Percorso didattico di Lingua Italiana. Da "Esercizi di stile" di Raymond Queneau, una proposta di scrittura creativa, invenzione di testi, elaborazione linguistica. Creatività e fantasia, lavoro cooperativo, adatto alle classi quinta scuola primaria e scuola secondaria inferiore.
Percorso didattico di Lingua Italiana. Da "Esercizi di stile" di Raymond Queneau, una proposta di scrittura creativa, invenzione di testi, elaborazione linguistica. Creatività e fantasia, lavoro cooperativo, adatto alle classi quinta scuola primaria e scuola secondaria inferiore.
Tutti sanno scrivere ma non tutti sanno scrivere
"bene" e ancora meno sanno scrivere storie.
Certo molto è dato dal talento artistico ma non tutto
è genio. Dietro un buon testo c’è anche rigore
formale, struttura, correttezza, coerenza. In altre
parole “mestiere”.
Per essere in grado di creare storie e raccontarle
bene ci vuole esperienza di vita e cultura letteraria,
e alcuni rudimentali “ferri del mestiere” che andremo
a scoprire.
iblioterapia e Gruppi di Lettura:
tra piacere, socializzazione e benessere.
Sabato 8 ottobre 2011
Quanti libri in un libro - Il Gruppo di lettura
Intervento di di Paola Romagnolii
Biblioteca Comunale di Segrate (MI)
Nelle Terre dell'Ovest 2011
http://terredellovest.blogspot.it/2012/06/nelle-terre-dellovest-2011.html
Pensieri. Confessioni di una mente in libertà.Fausto Intilla
Tra le pagine di questa breve ma essenziale raccolta di riflessioni personali ad alto "potenziale soggettivo" (atte a svelare il "lato umano" dell'autore; come egli stesso dichiara nella prefazione del presente volume), Intilla ha inserito anche alcuni articoli ed interviste, che non ebbe mai modo di inserire nei suoi precedenti libri, poiché difficilmente collocabili all'interno di determinate linee argomentative. L'autore, lungi dalla presunzione di voler impartire qualche "lezione di vita" ai lettori più "esigenti", affida questi suoi pensieri a tutti coloro che vorranno aprire le proprie menti verso una migliore conoscenza di se stessi e del mondo in cui viviamo, non attraverso le sue idee e considerazioni personali, ma attraverso ciò che essi stessi saranno in grado di cogliere ed elaborare con il proprio intelletto e le proprie capacità associative, tra gli innumerevoli spunti di riflessione presenti in quest'opera. Il testo è piuttosto scorrevole e non richiede particolari conoscenze tecnico-scientifiche nel campo della Fisica o della Chimica (prerogativa invece essenziale per tutti gli altri libri finora pubblicati dallo stesso autore).
Tutti sanno scrivere ma non tutti sanno scrivere
"bene" e ancora meno sanno scrivere storie.
Certo molto è dato dal talento artistico ma non tutto
è genio. Dietro un buon testo c’è anche rigore
formale, struttura, correttezza, coerenza. In altre
parole “mestiere”.
Per essere in grado di creare storie e raccontarle
bene ci vuole esperienza di vita e cultura letteraria,
e alcuni rudimentali “ferri del mestiere” che andremo
a scoprire.
iblioterapia e Gruppi di Lettura:
tra piacere, socializzazione e benessere.
Sabato 8 ottobre 2011
Quanti libri in un libro - Il Gruppo di lettura
Intervento di di Paola Romagnolii
Biblioteca Comunale di Segrate (MI)
Nelle Terre dell'Ovest 2011
http://terredellovest.blogspot.it/2012/06/nelle-terre-dellovest-2011.html
Pensieri. Confessioni di una mente in libertà.Fausto Intilla
Tra le pagine di questa breve ma essenziale raccolta di riflessioni personali ad alto "potenziale soggettivo" (atte a svelare il "lato umano" dell'autore; come egli stesso dichiara nella prefazione del presente volume), Intilla ha inserito anche alcuni articoli ed interviste, che non ebbe mai modo di inserire nei suoi precedenti libri, poiché difficilmente collocabili all'interno di determinate linee argomentative. L'autore, lungi dalla presunzione di voler impartire qualche "lezione di vita" ai lettori più "esigenti", affida questi suoi pensieri a tutti coloro che vorranno aprire le proprie menti verso una migliore conoscenza di se stessi e del mondo in cui viviamo, non attraverso le sue idee e considerazioni personali, ma attraverso ciò che essi stessi saranno in grado di cogliere ed elaborare con il proprio intelletto e le proprie capacità associative, tra gli innumerevoli spunti di riflessione presenti in quest'opera. Il testo è piuttosto scorrevole e non richiede particolari conoscenze tecnico-scientifiche nel campo della Fisica o della Chimica (prerogativa invece essenziale per tutti gli altri libri finora pubblicati dallo stesso autore).
Leggere e scrivere letteratura con Twitter - 09Paolo Costa
Materiali del corso di Comunicazione Digitale e Multimediale (CIM, Università di Pavia, a.a. 2013-2014) a cura di Paolo Costa. Calvino e il lettore in gioco.
Gennaro topo curioso (uda per la classe terza)ziobio
Un percorso interdisciplinare per la classe terza scuola primaria.
Contiene attività di lingua italiana, musica, educazione all'immagine, educazione civica...
1. "Istantanee temporali" di Raffaella Rizzi
Veder nascere dai “Pensieri ad alta voce” di Raffaella Rizzi “Istantanee temporali” - un’opera
letteraria di pregio edita da “Tralerighe libri” -, apprezzata in primis dall’editore e da tutti
coloro che leggeranno, ci riempie di orgoglio e conforta. Per scelta editoriale, andando anche
contro corrente, non in linea con quanto avrebbe privilegiato le vendite - notizie di cronaca e
politica “ad effetto” - da sempre offriamo tantissimo spazio a tematiche culturali e sociali,
prediligendo e premiando l’impegno letterario dei nostri collaboratori. Non è un caso che
molti di loro, forse anche incoraggiati dagli apprezzamenti ricevuti, abbiano proposto e fatto
valutare i loro scritti da editori seri che a loro volta hanno “investito” in cultura.
Esser la “fucina” in cui vengono pensati, progettati, forgiati e pubblicati questi lavori dà un
senso all’impegno gratuito e al sacrificio settimanale di tutti.
Di seguito l’intervista rilasciata dalla nostra Raffaella Rizzi per raccontarci questa sua ultima
fatica letteraria.
L’INTERVISTA
La scelta "editoriale" di approcciarsi al mondo della fotografia traslato in quello
letterario, porta decisamente bene! Come nasce "Istantanee temporali"?
“Se ti riferisci al titolo, senza rendersene conto me lo ha suggerito l’editore. Ma partiamo
dall’inizio: pochi giorni dopo essere entrati appieno in questo strano mondo sospeso causa
COVID-19, è capitato che durante una telefonata con Lucio, ops con l’Assessore alla Cultura, lui
mi abbia esortato a pensare seriamente di trarre un libro dagli scritti che, settimanalmente,
pubblico qui su “La voce del paese” ormai da cinque anni. Li ha definiti come “un canone
d’affitto che, dopo essere stato regolarmente pagato, non ti lascia nulla in mano”. E mi ha
esortata a proporli a un editore.
Io, che in realtà ci avevo già pensato anche se solo fantasticandone, grazie alle sue parole mi
sono fatta coraggio e ho inviato una mail ad un editore che stimo molto - Andrea Giannasi -,
colui che ha pubblicato il mio saggio “Folle Solitarie”, allegandogli solo quattro delle centinaia
di “scritti” che, ormai da anni, ogni settimana appaiono su “la voce del paese” e lui mi ha
risposto con queste parole: “Belli i testi che hai scritto. Molto intimi e personali che però
raccontano ognuno di noi e il nostro rapporto con l'altro (che poi è sempre parte di noi stessi).
Ricchi di citazioni e aneddoti. Bella scrittura - ma questo già lo sapevo - e belle storie. Sembra un
album di fotografie narrative. Se ne potrebbe ricavare un bel libro” (Andrea Giannasi –
Tralerighe libri editore) E adesso eccolo qui: è stata quella frase in cui lui ha definito i miei
testi “un album di fotografie narrative” che mi ha fatto pensare a questo titolo.”
In questo libro “ci sei” dalla prima all’ultima pagina, spaziando tra gli argomenti più
disparati o a volte semplicemente guardandoti dentro e intorno per “cogliere” il non
detto di tanti… una narrazione coraggiosa. Quale tema ti ha messo più a dura prova?
“Uhm… bella domanda. Beh, se ci penso nessun argomento mi ha messo mai a dura prova. Ho
sempre parlato di cose che mi hanno toccato, che mi hanno colpito (negativamente o
positivamente), cose che mi sono capitate, incontri che ho fatto, posti che ho visitato. Beh
magari parlare di argomenti “scottanti” come la percezione del diverso o la difficoltà di essere
madre. Forse sono questi gli argomenti che mi hanno messo, come dici tu, più a dura prova.
Però sono sempre cose di cui ho scelto personalmente di parlare”.
Che effetto ti ha fatto “rileggerti” a distanza di mesi ed anni? E’ stato un ritrovarsi o ti
sei sentita smarrita tra tanti “pensieri ad alta voce”?
2. “Rileggermi mi fa sempre un effetto strano: ci sono sempre cose che penso avrei potuto dire
meglio, pezzi che avrei tagliato (e alcune cose le ho tolte per questo libro). Ma in fondo ho
ritrovato quella che sono. Una donna piena di contraddizioni e di dubbi.”
Avresti mai pensato che avrebbero dato vita ad un libro?
“Come ho detto prima, lo avevo fantasticato. Sai, io ero molto affezionata ad una rubrica che
fino a qualche anno fa Alessandro Baricco teneva su “Vanity Fair”, si chiamava “Archivio
General de Indias” e, senza voler azzardare nessun paragone, era un po’ come la mia rubrica:
lui sceglieva un argomento, un fatto, una scoperta, una persona… e ne parlava, spaziando e
riflettendo o approfondendo. Io mi incantavo ogni settimana a leggerlo, e spesso ne ho preso
ispirazione per la mia rubrica stessa (lo troverete citato nel mio libro). Poi lui stesso ha fatto
un libro con i suoi articoli (in verità tre libri), “Barnum”, “Barnum 2” e “Il nuovo Barnum”. Che
ovviamente sono nella mia libreria. Barnum significa “Evento o spettacolo sensazionale,
funambolico, spesso grottesco e pacchiano” e lui ha deciso di utilizzarlo proprio perché i suoi
articoli parlavano della follia del mondo. E adesso ho anche io il mio umile Barnum.”
Ricorrere a testi di canzoni per “chiudere” il cerchio delle tue riflessioni è un tuo
vezzo… se questo libro fosse una canzone, quale cantante l’avrebbe composta?
“A questa domanda molti potrebbero rispondere al posto mio, perché sanno chi sia il mio
idolo. In effetti lo cito spessissimo nei miei testi: Luciano Ligabue. E senz’altro potrebbe essere
lui l’artista di cui parli. Anche se mi piacciono molti altri cantanti come Brunori SAS, Niccolò
Fabi, Daniele Silvestri, Samuele Bersani… che si trovano fra le pagine.”
Un libro, una finestra sul mondo per raccontarsi e raccontare… Cosa è per te la
scrittura?
“Domanda impegnativa … la scrittura per me è prima di tutto la sorella della lettura. Poi
scrivere è il mio modo di riflettere, di rassettare le idee, di raccogliere i pensieri, di prendere
appunti sulla vita, appunti da tenere a mente per quando potranno tornarmi utili. Ma anche di
creare un mondo altro in cui sentirmi libera e diversa, raccontare e scoprire cose nuove. Un
mondo in cui mettermi alla prova.”
Una copertina che ti racconta, disegnata da Pompeo Colacicco, un artista che “legge nei
pensieri”… ce la descrivi?
“Approfitto doverosamente dell’occasione per ringraziare Pompeo Colacicco (che ho
conosciuto grazie a Marco Lozito, anche se pure qui devo dire grazie sempre a Lucio Romano:
è lui mi ha permesso di conoscere entrambi). Pompeo mi ha davvero stupita per la capacità
immediata che ha avuto di interpretare quello che volevo io. Mi ha fatto alcune domande
precise, quando gli ho chiesto se fosse disposto a darmi una mano per la copertina, e poi ha
realizzato quel disegno bellissimo. Mi ha fatto molto felice, perché per fare la lettera che si
vede in copertina ha utilizzato una vera lettera scritta dal mio prozio paterno che viveva negli
Stati Uniti nel 1953, che io conservo gelosamente. L’idea del far fluire le parole direttamente
dalle dita sulla carta, senza il passaggio dalla penna, è sua. Mi è piaciuta molto: è proprio
l’immagine delle parole che fluiscono dal profondo e si tramutano in segni scritti, eterni.”
Nella quarta di copertina troviamo una riflessione che Gianrico Carofiglio ti dedica…
Quanto ti ha emozionato “leggerti” nelle parole di uno dei tuoi autori preferiti?
“Quella per me è stata l’apoteosi. Quando gli ho chiesto se fosse disposto a scrivere qualcosa
per il mio libro, lui è stato subito disponibile: mi ha detto che la forma breve (come quella di
cui è composto “Istantanee temporali”) è una forma su cui lui riflette da tempo, e mi ha donato
un suo scritto che gli sembrava appropriato, lasciandomi libera di scegliere la frase che
3. preferivo. Spesso lui legge in anticipo le mie parole che vengono pubblicate su “la voce del
paese”. Insieme a Luciano Ligabue, credo che il suo sia il nome più citato nel libro. Avere il suo
“benestare” in quarta di copertina ha un valore inestimabile per me.”
“Tralerighe libri - la tua casa editrice - definisce i “Libri come pietre d’angolo”… Il tuo
libro lo è. In quale “angolo” lo collocheresti e perché?
“Libri come pietre d’angolo è una definizione che mi piace moltissimo. Che tu dica che il mio
libro lo è, mi lusinga molto. Dove lo collocherei… non è un romanzo, non è un saggio, è un
compendio sulla vita quotidiana, uno di quei libri che puoi leggere senza seguire un ordine
preciso: puoi decidere di cominciare dal principio, ma anche dalla fine o dal mezzo.
L’importante è partire dal titolo del brano. Perché i titoli sono importanti.”
Come visualizzi la presentazione del tuo libro in tempi di Covid?
Non la visualizzo per timore. Mi piacerebbe tanto poterlo presentare, fare una bella serata di
presentazione in stile Lucio Romano e Germana Surico, con le luci della sera, i profumi
dell’estate che s’affaccia, il fruscio dei vestiti, il vociare delle persone, l’emozione a fior di
pelle, la musica, i fiori, i sorrisi. Ma non si può progettare nulla: solo aspettare, e vedere come
si mettono le cose. Io, comunque, sono ottimista per difetto di carattere … vedremo. Quello
che è certo è che vorrò Lucio Romano al mio fianco.
Un pensiero ad alta voce dedicato al tuo libro…
Il primo pensiero che dedico al mio libro ha dentro te, Dalila Bellacicco. Perché sei tu la
principale “colpevole”. Nel 2015 l’idea di creare una mia rubrica su “La voce del paese” dal
titolo “Fotografando i pensieri” è stata tua. Ricordo bene quando proprio a Palazzo Romano,
dopo aver assistito alla presentazione del mio libro “Una foto ai pensieri”, mi proponesti di
scrivere qualcosa per il giornale. Io ne fui lusingata. E accettai. Beh, se ora siamo qui a parlare
di “Istantanee temporali” devo dire grazie prima di tutti a te. Per cui il pensiero ad alta voce
che dedico al mio libro è: GRAZIE, to whom it may concern.
DALILA BELLACICCO