Il sindaco uscente di Ferrara Tiziano Tagliani presenta quanto è stato fatto durante la sua ultima legislatura.
In 48 pagine Tagliani spiega ai cittadini "le principali linee di intervento e le azioni relaizzate".
Il sindaco uscente di Ferrara Tiziano Tagliani presenta quanto è stato fatto durante la sua ultima legislatura.
In 48 pagine Tagliani spiega ai cittadini "le principali linee di intervento e le azioni relaizzate".
Questo libro racconta la storia di Quartiere bene comune, una politica pubblica innovativa attuata dal Comune di Reggio Emilia per la gestione condivisa dei beni comuni urbani. È un racconto che dà voce a diverse prospettive e testimonianze di alcuni dei suoi numerosi protagonisti.
Celebra le storie di impegno civico, autentiche e coinvolgenti, che animano i quartieri e prendono vita grazie alla passione e alla creatività dei cittadini, che giorno dopo giorno lavorano insieme per realizzare progetti per la comunità, tessendo un affascinante racconto di collaborazione e partecipazione attiva nella costruzione del tessuto sociale della città.
Eccoci alla seconda edizione del bilancio sociale dell’Emporio della Solidarietà di Lecce relativo all’annualità 2013. Anche questo, purtroppo, è passato alla storia come un anno di crisi. Anzi, per essere più precisi, è stato l’anno in cui si sono raggiunti livelli di precariato, disoccupazione e deprivazione materiale di eccezionale gravità. Purtroppo il nostro Salento ha fatto registrare dinamiche economiche e sociali ancora più drammatiche che nel resto della Puglia e del Mezzogiorno. Tant’è che le statistiche disegnano ormai scenari così cupi che sono in tanti a chiedersi se da questo abisso sarà possibile venirne fuori. Eppure la situazione non è affatto irreversibile. Per trovare le giuste soluzioni, però, è necessario aprire bene gli occhi (oltre che il cuore e la mente) e cercare di capire cosa sta realmente succedendo intorno a noi. Infatti la povertà e la deprivazione anche alimentare non sono il risultato della “mancanza di risorse”, ma di uno scandaloso spreco delle stesse. A livello mondiale, uno studio della FAO ha certificato uno spreco annuale di circa 1,3 miliardi di tonnellate di prodotti alimentari, pari a circa un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano. Se si riuscisse a recuperare tutte le perdite e gli sprechi, si potrebbe dare da mangiare, per un anno intero, a circa metà dell’attuale popolazione mondiale. In questa situazione “primeggiano” i consumatori europei e nordamericani che sprecano ogni anno 95-115 kg di cibo a testa.
Questi numeri ci dicono in maniera inequivocabile che lo spreco alimentare non è solo una questione etica (com’è possibile buttare via tanto cibo quando c’è così tanta gente che soffre la fame fino a morirci!?!). È, in realtà, anche una grande questione economica ed ambientale almeno sotto due profili: il primo è lo spreco di risorse naturali utilizzate per produrre i beni che poi vanno persi, il secondo è il costo che hanno per la collettività i prodotti sprecati quando diventano rifiuti e finiscono in discarica. Si tratta, quindi, di un problema non solo di carattere sociale ed etico ma anche economico. Combattere lo spreco alimentare significa sviluppare un grande progetto di green economy che può produrre riduzione dei rifiuti, occupazione e innovazione nella ricerca. Ecco allora che l’Emporio della Solidarietà può essere visto anche sotto una prospettiva differente: non soltanto un servizio che aiuta “i poveri” a venire fuori dalla loro condizione, ma un servizio che aiuta la comunità a prendersi cura di sé stessa, riequilibrando senz’altro la distribuzione dei beni disponibili, ma operando al tempo stesso per la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali e per promuovere modelli di produzione e di consumo meno presuntuosi e meno voraci.
RENA Festival delle comunità del cambiamento - PartecipantiRENA
La brochure di presentazione del RENA Festival delle Comunità del cambiamento con tutti i dettagli per manifestare il proprio interesse alla partecipazione
Governance e comunità: fare rete per la montagna | #MontagnaFuturo 20 settemb...Montagna Futuro
Materiali degli interventi del secondo evento sul terriotorio del progetto Montagna Futuro dal titolo "Governance e comunità: fare rete per la montagna", che si è tenuto il 20 settembre presso la sala consiliare del comune di Alzano Lombardo (BG).
Presentazione ABC - Assemblea 4 aprile 2014capannoriabc
Presentazione del movimento ABC fatta all'Assemblea del 4 aprile 2014 presso l'hotel Hambros a Lunata.
Vengono illustrati il manifesto, le linee guida del programma, i criteri per la definizione della lista, il calendario degli appuntamenti.
L'atlante è uno strumento di informazione e conoscenza del territorio: una fotografia basata su dati e analisi per mettere a fuoco le vocazioni e gli scenari da cui partire per elaborare nuovi progetti e azioni
Una raccolta di storie di collaborazione virtuosa tra Enti Locali e Finanza Etica. Dall'asset building al microcredito, dalla produzione di energia da fonti rinnovabili alla cooperazione sociale e ancora, housing sociale, legalità e molto altro ancora.
RENA Festival delle Comunità del Cambiamento - SponsorRENA
La brochure del Festival delle Comunità del Cambiamento con le informazioni destinate a potenziali partner e sponsor che condividono i valori di RENA e vogliono far incontrare l’Italia che sta già progettando il futuro.
Questo libro racconta la storia di Quartiere bene comune, una politica pubblica innovativa attuata dal Comune di Reggio Emilia per la gestione condivisa dei beni comuni urbani. È un racconto che dà voce a diverse prospettive e testimonianze di alcuni dei suoi numerosi protagonisti.
Celebra le storie di impegno civico, autentiche e coinvolgenti, che animano i quartieri e prendono vita grazie alla passione e alla creatività dei cittadini, che giorno dopo giorno lavorano insieme per realizzare progetti per la comunità, tessendo un affascinante racconto di collaborazione e partecipazione attiva nella costruzione del tessuto sociale della città.
Eccoci alla seconda edizione del bilancio sociale dell’Emporio della Solidarietà di Lecce relativo all’annualità 2013. Anche questo, purtroppo, è passato alla storia come un anno di crisi. Anzi, per essere più precisi, è stato l’anno in cui si sono raggiunti livelli di precariato, disoccupazione e deprivazione materiale di eccezionale gravità. Purtroppo il nostro Salento ha fatto registrare dinamiche economiche e sociali ancora più drammatiche che nel resto della Puglia e del Mezzogiorno. Tant’è che le statistiche disegnano ormai scenari così cupi che sono in tanti a chiedersi se da questo abisso sarà possibile venirne fuori. Eppure la situazione non è affatto irreversibile. Per trovare le giuste soluzioni, però, è necessario aprire bene gli occhi (oltre che il cuore e la mente) e cercare di capire cosa sta realmente succedendo intorno a noi. Infatti la povertà e la deprivazione anche alimentare non sono il risultato della “mancanza di risorse”, ma di uno scandaloso spreco delle stesse. A livello mondiale, uno studio della FAO ha certificato uno spreco annuale di circa 1,3 miliardi di tonnellate di prodotti alimentari, pari a circa un terzo della produzione totale di cibo destinato al consumo umano. Se si riuscisse a recuperare tutte le perdite e gli sprechi, si potrebbe dare da mangiare, per un anno intero, a circa metà dell’attuale popolazione mondiale. In questa situazione “primeggiano” i consumatori europei e nordamericani che sprecano ogni anno 95-115 kg di cibo a testa.
Questi numeri ci dicono in maniera inequivocabile che lo spreco alimentare non è solo una questione etica (com’è possibile buttare via tanto cibo quando c’è così tanta gente che soffre la fame fino a morirci!?!). È, in realtà, anche una grande questione economica ed ambientale almeno sotto due profili: il primo è lo spreco di risorse naturali utilizzate per produrre i beni che poi vanno persi, il secondo è il costo che hanno per la collettività i prodotti sprecati quando diventano rifiuti e finiscono in discarica. Si tratta, quindi, di un problema non solo di carattere sociale ed etico ma anche economico. Combattere lo spreco alimentare significa sviluppare un grande progetto di green economy che può produrre riduzione dei rifiuti, occupazione e innovazione nella ricerca. Ecco allora che l’Emporio della Solidarietà può essere visto anche sotto una prospettiva differente: non soltanto un servizio che aiuta “i poveri” a venire fuori dalla loro condizione, ma un servizio che aiuta la comunità a prendersi cura di sé stessa, riequilibrando senz’altro la distribuzione dei beni disponibili, ma operando al tempo stesso per la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali e per promuovere modelli di produzione e di consumo meno presuntuosi e meno voraci.
RENA Festival delle comunità del cambiamento - PartecipantiRENA
La brochure di presentazione del RENA Festival delle Comunità del cambiamento con tutti i dettagli per manifestare il proprio interesse alla partecipazione
Governance e comunità: fare rete per la montagna | #MontagnaFuturo 20 settemb...Montagna Futuro
Materiali degli interventi del secondo evento sul terriotorio del progetto Montagna Futuro dal titolo "Governance e comunità: fare rete per la montagna", che si è tenuto il 20 settembre presso la sala consiliare del comune di Alzano Lombardo (BG).
Presentazione ABC - Assemblea 4 aprile 2014capannoriabc
Presentazione del movimento ABC fatta all'Assemblea del 4 aprile 2014 presso l'hotel Hambros a Lunata.
Vengono illustrati il manifesto, le linee guida del programma, i criteri per la definizione della lista, il calendario degli appuntamenti.
L'atlante è uno strumento di informazione e conoscenza del territorio: una fotografia basata su dati e analisi per mettere a fuoco le vocazioni e gli scenari da cui partire per elaborare nuovi progetti e azioni
Una raccolta di storie di collaborazione virtuosa tra Enti Locali e Finanza Etica. Dall'asset building al microcredito, dalla produzione di energia da fonti rinnovabili alla cooperazione sociale e ancora, housing sociale, legalità e molto altro ancora.
RENA Festival delle Comunità del Cambiamento - SponsorRENA
La brochure del Festival delle Comunità del Cambiamento con le informazioni destinate a potenziali partner e sponsor che condividono i valori di RENA e vogliono far incontrare l’Italia che sta già progettando il futuro.
3. Abitanti 100.000
Tasso di crescita in 12 anni 23%
Popolazione straniera 11,4%
Superficie
226 Kmq
441 abitanti
per Kmq
Il Territorio del Camposampierese
11 Comuni
associati in:
1 Federazione di Comuni
Progetto: Sana e buona gestione
1 Intesa program. d’area
Progetto: Alleanza per lo sviluppo del
Camposampierese
€ 16.161
reddito pro-capite
1
9
10
11
12
13
14
15
16
17
Provincia di Padova
Imprese 12.000
Addetti 37.000
1 impresa ogni
• 8,5 abitanti
• 3 addetti
7. DA DOVE PARTIRE?
PER COSTRUIRE UN NUOVO
MODELLO DI SVILUPPO CAPACE:
•di NUTRIRE IL TERRITORIO E IL
PIANETA
•di GENERARE NUOVE ENERGIE
PER LA VITA.
VIVIAMO UN PASSAGGIO D’EPOCA
9. I PROBLEMI SI GOVERNANO
DAL TERRITORIO
CHE LO SVILUPPO
RIPARTA DAL TERRITORIO
E’ CONSEGUENZA DELLA
GLOBALIZZAZIONE
10. I PROBLEMI SI GOVERNANO
SUL TERRITORIO
•Le economie cercano i
territori;
•Il welfare passa dai
territori.
•I Sindaci governano il
territorio
11. Siamo consapevoli che l’impresa lavora nel
mondo, per questo cerca territori competitivi.
L’impresa cerca variabili che solo il territorio
può offrire in:
1. Infrastrutture
2. Servizi pubblici e privati
3. Capitale umano,
4. clima sociale
LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI
12. L’IMPRESA cerca un sistema
politico-istituzionale,
finanziario, una comunità che
CREDE NELL’IMPRESA
LO SVILUPPO RIPARTE DAI TERRITORI
13. LO SVILUPPO PARTE DAI TERRITORI
•Il welfare cerca strade locali, dove
i diversi soggetti fanno esperienze
tra di loro di welfare e creano
condizioni per un nuovo modello di
welfare locale.
•la sfida è costruire strade locali
di welfare
14. LO SVILUPPO PARTE DAI TERRITORI
I sindaci governano il territorio
perché:
• Governano il proprio Comune
• Governano l’Unione di Comuni
• Governeranno le nuove Province
• Governeranno le Città metropolitane
• Siederanno al Senato delle autonomie
16. LA FIGURA DEL SINDACO
Il filo rosso che segue il disegno di legge “Delrio” è
la centralità della figura del sindaco:
• La figura del sindaco è la classe politica di base
del governo locale e quindi anche del nostro
ordinamento democratico e costituzionale.
• Sui sindaci si appoggia non solo
l’amministrazione comunale in senso proprio ma
anche l’intera organizzazione territoriale,
dall’Unione di comuni, all’area vasta nel caso
delle Province ed il governo delle Città
metropolitane.
17. In una visione più grande,
ciò che emerge è che i
sindaci e le città
saranno sempre più
determinanti nella capacità
di risolvere i problemi
moderni.
18. Le città
sono multiculturali, aperte,
partecipative,
democratiche, capaci di
lavorare insieme, di
interagire per risolvere i
problemi quotidiani.
19. I sindaci
sono considerati affidabili,
pragmatici, impegnati a
risolvere i problemi, sono
“compaesani” perché la
città è anche la loro.
20. INNOVAZIONE DI CONFINE
I SINDACI E NUOVE FORME DI DEMOCRAZIA
Forse si sta affermando un
nuovo concetto di
democrazia, in una
nuova forma più vicina ai
cittadini.
21. I SINDACI HANNO IL POTERE
DI CONDIZIONARE IL FUTURO
SE SONO:
costruttori di Alleanze da mettere in
campo per costruire un PROPRIO
SPAZIO di POSIZIONE in area vasta,
in Regione, in Italia, nella grande
trasformazione globale in atto nel
pianeta e per costruire l’Identità
territoriale distintiva
22. VINCE IL NOI
COSTRUIRE ALLEANZE
•DA SOLI NON SI FA NULLA. IL
SINDACO DA SOLO NON BASTA.
•I SINDACI INSIEME:
• IN FEDERAZIONE DI COMUNI
• NEL PARTENARIATO TERRITORIALE
•Per collaborare con “altri NOI”
23. • Il NOI con una visione ed un programma
• Il NOI capace di costruire:
• Agenzie di senso (capaci di generare significati e cultura
per cambiare)
• Cantieri di valore (capaci di realizzare valore e generare
misurazioni per comprendere e rendere conto del valore
prodotto)
• Centri di competenza (per crescere in mestieri e
competenze nuove. Occorre saper COME FARE per sapere COSA
FARE Perché i nuovi saperi e intelligenza del fare si compenetrino)
VINCE IL NOI
COSTRUIRE ALLEANZE
24. COSTRUI
RE UN
PROPRIO
SPAZIO
DI
POSIZIO
NE
Uno spazio capace di
comprendere, pesare,
interrogare in Area vasta,
in Regione, in Italia, nella
grande trasformazione
globale in atto.
Uno spazio capace di
contenere tre definizioni di
luogo: il campanile, la
globalità e l’area intermedia
dell’area vasta
25. COMUNI
Entro il 2014, obbligo per i
Comuni sotto i 5.000 abitanti di
associare tutte le funzioni
fondamentali (3.000 abitanti per
la montagna)
Forme giuridiche per associare le
funzioni sono:
• Convenzione
• Unione di comuni
COSTRUIRE UN PROPRIO SPAZIO DI
POSIZIONE
DIMENSIONI TERRITORIALI ADEGUATE IN
TERRITORI OMOGENEI
26. •I Comuni abbiano almeno 5.000
abitanti.
• I Comuni con meno di 5.000 abitanti
puntino alla fusione
•per uscire dall’obbligatorietà
dell’esercizio associato delle funzioni
fondamentali comunali.
•Per essere liberi di scegliere cosa
associare
COSTRUIRE DIMENSIONI TERRITORIALI
ADEGUATE IN TERRITORI OMOGENEI
27. Le Unioni di Comuni siano
Federazioni di Comuni, siano
grandi ed omogenee quanto i
distretti:
•per contare nell’area vasta.
•per l’esercizio ottimale delle funzioni
distrettuali,
•per fare economie di scala
COSTRUIRE DIMENSIONI TERRITORIALI
ADEGUATE IN TERRITORI OMOGENEI
28. COSA DISTINGUE LA FEDERAZIONE DI COMUNI
DA UNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA
1
Tutti i Comuni hanno più di 5.000
abitanti.
• I Comuni non sono obbligati ad associare
tutte le funzioni fondamentali.
• I Comuni sono liberi di mettere assieme le
funzioni amministrative che ritengono più
opportuno.
29. COSADISTINGUE LAFEDERAZIONE DI COMUNI
DAUNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA
2
La tipologia di funzioni associate sono
coerenti con le politiche regionali e si sta
insieme perché si è più forti.
• Sono associate anzitutto le funzioni per le quali la
Regione ha il compito di indicare gli ambiti
territoriali ottimali ed omogenei (Polizia locale,
Protezione civile, Servizi sociali).
• Non si è più bravi più si associa.
• Si fanno insieme le cose che da soli non si
riuscirebbe a fare.
30. COSADISTINGUE LAFEDERAZIONE DI COMUNI
DAUNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA
3
Con la Federazione non c’è l’obiettivo della fusione
di Comuni.
• In questo contesto il Comune è Ente primario e
valorizza l’Italia come Repubblica fondata sui Comuni.
• Governare le funzioni in Federazione ha come orizzonte
la riduzione della spesa, il recupero di efficienza e
qualità nell’erogare i servizi unito al miglioramento delle
condizioni di vita e di lavoro per le persone, le famiglie e
le aziende del territorio.
31. IL BILANCIO CONSOLIDATO 2011 DEGLI
11 COMUNI PIU’ LA FEDERAZIONE
Voci I NOSTRI
COMUNI
MEDIA
COMUNI
ITALIANI
Note
Spese correnti per
abitante
€ 422 € 862 -51% della spesa dei comuni
italiani. In 10 anni ridotto la
spesa del 12,2%
Pressione tributaria
per abitante
€ 323 € 505 -36% della media dei comuni
italiani. In 10 anni ridotto i
tributi del 24%. 100€ in meno
per abitante
Trasferimenti dallo
Stato e dalla Regione
per abitante
€ 44 € 200 -78% della media dei comuni
italiani
Entrate da servizi e
da sanzioni per
abitante
€ 135 € 193 -30% della media dei comuni
italiani
32. COSADISTINGUE LAFEDERAZIONE DI COMUNI
DAUNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA
4
L’ambito di gestione delle funzioni
amministrative coincide con l’ambito di
programmazione economico-sociale e
con l’ambito urbanistico e
paesaggistico.
33. COSADISTINGUE LAFEDERAZIONE DI COMUNI
DAUNA UNIONE DI COMUNI ORDINARIA
5
La Federazione è capofila del tavolo di
partenariato locale: l’Intesa Programmatica d’Area.
• L’IPA è un’alleanza territoriale stabile tra
istituzioni, parti economiche e sociali e comunità,
il cui ambito territoriale coincide con quello della
Federazione dei Comuni.
• La funzione dell’IPA è quella di definire le vie di
crescita e di sviluppo di un territorio e di generare
l’identità distintiva del territorio stesso.
34. La bellezza di un luogo è la sua
unicità.
La capacità degli attori locali di
generare un’identità territoriale
distintiva.
DISTINGUERSI PER NON
ESTINGUERSI
COSTRUIRE L’IDENTITA’TERRITORIALE
DISTINTIVA
35. La bellezza di un luogo è la sua
unicità.
•La capacità di saldare un prodotto
con il suo territorio per vivere e far
vivere un’esperienza ed
un’emozione unica ed irripetibile di
benessere.
•Cosa c’è qui che in nessun’altra
parte del mondo c’è?
36. L’IDENTITA’ DISTINTIVA DELLA VALLE AGREDO
Gli Ambiti costitutivi del territorio
LA
FABBRICA
La Fabbrica sostenibile del bello e ben fatto
IL MADE IN ITALY
IL PAESAGGIO
Storia, cultura, borghi da vivere, ambiente, valori e stili di
vita, benessere, comunità,
TURISMO
LA TERRA
E I SUOI
PRODOTTI
La valle del gusto, del sano e del buono.
L’AGRO ALIMENTARE
IL BUON
GOVERNO
LOCALE
Istituzioni collaborative. Che rendono il
territorio sicuro, operoso, capace di prendere
in mano il proprio destino (capacitazione)
LA COMUNITA’
Società civile coesa,
collaborativa. ECPNOMIA DEL
DONO
37. SOSTENIBILITA’
L’impronta ambientale. Un’economia e
uno stile di vita efficiente sotto il profilo
delle risorse, più verde e competitiva
INTELLIGENZA
SMART
E’ un territorio che agisce attivamente per
migliorare la qualità della vita dei propri
cittadini e la competitività delle proprie imprese
INCLUSIVITA’
Comunità attiva nel migliorare il benessere delle persone, delle
famiglie. Un’economia con un alto tasso di occupazione che
favorisce coesione sociale.
L’IDENTITA’ DISTINTIVA DELLA VALLE AGREDO
Le azioni per dare valore agli ambiti costitutivi
38. COSTRUIRE SVILUPPO
NON C’E’ SVILUPPO SOSTENIBILE
SENZA GOVERNO DELLO SVILUPPO
NON C’E’ GOVERNO DELLO
SVILUPPO
SENZA ISTITUZIONI
39. LO SVILUPPO ECONOMICO E LA
CRESCITA DI BENESSERE PASSA DAI
TERRITORI
Passa dalla capacità di costruire
reti ravvicinate di
relazioni tra i “facilitatori
dell’innovazione”: Istituzioni,
soggetti produttivi, mondo della
ricerca e comunità.
41. Le tre priorità di «Europa 2020» si basano sulle
risorse e le potenzialità dell’UE
41
sviluppare un’economia
basata sulla conoscenza e
sulla innovazione
Crescita
inclusiva
Crescita
sostenibile
Crescita
intelligente
promuovere un’economia
con un alto tasso di
occupazione che favorisca la
coesione sociale e
territoriale, anche nelle zone
rurali
promuovere
un’economia più
efficiente sotto il profilo
delle risorse, più verde e
più competitiva
44. PERCHE’ IL TERRITORIO SCEGLIE DI STARE
INSIEME?
PER IL GOVERNO DELLE
FUNZIONI AMMINISTRATIVE
• Costare meno
• Funzionare meglio
• Fare le cose che servono
allo sviluppo
• Fare cose che solo
assieme si riescono a fare
PER ESSERE MOTORI DELLO
SVILUPPO DEL TERRITORIO.
• Per generare l’identità distintiva
del Territorio
• Per contare di più ed essere
protagonisti (definendo le giuste
geometrie territoriali) nelle
politiche metropolitane, in quelle
regionali, nazionali e comunitarie;
• Per affrontare i problemi e le
sfide in partenariato con il
sistema territoriale
45. LE ENTRATE
CORRENTI 2014
€7.162.599
Trasferimenti
Statali
Contributi
progetto PIAR
Contributi ordinari
dai Comuni federati
Contributi
Regionali
8.500
0,12%
120.000
1,68%
3.353.910,84
46,83%
98.318,51
1,37%
Servizi ai Comuni
e Convenzioni
395.351
5,52 %
Bilancio Corrente 2014
Servizi ai Cittadini
e Introiti diversi
616.519
8,60%
Sanzioni CdS
e regolamenti
2.570.000
35,88%
50,0%
50,0%
47. GRAZIE
e buon lavoro
Non c’è sviluppo sostenibile
senza governo dello sviluppo,
non c’è governo dello sviluppo
senza le Istituzioni
www.fcc.veneto.it