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5 MAGGIO 2023
Giornata Nazionale Contro
la Pedofilia e la Pedopornografia
DENTRO I NUMERI
LA LOTTA ALLA PEDOFILIA ONLINE
DELLA POLIZIA DI STATO
2
Introduzione
La Polizia Postale e delle Comunicazioni
Un impegno costante per la protezione dei più piccoli
L'evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha reso Internet uno strumento assolutamente irrinunciabile.
Persone di tutte le età, anche quelle più mature, hanno scoperto un potenziale infinito di opportunità
grazie alla connessione globale: i servizi per la comunicazione e quelli, dai più semplici ai più complessi,
che costruiscono oggi il nostro quotidiano hanno reso la vita più comoda e facile, rendendo ogni
servizio a portata di mano, anzi di click.
La rapida diffusione dell'uso di Internet però ha ben presto messo in evidenza criticità importanti ed
urgenti.
E' in questo scenario che la Polizia Postale e delle Comunicazioni, quale "specialità" della Polizia di Stato,
all'avanguardia nell'azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica e a garanzia della
libertà di ogni forma di comunicazione, interpreta in modo innovativo la propria missione istituzionale
a tutela dei cittadini.
Un metodo multidisciplinare, un approccio al contrasto ai fenomeni del cybercrime improntato alla
costruzione di sinergie pubblico-privato, all’integrazione dei saperi, alla ricerca ed alla standardizzazione
delle tecniche investigative, realizzate attraverso una cooperazione tra informatica, psicologia,
giurisprudenza e sicurezza, che promuovono un impegno costante nello sforzo di adeguamento
necessario che caratterizza le attività del Servizio centrale e dei rinnovati Centri Operativi Sicurezza
Cibernetica territoriali.
In una giornata così significativa è utile condividere l’analisi dei numeri di questo impegno, che per
quanto complesso possa sembrare il concetto di cyber sicurezza, parte sempre dalla tutela delle persone
ed in particolare di quelle più esposte, di quelle più preziose…..
Il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni
Ivano Gabrielli
"La Polizia Postale è la polizia del futuro perché in essa già si realizza
una proiezione verso forme evolute di prevenzione e contrasto a
minacce complesse, globali e subdole come
l’abuso sessuale online di minori.
Nella Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia
vogliamo raccontare un profondo e sentito impegno di uomini e donne
della Polizia di Stato contro chi attenta all’essenza di una società e chi
minaccia l’innocenza di bambini e ragazzi, nel luogo virtuale del loro
sviluppo ed entusiasmo."
3
La Pedofilia online
I numeri della lotta allo sfruttamento sessuale dei minori in rete
Nel 2022 questo è il numero dei siti oscurati e resi irrangiungibili agli
internauti italiani. I siti contengono immagini di violenze su bambini
e vengono oscurati perchè consentono alle immagini di abuso di
continuare a circolare, favoriscono la commercializzazione del danno
subito dalle piccole vittime e alimentano la richiesta di nuovi abusi
sui minori.
Questo il numero delle persone denunciate per aver scaricato,
condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori nel
2022,
299i soggetti denunciati già dopo i primi tre mesi del 2023. Sono
spesso uomini, italiani, incensurati e con un’età media inferiore ai
50 anni, i soggetti che vengono identificati come responsabili di
reati legati alla pedopornografia. Nel 2022 sono 149gli arresti
legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi del 2023. Le
indagini che esitano in un arresto sono quelle che identificano
soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato,
perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o
in quanto abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità.
Nei primi tre mesi del 2023, sono già 56i minori di età inferiore ai
13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14-
16 anni). Poco più che bambini, vengono agganciati da adulti pedofili
su socialnetwork, su app di videogiochi, sulla messaggistica istantanea
per parlare di sesso, per proporre scambi di immagini intime, per
avvicinare, fino ad un incontro, le piccole vittime.
4
La cooperazione e le sinergie
Un approccio intergrato per la sicurezza dei bambini e dei ragazzi
L’abuso sessuale di minori è un fenomeno trasversale che assume dimensioni globali, in una società
dove l’interconnessione tra le persone diventa una regola e dove i confini spazio temporali diventano
sempre più labili. In un panorama di tale complessità diventa fondamentale promuovere un modello
operativo improntato sulla sinergia, la compartecipazione e la condivisione, al fine di rendere l’opera di
tutela e di messa in sicurezza di bambini e ragazzi una realtà concreta. La complessità della minaccia
cibernetica che può aggredire l’infanzia e l’adolescenza impone inoltre un continuo l’affinamento delle
strategie utili alla migliore gestione dei casi.
Nel sono stati siglati importanti protocolli di intesa con:
(marzo 2022) per favorire l’accesso dei minori ad un ambiente online più
sicuro, per prevenire i rischi connessi ad un utilizzo non consapevole della rete, per contrastare gli abusi
sessuali online, promuovendo attività di prevenzione, segnalazione ed emersione precoce di potenziali
abusi.
(giugno 2022) per il potenziamento dell’attività di prevenzione e di contrasto alle
violenze in danno dei minori in rete attraverso la stipula di accordi tra pubblico e privato sociale.
Nel sono stati rinnovati ulteriori protocolli di intesa con:
(gennaio 2023) il protocollo favorirà la realizzazione di campagne di sensibilizzazione per
bambini e ragazzi, volte ad un uso consapevole e sicuro delle tecnologie digitali e avvierà iniziative
congiunte per l’individuazione delle vittime di eventuali abusi online.
(aprile 2023) l’accordo sottoscritto disciplina le attività e i progetti svolti in collaborazione
tra le parti per la realizzazione di iniziative congiunte in materia di promozione dei diritti dell’infanzia
e dell’adolescenza nell’ambito della tutela dei minori da ogni forma di violenza e abuso online,
riconoscendo la necessità di azioni sinergiche per promuovere l’educazione di minori e famiglie a un
uso consapevole della rete.
Sempre proficua la collaborazione con organismi internazionali attivi nella protezione di
minori come il N.C.M.E.C. statunitense, che coadiuva le attività di gestione delle segnalazioni di rischio
per minori, che collabora per la messa in sicurezza e l’identificazione delle piccole vittime.
5
Trend attuali del rischio cibernetico
Per la tutela dell’infanzia e adolescenza dall’abuso online
E’ sempre più preoccupante la tendenza all’aumento dei casi di adescamento che riguardano
vittime di età inferiore ai 13 anni. Negli ultimi tre anni (2020, 2021, 2022) sono poco meno di
novecento, i bambini approcciati da adulti nei luoghi virtuali del gioco e della socializzazione,
mentre esercitano il mestiere di crescere, spesso convinti di essere in un luogo sicuro. Una
convinzione di sicurezza che li rende vulnerabili e che è condivisa con genitori e insegnanti, spesso
all’oscuro di quanto adescatori e pedofili conoscano profondamente le fragilità delle vittime e le
potenzialità del web nel ridurre le sane strategie di protezione di bambini e ragazzi. Sono 56 i casi
nei primi tre mesi del 2023.
Da qualche anno si osserva una progressione nel numero dei casi in cui i minori diventano
protagonisti di casi di detenzione e diffusione online di pedopornografia: nel 2022 sono stati 150 i
ragazzi segnalati all’Autorità Giudiziaria come autori di reati gravi, erano appena 20 nel 2016. Sono
quasi sempre maschi, con un’età media di circa 15 anni, incuriositi dalla ricerca di materiale
sessuale, incappano in circuiti informali online dove accedono ad ogni tipo di materiale illegale tra
cui quello che riguarda abusi sessuali su minori, non disdegnano di condividere con altri utenti per
inconsapevolezza, goliardia e superficialità.
Un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, nel 2022 minaccia bambini e ragazzi con curiosità
sessuale e li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di
distruggere la reputazione, diffondendo sui social immagini sessuali autoprodotte. Tutto inizia con
qualche scambio di battute con profili social di coetanei, si passa poi alla messaggistica, si avviano
video chat e le immagini si fanno più spinte e riservate. Nei giorni seguenti, il martellamento online
include la richiesta di somme di denaro anche esigue (30,50,100 euro), ultimatum e scadenze alle
quali le vittime devono attenersi se non vogliono che il materiale sessuale venga diffuso online. Le
vittime si sentono in trappola tra la vergogna e il terrore della diffusione delle immagini intime.
6
Lo studio criminologico dei fenomeni di abuso
La psicologia applicata alla repressione dell’abuso online di minori
L’Unità di Analisi del crimine informatico- UACI è un’équipe composta da psicologi della Polizia di Stato
che integra le competenze di natura socio-psicologica con l’attività di contrasto alle varie forme di abuso
online di minori, cyberbullismo e pedopornografia in primis.
Il lavoro di profiling criminologico svolto dagli psicologi consiste nella ricostruzione dei diversi profili di
abusanti che usano la rete per scambiare e condividere immagini di abuso sui bambini, a partire dai casi
concreti gestiti dai COSC e dalle SOSC della Polizia Postale.
Uno spazio di approfondimento è inoltre riservato allo studio dei casi di adescamento online, per
individuare le ricorrenze presenti nel modus operandi, nelle modalità di approccio alle piccole vittime,
al fine di orientare le campagne di sensibilizzazione ai rischi di internet a partire dai dati concreti del
fenomeno reale.
Dall’analisi dei casi emerge come i soggetti interessati al materiale pedopornografico siano in genere
maschi, di un’età inferiore ai 50 anni (77% dei soggetti ha un’età inferiore ai 49 anni, e un’età media di
37 anni, dati 2020-2022) spesso sposati o con una relazione sentimentale stabile, in gran parte senza
precedenti penali, gelosi della loro vita “segreta” e perversa, che tengono nascosta alle famiglie.
Per quanto attiene invece agli adescamenti online, si osserva una tendenza a differenziare le modalità
di aggancio delle potenziali vittime in relazione all’età e al genere delle stesse: i bambini più piccoli
(entro i 10 anni) vengono spesso agganciati in piattaforme di gioco online, collegate ad app gratuite
di gaming online, magari scaricate sugli smartphone dei genitori. Gli adulti si infiltrano in questi circuiti,
si offrono di aiutare i piccoli giocatori a vincere le partite, scambiano confidenze e poi cercano di passare
su circuiti di messaggistica per essere più “protetti” dal rischio di identificazione.
Le adolescenti invece vengono agganciate soprattutto sui socialnetwork attraverso like e messaggi di
apprezzamento sull’aspetto fisico, i ragazzi invece vengono agganciati con la promessa di sessioni di
sesso virtuale con sedicenti coetanee.
In tutti i casi, le interazioni diventano brevemente di tipo spiccatamente sessuale, possono evolvere in
vere e proprie estorsioni di ulteriori immagini private e producono nei ragazzi un senso di
intrappolamento molto intenso: bloccati dalla vergogna di aver concesso attenzioni a degli sconosciuti,
impauriti da minacce o dal tenore eccessivo delle conversazioni, fanno fatica a denunciare e chiedere
aiuto ai genitori e agli insegnanti.
Ancora più complesso quanto osservato in merito agli abusi sessuali commessi per la realizzazione di
materiale pedopornografico da scambiare in rete: sono spesso parenti o persone molto vicine alla
famiglia delle vittime a compiere le azioni di abuso più gravi. E’ proprio il legame di fiducia che si instaura
tra vittima e abusante ad essere il principale ostacolo all’emersione dei casi. Le complesse indagini
informatiche svolte dalla Polizia Postale che vengono effettuate sul materiale foto e video sequestrato
agli indagati consentono di geolocalizzare le vittime e gli abusanti, ponendo fine all’orrore.
7
Dentro la Pedofilia Online
Il supporto psicologico agli operatori della Polizia Postale
Nel 1998 in Italia si introduce il reato di pedopornografia con la legge n. 269/1998 "Norme contro lo
sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove
forme di riduzione in schiavitù" e si associa ad esso la possibilità, in via esclusiva per la Polizia di Stato,
di utilizzare importanti strumenti giuridici come l’attività investigativa in sottocopertura per
contrastare ogni forma di sfruttamento sessuale dei minori in rete. Queste attribuzioni impongono, fin
da subito alla Polizia, la necessità di approntare un lavoro complesso, sotto il profilo investigativo, ma
anche, e soprattutto, sotto il profilo umano: fingersi pedofili quando si detesta la violenza, quando si
indossa un’uniforme che rappresenta un impegno personale verso la protezione di bambini e ragazzi
dagli abusi.
Lo staff di psicologi della Polizia di Stato dell’UACI affianca il personale del C.N.C.P.O. e tutti gli operatori
della Specialità dislocati sul territorio, con il Progetto Formazione Assistita.
Si tratta di un percorso di studio, progettazione e realizzazione di azioni volte al sostegno psicologico
degli operatori della lotta alla pedofilia on-line, che visionano migliaia di immagini illegali, interagiscono
con pedofili e incontrano piccole vittime e le loro famiglie, in momenti di grande dolore.
Attraverso corsi residenziali ad alto contenuto scientifico, presso il Centro di Addestramento della
Polizia di Stato di Cesena, gli psicologi dell’UACI forniscono agli operatori sottocopertura e agli
investigatori, strumenti utili per ridurre al minimo l’impatto emotivo legato a questo particolare
tipo di servizio, anche attraverso il confronto tra pari, simulazioni ed esercitazioni pratiche.
L’obiettivo non è rendere gli operatori insensibili al dolore delle vittime ma quello di sviluppare
autoconsapevolezza, autodominio e buone prassi utili al defaticamento psicologico, in un clima
di condivisione.
8
La prevenzione ai rischi di internet
Le campagne di sensibilizzazione per bambini e ragazzi
La sicurezza in rete di bambini e ragazzi è un tema che ha assunto un’importanza progressivamente più
ampia, sino a diventare cruciale per piccoli cittadini che hanno, per la loro proiezione nel futuro, un
rapporto di assoluta attrazione verso le nuove tecnologie.
L’integrazione di competenze afferenti a diversi ambiti disciplinari appartiene alla natura stessa della
Polizia Postale e delle Comunicazioni, la cui azione repressiva si proietta necessariamente nella realtà
virtuale di internet, attraverso i nuovi supporti tecnologici, con un’attenzione particolare alle specifiche
fragilità e peculiarità degli autori di reato e delle vittime. La multidisciplinarietà dell’approccio proprio
della Polizia Postale caratterizza una serie di iniziative e percorsi progettuali, autonomi e in cooperazione
con enti pubblici e privati, la cui importanza risiede nell’effetto di sensibilizzazione progressiva di minori
e adulti sui temi del rischio online.
Di seguito una sintesi dei principali progetti:
Nel 2022 è ripartita da Gragnano (Na), la più importante campagna educativa
itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Miur, per la sensibilizzazione e la
prevenzione dei rischi e dei pericoli del web per i minori. Gli operatori della Polizia
Postale e delle Comunicazioni e degli Uffici Scolastici Regionali del Ministero
dell’Istruzione hanno coinvolto oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze
che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 17.000
Istituti scolastici, 400 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook
con 127.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.
L’8 febbraio 2023 è ripartita la Campagna di sensibilizzazione ideata e realizzata
dalla Polizia di Stato, in collaborazione con Unieuro, in occasione del Safer Internet
Day, istituito nel 2014 dalla Commissione europea, per promuovere un utilizzo
consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, soprattutto tra i più giovani.
Obiettivo del progetto è la costruzione di un protocollo formativo che valorizzi le
prospettive della vittima e dell’autore di un reato, attraverso la proiezione, su visori
3D, di scenari costruiti per indurre stati emozionali profondi. La peculiarità del
progetto risiede nella metodologia innovativa utilizzata e nella ricerca scientifica
applicata all’uso delle più moderne tecnologie, per un nuovo, più attuale, modello
di educazione alla legalità. 5 le regioni obiettivo del Progetto, più di 1000 i ragazzi
formati con la realtà virtuale.

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La lotta alla pedofilia - 2023

  • 1. 1 5 MAGGIO 2023 Giornata Nazionale Contro la Pedofilia e la Pedopornografia DENTRO I NUMERI LA LOTTA ALLA PEDOFILIA ONLINE DELLA POLIZIA DI STATO
  • 2. 2 Introduzione La Polizia Postale e delle Comunicazioni Un impegno costante per la protezione dei più piccoli L'evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha reso Internet uno strumento assolutamente irrinunciabile. Persone di tutte le età, anche quelle più mature, hanno scoperto un potenziale infinito di opportunità grazie alla connessione globale: i servizi per la comunicazione e quelli, dai più semplici ai più complessi, che costruiscono oggi il nostro quotidiano hanno reso la vita più comoda e facile, rendendo ogni servizio a portata di mano, anzi di click. La rapida diffusione dell'uso di Internet però ha ben presto messo in evidenza criticità importanti ed urgenti. E' in questo scenario che la Polizia Postale e delle Comunicazioni, quale "specialità" della Polizia di Stato, all'avanguardia nell'azione di prevenzione e contrasto della criminalità informatica e a garanzia della libertà di ogni forma di comunicazione, interpreta in modo innovativo la propria missione istituzionale a tutela dei cittadini. Un metodo multidisciplinare, un approccio al contrasto ai fenomeni del cybercrime improntato alla costruzione di sinergie pubblico-privato, all’integrazione dei saperi, alla ricerca ed alla standardizzazione delle tecniche investigative, realizzate attraverso una cooperazione tra informatica, psicologia, giurisprudenza e sicurezza, che promuovono un impegno costante nello sforzo di adeguamento necessario che caratterizza le attività del Servizio centrale e dei rinnovati Centri Operativi Sicurezza Cibernetica territoriali. In una giornata così significativa è utile condividere l’analisi dei numeri di questo impegno, che per quanto complesso possa sembrare il concetto di cyber sicurezza, parte sempre dalla tutela delle persone ed in particolare di quelle più esposte, di quelle più preziose….. Il Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni Ivano Gabrielli "La Polizia Postale è la polizia del futuro perché in essa già si realizza una proiezione verso forme evolute di prevenzione e contrasto a minacce complesse, globali e subdole come l’abuso sessuale online di minori. Nella Giornata Nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia vogliamo raccontare un profondo e sentito impegno di uomini e donne della Polizia di Stato contro chi attenta all’essenza di una società e chi minaccia l’innocenza di bambini e ragazzi, nel luogo virtuale del loro sviluppo ed entusiasmo."
  • 3. 3 La Pedofilia online I numeri della lotta allo sfruttamento sessuale dei minori in rete Nel 2022 questo è il numero dei siti oscurati e resi irrangiungibili agli internauti italiani. I siti contengono immagini di violenze su bambini e vengono oscurati perchè consentono alle immagini di abuso di continuare a circolare, favoriscono la commercializzazione del danno subito dalle piccole vittime e alimentano la richiesta di nuovi abusi sui minori. Questo il numero delle persone denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori nel 2022, 299i soggetti denunciati già dopo i primi tre mesi del 2023. Sono spesso uomini, italiani, incensurati e con un’età media inferiore ai 50 anni, i soggetti che vengono identificati come responsabili di reati legati alla pedopornografia. Nel 2022 sono 149gli arresti legati ai casi di pedopornografia, 12 nei primi 3 mesi del 2023. Le indagini che esitano in un arresto sono quelle che identificano soggetti ad alto livello di pericolosità poiché colti in flagranza di reato, perché detentori di grandi quantità di materiale pedopornografico o in quanto abusanti di bambini e ragazzi nelle loro disponibilità. Nei primi tre mesi del 2023, sono già 56i minori di età inferiore ai 13 anni adescati in rete, mentre sono 34 le vittime adolescenti (14- 16 anni). Poco più che bambini, vengono agganciati da adulti pedofili su socialnetwork, su app di videogiochi, sulla messaggistica istantanea per parlare di sesso, per proporre scambi di immagini intime, per avvicinare, fino ad un incontro, le piccole vittime.
  • 4. 4 La cooperazione e le sinergie Un approccio intergrato per la sicurezza dei bambini e dei ragazzi L’abuso sessuale di minori è un fenomeno trasversale che assume dimensioni globali, in una società dove l’interconnessione tra le persone diventa una regola e dove i confini spazio temporali diventano sempre più labili. In un panorama di tale complessità diventa fondamentale promuovere un modello operativo improntato sulla sinergia, la compartecipazione e la condivisione, al fine di rendere l’opera di tutela e di messa in sicurezza di bambini e ragazzi una realtà concreta. La complessità della minaccia cibernetica che può aggredire l’infanzia e l’adolescenza impone inoltre un continuo l’affinamento delle strategie utili alla migliore gestione dei casi. Nel sono stati siglati importanti protocolli di intesa con: (marzo 2022) per favorire l’accesso dei minori ad un ambiente online più sicuro, per prevenire i rischi connessi ad un utilizzo non consapevole della rete, per contrastare gli abusi sessuali online, promuovendo attività di prevenzione, segnalazione ed emersione precoce di potenziali abusi. (giugno 2022) per il potenziamento dell’attività di prevenzione e di contrasto alle violenze in danno dei minori in rete attraverso la stipula di accordi tra pubblico e privato sociale. Nel sono stati rinnovati ulteriori protocolli di intesa con: (gennaio 2023) il protocollo favorirà la realizzazione di campagne di sensibilizzazione per bambini e ragazzi, volte ad un uso consapevole e sicuro delle tecnologie digitali e avvierà iniziative congiunte per l’individuazione delle vittime di eventuali abusi online. (aprile 2023) l’accordo sottoscritto disciplina le attività e i progetti svolti in collaborazione tra le parti per la realizzazione di iniziative congiunte in materia di promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nell’ambito della tutela dei minori da ogni forma di violenza e abuso online, riconoscendo la necessità di azioni sinergiche per promuovere l’educazione di minori e famiglie a un uso consapevole della rete. Sempre proficua la collaborazione con organismi internazionali attivi nella protezione di minori come il N.C.M.E.C. statunitense, che coadiuva le attività di gestione delle segnalazioni di rischio per minori, che collabora per la messa in sicurezza e l’identificazione delle piccole vittime.
  • 5. 5 Trend attuali del rischio cibernetico Per la tutela dell’infanzia e adolescenza dall’abuso online E’ sempre più preoccupante la tendenza all’aumento dei casi di adescamento che riguardano vittime di età inferiore ai 13 anni. Negli ultimi tre anni (2020, 2021, 2022) sono poco meno di novecento, i bambini approcciati da adulti nei luoghi virtuali del gioco e della socializzazione, mentre esercitano il mestiere di crescere, spesso convinti di essere in un luogo sicuro. Una convinzione di sicurezza che li rende vulnerabili e che è condivisa con genitori e insegnanti, spesso all’oscuro di quanto adescatori e pedofili conoscano profondamente le fragilità delle vittime e le potenzialità del web nel ridurre le sane strategie di protezione di bambini e ragazzi. Sono 56 i casi nei primi tre mesi del 2023. Da qualche anno si osserva una progressione nel numero dei casi in cui i minori diventano protagonisti di casi di detenzione e diffusione online di pedopornografia: nel 2022 sono stati 150 i ragazzi segnalati all’Autorità Giudiziaria come autori di reati gravi, erano appena 20 nel 2016. Sono quasi sempre maschi, con un’età media di circa 15 anni, incuriositi dalla ricerca di materiale sessuale, incappano in circuiti informali online dove accedono ad ogni tipo di materiale illegale tra cui quello che riguarda abusi sessuali su minori, non disdegnano di condividere con altri utenti per inconsapevolezza, goliardia e superficialità. Un fenomeno, di solito rivolto al mondo adulto, nel 2022 minaccia bambini e ragazzi con curiosità sessuale e li trasporta in un incubo fatto di ricatti, richieste insistenti di denaro e minacce di distruggere la reputazione, diffondendo sui social immagini sessuali autoprodotte. Tutto inizia con qualche scambio di battute con profili social di coetanei, si passa poi alla messaggistica, si avviano video chat e le immagini si fanno più spinte e riservate. Nei giorni seguenti, il martellamento online include la richiesta di somme di denaro anche esigue (30,50,100 euro), ultimatum e scadenze alle quali le vittime devono attenersi se non vogliono che il materiale sessuale venga diffuso online. Le vittime si sentono in trappola tra la vergogna e il terrore della diffusione delle immagini intime.
  • 6. 6 Lo studio criminologico dei fenomeni di abuso La psicologia applicata alla repressione dell’abuso online di minori L’Unità di Analisi del crimine informatico- UACI è un’équipe composta da psicologi della Polizia di Stato che integra le competenze di natura socio-psicologica con l’attività di contrasto alle varie forme di abuso online di minori, cyberbullismo e pedopornografia in primis. Il lavoro di profiling criminologico svolto dagli psicologi consiste nella ricostruzione dei diversi profili di abusanti che usano la rete per scambiare e condividere immagini di abuso sui bambini, a partire dai casi concreti gestiti dai COSC e dalle SOSC della Polizia Postale. Uno spazio di approfondimento è inoltre riservato allo studio dei casi di adescamento online, per individuare le ricorrenze presenti nel modus operandi, nelle modalità di approccio alle piccole vittime, al fine di orientare le campagne di sensibilizzazione ai rischi di internet a partire dai dati concreti del fenomeno reale. Dall’analisi dei casi emerge come i soggetti interessati al materiale pedopornografico siano in genere maschi, di un’età inferiore ai 50 anni (77% dei soggetti ha un’età inferiore ai 49 anni, e un’età media di 37 anni, dati 2020-2022) spesso sposati o con una relazione sentimentale stabile, in gran parte senza precedenti penali, gelosi della loro vita “segreta” e perversa, che tengono nascosta alle famiglie. Per quanto attiene invece agli adescamenti online, si osserva una tendenza a differenziare le modalità di aggancio delle potenziali vittime in relazione all’età e al genere delle stesse: i bambini più piccoli (entro i 10 anni) vengono spesso agganciati in piattaforme di gioco online, collegate ad app gratuite di gaming online, magari scaricate sugli smartphone dei genitori. Gli adulti si infiltrano in questi circuiti, si offrono di aiutare i piccoli giocatori a vincere le partite, scambiano confidenze e poi cercano di passare su circuiti di messaggistica per essere più “protetti” dal rischio di identificazione. Le adolescenti invece vengono agganciate soprattutto sui socialnetwork attraverso like e messaggi di apprezzamento sull’aspetto fisico, i ragazzi invece vengono agganciati con la promessa di sessioni di sesso virtuale con sedicenti coetanee. In tutti i casi, le interazioni diventano brevemente di tipo spiccatamente sessuale, possono evolvere in vere e proprie estorsioni di ulteriori immagini private e producono nei ragazzi un senso di intrappolamento molto intenso: bloccati dalla vergogna di aver concesso attenzioni a degli sconosciuti, impauriti da minacce o dal tenore eccessivo delle conversazioni, fanno fatica a denunciare e chiedere aiuto ai genitori e agli insegnanti. Ancora più complesso quanto osservato in merito agli abusi sessuali commessi per la realizzazione di materiale pedopornografico da scambiare in rete: sono spesso parenti o persone molto vicine alla famiglia delle vittime a compiere le azioni di abuso più gravi. E’ proprio il legame di fiducia che si instaura tra vittima e abusante ad essere il principale ostacolo all’emersione dei casi. Le complesse indagini informatiche svolte dalla Polizia Postale che vengono effettuate sul materiale foto e video sequestrato agli indagati consentono di geolocalizzare le vittime e gli abusanti, ponendo fine all’orrore.
  • 7. 7 Dentro la Pedofilia Online Il supporto psicologico agli operatori della Polizia Postale Nel 1998 in Italia si introduce il reato di pedopornografia con la legge n. 269/1998 "Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù" e si associa ad esso la possibilità, in via esclusiva per la Polizia di Stato, di utilizzare importanti strumenti giuridici come l’attività investigativa in sottocopertura per contrastare ogni forma di sfruttamento sessuale dei minori in rete. Queste attribuzioni impongono, fin da subito alla Polizia, la necessità di approntare un lavoro complesso, sotto il profilo investigativo, ma anche, e soprattutto, sotto il profilo umano: fingersi pedofili quando si detesta la violenza, quando si indossa un’uniforme che rappresenta un impegno personale verso la protezione di bambini e ragazzi dagli abusi. Lo staff di psicologi della Polizia di Stato dell’UACI affianca il personale del C.N.C.P.O. e tutti gli operatori della Specialità dislocati sul territorio, con il Progetto Formazione Assistita. Si tratta di un percorso di studio, progettazione e realizzazione di azioni volte al sostegno psicologico degli operatori della lotta alla pedofilia on-line, che visionano migliaia di immagini illegali, interagiscono con pedofili e incontrano piccole vittime e le loro famiglie, in momenti di grande dolore. Attraverso corsi residenziali ad alto contenuto scientifico, presso il Centro di Addestramento della Polizia di Stato di Cesena, gli psicologi dell’UACI forniscono agli operatori sottocopertura e agli investigatori, strumenti utili per ridurre al minimo l’impatto emotivo legato a questo particolare tipo di servizio, anche attraverso il confronto tra pari, simulazioni ed esercitazioni pratiche. L’obiettivo non è rendere gli operatori insensibili al dolore delle vittime ma quello di sviluppare autoconsapevolezza, autodominio e buone prassi utili al defaticamento psicologico, in un clima di condivisione.
  • 8. 8 La prevenzione ai rischi di internet Le campagne di sensibilizzazione per bambini e ragazzi La sicurezza in rete di bambini e ragazzi è un tema che ha assunto un’importanza progressivamente più ampia, sino a diventare cruciale per piccoli cittadini che hanno, per la loro proiezione nel futuro, un rapporto di assoluta attrazione verso le nuove tecnologie. L’integrazione di competenze afferenti a diversi ambiti disciplinari appartiene alla natura stessa della Polizia Postale e delle Comunicazioni, la cui azione repressiva si proietta necessariamente nella realtà virtuale di internet, attraverso i nuovi supporti tecnologici, con un’attenzione particolare alle specifiche fragilità e peculiarità degli autori di reato e delle vittime. La multidisciplinarietà dell’approccio proprio della Polizia Postale caratterizza una serie di iniziative e percorsi progettuali, autonomi e in cooperazione con enti pubblici e privati, la cui importanza risiede nell’effetto di sensibilizzazione progressiva di minori e adulti sui temi del rischio online. Di seguito una sintesi dei principali progetti: Nel 2022 è ripartita da Gragnano (Na), la più importante campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Miur, per la sensibilizzazione e la prevenzione dei rischi e dei pericoli del web per i minori. Gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni e degli Uffici Scolastici Regionali del Ministero dell’Istruzione hanno coinvolto oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 17.000 Istituti scolastici, 400 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 127.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online. L’8 febbraio 2023 è ripartita la Campagna di sensibilizzazione ideata e realizzata dalla Polizia di Stato, in collaborazione con Unieuro, in occasione del Safer Internet Day, istituito nel 2014 dalla Commissione europea, per promuovere un utilizzo consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, soprattutto tra i più giovani. Obiettivo del progetto è la costruzione di un protocollo formativo che valorizzi le prospettive della vittima e dell’autore di un reato, attraverso la proiezione, su visori 3D, di scenari costruiti per indurre stati emozionali profondi. La peculiarità del progetto risiede nella metodologia innovativa utilizzata e nella ricerca scientifica applicata all’uso delle più moderne tecnologie, per un nuovo, più attuale, modello di educazione alla legalità. 5 le regioni obiettivo del Progetto, più di 1000 i ragazzi formati con la realtà virtuale.