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1
Paolo Brambilla
Introduzione
ai Social Network finanziari
Milano – dicembre 2013
2
Paolo Brambilla
Introduzione ai Social Network finanziari
Contents
Prefazione...................................................................................................................................................... 3
Introduzione .................................................................................................................................................. 4
1 I SOCIAL NETWORK..................................................................................................................................... 6
1.1 Breve storia dei Social Network........................................................................................................... 6
1.2 Che cosa sono Social Network............................................................................................................ 9
1.3 I social network verticali.................................................................................................................... 12
2 I SOCIAL NETWORK FINANZIARI ............................................................................................................... 13
2.1 La fiducia............................................................................................................................................ 13
2.2 Social network finanziario: un “social” professionale ....................................................................... 14
2.3 Social network finanziario: è già una realtà?..................................................................................... 15
3 Il SOCIAL NETWORK FINANZIARIO PER ME .................................................................................................. 19
3.1 Come posso trarre beneficio dal social network finanziario............................................................. 19
4 COME USARE AL MEGLIO UN SOCIAL NETWORK FINANZIARIO................................................................... 22
4.1 Trovare on line tutte le informazioni gratuite (o quasi) necessarie.................................................. 22
L’impatto dei social network sulle nostre vite. Fiducia, supporto sociale e partecipazione nell’era di
Facebook. ........................................................................................................................................................ 30
Un paio di esempi tratti dal web. I social network.......................................................................................... 34
Laurea liv.II (specialistica) di Maristella Ferrara.............................................................................................. 34
Laurea liv.I di Eleonora Salina...................................................................................................................... 35
Blog e social network - Mediamorfosi dell'identità..................................................................................... 35
Paolo Brambilla, bocconiano e rotariano milanese, è oggi il Direttore responsabile dell’Agenzia di
Stampa ActionNews, dopo anni passati nel mondo delle borse internazionali con il mitico
“Bollettino Brambilla”. Ideatore di una collana di e-book dedicata ai giovani neo-laureati, si
occupa anche di comunicazione sul web, di WiFi e di nuove tecniche on line.
3
Prefazione
“Non è tanto l’aiuto degli amici a giovarci,
quanto la fiduciosa certezza che essi ci aiuteranno”. (Epicuro)
Nulla meglio di un social network può rappresentare il nuovo concetto di amicizia, ormai
ampiamente diffuso fra le nuove generazioni, che pesca nel vissuto della nostra cultura millenaria,
valorizzandone gli aspetti basilari dell’antica Grecia o dei classici latini, per rinnovarne
completamente le modalità di fruizione e di diffusione, rese possibili dalla nascita di internet.
Un concetto di amicizia come condivisione dei propri interessi, ma soprattutto della propria
conoscenza, delle proprie scoperte, delle proprie idee, senza secondi fini, a beneficio di tutti
coloro che tramite il network possono accedere gratuitamente a nuovi stimoli culturali in grado di
moltiplicarsi nelle menti di tutti e generare nuove ipotesi di lavoro e nuovi successi e innovazioni.
Per Cicerone, nel De Amicitia, i valori connotativi dell’amico vero, di quello che ti segue e non ti
abbandona nemmeno nella cattiva sorte erano: fides, (cioè la lealtà e l’aderenza al patto stabilito);
integritas (integrità e trasparenza dell’agire); aequalitas (il senso di giustizia sociale che supera lo
spazio e il tempo); liberalitas (la generosità di sé, delle proprie cose, del proprio spazio e del
proprio tempo).
Direi che sono proprio questi i valori che dopo duemila anni caratterizzano ancora i social network
finanziari di cui parliamo. Valori innovativi nei comportamenti che solo la nuova tipologia di
amicizia creatasi con i network tematici riesce a rendere credibili. Scambio di informazioni,
scambio di idee, scambio di progetti, scambio di speranze, scambio di successi. In piena libertà, in
piena “liberalità”, proprio come teorizzava Cicerone.
Un nuovo concetto di “servizio” si sta diffondendo sempre più nel terzo millennio. Il concetto di
“servire” non nel senso di “servire un altro” cioè essere sottomessi a qualcun altro, ma nel senso di
“servire a un altro” cioè di portare aiuto a qualcun altro basandosi sulle proprie esperienze, le
proprie capacità, la propria generosità. Senza secondi fini. Però con il grande piacere di scoprire
che in questo modo, di persona o sul web, nascono spesso le vere amicizie.
Ma non esageriamo, l’amicizia non è per tutti, solo per chi se lo merita. D’altra parte già Seneca
diceva che l’amicizia non va data agli sconosciuti: il giudizio selettivo deve essere severo e, anzi,
anticipare il vincolo amicale: “Una volta che c’è l’amicizia, bisogna fidarsi; ma prima dell’amicizia
bisogna giudicare. […] Pensaci a lungo se ammettere uno fra i tuoi amici”.
Non pubblicate alla leggera i vostri dati sui siti pubblici: non potete sapere che uso vorrà farne
qualche malintenzionato: selezionate con cura gli interlocutori e non pubblicate mai dati o
informazioni che qualcuno potrebbe un giorno usare contro di voi.
Ringrazio Andrea Fassi di Consensus per i preziosi contributi e i suggerimenti di utilizzo dei network.
Paolo Brambilla
Direttore responsabile
ActionNews Agenzia di stampa
4
Introduzione
a cura di Andrea Fassi
Dall’inizio degli anni ‘90 ad oggi, abbiamo assistito ad una straordinaria evoluzione dei
canali virtuali. In poco tempo Internet è stato in grado di modificare radicalmente le antiche
dinamiche delle relazioni sociali, politiche, culturali ed ecomiche, entrando nella vita delle persone
in maniera permanente e costituendo una vera e propra società virtuale, che conta ormai più di 2
miliardi di utilizzatori.
Internet, che inizialmente non era altro che una serie di ipertesti statici collegati fra loro, si
è trasformato oggi in uno strumento dalle multeplici funzioni, attraverso il quale gli utenti non solo
possono accedere ad informazioni e applicazioni, ma hanno anche la possibiltà di contribuire in
prima persona alimentando e popolando la rete con contenuti propri.
Con l’arrivo del nuovo millennio le persone hanno cominciato a cambiare radicalmente il
modo di relazionarsi. I social network, i blog e i forum online, sono diventati in pochi anni i mezzi
di comunicazione più diffusi, comportando la nascita di una società sempre più abitutata a
relazionarsi attraverso il mondo virtuale piuttosto che attraverso quello reale.
In molti settori, primo tra tutti quello dei rapporti interpersonali, questo non è necessariamente
un bene: chi non ha un conoscente che ha 4.000 amici su Facebook e passa il sabato sera davanti
ad un pc?
Nel mondo della finanza invece l’uso del network porta un vero valore aggiunto
permettendo di condividere informazioni e risorse che altrimenti sarebbero negate.
Nel 1990 per essere ufficialmente “trader professionisti” ci si doveva trasferire sui floor
americani, New York o Chicago, e vivere una vita da lavori forzati per intessere le relazioni che poi
avrebbero fatto la differenza: oggi basta avere un Bloomberg con Instant Bloomberg (la chat e la
community) per essere della partita anche lavorando in Valtellina!
Grazie proprio alla generale digitalizzazione delle relazioni sociali e lavorative, anche il
mondo finanziario negli ultimi anni ha saputo sfruttare in modo efficace le nuove risorse
informatiche, arrivando ad essere considerato uno dei settori che si presta maggiormente a
“viaggiare” attraverso i canali virtuali. Da una parte infatti, nel contesto della finanza retail, le
banche, per stare al passo con le mutevoli esigenze dei propri clienti, hanno creato dei servizi
online in grado di garantire assistenza e di sostituire gran parte delle attività svolte presso gli
sportelli; dall’altra la finanza professionale ha utilizzato le nuove tecnologie per dematerializzare i
propri prodotti e per permettere una collaborazione mondiale in tempo reale.
Anche il mondo dei social network ha influenzato inevitabilmente la sfera finanziaria.
Possiamo costatare infatti che le persone, da qualche tempo, hanno iniziato a rivolgersi in maniera
sempre minore alle banche e ai promotori finanziari per investire e tutelare i propri risparmi. Tra le
cause maggiori di questo allontanamento degli investitori dalle tradizionali istituzioni finanziarie
troviamo senza ombra di dubbio la forte crisi reputazionale e la conseguente perdita di fiducia che
ha interessato quest’ultime a partire dallo scandalo dei mutui subprime del 2008. Risulta essere
cambiato anche l’atteggiamento dell’investitore stesso, che ad oggi tende ad informarsi e a
confrontarsi su tematiche di carattere finanziario attraverso le numerose piattaforme online (blog,
forum, social network ecc.) nate e sviluppatesi rapidamente dopo l’avvento del web 2.0.
Un esempio per tutti sono gli indici di confidenza sui vari titoli che Google e Yahoo stanno
mettendo a punto.
5
Con questi presupposti sono apparsi da qualche anno anche i primi social network
finanziari. Strumenti che mirano a stravolgere gli antichi schemi relazionali e di business, creando
un nuovo punto d’incontro totalmente innovativo, veloce e soprattutto imparziale, dove
investitori, consulenti, banche e risparmiatori possono scambiarsi liberamente informazioni e
opinioni su mercati, investimenti e prodotti finanziari.
In estrema sintesi il vecchio adagio “sbaglio, ma almeno sbaglio io” si è andato via via
diffondendo grazie anche ai rendimenti, non certo esaltanti, della finanza tradizionale ed
all’atteggiamento “istituzionale” delle controparti, che spesso si trincerano dietro paroloni tecnici
e logiche, anche corrette, spiegate in modo incomprensibile all’utente finale, che si ritrova “il
latinorum di Don Abbondio” invece di una risposta.
La risposta a questa esigenza viene fornita da piattaforme finanziate da un pool di soggetti i
quali non risultano essere interessati a creare margini di guadagno dalla pura attività di
intermediazione o collocamento, bensì dagli effetti collaterali derivanti dall’intermediazione
stessa, quali il web advertising, garantendo oltretutto un alto grado di imparzialità del social
network e di chi opera al suo interno.
L’interesse verso questa tematica nasce principalmente dal fatto che si tratta ancora di un
soggetto fortemente innovativo e per questo quasi totalmente inesplorato; esistono difatti ad oggi
pochissimi studi o pubblicazioni che trattino questo tema.
Questa pubblicazione (e il più completo e-book scaricabile gratuitamente on line dal sito
www.actionnews.it) si prefigge di portare il pubblico, generalista non professionale in ambito
finanza, a conoscenza dello stato dell’arte e delle evoluzioni previste dei social network finanziari
nonché di costruire uno schema di business in grado di soddisfare tre requisiti principali:
- remunerazione degli investimenti: ogni attore del social network, dall’emittente di prodotti
finanziari al singolo risparmiatore, deve trarre un guadagno dalla piattaforma;
- indipendenza di tutti i partecipanti: il social network deve essere un ambiente totalmente
imparziale nel quale non vi siano conflitti d’interesse di nessun tipo, al fine di incentivare la
fiducia degli investitori nei confronti degli intermediari che offrono loro consulenza;
- capacità di attrarre partecipazione: il valore del social network finanziario è direttamente
proporzionale al numero di utenti che lo compongono. Maggiore sarà il numero dei
partecipanti e maggiori saranno i benefici reputazionali ed il grado di attrazione per le
possibili nuove utenze.
6
1 I SOCIAL NETWORK
1.1 Breve storia dei Social Network
La nascita e la successiva evoluzione dei social network è indubbiamente riconducibile alla
contemporanea evoluzione dell’intero web.
Il fenomeno dei social network è nato verso la fine degli anni ’90 negli USA e si è sviluppato intorno
a tre temi principali: l’ambito dell’amicizia, delle relazioni sentimentali e quello professionale.
Secondo la definizione di Tim O’Reilly, “una rete sociale consiste in un qualsiasi gruppo di
persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti
di lavoro, ai vincoli familiari.”1
Dalla nascita di Internet ad oggi sembra essere passato più di un secolo. L’argomento verrà
meglio affrontato successivamente. In realtà si tratta di un tempo relativamente breve, nel quale si
è passati dai primi semplici scambi di file ed immagini tra gli utenti alla condivisione di video, foto e
musica attraverso siti di condivisione come come le chat o i primi social network.
Nei primi anni queste pratiche venivano realizzate attraverso delle piattaforme digitali nelle
quali gli utenti mantenevano un forte anonimato. Successivamente, soprattutto dopo la nascita dei
primi blog e social network, gli individui hanno iniziato a condividere informazioni inerenti la
propria sfera sociale riaffermando pubblicamente la propria identità. Si può affermare infatti che
con la nascita del web 2.0 si è passati da quello che potremmo chiamare “File sharing” al “Life
Sharing”, alla condivisione dunque della propria vita sul web.
I social network hanno dato inizio ad un cambiamento radicale nel sistema dei valori della
comunicazione della società moderna. Secondo un sondaggio del 2009, il 90% dei giovani europei
non era più in grado di immaginare la propria vita senza siti di social networking come Facebook o
Twitter. Numerose ricerche universitarie hanno dimostrato che le reti sociali operano a diversi
livelli, dalla famiglia al lavoro, e ricoprono un ruolo importante nel determinare il modo in cui i
problemi vengono risolti, le organizzazioni sono gestite ed il grado in cui gli individui riescono nel
raggiungimento dei loro obiettivi. Considerata la loro diffusione ed importanza, i social network
cominciano ad essere utilizzati persino come strumenti per studi socio-antropologici. È oramai
innegabile l’importanza delle reti sociali nel mondo: soltanto nei social network più importanti si
contano centinaia di milioni di iscritti, un numero indubbiamente da non sottovalutare.
1
Tim O’Reilly, nell’articolo “What Is Web 2.0: Design Patterns and business Models for the Next Generation of
Software”, 30.09.2005
7
Uno dei precursori dei social network è SixDegrees fondato da Andrew Weinreich. SixDegrees.com
nasce nel 1997 ed è il primo sito che offre ai suoi utenti la possibiltà di costruire online la propria
rete sociale, di esplorare quella di altri e di stringere nuove relazioni. Attualmente il sito non è più
attivo, ma in passato è stato molto popolare raggiungendo nel 2000 circa un milione di membri.
Fig. n. 5
La timeline della nascita e la diffusione dei servizi di socialnetworking
Fonte: Boyd/Elllison Journal of Computer Mediated Communication, 2007
Con l’inizio del nuovo millenio internet ha subito per un breve periodo un momento di
stallo, prevalentemente di carattere finanziario. Il periodo delle cosiddette dot.com (società di
servizi che basavano la maggior parte del proprio business on-line) stava terminando a causa della
bolla speculativa che ha percosso l’economia di tutto il mondo occidentale e per qualche tempo i
riflettori puntati su internet si sono spenti. È proprio nei primi anni 2000 che nascono i servizi
collaborativi quali Wikipedia, YouTube e Facebook. Anche Google era appena nata. “Il Web 2.0
stava sorgendo dalle ceneri della bolla speculativa e del disastro finanziario del 2001.”2
2
Cit. Tim O’Reilly
8
Il 2002 è l’anno di Friendster, che propone di esplorare e far scoprire i diversi legami tra le
persone arrivando con grande velocità ai tre milioni di utenti ed essendo ancora oggi molto
popolare soprattutto in Asia.
Nel 2003 assistiamo alla nascita di Linkedin, un social network molto sobrio e dedicato al
mondo professionale. Linkedin è in crescita costante da allora, raggiungendo oltre i 75 milioni di
utenti in tutto il mondo. Nello stesso anno nasce anche MySpace come spazio virtuale orientato
all’espressione artistica e fortemente orbitante attorno al mondo musicale.
Nel 2004 arriva Facebook, fondato a Cambridge da Mark Zuckerberg. Facebook era
inizialmente stato progettato in via esclusiva per gli studenti dell'Università di Harvard, ma fu
presto aperto a chiunque avesse più di tredici anni. Da allora Facebook ha raggiunto un successo
incommensurabile. È diventato il secondo sito più visitato al mondo, preceduto solo da Google, è
disponibile in oltre 70 lingue e nell'ottobre 2012 ha contato circa 1 miliardo di utenti attivi che
effettuano l'accesso almeno una volta al mese, classificandosi così come primo servizio di rete
sociale per numero di utenti attivi.
Il 1º febbraio 2012 Facebook ha presentato alla SEC3
i documenti per l'offerta pubblica di
vendita e nel mese di maggio 2012 è avvenuto il collocamento in borsa del social network con un
prezzo di 38 $ ad azione.
Quella di Facebook è stata classificata come l’11esima più grossa quotazione in Borsa di tutti i
tempi, secondo una classifica stilata da Renaissance Capital, società specializzata nelle IPO4
.
Il 2005 è la data di nascita di un altro grande colosso della rete: YouTube che oggi è
diventato il primo sito di entertainement al mondo con oltre 21 miliardi di video visti al mese.
Il 2006 vede la comparsa di Twitter, un servizio di microblogging tanto minimalista e difficile
da comprendere per molti, quanto amato dai suoi ormai 145 milioni di utenti mondiali.
Negli ultimi cinque anni la nascita e lo sviluppo di questo tipo di servizi (sia per quanto
riguarda il numero sia per quanto riguarda la tipologia: settoriali, tematici e così via), sono stati
incessanti. Si tratta di un fenomeno che si espande in tempo reale in tutto il pianeta, con profonde
differenze a seconda delle aree geografiche.
La diffusione di dispositivi “mobile” in grado di supportare i social network, oggi quasi tutti
gli smartphone e tablet escono dalla fabbrica con gli applet dedicati a Facebook e Youtube, ha
portato ad una crescita esponenziale sia degli utilizzatori che del tempo di utilizzo.
L’ascesa del fenomeno “Social Media” (l’adozione di massa di modalità di fruizione di contenuti
e di itnerazione sociale attraverso strumenti di social networking o di collaborazione online) tra il
2005 e il 2010 è stata estremamente intensa ed inarrestabile. Secondo “Wave 5”, la ricerca anuale
sui social media di Universal McCann, nel 2010:
 Oltre il 70% dei rispondenti usa un social network (meno del 50% tre anni fa);
 Le persone che hanno deciso di creare un blog sono passate in due anni dal 30% a quasi
50% dei rispondenti;
 Coloro che guardano un video online sono passati in cinque anni dal 30% a quasi il 90%
(nota pag 7)
3
SEC: La Securities and Exchange Commission (Commissione per i Titoli e gli Scambi) è l'ente federale statunitense
preposto alla vigilanza della borsa valori, analogo all'italiana Consob.
4
IPO: Le società, quando decidono di quotarsi per la prima volta, devono lanciare quella che in gergo si chiama IPO.
L’acronimo sta per offerta pubblica iniziale.
9
Fig. n. 6
Fonte: HTTP://WWW.BUZZES.EU/BLOGIT/
1.2 Che cosa sono Social Network
I Social network possono essere definiti come delle piattaforme web o dei web based
services che hanno come principale funzione d’uso quella di ricreare online il network delle
relazioni esistenti nel mondo reale.
Un social network è in pratica, una struttura sociale composta da individui (o
organizzazioni) chiamati “nodi”, che sono collegati da uno o più tipi di interdipendenza, come
amicizia, parentela, Financial Exchange, rapporti di credenze, conoscenze o prestigio, ma anche da
dati anagrafici quali scuole frequentate, circoli sportivi e fan club e banalmente luogo ed anno di
nascita.
I nodi costituiscono i singoli attori all’interno delle reti e le relazioni presenti tra loro sono i legami.
Ci possono essere diverse tipologie di legame tra i nodi.
Ogni utente è il centro della propria rete e al contempo nodo di altre reti.
Come rilevano le ricercatrici americane Danah Boyd e Nicole Ellison, vi sono tre caratteristiche
principali idonee a descrivere un social network.
La prima riguarda la presenza di uno «spazio virtuale» in cui l’utente può costruire ed
esibire un proprio profilo. Il profilo deve essere accessibile, almeno in forma parziale, a tutti gli
utenti dello spazio. La seconda riguarda la possibilità di creare una lista di altri utenti con cui è
possibile entrare in contatto e comunicare. L'ultima è la possibilità di analizzare le caratteristiche
della propria rete, in particolare le connessioni degli altri utenti.
10
Ciò che differenzia i social network dai media come chat, forum ecc. è la capacità di
rendere visibile e utilizzabili le proprie reti sociali. Infatti attraverso di essi è possibile identificare
opportunità personali, relazionali e professionali altrimenti non evidenti immediatamente.
Rispetto al web 1.0, caratterizzato dal concetto di community, la quale tendeva ad
aggregare un gruppo di persone intorno ad un interesse comune, il social network è uno
strumento condiviso che abilita e facilita le relazioni attraverso una moltiplicità di strumenti a
disposizione degli individui. In questo senso il social network rispecchia la natura partecipativa del
web 2.0. Il social network rappresenta una nuova fase della socializzazione in rete in quanto
ribaltano la modalità d'approccio al web; essi infatti non mirano alla semplice presenza, ma anche
all'atto del connettersi. I social network sono gli strumenti che per antonomasia consentono di
esprimere appieno la natura di internet come rete di telecomunicazione in grado di collegare tra
loro persone anche molto distanti fisicamente.
Fig. n. 7
QUANTO VALE UN ACCOUNT?
INSTAGRAM
18,52
USD
FACEBOOK
118,34
USD
PINTEREST
28,9 USD
LINKEDIN
104,46
USD
TWITTER
71,43
USD
DROPBOX
80 USD
Fonte: seigradi.corriere.it 2012
11
Privacy e social network: qual’è il rapporto della generazione dei cosidetti Millennials (+18 – 34
anni) con la privacy nei social network e più in generale con la online privacy?
E come cambia rispetto alle generazioni over 35? Che implicazioni ha nel marketing e
nel community management?
Una ricerca di USC Annenberg Center for the Digital Future e Bovitz Inc., mostra sostanziali
differenze tra il comportamento online dei Millennials e la generazione precedente.
Da uno studio condotto da USC Annenberg Center for the Digital Futureand Bovitz Emerge che i
Millennials considerano importante la privacy al 70% contro il 77% degli over 35 anni. Ben un 7% in
meno rispetto agli over 35.
La realtà fotografata da questa analisi – che io considero veramente paradigmatica – sta nel capire
come è percepito il rapporto tra Privacy e social network da parte della generazione dei
millennials.
I Millennials considerano la privacy importante esattamente come le older generations, ma a
differenza della generazione over 35 considerano prioritaria alla privacy l’economia delle idee.
Economia delle idee vs privacy: quali risvolti sull’online marketing?
Con economia delle idee si intende lo scambio di informazioni finalizzate ad incrementare,
potenziare e rendere migliore il proprio stile di vita.
Per fare un esempio: un millennial accetta di buon grado taggare gli amici nelle proprie foto
mentre va a fare scouting in montagna oppure mentre fa check-in tramite Foursquare e questo
non è percepito come violazione della privacy individuale.
E lo fa poiché implicitamente pensa che …
Questa condivisione - anche se espone una parte della propria sfera personale – potrà in un
qualche modo essere generativa di nuove idee, di nuovi stimoli, di nuove opportunità che
possano arricchire il proprio stile di vita.
È proprio l’economia delle idee che modifica la percezione della privacy in forme di condivisione
della privacy nei social network al fine di generare un valore che in parte è anche economico.
Condividere la propria sfera personale è percepito dai millennials come una opportunità, mentre
dagli over 35 viene percepito come un’ingerenza
Questa analisi mostra delle differenze fondamentali tra il comportamento online dei Millennials e
le generazioni precedenti.
Mentre le generazioni dagli over 35 si sentono a disagio nel momento in cui la loro privacy viene
esposta (per esempio da un tag in una foto di Facebook), i Millennials si sentono a proprio agio
nel condividere la loro privacy nei social network e sono pù cooperativi con le forme di marketing
su internet soprattutto quelle basate sugli interessi poiché ne percepiscono un tangibile ritorno
economico (nel senso dell’economia delle idee)
Fonte: http://www.buzzes.eu/blogit/2013/04/privacy-e-social-network.html aprile 2013
12
1.3 I social network verticali
Il rapido sviluppo del web 3.0 e l’enorme successo dei grandi colossi della rete come
Facebook, Linkedin o Twitter stanno cambiando direttamente ed indirettamente il mondo delle
relazioni sociali e del business.
Sempre più persone hanno inziato a vedere le reti sociali come nuove ed intriganti fonti di
investimento ed è per questo che negli ultimi due/tre anni il web è stato caratterizzato dalla
nascita costante di website di social networking dalle caratteristiche più varie.
In particolar modo, il così definito “social network verticale“ sembra essere quello più
apprezzato dagli utenti web ed è stato definito dagli esperti il futuro delle reti sociali.
Per social network verticali o di nicchia ci si riferisce a vere e proprie community rivolte ad
un target di utenti preciso caratterizzato dalla condivisione di interessi comuni che possono
spaziare dalla passione al professionale.
Si tratta quindi di uno spazio che riproduce una sorta di club privato virtuale, nel quale solo le
persone in qualche modo affiliate a quell’interesse vi partecipano.
In questa logica si costruisce un punto di riferimento reale riguardo lo specifico interesse, ma non
lontano e dispersivo come i grandi social network esistenti. Il social network verticale diventa
quindi una piazza tematica, un luogo di incontro, di scambio di informazioni, di proposte riguardo
ad uno specifico tema.
Una ricerca recentemente pubblicata di Experian ha confermato che i social verticali stanno
guadagnando una fetta sempre più consistente del mercato. Al vertice della classifica delle reti
sociali di nicchia più in voga nell’ultimo anno vi sono senza dubbio Pinterest e Instagram, i due
social “fotografici” che sono le vere rivelazioni del 2012: solo in UK, da luglio 2011 a luglio 2012,
Instagram è cresciuto del 2028% e Pinterest del 1489%. Un’ascesa che li ha portati nell’Olimpo
della top 20 in America, UK e Singapore.5
Linkedin è un altro ottimo esempo di social network verticale, comunemente definito business
social network perché interamente dedicato a tematiche professionali e di business. Si tratta di
lavoro, di ricerca di lavoro e nelle moltissime discussioni attive nei vari gruppi si parla di tematiche
professionali, aziendali o imprenditoriali.
La fotografia o la ricerca di un impiego non sono certo i soli ambiti tematici che hanno dato
spunto alla creazione di questi “salotti privati”, il web è infatti ormai ricco di social verticali che
trattano argomenti di ogni tipo; dai viaggi al cibo, dalle recensioni di ristoranti, come Yelp, alla
musica, dai motori all’informatica e dalla letteratura alla finanza.
La finalità principale di questa pubblicazione è proprio quella di approfondire ed analizzare
il ruolo che i social network hanno cominciato a svolgere nel contesto finanziario.
5
http://www.ninjamarketing.it/2012/09/27/social-network-verticali-crescita-saranno-la-fine-di-facebook/
13
2 I SOCIAL NETWORK FINANZIARI
I social network finanziari costituiscono negli Stati Uniti una realtà già affermata da molto
tempo, mentre in Europa si stanno sviluppando soltanto da qualche anno. Essi trattano temi di
carattere finanziario e possono essere considerati come l’evoluzione dei classici forum o blog, nei
quali i vari utenti (sia piccoli risparmiatori che professionisti) possono scambiarsi informazioni e
opinioni su mercati, prodotti e opportunità di investimento.
Sono social network verticali che ricreano quel punto di contatto tra istituzioni finanziarie e
pubblico che esisteva nei già citati borsini.
Il social finanziario è nato dunque per mettere in relazione persone che operano nel mondo
della finanza, un mondo che si caratterizza tradizionalmente per la sua riservatezza e condivisione
ponderata delle informazioni. Questo strumento mira dunque a stravolgere gli antichi schemi sia
relazionali, sia di business, creando un nuovo punto d’incontro totalmente innovativo, veloce ed
imparziale, dove investitori, consulenti, banche ed esperti del settore possono scambiarsi
informazioni liberamente.
2.1 La fiducia
Recentemente durante il “III Forum Internazionale della Consulenza ed Educazione
Finanziaria” a Milano6
sono stati discussi diversi temi interessanti. Quasi tre ore sono state
dedicate al tema della fiducia.
Il mercato attuale è un mercato senza dubbio molto difficile; la crisi finanziaria ancora
presente ha limitato i risparmi di gran parte dei cittadini abbassando progressivamente i loro tenori
di vita e le persone sono sempre più diffidenti nei confronti delle istituzioni.
Le persone, e soprattutto gli investitori retail7
sono sempre meno propensi al rischio ed hanno
sempre più timore a mettere il proprio patrimonio nelle mani di professionisti di cui spesso non si
fidano più.
L’idea di un social finanziario nasce dunque in un epoca in cui sia gente comune che
investitori professionisti hanno perso fiducia nelle banche e negli intermediari finanziari. Lo scopo
del social network è dunque quello di offrire un portale totalmente imparziale nel quale
l’investitore potrà scambiare informazione e ricevere consulenza in totale assenza (quantomeno
auspicabile) di conflitto di interesse.
6
Conferenza svoltasi presso il Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari a Milano, il giorno 15 Novembre 2012. Organizzata
da Milano Finanza, in collaborazione con UNI e Progetica e sponsorizzato da JP Morgan Asset Management, Banca
Fideuran, Finanza e Futuro Deusche Bank, Cattolica Previdenza, Sanpaolo Invest e Gaa Sim.
7
Gli investitori retail sono ritenuti privi delle specifiche competenze professionali necessarie per orientare in maniera
consapevole le proprie decisioni in materia di investimento.
14
Fig. n. 8
Fonte: 2009 Eldelman Trust Barometer
2.2 Social network finanziario: un “social” professionale
Gli strumenti informatici fino ad ora più diffusi e più utilizzati per ricevere e dare
informazioni on line di carattere finanziario sono senza alcun dubbio i forum tematici. Si tratta di
piattaforme informatiche che ospitano centinaia di discussioni intorno ad argomenti differenti, ma
tutti inerenti all’ambito finanziario. L’utenza di questi forum è piuttosto varia, anche se in gran
parte costituita da piccoli investitori poco competenti che usano il web per comprendere concetti
di finanza più o meno elementari e per chiedere ausilio su eventuali investimenti.
Non manca sicuramente la platea degli inferociti dalle delusioni date dalle controparti
istituzionali, mercati in primis, spesso mal spiegate e mal supportate.
L’utilizzo di questi strumenti è limitato dunque al semplice scambio di informazioni ed è per questo
molto lontano dalla multifunzionalità di un social network vero e proprio. Inoltre ciò che distingue
il social network finanziario da altri portali on line è il carattere professionale di quest’utlimo.
Il social network finanziario oltre ad essere un social network verticale, cioè con un target di
utenti ben preciso, è anche un social professionale ossia uno strumento utilizzato per aggregare
persone che hanno interessi professionali o lavorativi simili, al fine di fornire loro assistenza, per
consentire un semplice scambio di idee e per gestire il loro portafoglio di investimenti.
Non è dunque soltanto uno strumento di consulenza finanziaria, ma anche una vera e propria
“piazza” dove persone che lavorano nello stesso ambito tematico e con interessi analoghi possono
incontrarsi, conoscersi e stringere relazioni sia sociali che lavorative.
14
Fig. n. 8
Fonte: 2009 Eldelman Trust Barometer
2.2 Social network finanziario: un “social” professionale
Gli strumenti informatici fino ad ora più diffusi e più utilizzati per ricevere e dare
informazioni on line di carattere finanziario sono senza alcun dubbio i forum tematici. Si tratta di
piattaforme informatiche che ospitano centinaia di discussioni intorno ad argomenti differenti, ma
tutti inerenti all’ambito finanziario. L’utenza di questi forum è piuttosto varia, anche se in gran
parte costituita da piccoli investitori poco competenti che usano il web per comprendere concetti
di finanza più o meno elementari e per chiedere ausilio su eventuali investimenti.
Non manca sicuramente la platea degli inferociti dalle delusioni date dalle controparti
istituzionali, mercati in primis, spesso mal spiegate e mal supportate.
L’utilizzo di questi strumenti è limitato dunque al semplice scambio di informazioni ed è per questo
molto lontano dalla multifunzionalità di un social network vero e proprio. Inoltre ciò che distingue
il social network finanziario da altri portali on line è il carattere professionale di quest’utlimo.
Il social network finanziario oltre ad essere un social network verticale, cioè con un target di
utenti ben preciso, è anche un social professionale ossia uno strumento utilizzato per aggregare
persone che hanno interessi professionali o lavorativi simili, al fine di fornire loro assistenza, per
consentire un semplice scambio di idee e per gestire il loro portafoglio di investimenti.
Non è dunque soltanto uno strumento di consulenza finanziaria, ma anche una vera e propria
“piazza” dove persone che lavorano nello stesso ambito tematico e con interessi analoghi possono
incontrarsi, conoscersi e stringere relazioni sia sociali che lavorative.
14
Fig. n. 8
Fonte: 2009 Eldelman Trust Barometer
2.2 Social network finanziario: un “social” professionale
Gli strumenti informatici fino ad ora più diffusi e più utilizzati per ricevere e dare
informazioni on line di carattere finanziario sono senza alcun dubbio i forum tematici. Si tratta di
piattaforme informatiche che ospitano centinaia di discussioni intorno ad argomenti differenti, ma
tutti inerenti all’ambito finanziario. L’utenza di questi forum è piuttosto varia, anche se in gran
parte costituita da piccoli investitori poco competenti che usano il web per comprendere concetti
di finanza più o meno elementari e per chiedere ausilio su eventuali investimenti.
Non manca sicuramente la platea degli inferociti dalle delusioni date dalle controparti
istituzionali, mercati in primis, spesso mal spiegate e mal supportate.
L’utilizzo di questi strumenti è limitato dunque al semplice scambio di informazioni ed è per questo
molto lontano dalla multifunzionalità di un social network vero e proprio. Inoltre ciò che distingue
il social network finanziario da altri portali on line è il carattere professionale di quest’utlimo.
Il social network finanziario oltre ad essere un social network verticale, cioè con un target di
utenti ben preciso, è anche un social professionale ossia uno strumento utilizzato per aggregare
persone che hanno interessi professionali o lavorativi simili, al fine di fornire loro assistenza, per
consentire un semplice scambio di idee e per gestire il loro portafoglio di investimenti.
Non è dunque soltanto uno strumento di consulenza finanziaria, ma anche una vera e propria
“piazza” dove persone che lavorano nello stesso ambito tematico e con interessi analoghi possono
incontrarsi, conoscersi e stringere relazioni sia sociali che lavorative.
15
Il social network finanziario è caratterizzato da una trasparenza più elevata rispetto a quelli
generalisti, non ha infatti molto senso utilizzare avatar (personaggi di fantasia con profili inventati)
così come le indicazioni e la professionalità dichiarate su un tema misurabile portano a scoprire i
bluff in brevisimo tempo. Il social network finanziario ha consentito inoltre la nascita di nuove
figure come quella dell’investitore 2.0 e dell’intermediario 2.0.
2.3 Social network finanziario: è già una realtà?
Abbiamo detto che un social network finanziario è caratterizzato dal ricevere e dare
informazioni on line di carattere finanziario in modo proattivo e costruttivo: non tutti ovviamente
sono capaci di farlo, ma nel vasto panorama offerto oggi sul web abbiamo selezionato alcuni link
per permettere al lettore di verificare “con mano” quello che il mercato offre. Abbiamo aggiunto
una nostra personale valutazione dei vari aspetti che caratterizzano ciascun sito. Si va da un
minimo di 1 per chi non fornisce il servizio o ne ha uno troppo semplice, a un ottimo 5 per servizi
di altissima qualità. Va da sé che questo tipo di giudizio è molto “volatile” e può facilmente essere
smentito dalle innovazioni che quotidianamente i players più attivi apportano ai loro siti.
Nome Link Trading Consulenza Gestione Informativa Tools
Advise Only https://it.adviseonly.com/ 1 5 5 3 3
Ayondo http://www.ayondo.com/it/home 4 2 3 3 2
E-Toro http://www.etoro.com/it/ 5 3 4 3 5
Zulutrade http://www.zulutrade.com/ 4 2 3 3 4
IAM https://www.iamfx.com/mirrortrader.php 3 2 3 2 3
AvaFx http://www.avafx.com/mirror-trader/ 4 3 3 3 3
The Forex Village http://theforexvillage.com/mirror-trading/ 3 2 3 2 3
Mirror trading http://www.mirrortrading.com/ 3 3 2 3 1
Tradency http://www.tradency.com/en/homepage.aspx 4 3 3 3 2
Equisam http://www.equisam.eu/page5.html 1 5 5 2 1
Money Farm https://www.moneyfarm.com/ 1 5 4 4 2
Clarity http://clarity.fm/home 3 4 2 3 2
https://it.adviseonly.com/
Advise Only fornisce informazioni e strumenti al risparmiatore per permettergli di decidere, in
autonomia, l'allocazione dei propri investimenti attraverso un sistema per costruire, gestire e
controllare il proprio portafoglio e grazie a consigli su strumenti adatti al proprio profilo. Gratuito
per un mese.
Promessa: Rendi “social” i tuoi investimenti: finalmente il protagonista sei tu! La Community di
Advise Only è la rivoluzione web 2.0 per la finanza personale, un luogo dove gli utenti possono
condividere i portafogli d’investimento, le informazioni finanziarie e tanto altro ancora. Chiedi
consigli agli altri membri della Community, proponi il tuo portafoglio e costruisci la tua
reputazione.
16
http://www.ayondo.com/it/home
Ayondo permette di emulare le strategie dei trader professionisti e di guadagnare seguendo chi è
abituato a gestire capitali considerevoli. L’iscritto può costruire una strategia propria oppure
seguire passivamente le scelte dell’esperto che preferisce. Dopo la registrazione gratuita si sceglie
un conto “demo” per allenarsi oppure si passa ad aprire un conto reale presso uno dei broker
partner di Ayondo anche con un investimento minimo. Se si attiva l'esecuzione automatica le
negoziazioni sono eseguite fino ad un eventuale “stop loss”. Ciascuno decide quale livello di
perdita accettare.
Promessa: Follow the followers. Social Trading like never before. Find out how successful others
followers are and copy their settings. With one click you can then follow the success of the best
followers.
http://www.etoro.com/it/
eToro è il primo mercato globale per il trading online di valute, materie prime, indici. Milioni di
utenti di oltre 140 paesi del mondo gestiscono i loro risparmi tramite le innovative piattaforme di
investimento online di eToro e partecipano attivamente alla comunità di trading. Al centro
dell’attività di eToro sta la semplicità d’uso e la trasparenza. eToro incoraggia le persone a
collegarsi le une alle altre per discutere, investire, imparare e condividere la conoscenza attraverso
la rete, con la possibilità di imitare il guru di propria scelta. Le varie applicazioni di eToro
permettono di restare collegati ai mercati finanziari in qualunque momento.
Promessa: eToro, il tuo network per il social investment. Unisciti ad altri investitori e copia le loro
mosse di trading.
http://www.zulutrade.com/
ZuluTrade è stato creato per confrontare tutte le principali piattaforme di trading, condividere le
loro caratteristiche e metterle a disposizione degli iscritti. La principale peculiarità del sito è di
permettere di accedere a più conti. In pratica con ZuluTrade l’utente accede a tutti i brokers che
ha selezionato, ed opera solo su quello che in quel momento gli interessa, pagando la
commissione relativa. Inoltre ZuluRank utilizza un proprio algoritmo che valuta l’efficienza dei
brokers in base a diversi parametri.
Promessa: Join NOW the largest social trading community.
https://www.iamfx.com/mirrortrader.php
IamFX Mirror Trader fornisce documentazione su centinaia di strategie di trading applicate in tutto
il mondo da esperti ritenuti estremamente preparati. E’ possibile aprire un account demo per
familiarizzarsi con gli aspetti tecnici e aprire solo successivamente un conto reale su cui operare
effettivamente.
Promessa: Using the Mirror Trader you can use streams of information for manual trading, follow
selected signals for your trades or automatically mirror trades of your selected strategies.
17
http://www.avafx.com/mirror-trader/
Ava FX applica la tecnologia dell’ Auto trading, ovvero invece di comprare o vendere strumenti
finanziari, l’utente può scegliere fra un’ampia gamma di strategie e “comprare” la strategia che
preferisce, normalmente in base ai risultati conseguiti in un determinato periodo di tempo. Una
volta scelta la strategia, la piattaforma esegue ordini di acquisto o di vendita sul conto dell’utente.
Promessa: Mirror Trader offers you the most complete and flexible automated trading platform
around. Now with Ava FX it’s even better - easier sign-up process, better spreads, great new
features and no commission, or mark-ups.
http://theforexvillage.com/
Forex Village concentra i propri servizi sul mercato Forex, fornendo agli utenti informazioni
imparziali, analisi, ecc. La piattaforma di Mirror Trading permette agli utenti di accedere ai
principali servizi come Currensee Trade Leaders o a quello di Mirror Trader sviluppato da
Tradency, valutando per ciascuno di essi vantaggi e svantaggi.
Promessa: Welcome to The Forex Village, the 'One Stop Shop' for forex traders. The Forex Village is
a comprehensive site which provides help and impartial information to forex traders all over the
world.
http://www.mirrortrading.com/
Mirror Trading è un team di trader che opera sui mercati finanziari collegati in cloud computing
utilizzando per le analisi la teoria dei livelli di trading “Mirror”. Perché un segnale di trading sia
valido deve venire confermato da almeno 3 trader. Nel caso uno solo dei 3 trader non sia
d'accordo il segnale di trading non viene accettato.
Promessa: Il Trading Professionale per guadagnare in borsa su Azioni Italia, USA, Oro e Argento.
"The Original and True MIRROR TRADING, since 2007"
http://www.tradency.com/en/homepage.aspx
Tradency è un provider di tecnologia finanziaria che offre soluzioni di trading innovative. Gli utenti
possono accedere a nuove tecniche come Semi Mirroring e Automatic Mirroring. Presenta una
nuova app per il trading in mobilità. I servers di Tradency seguono i segnali di "buy" and "sell" dei
fornitori di strategie. Grazie alla piattaforma del Mirror Trader, i traders possono visualizzare,
analizzare e valutare i segnali di traders esperti di valuta ed eseguire i segnali nel proprio conto.
Promessa: Il Mirror Trader offre agli investitori individuali in valuta una tecnologia che, fino a poco
fa, era riservata agli investitori istituzionali.
http://www.equisam.eu/page5.html
Equi Specialized Asset Management, basata in Lussemburgo, permette ad investment managers e
family offices di fruire di una vasta serie di servizi finanziari che giungono fino a creare il proprio
fondo evitando di costituire una piattaforma apposita. Il management proviene da importanti
istituti italiani.
Promessa: Your fund business . Our care.
18
https://www.moneyfarm.com/
MoneyFarm periodicamente, circa ogni due mesi, avvisa sulla necessità di ribilanciare i portafogli
tramite una procedura semplicissima: si leggono le motivazioni per cui il team di Asset Allocation
di MoneyFarm ha consigliato il ribilanciamento e lo si inserisce, se lo si desidera, direttamente
nella sezione Portafogli. Periodo di prova gratuito.
Promessa: La soluzione completa per investire in modo semplice. La nostra mission è quella di
permettere alle persone di prendere il controllo delle loro finanze e gestirle in maniera semplice ed
efficiente.
http://clarity.fm/home
Clarity offre la possibilità di scegliere fra 9.000 esperti selezionati sulla base della loro affidabilità
nei diversi settori: dal design al copywriting, dalle offerte strutturate al fund raising. Questo vale
anche per i diversi settori d'investimento. Una volta scelto l'esperto che si desidera consultare,
Clarity organizza il contatto telefonico a un costo indicativo di 100 dollari all'ora.
Promessa: Regardless if you live in San Francisco or rural Canada, getting advice from those who've
been successful is one of the best ways to move your dreams forward.
http://www.accountingdegree.com/blog/2009/50-awesome-social-networks-for-finance-geeks/
Accounting Degree non è un sito finanziario: si occupa di orientamento per gli studenti
universitari. Il link indicato porta soltanto a uno dei suoi blog in cui si elencano numerosi siti
americani che permettono a studenti e investitori alle prime armi di contattare molte altre
persone con le stesse esigenze di apprendimento.
Promessa: 50 Awesome Social Networks for Finance Geeks. Learning about finance is so much
easier when you can see first-hand what others are doing to achieve success. That’s the beauty of
social networks with a focus on finance.
Puntualizzazione
La parola Mirror in “Mirror trading” intende riflettere l'operatività di ciascun consulente della
originale mirrortrading.com. Sul loro sito è giustamente chiarito che in seguito però il nome è stato
tratto da grossi competitor stranieri già esistenti sul mercati finanziari, che possono aver creato
sistemi fuori dai limiti della legalità: ma il vero mirrortrading.com è perfettamente legale.
Purtroppo questa similitudine letterale ha generato confusione tra gli utenti, per cui è meglio
ricorrere alla definizione pubblicata dalla Consob, che differenzia il Mirror Trading illegale (o
meglio auto-trading) dal Pop Up Trading (che è legale, cioè ad esempio quello praticato da
mirrortrading.com ).
Consob vieta il Mirror Trading mentre è possibile solo il Pop Up Trading.
L'Autorità di Vigilanza sui Mercati e gli Intermediari finanziari ha richiamato una decisione della
European Securities and Markets Authority (l’Autorità Europea), stabilendo che lo svolgimento
dell'attività di esecuzione automatica dei segnali di trading (definita nella prassi operativa come
"auto-trading" o "mirror trading") si configura come un servizio di gestione di portafogli (Articolo
4(1)(9) della direttiva 2004/39/CE, MiFID). In particolare si tratta dell'automatica esecuzione di
segnali di trading (acquisto/vendita di strumenti finanziari) proposti da soggetti terzi (cd. "fornitori
19
di segnali"), senza che il cliente debba ulteriormente intervenire in fase di trasmissione della
decisione di investimento all'intermediario negoziatore. Questo chiarimento di fatto stabilisce che
il Mirror Trading non potrà essere offerto da chi non è abilitato alla gestione. “Ove invece non sia
prevista l'esecuzione automatica dei segnali di trading, il servizio offerto potrà semplicemente
integrare la prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti, ovvero la diffusione
di raccomandazioni generalizzate, a seconda dell'interazione tra prestatore e cliente”. Viene quindi
concesso un lasciapassare per il Pop Up Trading o l’Alert Trading. Tornando al Mirror Trading, lo
schema operativo prevede che il fornitore del servizio, attraverso una piattaforma web accessibile
al pubblico, raccolga i segnali operativi proposti dai trader selezionati dal cliente e ne assicuri
l'esecuzione automatica in virtù di una specifica autorizzazione a operare per conto di quest'ultimo
nei confronti del negoziatore prescelto. Il potere-dovere del prestatore del servizio di tradurre in
operatività i "consigli" resi dai fornitori di segnali, riscontrato nello schema operativo in oggetto,
integra però un'attività di gestione, su base discrezionale e individualizzata, di portafogli di
investimento nell'ambito di un mandato appositamente conferito dal cliente. Di conseguenza,
conformemente alle espresse indicazioni rese dall'Esma, tutti i soggetti che intendono prestare
professionalmente il servizio di esecuzione automatica di segnali di trading nei confronti del
pubblico (italiano) devono essere dotati della necessaria autorizzazione rilasciata dalle competenti
Autorità e rispettare le pertinenti regole di condotta. In tale contesto, l'Esma ha altresì chiarito che
la riconducibilità di tale attività al servizio di investimento della gestione di portafogli non viene
meno ove sia prevista la possibilità per il cliente di fissare a priori specifici parametri per le
successive negoziazioni (come ad esempio l'importo che intende investire o la perdita massima
tollerata).
3 Il SOCIAL NETWORK FINANZIARIO PER ME
3.1 Come posso trarre beneficio dal social network finanziario (a cura di Andrea Fassi)
“Io voglio….”: partendo dal normale incipit che prelude un’aspettativa, vediamo come un utente possa
beneficiare di questa nuova possibilità, tenendo presente che il pronome “io” racchiude il massimo grado di
soggettività e quindi la generalizzazione è giocoforza una banalizzazione.
Nella soggettività sono inclusi il grado di competenza ed il livello di impegno che l’utente stesso possiede,
quindi per semplicità espositiva partiamo dai modi più semplici e meno impegnativi di utilizzo per arrivare
al livello dell’utente esperto.
1. Ho sempre seguito i miei investimenti in modo tradizionale senza l’ausilio del computer, ma
adesso posso avere qualcosa in più? Si: posso verificare le proposte di investimento che mi
vengono sottoposte attraverso i canali tradizionali con la community; in pratica posso esporre il
mio caso pubblicando un commento sui social network e leggere le risposte, i “post”, di altri utenti.
Quello che può succedere, ed è il mio beneficio, è che persone più esperte mi evidenzino potenziali
svantaggi e rischi e che mi vengano sottoposte proposte più vantaggiose della stessa natura.
Ovviamente queste nuove proposte possono seguire lo stesso iter di “validazione” da parte della
community.
2. Sono un utente on-line della finanza ed opero con il mio home banking, ma adesso cerco il
“campione” per i miei investimenti. I social network forniscono una fonte inesauribile di proposte
con cui confrontarsi ed una serie di informazioni premasticate che permettono all’utente di
individuare immediatamente le alternative più “gettonate” dalla community. Una volta circoscritto
20
ad un numero ragionevole di proposte competitive il raggio di azione si trovano tutte le
informazioni sulle singole casistiche e si è quindi in grado di prendere decisioni razionali che
difficilmente tradiranno le aspettative. Va detto che gli utenti delle community sono più solerti
nell’evidenziare potenziali punti deboli che non nell’esaltare le caratteristiche positive; peraltro
queste ultime sono mediamente oggetto delle campagne promozionali.
3. Sono venuto a conoscenza di un investimento alternativo che potrebbe interessarmi, ma la mia
banca non mi dà questa possibilità. In questo caso l’utilizzo del social network è la strada più
semplice per accedere ale informazioni che mi servono. Come prima cosa è estremamente
semplice trovare gli intermediari che, al contrario della mia banca, offrono e magari sono
addirittura specializzati in questo tipo di investimenti. Una volta identificati gli intermediari più
adatti e competitivi si può usare la community sia per avere pareri sul tipo di investimento che sulla
serietà dell’intermediario e dell’emittente. A tal proposito vale la pena di ricordare che i rischi
potenziali sottostanti l’investimento hanno una duplice natura:
a. Rischio di mercato: ovvero il rischio che un movimento avverso dei prezzi generi una
perdita: l’ampiezza di tale perdita è strettamente connessa allo strumento finanziario
legato all’investimento (un’azione è più rischiosa mediamente di un titolo di Stato, un
derivato è mediamente più rischioso di un’azione)
b. Rischio di controparte: ovvero il rischio che il mio intermediario, o l’emittente dello
strumento finanziario in oggetto, per motivi che non hanno nulla a che fare con il mio
investimento, non siano in grado di onorare gli impegni presi in toto od in parte (ad
esempio un emittente potrebbe non essere in grado di pagare gli interessi o ripagare il
capitale di un’obbligazione)
4. Un amico o un esperto di mia conoscenza mi ha citato una tecnica di investimento infallibile, ma
non ne sono poi tanto sicuro e vorrei capire meglio di cosa si tratti. I social network finanziari sono
estremamente ricchi di materiale formativo a tutti i livelli coprendo anche le cognizioni più
sofisticate. Il valore aggiunto in questo caso è quello di poter chiedere delucidazioni al proprio
livello di competenza anche su argomenti che, se trattati in modo accademico, presuppongono un
parco di conoscenze, ad esempio matematiche e statistiche, che non sono alla portata di tutti.
Inoltre le varie metodologie normalmente sono sostenute da una teoria che scientificamente è
solida, ma questo non vuol dire che sia adatta a me. La community può aiutarmi a comprendere
vantaggi e controindicazioni e quindi a valutare se la metodologia è compatibile o meno con il mio
profilo di rischio.
5. Mi hanno detto che in brevissimo tempo si diventa ricchi e visto che io ho competenze finanziarie
dovrei essere in grado di avere successo, ma in realtà sono molto scettico e di buffonate ne ho già
viste tante! In questo caso la community, più numerosa è meglio è, permette di scremare le offerte
più “aggressive” che promuovono profitti potenziali elevati tralasciando i rischi connessi che sono
estremamente penalizzanti per un investitore comune, avvicinandosi di fatto alle scommesse del
gioco d’azzardo. Per trasparenza bisogna dire che il problema non è il rischio in sé stesso, ma la
comprensione dello stesso da parte dell’investitore. Se un investitore con un patrimonio di un
milione di euro decide di investire 1.000 euro con leva 1:100, ovvero una variazione dell’1% del
prezzo annulla o duplica il capitale investito, avendo coscienza del rischio elevato di perdere i 1.000
euro non fa nulla di sconsiderato. Se lo stesso investimento di 1.000 euro lo fa un investitore
neofita che dispone in tutto di 3.000 euro probabilmente sta facendo qualcosa di non ponderato.
6. Sono un cliente affluent, private, hi net worth, insomma ho un bel po’ di soldini che ho affidato
alla mia banca, tutto sommato non mi posso lamentare, ma vorrei capire cosa sta facendo il mio
gestore e se quello che sta facendo è in linea con le best practice del mercato. I social network mi
21
permettono di accedere ad una molteplicità di linee di gestione e di valutarne le performances in
rapporto al rischio connesso. Vale la pena di ricordare che una performance in assoluto non è una
misura comparabile né particolarmente significativa, mentre una performance ponderata sul
rischio è una misura comparabile e significativa; per questo motivo i professionisti della finanza
istituzionale ragionano sempre in termini di RWA, risk weighted asset, ovvero di valore del
portafoglio soppesato con il rischio.
7. Vorrei capire perché il mio portafoglio analizzato da due banche ha due rischi diversi e chi ha
ragione! Il concetto di rischio è univoco, ma i modelli di misurazione no, quindi intanto bisogna
capire in che modo si sta misurando il rischio. I social network, come detto in precedenza, sono una
fonte preziosa non solo per trovare le informazioni su modelli ed applicazioni, ma anche per trovarli
spiegati al proprio livello di competenza. Una volta capito come si sta misurando il rischio
l’investitore può confrontarsi con la community per scegliere la metodologia più consona al suo
modo di pensare ed al suo portafoglio. Visto che ho anche qualche competenza informatica posso
trovare sui social network dei modelli di misurazione del rischio realizzati tramite i software più
comuni come Microsoft Excel e quindi crearmi il mio modello di valutazione.
8. Per i miei investimenti la parola “brillante” è sicuramente eccessiva, vorrei una seconda
opinione! Sui social network esiste una pletora di possibilità molto ampia, dal semplice confronto
con utenti simili a me, a professionisti indipendenti che svolgono questa attività. La ricchezza di
dati andamentali dei diversi settori e categorie mi aiuta a capire se i miei investimenti hanno
seguito un trend consolidato del mercato e le eventuali posizioni sottoperformanti o
sovraperformanti. Se desidero approfondire ulteriormente posso farlo anche con l’ausilio di
professionisti che possono guidarmi anche verso nuove strategie e nuovi strumenti finanziari che
meglio rispondano alle mie esigenze. Chiaramente la serietà del professionista a cui mi affido gioca
un ruolo chiave nei risultati che spero di ottenere, ed anche in questo caso la community mi può
aiutare segnalando eventuali comportamenti poco chiari o presunti “guru” che non si basano su
metodologie solide e supportate scientificamente, millantando competenze che di fatto non hanno.
Utilizzando la community ed il social network posso anche confrontare la componente economica
del servizio offerto e quindi acquistare in modo consapevole.
9. Ho una strategia di successo per i miei investimenti che vorrei condividere a fronte di un ritorno
economico. Il problema di trovare persone disposte a retribuirmi per avere i miei consigli di
investimento è strettamente legato alla fiducia che i potenziali clienti mi accorderanno. Una vetrina
indipendente, costituita dal social network, ad ampia visibilità, è l’ideale per farmi conoscere. Una
volta pubblicata la mia strategia mi sarà impossibile modificarla ed i risultati ottenuti saranno di
dominio pubblico, garantiti dall’indipendenza del social network. Fornire gratuitamente per un
breve periodo la mia strategia è il miglior modo di farmi conoscere e di certificare il mio successo
negli investimenti. Tutti i social network mettono a disposizioni diversi strumenti, come pagine
personali, gruppi tematici e cerchie che consentono di dare visibilità alle mie intenzioni e strategie e
naturalmente di discuterle con gli interessati. Per completezza ricordo che per fornire servizi di
investimento, quali la consulenza personalizzata e la gestione, serve a livello normativo l’apposita
autorizzazione che viene rilasciata ad intermediari istituzionali quali Banche, OICR e SIM, mentre
per la consulenza generica, ovvero un’indicazione di acquisto e vendita ad un determinato prezzo
indipendentemente dalla posizione dell’utente non servono particolari autorizzazioni. Nel caso si
ricada nei servizi di investimento ogni indicazione va fornita tenendo conto di adeguatezza ed
appropriatezza dell’utente, nel secondo caso questo non è necessario non essendo un’indicazione
personalizzata.
22
10. Sono un professionista della finanza, a cosa mi servono i social network? Domanda molto
semplice e molto complessa al tempo stesso, ma legittima, per cui vediamo di dare una risposta.
Primo utilizzo è quello “enciclopedico”: posso essere un professionista super preparato, ma non
posso sapere tutto! Il secondo utilizzo è quello di relazionarmi con le controparti istituzionali in
modo più agevole rispetto ai canali formali tradizionali. Il terzo utilizzo è quello di analizzare
velocemente il mercato e la sua evoluzione guardando le proposte in rete e l’interesse che esse
suscitano.Vi sono naturalmente moltissimi utilizzi che non è possibile citare, quindi mi limito a
citare la visibilità che posso ottenere con commenti ed opinioni su normative, notizie “price
sensitive” ed eventi macroeconomici.
4 COME USARE AL MEGLIO UN SOCIAL NETWORK FINANZIARIO
4.1 Trovare on line tutte le informazioni gratuite (o quasi) necessarie
Le news gratuite si trovano dappertutto, sia in inglese, sia in italiano. Il problema semmai è riuscire a
separare le notizie utili da quelle ridondanti o addirittura fuorvianti. Senza far torto a numerosi altri siti che
certamente fanno del loro meglio per fornire informazioni tempestive, esatte e utili ai loro lettori, qui
riportiamo un po’ di esempi di link che a noi sembrano certamente interessanti e che vale la pena di
consultare con una certa regolarità.
Dati societari, annunci, avvisi, corporate actions, analisi, grafici, suggerimenti, regolamenti, ecc.
www.actionnews.it
Citiamo per primo il sito di “ActionNews Agenzia di stampa” non perché sia il migliore, ma semplicemente
perché ci lavorano Paolo Brambilla e Andrea Fassi. L’accesso è riservato solo agli iscritti, e ha un fee annuale
non esagerato (ma certamente non vale la pena pagarlo, se siete fra i meno esperti, perché i dati hanno un
alto grado di specializzazione). E’ però previsto un periodo di prova gratuita di 15 giorni: usatelo, è un modo
per sapere che dati circolano sul web. In fondo quando entrerete in social network gratuiti finirete per
trovare spesso anche ActionNews citata come fonte. Meglio sapere da dove arrivano i dati.
http://www.borsaitaliana.it/bitApp/login.bit
Per un italiano che vuole interessarsi di finanza sarebbe per lo meno ridicolo non accedere mai al sito di
Borsa Italiana. E’ gratuito, basta registrarsi. Si possono sottoscrivere servizi più o meno utili, come Alert
http://www.borsaitaliana.it/speciali/alert/alert.htm Newsletter e Comunicati urgenti, così come consultare
il listino ufficiale http://www.borsaitaliana.it/azioni/cercatitolo/ricercaavanzata/indexricercaavanzata.htm ,
i calendari, le date delle assemblee. Non è che sia un sito di grande navigabilità, però con pazienza si può
trovare tutto, o quasi. Quello che certamente non si può trovare sono pareri o consigli. Il sito è impeccabile
nella sua neutralità.
23
www.sole24ore.it
La home page dell’autorevole quotidiano Il Sole 24 Ore dispensa gratuitamente i dati sintetici più comuni:
indici, spread, ultime notizie Radiocor http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/azioni/analisi-e-news/tutte-
le-news/news-radiocor/main.php , fondi, classifiche e logicamente un’infinita gamma di articoli sugli
argomenti più caldi del momento. Difficile sopravvivere senza dargli almeno un’occhiata ogni giorno. Il
supplemento Finanza e Mercati http://www.ilsole24ore.com/finanza-e-mercati/plus24.shtml è
particolarmente ricco di stimoli. Interessante anche, per gli appassionati di video, il link a
http://video.ilsole24ore.com/Radio24/Video/Borsa%20in%20un%20minuto “Borsa in un minuto”, con varie
edizioni giornaliere. Verso le 19.30 si riassume l’andamento delle borse.
http://www.bloomberg.com/
Bloomberg è, a torto o ragione, considerata la Bibbia dei mercati internazionali. Ovvio che il sito vada
consultato quotidianamente. La pagina riguardante l’Italia è http://www.bloomberg.com/news/italy/ e
anche http://topics.bloomberg.com/italy/ Forse risulta più utile la versione italiana pubblicata da
Repubblica http://bloomberg.finanza.repubblica.it/ Interessante anche il sito di Business Week, il
settimanale pubblicato da Bloomberg http://www.businessweek.com/ Dalla homepage si passa alla
sezione “Market & Finance” che tocca molti argomenti.
http://www.reuters.com/
Anche Reuter ha una prestigiosa storia pluriennale come “data provider”. Il sito http://www.reuters.com/
è una fonte inesauribile di dati e di commenti. La versione italiana http://it.reuters.com/ ovviamente è più
utile per chi opera sul mercato domestico. Sotto la voce “Mercati” collegata a Borsa Italiana
http://borsaitaliana.it.reuters.com/investing/stocks c’è tutto.
http://www.ft.com/home/uk
L’autorevole Financial Times permette di accedere a numerose sezioni molto interessanti, ma dopo un po’
bisogna sottoscrivere un abbonamento a pagamento. Peccato. Il blog http://ftalphaville.ft.com/ è molto
frequentato, non sempre però gli argomenti sono vicini alle esigenze di un pubblico italiano. Interessante la
sezione Markets Live http://ftalphaville.ft.com/marketslive/ con un sistema di valutazione dei contributi
dei lettori. La consultazione è un po’ impegnativa.
http://www.morningstar.it/it/
Morningstar è leader indiscusso del mercato per il risparmio gestito ed offre contenuti su tutti i prodotti del
settore http://www.morningstar.it/it/funds/default.aspx . Le informazioni sono complete e corredate da
elementi di sintesi come il rating di Morningstar http://www.morningstar.it/it/tools/default.aspx espresso
in stellette. Utile sia per trovare idee di investimento, ricerche ed analisi, sia per valutare le scelte del
proprio gestore o consulente. Completano il panorama informativo le classifiche dei migliori fondi
24
http://tools.morningstar.it/it/fundscreener/results.aspx?LanguageId=it-
IT&Universe=FOITAP%24ALL&Rating=0|0|0|0|1&QualRating=0|0|0|0|1&CurrencyId=EUR&InvestorType=
0|0|1&FundOfFunds=1|0|0 ed una componente redazionale sui trend di mercato
http://www.morningstar.it/it/collection/3008/Oggi-in-Borsa.aspx sia domestici, sia esteri.
http://www.milanofinanza.it/
FTSE MIB, migliori e peggiori, spread, obbligazioni, fondi, ecc. C’è tutto. Servizi gratuiti e a pagamento.
Molto attivi su Twitter https://twitter.com/MilanoFinanza C’è anche un blog
http://www.milanofinanza.it/talkback/blogMF/HPblog.asp ma non molto attivo.
http://www.teleborsa.it/
Teleborsa è un “editore puro” con ottimi contenuti giornalistici http://www.teleborsa.it/gen_news.html
pubblicati in tempo reale e numerose sezioni di approfondimento. Punti di forza però sono i prodotti a
pagamento http://www.teleborsa.it/Prodotti.aspx in tecnologia push.
www.affaritaliani.it
Affari Italiani è il primo quotidiano on line italiano. E’ stato il pioniere dell’informazione finanziaria sul web
e resta ancora un punto di riferimento di grande interesse. Nella sezione
http://www.affaritaliani.it/economia/index.html Economia c’è anche un link a http://it.advfn.com che
permette di accedere a questa ulteriore fonte di dati finanziari (fornisce gratuitamente agli iscritti anche i
dati di borsa in tempo reale).
www.londonstockexchange.com
Sito della Borsa di Londra. La più grande borsa europea, proprietaria anche della Borsa Italiana. Contiene
tutte le informazioni relative al mercato inglese http://www.londonstockexchange.com/prices-and-
markets/markets/prices.htm e molto altro, ma il sito non è granché utile ai privati.
http://www.nyx.com/
NYSE Euronext, dopo aver riunito le maggiori piazze europee e statunitensi, rappresenta un terzo delle
transazioni mondiali. Alle News releases http://ir.nyse.com/phoenix.zhtml?c=129145&p=irol-news&nyo=0
(gli avvisi di Borsa di un tempo) affianca numerose sezioni relative ai mercati, ad es. vedasi il link
https://europeanequities.nyx.com/ per quelli europei, oppure http://usequities.nyx.com/ per quelli USA.
25
http://it.finance.yahoo.com/
Molte notizie utili, sito ben fatto e facile da navigare,vale la pena di consultarlo spesso. Ha un proprio
Forum http://it.finance.yahoo.com/speciali/forum/ che permette di approfondire, con l’aiuto degli altri
utenti, decine di argomenti sul mercato italiano. Non è però particolarmente aggiornato.
http://www.finanza.com/
Finanza.com è un sito storico che raccoglie moltissime notizie interessanti. Ancor più utile il suo blog
http://blog.finanza.com/ Altrettanto interessante il sito collegato www.finanzaonline.com con le ultime
notizie dai forum.
http://www.borse.it/
Altro sito storico con molte informazioni molto ben presentate. Due sezioni sono particolarmente
interessanti: “Ultime dal blog” e “Ultime dal forum”. Si accede a entrambe dalla homepage. Alla voce
“Servizi” si accede al Forum http://www.borse.it/forum/ con molti interessanti argomenti da approfondire
e discutere con altri utenti in genere molto preparati. Molto curato il mercato italiano
http://www.borse.it/forum/mercato-italiano/ anche se è meglio a fare attenzione alle pubblicità
interessate, mascherate talvolta da consigli spassionati, all’insaputa dell’editore, che non può controllare
ciò che tutti gli utenti scrivono liberamente.
http://www.investireoggi.it/
A un notiziario in continuo aggiornamento si affiancano quotazioni storiche
http://www.investireoggi.it/borsa/ sul listino italiano e su una selezione di commodities, valute ed indici
esteri http://www.investireoggi.it/forum/piazza-affari-vf1.html . I grafici storici
http://www.investireoggi.it/borsa/index.php?pag_id=73 sono molto utili. Molto frequentato il forum
http://www.investireoggi.it/forum/piazza-affari-vf1.html che costituisce un fiore all’occhiello del sito.
http://www.finanzaonline.com/
Finanza on line è la testata web di Brown Editore. La sua struttura dà risalto agli argomenti dedicati alla
finanza operativa
http://www.finanzaonline.com/mercati/atech/index.php?=&folsession=ae411c8ebfa58cf84053f058f33377
e3 e riporta molte notizie interessanti. Particolarmente attivo è il Forum
http://www.finanzaonline.com/forum/ con punte di alta affluenza sul
http://www.finanzaonline.com/forum/mercato-italiano/ mercato italiano e
http://www.finanzaonline.com/forum/small-cap/ sulle Small Cap.
26
http://online.barrons.com/home-page
Barron’s è un settimanale storico che fa sempre piacere consultare. Divertente sotto la voce “Daily”
consultare gli scoop. Altra voce interessante i Barron's Stock Picks & Pans
http://online.barrons.com/stockpicks?mod=BOL_Nav_INV_other con un portafoglio scelto da loro che ci
azzecca spesso facendo molto meglio del benchmark (però ad es. per il mercato bullish nel 2007, anno
difficile, hanno sbagliato parecchio e nel 2011 hanno soltanto performato più o meno come gli altri).
http://www.smartmoney.com/
Smart Money è un sito del gruppo Wall Street Journal http://europe.wsj.com/home-page# con un
interessante “Investor Center” http://www.smartmoney.com/invest/?link=SM_topnav_invest
particolarmente indicato per il mercato USA.
http://www.marketwatch.com/
Anche Market Watch è un sito del gruppo Wall Street Journal http://europe.wsj.com/home-page# con
frequenti commenti http://www.marketwatch.com/commentary e un valido blog
http://blogs.marketwatch.com/thetell/ aggiornato dalla redazione.
http://www.finanzaworld.it
Finanza World, il blog di finanza ed economia di Francesco Carlà http://www.finanzaworld.it/blog/ è stato
uno dei primi, già nel 1999, a fornire servizi di informazione e consulenza ai privati. Nella “Zonafree”
http://www.finanzaworld.it/statico/page/2/free ci si può iscrivere a numerose newsletter gratuite. Anche
altri settori del sito sono gratuiti, ma la parte più importante del servizio di analisi offerto richiede la
sottoscrizione di un abbonamento a pagamento.
http://www.virgilio.it
Virgilio è un portale generalista molto noto. La sua sezione finanza http://finanza.economia.virgilio.it/ è
molto aggiornata e riunisce fonti diverse con numerosi link. Ad es. la Borsa Italiana è all’indirizzo
http://finanza.economia.virgilio.it/borsa-italiana.html?refresh_cens mentre
http://finanza.economia.virgilio.it/borsa-estere.html porta alle borse estere.
http://spazioweb.inwind.it/borsaweb/
Non si tratta di un vero e proprio sito, ma di un elenco di links finanziari che possono riscuotere un qualche
interesse nel lettore.E’ l’esempio di quanto un semplice privato possa mettere a disposizione degli altri le
sue esperienze di navigazione. Purtroppo non è molto aggiornato e non tutti i links sono validi, comunque
fa spesso risparmiare tempo quando si cerca qualche fonte nuova.
27
http://www.altroconsumo.it/
Altroconsumo non è propriamente un sito finanziario, ma, come è noto a molti, l’Associazione si propone di
tutelare gli interessi dei cittadini in vari campi. Il collegamento alla sezione Finanza
http://www.altroconsumo.it/finanza/ permette però di accedere a numerosi argomenti selezionati fra
quelli che più pongono problemi a investitori privati o semplici risparmiatori. Al di là di indispensabili
richiami a porre attenzione quando si investono i propri risparmi ad es.
http://www.altroconsumo.it/finanza/avvisi-ai-risparmiatori-archivio-p202033.htm il sito pubblica anche un
blog, però non molto aggiornato.
http://www.aduc.it/
Anche ADUC non è un sito finanziario, ma è un’Associazione che tutela diritti di consumatori ed utenti. La
sezione “Investire informati” http://investire.aduc.it/ è gestita con estrema competenza, fornendo
informazioni dettagliate e consigli pratici. Per un privato risparmiatore chiedere consigli
http://investire.aduc.it/info/scrivici non costa nulla e le risposte sono sempre molto chiare. La tradizionale
discussione di argomenti vari al forum http://dilatua.aduc.it/ contiene spesso riferimenti a problemi
economici o finanziari.
http://www.ilrisparmiotradito.it/
“Il risparmio tradito” è il titolo di un famoso libro di Beppe Scienza http://www.beppescienza.it/ professore
di matematica all’Università di Torino. Già il libro stesso era una miniera di suggerimenti su come tutelare i
propri investimenti, ma logicamente gli aggiornamenti sul sito
http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/investimento.htm sono una continua esortazione a non
farsi imbrogliare dalle nuove facili promesse di guadagno del mercato.
http://www.finanzasostenibile.it/
Il Forum per la Finanza Sostenibile è un'Associazione senza scopo di lucro la cui missione è la promozione
della cultura della responsabilità sociale nella pratica degli investimenti finanziari in Italia. “Investire con i
piedi per terra”
http://www.finanzasostenibile.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=54&Ite
mid=168 è il link a una delle pagine educational.
http://www.consob.it/
Consob “Commissione Nazionale per le Società e la Borsa” è è un'autorità amministrativa indipendente che
ha come obiettivi la tutela degli investitori e l'efficienza, la trasparenza e lo sviluppo del mercato mobiliare.
Purtroppo il sito è molto ingessato e non è in pratica così utile da consultare. Anche l’area cosiddetta
“interattiva” http://www.consob.it/main/area_interattiva/sipe/index.html non ha notizie eclatanti né
frequenti, ma fornisce comunque i dati ufficiali sia sulle società quotate
28
http://www.consob.it/main/emittenti/societa_quotate/index.html , sia sui mercati regolamentati
http://www.consob.it/main/mercati/regolamentati/index.html , sia sugli intermediari
http://www.consob.it/main/intermediari/index.html e così via. La tutela dei risparmiatori è molto teorica.
http://www.esma.europa.eu/content/Welcome-Investor-Corner
ESMA “European Securities and Markets Authority” è l’Autorità di Vigilanza sovranazionale indipendente
dell’Unione Europea che ha la missione di tutelare i risparmiatori. La versione in italiano
http://www.esma.europa.eu/it/content/Angolo-dei-risparmatiori riporta numerosi consigli, però tutti i
dettagli sono in lingua inglese.
http://www.francescocaruso.ch/
Anche se la vera vocazione di Francesco Caruso è quella di critico cinematografico, in campo finanziario
http://www.francescocaruso.ch/articoli-borsa-finanza/ i suoi commenti e le sue analisi sono di tutto
rispetto. Il sito però non è aggiornato quotidianamente, meglio iscriversi
http://www.francescocaruso.ch/mailinglist/ alla sua mailing list gratuita per ricevere la newsletter quando
ci sono novità. Oppure accedere a un altro sito http://www.cicliemercati.it/cem/ curato da lui.
http://www.alacrastore.com/
Alacra Store fornisce migliaia di informazioni su tutte le società di tutto il mondo. Sito eccezionalmente
dettagliato, però le informazioni più importanti sono molto costose: ad es.
http://dnb.alacrastore.com/research/d-and-b/Italy/ vi porta a numerosi riferimenti alle aziende italiane,
quotate e non quotate. La sezione gratuita è comunque abbastanza vasta, ed è interessante il blog
http://www.alacrastore.com/blog/ con varie sezioni, ad es. Market research
http://www.alacrastore.com/blog/index.php/category/market-research/ ecc.
http://www.businesswire.com/portal/site/home/news/
Businesswire distribuisce i comunicati societari di gran parte delle società in tutto il mondo. C’è anche un
blog http://www.businesswire.com/portal/site/home/my-business-wire/ abbastanza interessante.
http://quotes.freerealtime.com/dl/frt/S
Free Real Time fornisce quotazioni in differita, notizie, grafici, ecc.
http://www.efinancialnews.com/
Financial News ha un interessante blog http://www.efinancialnews.com/blog?mod=contenttypenav anche
se non è di facile lettura e limitato al mercato americano.
29
http://www.egoli.com.au/default.asp
News dei mercati finanziari australiani.
http://www.boursorama.com/
Boursorama Francia: notizie in francese.
http://blog.tradingmarkets.com
Trading Markets permette di documentarsi su stock ed ETF
http://analytics.tradingmarkets.com/s/About.aspx . Ha un buon blog, soprattutto finalizzato all’educazione
dei lettori http://blog.tradingmarkets.com/ e permette approfondimenti. Ad es.
http://analytics.tradingmarkets.com/ConnorsRSI/ per price momentum, duration, ecc.
http://www.24hgold.com/default.aspx#
Infiniti commenti su oro e metalli preziosi.
ALTRE INFORMAZIONI INTERNAZIONALI
http://www.investegate.co.uk/index.aspx?utype=PI&date=20090102
http://www.businessspectator.com.au/
http://en.china.cn/resources/
http://www.congoo.com/Industry/Mergers-acquisitions
http://finance.google.com/finance
http://www.hotstocked.com/movers-and-shakers
http://www.smartmoney.com/
http://www.northcote.co.uk/
http://www.smallcapnetwork.com/
30
L’impatto dei social network sulle nostre vite. Fiducia, supporto sociale e partecipazione nell’era
di Facebook.
Posted by vincos on venerdì, giugno 17, 2011
L’autorevole Pew Research Center ha rilasciato “Social networking sites and our lives” un corposo
studio sull’impatto dei social network nella vita degli statunitensi. Utile per avere una finestra sul
futuro di paesi come l’Italia, solitamente a traino dei trend socio-tecnologici americani, e per
sfatare alcuni miti che stanno pericolosamente attecchendo nella nostra cultura.
La prima parte di scenario mostra un confronto tra le analisi del 2008 e del 2010 . In questo arco
temporale gli adulti che dichiarano di usare i social network sono passati dal 26% al 47% della
popolazione. Sono cresciute soprattutto le fasce di età superiori ai 35 anni, portando l’età media
degli utilizzatori dai 33 ai 38 anni. Nel tempo il divario tra donne (56%) e uomini (44%) si è
ampliato.
Analizzando il dettaglio demografico dei frequentatori delle singole piattaforme emerge che gli
utenti su MySpace sono più giovani (32 anni in media) di quelli su Facebook (38) e Twitter (33),
con LinkedIn che ha una popolazione mediamente quarantenne.
31
LinkedIn risulta essere l’unico social network con più uomini che donne. Specularmente lo stesso
divario tra i sessi lo si ritrova su Twitter, che conta il 64% di donne.
Tra gli utilizzatori di Facebook (92% del campione) il 52% dice di accedervi quotidianamente,
mentre tra quelli di Twitter (13%) il 33% lo usa ogni giorno. Sembra inoltre che le più propense a
esprimere un “like” e ad aggiornare il proprio status siano le donne.
32
La seconda parte dello studio è la più interessante perché prova a far emergere l’impatto dei social
network sulle nostre vite e a sfatare i miti sulla separazione tra mondo reale e virtuale o
sull’isolamento dovuto all’uso della rete. Alcuni risultati:
- i social network non costituiscono un mondo virtuale: rispetto ai contatti su Facebook, gli
statunitensi affermano che solo il 3% è costituito da persone mai conosciute
- l’uso delle tecnologie (mobili e di rete) è associato a legami forti. In particolare chi usa Facebook
più volte al giorno ha in media il 9% in più di legami forti rispetto agli altri utenti di Internet
- i social network vengono utilizzati sempre più per rafforzare le relazioni forti: il 40% degli utenti
ha messo tra i propri “contatti” gli amici più cari (in crescita rispetto al 29% del 2008
- gli utenti della rete si fidano di più degli altri: gli utenti della rete che si dichiarano d’accordo
rispetto alla domanda “sento che la maggior parte delle persone sono degne di fiducia” sono il
doppio rispetto ai non utenti di Internet. Inoltre chi usa Facebook più volte al giorno ha il 43% di
possibilità in più rispetto agli utenti di Internet di esprimere accordo con questa affermazione. I
dati sono stati depurati dal fattore demografico ossia dal fatto che l’età possa influire sulla risposta
e che i giovani sono più rappresentati degli anziani sui social network
- chi scrive un blog e usa i social network percepisce un maggior supporto sociale: calcolando il
supporto sociale (emotivo, compagnia e strumentale) che si riceve dai propri contatti, gli utenti
della rete fanno registrare 3 punti in più degli altri sul supporto totale. Mentre rispetto agli utenti
33
della rete, chi ha un blog risulta con 3 punti in più sul supporto totale e chi usa Facebook più volte
al giorno 5 punti in più. Per dare un’idea di cosa significhi la differenza in questa scala i ricercatori
fanno notare che l’incremento di punteggio fatto registrare dagli utenti Facebook è paragonabile
per entità a sposarsi o andare a vivere con un partner
- gli utenti dei social network sono più propensi a partecipare alla vita democratica: la survey
condotta prima delle elezioni di medio termine del 2010 ha rilevato che gli iscritti a LinkedIn
avevano una maggior propensione ad essere coinvolti politicamente.
Depurando i dati dal fattore demografico (chi usa LinkedIn è più maturo ed ha una scolarizzazione
maggiore) si scopre che gli utenti Facebook che usano la piattaforma più volte al giorno hanno,
rispetto ad un navigatore non iscritto, 2 volte e mezzo la possibilità di aver partecipato ad una
manifestazione politica, il 57% in più di aver cercato di persuadere qualcuno a votare un certo
candidato e il 43% di possibilità in più di aver dichiarato di votare.
34
Un paio di esempi tratti dal web. I social network.
Laurea liv.II (specialistica) di Maristella Ferrara
L’idea di dedicarmi ad una tesi di questo tipo nasce dal desiderio personale di poter concludere il
mio percorso universitario rivolgendo l’attenzione verso il cambiamento che sta avvenendo nel
mondo della comunicazione in questi ultimi anni. L’ avvento dei social network mette infatti in
discussione molti criteri di valutazione che nel contesto storico precedente apparivano scontati.
Qualsiasi società, del resto, di fronte ad una rivoluzione cerca di scoprirne il senso confrontandosi
con le precedenti realtà. Il cambiamento che la società contemporanea sta vivendo è una vera e
propria ristrutturazione delle dinamiche culturali che producono l’interpretazione dei fatti intorno
alle quali si genera il consenso della società. Dato che, la vastità e la complessità degli argomenti
sono tali da non permettere un è divisa in quattro
capitoli.
Nel primo capitolo viene affrontato il tema della cosiddetta “rivoluzione digitale”. Con l’avvento di
Internet, al giorno d’oggi, chiunque può disporre di un suo canale di comunicazione personale a
costi piuttosto bassi o addirittura nulli. Milioni e milioni di persone, con il loro “punto di presenza
personale” hanno cominciato ad esercitare una forte influenza sull’organizzazione della Rete e ad
usarla come se fosse il “sistema operativo” della società digitale.
Nel secondo capitolo viene analizzata nello specifico la “blogosfera”. Secondo il pensiero di de
Kerckovhe, «il blog è l’anima del cyborg, emerge dall’identità personale attraverso la costruzione
del proprio network[…]». Se da un lato, esso rappresenta l’ennesima rivoluzione in Internet,
dall’altro il contenuto stesso di questa presunta rivoluzione si è rivelato piuttosto pericoloso. Un
eventuale pericolo potrebbe scaturire dal fatto che i weblog consentono a tutti di poter pubblicare
liberamente qualcosa.
Nel terzo capitolo viene approfondito il tema dei “social network”. Innanzitutto, cos’è un sito di
social networking? Un sito di social networking è un sito che consente agli utenti di configurare un
profilo o un homepage personali e di sviluppare una rete sociale online. Si definiscono siti di social
network quei servizi web che permettono la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblico
all'interno di un sistema vincolato, l’articolazione di una lista di contatti, la possibilità di scorrere la
lista di amici dei propri contatti. Attraverso ciò questi servizi permettono di gestire e rinsaldare
online amicizie preesistenti o di estendere la propria rete di contatti. I siti di social networking
hanno fatto la loro prima apparizione a partire dagli anni Novanta. Basti ricordare il forte impatto
che ebbe Friendster in tutto il mondo. Raggiunse l’apice del successo nel 2002 e poi nel 2004 iniziò
a perdere colpi rispetto ad altri siti. Nel Regno Unito,molte persone hanno sentito parlare di siti di
social networking solamente grazie al Friends Reunited (lanciato nel 2005). Ben presto, il numero
dei siti di social networking è cresciuto in maniera esponenziale.
Nel quarto ed ultimo capitolo viene affrontato il tema della “e- democracy” o “ciberdemocrazia”.
E’ innegabile che la Rete dovrebbe assolvere proprio questa funzione: aprire un vasto spazio di
partecipazione alla creazione delle idee e delle questioni politiche. Al giorno d’oggi, il
funzionamento della Rete si fonda interamente su questa logica. Dalla fusione dell’intelligenza
collettiva di milioni di persone con un potentissimo strumento di comunicazione, si è venuto a
creare uno spazio in cui trovano espressione la libertà del dibattito e la valutazione individuale. In
Rete, l’assenza di barriere di accesso contribuisce ad aumentare la partecipazione.
35
Laurea liv.I di Eleonora Salina
Blog e social network - Mediamorfosi dell'identità
Questa tesi nasce con lo scopo di indagare in quali modalità lo spazio virtuale del web favorisca la
presentazione del sé, in un non luogo privo di confini territoriali, ma lo stesso carico di contenuti
simbolici. Oggetto della mia trattazione sono state due piattaforme virtuali, quella dei Blog e
quella di Facebook. I Blog (da web-log, diario online), prima dell’avvento di Facebook, erano
ritenuti gli spazi per eccellenza dedicati alla presentazione del sé, mentre Facebook consiste in una
piazza virtuale in cui affacciano un numero illimitato di Blog, una piattaforma che però mostra
molte differenze rispetto a quella dei Blog sia per quanto riguarda la struttura sia, di conseguenza,
per ciò che concerne la presentazione del sé che questa struttura favorisce.
Ho parlato della nascita delle comunità virtuali per presentare poi il tema dell’identità, con
l’intento di approfondire la questione della Rete vista come possibile piattaforma della
personalità, nella quale l’individuo può sperimentare una vita altra e contribuire al celebre
processo filosofico e psicoanalitico del Conosci te stesso.
Nella società post-moderna il problema dell’identità si fa complesso, c’è chi pensa che questa
complessità contribuisca a provocare forte angoscia esistenziale che dipende dal senso di potere
che un individuo percepisce nei confronti di un mondo esterno poco solido e rassicurante. Per
questo si tenta di placare il senso di insicurezza attraverso forme di socialità virtuale, che
divengono spesso pratiche routinarie di rassicurazione.
Mi chiedo se, nell’era della riproducibilità digitale, venendo meno l’hic et nunc di cui parlava
Walter Benjamin, l’individuo perda o meno la sua aura dal momento che l’identità, per natura,
afferisce al motivo del doppio e la dimensione virtuale può favorire un possibile sdoppiamento
dell’essere.
La maggior parte dei bloggers utilizza un avatar, una sorta di filtro che permette all’individuo di
manifestarsi senza remore: si tratta del paradosso di indossare una maschera al fine di
smascherarsi. Su Facebook, invece, gli utenti si presentano con nome e cognome, ibridando la
propria identità con un’immagine ideale di sé. Ho portato avanti diversi paragoni per cercare di
meglio delineare le differenze tra le due piattaforme: negozio vs supermercato, scena vs
retroscena, avatar vs immagine ideale, comunità vs società, reticolarità sociale vs contenuti.
Infine, per verificare le mie osservazioni e ipotesi, ho sottoposto dei questionari a utenti che
utilizzano il Blog, che utilizzano Facebook, con domande speciali per chi utilizza entrambi i mezzi.
Entrambe le piattaforme sembrano importanti per una diversa forma di espressione personale, ma
pare molto più necessaria la presenza su Facebook, il social network sinonimo di flusso, commenti
brevi e veloci, potenzialità reticolari illimitate.
E anche sulle piattaforme dei Blog si registrano cambiamenti: da una parte quelli che smettono di
scrivere, dall’altra gli utenti che trasformano i loro post in messaggi brevi, senza tracce di
approfondimento e sempre più impersonali, per favorire un numero di click più alto. Velocizzare e
facilitare (la complessità odierna) sembrano le parole chiave della nostra epoca della visibilità?
36
L’edizione completa dell’e-book
“I social network finanziari”
può essere scaricata gratuitamente
dal sito di ActionNews Agenzia di stampa all’indirizzo
www.actionnews.it
oppure dal sito di Borsa Italiana all’indirizzo
http://www.borsaitaliana.it/job-finance/job/disclaimer.htm

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Assunto tratto dalla citazione di Metitieri
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Introduzione ai social network finanziari

  • 1. 1 Paolo Brambilla Introduzione ai Social Network finanziari Milano – dicembre 2013
  • 2. 2 Paolo Brambilla Introduzione ai Social Network finanziari Contents Prefazione...................................................................................................................................................... 3 Introduzione .................................................................................................................................................. 4 1 I SOCIAL NETWORK..................................................................................................................................... 6 1.1 Breve storia dei Social Network........................................................................................................... 6 1.2 Che cosa sono Social Network............................................................................................................ 9 1.3 I social network verticali.................................................................................................................... 12 2 I SOCIAL NETWORK FINANZIARI ............................................................................................................... 13 2.1 La fiducia............................................................................................................................................ 13 2.2 Social network finanziario: un “social” professionale ....................................................................... 14 2.3 Social network finanziario: è già una realtà?..................................................................................... 15 3 Il SOCIAL NETWORK FINANZIARIO PER ME .................................................................................................. 19 3.1 Come posso trarre beneficio dal social network finanziario............................................................. 19 4 COME USARE AL MEGLIO UN SOCIAL NETWORK FINANZIARIO................................................................... 22 4.1 Trovare on line tutte le informazioni gratuite (o quasi) necessarie.................................................. 22 L’impatto dei social network sulle nostre vite. Fiducia, supporto sociale e partecipazione nell’era di Facebook. ........................................................................................................................................................ 30 Un paio di esempi tratti dal web. I social network.......................................................................................... 34 Laurea liv.II (specialistica) di Maristella Ferrara.............................................................................................. 34 Laurea liv.I di Eleonora Salina...................................................................................................................... 35 Blog e social network - Mediamorfosi dell'identità..................................................................................... 35 Paolo Brambilla, bocconiano e rotariano milanese, è oggi il Direttore responsabile dell’Agenzia di Stampa ActionNews, dopo anni passati nel mondo delle borse internazionali con il mitico “Bollettino Brambilla”. Ideatore di una collana di e-book dedicata ai giovani neo-laureati, si occupa anche di comunicazione sul web, di WiFi e di nuove tecniche on line.
  • 3. 3 Prefazione “Non è tanto l’aiuto degli amici a giovarci, quanto la fiduciosa certezza che essi ci aiuteranno”. (Epicuro) Nulla meglio di un social network può rappresentare il nuovo concetto di amicizia, ormai ampiamente diffuso fra le nuove generazioni, che pesca nel vissuto della nostra cultura millenaria, valorizzandone gli aspetti basilari dell’antica Grecia o dei classici latini, per rinnovarne completamente le modalità di fruizione e di diffusione, rese possibili dalla nascita di internet. Un concetto di amicizia come condivisione dei propri interessi, ma soprattutto della propria conoscenza, delle proprie scoperte, delle proprie idee, senza secondi fini, a beneficio di tutti coloro che tramite il network possono accedere gratuitamente a nuovi stimoli culturali in grado di moltiplicarsi nelle menti di tutti e generare nuove ipotesi di lavoro e nuovi successi e innovazioni. Per Cicerone, nel De Amicitia, i valori connotativi dell’amico vero, di quello che ti segue e non ti abbandona nemmeno nella cattiva sorte erano: fides, (cioè la lealtà e l’aderenza al patto stabilito); integritas (integrità e trasparenza dell’agire); aequalitas (il senso di giustizia sociale che supera lo spazio e il tempo); liberalitas (la generosità di sé, delle proprie cose, del proprio spazio e del proprio tempo). Direi che sono proprio questi i valori che dopo duemila anni caratterizzano ancora i social network finanziari di cui parliamo. Valori innovativi nei comportamenti che solo la nuova tipologia di amicizia creatasi con i network tematici riesce a rendere credibili. Scambio di informazioni, scambio di idee, scambio di progetti, scambio di speranze, scambio di successi. In piena libertà, in piena “liberalità”, proprio come teorizzava Cicerone. Un nuovo concetto di “servizio” si sta diffondendo sempre più nel terzo millennio. Il concetto di “servire” non nel senso di “servire un altro” cioè essere sottomessi a qualcun altro, ma nel senso di “servire a un altro” cioè di portare aiuto a qualcun altro basandosi sulle proprie esperienze, le proprie capacità, la propria generosità. Senza secondi fini. Però con il grande piacere di scoprire che in questo modo, di persona o sul web, nascono spesso le vere amicizie. Ma non esageriamo, l’amicizia non è per tutti, solo per chi se lo merita. D’altra parte già Seneca diceva che l’amicizia non va data agli sconosciuti: il giudizio selettivo deve essere severo e, anzi, anticipare il vincolo amicale: “Una volta che c’è l’amicizia, bisogna fidarsi; ma prima dell’amicizia bisogna giudicare. […] Pensaci a lungo se ammettere uno fra i tuoi amici”. Non pubblicate alla leggera i vostri dati sui siti pubblici: non potete sapere che uso vorrà farne qualche malintenzionato: selezionate con cura gli interlocutori e non pubblicate mai dati o informazioni che qualcuno potrebbe un giorno usare contro di voi. Ringrazio Andrea Fassi di Consensus per i preziosi contributi e i suggerimenti di utilizzo dei network. Paolo Brambilla Direttore responsabile ActionNews Agenzia di stampa
  • 4. 4 Introduzione a cura di Andrea Fassi Dall’inizio degli anni ‘90 ad oggi, abbiamo assistito ad una straordinaria evoluzione dei canali virtuali. In poco tempo Internet è stato in grado di modificare radicalmente le antiche dinamiche delle relazioni sociali, politiche, culturali ed ecomiche, entrando nella vita delle persone in maniera permanente e costituendo una vera e propra società virtuale, che conta ormai più di 2 miliardi di utilizzatori. Internet, che inizialmente non era altro che una serie di ipertesti statici collegati fra loro, si è trasformato oggi in uno strumento dalle multeplici funzioni, attraverso il quale gli utenti non solo possono accedere ad informazioni e applicazioni, ma hanno anche la possibiltà di contribuire in prima persona alimentando e popolando la rete con contenuti propri. Con l’arrivo del nuovo millennio le persone hanno cominciato a cambiare radicalmente il modo di relazionarsi. I social network, i blog e i forum online, sono diventati in pochi anni i mezzi di comunicazione più diffusi, comportando la nascita di una società sempre più abitutata a relazionarsi attraverso il mondo virtuale piuttosto che attraverso quello reale. In molti settori, primo tra tutti quello dei rapporti interpersonali, questo non è necessariamente un bene: chi non ha un conoscente che ha 4.000 amici su Facebook e passa il sabato sera davanti ad un pc? Nel mondo della finanza invece l’uso del network porta un vero valore aggiunto permettendo di condividere informazioni e risorse che altrimenti sarebbero negate. Nel 1990 per essere ufficialmente “trader professionisti” ci si doveva trasferire sui floor americani, New York o Chicago, e vivere una vita da lavori forzati per intessere le relazioni che poi avrebbero fatto la differenza: oggi basta avere un Bloomberg con Instant Bloomberg (la chat e la community) per essere della partita anche lavorando in Valtellina! Grazie proprio alla generale digitalizzazione delle relazioni sociali e lavorative, anche il mondo finanziario negli ultimi anni ha saputo sfruttare in modo efficace le nuove risorse informatiche, arrivando ad essere considerato uno dei settori che si presta maggiormente a “viaggiare” attraverso i canali virtuali. Da una parte infatti, nel contesto della finanza retail, le banche, per stare al passo con le mutevoli esigenze dei propri clienti, hanno creato dei servizi online in grado di garantire assistenza e di sostituire gran parte delle attività svolte presso gli sportelli; dall’altra la finanza professionale ha utilizzato le nuove tecnologie per dematerializzare i propri prodotti e per permettere una collaborazione mondiale in tempo reale. Anche il mondo dei social network ha influenzato inevitabilmente la sfera finanziaria. Possiamo costatare infatti che le persone, da qualche tempo, hanno iniziato a rivolgersi in maniera sempre minore alle banche e ai promotori finanziari per investire e tutelare i propri risparmi. Tra le cause maggiori di questo allontanamento degli investitori dalle tradizionali istituzioni finanziarie troviamo senza ombra di dubbio la forte crisi reputazionale e la conseguente perdita di fiducia che ha interessato quest’ultime a partire dallo scandalo dei mutui subprime del 2008. Risulta essere cambiato anche l’atteggiamento dell’investitore stesso, che ad oggi tende ad informarsi e a confrontarsi su tematiche di carattere finanziario attraverso le numerose piattaforme online (blog, forum, social network ecc.) nate e sviluppatesi rapidamente dopo l’avvento del web 2.0. Un esempio per tutti sono gli indici di confidenza sui vari titoli che Google e Yahoo stanno mettendo a punto.
  • 5. 5 Con questi presupposti sono apparsi da qualche anno anche i primi social network finanziari. Strumenti che mirano a stravolgere gli antichi schemi relazionali e di business, creando un nuovo punto d’incontro totalmente innovativo, veloce e soprattutto imparziale, dove investitori, consulenti, banche e risparmiatori possono scambiarsi liberamente informazioni e opinioni su mercati, investimenti e prodotti finanziari. In estrema sintesi il vecchio adagio “sbaglio, ma almeno sbaglio io” si è andato via via diffondendo grazie anche ai rendimenti, non certo esaltanti, della finanza tradizionale ed all’atteggiamento “istituzionale” delle controparti, che spesso si trincerano dietro paroloni tecnici e logiche, anche corrette, spiegate in modo incomprensibile all’utente finale, che si ritrova “il latinorum di Don Abbondio” invece di una risposta. La risposta a questa esigenza viene fornita da piattaforme finanziate da un pool di soggetti i quali non risultano essere interessati a creare margini di guadagno dalla pura attività di intermediazione o collocamento, bensì dagli effetti collaterali derivanti dall’intermediazione stessa, quali il web advertising, garantendo oltretutto un alto grado di imparzialità del social network e di chi opera al suo interno. L’interesse verso questa tematica nasce principalmente dal fatto che si tratta ancora di un soggetto fortemente innovativo e per questo quasi totalmente inesplorato; esistono difatti ad oggi pochissimi studi o pubblicazioni che trattino questo tema. Questa pubblicazione (e il più completo e-book scaricabile gratuitamente on line dal sito www.actionnews.it) si prefigge di portare il pubblico, generalista non professionale in ambito finanza, a conoscenza dello stato dell’arte e delle evoluzioni previste dei social network finanziari nonché di costruire uno schema di business in grado di soddisfare tre requisiti principali: - remunerazione degli investimenti: ogni attore del social network, dall’emittente di prodotti finanziari al singolo risparmiatore, deve trarre un guadagno dalla piattaforma; - indipendenza di tutti i partecipanti: il social network deve essere un ambiente totalmente imparziale nel quale non vi siano conflitti d’interesse di nessun tipo, al fine di incentivare la fiducia degli investitori nei confronti degli intermediari che offrono loro consulenza; - capacità di attrarre partecipazione: il valore del social network finanziario è direttamente proporzionale al numero di utenti che lo compongono. Maggiore sarà il numero dei partecipanti e maggiori saranno i benefici reputazionali ed il grado di attrazione per le possibili nuove utenze.
  • 6. 6 1 I SOCIAL NETWORK 1.1 Breve storia dei Social Network La nascita e la successiva evoluzione dei social network è indubbiamente riconducibile alla contemporanea evoluzione dell’intero web. Il fenomeno dei social network è nato verso la fine degli anni ’90 negli USA e si è sviluppato intorno a tre temi principali: l’ambito dell’amicizia, delle relazioni sentimentali e quello professionale. Secondo la definizione di Tim O’Reilly, “una rete sociale consiste in un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari.”1 Dalla nascita di Internet ad oggi sembra essere passato più di un secolo. L’argomento verrà meglio affrontato successivamente. In realtà si tratta di un tempo relativamente breve, nel quale si è passati dai primi semplici scambi di file ed immagini tra gli utenti alla condivisione di video, foto e musica attraverso siti di condivisione come come le chat o i primi social network. Nei primi anni queste pratiche venivano realizzate attraverso delle piattaforme digitali nelle quali gli utenti mantenevano un forte anonimato. Successivamente, soprattutto dopo la nascita dei primi blog e social network, gli individui hanno iniziato a condividere informazioni inerenti la propria sfera sociale riaffermando pubblicamente la propria identità. Si può affermare infatti che con la nascita del web 2.0 si è passati da quello che potremmo chiamare “File sharing” al “Life Sharing”, alla condivisione dunque della propria vita sul web. I social network hanno dato inizio ad un cambiamento radicale nel sistema dei valori della comunicazione della società moderna. Secondo un sondaggio del 2009, il 90% dei giovani europei non era più in grado di immaginare la propria vita senza siti di social networking come Facebook o Twitter. Numerose ricerche universitarie hanno dimostrato che le reti sociali operano a diversi livelli, dalla famiglia al lavoro, e ricoprono un ruolo importante nel determinare il modo in cui i problemi vengono risolti, le organizzazioni sono gestite ed il grado in cui gli individui riescono nel raggiungimento dei loro obiettivi. Considerata la loro diffusione ed importanza, i social network cominciano ad essere utilizzati persino come strumenti per studi socio-antropologici. È oramai innegabile l’importanza delle reti sociali nel mondo: soltanto nei social network più importanti si contano centinaia di milioni di iscritti, un numero indubbiamente da non sottovalutare. 1 Tim O’Reilly, nell’articolo “What Is Web 2.0: Design Patterns and business Models for the Next Generation of Software”, 30.09.2005
  • 7. 7 Uno dei precursori dei social network è SixDegrees fondato da Andrew Weinreich. SixDegrees.com nasce nel 1997 ed è il primo sito che offre ai suoi utenti la possibiltà di costruire online la propria rete sociale, di esplorare quella di altri e di stringere nuove relazioni. Attualmente il sito non è più attivo, ma in passato è stato molto popolare raggiungendo nel 2000 circa un milione di membri. Fig. n. 5 La timeline della nascita e la diffusione dei servizi di socialnetworking Fonte: Boyd/Elllison Journal of Computer Mediated Communication, 2007 Con l’inizio del nuovo millenio internet ha subito per un breve periodo un momento di stallo, prevalentemente di carattere finanziario. Il periodo delle cosiddette dot.com (società di servizi che basavano la maggior parte del proprio business on-line) stava terminando a causa della bolla speculativa che ha percosso l’economia di tutto il mondo occidentale e per qualche tempo i riflettori puntati su internet si sono spenti. È proprio nei primi anni 2000 che nascono i servizi collaborativi quali Wikipedia, YouTube e Facebook. Anche Google era appena nata. “Il Web 2.0 stava sorgendo dalle ceneri della bolla speculativa e del disastro finanziario del 2001.”2 2 Cit. Tim O’Reilly
  • 8. 8 Il 2002 è l’anno di Friendster, che propone di esplorare e far scoprire i diversi legami tra le persone arrivando con grande velocità ai tre milioni di utenti ed essendo ancora oggi molto popolare soprattutto in Asia. Nel 2003 assistiamo alla nascita di Linkedin, un social network molto sobrio e dedicato al mondo professionale. Linkedin è in crescita costante da allora, raggiungendo oltre i 75 milioni di utenti in tutto il mondo. Nello stesso anno nasce anche MySpace come spazio virtuale orientato all’espressione artistica e fortemente orbitante attorno al mondo musicale. Nel 2004 arriva Facebook, fondato a Cambridge da Mark Zuckerberg. Facebook era inizialmente stato progettato in via esclusiva per gli studenti dell'Università di Harvard, ma fu presto aperto a chiunque avesse più di tredici anni. Da allora Facebook ha raggiunto un successo incommensurabile. È diventato il secondo sito più visitato al mondo, preceduto solo da Google, è disponibile in oltre 70 lingue e nell'ottobre 2012 ha contato circa 1 miliardo di utenti attivi che effettuano l'accesso almeno una volta al mese, classificandosi così come primo servizio di rete sociale per numero di utenti attivi. Il 1º febbraio 2012 Facebook ha presentato alla SEC3 i documenti per l'offerta pubblica di vendita e nel mese di maggio 2012 è avvenuto il collocamento in borsa del social network con un prezzo di 38 $ ad azione. Quella di Facebook è stata classificata come l’11esima più grossa quotazione in Borsa di tutti i tempi, secondo una classifica stilata da Renaissance Capital, società specializzata nelle IPO4 . Il 2005 è la data di nascita di un altro grande colosso della rete: YouTube che oggi è diventato il primo sito di entertainement al mondo con oltre 21 miliardi di video visti al mese. Il 2006 vede la comparsa di Twitter, un servizio di microblogging tanto minimalista e difficile da comprendere per molti, quanto amato dai suoi ormai 145 milioni di utenti mondiali. Negli ultimi cinque anni la nascita e lo sviluppo di questo tipo di servizi (sia per quanto riguarda il numero sia per quanto riguarda la tipologia: settoriali, tematici e così via), sono stati incessanti. Si tratta di un fenomeno che si espande in tempo reale in tutto il pianeta, con profonde differenze a seconda delle aree geografiche. La diffusione di dispositivi “mobile” in grado di supportare i social network, oggi quasi tutti gli smartphone e tablet escono dalla fabbrica con gli applet dedicati a Facebook e Youtube, ha portato ad una crescita esponenziale sia degli utilizzatori che del tempo di utilizzo. L’ascesa del fenomeno “Social Media” (l’adozione di massa di modalità di fruizione di contenuti e di itnerazione sociale attraverso strumenti di social networking o di collaborazione online) tra il 2005 e il 2010 è stata estremamente intensa ed inarrestabile. Secondo “Wave 5”, la ricerca anuale sui social media di Universal McCann, nel 2010:  Oltre il 70% dei rispondenti usa un social network (meno del 50% tre anni fa);  Le persone che hanno deciso di creare un blog sono passate in due anni dal 30% a quasi 50% dei rispondenti;  Coloro che guardano un video online sono passati in cinque anni dal 30% a quasi il 90% (nota pag 7) 3 SEC: La Securities and Exchange Commission (Commissione per i Titoli e gli Scambi) è l'ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori, analogo all'italiana Consob. 4 IPO: Le società, quando decidono di quotarsi per la prima volta, devono lanciare quella che in gergo si chiama IPO. L’acronimo sta per offerta pubblica iniziale.
  • 9. 9 Fig. n. 6 Fonte: HTTP://WWW.BUZZES.EU/BLOGIT/ 1.2 Che cosa sono Social Network I Social network possono essere definiti come delle piattaforme web o dei web based services che hanno come principale funzione d’uso quella di ricreare online il network delle relazioni esistenti nel mondo reale. Un social network è in pratica, una struttura sociale composta da individui (o organizzazioni) chiamati “nodi”, che sono collegati da uno o più tipi di interdipendenza, come amicizia, parentela, Financial Exchange, rapporti di credenze, conoscenze o prestigio, ma anche da dati anagrafici quali scuole frequentate, circoli sportivi e fan club e banalmente luogo ed anno di nascita. I nodi costituiscono i singoli attori all’interno delle reti e le relazioni presenti tra loro sono i legami. Ci possono essere diverse tipologie di legame tra i nodi. Ogni utente è il centro della propria rete e al contempo nodo di altre reti. Come rilevano le ricercatrici americane Danah Boyd e Nicole Ellison, vi sono tre caratteristiche principali idonee a descrivere un social network. La prima riguarda la presenza di uno «spazio virtuale» in cui l’utente può costruire ed esibire un proprio profilo. Il profilo deve essere accessibile, almeno in forma parziale, a tutti gli utenti dello spazio. La seconda riguarda la possibilità di creare una lista di altri utenti con cui è possibile entrare in contatto e comunicare. L'ultima è la possibilità di analizzare le caratteristiche della propria rete, in particolare le connessioni degli altri utenti.
  • 10. 10 Ciò che differenzia i social network dai media come chat, forum ecc. è la capacità di rendere visibile e utilizzabili le proprie reti sociali. Infatti attraverso di essi è possibile identificare opportunità personali, relazionali e professionali altrimenti non evidenti immediatamente. Rispetto al web 1.0, caratterizzato dal concetto di community, la quale tendeva ad aggregare un gruppo di persone intorno ad un interesse comune, il social network è uno strumento condiviso che abilita e facilita le relazioni attraverso una moltiplicità di strumenti a disposizione degli individui. In questo senso il social network rispecchia la natura partecipativa del web 2.0. Il social network rappresenta una nuova fase della socializzazione in rete in quanto ribaltano la modalità d'approccio al web; essi infatti non mirano alla semplice presenza, ma anche all'atto del connettersi. I social network sono gli strumenti che per antonomasia consentono di esprimere appieno la natura di internet come rete di telecomunicazione in grado di collegare tra loro persone anche molto distanti fisicamente. Fig. n. 7 QUANTO VALE UN ACCOUNT? INSTAGRAM 18,52 USD FACEBOOK 118,34 USD PINTEREST 28,9 USD LINKEDIN 104,46 USD TWITTER 71,43 USD DROPBOX 80 USD Fonte: seigradi.corriere.it 2012
  • 11. 11 Privacy e social network: qual’è il rapporto della generazione dei cosidetti Millennials (+18 – 34 anni) con la privacy nei social network e più in generale con la online privacy? E come cambia rispetto alle generazioni over 35? Che implicazioni ha nel marketing e nel community management? Una ricerca di USC Annenberg Center for the Digital Future e Bovitz Inc., mostra sostanziali differenze tra il comportamento online dei Millennials e la generazione precedente. Da uno studio condotto da USC Annenberg Center for the Digital Futureand Bovitz Emerge che i Millennials considerano importante la privacy al 70% contro il 77% degli over 35 anni. Ben un 7% in meno rispetto agli over 35. La realtà fotografata da questa analisi – che io considero veramente paradigmatica – sta nel capire come è percepito il rapporto tra Privacy e social network da parte della generazione dei millennials. I Millennials considerano la privacy importante esattamente come le older generations, ma a differenza della generazione over 35 considerano prioritaria alla privacy l’economia delle idee. Economia delle idee vs privacy: quali risvolti sull’online marketing? Con economia delle idee si intende lo scambio di informazioni finalizzate ad incrementare, potenziare e rendere migliore il proprio stile di vita. Per fare un esempio: un millennial accetta di buon grado taggare gli amici nelle proprie foto mentre va a fare scouting in montagna oppure mentre fa check-in tramite Foursquare e questo non è percepito come violazione della privacy individuale. E lo fa poiché implicitamente pensa che … Questa condivisione - anche se espone una parte della propria sfera personale – potrà in un qualche modo essere generativa di nuove idee, di nuovi stimoli, di nuove opportunità che possano arricchire il proprio stile di vita. È proprio l’economia delle idee che modifica la percezione della privacy in forme di condivisione della privacy nei social network al fine di generare un valore che in parte è anche economico. Condividere la propria sfera personale è percepito dai millennials come una opportunità, mentre dagli over 35 viene percepito come un’ingerenza Questa analisi mostra delle differenze fondamentali tra il comportamento online dei Millennials e le generazioni precedenti. Mentre le generazioni dagli over 35 si sentono a disagio nel momento in cui la loro privacy viene esposta (per esempio da un tag in una foto di Facebook), i Millennials si sentono a proprio agio nel condividere la loro privacy nei social network e sono pù cooperativi con le forme di marketing su internet soprattutto quelle basate sugli interessi poiché ne percepiscono un tangibile ritorno economico (nel senso dell’economia delle idee) Fonte: http://www.buzzes.eu/blogit/2013/04/privacy-e-social-network.html aprile 2013
  • 12. 12 1.3 I social network verticali Il rapido sviluppo del web 3.0 e l’enorme successo dei grandi colossi della rete come Facebook, Linkedin o Twitter stanno cambiando direttamente ed indirettamente il mondo delle relazioni sociali e del business. Sempre più persone hanno inziato a vedere le reti sociali come nuove ed intriganti fonti di investimento ed è per questo che negli ultimi due/tre anni il web è stato caratterizzato dalla nascita costante di website di social networking dalle caratteristiche più varie. In particolar modo, il così definito “social network verticale“ sembra essere quello più apprezzato dagli utenti web ed è stato definito dagli esperti il futuro delle reti sociali. Per social network verticali o di nicchia ci si riferisce a vere e proprie community rivolte ad un target di utenti preciso caratterizzato dalla condivisione di interessi comuni che possono spaziare dalla passione al professionale. Si tratta quindi di uno spazio che riproduce una sorta di club privato virtuale, nel quale solo le persone in qualche modo affiliate a quell’interesse vi partecipano. In questa logica si costruisce un punto di riferimento reale riguardo lo specifico interesse, ma non lontano e dispersivo come i grandi social network esistenti. Il social network verticale diventa quindi una piazza tematica, un luogo di incontro, di scambio di informazioni, di proposte riguardo ad uno specifico tema. Una ricerca recentemente pubblicata di Experian ha confermato che i social verticali stanno guadagnando una fetta sempre più consistente del mercato. Al vertice della classifica delle reti sociali di nicchia più in voga nell’ultimo anno vi sono senza dubbio Pinterest e Instagram, i due social “fotografici” che sono le vere rivelazioni del 2012: solo in UK, da luglio 2011 a luglio 2012, Instagram è cresciuto del 2028% e Pinterest del 1489%. Un’ascesa che li ha portati nell’Olimpo della top 20 in America, UK e Singapore.5 Linkedin è un altro ottimo esempo di social network verticale, comunemente definito business social network perché interamente dedicato a tematiche professionali e di business. Si tratta di lavoro, di ricerca di lavoro e nelle moltissime discussioni attive nei vari gruppi si parla di tematiche professionali, aziendali o imprenditoriali. La fotografia o la ricerca di un impiego non sono certo i soli ambiti tematici che hanno dato spunto alla creazione di questi “salotti privati”, il web è infatti ormai ricco di social verticali che trattano argomenti di ogni tipo; dai viaggi al cibo, dalle recensioni di ristoranti, come Yelp, alla musica, dai motori all’informatica e dalla letteratura alla finanza. La finalità principale di questa pubblicazione è proprio quella di approfondire ed analizzare il ruolo che i social network hanno cominciato a svolgere nel contesto finanziario. 5 http://www.ninjamarketing.it/2012/09/27/social-network-verticali-crescita-saranno-la-fine-di-facebook/
  • 13. 13 2 I SOCIAL NETWORK FINANZIARI I social network finanziari costituiscono negli Stati Uniti una realtà già affermata da molto tempo, mentre in Europa si stanno sviluppando soltanto da qualche anno. Essi trattano temi di carattere finanziario e possono essere considerati come l’evoluzione dei classici forum o blog, nei quali i vari utenti (sia piccoli risparmiatori che professionisti) possono scambiarsi informazioni e opinioni su mercati, prodotti e opportunità di investimento. Sono social network verticali che ricreano quel punto di contatto tra istituzioni finanziarie e pubblico che esisteva nei già citati borsini. Il social finanziario è nato dunque per mettere in relazione persone che operano nel mondo della finanza, un mondo che si caratterizza tradizionalmente per la sua riservatezza e condivisione ponderata delle informazioni. Questo strumento mira dunque a stravolgere gli antichi schemi sia relazionali, sia di business, creando un nuovo punto d’incontro totalmente innovativo, veloce ed imparziale, dove investitori, consulenti, banche ed esperti del settore possono scambiarsi informazioni liberamente. 2.1 La fiducia Recentemente durante il “III Forum Internazionale della Consulenza ed Educazione Finanziaria” a Milano6 sono stati discussi diversi temi interessanti. Quasi tre ore sono state dedicate al tema della fiducia. Il mercato attuale è un mercato senza dubbio molto difficile; la crisi finanziaria ancora presente ha limitato i risparmi di gran parte dei cittadini abbassando progressivamente i loro tenori di vita e le persone sono sempre più diffidenti nei confronti delle istituzioni. Le persone, e soprattutto gli investitori retail7 sono sempre meno propensi al rischio ed hanno sempre più timore a mettere il proprio patrimonio nelle mani di professionisti di cui spesso non si fidano più. L’idea di un social finanziario nasce dunque in un epoca in cui sia gente comune che investitori professionisti hanno perso fiducia nelle banche e negli intermediari finanziari. Lo scopo del social network è dunque quello di offrire un portale totalmente imparziale nel quale l’investitore potrà scambiare informazione e ricevere consulenza in totale assenza (quantomeno auspicabile) di conflitto di interesse. 6 Conferenza svoltasi presso il Palazzo Mezzanotte in Piazza Affari a Milano, il giorno 15 Novembre 2012. Organizzata da Milano Finanza, in collaborazione con UNI e Progetica e sponsorizzato da JP Morgan Asset Management, Banca Fideuran, Finanza e Futuro Deusche Bank, Cattolica Previdenza, Sanpaolo Invest e Gaa Sim. 7 Gli investitori retail sono ritenuti privi delle specifiche competenze professionali necessarie per orientare in maniera consapevole le proprie decisioni in materia di investimento.
  • 14. 14 Fig. n. 8 Fonte: 2009 Eldelman Trust Barometer 2.2 Social network finanziario: un “social” professionale Gli strumenti informatici fino ad ora più diffusi e più utilizzati per ricevere e dare informazioni on line di carattere finanziario sono senza alcun dubbio i forum tematici. Si tratta di piattaforme informatiche che ospitano centinaia di discussioni intorno ad argomenti differenti, ma tutti inerenti all’ambito finanziario. L’utenza di questi forum è piuttosto varia, anche se in gran parte costituita da piccoli investitori poco competenti che usano il web per comprendere concetti di finanza più o meno elementari e per chiedere ausilio su eventuali investimenti. Non manca sicuramente la platea degli inferociti dalle delusioni date dalle controparti istituzionali, mercati in primis, spesso mal spiegate e mal supportate. L’utilizzo di questi strumenti è limitato dunque al semplice scambio di informazioni ed è per questo molto lontano dalla multifunzionalità di un social network vero e proprio. Inoltre ciò che distingue il social network finanziario da altri portali on line è il carattere professionale di quest’utlimo. Il social network finanziario oltre ad essere un social network verticale, cioè con un target di utenti ben preciso, è anche un social professionale ossia uno strumento utilizzato per aggregare persone che hanno interessi professionali o lavorativi simili, al fine di fornire loro assistenza, per consentire un semplice scambio di idee e per gestire il loro portafoglio di investimenti. Non è dunque soltanto uno strumento di consulenza finanziaria, ma anche una vera e propria “piazza” dove persone che lavorano nello stesso ambito tematico e con interessi analoghi possono incontrarsi, conoscersi e stringere relazioni sia sociali che lavorative. 14 Fig. n. 8 Fonte: 2009 Eldelman Trust Barometer 2.2 Social network finanziario: un “social” professionale Gli strumenti informatici fino ad ora più diffusi e più utilizzati per ricevere e dare informazioni on line di carattere finanziario sono senza alcun dubbio i forum tematici. Si tratta di piattaforme informatiche che ospitano centinaia di discussioni intorno ad argomenti differenti, ma tutti inerenti all’ambito finanziario. L’utenza di questi forum è piuttosto varia, anche se in gran parte costituita da piccoli investitori poco competenti che usano il web per comprendere concetti di finanza più o meno elementari e per chiedere ausilio su eventuali investimenti. Non manca sicuramente la platea degli inferociti dalle delusioni date dalle controparti istituzionali, mercati in primis, spesso mal spiegate e mal supportate. L’utilizzo di questi strumenti è limitato dunque al semplice scambio di informazioni ed è per questo molto lontano dalla multifunzionalità di un social network vero e proprio. Inoltre ciò che distingue il social network finanziario da altri portali on line è il carattere professionale di quest’utlimo. Il social network finanziario oltre ad essere un social network verticale, cioè con un target di utenti ben preciso, è anche un social professionale ossia uno strumento utilizzato per aggregare persone che hanno interessi professionali o lavorativi simili, al fine di fornire loro assistenza, per consentire un semplice scambio di idee e per gestire il loro portafoglio di investimenti. Non è dunque soltanto uno strumento di consulenza finanziaria, ma anche una vera e propria “piazza” dove persone che lavorano nello stesso ambito tematico e con interessi analoghi possono incontrarsi, conoscersi e stringere relazioni sia sociali che lavorative. 14 Fig. n. 8 Fonte: 2009 Eldelman Trust Barometer 2.2 Social network finanziario: un “social” professionale Gli strumenti informatici fino ad ora più diffusi e più utilizzati per ricevere e dare informazioni on line di carattere finanziario sono senza alcun dubbio i forum tematici. Si tratta di piattaforme informatiche che ospitano centinaia di discussioni intorno ad argomenti differenti, ma tutti inerenti all’ambito finanziario. L’utenza di questi forum è piuttosto varia, anche se in gran parte costituita da piccoli investitori poco competenti che usano il web per comprendere concetti di finanza più o meno elementari e per chiedere ausilio su eventuali investimenti. Non manca sicuramente la platea degli inferociti dalle delusioni date dalle controparti istituzionali, mercati in primis, spesso mal spiegate e mal supportate. L’utilizzo di questi strumenti è limitato dunque al semplice scambio di informazioni ed è per questo molto lontano dalla multifunzionalità di un social network vero e proprio. Inoltre ciò che distingue il social network finanziario da altri portali on line è il carattere professionale di quest’utlimo. Il social network finanziario oltre ad essere un social network verticale, cioè con un target di utenti ben preciso, è anche un social professionale ossia uno strumento utilizzato per aggregare persone che hanno interessi professionali o lavorativi simili, al fine di fornire loro assistenza, per consentire un semplice scambio di idee e per gestire il loro portafoglio di investimenti. Non è dunque soltanto uno strumento di consulenza finanziaria, ma anche una vera e propria “piazza” dove persone che lavorano nello stesso ambito tematico e con interessi analoghi possono incontrarsi, conoscersi e stringere relazioni sia sociali che lavorative.
  • 15. 15 Il social network finanziario è caratterizzato da una trasparenza più elevata rispetto a quelli generalisti, non ha infatti molto senso utilizzare avatar (personaggi di fantasia con profili inventati) così come le indicazioni e la professionalità dichiarate su un tema misurabile portano a scoprire i bluff in brevisimo tempo. Il social network finanziario ha consentito inoltre la nascita di nuove figure come quella dell’investitore 2.0 e dell’intermediario 2.0. 2.3 Social network finanziario: è già una realtà? Abbiamo detto che un social network finanziario è caratterizzato dal ricevere e dare informazioni on line di carattere finanziario in modo proattivo e costruttivo: non tutti ovviamente sono capaci di farlo, ma nel vasto panorama offerto oggi sul web abbiamo selezionato alcuni link per permettere al lettore di verificare “con mano” quello che il mercato offre. Abbiamo aggiunto una nostra personale valutazione dei vari aspetti che caratterizzano ciascun sito. Si va da un minimo di 1 per chi non fornisce il servizio o ne ha uno troppo semplice, a un ottimo 5 per servizi di altissima qualità. Va da sé che questo tipo di giudizio è molto “volatile” e può facilmente essere smentito dalle innovazioni che quotidianamente i players più attivi apportano ai loro siti. Nome Link Trading Consulenza Gestione Informativa Tools Advise Only https://it.adviseonly.com/ 1 5 5 3 3 Ayondo http://www.ayondo.com/it/home 4 2 3 3 2 E-Toro http://www.etoro.com/it/ 5 3 4 3 5 Zulutrade http://www.zulutrade.com/ 4 2 3 3 4 IAM https://www.iamfx.com/mirrortrader.php 3 2 3 2 3 AvaFx http://www.avafx.com/mirror-trader/ 4 3 3 3 3 The Forex Village http://theforexvillage.com/mirror-trading/ 3 2 3 2 3 Mirror trading http://www.mirrortrading.com/ 3 3 2 3 1 Tradency http://www.tradency.com/en/homepage.aspx 4 3 3 3 2 Equisam http://www.equisam.eu/page5.html 1 5 5 2 1 Money Farm https://www.moneyfarm.com/ 1 5 4 4 2 Clarity http://clarity.fm/home 3 4 2 3 2 https://it.adviseonly.com/ Advise Only fornisce informazioni e strumenti al risparmiatore per permettergli di decidere, in autonomia, l'allocazione dei propri investimenti attraverso un sistema per costruire, gestire e controllare il proprio portafoglio e grazie a consigli su strumenti adatti al proprio profilo. Gratuito per un mese. Promessa: Rendi “social” i tuoi investimenti: finalmente il protagonista sei tu! La Community di Advise Only è la rivoluzione web 2.0 per la finanza personale, un luogo dove gli utenti possono condividere i portafogli d’investimento, le informazioni finanziarie e tanto altro ancora. Chiedi consigli agli altri membri della Community, proponi il tuo portafoglio e costruisci la tua reputazione.
  • 16. 16 http://www.ayondo.com/it/home Ayondo permette di emulare le strategie dei trader professionisti e di guadagnare seguendo chi è abituato a gestire capitali considerevoli. L’iscritto può costruire una strategia propria oppure seguire passivamente le scelte dell’esperto che preferisce. Dopo la registrazione gratuita si sceglie un conto “demo” per allenarsi oppure si passa ad aprire un conto reale presso uno dei broker partner di Ayondo anche con un investimento minimo. Se si attiva l'esecuzione automatica le negoziazioni sono eseguite fino ad un eventuale “stop loss”. Ciascuno decide quale livello di perdita accettare. Promessa: Follow the followers. Social Trading like never before. Find out how successful others followers are and copy their settings. With one click you can then follow the success of the best followers. http://www.etoro.com/it/ eToro è il primo mercato globale per il trading online di valute, materie prime, indici. Milioni di utenti di oltre 140 paesi del mondo gestiscono i loro risparmi tramite le innovative piattaforme di investimento online di eToro e partecipano attivamente alla comunità di trading. Al centro dell’attività di eToro sta la semplicità d’uso e la trasparenza. eToro incoraggia le persone a collegarsi le une alle altre per discutere, investire, imparare e condividere la conoscenza attraverso la rete, con la possibilità di imitare il guru di propria scelta. Le varie applicazioni di eToro permettono di restare collegati ai mercati finanziari in qualunque momento. Promessa: eToro, il tuo network per il social investment. Unisciti ad altri investitori e copia le loro mosse di trading. http://www.zulutrade.com/ ZuluTrade è stato creato per confrontare tutte le principali piattaforme di trading, condividere le loro caratteristiche e metterle a disposizione degli iscritti. La principale peculiarità del sito è di permettere di accedere a più conti. In pratica con ZuluTrade l’utente accede a tutti i brokers che ha selezionato, ed opera solo su quello che in quel momento gli interessa, pagando la commissione relativa. Inoltre ZuluRank utilizza un proprio algoritmo che valuta l’efficienza dei brokers in base a diversi parametri. Promessa: Join NOW the largest social trading community. https://www.iamfx.com/mirrortrader.php IamFX Mirror Trader fornisce documentazione su centinaia di strategie di trading applicate in tutto il mondo da esperti ritenuti estremamente preparati. E’ possibile aprire un account demo per familiarizzarsi con gli aspetti tecnici e aprire solo successivamente un conto reale su cui operare effettivamente. Promessa: Using the Mirror Trader you can use streams of information for manual trading, follow selected signals for your trades or automatically mirror trades of your selected strategies.
  • 17. 17 http://www.avafx.com/mirror-trader/ Ava FX applica la tecnologia dell’ Auto trading, ovvero invece di comprare o vendere strumenti finanziari, l’utente può scegliere fra un’ampia gamma di strategie e “comprare” la strategia che preferisce, normalmente in base ai risultati conseguiti in un determinato periodo di tempo. Una volta scelta la strategia, la piattaforma esegue ordini di acquisto o di vendita sul conto dell’utente. Promessa: Mirror Trader offers you the most complete and flexible automated trading platform around. Now with Ava FX it’s even better - easier sign-up process, better spreads, great new features and no commission, or mark-ups. http://theforexvillage.com/ Forex Village concentra i propri servizi sul mercato Forex, fornendo agli utenti informazioni imparziali, analisi, ecc. La piattaforma di Mirror Trading permette agli utenti di accedere ai principali servizi come Currensee Trade Leaders o a quello di Mirror Trader sviluppato da Tradency, valutando per ciascuno di essi vantaggi e svantaggi. Promessa: Welcome to The Forex Village, the 'One Stop Shop' for forex traders. The Forex Village is a comprehensive site which provides help and impartial information to forex traders all over the world. http://www.mirrortrading.com/ Mirror Trading è un team di trader che opera sui mercati finanziari collegati in cloud computing utilizzando per le analisi la teoria dei livelli di trading “Mirror”. Perché un segnale di trading sia valido deve venire confermato da almeno 3 trader. Nel caso uno solo dei 3 trader non sia d'accordo il segnale di trading non viene accettato. Promessa: Il Trading Professionale per guadagnare in borsa su Azioni Italia, USA, Oro e Argento. "The Original and True MIRROR TRADING, since 2007" http://www.tradency.com/en/homepage.aspx Tradency è un provider di tecnologia finanziaria che offre soluzioni di trading innovative. Gli utenti possono accedere a nuove tecniche come Semi Mirroring e Automatic Mirroring. Presenta una nuova app per il trading in mobilità. I servers di Tradency seguono i segnali di "buy" and "sell" dei fornitori di strategie. Grazie alla piattaforma del Mirror Trader, i traders possono visualizzare, analizzare e valutare i segnali di traders esperti di valuta ed eseguire i segnali nel proprio conto. Promessa: Il Mirror Trader offre agli investitori individuali in valuta una tecnologia che, fino a poco fa, era riservata agli investitori istituzionali. http://www.equisam.eu/page5.html Equi Specialized Asset Management, basata in Lussemburgo, permette ad investment managers e family offices di fruire di una vasta serie di servizi finanziari che giungono fino a creare il proprio fondo evitando di costituire una piattaforma apposita. Il management proviene da importanti istituti italiani. Promessa: Your fund business . Our care.
  • 18. 18 https://www.moneyfarm.com/ MoneyFarm periodicamente, circa ogni due mesi, avvisa sulla necessità di ribilanciare i portafogli tramite una procedura semplicissima: si leggono le motivazioni per cui il team di Asset Allocation di MoneyFarm ha consigliato il ribilanciamento e lo si inserisce, se lo si desidera, direttamente nella sezione Portafogli. Periodo di prova gratuito. Promessa: La soluzione completa per investire in modo semplice. La nostra mission è quella di permettere alle persone di prendere il controllo delle loro finanze e gestirle in maniera semplice ed efficiente. http://clarity.fm/home Clarity offre la possibilità di scegliere fra 9.000 esperti selezionati sulla base della loro affidabilità nei diversi settori: dal design al copywriting, dalle offerte strutturate al fund raising. Questo vale anche per i diversi settori d'investimento. Una volta scelto l'esperto che si desidera consultare, Clarity organizza il contatto telefonico a un costo indicativo di 100 dollari all'ora. Promessa: Regardless if you live in San Francisco or rural Canada, getting advice from those who've been successful is one of the best ways to move your dreams forward. http://www.accountingdegree.com/blog/2009/50-awesome-social-networks-for-finance-geeks/ Accounting Degree non è un sito finanziario: si occupa di orientamento per gli studenti universitari. Il link indicato porta soltanto a uno dei suoi blog in cui si elencano numerosi siti americani che permettono a studenti e investitori alle prime armi di contattare molte altre persone con le stesse esigenze di apprendimento. Promessa: 50 Awesome Social Networks for Finance Geeks. Learning about finance is so much easier when you can see first-hand what others are doing to achieve success. That’s the beauty of social networks with a focus on finance. Puntualizzazione La parola Mirror in “Mirror trading” intende riflettere l'operatività di ciascun consulente della originale mirrortrading.com. Sul loro sito è giustamente chiarito che in seguito però il nome è stato tratto da grossi competitor stranieri già esistenti sul mercati finanziari, che possono aver creato sistemi fuori dai limiti della legalità: ma il vero mirrortrading.com è perfettamente legale. Purtroppo questa similitudine letterale ha generato confusione tra gli utenti, per cui è meglio ricorrere alla definizione pubblicata dalla Consob, che differenzia il Mirror Trading illegale (o meglio auto-trading) dal Pop Up Trading (che è legale, cioè ad esempio quello praticato da mirrortrading.com ). Consob vieta il Mirror Trading mentre è possibile solo il Pop Up Trading. L'Autorità di Vigilanza sui Mercati e gli Intermediari finanziari ha richiamato una decisione della European Securities and Markets Authority (l’Autorità Europea), stabilendo che lo svolgimento dell'attività di esecuzione automatica dei segnali di trading (definita nella prassi operativa come "auto-trading" o "mirror trading") si configura come un servizio di gestione di portafogli (Articolo 4(1)(9) della direttiva 2004/39/CE, MiFID). In particolare si tratta dell'automatica esecuzione di segnali di trading (acquisto/vendita di strumenti finanziari) proposti da soggetti terzi (cd. "fornitori
  • 19. 19 di segnali"), senza che il cliente debba ulteriormente intervenire in fase di trasmissione della decisione di investimento all'intermediario negoziatore. Questo chiarimento di fatto stabilisce che il Mirror Trading non potrà essere offerto da chi non è abilitato alla gestione. “Ove invece non sia prevista l'esecuzione automatica dei segnali di trading, il servizio offerto potrà semplicemente integrare la prestazione del servizio di consulenza in materia di investimenti, ovvero la diffusione di raccomandazioni generalizzate, a seconda dell'interazione tra prestatore e cliente”. Viene quindi concesso un lasciapassare per il Pop Up Trading o l’Alert Trading. Tornando al Mirror Trading, lo schema operativo prevede che il fornitore del servizio, attraverso una piattaforma web accessibile al pubblico, raccolga i segnali operativi proposti dai trader selezionati dal cliente e ne assicuri l'esecuzione automatica in virtù di una specifica autorizzazione a operare per conto di quest'ultimo nei confronti del negoziatore prescelto. Il potere-dovere del prestatore del servizio di tradurre in operatività i "consigli" resi dai fornitori di segnali, riscontrato nello schema operativo in oggetto, integra però un'attività di gestione, su base discrezionale e individualizzata, di portafogli di investimento nell'ambito di un mandato appositamente conferito dal cliente. Di conseguenza, conformemente alle espresse indicazioni rese dall'Esma, tutti i soggetti che intendono prestare professionalmente il servizio di esecuzione automatica di segnali di trading nei confronti del pubblico (italiano) devono essere dotati della necessaria autorizzazione rilasciata dalle competenti Autorità e rispettare le pertinenti regole di condotta. In tale contesto, l'Esma ha altresì chiarito che la riconducibilità di tale attività al servizio di investimento della gestione di portafogli non viene meno ove sia prevista la possibilità per il cliente di fissare a priori specifici parametri per le successive negoziazioni (come ad esempio l'importo che intende investire o la perdita massima tollerata). 3 Il SOCIAL NETWORK FINANZIARIO PER ME 3.1 Come posso trarre beneficio dal social network finanziario (a cura di Andrea Fassi) “Io voglio….”: partendo dal normale incipit che prelude un’aspettativa, vediamo come un utente possa beneficiare di questa nuova possibilità, tenendo presente che il pronome “io” racchiude il massimo grado di soggettività e quindi la generalizzazione è giocoforza una banalizzazione. Nella soggettività sono inclusi il grado di competenza ed il livello di impegno che l’utente stesso possiede, quindi per semplicità espositiva partiamo dai modi più semplici e meno impegnativi di utilizzo per arrivare al livello dell’utente esperto. 1. Ho sempre seguito i miei investimenti in modo tradizionale senza l’ausilio del computer, ma adesso posso avere qualcosa in più? Si: posso verificare le proposte di investimento che mi vengono sottoposte attraverso i canali tradizionali con la community; in pratica posso esporre il mio caso pubblicando un commento sui social network e leggere le risposte, i “post”, di altri utenti. Quello che può succedere, ed è il mio beneficio, è che persone più esperte mi evidenzino potenziali svantaggi e rischi e che mi vengano sottoposte proposte più vantaggiose della stessa natura. Ovviamente queste nuove proposte possono seguire lo stesso iter di “validazione” da parte della community. 2. Sono un utente on-line della finanza ed opero con il mio home banking, ma adesso cerco il “campione” per i miei investimenti. I social network forniscono una fonte inesauribile di proposte con cui confrontarsi ed una serie di informazioni premasticate che permettono all’utente di individuare immediatamente le alternative più “gettonate” dalla community. Una volta circoscritto
  • 20. 20 ad un numero ragionevole di proposte competitive il raggio di azione si trovano tutte le informazioni sulle singole casistiche e si è quindi in grado di prendere decisioni razionali che difficilmente tradiranno le aspettative. Va detto che gli utenti delle community sono più solerti nell’evidenziare potenziali punti deboli che non nell’esaltare le caratteristiche positive; peraltro queste ultime sono mediamente oggetto delle campagne promozionali. 3. Sono venuto a conoscenza di un investimento alternativo che potrebbe interessarmi, ma la mia banca non mi dà questa possibilità. In questo caso l’utilizzo del social network è la strada più semplice per accedere ale informazioni che mi servono. Come prima cosa è estremamente semplice trovare gli intermediari che, al contrario della mia banca, offrono e magari sono addirittura specializzati in questo tipo di investimenti. Una volta identificati gli intermediari più adatti e competitivi si può usare la community sia per avere pareri sul tipo di investimento che sulla serietà dell’intermediario e dell’emittente. A tal proposito vale la pena di ricordare che i rischi potenziali sottostanti l’investimento hanno una duplice natura: a. Rischio di mercato: ovvero il rischio che un movimento avverso dei prezzi generi una perdita: l’ampiezza di tale perdita è strettamente connessa allo strumento finanziario legato all’investimento (un’azione è più rischiosa mediamente di un titolo di Stato, un derivato è mediamente più rischioso di un’azione) b. Rischio di controparte: ovvero il rischio che il mio intermediario, o l’emittente dello strumento finanziario in oggetto, per motivi che non hanno nulla a che fare con il mio investimento, non siano in grado di onorare gli impegni presi in toto od in parte (ad esempio un emittente potrebbe non essere in grado di pagare gli interessi o ripagare il capitale di un’obbligazione) 4. Un amico o un esperto di mia conoscenza mi ha citato una tecnica di investimento infallibile, ma non ne sono poi tanto sicuro e vorrei capire meglio di cosa si tratti. I social network finanziari sono estremamente ricchi di materiale formativo a tutti i livelli coprendo anche le cognizioni più sofisticate. Il valore aggiunto in questo caso è quello di poter chiedere delucidazioni al proprio livello di competenza anche su argomenti che, se trattati in modo accademico, presuppongono un parco di conoscenze, ad esempio matematiche e statistiche, che non sono alla portata di tutti. Inoltre le varie metodologie normalmente sono sostenute da una teoria che scientificamente è solida, ma questo non vuol dire che sia adatta a me. La community può aiutarmi a comprendere vantaggi e controindicazioni e quindi a valutare se la metodologia è compatibile o meno con il mio profilo di rischio. 5. Mi hanno detto che in brevissimo tempo si diventa ricchi e visto che io ho competenze finanziarie dovrei essere in grado di avere successo, ma in realtà sono molto scettico e di buffonate ne ho già viste tante! In questo caso la community, più numerosa è meglio è, permette di scremare le offerte più “aggressive” che promuovono profitti potenziali elevati tralasciando i rischi connessi che sono estremamente penalizzanti per un investitore comune, avvicinandosi di fatto alle scommesse del gioco d’azzardo. Per trasparenza bisogna dire che il problema non è il rischio in sé stesso, ma la comprensione dello stesso da parte dell’investitore. Se un investitore con un patrimonio di un milione di euro decide di investire 1.000 euro con leva 1:100, ovvero una variazione dell’1% del prezzo annulla o duplica il capitale investito, avendo coscienza del rischio elevato di perdere i 1.000 euro non fa nulla di sconsiderato. Se lo stesso investimento di 1.000 euro lo fa un investitore neofita che dispone in tutto di 3.000 euro probabilmente sta facendo qualcosa di non ponderato. 6. Sono un cliente affluent, private, hi net worth, insomma ho un bel po’ di soldini che ho affidato alla mia banca, tutto sommato non mi posso lamentare, ma vorrei capire cosa sta facendo il mio gestore e se quello che sta facendo è in linea con le best practice del mercato. I social network mi
  • 21. 21 permettono di accedere ad una molteplicità di linee di gestione e di valutarne le performances in rapporto al rischio connesso. Vale la pena di ricordare che una performance in assoluto non è una misura comparabile né particolarmente significativa, mentre una performance ponderata sul rischio è una misura comparabile e significativa; per questo motivo i professionisti della finanza istituzionale ragionano sempre in termini di RWA, risk weighted asset, ovvero di valore del portafoglio soppesato con il rischio. 7. Vorrei capire perché il mio portafoglio analizzato da due banche ha due rischi diversi e chi ha ragione! Il concetto di rischio è univoco, ma i modelli di misurazione no, quindi intanto bisogna capire in che modo si sta misurando il rischio. I social network, come detto in precedenza, sono una fonte preziosa non solo per trovare le informazioni su modelli ed applicazioni, ma anche per trovarli spiegati al proprio livello di competenza. Una volta capito come si sta misurando il rischio l’investitore può confrontarsi con la community per scegliere la metodologia più consona al suo modo di pensare ed al suo portafoglio. Visto che ho anche qualche competenza informatica posso trovare sui social network dei modelli di misurazione del rischio realizzati tramite i software più comuni come Microsoft Excel e quindi crearmi il mio modello di valutazione. 8. Per i miei investimenti la parola “brillante” è sicuramente eccessiva, vorrei una seconda opinione! Sui social network esiste una pletora di possibilità molto ampia, dal semplice confronto con utenti simili a me, a professionisti indipendenti che svolgono questa attività. La ricchezza di dati andamentali dei diversi settori e categorie mi aiuta a capire se i miei investimenti hanno seguito un trend consolidato del mercato e le eventuali posizioni sottoperformanti o sovraperformanti. Se desidero approfondire ulteriormente posso farlo anche con l’ausilio di professionisti che possono guidarmi anche verso nuove strategie e nuovi strumenti finanziari che meglio rispondano alle mie esigenze. Chiaramente la serietà del professionista a cui mi affido gioca un ruolo chiave nei risultati che spero di ottenere, ed anche in questo caso la community mi può aiutare segnalando eventuali comportamenti poco chiari o presunti “guru” che non si basano su metodologie solide e supportate scientificamente, millantando competenze che di fatto non hanno. Utilizzando la community ed il social network posso anche confrontare la componente economica del servizio offerto e quindi acquistare in modo consapevole. 9. Ho una strategia di successo per i miei investimenti che vorrei condividere a fronte di un ritorno economico. Il problema di trovare persone disposte a retribuirmi per avere i miei consigli di investimento è strettamente legato alla fiducia che i potenziali clienti mi accorderanno. Una vetrina indipendente, costituita dal social network, ad ampia visibilità, è l’ideale per farmi conoscere. Una volta pubblicata la mia strategia mi sarà impossibile modificarla ed i risultati ottenuti saranno di dominio pubblico, garantiti dall’indipendenza del social network. Fornire gratuitamente per un breve periodo la mia strategia è il miglior modo di farmi conoscere e di certificare il mio successo negli investimenti. Tutti i social network mettono a disposizioni diversi strumenti, come pagine personali, gruppi tematici e cerchie che consentono di dare visibilità alle mie intenzioni e strategie e naturalmente di discuterle con gli interessati. Per completezza ricordo che per fornire servizi di investimento, quali la consulenza personalizzata e la gestione, serve a livello normativo l’apposita autorizzazione che viene rilasciata ad intermediari istituzionali quali Banche, OICR e SIM, mentre per la consulenza generica, ovvero un’indicazione di acquisto e vendita ad un determinato prezzo indipendentemente dalla posizione dell’utente non servono particolari autorizzazioni. Nel caso si ricada nei servizi di investimento ogni indicazione va fornita tenendo conto di adeguatezza ed appropriatezza dell’utente, nel secondo caso questo non è necessario non essendo un’indicazione personalizzata.
  • 22. 22 10. Sono un professionista della finanza, a cosa mi servono i social network? Domanda molto semplice e molto complessa al tempo stesso, ma legittima, per cui vediamo di dare una risposta. Primo utilizzo è quello “enciclopedico”: posso essere un professionista super preparato, ma non posso sapere tutto! Il secondo utilizzo è quello di relazionarmi con le controparti istituzionali in modo più agevole rispetto ai canali formali tradizionali. Il terzo utilizzo è quello di analizzare velocemente il mercato e la sua evoluzione guardando le proposte in rete e l’interesse che esse suscitano.Vi sono naturalmente moltissimi utilizzi che non è possibile citare, quindi mi limito a citare la visibilità che posso ottenere con commenti ed opinioni su normative, notizie “price sensitive” ed eventi macroeconomici. 4 COME USARE AL MEGLIO UN SOCIAL NETWORK FINANZIARIO 4.1 Trovare on line tutte le informazioni gratuite (o quasi) necessarie Le news gratuite si trovano dappertutto, sia in inglese, sia in italiano. Il problema semmai è riuscire a separare le notizie utili da quelle ridondanti o addirittura fuorvianti. Senza far torto a numerosi altri siti che certamente fanno del loro meglio per fornire informazioni tempestive, esatte e utili ai loro lettori, qui riportiamo un po’ di esempi di link che a noi sembrano certamente interessanti e che vale la pena di consultare con una certa regolarità. Dati societari, annunci, avvisi, corporate actions, analisi, grafici, suggerimenti, regolamenti, ecc. www.actionnews.it Citiamo per primo il sito di “ActionNews Agenzia di stampa” non perché sia il migliore, ma semplicemente perché ci lavorano Paolo Brambilla e Andrea Fassi. L’accesso è riservato solo agli iscritti, e ha un fee annuale non esagerato (ma certamente non vale la pena pagarlo, se siete fra i meno esperti, perché i dati hanno un alto grado di specializzazione). E’ però previsto un periodo di prova gratuita di 15 giorni: usatelo, è un modo per sapere che dati circolano sul web. In fondo quando entrerete in social network gratuiti finirete per trovare spesso anche ActionNews citata come fonte. Meglio sapere da dove arrivano i dati. http://www.borsaitaliana.it/bitApp/login.bit Per un italiano che vuole interessarsi di finanza sarebbe per lo meno ridicolo non accedere mai al sito di Borsa Italiana. E’ gratuito, basta registrarsi. Si possono sottoscrivere servizi più o meno utili, come Alert http://www.borsaitaliana.it/speciali/alert/alert.htm Newsletter e Comunicati urgenti, così come consultare il listino ufficiale http://www.borsaitaliana.it/azioni/cercatitolo/ricercaavanzata/indexricercaavanzata.htm , i calendari, le date delle assemblee. Non è che sia un sito di grande navigabilità, però con pazienza si può trovare tutto, o quasi. Quello che certamente non si può trovare sono pareri o consigli. Il sito è impeccabile nella sua neutralità.
  • 23. 23 www.sole24ore.it La home page dell’autorevole quotidiano Il Sole 24 Ore dispensa gratuitamente i dati sintetici più comuni: indici, spread, ultime notizie Radiocor http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/azioni/analisi-e-news/tutte- le-news/news-radiocor/main.php , fondi, classifiche e logicamente un’infinita gamma di articoli sugli argomenti più caldi del momento. Difficile sopravvivere senza dargli almeno un’occhiata ogni giorno. Il supplemento Finanza e Mercati http://www.ilsole24ore.com/finanza-e-mercati/plus24.shtml è particolarmente ricco di stimoli. Interessante anche, per gli appassionati di video, il link a http://video.ilsole24ore.com/Radio24/Video/Borsa%20in%20un%20minuto “Borsa in un minuto”, con varie edizioni giornaliere. Verso le 19.30 si riassume l’andamento delle borse. http://www.bloomberg.com/ Bloomberg è, a torto o ragione, considerata la Bibbia dei mercati internazionali. Ovvio che il sito vada consultato quotidianamente. La pagina riguardante l’Italia è http://www.bloomberg.com/news/italy/ e anche http://topics.bloomberg.com/italy/ Forse risulta più utile la versione italiana pubblicata da Repubblica http://bloomberg.finanza.repubblica.it/ Interessante anche il sito di Business Week, il settimanale pubblicato da Bloomberg http://www.businessweek.com/ Dalla homepage si passa alla sezione “Market & Finance” che tocca molti argomenti. http://www.reuters.com/ Anche Reuter ha una prestigiosa storia pluriennale come “data provider”. Il sito http://www.reuters.com/ è una fonte inesauribile di dati e di commenti. La versione italiana http://it.reuters.com/ ovviamente è più utile per chi opera sul mercato domestico. Sotto la voce “Mercati” collegata a Borsa Italiana http://borsaitaliana.it.reuters.com/investing/stocks c’è tutto. http://www.ft.com/home/uk L’autorevole Financial Times permette di accedere a numerose sezioni molto interessanti, ma dopo un po’ bisogna sottoscrivere un abbonamento a pagamento. Peccato. Il blog http://ftalphaville.ft.com/ è molto frequentato, non sempre però gli argomenti sono vicini alle esigenze di un pubblico italiano. Interessante la sezione Markets Live http://ftalphaville.ft.com/marketslive/ con un sistema di valutazione dei contributi dei lettori. La consultazione è un po’ impegnativa. http://www.morningstar.it/it/ Morningstar è leader indiscusso del mercato per il risparmio gestito ed offre contenuti su tutti i prodotti del settore http://www.morningstar.it/it/funds/default.aspx . Le informazioni sono complete e corredate da elementi di sintesi come il rating di Morningstar http://www.morningstar.it/it/tools/default.aspx espresso in stellette. Utile sia per trovare idee di investimento, ricerche ed analisi, sia per valutare le scelte del proprio gestore o consulente. Completano il panorama informativo le classifiche dei migliori fondi
  • 24. 24 http://tools.morningstar.it/it/fundscreener/results.aspx?LanguageId=it- IT&Universe=FOITAP%24ALL&Rating=0|0|0|0|1&QualRating=0|0|0|0|1&CurrencyId=EUR&InvestorType= 0|0|1&FundOfFunds=1|0|0 ed una componente redazionale sui trend di mercato http://www.morningstar.it/it/collection/3008/Oggi-in-Borsa.aspx sia domestici, sia esteri. http://www.milanofinanza.it/ FTSE MIB, migliori e peggiori, spread, obbligazioni, fondi, ecc. C’è tutto. Servizi gratuiti e a pagamento. Molto attivi su Twitter https://twitter.com/MilanoFinanza C’è anche un blog http://www.milanofinanza.it/talkback/blogMF/HPblog.asp ma non molto attivo. http://www.teleborsa.it/ Teleborsa è un “editore puro” con ottimi contenuti giornalistici http://www.teleborsa.it/gen_news.html pubblicati in tempo reale e numerose sezioni di approfondimento. Punti di forza però sono i prodotti a pagamento http://www.teleborsa.it/Prodotti.aspx in tecnologia push. www.affaritaliani.it Affari Italiani è il primo quotidiano on line italiano. E’ stato il pioniere dell’informazione finanziaria sul web e resta ancora un punto di riferimento di grande interesse. Nella sezione http://www.affaritaliani.it/economia/index.html Economia c’è anche un link a http://it.advfn.com che permette di accedere a questa ulteriore fonte di dati finanziari (fornisce gratuitamente agli iscritti anche i dati di borsa in tempo reale). www.londonstockexchange.com Sito della Borsa di Londra. La più grande borsa europea, proprietaria anche della Borsa Italiana. Contiene tutte le informazioni relative al mercato inglese http://www.londonstockexchange.com/prices-and- markets/markets/prices.htm e molto altro, ma il sito non è granché utile ai privati. http://www.nyx.com/ NYSE Euronext, dopo aver riunito le maggiori piazze europee e statunitensi, rappresenta un terzo delle transazioni mondiali. Alle News releases http://ir.nyse.com/phoenix.zhtml?c=129145&p=irol-news&nyo=0 (gli avvisi di Borsa di un tempo) affianca numerose sezioni relative ai mercati, ad es. vedasi il link https://europeanequities.nyx.com/ per quelli europei, oppure http://usequities.nyx.com/ per quelli USA.
  • 25. 25 http://it.finance.yahoo.com/ Molte notizie utili, sito ben fatto e facile da navigare,vale la pena di consultarlo spesso. Ha un proprio Forum http://it.finance.yahoo.com/speciali/forum/ che permette di approfondire, con l’aiuto degli altri utenti, decine di argomenti sul mercato italiano. Non è però particolarmente aggiornato. http://www.finanza.com/ Finanza.com è un sito storico che raccoglie moltissime notizie interessanti. Ancor più utile il suo blog http://blog.finanza.com/ Altrettanto interessante il sito collegato www.finanzaonline.com con le ultime notizie dai forum. http://www.borse.it/ Altro sito storico con molte informazioni molto ben presentate. Due sezioni sono particolarmente interessanti: “Ultime dal blog” e “Ultime dal forum”. Si accede a entrambe dalla homepage. Alla voce “Servizi” si accede al Forum http://www.borse.it/forum/ con molti interessanti argomenti da approfondire e discutere con altri utenti in genere molto preparati. Molto curato il mercato italiano http://www.borse.it/forum/mercato-italiano/ anche se è meglio a fare attenzione alle pubblicità interessate, mascherate talvolta da consigli spassionati, all’insaputa dell’editore, che non può controllare ciò che tutti gli utenti scrivono liberamente. http://www.investireoggi.it/ A un notiziario in continuo aggiornamento si affiancano quotazioni storiche http://www.investireoggi.it/borsa/ sul listino italiano e su una selezione di commodities, valute ed indici esteri http://www.investireoggi.it/forum/piazza-affari-vf1.html . I grafici storici http://www.investireoggi.it/borsa/index.php?pag_id=73 sono molto utili. Molto frequentato il forum http://www.investireoggi.it/forum/piazza-affari-vf1.html che costituisce un fiore all’occhiello del sito. http://www.finanzaonline.com/ Finanza on line è la testata web di Brown Editore. La sua struttura dà risalto agli argomenti dedicati alla finanza operativa http://www.finanzaonline.com/mercati/atech/index.php?=&folsession=ae411c8ebfa58cf84053f058f33377 e3 e riporta molte notizie interessanti. Particolarmente attivo è il Forum http://www.finanzaonline.com/forum/ con punte di alta affluenza sul http://www.finanzaonline.com/forum/mercato-italiano/ mercato italiano e http://www.finanzaonline.com/forum/small-cap/ sulle Small Cap.
  • 26. 26 http://online.barrons.com/home-page Barron’s è un settimanale storico che fa sempre piacere consultare. Divertente sotto la voce “Daily” consultare gli scoop. Altra voce interessante i Barron's Stock Picks & Pans http://online.barrons.com/stockpicks?mod=BOL_Nav_INV_other con un portafoglio scelto da loro che ci azzecca spesso facendo molto meglio del benchmark (però ad es. per il mercato bullish nel 2007, anno difficile, hanno sbagliato parecchio e nel 2011 hanno soltanto performato più o meno come gli altri). http://www.smartmoney.com/ Smart Money è un sito del gruppo Wall Street Journal http://europe.wsj.com/home-page# con un interessante “Investor Center” http://www.smartmoney.com/invest/?link=SM_topnav_invest particolarmente indicato per il mercato USA. http://www.marketwatch.com/ Anche Market Watch è un sito del gruppo Wall Street Journal http://europe.wsj.com/home-page# con frequenti commenti http://www.marketwatch.com/commentary e un valido blog http://blogs.marketwatch.com/thetell/ aggiornato dalla redazione. http://www.finanzaworld.it Finanza World, il blog di finanza ed economia di Francesco Carlà http://www.finanzaworld.it/blog/ è stato uno dei primi, già nel 1999, a fornire servizi di informazione e consulenza ai privati. Nella “Zonafree” http://www.finanzaworld.it/statico/page/2/free ci si può iscrivere a numerose newsletter gratuite. Anche altri settori del sito sono gratuiti, ma la parte più importante del servizio di analisi offerto richiede la sottoscrizione di un abbonamento a pagamento. http://www.virgilio.it Virgilio è un portale generalista molto noto. La sua sezione finanza http://finanza.economia.virgilio.it/ è molto aggiornata e riunisce fonti diverse con numerosi link. Ad es. la Borsa Italiana è all’indirizzo http://finanza.economia.virgilio.it/borsa-italiana.html?refresh_cens mentre http://finanza.economia.virgilio.it/borsa-estere.html porta alle borse estere. http://spazioweb.inwind.it/borsaweb/ Non si tratta di un vero e proprio sito, ma di un elenco di links finanziari che possono riscuotere un qualche interesse nel lettore.E’ l’esempio di quanto un semplice privato possa mettere a disposizione degli altri le sue esperienze di navigazione. Purtroppo non è molto aggiornato e non tutti i links sono validi, comunque fa spesso risparmiare tempo quando si cerca qualche fonte nuova.
  • 27. 27 http://www.altroconsumo.it/ Altroconsumo non è propriamente un sito finanziario, ma, come è noto a molti, l’Associazione si propone di tutelare gli interessi dei cittadini in vari campi. Il collegamento alla sezione Finanza http://www.altroconsumo.it/finanza/ permette però di accedere a numerosi argomenti selezionati fra quelli che più pongono problemi a investitori privati o semplici risparmiatori. Al di là di indispensabili richiami a porre attenzione quando si investono i propri risparmi ad es. http://www.altroconsumo.it/finanza/avvisi-ai-risparmiatori-archivio-p202033.htm il sito pubblica anche un blog, però non molto aggiornato. http://www.aduc.it/ Anche ADUC non è un sito finanziario, ma è un’Associazione che tutela diritti di consumatori ed utenti. La sezione “Investire informati” http://investire.aduc.it/ è gestita con estrema competenza, fornendo informazioni dettagliate e consigli pratici. Per un privato risparmiatore chiedere consigli http://investire.aduc.it/info/scrivici non costa nulla e le risposte sono sempre molto chiare. La tradizionale discussione di argomenti vari al forum http://dilatua.aduc.it/ contiene spesso riferimenti a problemi economici o finanziari. http://www.ilrisparmiotradito.it/ “Il risparmio tradito” è il titolo di un famoso libro di Beppe Scienza http://www.beppescienza.it/ professore di matematica all’Università di Torino. Già il libro stesso era una miniera di suggerimenti su come tutelare i propri investimenti, ma logicamente gli aggiornamenti sul sito http://www.dm.unito.it/personalpages/scienza/investimento.htm sono una continua esortazione a non farsi imbrogliare dalle nuove facili promesse di guadagno del mercato. http://www.finanzasostenibile.it/ Il Forum per la Finanza Sostenibile è un'Associazione senza scopo di lucro la cui missione è la promozione della cultura della responsabilità sociale nella pratica degli investimenti finanziari in Italia. “Investire con i piedi per terra” http://www.finanzasostenibile.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=54&Ite mid=168 è il link a una delle pagine educational. http://www.consob.it/ Consob “Commissione Nazionale per le Società e la Borsa” è è un'autorità amministrativa indipendente che ha come obiettivi la tutela degli investitori e l'efficienza, la trasparenza e lo sviluppo del mercato mobiliare. Purtroppo il sito è molto ingessato e non è in pratica così utile da consultare. Anche l’area cosiddetta “interattiva” http://www.consob.it/main/area_interattiva/sipe/index.html non ha notizie eclatanti né frequenti, ma fornisce comunque i dati ufficiali sia sulle società quotate
  • 28. 28 http://www.consob.it/main/emittenti/societa_quotate/index.html , sia sui mercati regolamentati http://www.consob.it/main/mercati/regolamentati/index.html , sia sugli intermediari http://www.consob.it/main/intermediari/index.html e così via. La tutela dei risparmiatori è molto teorica. http://www.esma.europa.eu/content/Welcome-Investor-Corner ESMA “European Securities and Markets Authority” è l’Autorità di Vigilanza sovranazionale indipendente dell’Unione Europea che ha la missione di tutelare i risparmiatori. La versione in italiano http://www.esma.europa.eu/it/content/Angolo-dei-risparmatiori riporta numerosi consigli, però tutti i dettagli sono in lingua inglese. http://www.francescocaruso.ch/ Anche se la vera vocazione di Francesco Caruso è quella di critico cinematografico, in campo finanziario http://www.francescocaruso.ch/articoli-borsa-finanza/ i suoi commenti e le sue analisi sono di tutto rispetto. Il sito però non è aggiornato quotidianamente, meglio iscriversi http://www.francescocaruso.ch/mailinglist/ alla sua mailing list gratuita per ricevere la newsletter quando ci sono novità. Oppure accedere a un altro sito http://www.cicliemercati.it/cem/ curato da lui. http://www.alacrastore.com/ Alacra Store fornisce migliaia di informazioni su tutte le società di tutto il mondo. Sito eccezionalmente dettagliato, però le informazioni più importanti sono molto costose: ad es. http://dnb.alacrastore.com/research/d-and-b/Italy/ vi porta a numerosi riferimenti alle aziende italiane, quotate e non quotate. La sezione gratuita è comunque abbastanza vasta, ed è interessante il blog http://www.alacrastore.com/blog/ con varie sezioni, ad es. Market research http://www.alacrastore.com/blog/index.php/category/market-research/ ecc. http://www.businesswire.com/portal/site/home/news/ Businesswire distribuisce i comunicati societari di gran parte delle società in tutto il mondo. C’è anche un blog http://www.businesswire.com/portal/site/home/my-business-wire/ abbastanza interessante. http://quotes.freerealtime.com/dl/frt/S Free Real Time fornisce quotazioni in differita, notizie, grafici, ecc. http://www.efinancialnews.com/ Financial News ha un interessante blog http://www.efinancialnews.com/blog?mod=contenttypenav anche se non è di facile lettura e limitato al mercato americano.
  • 29. 29 http://www.egoli.com.au/default.asp News dei mercati finanziari australiani. http://www.boursorama.com/ Boursorama Francia: notizie in francese. http://blog.tradingmarkets.com Trading Markets permette di documentarsi su stock ed ETF http://analytics.tradingmarkets.com/s/About.aspx . Ha un buon blog, soprattutto finalizzato all’educazione dei lettori http://blog.tradingmarkets.com/ e permette approfondimenti. Ad es. http://analytics.tradingmarkets.com/ConnorsRSI/ per price momentum, duration, ecc. http://www.24hgold.com/default.aspx# Infiniti commenti su oro e metalli preziosi. ALTRE INFORMAZIONI INTERNAZIONALI http://www.investegate.co.uk/index.aspx?utype=PI&date=20090102 http://www.businessspectator.com.au/ http://en.china.cn/resources/ http://www.congoo.com/Industry/Mergers-acquisitions http://finance.google.com/finance http://www.hotstocked.com/movers-and-shakers http://www.smartmoney.com/ http://www.northcote.co.uk/ http://www.smallcapnetwork.com/
  • 30. 30 L’impatto dei social network sulle nostre vite. Fiducia, supporto sociale e partecipazione nell’era di Facebook. Posted by vincos on venerdì, giugno 17, 2011 L’autorevole Pew Research Center ha rilasciato “Social networking sites and our lives” un corposo studio sull’impatto dei social network nella vita degli statunitensi. Utile per avere una finestra sul futuro di paesi come l’Italia, solitamente a traino dei trend socio-tecnologici americani, e per sfatare alcuni miti che stanno pericolosamente attecchendo nella nostra cultura. La prima parte di scenario mostra un confronto tra le analisi del 2008 e del 2010 . In questo arco temporale gli adulti che dichiarano di usare i social network sono passati dal 26% al 47% della popolazione. Sono cresciute soprattutto le fasce di età superiori ai 35 anni, portando l’età media degli utilizzatori dai 33 ai 38 anni. Nel tempo il divario tra donne (56%) e uomini (44%) si è ampliato. Analizzando il dettaglio demografico dei frequentatori delle singole piattaforme emerge che gli utenti su MySpace sono più giovani (32 anni in media) di quelli su Facebook (38) e Twitter (33), con LinkedIn che ha una popolazione mediamente quarantenne.
  • 31. 31 LinkedIn risulta essere l’unico social network con più uomini che donne. Specularmente lo stesso divario tra i sessi lo si ritrova su Twitter, che conta il 64% di donne. Tra gli utilizzatori di Facebook (92% del campione) il 52% dice di accedervi quotidianamente, mentre tra quelli di Twitter (13%) il 33% lo usa ogni giorno. Sembra inoltre che le più propense a esprimere un “like” e ad aggiornare il proprio status siano le donne.
  • 32. 32 La seconda parte dello studio è la più interessante perché prova a far emergere l’impatto dei social network sulle nostre vite e a sfatare i miti sulla separazione tra mondo reale e virtuale o sull’isolamento dovuto all’uso della rete. Alcuni risultati: - i social network non costituiscono un mondo virtuale: rispetto ai contatti su Facebook, gli statunitensi affermano che solo il 3% è costituito da persone mai conosciute - l’uso delle tecnologie (mobili e di rete) è associato a legami forti. In particolare chi usa Facebook più volte al giorno ha in media il 9% in più di legami forti rispetto agli altri utenti di Internet - i social network vengono utilizzati sempre più per rafforzare le relazioni forti: il 40% degli utenti ha messo tra i propri “contatti” gli amici più cari (in crescita rispetto al 29% del 2008 - gli utenti della rete si fidano di più degli altri: gli utenti della rete che si dichiarano d’accordo rispetto alla domanda “sento che la maggior parte delle persone sono degne di fiducia” sono il doppio rispetto ai non utenti di Internet. Inoltre chi usa Facebook più volte al giorno ha il 43% di possibilità in più rispetto agli utenti di Internet di esprimere accordo con questa affermazione. I dati sono stati depurati dal fattore demografico ossia dal fatto che l’età possa influire sulla risposta e che i giovani sono più rappresentati degli anziani sui social network - chi scrive un blog e usa i social network percepisce un maggior supporto sociale: calcolando il supporto sociale (emotivo, compagnia e strumentale) che si riceve dai propri contatti, gli utenti della rete fanno registrare 3 punti in più degli altri sul supporto totale. Mentre rispetto agli utenti
  • 33. 33 della rete, chi ha un blog risulta con 3 punti in più sul supporto totale e chi usa Facebook più volte al giorno 5 punti in più. Per dare un’idea di cosa significhi la differenza in questa scala i ricercatori fanno notare che l’incremento di punteggio fatto registrare dagli utenti Facebook è paragonabile per entità a sposarsi o andare a vivere con un partner - gli utenti dei social network sono più propensi a partecipare alla vita democratica: la survey condotta prima delle elezioni di medio termine del 2010 ha rilevato che gli iscritti a LinkedIn avevano una maggior propensione ad essere coinvolti politicamente. Depurando i dati dal fattore demografico (chi usa LinkedIn è più maturo ed ha una scolarizzazione maggiore) si scopre che gli utenti Facebook che usano la piattaforma più volte al giorno hanno, rispetto ad un navigatore non iscritto, 2 volte e mezzo la possibilità di aver partecipato ad una manifestazione politica, il 57% in più di aver cercato di persuadere qualcuno a votare un certo candidato e il 43% di possibilità in più di aver dichiarato di votare.
  • 34. 34 Un paio di esempi tratti dal web. I social network. Laurea liv.II (specialistica) di Maristella Ferrara L’idea di dedicarmi ad una tesi di questo tipo nasce dal desiderio personale di poter concludere il mio percorso universitario rivolgendo l’attenzione verso il cambiamento che sta avvenendo nel mondo della comunicazione in questi ultimi anni. L’ avvento dei social network mette infatti in discussione molti criteri di valutazione che nel contesto storico precedente apparivano scontati. Qualsiasi società, del resto, di fronte ad una rivoluzione cerca di scoprirne il senso confrontandosi con le precedenti realtà. Il cambiamento che la società contemporanea sta vivendo è una vera e propria ristrutturazione delle dinamiche culturali che producono l’interpretazione dei fatti intorno alle quali si genera il consenso della società. Dato che, la vastità e la complessità degli argomenti sono tali da non permettere un è divisa in quattro capitoli. Nel primo capitolo viene affrontato il tema della cosiddetta “rivoluzione digitale”. Con l’avvento di Internet, al giorno d’oggi, chiunque può disporre di un suo canale di comunicazione personale a costi piuttosto bassi o addirittura nulli. Milioni e milioni di persone, con il loro “punto di presenza personale” hanno cominciato ad esercitare una forte influenza sull’organizzazione della Rete e ad usarla come se fosse il “sistema operativo” della società digitale. Nel secondo capitolo viene analizzata nello specifico la “blogosfera”. Secondo il pensiero di de Kerckovhe, «il blog è l’anima del cyborg, emerge dall’identità personale attraverso la costruzione del proprio network[…]». Se da un lato, esso rappresenta l’ennesima rivoluzione in Internet, dall’altro il contenuto stesso di questa presunta rivoluzione si è rivelato piuttosto pericoloso. Un eventuale pericolo potrebbe scaturire dal fatto che i weblog consentono a tutti di poter pubblicare liberamente qualcosa. Nel terzo capitolo viene approfondito il tema dei “social network”. Innanzitutto, cos’è un sito di social networking? Un sito di social networking è un sito che consente agli utenti di configurare un profilo o un homepage personali e di sviluppare una rete sociale online. Si definiscono siti di social network quei servizi web che permettono la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblico all'interno di un sistema vincolato, l’articolazione di una lista di contatti, la possibilità di scorrere la lista di amici dei propri contatti. Attraverso ciò questi servizi permettono di gestire e rinsaldare online amicizie preesistenti o di estendere la propria rete di contatti. I siti di social networking hanno fatto la loro prima apparizione a partire dagli anni Novanta. Basti ricordare il forte impatto che ebbe Friendster in tutto il mondo. Raggiunse l’apice del successo nel 2002 e poi nel 2004 iniziò a perdere colpi rispetto ad altri siti. Nel Regno Unito,molte persone hanno sentito parlare di siti di social networking solamente grazie al Friends Reunited (lanciato nel 2005). Ben presto, il numero dei siti di social networking è cresciuto in maniera esponenziale. Nel quarto ed ultimo capitolo viene affrontato il tema della “e- democracy” o “ciberdemocrazia”. E’ innegabile che la Rete dovrebbe assolvere proprio questa funzione: aprire un vasto spazio di partecipazione alla creazione delle idee e delle questioni politiche. Al giorno d’oggi, il funzionamento della Rete si fonda interamente su questa logica. Dalla fusione dell’intelligenza collettiva di milioni di persone con un potentissimo strumento di comunicazione, si è venuto a creare uno spazio in cui trovano espressione la libertà del dibattito e la valutazione individuale. In Rete, l’assenza di barriere di accesso contribuisce ad aumentare la partecipazione.
  • 35. 35 Laurea liv.I di Eleonora Salina Blog e social network - Mediamorfosi dell'identità Questa tesi nasce con lo scopo di indagare in quali modalità lo spazio virtuale del web favorisca la presentazione del sé, in un non luogo privo di confini territoriali, ma lo stesso carico di contenuti simbolici. Oggetto della mia trattazione sono state due piattaforme virtuali, quella dei Blog e quella di Facebook. I Blog (da web-log, diario online), prima dell’avvento di Facebook, erano ritenuti gli spazi per eccellenza dedicati alla presentazione del sé, mentre Facebook consiste in una piazza virtuale in cui affacciano un numero illimitato di Blog, una piattaforma che però mostra molte differenze rispetto a quella dei Blog sia per quanto riguarda la struttura sia, di conseguenza, per ciò che concerne la presentazione del sé che questa struttura favorisce. Ho parlato della nascita delle comunità virtuali per presentare poi il tema dell’identità, con l’intento di approfondire la questione della Rete vista come possibile piattaforma della personalità, nella quale l’individuo può sperimentare una vita altra e contribuire al celebre processo filosofico e psicoanalitico del Conosci te stesso. Nella società post-moderna il problema dell’identità si fa complesso, c’è chi pensa che questa complessità contribuisca a provocare forte angoscia esistenziale che dipende dal senso di potere che un individuo percepisce nei confronti di un mondo esterno poco solido e rassicurante. Per questo si tenta di placare il senso di insicurezza attraverso forme di socialità virtuale, che divengono spesso pratiche routinarie di rassicurazione. Mi chiedo se, nell’era della riproducibilità digitale, venendo meno l’hic et nunc di cui parlava Walter Benjamin, l’individuo perda o meno la sua aura dal momento che l’identità, per natura, afferisce al motivo del doppio e la dimensione virtuale può favorire un possibile sdoppiamento dell’essere. La maggior parte dei bloggers utilizza un avatar, una sorta di filtro che permette all’individuo di manifestarsi senza remore: si tratta del paradosso di indossare una maschera al fine di smascherarsi. Su Facebook, invece, gli utenti si presentano con nome e cognome, ibridando la propria identità con un’immagine ideale di sé. Ho portato avanti diversi paragoni per cercare di meglio delineare le differenze tra le due piattaforme: negozio vs supermercato, scena vs retroscena, avatar vs immagine ideale, comunità vs società, reticolarità sociale vs contenuti. Infine, per verificare le mie osservazioni e ipotesi, ho sottoposto dei questionari a utenti che utilizzano il Blog, che utilizzano Facebook, con domande speciali per chi utilizza entrambi i mezzi. Entrambe le piattaforme sembrano importanti per una diversa forma di espressione personale, ma pare molto più necessaria la presenza su Facebook, il social network sinonimo di flusso, commenti brevi e veloci, potenzialità reticolari illimitate. E anche sulle piattaforme dei Blog si registrano cambiamenti: da una parte quelli che smettono di scrivere, dall’altra gli utenti che trasformano i loro post in messaggi brevi, senza tracce di approfondimento e sempre più impersonali, per favorire un numero di click più alto. Velocizzare e facilitare (la complessità odierna) sembrano le parole chiave della nostra epoca della visibilità?
  • 36. 36 L’edizione completa dell’e-book “I social network finanziari” può essere scaricata gratuitamente dal sito di ActionNews Agenzia di stampa all’indirizzo www.actionnews.it oppure dal sito di Borsa Italiana all’indirizzo http://www.borsaitaliana.it/job-finance/job/disclaimer.htm