ERRATA CORRIGE PER IL LIBRO “L’autore artificiale. Creatività e proprietà intellettuale nell'era dell'AI” di Simone Aliprandi (Ledizioni, giugno 2023) — Nuovo testo del Paragrafo 4 del Capitolo 3.
Creative Commons: un copyright flessibile per opere creativebibliotekcare
La rassegna Irretìti: musica, musicisti e biblioteche nel web presenta: Musica, Copyleft e Creative Commons, i diritti d’autore nell’era digitale. 14 dicembre 2011.
Il secondo incontro del cartellone Irretìti, iniziativa ideata da Luigi Radassao per la Mediateca Queriniana nell’ambito delle azioni di BresciaPLAY – Progetto Locale Autori Yndipendenti – è stato tenuto da Simone Aliprandi e dedicato al copyleft ed all'uso delle licenze Creative Commons, in particolare in ambito musicale. Un approccio alternativo al copyright ed un modello innovativo per meglio distribuire in rete le opere ed applicare in modo più funzionale i diritti degli autori. Brochure a scopo divulgativo realizzata da Simone Aliprandi
per il Progetto Copyleft-Italia.it
Per una comprensione delle licenze free software e open source (sett. 2020)Simone Aliprandi
Per una comprensione delle licenze free software e open source. -- Estratto dal libro “Software licensing & data governance. Tutelare e gestire le creazioni tecnologiche” (Apogeo Editore, settembre 2020); opera liberamente riproducibile nei termini della licenza Creative Commons Attribution – Non Commercial – Share Alike 4.0 International.
Sommario: 1. Introduzione alle licenze software – 1.1. Le licenze software: tra compravendita e locazione – 1.2. Le varie categorie di licenze per software – 2. Strumenti giuridici per rilasciare software in modalità open – 2.1. La soluzione del rilascio in pubblico dominio – 2.2. Le licenze permissive – 2.3. Le licenze di copyleft forte e la GPL come licenza capostipite – 2.4. La licenza GPL – 2.5. Le varie versioni della GPL e le altre licenze di copyleft forte – 2.6. La Affero GPL e il copyleft di rete – 2.7. Le licenze di copyleft debole – 3. Compatibilità tra licenze open source – 4. Il meccanismo del dual licensing (o multilicensing).
Uno dei grandi problemi di chi lavora su Odoo è la difficoltà di interpretare correttamente le sigle relative alle due tipologie di licenza che Odoo S.A. ha utilizzato per le varie release del prodotto. L'intento è aiutare i neofiti dello sviluppo Odoo a evitare errori nell'interpretazione delle licenze, che potrebbero portarli a correre inconsapevolmente grandi rischi.
Buona lettura!
Mappa schematica di orientamento alla gestione delle licenze d'uso.
Cosa si intende per "Licenza d'uso" di una risorsa scaricata o acquistata?
Come si definiscono i limiti ed i vincoli associati ad ogni risorsa di cui ci si dota per lo sviluppo dei progetti? Che differenza c'è tra le licenze standard e le Creative Commons? Sai cosa si intende per "FairUse"?
Proviamo a chiarirci le idee.
L'infografica è parte integrante dell'articolo di riferimento sul blog Zooppa: : https://blog.zooppa.com/it/2018/10/guida-alle-licenze-uso/
E del webinar disponibile su Youtube in coda alle slides.
Presentazione delle licenze Creative Commons presso TreataBit, incubatore di progetti digitali di I3P, l'Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino.
Creative Commons: un copyright flessibile per opere creativebibliotekcare
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per il Progetto Copyleft-Italia.it
Per una comprensione delle licenze free software e open source (sett. 2020)Simone Aliprandi
Per una comprensione delle licenze free software e open source. -- Estratto dal libro “Software licensing & data governance. Tutelare e gestire le creazioni tecnologiche” (Apogeo Editore, settembre 2020); opera liberamente riproducibile nei termini della licenza Creative Commons Attribution – Non Commercial – Share Alike 4.0 International.
Sommario: 1. Introduzione alle licenze software – 1.1. Le licenze software: tra compravendita e locazione – 1.2. Le varie categorie di licenze per software – 2. Strumenti giuridici per rilasciare software in modalità open – 2.1. La soluzione del rilascio in pubblico dominio – 2.2. Le licenze permissive – 2.3. Le licenze di copyleft forte e la GPL come licenza capostipite – 2.4. La licenza GPL – 2.5. Le varie versioni della GPL e le altre licenze di copyleft forte – 2.6. La Affero GPL e il copyleft di rete – 2.7. Le licenze di copyleft debole – 3. Compatibilità tra licenze open source – 4. Il meccanismo del dual licensing (o multilicensing).
Uno dei grandi problemi di chi lavora su Odoo è la difficoltà di interpretare correttamente le sigle relative alle due tipologie di licenza che Odoo S.A. ha utilizzato per le varie release del prodotto. L'intento è aiutare i neofiti dello sviluppo Odoo a evitare errori nell'interpretazione delle licenze, che potrebbero portarli a correre inconsapevolmente grandi rischi.
Buona lettura!
Mappa schematica di orientamento alla gestione delle licenze d'uso.
Cosa si intende per "Licenza d'uso" di una risorsa scaricata o acquistata?
Come si definiscono i limiti ed i vincoli associati ad ogni risorsa di cui ci si dota per lo sviluppo dei progetti? Che differenza c'è tra le licenze standard e le Creative Commons? Sai cosa si intende per "FairUse"?
Proviamo a chiarirci le idee.
L'infografica è parte integrante dell'articolo di riferimento sul blog Zooppa: : https://blog.zooppa.com/it/2018/10/guida-alle-licenze-uso/
E del webinar disponibile su Youtube in coda alle slides.
Presentazione delle licenze Creative Commons presso TreataBit, incubatore di progetti digitali di I3P, l'Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino.
Alice Ferrazzi, esperta di tecnologie open source e maintainer di alcuni pacchetti per la distribuzione Linux Debian – un sistema operativo gratuito – condivide le proprie conoscenze ed esplora in questo articolo il complesso mondo del software open source e le regole che lo governano.
Dopo una breve descrizione delle differenze tra software libero e open source, vengono illustrati i criteri obbligatori affinché un programma rientri in questo tipo di categorie. L’articolo contiene inoltre una rassegna dei tipi di licenza più utilizzati, tra cui GPL, LGPL o MIT.
Slides dalle lezioni del corso di Strumenti e applicazioni del Web per il corso di laurea magistrale in Teoria e tecnologia della comunicazione - Università di Milano Bicocca - Prof.R.Polillo (a.a.2014-15) - Lezione del 18 marzo 2015
Breve sequenza di slides su software libero e open source con un accenno anche alle creative commons.
I sorgenti latex sono disponibili qui: https://www.fales.me/pub/SL_OS.tar.bz2
Una presentazione sulla storia del software libero e l'OpenSource, a partire dalla sua nascita, con i risvolti sul mercato e nella società.
E' stata tenuta da Nicola Di Marzo e Paolo Campi il 31 maggio 2011 al Gruppo Utenti Linux di Galliate.
Nel corso di quest’articolo vedremo come sia possibile sfruttare il Service Builder (Liferay Inc., 2014) per creare dei servizi da esporre all’esterno non direttamente collegati all’entità gestiste dallo specifico plugin.
Quello che vogliamo ottenere è quindi un servizio personalizzato chiamato Custom Users Service disponibile pubblicamente e che sfrutti i servizi core del portale. In questo particolare scenario vogliamo fare in modo che il servizio Custom Users Service, esponga un metodo che ritorni al consumer del servizio, la lista di utenti taggati con un determinato tag (Liferay Inc., 2014).
SOFTWARE LIBERO e NON
DIRITTI E DOVERI
GLI SVILUPPI DEL SOFTWARE LIBERO E I CONTRASTI CON QUELLO COMMERCIALE
PIRATERIA
LEGGE 248 AGOSTO 2000
PREVENZIONE E RESPONSABILITÀ PER L'ABUSIVA DUPLICAZIONE
DEL SOFTWARE ALL'INTERNO DELL'AZIENDA
Order on motion to dismiss and strike | 30 Oct. 2023 | Andersen vs Stablity AISimone Aliprandi
Order on motion to dismiss and strike, approved on 30 Oct. 2023 by Judge William H. Orrick for the District Court, N.D. California; filed on 3 Nov. 2023
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Breve sequenza di slides su software libero e open source con un accenno anche alle creative commons.
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Una presentazione sulla storia del software libero e l'OpenSource, a partire dalla sua nascita, con i risvolti sul mercato e nella società.
E' stata tenuta da Nicola Di Marzo e Paolo Campi il 31 maggio 2011 al Gruppo Utenti Linux di Galliate.
Nel corso di quest’articolo vedremo come sia possibile sfruttare il Service Builder (Liferay Inc., 2014) per creare dei servizi da esporre all’esterno non direttamente collegati all’entità gestiste dallo specifico plugin.
Quello che vogliamo ottenere è quindi un servizio personalizzato chiamato Custom Users Service disponibile pubblicamente e che sfrutti i servizi core del portale. In questo particolare scenario vogliamo fare in modo che il servizio Custom Users Service, esponga un metodo che ritorni al consumer del servizio, la lista di utenti taggati con un determinato tag (Liferay Inc., 2014).
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Il testo dell'Ordinanza del Tribunale di Venezia (R.G. 5317/2022; decisione del 20 ottobre 2022); caso Ravensburger contro Ministero Cultura e Gallerie dell'Accademia di Venezia; oggetto: diritti di riproduzione dell'Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci ai sensi degli articoli 107 e 108 Codice Beni Culturali.
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--
"Si evidenzia che essendovi un indubbio uso dell’immagine del bene culturale, risulta irrilevante che si tratti - per la maggioranza delle immagini, per quanto dedotto, si noti e non per tutte - delle immagini della copia dell’originale realizzata dalla reclamata, tanto più che ciò non è percepibile dal pubblico attenendo unicamente all’essere volto lo sguardo della statua a destra invece che a sinistra con diverso orientamento della fionda".
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Il diritto d'autore sul web e sui social media: le regole generali e le possi...
Errata corrige per il libro "L'autore artificiale" di Simone Aliprandi
1. 4. I termini d’uso di Stable Diffusion1
Arriviamo ai TOS di Stable Diffusion, sistema di AI
generativa molto utilizzato, sviluppato dalle aziende
CompVis group LMU Munich, Runway e Stability
AI (azienda che attualmente mantiene e gestisce il
progetto); è anche protagonista di alcune interessanti
diatribe legali che abbiamo già menzionato nel capi-
tolo 2.
Qui c’è da fare un’importante precisazione: tecnica-
mente Stable Diffusion non è una piattaforma online
ma un progetto open source il cui codice è rilasciato
liberamente sui principali repository e che è libera-
mente utilizzabile e installabile da chiunque (rectius,
da chiunque ne abbia le competenze).
Cercando nel sito ufficiale https://stability.ai/, oltre
alle canoniche presentazioni del progetto e alle noti-
zie connesse, troviamo il link a un altro sito (https://
dreamstudio.ai/) gestito sempre dalla stessa azienda,
nel quale viene messa a disposizione una piattafor-
ma web utilizzabile previa accettazione dei termini
di servizio.
Nella sezione FAQ del sito Dreamstudio si legge:
«Sebbene il modello Stable Diffusion sia stato reso
open source da Stability AI, il sito web DreamStudio
è un servizio che stiamo progettando per consentire a
chiunque di accedere a questo potente strumento cre-
ativo senza la necessità di installare software, di avere
1 Si segnala che questo paragrafo è stato modificato sostanzial-
mente rispetto alla prima versione del libro circolata alla fine
di giugno 2023. Ciò è dipeso da una difficoltà a ricostruire il
complesso quadro di licenze e di termini di servizio legati all’u-
tilizzo e implementazione di Stable Diffusion. In tal senso sono
stati preziosi i suggerimenti di Paolo Dalprato.
145
che cosa dicono i termini d’uso delle principali piattaforme?
ERRATA CORRIGE PER IL LIBRO “L’autore artificiale. Creatività e proprietà intellettuale nell'era dell'AI”
di Simone Aliprandi (Ledizioni, giugno 2023) — Nuovo testo del Paragrafo 4 del Capitolo 3.
2. conoscenze di coding o una GPU locale in grado di
sopportare un alto carico di lavoro.»
I TOS di Dreamstudio sono disponibil all’URL ht-
tps://dreamstudio.ai/terms-of-service e sono struttu-
rati in modo abbastanza classico, con le informazioni
su come vengono trattati i dati personali dell’uten-
te, le linee guida per un corretto utilizzo, gli utilizzi
espressamente vietati, la titolarità dei diritti di pro-
prietà intellettuale e le policy in materia di segnala-
zioni e reclami.
Concentrandoci anche in questo caso sull’aspetto
della proprietà intellettuale, innanzitutto vediamo
nel paragrafo “Community Guidelines” la seguente
avvertenza:
«L’utilizzo del Servizio è soggetto ai termini, alle con-
dizioni e alle restrizioni d'uso della licenza Creative
ML OpenRAIL-M (disponibile su https://huggingfa-
ce.co/spaces/CompVis/stable-diffusion-license) (la
“Licenza”). È necessario rivedere e seguire i termini
della Licenza.»
C’è quindi un rimando a un altro documento il qua-
le però risulta abbastanza disorientante, perché la li-
cenza in questione riporta il disclaimer “Copyright
(c) 2022 Robin Rombach and Patrick Esser and con-
tributors”, come a dire che i titolari dei diritti sull’ope-
ra (e dunque i licenzianti) sono due persone fisiche e
altri – non meglio definiti – contributori; e senza che
si chiariscano i rapporti che queste persone hanno
con l’azienda Stability AI. Leggendo poi l’annuncio
di rilascio sul blog di Stability AI emerge che si tratta
dei due fondatori o comunque dei principali svilup-
patori delle due aziende originarie CompVis group
l’autore artificiale
146
3. LMU Munich e Runway da cui poi Stability AI ha
raccolto il testimone nell’agosto del 2022 per portare
avanti il progetto. Il testo di tale licenza risulta inol-
tre di difficile comprensione e pare faccia riferimento
unicamente al “modello” e non a tutto il codice sor-
gente del progetto.
Non solo. Se si fa una controverifica sul repository
Github del progetto (https://github.com/Stability-AI/
stablediffusion) direttamente controllato e mante-
nuto da Stability AI, si scopre che è esposta un’altra
licenza definita “Main License”, cioè – come si po-
trebbe intendere – la licenza principale del progetto.
Si tratta della MIT License, storica licenza di softwa-
re libero, classificata come permissiva e non copyleft,
equivalente negli effetti a una Creative Commons
con semplice richiesta di attribuzione. In questo caso
però viene dichiarata come titolare dei diritti e come
licenziante proprio Stability AI senza menzione delle
altre due aziende o degli altri contributori. Un qua-
dro un po’ pasticciato, insomma.
Nella licenza Creative ML OpenRAIL-M, troviamo
la sezione “Definizioni”, tra cui evidenziamo quel-
le di “output”, “derivati del modello”, “contributo” e
“contributore”, tenendo comunque presente che ci
stiamo appunto riferendo al modello e non a tutto il
codice del progetto e nemmeno ai servizi online.
««“Output” indica i risultati del funzionamento di un
Modello come incorporato nel contenuto informativo
che ne deriva.
“Derivati del Modello” indica tutte le modifiche al
Modello, le opere basate sul Modello, o qualsiasi altro
modello creato o inizializzato mediante trasferimento
di modelli di pesi, parametri, attivazioni o output del
147
che cosa dicono i termini d’uso delle principali piattaforme?
4. Modello, all’altro modello, al fine di far sì che l’altro
modello si comporti in modo simile al Modello [...].
“Contributo” indica qualsiasi opera d’autore, inclusa la
versione originale del Modello e qualsiasi modifica o
aggiunta a tale Modello o Derivati del Modello stesso,
che è intenzionalmente presentata al Licenziante per
l'inclusione nel Modello dal titolare del copyright o da
un persona fisica o giuridica autorizzata a inviare per
conto del titolare del copyright. [...].
“Contributore” indica il Licenziante e qualsiasi persona
fisica o giuridica per conto della quale un Contributo è
stato ricevuto dal Licenziante e successivamente incor-
porato nel Modello.»
Nella successiva Section II, intitolata proprio
“Diritti di proprietà intellettuale”, troviamo un para-
grafo 2 specificamente dedicato alla concessione del-
la licenza di copyright, che recita come segue:
«In base ai termini e alle condizioni della presente
Licenza, ciascun Contributore concede all'Utente una
licenza di copyright perpetua, mondiale, non esclusi-
va, gratuita, esente da royalty e irrevocabile per ripro-
durre, preparare, visualizzare pubblicamente, esegui-
re pubblicamente, concedere in sublicenza e distribui-
re il Materiale Complementare, il Modello e i Derivati
del Modello.»
Un approccio abbastanza standard, che abbiamo vi-
sto già a proposito di Midjourney, anche se in questo
caso non è chiaro quando ci si riferisca all’utilizzo del
solo modello o all’utilizzo dell’intero sistema AI.
Torniamo ora ai TOS di Dreamstudio da cui siamo
partiti e che ci hanno costretto a questa digressione.
l’autore artificiale
148
5. Al paragrafo “Utilizzi proibiti” troviamo un punto de-
dicato all’eventuale violazione di diritti di proprietà
intellettuale da parte dell’utente:
«[non puoi / non puoi aiutare qualsiasi altra persona
a] caricare qualsiasi materiale che: (i) violi qualsiasi
proprietà intellettuale o altri diritti di proprietà di qual-
siasi parte; (ii) non hai il diritto di caricare in base ad
alcuna legge o in base ad alcun rapporto contrattuale
o fiduciario;»
Arriviamo finalmente al punto cruciale dei TOS,
cioè quello in cui viene chiarito l’aspetto della tito-
larità dei diritti di utilizzazione sulle opere genera-
te dagli utenti del servizio. È il paragrafo intitolato
“Titolarità del contenuto; Utilizzo del contenuto da
parte di Stability AI”, il quale recita:
«Nel rapporto tra te e Stability, sei tu il proprietario
del Contenuto che generi utilizzando il Servizio nella
misura consentita dalla legge applicabile.»
Un primo chiarimento fondamentale. Anche
Stability AI lascia la titolarità dei diritti all’utente. Poi
il documento prosegue precisando come comportar-
si nel caso di un caricamento sulla piattaforma di in-
put sotto forma di immagini.
«Per quanto riguarda le immagini che carichi sul
Servizio, dichiari e garantisci di possedere tutti i di-
ritti, titoli e interessi relativi a tali immagini, inclu-
si, a titolo esemplificativo, tutti i diritti d'autore e di
pubblicazione ad esse connessi. L'utente è responsa-
bile del Contenuto, anche per garantire che qualsiasi
Condivisione di contenuto non violi alcuna legge ap-
149
che cosa dicono i termini d’uso delle principali piattaforme?
6. plicabile, diritto di proprietà intellettuale di terze parti
o questi Termini.»
Infine, viene fatto il consueto chiarimento su quali
utilizzi la stessa Stability AI sia autorizzata a fare con
i contenuti generati dagli utenti tramite la piattafor-
ma online Dreamstudio.
«Accetti che Stability e le nostre affiliate possano utiliz-
zare i Contenuti per sviluppare e migliorare i Servizi,
anche memorizzando i tuoi Contenuti e i metadati as-
sociati (ad esempio, specifiche delle immagini, seed e
prompt di testo) in una sezione “cronologia” del tuo
account in modo che tu possa sfogliare e recuperare
i Contenuti che hai precedentemente generato utiliz-
zando i Servizi.»
A titolo di completezza (e a scanso di equivoci),
segnaliamo inoltre che, cercando in rete “Stable
Diffusion” sui più comuni motori di ricerca, tra i pri-
mi risultati compare il sito www.stablediffusionweb.
com dove troviamo un’altra piattaforma web-based
che implementa la tecnologia di Stable Diffusion.
Tale piattaforma, che – bisogna riconoscerlo – è intui-
tiva e di facile utilizzo, però è messa a disposizione da
un soggetto terzo che pare non avere legami con l’a-
zienda Stability AI e i relativi termini d’uso non sono
affatto chiari, poiché non fanno altro che rimandare
alla già menzionata (e problematica) licenza Creative
ML OpenRAIL-M.
l’autore artificiale
150