Brembate e il suo santuario di S. Vittore.
Appunti per la storia con l'aggiunta di brevi cenni biografici del sac. cav. Pietro Luigi Todeschini e della vita e martirio di San Vittore.
Editrice S. Alessandro, Bergamo, 1938
Cronache degli eventi bellici della Grande Guerra in relazione a Venezia e all'opera di difesa della città da parte della marina militare italiana (1° Volume).
Brembate e il suo santuario di S. Vittore.
Appunti per la storia con l'aggiunta di brevi cenni biografici del sac. cav. Pietro Luigi Todeschini e della vita e martirio di San Vittore.
Editrice S. Alessandro, Bergamo, 1938
Cronache degli eventi bellici della Grande Guerra in relazione a Venezia e all'opera di difesa della città da parte della marina militare italiana (1° Volume).
Volume 5: Parte I - L'apparato strutturale e le principali attività di Cosa Nostra
Ordinanza-sentenza contro Abbate Giovanni + 706 - Procedimento Penale N. 2289/82 R.G.U.I., Ufficio Istruzione Processi Penali, Tribunale di Palermo, 8 novembre 1985
Su WikiMafia - Libera Enciclopedia sulle Mafie la più grande voce enciclopedica sul Maxiprocesso di Palermo mai creata: http://www.wikimafia.it/wiki/index.php?title=Maxiprocesso_di_Palermo
Una nuova vita e un nuovo lavoro sulla Nave Scuola ScillaCristinaCenedella1
https://www.lamemoriadellavoro.it/it/
Nel 1924 fu data la possibilità ad alcuni Martinitt di frequentare i corsi su una nave scuola, la Scilla, che svolgeva attività didattica dal 1906 ed era di stanza a Venezia. I ragazzi prescelti avrebbero frequentato il corso per marinai soggiornando per mesi sul veliero, imparando mestieri e manovre di bordo.
Altre navi scuola lavoravano nelle acque italiane, accogliendo e permettendo la formazione di orfani al mondo della marineria.
Le strade e le piazze hanno sempre avuto una denominazione derivata da una caratteristica
propria o da un edificio, per lo più religioso, o da una situazione particolare.
Così a Novellara c’erano la Contrada della torre, la contrada del gioco del pallone,
quelle della zecca, dei birri e delle beccherie, lo stradone dei Gesuiti, la piazzetta
e così via, ma non c’era bisogno di indicazioni o targhe; lo si sapeva e basta.
Volume 5: Parte I - L'apparato strutturale e le principali attività di Cosa Nostra
Ordinanza-sentenza contro Abbate Giovanni + 706 - Procedimento Penale N. 2289/82 R.G.U.I., Ufficio Istruzione Processi Penali, Tribunale di Palermo, 8 novembre 1985
Su WikiMafia - Libera Enciclopedia sulle Mafie la più grande voce enciclopedica sul Maxiprocesso di Palermo mai creata: http://www.wikimafia.it/wiki/index.php?title=Maxiprocesso_di_Palermo
Una nuova vita e un nuovo lavoro sulla Nave Scuola ScillaCristinaCenedella1
https://www.lamemoriadellavoro.it/it/
Nel 1924 fu data la possibilità ad alcuni Martinitt di frequentare i corsi su una nave scuola, la Scilla, che svolgeva attività didattica dal 1906 ed era di stanza a Venezia. I ragazzi prescelti avrebbero frequentato il corso per marinai soggiornando per mesi sul veliero, imparando mestieri e manovre di bordo.
Altre navi scuola lavoravano nelle acque italiane, accogliendo e permettendo la formazione di orfani al mondo della marineria.
Le strade e le piazze hanno sempre avuto una denominazione derivata da una caratteristica
propria o da un edificio, per lo più religioso, o da una situazione particolare.
Così a Novellara c’erano la Contrada della torre, la contrada del gioco del pallone,
quelle della zecca, dei birri e delle beccherie, lo stradone dei Gesuiti, la piazzetta
e così via, ma non c’era bisogno di indicazioni o targhe; lo si sapeva e basta.
Due grandi giornate di festa per salutare l'arrivo della primavera con un evento itinerante che coinvolgerà le città di Albisola Superiore. Albissola Marina. Celle Ligure e Varazze.
Nei negozi shopping day. con promozioni. sconti. offerte ed aperture prolungate. Ristoranti e bar proporranno menù a tema. percorsi enogastronomici. aperitivi in musica e merende per i più piccoli.
E poi un mare di eventi per colorare le due giornate: giochi di una volta. letture. laboratori ed animazione per i bimbi, concerti itineranti, dj set. i ballerini di The Voice. escursioni. esposizioni artistiche. cortei di auto e regate...
Sabato pomeriggio non perdete la spaccata delle uova ad Albissola Marina e domenica mattina la nostra camminata colorata. con partenza da Varazze ed arrivo ad Albissola. lungo un magnifico percorso sul mare in uno degli angoli più incantevoli di Liguria.
E per finire domenica alle 17 contemporaneamente in 4 piazze delle 4 città la grande
Color Fest. con il lancio del colore:
Due grandi giornate di festa per salutare l'arrivo della primavera con un evento itinerante fra le città di Albisola Superiore, Albissola Marina, Celle Ligure e Varazze. Shopping, percorsi enogastronomici, aperitivi in musica, e merende per i piccoli. Un mare di eventi per colorare le due giornate: giochi, laboratori, animazioni, concerti, cortei di auto e regate. Inoltre la s
Incontro all’Unitre di Varazze su “Le due facce della moderna telefonia“ponentevarazzino
Sabato pomeriggio, 10 gennaio 2015, nell’Aula Magna dell’Unitre di Varazze, gremita da un pubblico attento e partecipe, il Geofisico Guido Ghezzi ha trattato un argomento di grande attualità: “Le due facce della moderna telefonia”.
Nel consueto e sempre atteso incontro monotematico del sabato pomeriggio, che i responsabili della didattica dell’Unitre propongo ogni anno, il relatore, competente, preparato e con l’utilizzo di proiezioni video, ha illustrato gli accorgimenti e le specifiche modalità d’uso della telefonia cellulare, che devono essere scrupolosamente osservate, in base alla applicazione del “principio di precauzione”.
Nel contesto del progetto Vela-Scuola 2015 messo in atto tra la Scuola Primaria di Varazze e il Varazze Club Nautico, il Comandante Stefano Giacobbe presenterà alle classi V "La storia della navigazione".
Presentazione della classe 5° G dell’istituto Tecnico Pertini di Varazze in occasione dell'intitolazione della Civica Biblioteca di Varazze al poeta Eugenio Montale: “Nella presentazione, alcune poesie nelle quali compare il paesaggio ligure, la cui asprezza si sposa significativamente, come correlativo oggettivo, con i contenuti della poetica dell’Autore. La scelta non è stata facile per la ricchezza della produzione montaliana, tuttavia le liriche su cui noi abbiamo lavorato ci sono sembrate alquanto appropriate per testimoniare l’amore del poeta per questa terra.”
La storia e le immagini di Lanzarotto Malocello, navigatore varazzino, scopritore delle isole Canarie. Testi e disegni di Roby Ciarlo. Edito dalla città di Varazze nell'ambito dei festeggiamenti nel 7° centenario della scoperta 1312-2012
1. Riscoprire il nostro passato
I CANNONI DI VARAZZE
di Tiziano Franzi
I cannoni del 1745
A Varazze esisteva in passato una rinomata fabbrica di cannoni (in bronzo e ferro). Il costruttore era un
certo Giuseppe Camogli fu Bernardo, che figurava anche come costruttore. Lo stabilimento, che doveva
essere abbastanza ampio ed occupare maestranze specializzate, era ubicato in località Marina, fuori centro
paese, presumibilmente dove ora si trovano il cimitero e il campo sportivo.
Fra gli acquirenti di cannoni figurava il Comune di Genova, che se ne serviva per armare le torri e le mura di
difesa della Repubblica.
Il 29 maggio 1745, il Comune di Genova, richiede alla Comunità di Varazze la cessione urgente di tre
cannoni: “Essendoci pervenuta la notizia che si trovano in codesto luogo di Varazze tre cannoni al presente
inutili, abbiamo perciò dato gli ordini per il loro trasporto alla presente città, onde significherete a cotesti
Agenti o Rappresentanti Comunità l’importare dei medesimi, quando siano di loro spettanza, come vien
supposto, e quando in conto da medesimo desiderassero che fossero previsti loro cannoni di ferro o
bonificato il sopra più, che importassero perché di bronzo, secondo il prezzo, che ne sarà convenuto, ne
daremo gli ordini opportuni e loro significherete che immediatamente giunti detti cannoni alla presente
città dovranno essere pesati, e di quanto ascenderanno ne sarà loro, o a chi ne avrà l’incarico, data una
nota.”
Della cosa si dovette interessare la Giunta Comunale, “convocata nel sabato successivo, 5 giugno, nelle
persone di Giuseppe Mombello, Paolo Rossi, Ambrosio Ferro, Giuseppe Chiarlo, Vincenzo Guastavino e
Benedetto Dondo, sei dei dodici agenti di questa Comunità nanti l’Ill.mo Sig. Podestà e con l’assistenza del
N. Giuseppe Bartolomeo da Mezzano Sindaco”.
Discussa la pratica, letta la detta lettera “E’ stato concordemente dalli menzionati agenti deliberato di
acconsentire alla cessione alli Ser.mi Collegi, in venerazione delle loro riverentissime intenzioni, li detti
cannoni tre mediante il pagamento del valore dei medesimi a tenore della generosa offerta fatta dalle S.L.
Ser.me e che si dia facoltà ad Dr. Not. Fatio di stabilire et accordare suddetto valore o sia prezzo, e quello
credesse, e quitare, per dover servire in questa Comunità et impiegari in quell’uso, che ad esse sarà più
proficuo, e con tutta quell’altra per le promesse facoltà, che sarà necessaria ed opportuna.
Il giorno dopo, domenica 6 giugno, al dopo pranzo nell’archivio si tenne la riunione del Consiglio Comunale.
Qui il Sindaco, dopo aver riepilogato la riunione della Giunta avvenuta il giorno prima e la deliberata
concessione dei tre cannoni di bronzo, oltre il pubblico incarico avuto per la spedizione della concessione,
confermato il preciso bisogno che ha questo luogo delli suddetti tre cannoni di bronzo, fatto presente gli usi
a cui servono, espressi nella deliberazione del 30 maggio, con quel di più che ha saputo, ha dovuto
suggerire a non differire il suddetto consenso.
Così conclude: Il che tutto serva per smentire taluno di questo luogo che va procacemente gracchiando
essere detta concessione, non in consenso spontaneo, ma accordata a puro fine di illecito profitto. E’ stata
indi con tutti li voti favorevoli approvata la cessione.
Nb: Queste due deliberazioni sono citate nella domanda dal Comune di Varazze, rivolta nel 1864 a S.M.
Vittorio Emanuele II, diretta ad ottenere la conferma del riconoscimento al Comune del diritto di fregiarsi
del titolo di Città. (*1) i
I cannoni del 1895
2. “Correva l’anno 1895, mese di agosto. I pescatori di ritorno, dopo aver pernottato al largo in mare aperto
per la pesca con le lampare, stavano esplorando i fondali sotto la
costa alla ricerca, con le specole, di polipi, quando Fazio Pietro trasalì.
Sul fondo, a pochi metri, si vide qualcosa che gli sembrava una preda
di notevoli dimensioni. Fermò la barca, prese la fiocina e cercò di
colpire lo squalo, ma questo non si mosse e la fiocina rimbalzò, motivo
per cui ebbe la sensazione trattarsi di cosa molto dura, forse un blocco
di roccia.
Ad ogni modo, aiutandosi con la fiocina, lambì la grossa preda. Poco
alla volta il mistero si chiarì e comprese trattarsi non di uno squalo,
ma di un cannone. Chiamò cautamente, per non sollevare sospetti, l’aiuto di più persone, perché da solo
non ce l’avrebbe fatta, per issare a bordo la preda. Ad operazione compiuta, il Fazio si avviò verso il centro
abitato dove sbarcò il cannone e lo consegnò al locale ufficio della Capitaneria.
Non tardò il Sindaco a venirne a conoscenza, e con lettera n. 811 in data 19-8-1895 informava la
Capitaneria di Porto di Savona del rinvenimento in questi termini: «Consta a questo ufficio che dal
nominato Fazio Pietro, domiciliato e residente in questo comune, venne pescato nel mare dinanzi alla
località Aspera di questa Città, dove praticamente trovansi i forti di Varazze, un cannone di bronzo il quale
si ha ragione che appartenga agli antichi cannoni fatti fabbricare da Varazze nel cadere del 1400, in allora
Comune libero del Medioevo, allorché costrusse i suoi bastioni e torri per lanciare grossi proiettili a
considerevoli distanze e provvedere alla propria sicurezza ed al proprio decoro.»
Che Varazze possedesse tali cannoni risulta dagli ordinati comunali esistenti in questo archivio che
all’occorrenza si possono produrre. Risulta pure che Genova quando si trovò più volte ad avere bisogno di
cannoni ne comperò anche da Varazze, e questa è una prova che i cannoni erano varazzini e non della
Repubblica. Il trovarsi il cannone in mare sotto la collina dell’Aspera si può spiegare in due modi:
1- Può essere accaduto che nel portare via i cannoni che erano nella torre dell’Aspera, non essendovi
strada, ma dovendoli portare via mare, il cannone ritrovato nella detta località sia scivolato in
mare:
2- Può anche essere che lo abbiano gettato appositamente per conservarlo, pescandolo poi in tempi
migliori, il che forse più non avvenne per timore di processi penali.
Esposto quanto sopra si fa istanza a che sia riconosciuta la proprietà del cannone ritrovato al Comune, in
quale lo conserverebbe nel Palazzo Civico come memoria storica, tanto più che memoria di tal genere non
ne ha alcuna, e sia intanto autorizzato il Comune a trasportarlo dall’Ufficio del Porto locale all’Ufficio
Comunale.»
Si dice che la notte porta consiglio: ne passarono infatti molte ed il detto Fazio ha potuto riceverne molti, e
fra essi quello maturato il 14-9-1895. A mezzo di tale D. Craviotto, scrisse al Comune di Varazze quanto in
appresso:
«14 settembre 1985
On. Giunta Municipale della Città di Varazze.
Il sottoscritto Pietro Fazio fu Andrea quale inventore del cannone di bronzo da esso estratto dal seno del
mare nella prossimità della spiaggetta del rio Finale di Varazze, chiede all’On. Giunta Municipale, che oltre
al terzo del valore dell’oggetto recuperato gli siano rimborsate le spese che ha dovuto sostenere per tale
recupero e pel trasporto dell’oggetto rinvenuto e consegnato al Municipio di questa Città. Tali spese
raggiungono la cifra di lire venti.
Omissis
Osserva il sottoscritto che la perizia dell’oggetto da lui recuperato venga fatta da un vero conoscitore di
oggetti d’arte ed antichità (un archeologo) perché il terzo che compete per legge al sotto segnato, devesi
considerare del valore che presenta l’oggetto al momento della scoperta e così il valore reale del bronzo,
quello dell’arte, e quello dell’antichità tutti insieme riuniti.
p. Pietro Fazio
D. Craviotto.»
La risposta al Comune da parte della Capitaneria di Porto non si fece attendere molto. Eccola:
«Capitaneria di Porto del Compartimento Marittimo di Savona.
11 ottobre 1895 N.6226. Risposta 19-8-1895 N. 1225
Oggetto: Arma antica da fuoco ricuperata in codeste acque.
3. Sig. Sindaco di Varazze
Il Ministero della Pubblica Istruzione visto il desiderio espresso da codesto on. Municipio di conservare nel
Palazzo Comunale la spingarda antica di bronzo recuperata in coteste acque nel giugno pp. Nulla ha in
contrario perché la proposta della S.V. sia favorevolmente accolta. Il Ministero della Marina, nel
parteciparmi quanto appresso, mi autorizza quindi di consegnare alla S.V. l’arma recuperata previo il
pagamento del diritto spettante agli inventori a senso dell’art. 1305 del Codice della Marina Mercantile.
Nell’informare la S.V.I. di quanto precede, la prevengo che oggi stesso ho dato le opportune disposizioni a
codesto Ufficio di Porto, che della consegna ed avvenuto pagamento del premio dovrà farne constare da
apposito verbale.
Il Capitano di Porto - f.to illeggibile.»
A questo punto lo scrivente si permette fare una domanda: dove è stato nascosto l cannone? I lettori del
Gazzettino possono aiutarci nella ricerca.“ (*2) - ii
Tiziano Franzi
(*1) - i Piemme, Il nuovo Gazzettino di Varazze, anno XIV, n. 1, 15 gennaio 1969 (g. c. Giovanni Parodi)
(*2) - ii Piemme, Il nuovo Gazzettino di Varazze, anno XIV, n. 3, 28 febbraio 1969 (g. c. Giovanni Parodi)
www.ponentevarazzino.com