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Il leader perfetto si comporta come gli animali
1. 15/12/15, 10:24"Il leader perfetto? Si comporta come gli animali" - Repubblica.it
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Scienze
"Il leader
perfetto? Si
comporta come gli
animali"
(afp)
In uno studio pubblicato sulla rivista Trends in Ecology & Evolution, un'équipe di scienziati si è interrogata
sulla natura della leadership e sulle somiglianze tra esseri umani e non umani. Ecco cosa ha scoperto
di SANDRO IANNACCONE
07 dicembre 2015
SA PARLARE BENE. Ha uno sguardo intenso e una voce suadente. Mette a proprio agio chi lo ascolta. La scienza si interroga da tempo
su quali siano le caratteristiche del leader perfetto, quelle che fanno la differenza tra vasi di terracotta e vasi di ferro di manzoniana
memoria. Un puzzle cui i ricercatori del National Institute for Mathematical and Biological Synthesis hanno appena aggiunto un importante
tassello: in uno studio pubblicato sulla rivista Trends in Ecology & Evolution, infatti, gli scienziati hanno discusso, analizzando le
dinamiche sociali di diverse specie animali (tra cui, per esempio, elefanti, primati ed esseri umani), la natura della leadership, cercando di
identificarne e quantificarne i tratti peculiari.
"Mentre i lavori precedenti", spiega Jennifer Smith del Mills College di Oakland, in California, una degli autori del lavoro, "partivano, di
solito, con la premessa che la leadership negli esseri umani fosse qualcosa di intrinsecamente diverso, o più complesso, rispetto che
negli altri mammiferi, noi abbiamo deciso di trascurare questa assunzione. Approcciando il problema senza questo pregiudizio e
sviluppando un metodo di misura per comparare specie diverse, abbiamo scoperto che, in realtà, ci sono molte più analogie di quanto non
si pensasse". In effetti, fa notare ancora Smith, gli esempi di leadership e cooperazione nel regno animale non mancano: gli scimpanzé
viaggiano insieme, le scimmie cappuccino cooperano nei combattimenti, le iene maculate cacciano a branchi, ma le modalità con cui i
leader di ciascun gruppo promuovono e coordinano tali azioni collettive non sono ancora state del tutto chiarite, così come le analogie con
il comportamento dei leader di piccole comunità di esseri umani.
"Qui comando io": la leadership nel regno animale
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Per comprenderlo, l'équipe - composta di biologi, antropologi, matematici e psicologi - ha studiato le dinamiche della leadership in quattro
scenari specifici (movimento, acquisizione del cibo, mediazione dei conflitti all'interno del gruppo e interazioni sociali) classificando
l'attitudine al comando secondo diversi parametri, come modalità di conseguimento (leadership ereditata o acquisita), forza fisica,
vantaggio dal rivestire tale posizione e così via. Un'analisi che ha portato gli esperti a concludere che la leadership, in generale, va di pari
passo con l'acquisizione di maggiore esperienza, sia nelle specie non-umane che negli esseri umani. E in entrambi i casi ci sono delle
eccezioni: nei branchi di iene maculate e nella comunità dei Nootka, una tribù di nativi canadesi che vive nella costa occidentale del Nord
America, lo scettro del leader passa naturalmente di padre in figlio, anziché essere il riconoscimento attribuito all'individuo con più
esperienza.
Secondo Smith, tali analogie riflettono probabilmente una serie di meccanismi cognitivi condivisi, relativi a dominanza, subordinazione,
formazione di gruppi sociali e processi decisionali. Le differenze tra umani e non umani si potrebbero spiegare, invece, tenendo conto di
fattori culturali più complessi e propri soltanto della nostra specie, come la tendenza degli individui ad assumere ruoli specializzati
all'interno del gruppo sociale di appartenenza: "Anche nelle società umane meno complesse", continua Smith, "l'insieme delle possibili
azioni collettive è molto più ampio e variegato rispetto a qualsiasi altra specie di mammiferi", un fenomeno che renderebbe più eterogenea
la natura della leadership umana. I ricercatori, ora, hanno in mente di raffinare l'analisi quantitativa, ampliando gli scenari e introducendo
altri parametri per valutare la leadership. Un lavoro che, presumibilmente, richiederà ancora parecchio tempo. "Abbiamo molto da
imparare", conclude la scienziata. "Siamo solo alla superficie. La natura della leadership - e le analogie e le differenze tra specie umane e
non umane - è ancora, in buona parte, da scoprire".
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