Tutticittì nasce da un tavolo di lavoro aperto a marzo 2011 con cui veDrò ha affrontato il tema dello sport in primis come asset sociale (ruolo educativo e formativo, funzione aggregativa sul territorio, riduzione dei costi per il sistema sanitario generati dall’attività fisica della popolazione), e poi come asset economico (le industrie dello sport professionistico, i grandi eventi come Roma 2020), con lo scopo dichiarato di elaborare una serie di proposte che si muovessero in quegli ambiti. L’evento sullo sport organizzato da VeDrò ha rappresentato la terza tappa di un percorso che si è ulteriormente ampliato, sposato da importanti protagonisti dello sport nazionale e internazionale e da aziende ed enti del settore. In quell’occasione infatti gli allenatori delle quattro nazionali maschili, capofila con veDrò del progetto, hanno presentato proposte puntuali su:
1) Sport e scuola. Obiettivo: intervenire concretamente per modificare l’insegnamento dello sport nei percorsi scolastici, specialmente nei primi due gradi di istruzione;
2) Le industrie dello sport. Obiettivo: intervenire sulla competitività internazionale delle nostre squadre professionistiche e sui nuovi modelli di management sportivo (fair play finanziario, legge sugli stadi, vivai, sponsorizzazioni, diritti tv).
3) Le regole dello sport. Obiettivo: riflettere sulle varie illegalità del sistema sportivo (doping, scommesse, violenza), sul loro impatto e sui modi per contrastarle.
All’incontro hanno partecipato: il ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi, i CT Mauro Berruto (nazionale maschile di pallavolo); Sandro Campagna (nazionale maschile di pallanuoto); Massimo Barbolini (nazionale femminile di pallavolo); Claudio Ravetto(nazionale di sci alpino); e Stefano Cerioni (nazionale maschile e femminile di scherma). Contributi video di Simone Pianigiani (nazionale maschile di basket), Cesare Prandelli (nazionale maschile di calcio) e Josefa Idem (campionessa olimpica di canoa). Special guest i campioni olimpici Jury Chechi e Salvatore Sanzo.
Il manifesto di #Tutticitti 10 buone ragioni per dire si alla cultura dello sport
1. 10 buone ragioni
per dire sì
alla cultura
dello sport
1 Cultura dello sport è RIVOLUZIONE
È ribaltamento del luogo comune secondo cui ‘cultura’ e
‘sport’ sono elementi inconciliabili. È trasformazione della
6 Cultura dello sport è sviluppo
È possibilità di produrre ricchezza e generare occupazione. È
competitività e promozione del ‘made in Italy’ che funziona
percezione pubblica in merito al ruolo dell’attività fisica, nel mondo con i club professionistici. Ma è anche lavoro e
dell’agonismo, della capacità di coesione dello sport quale opportunità di realizzazione umana e professionale con le
veicolo di crescita complessiva della società italiana. tantissime realtà, agonistiche e non agonistiche, presenti in
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tutto il Paese.
Cultura dello sport è democrazia
È libera espressione delle proprie potenzialità tra pari,
all’interno di una comunità. È opportunità di dare il meglio di
sé al di là delle condizioni di partenza. È abbattimento delle
barriere che ostacolano la pratica sportiva e valorizzazione
7 Cultura dello sport è salute
È qualità della vita. A livello individuale, con la buona
condizione fisica e psicologica di chi pratica sport. E a livello
di comunità, con i benefici derivanti, per i bilanci pubblici, dai
delle diversità di qualsiasi genere. risparmi nella spesa sanitaria per la cura delle malattie legate
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alla sedentarietà.
Cultura dello sport è educazione
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Alla ‘competizione sana’. Al rispetto delle regole e Cultura dello sport è investimento
all’accettazione del risultato. Alla vittoria e alla sconfitta. È È assunzione di scelte finalmente selettive da parte del
quanto spesso sembra mancare a una comunità nazionale decisore politico. È programmazione e attuazione di politiche,
disabituata al merito e refrattaria alle regole. Per questo i casi nazionali e locali, volte a incentivare la pratica sportiva, e
di doping e le frodi sportive vanno sanzionati drasticamente tutte le attività ad essa connesse, anche in tempi di crisi e
sul piano etico prima ancora che su quello giuridico. restrizione dei bilanci pubblici.
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Cultura dello sport è formazione
È preparazione alle prove della vita nel luogo deputato
all’istruzione per eccellenza, la scuola. È qui che occorre creare
quella sensibilità per la pratica sportiva poi utile a misurarsi
9 Cultura dello sport
è pensiero strategico
È costruzione consapevole di futuro. L ’Italia dei prossimi dieci
anni dovrà essere una nazione di sportivi. 4 milioni di nuovi
con gli altri da adulti, sulla base della fatica e della valutazione praticanti in grado di promuovere i valori dello sport nella
delle prestazioni. Per questo – e per superare il cronico deficit società e, al contempo, di rendere il tifo italiano più attento
dell’Italia nell’impiantistica scolastica – nasce la nostra e più orientato alla correttezza, al rispetto degli avversari, al
proposta di legge per un “Fondo nazionale per lo sport”. divertimento.
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Cultura dello sport è socialità Cultura dello sport è responsabilità
È capacità di aggregazione e presenza sul territorio. È Quella di chi è interno al mondo dello sport – come dirigente,
tempo ‘speso bene’. È occasione quotidiana di scambio e di allenatore, atleta, praticante – di rivendicare e testimoniare
interazione con gli altri. È antidoto concreto alla marginalità queste istanze generali. Quella di chi ricopre incarichi
sociale, specie nelle aree più esposte al degrado e a fenomeni politici di lavorare con molta concretezza per promuovere la
di devianza e illegalità. Stadi, palazzetti, campi, palestre, centralità – politica, economica e sociale – dello sport.
piscine, piste ciclabili sono a pieno titolo parte della cultura
civica e del patrimonio culturale delle città e dei paesi che
‘fanno’ l’Italia. Per questo l’attenzione alla quantità e alla
qualità dei luoghi e degli spazi urbani nei quali si pratica sport
è, per noi, essenziale.
2. cos’è veDrò
veDrò è il think net sulla scena dal 2005 che riunisce i
protagonisti più giovani e dinamici della vita del Paese. 2500
persone, tutte nate a partire dagli anni ‘60, con percorsi
professionali e personali differenti: professori universitari,
imprenditori, scienziati, liberi professionisti, politici, atleti,
medici, artisti, giornalisti, scrittori, registi, studenti, esponenti
dell’associazionismo. Una community che si ritrova intorno
a interessi e passioni condivise, con la predisposizione ad
analizzare temi e fenomeni senza steccati (ideologici, di partito,
culturali, professionali) o tesi precostituite e a ragionare
insieme in un clima informale e secondo una logica orizzontale,
aperta e paritaria. veDrò è una rete di leadership diffusa basata
innanzitutto sullo scambio di conoscenza. Scopo dei nostri
incontri è delineare scenari provocatori, ma possibili, per il
nostro Paese e individuare politiche e azioni concrete per l’Italia,
in una prospettiva libera dalle contingenze del dibattito in corso.
veDrò2012 TUTTICITTÌ si inserisce nella serie di iniziative tematiche che veDrò svolge
durante l’anno (www.vedro.it/eventi) prima di approdare all’evento
estivo: ogni anno, infatti, l’universo veDrò si raduna, a fine agosto, presso
la centrale idroelettrica di Fies, situata a Dro – da cui veDrò –, non lontano
da Riva del Garda, totem della community e simbolo del passaggio dalla
produzione di energia idroelettrica alla produzione di idee in grado
di dare nuova energia all’Italia. 800 partecipanti che si incontrano in
sessioni plenarie, per dare spazio a scenari e immaginazione del prossimo
futuro, e in working group, per mettere a fuoco i temi ritenuti cruciali
per lo sviluppo del Paese. Accanto a questo, momenti conviviali con
presentazione di libri, concerti di grandi cantautori italiani, proiezione
di filmati e videoclip, cene-degustazione e sport.
veDrò2012 - Dro (Tn) 26/29 agosto 2012
TUTTICITTÌ è un progetto nato nell’ambito del tavolo di lavoro
veDrò Sport aperto a marzo 2011 e del working group di veDrò2011
CaoSport, dove, insieme a tanti esperti, veDrò ha affrontato il
tema dello sport in primis come asset sociale (ruolo educativo
e formativo, funzione aggregativa sul territorio, riduzione dei
costi per il sistema sanitario generati dall’attività fisica della
popolazione), e poi come asset economico (le industrie dello sport
professionistico, i grandi eventi). In seguito a quegli incontri e alle
proposte emerse, i commissari tecnici delle principali nazionali
maschili e femminili si sono resi disponibili a formare un team e
hanno elaborato insieme a veDrò il Manifesto 10 buone ragioni
per dire sì alla cultura dello sport, una proposta di legge e un
pacchetto di azioni per raggiungere due grandi obiettivi:
Abbattimento delle barriere
4.000.000 di nuovi praticanti nel 2020
veDrò /// via del Tritone, 87 - 00187 Roma
tel +39 066892279 /// email organizzazione@vedro.it
www.vedro.it
facebook.com/associazionevedro twitter.com/_veDro