Messaggio de La Jardinera, 1 ottobre 2015Manos Italia
Cari semi de La Jardinera,
Aprite il cuore, grande, e condividete questo Messaggio, facciamo che faccia il giro del mondo.
Un abbraccio,
Gruppo de La Jardinera di Manos Sin Fronteras Internacional
Care stelle de La Jardinera,
Fruite di questo Messaggio così profondo, che si può apprezzare solo se manteniamo il cuore aperto e se condividiamo con le mani,
Un abbraccio,
Grupo de La Jardinera de Manos Sin Fronteras Internacional
Gli alunni di classe seconda B hanno realizzato una presentazione in power point che mette in evidenza l'importanza delle risorse naturali, mettendosi dal punto di vista delle stesse. Il lavoro è stato successivo e quasi una verifica di quanto appreso durante il percorso legato al valore del cibo.
Il barcaiolo - Casa Templaria 17 ago 2016 Jardinera Msf
Cari semi de La Jardinera,
Fruite e condividete con tutti i semi questo Messaggio che La Jardinera ci offre.
Un abbraccio,
Grupo de La Jardinera de Manos Sin Fronteras Internacional
Messaggio de La Jardinera, 1 ottobre 2015Manos Italia
Cari semi de La Jardinera,
Aprite il cuore, grande, e condividete questo Messaggio, facciamo che faccia il giro del mondo.
Un abbraccio,
Gruppo de La Jardinera di Manos Sin Fronteras Internacional
Care stelle de La Jardinera,
Fruite di questo Messaggio così profondo, che si può apprezzare solo se manteniamo il cuore aperto e se condividiamo con le mani,
Un abbraccio,
Grupo de La Jardinera de Manos Sin Fronteras Internacional
Gli alunni di classe seconda B hanno realizzato una presentazione in power point che mette in evidenza l'importanza delle risorse naturali, mettendosi dal punto di vista delle stesse. Il lavoro è stato successivo e quasi una verifica di quanto appreso durante il percorso legato al valore del cibo.
Il barcaiolo - Casa Templaria 17 ago 2016 Jardinera Msf
Cari semi de La Jardinera,
Fruite e condividete con tutti i semi questo Messaggio che La Jardinera ci offre.
Un abbraccio,
Grupo de La Jardinera de Manos Sin Fronteras Internacional
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La Montaña, 18 gennaio 2017.
“SALTA!”
Miei cari semi,
In un paese, chiamato Paese dei Sorrisi, ci sono luoghi
meravigliosi, non solo alberi, ma la
vegetazione in generale e specialmente i
fiori. La maggior parte dei laghetti è
piena di ninfee, quei fiori così carini,
specialmente i fiori di loto, in
quest’ultimo viaggio ne ho visti
parecchi, dei loto rosa, dei loto quasi
bianchi ed altri rossi, mi sedevo
semplicemente davanti a loro per contemplarli e donavano quella pace
emanata dai loro fiori, dal loro interno, dalle loro foglie.
In uno stagno ci sono sempre dei ranocchi, delle libellule,
moltissimi insetti!, si nutrono sempre gli uni degli altri.
In uno di questi c’era un camaleonte che si cibava solo di zanzare,
questi laghetti ne sono pieni, ma tutti quelli che vivevano lì mangiavano, si
mettevano in prima linea e al nostro amico camaleonte, quando riusciva a
raggiungere il posto, non gli restava più nulla da mangiare. E così
successe un giorno, due giorni, un mese, e gli capitava sempre la stessa
cosa. I più audaci, i più vivi o semplicemente i più veloci andavano, si
servivano, e rimanevano sempre i resti; così il camaleonte non ingrassava,
bensì era magrino, non aveva forze, non aveva amici, poteva appena
reggersi in piedi.
Finchè un giorno udì una voce che gli diceva: “Guarda, siediti qui
e da questo angolo guarda davanti a te”, il camaleonte guardò, era lo
stagno, c’era dell’acqua e disse: “Vedo il riflesso!” di alcune pietre che
c’erano intorno, “No, guarda bene”, “Vedo le montagne”, “No, no!
Guarda bene”; continuò a guardare “Non vedo niente di più”, “Allora,
veloce, SALTA! E va a cercare un altro stagno”
“Ma è lontano. Se mi perdo? E se non lo trovo? E se qualcuno mi
mangia? E se mi trovo di fronte al pericolo? E se mi vedono? E cosa
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penseranno di me? E perché devo andarci da solo? Non l’ho mai fatto E
NON SO COSA C’E’ OLTRE”.
“Mia nonna Dorita mi preparava sempre da mangiare, a volte
faceva gli spinaci con le patatine fritte a quadrettini, oppure dell’uvetta
sultanina, o dei pinoli”; e l’altro diceva: “Uh, mia nonna mi faceva gli
gnocchi, ma non so se erano della Romania, della Germania o dell’Italia”;
e l’altra diceva: “ Ah, mi faceva la pasta! Forse della Sicilia, forse
dell’Italia”; e l’altra diceva: “Ah no! A me facevano dei tacos perchè sono
nata molto bella e molto carina” e l’altra diceva: “Quando sento l’odore
delle pupusas di qua, sono fatte con la carne di maiale del mio paese. Ah,
che buone! Ogni volta che prendevamo l’aereo, il comandante diceva:
«Aprite le corde, i giubbotti e le porte esterne»”. E si chiedeva sempre:
“Se non c’è riso e non c’è pasta, io che sono il figlio della nazione, dove
andrò?!”.
E un giorno comprese “O ESCO DA QUI O MUOIO”.
E iniziò a saltare, a camminare, a nascondersi, si stancò, era
affaticato e debilitato, finché all’improvviso Miracolo! Si trovò in un
paradiso! Un paradiso! Era un lago immenso, di acqua dolce, c’erano dei
loto che misuravano un metro e cinquanta, le loro foglie fresche, nuove e
sulla punta avevano una goccia di rugiada, enorme! Erano come perle,
trasparenti, l’acqua si era convertita in cristallo, era una cosa maestosa,
FINALMENTE! Il mio amico camaleonte contemplò la bellezza,
l’abbondanza, la grandezza, la
generosità, e iniziò a mangiare, a
mangiare, a mangiare, e in pochi mesi
diventò grande, robusto, la sua pelle
brillava, cambiava nei diversi colori,
come un arcobaleno, come una foglia di
loto, era così bello che si sparse la voce in tutte le vallate e vennero a
vederlo e ammirarlo, non si accorsero che era quel malaticcio,
semplicemente lo ammiravano, e le giovani femmine di camaleonte erano
tutte ai suoi piedi, gli sorridevano, gli mandavano dei sorrisi ammiccanti.
Mie stelle, cosa dobbiamo comprendere da questa morale? Che
dobbiamo uscire dal nostro confort! Che dobbiamo uscire dal nostro nido
in cui ci troviamo, dobbiamo comprendere che siamo cresciuti, che non ci
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sono più i nostri nonnini, che ormai siamo
adulti, che dobbiamo avere la FORZA E
ASSUMERCI LE RESPONSABILITA’
DELLA NOSTRA VITA, DELLA NOSTRA
VITA! Che dobbiamo APRIRE IL CUORE
ancora di più per aiutare gli altri, per star bene noi stessi e che gli
orizzonti siete voi stessi che ve li ponete.
Oggi stesso c’è stata una bambina che si è bloccata con una sedia,
che lei stessa si era messa davanti, e non riusciva ad entrare e piangeva,
piangeva, e si è fatta la pipì addosso.
Quando le sue amichette si sono
avvicinate le hanno detto: “Ma è molto
semplice, guarda, devi solo spostare la
sedia e puoi entrare”, le hanno cambiato
le mutandine, gliene hanno messe delle
altre asciutte ed ha capito che non sarebbe annegata in quella pozza che
aveva fatto sul pavimento, che gli orizzonti sono senza fine, ma se vi
collocate nel confort, nella comodità e i vostri genitori devono fare tutto o
la gente che avete attorno deve fare il lavoro che dovete fare voi, non
arriverete mai.
Ci sono persone che non parlano, a volte dicono: “E’che non so
esprimermi” SONO SEMPRE SCUSE che troviamo, se non parlate è
perché non volete ed è per l’umanità la prima espressione che ha per
la sopravvivenza: la parola.
Per i primi neandertaliani, quando cadeva loro una pietra in testa,
o sul piede, la prima parola era: “Aaaayyy!”. Forza miei semi USCITE
DAL CONFORT!
Lasciate perdere la comodità, NON C’E’ PIU’ TEMPO, la vita
umana è terminata, ciò che vedete adesso sono robots e semi-robots,
l’epoca degli zombie è già finita, adesso ci sono i morti viventi, che siete
voi, l’indifferenza.
Grazie a Dio la maggior parte dei miei semi, parlo di quelli che
sono lontani, non quelli che sono vicini a me, hanno ancora questa
Scintilla e quella voglia di lottare e di vivere.
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Vi ricordo che avete una Fiamma Divina, ma siccome non la
alimentate, si spegne pian piano. Vi ricordate del camaleonte? Oggi brilla
e lo ammirano, è venuto fuori dal suo confort. Felice giornata!
Con tutto il mio amore,
La Jardinera