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Funzioni svolte dall’educatore lungo i percorsi del processo
maturativo del disabile in età evolutiva
Leonardo Angelini, Parma mattina del 10.6.14
affettività
operatività
operatività
affettività
Gruppi
affettivi
Gruppi
operativi
 Prima di questo passaggio nelle scuole per
l’infanzia più accorte  gradualità non
conclamata
 Come allenamento alla operatività conclamata
che varrà poi
 I pre-apprendimenti
 Nella vecchia scuola – che veniva dopo la
materna assistenzialistica – si passavano mesi
sui movimenti fini (le “aste”!!) perché nessuno
aveva addestrato i b. i a questo momento di
pre-apprendimento
 Il passaggio alla scuola elementare è anche
una tappa del + ampio processo maturativo
  il processo maturativo comprende lo
sviluppo intellettuale all’interno del + ampio
processo di crescita dell’individuo
 Se il docente non s’interessa al processo
maturativo compie quella duplice riduzione di
cui parlavamo ieri
 Nella vecchia famiglia etica (Charmet) “Edipo”
giungeva all’età in cui si arriva in scuola elem.
al tramonto dell’Edipo, cioè quando i conflitti e
le pulsioni che avevano caratterizzato la fase
precedente cedevano il passo ad una latenza
centrata sulla sottomissione ai più grandi
 “Narciso” nella nuova famiglia affettiva
(Charmet) non ha vissuto la fase precedente
sotto il segno del conflitto. Perciò entra in una
specie di latenza in cui i segni della
sottomissione sono molto meno evidenti
 Edipo, se aveva + o – brillantemente i
conflitti di fase precedenti, si riversava
sull’industriosità (Erikson): 1.sublimando; 2.
accettando diligentemente la disciplina del
maestro
 Nella nuova scuola Narciso non si aspetta
voti, ma lodi. Così come avviene a casa, i
problemi si spostano sul piano dell’ideale
dell’io, del personaggio eroico che lo abita e
che deve essere confermato dalle docenti,
(che intanto si fanno dare del “tu”, …)
 Quelli di Edipo alleati con il maestro per
l’imposizione delle regole, della disciplina (la
prossima volta dategliene di più!)
 Quelli di Narciso alleati del b. o  r. o | g. e e
della scuola SOLO se conferma l’unicità, le
doti (reali o presunte) del loro figlio
Che appare intriso di affettività molto
più che in passato  esigenza di
essere confermato,
+ che di essere valutato
Rischi di perdita dell’operatività e
dell.odg
Facile viraggio della classe verso
l’affettività
operatività
affettività
Gruppo
Classe odierno
 poiché ancora è indietro nel processo maturativo
non trova nel gruppo – classe un grande
sostegno per una acquisizione dei rudimenti del
passaggio all’operatività (dove non c’è ordine
non c’è lavoro)
 Per ‘rudimenti’ intendo le precondizioni che
definiscono quel luogo, in quel momento come
luogo dell’operatività
 Tutto ciò viene così a pesare, più che in passato,
sul docente, ed in particolar modo sul docente di
sostegno, che deve svolgere funzioni vicarie
anche su questo piano
 .. con la loro impossibilità di elaborare il
lutto per la mancata nascita del figlio
normale, richiedono fortemente – a volte
irrealisticamente - al docente di sostegno
di vederlo progredire
 contrariamente alle altre famiglie : tutte
spostate sulle esigenze di conferma della
unicità e della genialità del proprio figlio
ATT!!!  Sulla individuazione di un piano
realistico e riparativo si gioca la gran parte
dell’alleanza del docente di sostegno con la
famiglia del disabile
 Crisi puberale
 Proprio in quell’età i +
lievi prendono una vaga
coscienza dei propri
limiti
 Nascono nei lievi nuove
difese nei confronti di
questa vaga
autoconsapevolezza:
rendersi più opachi di
quando in effetti si è,
deprimersi, etc
 Ingresso del normodotato nel gruppo, nella
famiglia sociale  e marginalità crescente del
ragazzo disabile nei confronti di questo gruppo
 Acquisizione del n.dot. di una nuova distanza dal
gruppo primario  e permanente dipendenza del
r.o disabile dalla famiglia (adulti)
 Graduale accesso del n.dot. alla capacità in
termini fisici, emozionali e sul piano
dell’autonomia di definire nuovi legami
extrafamiliari e limiti su questo piano del r.o
disabile (coppia)
 (dei legami con se stesso abbiamo già detto)
 Famiglia, Gruppo di pari, Star da soli, Coppia
 Sono i luoghi mentali (liminari) in cui l’adol. si
allena a diventare adulto
 Secondo lo schema universale) in tre tappe:
cerimonia d’ingresso in adol. - stato di margine -
cerimonie di ingresso nell’età adulta
 Per l’adol. Disabile - come abbiamo visto -
l’obiettivo realistico è passare da figlio piccolo a
figlio competente (ed in questa opera la famiglia
del disabile spesso non riesce a dare una mano)
 Ciò rende molto importante la funz. del docente
disabile e dell’equipe riabilitativa su questo piano
 La fine del percorso scolastico implica per la famiglia del
disabile come una rinascita di un figlio disabile
 Specialmente se non sono stati approntati dei percorsi di
lavoro e di vita
 Occorre rielaborare il lutto e aiutare ancora una volta la
famiglia ad assumere un atteggiamento riparativo
 Il docente di sostegno dovrebbe essere coinvolto in questo
processo
 In questo momento non valgono tanto i problemi sanitari,
quanto la capacità di predisporre percorsi realistici ed autentici
 All’interno di questa ricerca in primo piano sono le valutazioni
delle capacità residue ed una capacità di leggere cosa offre il
territorio (scuola sup., cfp, centri appoggio x gravi etc)
 Flessibilità: definire dei percorsi, e non dei destini 
Lievi Medio – lievi Medio Gravi Gravi
Adolescenza
inserimento
in scuola
media
superiore
o CFP con
sostegno
minimo
inserimento
in CFP o
scuola media
superiore
con sostegno
CFP
speciali +
inserimento
protetto in luoghi
di lavoro
Centri
appoggio per
adolescenti
Etàadulta
inserimento
in azienda
inserimento
in azienda
con sostegno
iniziale
Luoghi protetti di
lavoro e di vita:
cooperative
protette
Centri
Appoggio per
adulti
LA QUADRIPARTIZIONE A RE UNA 15INA DI ANNI FA:
 Rapporto con le equipe adulti per una continua
opera di adattamento dei luoghi di lavoro e di
vita alle esigenze dei nuovi adulti disabili
 Percorsi e non destini: flessibilità
 Accompagnamento attraverso una relazione
accurata ed aggiornata
 Attenzione alle esigenze della famiglie (nel caso
dei gravi, e soprattutto dei gravosi, è probabile
che una % significativa di famiglie rischi di
distruggersi o di “lesionarsi” lungo tutto questo
percorso
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  • 1. Funzioni svolte dall’educatore lungo i percorsi del processo maturativo del disabile in età evolutiva Leonardo Angelini, Parma mattina del 10.6.14
  • 3.  Prima di questo passaggio nelle scuole per l’infanzia più accorte  gradualità non conclamata  Come allenamento alla operatività conclamata che varrà poi  I pre-apprendimenti  Nella vecchia scuola – che veniva dopo la materna assistenzialistica – si passavano mesi sui movimenti fini (le “aste”!!) perché nessuno aveva addestrato i b. i a questo momento di pre-apprendimento
  • 4.  Il passaggio alla scuola elementare è anche una tappa del + ampio processo maturativo   il processo maturativo comprende lo sviluppo intellettuale all’interno del + ampio processo di crescita dell’individuo  Se il docente non s’interessa al processo maturativo compie quella duplice riduzione di cui parlavamo ieri
  • 5.  Nella vecchia famiglia etica (Charmet) “Edipo” giungeva all’età in cui si arriva in scuola elem. al tramonto dell’Edipo, cioè quando i conflitti e le pulsioni che avevano caratterizzato la fase precedente cedevano il passo ad una latenza centrata sulla sottomissione ai più grandi  “Narciso” nella nuova famiglia affettiva (Charmet) non ha vissuto la fase precedente sotto il segno del conflitto. Perciò entra in una specie di latenza in cui i segni della sottomissione sono molto meno evidenti
  • 6.  Edipo, se aveva + o – brillantemente i conflitti di fase precedenti, si riversava sull’industriosità (Erikson): 1.sublimando; 2. accettando diligentemente la disciplina del maestro  Nella nuova scuola Narciso non si aspetta voti, ma lodi. Così come avviene a casa, i problemi si spostano sul piano dell’ideale dell’io, del personaggio eroico che lo abita e che deve essere confermato dalle docenti, (che intanto si fanno dare del “tu”, …)
  • 7.  Quelli di Edipo alleati con il maestro per l’imposizione delle regole, della disciplina (la prossima volta dategliene di più!)  Quelli di Narciso alleati del b. o r. o | g. e e della scuola SOLO se conferma l’unicità, le doti (reali o presunte) del loro figlio
  • 8. Che appare intriso di affettività molto più che in passato  esigenza di essere confermato, + che di essere valutato Rischi di perdita dell’operatività e dell.odg Facile viraggio della classe verso l’affettività operatività affettività Gruppo Classe odierno
  • 9.  poiché ancora è indietro nel processo maturativo non trova nel gruppo – classe un grande sostegno per una acquisizione dei rudimenti del passaggio all’operatività (dove non c’è ordine non c’è lavoro)  Per ‘rudimenti’ intendo le precondizioni che definiscono quel luogo, in quel momento come luogo dell’operatività  Tutto ciò viene così a pesare, più che in passato, sul docente, ed in particolar modo sul docente di sostegno, che deve svolgere funzioni vicarie anche su questo piano
  • 10.  .. con la loro impossibilità di elaborare il lutto per la mancata nascita del figlio normale, richiedono fortemente – a volte irrealisticamente - al docente di sostegno di vederlo progredire  contrariamente alle altre famiglie : tutte spostate sulle esigenze di conferma della unicità e della genialità del proprio figlio ATT!!!  Sulla individuazione di un piano realistico e riparativo si gioca la gran parte dell’alleanza del docente di sostegno con la famiglia del disabile
  • 11.  Crisi puberale  Proprio in quell’età i + lievi prendono una vaga coscienza dei propri limiti  Nascono nei lievi nuove difese nei confronti di questa vaga autoconsapevolezza: rendersi più opachi di quando in effetti si è, deprimersi, etc
  • 12.  Ingresso del normodotato nel gruppo, nella famiglia sociale e marginalità crescente del ragazzo disabile nei confronti di questo gruppo  Acquisizione del n.dot. di una nuova distanza dal gruppo primario e permanente dipendenza del r.o disabile dalla famiglia (adulti)  Graduale accesso del n.dot. alla capacità in termini fisici, emozionali e sul piano dell’autonomia di definire nuovi legami extrafamiliari e limiti su questo piano del r.o disabile (coppia)  (dei legami con se stesso abbiamo già detto)
  • 13.  Famiglia, Gruppo di pari, Star da soli, Coppia  Sono i luoghi mentali (liminari) in cui l’adol. si allena a diventare adulto  Secondo lo schema universale) in tre tappe: cerimonia d’ingresso in adol. - stato di margine - cerimonie di ingresso nell’età adulta  Per l’adol. Disabile - come abbiamo visto - l’obiettivo realistico è passare da figlio piccolo a figlio competente (ed in questa opera la famiglia del disabile spesso non riesce a dare una mano)  Ciò rende molto importante la funz. del docente disabile e dell’equipe riabilitativa su questo piano
  • 14.  La fine del percorso scolastico implica per la famiglia del disabile come una rinascita di un figlio disabile  Specialmente se non sono stati approntati dei percorsi di lavoro e di vita  Occorre rielaborare il lutto e aiutare ancora una volta la famiglia ad assumere un atteggiamento riparativo  Il docente di sostegno dovrebbe essere coinvolto in questo processo  In questo momento non valgono tanto i problemi sanitari, quanto la capacità di predisporre percorsi realistici ed autentici  All’interno di questa ricerca in primo piano sono le valutazioni delle capacità residue ed una capacità di leggere cosa offre il territorio (scuola sup., cfp, centri appoggio x gravi etc)  Flessibilità: definire dei percorsi, e non dei destini 
  • 15. Lievi Medio – lievi Medio Gravi Gravi Adolescenza inserimento in scuola media superiore o CFP con sostegno minimo inserimento in CFP o scuola media superiore con sostegno CFP speciali + inserimento protetto in luoghi di lavoro Centri appoggio per adolescenti Etàadulta inserimento in azienda inserimento in azienda con sostegno iniziale Luoghi protetti di lavoro e di vita: cooperative protette Centri Appoggio per adulti LA QUADRIPARTIZIONE A RE UNA 15INA DI ANNI FA:
  • 16.  Rapporto con le equipe adulti per una continua opera di adattamento dei luoghi di lavoro e di vita alle esigenze dei nuovi adulti disabili  Percorsi e non destini: flessibilità  Accompagnamento attraverso una relazione accurata ed aggiornata  Attenzione alle esigenze della famiglie (nel caso dei gravi, e soprattutto dei gravosi, è probabile che una % significativa di famiglie rischi di distruggersi o di “lesionarsi” lungo tutto questo percorso