava correre alla velocità di un velocipede, cioè di una bici.
Rileggendo questa parola , sono scivolata e mi sono ritrovata per terra .
Per cambiare il mondo con prudenza, è meglio leggere restando immobili.
9
Non sapevo se fossi riuscita a cambiare i
pomodori, la farfalla e l'ape ma ero stata
crudele e imprudente . Per la prossima lettura,
mi sono ripromessa di non muovermi.
Sono andata in cucina . Ho letto” Pinocchio “alla
caffettiera italiana . Ho letto “Biancaneve e i
sette nani “ al frigorifero, che riavviava il suo
motore quando Biancaneve era in pericolo. Ho
letto “ Alice nel paese delle meraviglie” alla foto
di Jordy, il mio gatto; e ho letto la pagina
sportiva del giornale alle scarpe di papà.
10
11
Non avevo cambiato gli oggetti della cucina , anche se il frigorifero sembrava aver manifestato
delle emozioni . La caffettiera non aveva versato nemmeno una lacrima di caffè
quando Biancaneve si soffocava mangiando la mela . Di solito, è molto nervosa .
Filtra il caffè molto, molto in fretta . Ma questa volta, niente. Nessuna reazione .
Le scarpe, loro, mi avevano completamente ignorata .
Ho deciso allora di leggere a qualcosa di più vivo . Per esempio, alle persone.
Ho cominciato con me stessa . Ho letto “ Il Mago di Oz” per la mia mano sinistra,
che non ha smesso di grattare il mio naso. Credo che non le piacesse.
Ho letto per la mia mano destra, per i miei piedi, la mia schiena, la mia pancia e le mie orecchie.
Le orecchie hanno capito tutto. Facevo però fatica ad ascoltarmi bene poiché
leggevo ascoltandomi , mi era difficile capire se cambiassi o no.
Non si può fare tutto nello stesso tempo.
Ho deciso allora di leggere per gli altri.
12
Ho scelto “ Il Piccolo Principe” . Sono salita sull' autobus cittadino. Ho aperto il libro
poi ho iniziato a leggere a voce alta, in piedi. Con una mano mi aggrappavo a una
barra e con l'altra tenevo il libro. C'erano adulti e bambini, di tutte le età . Tutti
mi ascoltavano. Quelli che parlavano hanno smesso. Il mio libro gli piaceva . Lo
avevano già letto ma forse non lo avevano mai ascoltato.
13
Leggevo bene . So che leggevo bene perché quando
gettavo uno sguardo ai passeggeri del libro.... no,
dell'autobus vedevo che stavano riflettendo su
quello che avevo appena letto. Erano come persi
nei loro pensieri. Se qualcuno di colpo avesse rivolto
loro la parola, non lo avrebbero sentito . Era
come se fossero … altrove .
Leggere, dunque, fa viaggiare. Non mi ero
sbagliata . Erano veramente i passeggeri del mio
libro.
14
Per vedere se la mia lettura avrebbe provocato la stessa reazione
anche altrove, ho cambiato autobus
15
Sono salita sull'autobus che andava nella direzione opposta . Là, c'erano due neonati
in braccio alla loro mamma . Uno di loro piangeva .
Mi sono avvicinata a lui e gli ho sussurrato :
- < Quando avevo sei anni.... >
Ha smesso subito di piangere. Gli piaceva la mia storia.
16
17
Ho letto a voce sempre più alta . Come nel primo tragitto,
le persone hanno smesso di chiacchierare. Mi hanno ascoltato .
I loro sguardi si sono smarriti tra i ricordi della loro infanzia .
Alcuni sorridevano. Leggere, rende felici. Ma erano prigionieri perchè
non avrebbero potuto scendere dall'autobus.
Ho letto perciò nelle strade per le persone che vanno di fretta .
Avrei potuto salire su un tavolo e gridare affinché mi vedessero
ma non volevo farmi notare. Volevo solo farmi ascoltare.
18
Mi sono installata ad un incrocio , sul marciapiede, naturalmente, non in mezzo alla strada .
I pedoni erano obbligati ad ascoltarmi leggere prima di attraversare la strada .
Avevo tenuto “ Il Piccolo Principe” perché aveva catturato facilmente gli ascoltatori
dell'autobus . Inoltre, io adoro questa storia .
Ho incominciato a leggere a voce molto alta .
19
Non mi c' è voluto molto tempo perché una signora mi ascoltasse
e si dimenticasse di attraversare . Mi ha interrotto :
- Io , mi ha detto, ho letto questo libro al mio gatto per ammansirlo .
Da piccolo, era selvatico . Si è calmato crescendo . Non ho bambini piccoli
come te ma adoro leggere delle storie . Così ho letto tutta la mia biblioteca
al mio gatto. Faceva le fuse . Il mio gatto ora è morto ma ne ho un altro
e continuo a leggere con lui . Ormai è diventata un’ abitudine.
20
- E io , ha detto un secondo pedone, l' ho letto al mio elefante.
Ho chiesto:
- Tenete un elefante a casa vostra, signore?
- No, mi ha risposto, non a casa mia .
Lavoro allo zoo. L' elefante aveva paura dei serpenti .
Gli ho mostrato il disegno del boa che ha ingoiato un elefante
per fargli capire che solo nei disegni gli animali piccoli possono
mangiare quelli grandi . Nella vita vera non succede.
È scoppiato a ridere . Ha capito che era impossibile.
Ora , non ha più paura della fossa dei serpenti.
21
È vero . Ci sono dei disegni nei libri . Avevo dimenticato di farli vedere alle persone.
Infine il signore e la signora si sono decisi ad attraversare.
Avevo imparato due cose nuove .
La storia della signora che era meno sola con i suoi libri e i suoi gatti ,
e quella del signore che aveva guarito il suo elefante grazie al Piccolo Principe .
22
Sono tornata allo stesso incrocio la mattina
dopo. C'era un sole forte.
I pedoni avevano un piccolo sorriso sulle labbra .
Ho aperto il mio libro e con una voce molto
chiara ho letto :
< Quando avevo sei anni … >
Un signore si è fermato. Mi ha ascoltato.
23
Quando una persona incomincia a fermarsi per strada , altre la
imitano. Succede sempre, sempre, sempre così . Basta che un pedone si
fermi perché se ne fermi anche un altro . Presto, molto presto si
forma un gruppo. È sempre la prima persona che trascina le altre .
Questo è quello che è successo quella mattina . Un signore si è fermato
ad ascoltarmi. Poi un secondo signore, poi un terzo, un quarto . Non ero
ancora arrivata al secondo capitolo che il marciapiede era pieno di
persone . Gli ascoltatori sono allora scesi in strada. . Hanno occupato lo
spazio della strada per i trasporti pubblici . Fortunatamente non c'era
molto traffico.
Ogni tanto davo delle piccole occhiate alla folla . Mi ascoltavano in
silenzio. Leggevo il più chiaramente possibile.
24
25
Quando la carreggiata per i
mezzi pubblici si è riempita,
nuovi ascoltatori hanno occupato
la carreggiata per le auto.
26
Alla fine del secondo capitolo, la strada era bloccata..
Le persone abbandonavano i loro veicoli per ascoltarmi.
Non mi vedevano, sentivano solo la mia voce.
Alcuni erano saliti sul tetto dei loro camion o degli autobus.
Le finestre si sono aperte. La gente mi ascoltava da casa.
Siccome avevo scelto un grosso incrocio, una folla immensa
e immobile ha ascoltato la mia lettura. . Nessuno si è innervosito.
Non ho sentito nessun mormorio d‘ impazienza . C'era un gran sole .
Il libro era bello . L'ho letto fino all'ultima pagina.
27
In seguito, molto tranquillamente, la folla si è dispersa .
I pedoni avevano un piccolo sorriso sulle labbra,
delle lacrime silenziose scendevano lungo le guance di alcuni.
Erano emozionati. E lo ero anch'io.
Avevo cambiato il mondo per il tempo della mia lettura .
Avevo risvegliato dei bei ricordi e reso felici migliaia di sconosciuti.
La maestra aveva ragione.
Leggere cambia il mondo . Ora so che ogni libro letto ci cambia per sempre.
28
Domani, ritornerò all ' incrocio e leggerò . ..
in silenzio . Vedremo chi mi sentirà .
Tratto da
La jeune lectrice
Texte d'Alain Raimbault
Illustrations de Réjean Roy
ISBN 978-2-923518-33-67 ans et plus, 7,95 $
32 pages, couleurs, 20,2 X 20,2 cm
paru en 2008
reliure allemande
La Piccola lettrice è stato liberamente tradotto e adattato
da Marjorie B. Crivelli

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La piccola lettrice

  • 1. 1 La piccola lettrice “La piccola lettrice” è un racconto per chi ama i libri e la lettura
  • 2. 2 Una bambina decide di leggere i suoi libri preferiti a dei pomodori, a degli animali, a degli oggetti della cucina per scoprire se leggere cambia veramente il mondo, come le aveva detto la sua maestra a scuola . Un po' delusa dalla reazione dei suoi ascoltatori, sceglie un nuovo pubblico, la gente della strada. Avverrà il miracolo?
  • 3. 3 - Leggere cambia il mondo, ha detto la mia maestra di scuola . È per questo che ho deciso di leggere, per cambiare il mondo, per scoprire se è vero. Come può la lettura dei libri cambiare le cose? Sono soltanto delle parole. Si cambia il mondo piantando degli alberi, allevando animali o dipingendo, per esempio. Non leggendo. Ma se la maestra lo aveva detto, doveva essere vero. Ecco come ho incominciato a cambiare il mondo.
  • 4. 4
  • 5. 5 Sono andata nella biblioteca del mio quartiere. Ho scelto un bel libro di ricette di cucina mediterranea . Sono tornata a casa, ho steso la sdraio in giardino e mi sono installata davanti ai pomodori di papà, che stavano, saggiamente, ben appesi al loro stelo. Ho iniziato a leggere. “Pomodori farciti alla provenzale: scegliere quattro bei pomodori. Aprirli tagliando via la parte alta . Conservarla per la cottura . Svuotarli, salarli , peparli ...” Mi sono fermata . Avevo l' impressione che la mia lettura fosse troppo crudele per i pomodori di papà. Quando li ho guardati, sembravano verdi di paura . Tremavano. Mi sono detta: voglio veramente cambiare il mondo ma senza cattiveria . Mi sono scusata e ho cambiato libro.
  • 6. 6
  • 7. 7 ●Ho preso “La vita segreta degli animali .” Una farfalla mi si è avvicinata . Mi sono alzata e l' ho seguita leggendole delle pagine a caso. La mia lettura le piaceva . A volte si posava sulla mia spalla per ascoltarmi meglio . Sembrava che capisse . Forse credeva che il libro aperto fosse lui stesso una farfalla gigante.
  • 8. 8 All' improvviso un'ape è passata davanti a me a velocità sostenuta . Mi sono lanciata al suo inseguimento. Doveva avere un appuntamento urgente. Sono filata dietro di lei mentre le leggevo un passaggio sulla corsa del ghepardo. Leggere correndo non è per niente facile. Ho osservato che più si corre veloci, più si legge lentamente. C'era una parola che non conoscevo . Velocità . Forse significava correre alla velocità di un velocipede, cioè di una bici. Rileggendo questa parola , sono scivolata e mi sono ritrovata per terra . Per cambiare il mondo con prudenza, è meglio leggere restando immobili.
  • 9. 9 Non sapevo se fossi riuscita a cambiare i pomodori, la farfalla e l'ape ma ero stata crudele e imprudente . Per la prossima lettura, mi sono ripromessa di non muovermi. Sono andata in cucina . Ho letto” Pinocchio “alla caffettiera italiana . Ho letto “Biancaneve e i sette nani “ al frigorifero, che riavviava il suo motore quando Biancaneve era in pericolo. Ho letto “ Alice nel paese delle meraviglie” alla foto di Jordy, il mio gatto; e ho letto la pagina sportiva del giornale alle scarpe di papà.
  • 10. 10
  • 11. 11 Non avevo cambiato gli oggetti della cucina , anche se il frigorifero sembrava aver manifestato delle emozioni . La caffettiera non aveva versato nemmeno una lacrima di caffè quando Biancaneve si soffocava mangiando la mela . Di solito, è molto nervosa . Filtra il caffè molto, molto in fretta . Ma questa volta, niente. Nessuna reazione . Le scarpe, loro, mi avevano completamente ignorata . Ho deciso allora di leggere a qualcosa di più vivo . Per esempio, alle persone. Ho cominciato con me stessa . Ho letto “ Il Mago di Oz” per la mia mano sinistra, che non ha smesso di grattare il mio naso. Credo che non le piacesse. Ho letto per la mia mano destra, per i miei piedi, la mia schiena, la mia pancia e le mie orecchie. Le orecchie hanno capito tutto. Facevo però fatica ad ascoltarmi bene poiché leggevo ascoltandomi , mi era difficile capire se cambiassi o no. Non si può fare tutto nello stesso tempo. Ho deciso allora di leggere per gli altri.
  • 12. 12 Ho scelto “ Il Piccolo Principe” . Sono salita sull' autobus cittadino. Ho aperto il libro poi ho iniziato a leggere a voce alta, in piedi. Con una mano mi aggrappavo a una barra e con l'altra tenevo il libro. C'erano adulti e bambini, di tutte le età . Tutti mi ascoltavano. Quelli che parlavano hanno smesso. Il mio libro gli piaceva . Lo avevano già letto ma forse non lo avevano mai ascoltato.
  • 13. 13 Leggevo bene . So che leggevo bene perché quando gettavo uno sguardo ai passeggeri del libro.... no, dell'autobus vedevo che stavano riflettendo su quello che avevo appena letto. Erano come persi nei loro pensieri. Se qualcuno di colpo avesse rivolto loro la parola, non lo avrebbero sentito . Era come se fossero … altrove . Leggere, dunque, fa viaggiare. Non mi ero sbagliata . Erano veramente i passeggeri del mio libro.
  • 14. 14 Per vedere se la mia lettura avrebbe provocato la stessa reazione anche altrove, ho cambiato autobus
  • 15. 15 Sono salita sull'autobus che andava nella direzione opposta . Là, c'erano due neonati in braccio alla loro mamma . Uno di loro piangeva . Mi sono avvicinata a lui e gli ho sussurrato : - < Quando avevo sei anni.... > Ha smesso subito di piangere. Gli piaceva la mia storia.
  • 16. 16
  • 17. 17 Ho letto a voce sempre più alta . Come nel primo tragitto, le persone hanno smesso di chiacchierare. Mi hanno ascoltato . I loro sguardi si sono smarriti tra i ricordi della loro infanzia . Alcuni sorridevano. Leggere, rende felici. Ma erano prigionieri perchè non avrebbero potuto scendere dall'autobus. Ho letto perciò nelle strade per le persone che vanno di fretta . Avrei potuto salire su un tavolo e gridare affinché mi vedessero ma non volevo farmi notare. Volevo solo farmi ascoltare.
  • 18. 18 Mi sono installata ad un incrocio , sul marciapiede, naturalmente, non in mezzo alla strada . I pedoni erano obbligati ad ascoltarmi leggere prima di attraversare la strada . Avevo tenuto “ Il Piccolo Principe” perché aveva catturato facilmente gli ascoltatori dell'autobus . Inoltre, io adoro questa storia . Ho incominciato a leggere a voce molto alta .
  • 19. 19 Non mi c' è voluto molto tempo perché una signora mi ascoltasse e si dimenticasse di attraversare . Mi ha interrotto : - Io , mi ha detto, ho letto questo libro al mio gatto per ammansirlo . Da piccolo, era selvatico . Si è calmato crescendo . Non ho bambini piccoli come te ma adoro leggere delle storie . Così ho letto tutta la mia biblioteca al mio gatto. Faceva le fuse . Il mio gatto ora è morto ma ne ho un altro e continuo a leggere con lui . Ormai è diventata un’ abitudine.
  • 20. 20 - E io , ha detto un secondo pedone, l' ho letto al mio elefante. Ho chiesto: - Tenete un elefante a casa vostra, signore? - No, mi ha risposto, non a casa mia . Lavoro allo zoo. L' elefante aveva paura dei serpenti . Gli ho mostrato il disegno del boa che ha ingoiato un elefante per fargli capire che solo nei disegni gli animali piccoli possono mangiare quelli grandi . Nella vita vera non succede. È scoppiato a ridere . Ha capito che era impossibile. Ora , non ha più paura della fossa dei serpenti.
  • 21. 21 È vero . Ci sono dei disegni nei libri . Avevo dimenticato di farli vedere alle persone. Infine il signore e la signora si sono decisi ad attraversare. Avevo imparato due cose nuove . La storia della signora che era meno sola con i suoi libri e i suoi gatti , e quella del signore che aveva guarito il suo elefante grazie al Piccolo Principe .
  • 22. 22 Sono tornata allo stesso incrocio la mattina dopo. C'era un sole forte. I pedoni avevano un piccolo sorriso sulle labbra . Ho aperto il mio libro e con una voce molto chiara ho letto : < Quando avevo sei anni … > Un signore si è fermato. Mi ha ascoltato.
  • 23. 23 Quando una persona incomincia a fermarsi per strada , altre la imitano. Succede sempre, sempre, sempre così . Basta che un pedone si fermi perché se ne fermi anche un altro . Presto, molto presto si forma un gruppo. È sempre la prima persona che trascina le altre . Questo è quello che è successo quella mattina . Un signore si è fermato ad ascoltarmi. Poi un secondo signore, poi un terzo, un quarto . Non ero ancora arrivata al secondo capitolo che il marciapiede era pieno di persone . Gli ascoltatori sono allora scesi in strada. . Hanno occupato lo spazio della strada per i trasporti pubblici . Fortunatamente non c'era molto traffico. Ogni tanto davo delle piccole occhiate alla folla . Mi ascoltavano in silenzio. Leggevo il più chiaramente possibile.
  • 24. 24
  • 25. 25 Quando la carreggiata per i mezzi pubblici si è riempita, nuovi ascoltatori hanno occupato la carreggiata per le auto.
  • 26. 26 Alla fine del secondo capitolo, la strada era bloccata.. Le persone abbandonavano i loro veicoli per ascoltarmi. Non mi vedevano, sentivano solo la mia voce. Alcuni erano saliti sul tetto dei loro camion o degli autobus. Le finestre si sono aperte. La gente mi ascoltava da casa. Siccome avevo scelto un grosso incrocio, una folla immensa e immobile ha ascoltato la mia lettura. . Nessuno si è innervosito. Non ho sentito nessun mormorio d‘ impazienza . C'era un gran sole . Il libro era bello . L'ho letto fino all'ultima pagina.
  • 27. 27 In seguito, molto tranquillamente, la folla si è dispersa . I pedoni avevano un piccolo sorriso sulle labbra, delle lacrime silenziose scendevano lungo le guance di alcuni. Erano emozionati. E lo ero anch'io. Avevo cambiato il mondo per il tempo della mia lettura . Avevo risvegliato dei bei ricordi e reso felici migliaia di sconosciuti. La maestra aveva ragione. Leggere cambia il mondo . Ora so che ogni libro letto ci cambia per sempre.
  • 28. 28 Domani, ritornerò all ' incrocio e leggerò . .. in silenzio . Vedremo chi mi sentirà .
  • 29. Tratto da La jeune lectrice Texte d'Alain Raimbault Illustrations de Réjean Roy ISBN 978-2-923518-33-67 ans et plus, 7,95 $ 32 pages, couleurs, 20,2 X 20,2 cm paru en 2008 reliure allemande La Piccola lettrice è stato liberamente tradotto e adattato da Marjorie B. Crivelli