The document discusses potential future value propositions for the Bagnoli area in Naples, Italy. It proposes ideas such as building a vertiport for vertical take-off and landing planes to access nearby islands, erecting a monument for workers who died in accidents, and developing a co-working space. It also raises questions about whether the former mineral storage area could be an opportunity and if travelers would prefer reaching local islands by plane from Bagnoli.
User Centered Design, Verso una teoria generale della progettazioneEnrico Viceconte
Verso una teoria generale della progettazione: Il design centrato sull’utente.
Il contributo, della durata di un'ora e venti, viene da un ingegnere che, dopo esperienza nell’engineering e nella gestione di sistemi di automazione, ha dedicato gran parte della sua vita professionale alla ricerca e alla formazione al Business Management, al Project Management e al Design Management.
L'idea di partenza è che, in misura crescente, tutti i processi di progettazione, indipendentemente dal dominio in cui vengono prevalentemente sviluppati, abbiano una base comune nel focus sull'utente e nel “Value in Use” che esso trae dall’offerta del Producer. Dalla creazione ingegneristica di artefatti, basati sull'applicazione della tecnica, al design di artefatti in grado di agire a livello estetico ed emozionale, il paradigma emergente è quello dell’agilità e adattività con cui le soluzioni si configurano con una precoce e iterativa analisi in profondità di quello che effettivamente, in un progetto, produrrà valore per l’utente durante tutto il ciclo di vita della sua relazione con il prodotto e, più ad alto livello e su tempi più lunghi, con il brand che ha sviluppato quel progetto.
La “Customer Experience” è analizzata su tre scale di tempi:
1. Ciascun singolo touch di interazione tra Producer e User
2. La sequenza dei diversi touch lungo tutto il ciclo di uso del prodotto, dall’awareness della sua esistenza sul mercato, all’acquisito, all’uso e alla dismissione
3. La relazione dell’User con il brand del Producer
Ciascun progetto di sviluppo di nuovi prodotti-servizi è inscritto in un fascio di processi che vanno da quelli di alto livello o strategici (design strategico) a quelli “operativi”.
Il tema del Design Strategico si estende alla definizione di una proposta di valore di lungo periodo dell’impresa, che comprende la definizione del business model, il “quadro strategico” che esplicita le features di differenziazione dell’offerta e le fonti di vantaggi competitivo alla base dei eventuali barriere di differenziazione e di costo.
Il tema del Design Operativo è trattato facendo riferimento a modelli di analisi e progettazione affermati. Come il Customer Experience Journey o l’Empathy Map.
Verranno espresse opinioni, anche critiche, a concetti di larga adozione, come quello della “co-creazione” di valore e di customer centered design, nella convinzione del relatore che il valore è interamente nell’uso del cliente e che, al contempo, permanga un ruolo “autoriale” del progettista. Che si pone come sintesi intuitiva, personale ed idiosincratica dei bisogni e dei gusti di possibili adopters.
Enrico Viceconte
Professore a Contratto (ING-IND35) presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli Federico II
Adjunct Director, Project Management Institute-Southern Italy Chapter
Ingegnere Elettrico dei Sistemi di Automazione
Ecosistemi della Formazione, lezione al Corso di HR Management di Marcello Martinez. Le 3 P dell'Ecosistema. In libreria a Cura di Raoul Nacamulli e Alessandra Lazazzara. Egea-Bocconi Editore.
The document discusses strategic decision making for a family-owned business in a global supply chain. It covers various strategic frameworks including Porter's value chain, Ansoff's product and market diversification strategies, and Humphrey's situational analysis. These frameworks are used to analyze the case study of TESI Aeronautica, an Italian aerospace company, and its growth path from focusing on machined parts for aeronautics to expanding into new capabilities, products, and markets over time. The presentation also maps out TESI's strategic options on a grid from exploration to realism based on risk and existing capabilities.
This document discusses how brands build trust with customers and discusses the origins of branding. It notes that engineering a brand means designing a trust-based relationship with selected customers. However, it also notes that very often brands lie. The document covers different ways brands are developed, including through their country of origin, manufacturing process, and editorial branding. It discusses how individuals can also be brands and how recognizability is important for brands. It explores the concept of brand equity and brand positioning. It addresses brand integration across different parts of the supply chain and who owns the customer's trust. The key message is that designing trust with customers is important for brands but brands also frequently lie.
The document discusses potential future value propositions for the Bagnoli area in Naples, Italy. It proposes ideas such as building a vertiport for vertical take-off and landing planes to access nearby islands, erecting a monument for workers who died in accidents, and developing a co-working space. It also raises questions about whether the former mineral storage area could be an opportunity and if travelers would prefer reaching local islands by plane from Bagnoli.
User Centered Design, Verso una teoria generale della progettazioneEnrico Viceconte
Verso una teoria generale della progettazione: Il design centrato sull’utente.
Il contributo, della durata di un'ora e venti, viene da un ingegnere che, dopo esperienza nell’engineering e nella gestione di sistemi di automazione, ha dedicato gran parte della sua vita professionale alla ricerca e alla formazione al Business Management, al Project Management e al Design Management.
L'idea di partenza è che, in misura crescente, tutti i processi di progettazione, indipendentemente dal dominio in cui vengono prevalentemente sviluppati, abbiano una base comune nel focus sull'utente e nel “Value in Use” che esso trae dall’offerta del Producer. Dalla creazione ingegneristica di artefatti, basati sull'applicazione della tecnica, al design di artefatti in grado di agire a livello estetico ed emozionale, il paradigma emergente è quello dell’agilità e adattività con cui le soluzioni si configurano con una precoce e iterativa analisi in profondità di quello che effettivamente, in un progetto, produrrà valore per l’utente durante tutto il ciclo di vita della sua relazione con il prodotto e, più ad alto livello e su tempi più lunghi, con il brand che ha sviluppato quel progetto.
La “Customer Experience” è analizzata su tre scale di tempi:
1. Ciascun singolo touch di interazione tra Producer e User
2. La sequenza dei diversi touch lungo tutto il ciclo di uso del prodotto, dall’awareness della sua esistenza sul mercato, all’acquisito, all’uso e alla dismissione
3. La relazione dell’User con il brand del Producer
Ciascun progetto di sviluppo di nuovi prodotti-servizi è inscritto in un fascio di processi che vanno da quelli di alto livello o strategici (design strategico) a quelli “operativi”.
Il tema del Design Strategico si estende alla definizione di una proposta di valore di lungo periodo dell’impresa, che comprende la definizione del business model, il “quadro strategico” che esplicita le features di differenziazione dell’offerta e le fonti di vantaggi competitivo alla base dei eventuali barriere di differenziazione e di costo.
Il tema del Design Operativo è trattato facendo riferimento a modelli di analisi e progettazione affermati. Come il Customer Experience Journey o l’Empathy Map.
Verranno espresse opinioni, anche critiche, a concetti di larga adozione, come quello della “co-creazione” di valore e di customer centered design, nella convinzione del relatore che il valore è interamente nell’uso del cliente e che, al contempo, permanga un ruolo “autoriale” del progettista. Che si pone come sintesi intuitiva, personale ed idiosincratica dei bisogni e dei gusti di possibili adopters.
Enrico Viceconte
Professore a Contratto (ING-IND35) presso il Dipartimento di Architettura dell'Università di Napoli Federico II
Adjunct Director, Project Management Institute-Southern Italy Chapter
Ingegnere Elettrico dei Sistemi di Automazione
Ecosistemi della Formazione, lezione al Corso di HR Management di Marcello Martinez. Le 3 P dell'Ecosistema. In libreria a Cura di Raoul Nacamulli e Alessandra Lazazzara. Egea-Bocconi Editore.
The document discusses strategic decision making for a family-owned business in a global supply chain. It covers various strategic frameworks including Porter's value chain, Ansoff's product and market diversification strategies, and Humphrey's situational analysis. These frameworks are used to analyze the case study of TESI Aeronautica, an Italian aerospace company, and its growth path from focusing on machined parts for aeronautics to expanding into new capabilities, products, and markets over time. The presentation also maps out TESI's strategic options on a grid from exploration to realism based on risk and existing capabilities.
This document discusses how brands build trust with customers and discusses the origins of branding. It notes that engineering a brand means designing a trust-based relationship with selected customers. However, it also notes that very often brands lie. The document covers different ways brands are developed, including through their country of origin, manufacturing process, and editorial branding. It discusses how individuals can also be brands and how recognizability is important for brands. It explores the concept of brand equity and brand positioning. It addresses brand integration across different parts of the supply chain and who owns the customer's trust. The key message is that designing trust with customers is important for brands but brands also frequently lie.
Il cambiamento accelerato nel settore del retail. Maggiore customer centricità; tecnologie abilitanti; Nuovi business models. Necessità del design thinking e di considerare il customer experience journey. Strategie omnichannel. Verso nuovi modelli organizzativi delle reti di franchising.
The document outlines the duties and responsibilities of a community manager position for an online community centered around alumni of a course at Harvard Business School. The community manager would be responsible for implementing software platforms, communicating with alumni, conducting surveys, maintaining an online presence on websites and social media, organizing events, and disseminating the work of the professor and research center to help build and expand the community. The goal is for this to be a meaningful community that provides guidance to the research of the professor and school and helps spread their theories among managers worldwide.
Se è vero che tutto è misurabile (eccetto che per la fisica quantistica) non è vero che posso gestire solo quello che misuro. Misurare è un processo a valle del quale ci sono processi di valutazione e decisione che sono l'autentico collo di bottiglia. Affidarsi troppo alla misurabilità delle cose può ingannare e portare ad errori di valutazione e decisione.
Luoghi e non luoghi della formazione
La formazione manageriale in Italia, tra radicamento territoriale e disruption digitale
Di Enrico Viceconte
Dove “ha luogo” la formazione?
Il modello della “learning region” nelle ricerche di Stoà sulla formazione manageriale
3. Conservazione, dematurity o disruption della formazione superiore?
International Human resource management programmeEnrico Viceconte
This document discusses organizational structures for international companies. It describes various structures like functional, international division, product division, geographic division, and matrix structures. It also discusses the centralization vs decentralization debate in organizational design. Specifically, it notes that centralized structures facilitate coordination but can discourage initiative, while decentralized structures allow flexibility but risk lack of coordination. The document advocates that future companies may take a network-like structure to balance global integration with local responsiveness.
The Storytelling manager. Come le storie ci possono ingannare Enrico Viceconte
“L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno resi umani” di Johnatan Gottschall, Ed. Bollati Boringhieri, 2014
Lettura di Enrico Viceconte
Abstract
Si moltiplicano senza sosta le pubblicazioni che parlano “Storytelling” applicato al management. Si tratta di una moda manageriale, un’idea che sta conquistando quote di attenzione crescente. Lo storytelling è una pratica efficace? La lettura di un saggio di Johnatan Gottschall, storico della letteratura, ci presenta una teoria sul perché le storie sono utili e hanno una forte presa su chi le legge o le ascolta. Ma il saggio, letto assieme ad altri libri e messo in relazione agli obiettivi per cui lo storytelling viene promosso nelle aziende, ci induce a credere che conoscere attraverso le storie, e utilizzare narrative nell’organizzazione e nel marketing, può essere distorsivo e controindicato per le finalità aziendali.
Stoà was founded in 1988 by IRI Group ( Institute for Industrial Reconstruction) Among the partners supporting the start-up of Stoà was the Sloan School of Management of the Massachusetts Institute of Technology (MIT) . Under the guidance of this Business school, Stoà became an excellence center for management culture embedded both in the local milieu and in a wide circuit of international relationships. Romano Prodi Tiziano Treu David Norman Don Lessard Richard Locke David Ulrich Lester Thurow of MIT at Stoà
La formazione manageriale in Italia, tra radicamento territoriale e disruption digitale
Di Enrico Viceconte
Dove “ha luogo” la formazione?
Il modello della “learning region” nelle ricerche di Stoà sulla formazione manageriale
Conservazione, dematurity o disruption della formazione superiore?
Conclusioni
Il cambiamento accelerato nel settore del retail. Maggiore customer centricità; tecnologie abilitanti; Nuovi business models. Necessità del design thinking e di considerare il customer experience journey. Strategie omnichannel. Verso nuovi modelli organizzativi delle reti di franchising.
The document outlines the duties and responsibilities of a community manager position for an online community centered around alumni of a course at Harvard Business School. The community manager would be responsible for implementing software platforms, communicating with alumni, conducting surveys, maintaining an online presence on websites and social media, organizing events, and disseminating the work of the professor and research center to help build and expand the community. The goal is for this to be a meaningful community that provides guidance to the research of the professor and school and helps spread their theories among managers worldwide.
Se è vero che tutto è misurabile (eccetto che per la fisica quantistica) non è vero che posso gestire solo quello che misuro. Misurare è un processo a valle del quale ci sono processi di valutazione e decisione che sono l'autentico collo di bottiglia. Affidarsi troppo alla misurabilità delle cose può ingannare e portare ad errori di valutazione e decisione.
Luoghi e non luoghi della formazione
La formazione manageriale in Italia, tra radicamento territoriale e disruption digitale
Di Enrico Viceconte
Dove “ha luogo” la formazione?
Il modello della “learning region” nelle ricerche di Stoà sulla formazione manageriale
3. Conservazione, dematurity o disruption della formazione superiore?
International Human resource management programmeEnrico Viceconte
This document discusses organizational structures for international companies. It describes various structures like functional, international division, product division, geographic division, and matrix structures. It also discusses the centralization vs decentralization debate in organizational design. Specifically, it notes that centralized structures facilitate coordination but can discourage initiative, while decentralized structures allow flexibility but risk lack of coordination. The document advocates that future companies may take a network-like structure to balance global integration with local responsiveness.
The Storytelling manager. Come le storie ci possono ingannare Enrico Viceconte
“L’istinto di narrare. Come le storie ci hanno resi umani” di Johnatan Gottschall, Ed. Bollati Boringhieri, 2014
Lettura di Enrico Viceconte
Abstract
Si moltiplicano senza sosta le pubblicazioni che parlano “Storytelling” applicato al management. Si tratta di una moda manageriale, un’idea che sta conquistando quote di attenzione crescente. Lo storytelling è una pratica efficace? La lettura di un saggio di Johnatan Gottschall, storico della letteratura, ci presenta una teoria sul perché le storie sono utili e hanno una forte presa su chi le legge o le ascolta. Ma il saggio, letto assieme ad altri libri e messo in relazione agli obiettivi per cui lo storytelling viene promosso nelle aziende, ci induce a credere che conoscere attraverso le storie, e utilizzare narrative nell’organizzazione e nel marketing, può essere distorsivo e controindicato per le finalità aziendali.
Stoà was founded in 1988 by IRI Group ( Institute for Industrial Reconstruction) Among the partners supporting the start-up of Stoà was the Sloan School of Management of the Massachusetts Institute of Technology (MIT) . Under the guidance of this Business school, Stoà became an excellence center for management culture embedded both in the local milieu and in a wide circuit of international relationships. Romano Prodi Tiziano Treu David Norman Don Lessard Richard Locke David Ulrich Lester Thurow of MIT at Stoà
La formazione manageriale in Italia, tra radicamento territoriale e disruption digitale
Di Enrico Viceconte
Dove “ha luogo” la formazione?
Il modello della “learning region” nelle ricerche di Stoà sulla formazione manageriale
Conservazione, dematurity o disruption della formazione superiore?
Conclusioni
Harvard Businss Review Viceconte Quel nostro contemporaneo di nome Taylor
1. UNCONTRIBUTOSORPRENDENTEallastoriadelleideevienedalvolumeRevisitingTaylorcheripubblica,
nellatraduzionedel1911,ilfondamentaleThePrinciplesofScientificManagement,arricchitodaseisaggi
cheruotanointornoaltemadell’importanzaedell’attualitàdeglistudidiTaylor.
LafortunacriticadiTaylorèstata,cometestimonianoidiversieilluminanticontributialvolume,spesso
affetta da pregiudizi ideologici. Ad esempio, per l’emergere dell’idea di “alienazione” che, nella vulgata,
sièimmaginatacomeconseguenzainevitabiledelladivisionedellavoro,cogliendoedenfatizzandosolo
inparteillavorodiTaylor.
NelNovecento,tramontatal’egemoniaeuropea,ilcentrodelmondosièspostatosull’altraspondaatlan-
tica.Ilsecolodellaproduttività,cheseguequellodellameccanizzazione,èdunqueil“secoloamericano”.
Il secolo delle ruggenti acciaierie di Pittsburgh e delle catene di montaggio di Detroit. Taylor fa parte
di una generazione di persone che, nate negli Stati Uniti d’America nella seconda metà dell’Ottocento,
hanno“inventato”ilNovecento.Illibromostral’eccezionalitàdelmilieudell’iniziodel“secoloamericano”
doveunruolodispiccohannoHenryFordeThomasAlvaEdison.
L’apporto di Henry Ford, come dice Giorgio Zuffo nel saggio iniziale del volume, non fu solo adottare i
principidiTaylor,mafudioriginalissimaintegrazioneprodotto/processo.AEdisonHenryFordriconosce
nonsolol’idea,maancheilprogettoimprenditorialedell’elettrificazionesenzalaquale,scriveFord,«non
potremmoaverel’attualecombinazionedialtisalariemerciabassoprezzo.L’automobileeconomicadei
nostri giorni, per citare soltanto uno delle migliaia di prodotti, sarebbe un articolo di lusso senza l’aiuto
delmotoreelettriconellasuafabbricazione».
DunqueFordrappresentalasintesidell’innovazionetecnologica(Edison)eorganizzativa(Taylor).Unimpren-
ditore che elabora, in un progetto strategico unitario, il problema del prodotto/mercato/tecnologia e del
processo/prodotto;creandodalnullailsettoreindustrialedell’automobileallaportatadiognifamigliamedia
americana.ConFordiprincipidiTaylorsicombinanoall’ideadel“flussodivalore”chepartedalladomanda
delmercato.Un’intuizionecheèlabaseenonl’antitesi,comeavoltevieneerroneamentepresentata,della
successivafilosofiadelleanthinkinggiuntaamaturazioneallafinedel‘900.
Edison,TayloreFordrappresentanoitreaspetticomplementaridellospiritoinnovativodell’Americadiquegli
anni,maanchediunethos,fusionedivaloripragmatici(illavoro,ilsacrificio,l’educazione)edemocratici(il
sensodellacomunità,l’avversioneall’autoritarismopoliticoereligioso),nellospiritorazionaledell’Illuminismo.
Ma torniamo alle idee di Taylor, portandoci nel Giappone che si risveglia dall’attacco nucleare. L’ameri-
canoEdwardDeming,incaricatodiaddestrareimanagerdelleindustriegiapponesidevastate,raccoglie
e sviluppa una parte ancora non abbastanza compresa del lavoro di Taylor (e di cui, in Revisiting Taylor,
scrive Raoul Nacamulli nel suo saggio “Taylor nelle era di Internet”): la gestione della conoscenza che
nasce sullo shop floor, il coinvolgimento dei lavoratori, detentori della conoscenza, nel miglioramento
continuo dei processi. Le lezioni di Deming ai giapponesi, nel giro di venti anni, danno frutti non immagi-
nabili:neglianni‘70ivincitoridellaguerra,gliStatiUnitisisentonoattaccaticomeinunasecondaPearl
Harbour.Invecedipioverebombe,piovonoprodottigiapponesi:primal’elettronicadiconsumo,poi,nel
PaesediHenryFord,incredibilmente,leautomobili.
Si mobilita l’Accademia americana: esce nel ‘90 “La macchina che ha cambiato il mondo” di Womack e
Jones e, all’inizio del ‘93 su Harvard Business Review, l’articolo di Paul S. Adler “Time-and-Motion Regai-
ned” (nell’edizione italiana di HBR, “Tempi e metodi alla riscossa”). L’articolo racconta di come la peg-
giore fabbrica della GM, quella di Fremont in California, fosse diventata in pochi anni la migliore, grazie
allagestionediunajointventuretraGMeToyotaeconl’applicazionedeimetodidiDemingdivenutiormai,
con Taiichi Ohno, giapponesi: era il “Toyotismo”, cioè il superamento del “Fordismo”. Il concetto taylori-
sticodi“tempiemetodi”,offuscatoinOccidentedalsospettodiessereunmetododicontrollocoercitivo,
diventa la base scientifica su cui costruire un nuovo modo di produrre, nuove relazioni collaborative tra
management e forza lavoro. Si prende atto a Fremont che, secondo i principi di Deming, standardizzare
ciò che si è appreso in produzione, permette di costruire su basi solide il miglioramento, con un ruolo
attivo e motivante dei lavoratori. Tutto il movimento del lean thinking, l’eliminazione sistematica delle
attivitànonavaloreaggiunto,eragiàinTayloreFordprimadiDemingediTaiichiOhno.
Revisiting Taylor mostra che ogni idea innovativa si inserisce in una corrente di lunga durata. Basta tor-
nare a un testo originale, rivisitarlo, per scoprirne non solo l’attualità, ma anche il suo patrimonio gene-
ticochevienetrasmessofinoanoi.
di Enrico Viceconte *
Quel nostro contemporaneo di nome Taylor
LETTURE INTELLIGENTI
IL LIBRO
GiorgioZuffo(acuradi),Revisiting
Taylor.L’organizzazionescientifica
dellavoro:illibrochehasconvoltoun
secolo,FrancoAngeli,2013.
*EnricoViceconte,Stoà–Istituto
diStudiperlaDirezioneeGestione
d’Impresa.
98 Harvard Business Review Novembre 2013