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UNIVERSIA t)I PAVIA - FARMACOLOOIA MEDICA II.
pAVIA - p.zza Botta 10 - Iel. 36 765
Direttore : prof. FRANCANI()NI0 gERIE iHi'li{:,iir:-:.fl,%
11 giorno 2 Maggio 1g7g Ia s.v.r11.ma dava incarico aI sot
toscritLo, prof. Francantonio BERTE" nato a Milano iI 29.6.
1932' resi-dente a civenna (como) in via verdi D.3, Direttore
de11'rstituto di parmacologia Medica rr della universitE de_
g1i studi di pavia, di procedere ad accertamenti di laborato_
rio su:
CAI{PTONI DT ACQUA
Lo scopo delf incarico assegnatomi. era quel1o,
atto de,le risultanze del,'elaborato presentato
dopo aver preso
da1 prof.BfA-
il deposito
prolungati
NUCCI su campioni di acgua di Altavi1la, Sovizzo, Creazzo e
Basmar, dl rispondere al seguente quesito:
se Ie sostanze rinvenute ne1le acque in questione abbiano
adulterato o awelenato, oppure se abbiano contribuito ad
adulterare o awelenare le acque medesime.
Venivano concessi per le operazioni peritali e per
della relazi-one scritta 60 giornl, successivamente
di altri GO.
r campioni di acqua ai guali fa ri-ferimento ra presente rera_
zione sono parte dei prelievi effettuati nei pozz_ di Altavilla,
sovizzo, creazzo e Basmar ed utili zzati per gli accertamenti
anali-tici de1la composizione chimica eseguiti presso I rstitu_
to di chi-mi-ca Anaritica della universi_tE di Roma daI prof. Li_
berti.
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UNIVERSIA DI PAVIA. FARMACOLOOIA MEDICA
PAVIA - P.zza Botta l0 - Tel.36765
il'
Direttore: Prol. FRANCANI0NI0 BERIE
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I campioni di acqua sono stati
Carabini_eri di Milano sez ione
consegnati al sottoscritto dai
traduzioni.
PREMESSA SULL' IIIPOSTAZTONE DELLA RICERCA
La ricerca tossicologi-ca e stata condotta su11a scorta dei
risultati de1Ie indagini chimiche anaritiche su campioni di
acqua dei pozzi di Altavirla, sovizzo, creazzo e Basmar.
Tali indagini hanno evi-denzi-ato la presenza nerl,acqua di va_
rie sostanze organiche (tabelIa n.1). suIla base dei risurtati
deIIe suddette anarisi chimiche c stata data impostazione a1-
1a indagj-ne tossicologica, tenendo pri-ncipalmente in considera
zione i seguenti dati:
1 - i campioni di acqua prelevati d.ai pozzi Artavilla, sovizzo,
creazzo e Basmar, risultano contenere varie sostanze organi
che associate, tra le quali idrocarburi clorurati e alogeno-
composti aromatj-ci del tipo paraclorobenzotrifluoruro, 3-ni
trobenzotrifluoruro e dinitrobenzotrifl-uoruro;
2 - la composizj-one chimica detle acque suddette varia conside-
revormente da un campione all'aItro, sia dar punto di vista
qualitativo che quantitativo;
3 - tra Ie sostanze organiche trovate nei campioni di acqua, Vi
sono composti di cui E ben nota la tossicita per g1i anima_
1i supeiiori (cloroformio, tetracloruro di- carbonio, trieli
UNUERSITA DI PAVIA - FARMACOLOOIA MEI)ICA II.
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PAVIA - P.zza Botta l0 - Tel. 36765
Direttore : Prof. FRANCANT0NI0 BERIE
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I]EIr percloroetilene, metilcloroformio). La loro concentra_
zione ne1l'acqua c senza dubbio modesta e ad essa non e
possibile attribuire con certezza vn significato di noci_
vitE. Per contro non si pu6 escrudere a priori la tossici
ta di tali adur-terazioni in seguito ad esposizioni a rungo
termine, anche in considerazione del fatto che essi si tro
vano variamente associatj- nelle acque in esame;
sono presenti, in piccolissi-me quantitd, i1 paraclorobenzo
trifruoruro, i1 3-nitrobenzotrifluoruro e iI dinitrobenzo_
trifluoruro- Di tali composti non sono noti, aIla luce deI
1e attuari conoscenze, nE iI tipo nE il livelro derla even
tuale tossicj-ti per 1,uomo e per gli anj-maIi;
E stata accertata Ia presenza nei campioni di acqua di trac
ce di composti chimicamente non identificati;
viene esclusa Ia presenza dj- cloroaniline e di clorofenolo
nei campioni di acqua, nei guari tra 1'altro non si escru-
de che possano trovarsi altre sostanze organiche. eueste
tuttaviar se presenti, Si troverebbero in concentrazioni-
estremamente 1 imitate.
UNIVERSTTi t)I PAVIA - FARMACOLOGIA
FIVIA - P.zza Botta 10 - Tel. 36765
MEDICA II.
f,;'eticre : Prof. FRAI{CANT0Nl0 BERTE
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IMPOSTAZIONE DELLA RICERCA
Le concentrazioni estremElmente modeste dei composti organici
rilevati neI1'acqua di Altavilla, Sovi-zzo, Creazzo e Basmar,
rendono evidentemente impossibile uno studio tossicologico di
carattere acuto. E' stata perci6 studiata I'azione del1e acque
in esame su animali di laboratorio trattati con Ie acque stesse
per un periodo di 4 mesi, in sostituzione della normale "agua
fontis". GIi accertamenti tossj,cologici sono stati effettuati
su piD lotti di animali della stessa specie (mus musculus), deI
1a stessa etE e di ambo i sessi, a1lo scopo di correlare even-
tuali rilievi di tossicitE.con 1o specifico contenuto in sostan
ze organiche deI campione di acqua in esame.
E' da rilevare che 1a mancanza di notizie daIla letteratura
scienti-fica sulla tossicj-tE degli alogeno-composti aromatici ri
scontrati in alcuni rePerti di acqua, fa si che non si possa con
siderare esauriente, per una risposta aI quesito postomi, una
indagine tossicologica ordinaria realizzata sulle stesse acque
nei termini di tempo concessi per 1'espletamento 'della seguente
perizia. Si E ritenuto pertanto opportuno condurre, paraIIela-
mente aIle indagini di tossicitE cronica a medio termine, una
serie di esperimenti "mirati" suI dinitrobenzotrifluoruro, com
posto presente in guantit5 di 19,7 ppb nell'acqua di Basmar e
che sotto it profilo biochimico-farmacologico pud essere consi
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PAVIA - P.zza Botta 10 - Iel. 35 765
0irettore: Prol. FRANCANI0NI0 BERTE
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derato per i gruppi funzionali presenti nella sua molecola,
rappresentativo dej- vari alogeno-composti aromatici evidenzia
ti darre analisi chimiche neIle acque di sovizzo e di creazzo.
Si C inteso verificare se 1'esposizione at dinitrobenzotrifluo
ruro determina alterazioni biochimiche, che si possono sospet-
tare, data Ia natura di questa mo1eco1a, e comunque sicuramente
non rilevabili attraverso uno studio ordinario di tossiciti
cronica a medio o a lungo termine. In particolare, se si tiene
conto deIIa struttura chimica del dinitrobenzotrifluoruro, non
si pu6 escludere 1 I ipotesi di una sua trasformazj-one metabolica
nei tessuti degli animali superiori in metaboliti "reattivi".
Ci6, ad esempio, potrebbe verificarsi con la riduzione di un
nitrogruppo e della conseguente N-ossidazione de1 metabolita
aminico.
II significato tossj-cologico dei prodotti di trasformazione me-
tabolica dei nitrocomposti aromatici e dei loro metaboliti C
stato negli ultimi anni oggetto di motte indagini (Shugar o.,
Biochemical Aspects of Antimetabolj-tes and of Drug hydroxyla-
tion, Academic Press 1969; Brodie B.B. and Gillette J.R.,
Concepts in Biochemical Pharmacology, Springer 1971; Gorrod J.W.
Biological Oxidation of Nitrogen, Elsevier, Amsterdam 1978).
Una delle conseguenze deIla trasformazione metabolica di tali
nitrocomposti E rappresentata da alterazioni funzionali dei glo
buli rossi associate alla ossidazione della emoglobina in meta-
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ernogrobina, pigmento incapace di operare i-n trasporto di 02
neI sangue. 11 processo metaemoglobinizzante, per avere r!
pricazioni tossicologiche, rj-chiede in genere Ia esposizione
a dosi molto elevate della sostanza emotossica. Esso pertanto
non E da attendersi con 1e concentrazioni dej- nitrocomposti
aromatici alogenati ritrovati nei campioni delle acque in esa-
me. Tuttavia un'indagine sul potere metaemoglobinizzante d.e1
dinitrobenzotri-fluoruro sommi-nistrato in una unica dose in ani
mali di laboratorio, E stata considerata opportuna, nel1,ambi-
to della presente perl-zj-a, allo scopo di ottenere una verifj-ca
indiretta della formazione intraorganica di metaboliti "reatti
vi" di questo nitrocomposto. D'altra parte Ia struttura chimi-
ca e Ie caratteristiche chimico-fisiche de1 dinitrobenzotrifluo
ruro prospettano 1a possibilita deI1a sua interferenza con gIi
speciali sistemi enzimatici che nei tessutj- degli animali supe
riori intervengono tanto nei processj- dj- detossicazj-one metabo
Ij-ca, guanto nel metabolismo di alcuni ormoni. Interferenze di
questo tipo possono awenire anche con dosi molto modeste di
un certo agente chi-mico specialmente nel caso che esso si accu
muli nei tessuti come conseguenza di una esposizione continua.
Pertanto, lrultima fase delIa ricerca ha inteso verificare Ie
eventuali modificazioni funzi-ona1i- dei sistemi enzimati-ci mi--
crosomiali del fegato di ratto da parte del dinitrobenzotrifluo
ruro, preso come composto rappresentativo degli alogeno-nitrode
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rivati organici ritrovatj- nel1e acque in esame.
PIANO DELLA RICERCA
A) STUDI DI TOSSICITAI A MEDIO TERI,ITNE
Sono statj- usati n.1OO topi albini (mus musculus) di Tazza
Swiss, di ambo i sessi dell'etE di 5 settimane..Gli animalj- so
no stati stabulati in condizioni controllate i-n ambi-ente con
temperatura di 22-24"C e 50-608 di umiditd. Per f intera durata
deII'esperimento (10 settimane) gli animali- sono stati alimenta
ti con mangime Morini in pelIets. Alf inizio deII'esperimento i
topi sono stati suddivisi in dieci lotti di dieci animali cia-
scuno. Ogni lotto ha guindi ricevuto guotidianamente una delle
acque in esame oppure "agua fontis" (controlli) secondo il pro-
tocollo riportato nel1a tabella n.2.
Durante le 16 settimane del trattamento, sono stati controllati
it peso corporeo, iI consumo di acqua e quello di mangime. AI
termj-ne de1 trattamento sono stati effettuati i seguenti- control
li ematologici:
1) numero dj- eritrociti;
2) percentuale di emoglobina;
3 ) ematocr j-to;
4) numero di leucociti;
5) formula leucocitaria;
5) attivitE lattico-deidrogenasica sierica.
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Dopo il sacrificio degli animali si E proceduto infine all'esa
me macroscopico e microscopico dei principali organi.
RISULTATI
Peso corporeo e mortalitE
Netla tabella n.3 E riportato I'andamento del peso corPoreo
dei topi maschi di controllo e di quel1i trattati con acqua AI-
tavilla, Sovizzo, Creazzo e Basmar.
Si pud rilevare come nessun lotto degli animali trattati- presen-
ti differenze significative dell'incremento de1 Peso corporeo ri
spetto ai gruppi di conirollo.
Durante iI trattamento Ia mortalita (tabella n-4) non ha presen
tato differenze tra controlli e trattati, rientrando, in termini
quantitativi, nei valori che si riscontrano normalmente in que-
sta specie animale durante studi di tossicit5 a medio o a lungo
termi-ne. L'esame autoptico condotto sugli animali deceduti duran
te l'esperimento ha rilevato quanto segue:
Anj-male n.4 (maschio controllo): quadro di peritonite e soffusio
ni emorragiche Polmonari.
Animale n.3 (maschio trattato con acqua Altavilla): boncopolmoni
te.
Animale n.5 (maschio trattato con acqua Creazzo): erosioni emor-
ragiche intestinali disseminate-
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Botta l0 - Iel. 36 765PAVIA - P.za
Direttore : Prof. FRANCANTONIO BERTE
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Animale n.8 e 1O (maschi trattatj- con acqua Basmar): broncopol-
moniti.
Animale n.6 (femmina controllo): assenza di lesioni viscerali
macroscopiche.
Animale n.1 (femmina trattata con acqua A1tavilla) : enterite ca
tarrale.
Animale n.5 (femmina trattata con acqua Sovizzo)? peritonite.
Nella tabella n.5 C riportato I'andamento del peso corporeo
di topi femmine di controllo e di quel1i trattati con i campioni
di acqua A1tavilla, Sovizzo, Creazzo e Basmar. Anche ne1le femmi
ne non sono state rilevate differenze deII'andamento deI peso
corporeo tra controlli e trattati nel corso di 4 mesi di speri-
mentazione.
Durante iI trattamento Ia mortalita degli animali di sesso femmi
nile (tabella n.6) non ha mostrato differenze tra controlli e
trattati.
Consumo di mangime e di acqua
Nelle tabelle n.7 e n.8 E riportato iI consumo medio di mangi-
me dej- topi maschi e femmine di controllo o trattati con acqua Al
taviIla, Sovizzo, Creazzo e Basmar.
NeIIe tabelle n.9 e n.1O C riportato il consumo medio di acgua
dei topi maschi e femmine di controllo e di quelli trattati con
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Direttore: Prot. FRAflCANT0N|0 BERIT
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acqua Altavilla, SovLzzo, Creazzo e Basmar.
DaIl'analisi dei dati si deduce che non vi sono differenze nel
consumo di mangime e di acqua tra controlli e trattati per la
intera durata deI1'esperimento.
Ne1le tabelle n.11 e n.12 sono riportati i risultati degri
esami ematologici eseguiti su topi maschi e femmine di controllo
e trattati con acqua A1tavi11a, sovizzo, creazzo e Basmar.
Non si evidenziano variazioni significative dei vari parametri
associate aI trattamento con 1'acgua.
caratteristiche macroscopiche e microscopiche negri organi
L'esame macroscopico effettuato sui principali organi degli
animalj- der gruppo di controrlo e di querli trattati con acqua
Altavj-I1a, SovLzzo, Creazzo e Basmar non ha evidenziato altera-
zioni attribuibili ar trattamento con re acque stesse.
In accordo con tali conclusioni, 1'esame microscopico dei princi
pali organi non ha rivelato reperti- patologici o comunque altera
zioni riferibili ai trattamenti condotti. In un animale maschio
di controllo E stato rj-levato a carico deI fegato un modesto gua
dro di metamorfosi vacuolare con rarissimi infiltrati parvicellu
lari parenchimali
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In una femmina trattata con acqua Creazzo e in un animale maschio
trattato con acqua Basmar sono state rilevate a Iivello renale
modeste lesioni de1 tubulo contorto prossimale Ie guali tutta-
via si possono considerare di non raro riscontro nel1a patolo-
gia spontanea di questa specie animale.
CONCLUSIONI
Gli esperimenti di tossicitE a medio termine su1 topo non han
no fornito elementi indicativj- della noci-vit5 del1e acque Altavil
Ia, Sovizzo, Creazzo e Basmar per Ia specj-e animale considerata.
In particolare, I'andamento delle curve di accrescimento pondera-
Ie, iI consumo di acqua e di mangime, le caratteristiche ematolo-
giche ed ematochimiche e i reperti autopti-ci macroscopici- e mj-cro
scopici non risultano significativamente modificati negli animali
trattati con i campioni di acqua in esame rispetto ai controlli
mantenuti con "aqua fontis".
Si pud quindi concludere che Ie acque Altavilla, Sovizzo, Creazzo
e Basmar somministrate giornalmente per un periodo di 16 settima-
ne nel topo in quantiti corrispondente all'ordinario consumo di
acqua di questa specie animale, risultano ben tollerate, non in-
cidono sui processi deII'accrescimento, non influenzano sfavore-
volmente i principali parametri fisiologici e sono prive di effet
ti lesivi sulla morfologia macroscopica e microscopica degli or-
gani de1 t6po.
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B) STUDT SULL'ATTIVTTA' BIoLoGIcA DEi :NITROBENZOTRIF'LUORUR,O
1) Azione metaemoglobinizzante nei :'.rtta
N.18 ratti dl ceppo Wistar di *n. i sessi sono stati
trattati per via orale con una solugi+ne oleosa di dinitro
benzotrifluoruro a1le dosi e con Ie +nrdalit5 riportate nel
1a tabella n. 1 3.
A vari intervalli di tempo dal tratt.luento (o dall'ultimo
trattamento nel caso di somministrapli'ni ripetute) gIi ani-
mali sono stati sacrj-ficati j-n leguer.a anestesia eterea e
sul sangue si E proceduto a1la detet.urloazlone delIa metaemo
globinemia secondo iI metodo di Evell,n e Mallory riportato
da Henry e CoI1. (Clinical Chemistr,1,, Prlnciples and Technics,
Harper and Row New york 1964, p.74tt),
f risultati ottenuti sono riassuntl trella tebella n.13.
Si rileva che iI trattamento con dJrrll,robenzotri-fluoruro sia
Per singola somministrazione che do;.rp Lrattamenti ripetuti
non comporta Ia formazione dj- metaelt()globlna fino a dosi di
5OO mgrlkg. AIla dose di 5OO mgrlkg t1 dlnltrobenzotrifluoruro
Provoca generalmente reazioni to66 I rtlr (dlsPnea, cianosi, ecc. )
NeI corso del presente esperimento Fl A assistito in due casj-
aI decesso deII'animale nelle ore ltttutedlaLamente successive
alla somministrazione del composto, QLb ta ritenere che la do
se pit alta adoperata sia vicina alla doee letaIe media della
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specie animale in studio.
2) Azione deI dinitrobenzotrifluoruro sui sistemi enzimatici mi-
crosomiali de1 fegato di ratto.
Lrazione del dinitrobenzotrifluoruro sulle attivitA enzi-
matiche metaboJ-LzzanL,r deIla frazione microsomiale de1 fegato
di ratto E stata studiata in vivo rnediante somministrazione
per via orale deI composto in animali adulti di sesso femmini
Ie fino a dosi di 5OO mgrzkg. A distanza dj_ 24 h dal trattamen
to (o dal1ruItj-mo trattamento nel caso di trattamenti ripetu-
ti) gti animalj- erano sacrificati e i1 fegato, immediatamente
prelevato, venj-va omogenizzato in 3 volumi di KCI 1.158 in ba-
gno di ghiaccio. GIi omogenatj- venivano quindi centrifugati a
9600 g per 15 min a 4 oC mediante centrifuga Beckman mod.TJ/6.
11 sopranatante cosi ottenuto veniva centrifugato a 105.OOO g
per 60 min a 4 oc con ultracentrifuga Beckman mod.Ls/so. si
sospendeva i1 precipitato in KCl 1 .1 58 e Ia sospensione ottenu
ta veniva utilizzata per I'allestimento di preparazioni enzima
tiche con I'aggiunta di cofattori e di elementi inorganici co-
me descritto da Fouts e pottz (J.pharmac.exp.Ther. 1971, 179,
91). Su11e Preparazioni enzimati-che si e studiata I'atti-vitE
N-demetilasica adoperando come substrato Ia aminopirina (La Du
e ColI., J.Biol.Chem. 1955, 214, 741) e Ia idrossilazione
dellranilina a p-aminofenolo (Archakov e Co1l., Biochem.pharma T
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Direttore : Prof. FRANCANT0N|0 BERTE
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col. , 1974, 23, 1053). Le capacj-t! metabolizzanLi dei prepa-
rati sono state espresse in nanomoli di metabolita prodotto
per mg di fegato fresco per min dj_ incubazione.
NeIla tabella n.14 sono ri-portati- i risultati relativi- arla
N-demetilazione ossidativa e Ie modificazioni indotte dar
trattamento con dinitrobenzotrifluoruro per 4 giorni a dosi
variabilj- da 1OO a 5OO mgrzkg die.
Si rj-Ieva come I'attivitE enzimatica non subisca signifj-cati
ve modi-fi-cazioni per effetto deI trattamento con dinitroben-
zotrifruoruro a1la dose di 1oo mg/kg e di 5oo mg/kg. 11 peso
der fegato risurta sostanzialmente immodificato.
Nel1a tabella n.15 e neIla figura n.1 sono riportati i risur
tati relativi alra idrossilazione deII'anilina nei preparati
microsomiali epatici di ratto e 91i effetti de1 trattamento
con dini-trobenzotrifluoruro per 1 o 4 giorni in singola dose
giornaliera di 1OO o 5OO mgrlkg.
Lrattivit5 idrossilativa viene significatj-vamente inibita dal
dinitrobenzotrifluoruro, passando da o,121 nmori/mg/min nei
controlli a o,o9 nmori/mg/mLn nei trattatj- con 1oo mg/kg e
a O,07 nmoli/mg/min nei trattati con 5OO mglkg.
come appare ne1la taberla n.15, f influenza negativa der diq!
trobenzotrifluoruro sulla capacit5 der fegato di ratto di me-
tabolj-zzare lranilina persiste per armeno 4 giorni dopo iI
trattamento delr'animare con una singola dose. Nelra presente
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ricerca non sono stati presi in esame intervalli di tempo
piU lunghi tra Ia somministrazione de1 dinitrobenzotrifluo-
ruro e Ia valutazione dellrattivit5 enzimatica metaboLLzzan
te del fegato.
rn conclusione i risultati dimostrano Irattitudine de1 dini
trobenzotrifluoruro ad interferire nelle funzioni dei siste
mi enzimatici microsomi-ali che metabolizzano substrati chi-
mj-cj- di tipo rr, come 1'aniIina. 11 fatto che lrattivit5 de
metilasica non venga influenzata fa pensare che f inibizione
funzionare non dipenda da un turbamento generalizzaLo del
metabolismo dellrepatocita guanto da una speci-f ica j-nterfe-
renza del dinitrobenzotrifl-uoruro nella via metabolica che
determina 1'ossidazione j-n anello de1le sostanze organiche
aromatiche.
Non E possibile su1Ia sola base di questi dati dire quat,E
11 meccanismo dellreffetto inibitorio ed in particolare se 1a
sua persistenza sia dovuta a1la prolungata fissazione der di
nitrobenzotrifluoruro ne1 parenchima epatico.
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PAVIA - P.zza Botta 10 - Tel. 35 765
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CONCLUSIONI GENERALT
Gli esperimenti descritti ne1la presente relazione sono stati
condotti allo scopo di accertare Ia nociviti dei reperti di ac-
qua di AItavilla, Sovizzo, Creazzo e Basmar somministrati cronica
mente nel topo.
Si e inteso pure accertare iI possesso da parte de1 dinitrobenzo-
trifluoruro di alcune proprietd farmacologiche-bj-ochimiche signi-
ficative ai fini di una piD approfondita caratteri-zzaz,{one tossi-
cologica, considerando il dinitrobenzotrifluoruro come composto
rappresentativo degli alogeno-nj-tro-derivati organici riscontrati
nelle acqlue dei quali aI momento attuale si hanno notj-zie estrema
mente limitate riguardo aIla tossicit5 a breve, medio e lungo ter
mine negli animali superiori.
I risultati delf indagine di tossicj-tE cronica a medj-o termine con
dotta nel topo non hanno messo in evidenza alcun dato che si possa
ritenere a favore della nocivitE dell'acgua di Altavilla, SovLzzo,
Creazzo e Basmar nella specie animale in esame dopo trattamento
giornaliero per la durata di quattro mesi. Cid appare dalla assen-
za di effetti sfavorevoli suII'andamento de1 peso corporeo, su1
consumo di acqua e di mangime e sulle caratteristiche ematologiche
ed ematochimiche oltre che dalla assenza di reperti patologici
aII'esame macroscopico e microscopico dei varj- organi.
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Le indagini biochimiche nel ratto hanno dimostrato la mancanza
di effetti del dinitrobenzotrifluoruro suI pigmento emoglobini-
co sino a dosi di 5OO mglkg.
Alle dosi di 1OO e 5OO mg/kg iI dinitrobenzotrifluoruro influen-
za Per contro lrattivitE delle farmaco-ossidasi mj-crosomiali epa
tiche provocando una significativa riduzione delIa capacit5 del
fegato di metabolizzare sostanze chimj-che der tipo anilina.
fI dinitrobenzotrifluoruro non ha per contro effetti sullrattivi
tE N-demetilasica epatica grazie a1la quale avviene Ia detossica
zione metabolica dj- un gran numero dj- sostanze chimiche esogene
da parte deII'organismo.
L'effetto del dinitrobenzotrifluoruro sui poteri detossicanti
epatici- del ratto risulta persistente nel tempo.
Va rilevato che 1a suddetta azione del fegato e stata riscontra-
ta con quantitA di dinitrobenzotrifluoruro che sono superiori di
molti ordini di grandezza a quelle presenti ne1 campione di acqfua
Basmar oggetto delIa presente indagine.
La sicurezza che anatoghi effetti si abbiano o meno anche a pic-
cole concentrazionj- nella stessa specie animale si potrebbe avere
solo attraverso esperimenti di lunga durata e con studi atti ad
accertare la distribuzione del dinitrobenzotrifluoruro negli orga
ni e il suo eventuale accumulo per esposi-zione ripetuta.
In conclusione, dai risultati della presente indagine, si pud af-
fermare, in rj-sposta al quesito postomi, che Ie sostanze rinvenute
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Direttore: Prot. FRANCANI0NI0 BERTE 18
nerle acgue di Artavilla, sovizzo, creazzo e Basmar non hanno av-
verenato nE contribuj-to ad awelenare le acque medesime. occorre
tuttavia tener presente che un giudizio definitivo sulla nocivitE
di tutte le sostanze adulteranti rinvenute in combinazione nelle
acque non pud prescindere dalIa acquisizione di dati surl_e pro_
prietE biofarmacologiche e su1 destino intraorganico dei vari
nitro-alogeno-derivatl organici ritrovati assj-eme aIle molecole
con caratteristiche tossicol0giche meglio conosciute.
j
il

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  • 1. UNIVERSIA t)I PAVIA - FARMACOLOOIA MEDICA II. pAVIA - p.zza Botta 10 - Iel. 36 765 Direttore : prof. FRANCANI()NI0 gERIE iHi'li{:,iir:-:.fl,% 11 giorno 2 Maggio 1g7g Ia s.v.r11.ma dava incarico aI sot toscritLo, prof. Francantonio BERTE" nato a Milano iI 29.6. 1932' resi-dente a civenna (como) in via verdi D.3, Direttore de11'rstituto di parmacologia Medica rr della universitE de_ g1i studi di pavia, di procedere ad accertamenti di laborato_ rio su: CAI{PTONI DT ACQUA Lo scopo delf incarico assegnatomi. era quel1o, atto de,le risultanze del,'elaborato presentato dopo aver preso da1 prof.BfA- il deposito prolungati NUCCI su campioni di acgua di Altavi1la, Sovizzo, Creazzo e Basmar, dl rispondere al seguente quesito: se Ie sostanze rinvenute ne1le acque in questione abbiano adulterato o awelenato, oppure se abbiano contribuito ad adulterare o awelenare le acque medesime. Venivano concessi per le operazioni peritali e per della relazi-one scritta 60 giornl, successivamente di altri GO. r campioni di acqua ai guali fa ri-ferimento ra presente rera_ zione sono parte dei prelievi effettuati nei pozz_ di Altavilla, sovizzo, creazzo e Basmar ed utili zzati per gli accertamenti anali-tici de1la composizione chimica eseguiti presso I rstitu_ to di chi-mi-ca Anaritica della universi_tE di Roma daI prof. Li_ berti. -r*-,.t ;' , ,f(.i tlo',;-' l) r, i p*r I
  • 2. UNIVERSIA DI PAVIA. FARMACOLOOIA MEDICA PAVIA - P.zza Botta l0 - Tel.36765 il' Direttore: Prol. FRANCANI0NI0 BERIE 2- I campioni di acqua sono stati Carabini_eri di Milano sez ione consegnati al sottoscritto dai traduzioni. PREMESSA SULL' IIIPOSTAZTONE DELLA RICERCA La ricerca tossicologi-ca e stata condotta su11a scorta dei risultati de1Ie indagini chimiche anaritiche su campioni di acqua dei pozzi di Altavirla, sovizzo, creazzo e Basmar. Tali indagini hanno evi-denzi-ato la presenza nerl,acqua di va_ rie sostanze organiche (tabelIa n.1). suIla base dei risurtati deIIe suddette anarisi chimiche c stata data impostazione a1- 1a indagj-ne tossicologica, tenendo pri-ncipalmente in considera zione i seguenti dati: 1 - i campioni di acqua prelevati d.ai pozzi Artavilla, sovizzo, creazzo e Basmar, risultano contenere varie sostanze organi che associate, tra le quali idrocarburi clorurati e alogeno- composti aromatj-ci del tipo paraclorobenzotrifluoruro, 3-ni trobenzotrifluoruro e dinitrobenzotrifl-uoruro; 2 - la composizj-one chimica detle acque suddette varia conside- revormente da un campione all'aItro, sia dar punto di vista qualitativo che quantitativo; 3 - tra Ie sostanze organiche trovate nei campioni di acqua, Vi sono composti di cui E ben nota la tossicita per g1i anima_ 1i supeiiori (cloroformio, tetracloruro di- carbonio, trieli
  • 3. UNUERSITA DI PAVIA - FARMACOLOOIA MEI)ICA II. 4- 5- 6- PAVIA - P.zza Botta l0 - Tel. 36765 Direttore : Prof. FRANCANT0NI0 BERIE 3- I]EIr percloroetilene, metilcloroformio). La loro concentra_ zione ne1l'acqua c senza dubbio modesta e ad essa non e possibile attribuire con certezza vn significato di noci_ vitE. Per contro non si pu6 escrudere a priori la tossici ta di tali adur-terazioni in seguito ad esposizioni a rungo termine, anche in considerazione del fatto che essi si tro vano variamente associatj- nelle acque in esame; sono presenti, in piccolissi-me quantitd, i1 paraclorobenzo trifruoruro, i1 3-nitrobenzotrifluoruro e iI dinitrobenzo_ trifluoruro- Di tali composti non sono noti, aIla luce deI 1e attuari conoscenze, nE iI tipo nE il livelro derla even tuale tossicj-ti per 1,uomo e per gli anj-maIi; E stata accertata Ia presenza nei campioni di acqua di trac ce di composti chimicamente non identificati; viene esclusa Ia presenza dj- cloroaniline e di clorofenolo nei campioni di acqua, nei guari tra 1'altro non si escru- de che possano trovarsi altre sostanze organiche. eueste tuttaviar se presenti, Si troverebbero in concentrazioni- estremamente 1 imitate.
  • 4. UNIVERSTTi t)I PAVIA - FARMACOLOGIA FIVIA - P.zza Botta 10 - Tel. 36765 MEDICA II. f,;'eticre : Prof. FRAI{CANT0Nl0 BERTE 4- IMPOSTAZIONE DELLA RICERCA Le concentrazioni estremElmente modeste dei composti organici rilevati neI1'acqua di Altavilla, Sovi-zzo, Creazzo e Basmar, rendono evidentemente impossibile uno studio tossicologico di carattere acuto. E' stata perci6 studiata I'azione del1e acque in esame su animali di laboratorio trattati con Ie acque stesse per un periodo di 4 mesi, in sostituzione della normale "agua fontis". GIi accertamenti tossj,cologici sono stati effettuati su piD lotti di animali della stessa specie (mus musculus), deI 1a stessa etE e di ambo i sessi, a1lo scopo di correlare even- tuali rilievi di tossicitE.con 1o specifico contenuto in sostan ze organiche deI campione di acqua in esame. E' da rilevare che 1a mancanza di notizie daIla letteratura scienti-fica sulla tossicj-tE degli alogeno-composti aromatici ri scontrati in alcuni rePerti di acqua, fa si che non si possa con siderare esauriente, per una risposta aI quesito postomi, una indagine tossicologica ordinaria realizzata sulle stesse acque nei termini di tempo concessi per 1'espletamento 'della seguente perizia. Si E ritenuto pertanto opportuno condurre, paraIIela- mente aIle indagini di tossicitE cronica a medio termine, una serie di esperimenti "mirati" suI dinitrobenzotrifluoruro, com posto presente in guantit5 di 19,7 ppb nell'acqua di Basmar e che sotto it profilo biochimico-farmacologico pud essere consi
  • 5. UNIVERSIA DI PAVIA - FARMACOLOGIA MEDICA II. PAVIA - P.zza Botta 10 - Iel. 35 765 0irettore: Prol. FRANCANI0NI0 BERTE 5- derato per i gruppi funzionali presenti nella sua molecola, rappresentativo dej- vari alogeno-composti aromatici evidenzia ti darre analisi chimiche neIle acque di sovizzo e di creazzo. Si C inteso verificare se 1'esposizione at dinitrobenzotrifluo ruro determina alterazioni biochimiche, che si possono sospet- tare, data Ia natura di questa mo1eco1a, e comunque sicuramente non rilevabili attraverso uno studio ordinario di tossiciti cronica a medio o a lungo termine. In particolare, se si tiene conto deIIa struttura chimica del dinitrobenzotrifluoruro, non si pu6 escludere 1 I ipotesi di una sua trasformazj-one metabolica nei tessuti degli animali superiori in metaboliti "reattivi". Ci6, ad esempio, potrebbe verificarsi con la riduzione di un nitrogruppo e della conseguente N-ossidazione de1 metabolita aminico. II significato tossj-cologico dei prodotti di trasformazione me- tabolica dei nitrocomposti aromatici e dei loro metaboliti C stato negli ultimi anni oggetto di motte indagini (Shugar o., Biochemical Aspects of Antimetabolj-tes and of Drug hydroxyla- tion, Academic Press 1969; Brodie B.B. and Gillette J.R., Concepts in Biochemical Pharmacology, Springer 1971; Gorrod J.W. Biological Oxidation of Nitrogen, Elsevier, Amsterdam 1978). Una delle conseguenze deIla trasformazione metabolica di tali nitrocomposti E rappresentata da alterazioni funzionali dei glo buli rossi associate alla ossidazione della emoglobina in meta-
  • 6. UNIVERSIA DI PAVIA - FARMACOLOOIA PAVIA - P.zza Botta 10 - Iel. 36 765 MEDICA II. Direttore : Prof. FRANCANTONI0 BERTE 5- ernogrobina, pigmento incapace di operare i-n trasporto di 02 neI sangue. 11 processo metaemoglobinizzante, per avere r! pricazioni tossicologiche, rj-chiede in genere Ia esposizione a dosi molto elevate della sostanza emotossica. Esso pertanto non E da attendersi con 1e concentrazioni dej- nitrocomposti aromatici alogenati ritrovati nei campioni delle acque in esa- me. Tuttavia un'indagine sul potere metaemoglobinizzante d.e1 dinitrobenzotri-fluoruro sommi-nistrato in una unica dose in ani mali di laboratorio, E stata considerata opportuna, nel1,ambi- to della presente perl-zj-a, allo scopo di ottenere una verifj-ca indiretta della formazione intraorganica di metaboliti "reatti vi" di questo nitrocomposto. D'altra parte Ia struttura chimi- ca e Ie caratteristiche chimico-fisiche de1 dinitrobenzotrifluo ruro prospettano 1a possibilita deI1a sua interferenza con gIi speciali sistemi enzimatici che nei tessutj- degli animali supe riori intervengono tanto nei processj- dj- detossicazj-one metabo Ij-ca, guanto nel metabolismo di alcuni ormoni. Interferenze di questo tipo possono awenire anche con dosi molto modeste di un certo agente chi-mico specialmente nel caso che esso si accu muli nei tessuti come conseguenza di una esposizione continua. Pertanto, lrultima fase delIa ricerca ha inteso verificare Ie eventuali modificazioni funzi-ona1i- dei sistemi enzimati-ci mi-- crosomiali del fegato di ratto da parte del dinitrobenzotrifluo ruro, preso come composto rappresentativo degli alogeno-nitrode i 4 I i .,,
  • 7. UNIVERSIA DI PAVIA - FARMACOLOoIA MEDICA PAYIA - P-aa Botta'10 - Tel. 36 765 il' .J Direttore: Prol. FRANCANT0NI0 EERII 7- rivati organici ritrovatj- nel1e acque in esame. PIANO DELLA RICERCA A) STUDI DI TOSSICITAI A MEDIO TERI,ITNE Sono statj- usati n.1OO topi albini (mus musculus) di Tazza Swiss, di ambo i sessi dell'etE di 5 settimane..Gli animalj- so no stati stabulati in condizioni controllate i-n ambi-ente con temperatura di 22-24"C e 50-608 di umiditd. Per f intera durata deII'esperimento (10 settimane) gli animali- sono stati alimenta ti con mangime Morini in pelIets. Alf inizio deII'esperimento i topi sono stati suddivisi in dieci lotti di dieci animali cia- scuno. Ogni lotto ha guindi ricevuto guotidianamente una delle acque in esame oppure "agua fontis" (controlli) secondo il pro- tocollo riportato nel1a tabella n.2. Durante le 16 settimane del trattamento, sono stati controllati it peso corporeo, iI consumo di acqua e quello di mangime. AI termj-ne de1 trattamento sono stati effettuati i seguenti- control li ematologici: 1) numero dj- eritrociti; 2) percentuale di emoglobina; 3 ) ematocr j-to; 4) numero di leucociti; 5) formula leucocitaria; 5) attivitE lattico-deidrogenasica sierica. ! I I i
  • 8. ; l UNIVERSIA DI PAVIA - FARMACOLOOIA MEDICA II. PAYIA - P.zza Botta 10 - Tel. 36765 Direttore : Prof. FRANCAT'IT0N|0 BERTT 8 Dopo il sacrificio degli animali si E proceduto infine all'esa me macroscopico e microscopico dei principali organi. RISULTATI Peso corporeo e mortalitE Netla tabella n.3 E riportato I'andamento del peso corPoreo dei topi maschi di controllo e di quel1i trattati con acqua AI- tavilla, Sovizzo, Creazzo e Basmar. Si pud rilevare come nessun lotto degli animali trattati- presen- ti differenze significative dell'incremento de1 Peso corporeo ri spetto ai gruppi di conirollo. Durante iI trattamento Ia mortalita (tabella n-4) non ha presen tato differenze tra controlli e trattati, rientrando, in termini quantitativi, nei valori che si riscontrano normalmente in que- sta specie animale durante studi di tossicit5 a medio o a lungo termi-ne. L'esame autoptico condotto sugli animali deceduti duran te l'esperimento ha rilevato quanto segue: Anj-male n.4 (maschio controllo): quadro di peritonite e soffusio ni emorragiche Polmonari. Animale n.3 (maschio trattato con acqua Altavilla): boncopolmoni te. Animale n.5 (maschio trattato con acqua Creazzo): erosioni emor- ragiche intestinali disseminate- 't
  • 9. UNIVERSIA DI PAVIA - FARMACOLOOIA MEDICA Botta l0 - Iel. 36 765PAVIA - P.za Direttore : Prof. FRANCANTONIO BERTE 9- Animale n.8 e 1O (maschi trattatj- con acqua Basmar): broncopol- moniti. Animale n.6 (femmina controllo): assenza di lesioni viscerali macroscopiche. Animale n.1 (femmina trattata con acqua A1tavilla) : enterite ca tarrale. Animale n.5 (femmina trattata con acqua Sovizzo)? peritonite. Nella tabella n.5 C riportato I'andamento del peso corporeo di topi femmine di controllo e di quel1i trattati con i campioni di acqua A1tavilla, Sovizzo, Creazzo e Basmar. Anche ne1le femmi ne non sono state rilevate differenze deII'andamento deI peso corporeo tra controlli e trattati nel corso di 4 mesi di speri- mentazione. Durante iI trattamento Ia mortalita degli animali di sesso femmi nile (tabella n.6) non ha mostrato differenze tra controlli e trattati. Consumo di mangime e di acqua Nelle tabelle n.7 e n.8 E riportato iI consumo medio di mangi- me dej- topi maschi e femmine di controllo o trattati con acqua Al taviIla, Sovizzo, Creazzo e Basmar. NeIIe tabelle n.9 e n.1O C riportato il consumo medio di acgua dei topi maschi e femmine di controllo e di quelli trattati con lt' 4
  • 10. .a UNIVERSIA DI PAVIA. FARMACOLOOIA MEDICA II. PAVIA - P.zza Boila l0 - Tel. 36 7EE Direttore: Prot. FRAflCANT0N|0 BERIT 1 O acqua Altavilla, SovLzzo, Creazzo e Basmar. DaIl'analisi dei dati si deduce che non vi sono differenze nel consumo di mangime e di acqua tra controlli e trattati per la intera durata deI1'esperimento. Ne1le tabelle n.11 e n.12 sono riportati i risultati degri esami ematologici eseguiti su topi maschi e femmine di controllo e trattati con acqua A1tavi11a, sovizzo, creazzo e Basmar. Non si evidenziano variazioni significative dei vari parametri associate aI trattamento con 1'acgua. caratteristiche macroscopiche e microscopiche negri organi L'esame macroscopico effettuato sui principali organi degli animalj- der gruppo di controrlo e di querli trattati con acqua Altavj-I1a, SovLzzo, Creazzo e Basmar non ha evidenziato altera- zioni attribuibili ar trattamento con re acque stesse. In accordo con tali conclusioni, 1'esame microscopico dei princi pali organi non ha rivelato reperti- patologici o comunque altera zioni riferibili ai trattamenti condotti. In un animale maschio di controllo E stato rj-levato a carico deI fegato un modesto gua dro di metamorfosi vacuolare con rarissimi infiltrati parvicellu lari parenchimali t t
  • 11. UNIVERSIA DI PA,IA - FARMACOLOOIA 1l,1EDICA II. PAYIA - P.zza Botta 10 - Tel, 36 765 Direttore : Pro{. FRANCANT0NI0 BERTE 11 In una femmina trattata con acqua Creazzo e in un animale maschio trattato con acqua Basmar sono state rilevate a Iivello renale modeste lesioni de1 tubulo contorto prossimale Ie guali tutta- via si possono considerare di non raro riscontro nel1a patolo- gia spontanea di questa specie animale. CONCLUSIONI Gli esperimenti di tossicitE a medio termine su1 topo non han no fornito elementi indicativj- della noci-vit5 del1e acque Altavil Ia, Sovizzo, Creazzo e Basmar per Ia specj-e animale considerata. In particolare, I'andamento delle curve di accrescimento pondera- Ie, iI consumo di acqua e di mangime, le caratteristiche ematolo- giche ed ematochimiche e i reperti autopti-ci macroscopici- e mj-cro scopici non risultano significativamente modificati negli animali trattati con i campioni di acqua in esame rispetto ai controlli mantenuti con "aqua fontis". Si pud quindi concludere che Ie acque Altavilla, Sovizzo, Creazzo e Basmar somministrate giornalmente per un periodo di 16 settima- ne nel topo in quantiti corrispondente all'ordinario consumo di acqua di questa specie animale, risultano ben tollerate, non in- cidono sui processi deII'accrescimento, non influenzano sfavore- volmente i principali parametri fisiologici e sono prive di effet ti lesivi sulla morfologia macroscopica e microscopica degli or- gani de1 t6po. / ' ! ! I I { II il
  • 12. UNI/ERSIA I)I PAVIA. FARMACOLOOIA MEDICA II. PAVIA - p.za Botta l0 - Iet. 36 765 Direttore: prof. FRANCANT0NI0 gERIE 12 B) STUDT SULL'ATTIVTTA' BIoLoGIcA DEi :NITROBENZOTRIF'LUORUR,O 1) Azione metaemoglobinizzante nei :'.rtta N.18 ratti dl ceppo Wistar di *n. i sessi sono stati trattati per via orale con una solugi+ne oleosa di dinitro benzotrifluoruro a1le dosi e con Ie +nrdalit5 riportate nel 1a tabella n. 1 3. A vari intervalli di tempo dal tratt.luento (o dall'ultimo trattamento nel caso di somministrapli'ni ripetute) gIi ani- mali sono stati sacrj-ficati j-n leguer.a anestesia eterea e sul sangue si E proceduto a1la detet.urloazlone delIa metaemo globinemia secondo iI metodo di Evell,n e Mallory riportato da Henry e CoI1. (Clinical Chemistr,1,, Prlnciples and Technics, Harper and Row New york 1964, p.74tt), f risultati ottenuti sono riassuntl trella tebella n.13. Si rileva che iI trattamento con dJrrll,robenzotri-fluoruro sia Per singola somministrazione che do;.rp Lrattamenti ripetuti non comporta Ia formazione dj- metaelt()globlna fino a dosi di 5OO mgrlkg. AIla dose di 5OO mgrlkg t1 dlnltrobenzotrifluoruro Provoca generalmente reazioni to66 I rtlr (dlsPnea, cianosi, ecc. ) NeI corso del presente esperimento Fl A assistito in due casj- aI decesso deII'animale nelle ore ltttutedlaLamente successive alla somministrazione del composto, QLb ta ritenere che la do se pit alta adoperata sia vicina alla doee letaIe media della I t
  • 13. UNIVERSIA t)I PAVIA - FARMACOLOGIA MEDICA II. PAVIA - P.za Botta 10 - Tel. 36765 Direttore : Prof. FRANCANTONIO BERTE 13 specie animale in studio. 2) Azione deI dinitrobenzotrifluoruro sui sistemi enzimatici mi- crosomiali de1 fegato di ratto. Lrazione del dinitrobenzotrifluoruro sulle attivitA enzi- matiche metaboJ-LzzanL,r deIla frazione microsomiale de1 fegato di ratto E stata studiata in vivo rnediante somministrazione per via orale deI composto in animali adulti di sesso femmini Ie fino a dosi di 5OO mgrzkg. A distanza dj_ 24 h dal trattamen to (o dal1ruItj-mo trattamento nel caso di trattamenti ripetu- ti) gti animalj- erano sacrificati e i1 fegato, immediatamente prelevato, venj-va omogenizzato in 3 volumi di KCI 1.158 in ba- gno di ghiaccio. GIi omogenatj- venivano quindi centrifugati a 9600 g per 15 min a 4 oC mediante centrifuga Beckman mod.TJ/6. 11 sopranatante cosi ottenuto veniva centrifugato a 105.OOO g per 60 min a 4 oc con ultracentrifuga Beckman mod.Ls/so. si sospendeva i1 precipitato in KCl 1 .1 58 e Ia sospensione ottenu ta veniva utilizzata per I'allestimento di preparazioni enzima tiche con I'aggiunta di cofattori e di elementi inorganici co- me descritto da Fouts e pottz (J.pharmac.exp.Ther. 1971, 179, 91). Su11e Preparazioni enzimati-che si e studiata I'atti-vitE N-demetilasica adoperando come substrato Ia aminopirina (La Du e ColI., J.Biol.Chem. 1955, 214, 741) e Ia idrossilazione dellranilina a p-aminofenolo (Archakov e Co1l., Biochem.pharma T I I xx i I
  • 14. t i a g I UNIVERSIA DI PAVIA. FARMACOLOGIA MEDICA II. PAVIA - P.zza Botta 10 - Tel. 36 i6S Direttore : Prof. FRANCANT0N|0 BERTE 1 4 col. , 1974, 23, 1053). Le capacj-t! metabolizzanLi dei prepa- rati sono state espresse in nanomoli di metabolita prodotto per mg di fegato fresco per min dj_ incubazione. NeIla tabella n.14 sono ri-portati- i risultati relativi- arla N-demetilazione ossidativa e Ie modificazioni indotte dar trattamento con dinitrobenzotrifluoruro per 4 giorni a dosi variabilj- da 1OO a 5OO mgrzkg die. Si rj-Ieva come I'attivitE enzimatica non subisca signifj-cati ve modi-fi-cazioni per effetto deI trattamento con dinitroben- zotrifruoruro a1la dose di 1oo mg/kg e di 5oo mg/kg. 11 peso der fegato risurta sostanzialmente immodificato. Nel1a tabella n.15 e neIla figura n.1 sono riportati i risur tati relativi alra idrossilazione deII'anilina nei preparati microsomiali epatici di ratto e 91i effetti de1 trattamento con dini-trobenzotrifluoruro per 1 o 4 giorni in singola dose giornaliera di 1OO o 5OO mgrlkg. Lrattivit5 idrossilativa viene significatj-vamente inibita dal dinitrobenzotrifluoruro, passando da o,121 nmori/mg/min nei controlli a o,o9 nmori/mg/mLn nei trattatj- con 1oo mg/kg e a O,07 nmoli/mg/min nei trattati con 5OO mglkg. come appare ne1la taberla n.15, f influenza negativa der diq! trobenzotrifluoruro sulla capacit5 der fegato di ratto di me- tabolj-zzare lranilina persiste per armeno 4 giorni dopo iI trattamento delr'animare con una singola dose. Nelra presente l I I $ i H .&
  • 15. UNIVERSIA DI PAVIA - FARMACOLOGIA MEDICA II. PAVIA - P.zza Botta 10 - Iel. 36765 Direttore : Prol, FRANCAtIT0NI0 BERTE 15 ricerca non sono stati presi in esame intervalli di tempo piU lunghi tra Ia somministrazione de1 dinitrobenzotrifluo- ruro e Ia valutazione dellrattivit5 enzimatica metaboLLzzan te del fegato. rn conclusione i risultati dimostrano Irattitudine de1 dini trobenzotrifluoruro ad interferire nelle funzioni dei siste mi enzimatici microsomi-ali che metabolizzano substrati chi- mj-cj- di tipo rr, come 1'aniIina. 11 fatto che lrattivit5 de metilasica non venga influenzata fa pensare che f inibizione funzionare non dipenda da un turbamento generalizzaLo del metabolismo dellrepatocita guanto da una speci-f ica j-nterfe- renza del dinitrobenzotrifl-uoruro nella via metabolica che determina 1'ossidazione j-n anello de1le sostanze organiche aromatiche. Non E possibile su1Ia sola base di questi dati dire quat,E 11 meccanismo dellreffetto inibitorio ed in particolare se 1a sua persistenza sia dovuta a1la prolungata fissazione der di nitrobenzotrifluoruro ne1 parenchima epatico. t t,i I I! I T t
  • 16. UNIVERSIA DI PAVIA - FARMACOLOoIA MEDICA II. PAVIA - P.zza Botta 10 - Tel. 35 765 Diretlore: Prof, FRANCANT0NI0 BERIE -15- CONCLUSIONI GENERALT Gli esperimenti descritti ne1la presente relazione sono stati condotti allo scopo di accertare Ia nociviti dei reperti di ac- qua di AItavilla, Sovizzo, Creazzo e Basmar somministrati cronica mente nel topo. Si e inteso pure accertare iI possesso da parte de1 dinitrobenzo- trifluoruro di alcune proprietd farmacologiche-bj-ochimiche signi- ficative ai fini di una piD approfondita caratteri-zzaz,{one tossi- cologica, considerando il dinitrobenzotrifluoruro come composto rappresentativo degli alogeno-nj-tro-derivati organici riscontrati nelle acqlue dei quali aI momento attuale si hanno notj-zie estrema mente limitate riguardo aIla tossicit5 a breve, medio e lungo ter mine negli animali superiori. I risultati delf indagine di tossicj-tE cronica a medj-o termine con dotta nel topo non hanno messo in evidenza alcun dato che si possa ritenere a favore della nocivitE dell'acgua di Altavilla, SovLzzo, Creazzo e Basmar nella specie animale in esame dopo trattamento giornaliero per la durata di quattro mesi. Cid appare dalla assen- za di effetti sfavorevoli suII'andamento de1 peso corporeo, su1 consumo di acqua e di mangime e sulle caratteristiche ematologiche ed ematochimiche oltre che dalla assenza di reperti patologici aII'esame macroscopico e microscopico dei varj- organi. ri .
  • 17. -^: I ..1 r I 6 t UNIVERSIA DI PAVIA. FARMACOLOGIA MEI)ICA II. PAVIA - P.aa Botta 10 - Iel. 36765 Direttore : Prof. FRANCANT0NI0 BERIE 17 Le indagini biochimiche nel ratto hanno dimostrato la mancanza di effetti del dinitrobenzotrifluoruro suI pigmento emoglobini- co sino a dosi di 5OO mglkg. Alle dosi di 1OO e 5OO mg/kg iI dinitrobenzotrifluoruro influen- za Per contro lrattivitE delle farmaco-ossidasi mj-crosomiali epa tiche provocando una significativa riduzione delIa capacit5 del fegato di metabolizzare sostanze chimj-che der tipo anilina. fI dinitrobenzotrifluoruro non ha per contro effetti sullrattivi tE N-demetilasica epatica grazie a1la quale avviene Ia detossica zione metabolica dj- un gran numero dj- sostanze chimiche esogene da parte deII'organismo. L'effetto del dinitrobenzotrifluoruro sui poteri detossicanti epatici- del ratto risulta persistente nel tempo. Va rilevato che 1a suddetta azione del fegato e stata riscontra- ta con quantitA di dinitrobenzotrifluoruro che sono superiori di molti ordini di grandezza a quelle presenti ne1 campione di acqfua Basmar oggetto delIa presente indagine. La sicurezza che anatoghi effetti si abbiano o meno anche a pic- cole concentrazionj- nella stessa specie animale si potrebbe avere solo attraverso esperimenti di lunga durata e con studi atti ad accertare la distribuzione del dinitrobenzotrifluoruro negli orga ni e il suo eventuale accumulo per esposi-zione ripetuta. In conclusione, dai risultati della presente indagine, si pud af- fermare, in rj-sposta al quesito postomi, che Ie sostanze rinvenute
  • 18. ij UNIVERSITA DI PAVIA . FARMACOLOGIA PAYIA - P.za Botta 10 - Iel. 36 765 MEDICA II' Direttore: Prot. FRANCANI0NI0 BERTE 18 nerle acgue di Artavilla, sovizzo, creazzo e Basmar non hanno av- verenato nE contribuj-to ad awelenare le acque medesime. occorre tuttavia tener presente che un giudizio definitivo sulla nocivitE di tutte le sostanze adulteranti rinvenute in combinazione nelle acque non pud prescindere dalIa acquisizione di dati surl_e pro_ prietE biofarmacologiche e su1 destino intraorganico dei vari nitro-alogeno-derivatl organici ritrovati assj-eme aIle molecole con caratteristiche tossicol0giche meglio conosciute. j il