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Metodo di traduzione
Come affrontare un testo greco
κ α ι ν ά γε μ ὴ ν δ α ι μ ό ν ι α π ῶ ς ἂ ν
ἐ γ ὼ ε ἰ σ φ έ ρ ο ι μ ι λ έ γ ω ν ὅ τ ι θ ε ο ῦ
μ ο ι φ ω ν ὴ φ α ί ν ε τ α ι σ η μ α ί ν ο υ σ α
ὅ τ ι χ ρ ὴ π ο ι ε ῖ ν ; κ α ὶ γ ὰ ρ ο ἱ
φ θ ό γ γ ο ι ς ο ἰ ω ν ῶ ν κ α ὶ ο ἱ φ ή μ α ι ς
ἀ ν θ ρ ώ π ω ν χ ρ ώ μ ε ν ο ι φ ω ν α ῖ ς
δ ή π ο υ τ ε κ μ α ί ρ ο ν τ α ι . β ρ ο ν τ ὰ ς
δ ὲ ἀ μ φ ι λ έ ξ ε ι τ ι ς ἢ μ ὴ φ ω ν ε ῖ ν ἢ
μ ὴ μ έ γ ι σ τ ο ν ο ἰ ω ν ι σ τ ή ρ ι ο ν
ε ἶ ν α ι ; ἡ δ ὲ Π υ θ ο ῖ ἐ ν τ ῷ
τ ρ ί π ο δ ι ἱ έ ρ ε ι α ο ὐ κ α ὶ α ὐ τ ὴ
φ ω ν ῇ τ ὰ π α ρ ὰ τ ο ῦ θ ε ο ῦ
δ ι α γ γ έ λ λ ε ι ;
καινά γε μὴν
δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ
εἰσφέροιμι λέγων ὅτι
θεοῦ μοι φωνὴ
φαίνεται
σημαίνουσα ὅ τι χρὴ
ποιεῖν
καὶ γὰρ οἱ φθόγγοις
οἰωνῶν καὶ οἱ
φήμαις ἀνθρώπων
χρώμενοι φωναῖς
δήπου
τεκμαίρονται
βροντὰς δὲ
ἀμφιλέξει τις ἢ μὴ
φωνεῖν ἢ μὴ
μέγιστον
οἰωνιστήριον εἶναι;
ἡ δὲ Πυθοῖ ἐν τῷ
τρίποδι ἱέρεια οὐ
καὶ αὐτὴ φωνῇ τὰ
παρὰ τοῦ θεοῦ
διαγγέλλει;
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Prima operazione
 Lettura del titolo e del sottotitolo
 Il δαίμων di Socrate
 Che cosa è un δαίμων ?
 Una sorta di voce profetica suggerisce a Socrate come comportarsi
 Il testo sarà in quale persona, chi parlerà?... Attenzione alla prima riga,
c’è un bell’ἐγὼ
 Recupero dell’”enciclopedia di conoscenze”
 Discipline coinvolte: letteratura greca; storia della filosofia
 Autore: Senofonte
 Quale opera di provenienza?
 Tema: il δαίμων socratico
 Ricordi di terza Liceo
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Che cosa è un δαίμων ?
Socrate riferisce di un δαίμων o "guida divina" che lo assiste spesso in ogni
sua decisione. Si tratterebbe di una sorta di «coscienza morale» che si rivela
progressivamente come forma di delirio e di ispirazione divini, una voce
identificabile come l'autentica natura dell'anima umana, la sua ritrovata
coscienza di sé. In base alla testimonianza di Platone, il δαίμων di cui parla
Socrate consiste infatti in una presenza divina, simile a un angelo custode,
che si fa avvertire in lui tramite segni per stimolare la sua ragione ad
eseguire la scelta più adatta, ma non tanto non per indurlo a compiere certe
azioni, quanto piuttosto per distoglierlo:
« C'è dentro di me non so che spirito divino e demoniaco; quello appunto di cui
anche Meleto, scherzandoci sopra, scrisse nell'atto di accusa. Ed è come una voce
che io ho dentro sin da fanciullo; la quale, ogni volta che mi si fa sentire, sempre mi
dissuade da qualcosa che sto per compiere, e non mi fa mai proposte.»
(Platone, Apologia di Socrate, 31 d)
Attraverso il daimon Socrate riesce così a esprimere il sommo grado della
sua tipica ironia anche nella dimensione religiosa.
+
Senofonte
Senofonte (in greco antico Ξενοφῶν, traslitterato in Xenophòn;
Atene, 430/425 a.C. circa – Corinto, 355 a.C. circa) è stato uno
storico e mercenario ateniese.
Fu scrittore poligrafo e del quale ci sono pervenute tutte le opere
e complete, una circostanza che ha fatto di lui una delle fonti
maggiori per la conoscenza dei suoi tempi. In particolare da lui,
oltre che da Platone, provengono molte notizie riguardanti la vita
e i detti di Socrate. È stato soprannominato dalla Suda "l'ape
attica", per la semplicità e la chiarezza della sua prosa.
Le date di nascita e di morte non sono note con certezza.
+
Quale opera di provenienza?
Certamente una di quelle che hanno come tema la vita e le opere
di Socrate
 Memorabili o Detti Memorabili di Socrate
 Apologia di Socrate
 Simposio o Convito
+
Le opere di argomento platonico
Apologia
L'Apologia di Socrate (titolo completo: Apologia di
Socrate davanti alla giuria, in greco antico Ἀπολογία
Σωκράτους πρὸς τοὺς Δικαστάς) è un'opera di Senofonte
che descrive lo stato d'animo di Socrate al processo. Le
parti relative a Socrate raccolgono le testimonianze ed i
ricordi di Senofonte dell'insegnamento del maestro.
Esse si propongono, principalmente nell'apologia, la
difesa del maestro contro i suoi detrattori. Dal confronto
con l'opera platonica si ritiene che Senofonte tramandi
la parte più esoterica degli insegnamenti socratici
Memorabilia
L’opera, in quattro libri, si presenta come
una raccolta di conversazioni ed episodi
che vedono protagonista Socrate.
L’autore vuole dimostrare come il
maestro giovò ai propri amici sia con la
parola sia con l’esempio della sua vita di
uomo giusto e pio, modello di saggezza
e di temperanza, di amor patrio e di
filantropia. L’immagine di Socrate che
emerge dagli scritti di Senofonte è quella
di un uomo virtuoso e morigerato,
cittadino modello, timorato degli dei,
instancabile nel predicare la virtù e
nell’esortare i giovani nell’obbedienza
verso i genitori e alle leggi dello Stato.
Il Simposio
Questo lavoro senofonteo registra la
discussione di Socrate con alcuni commensali
ad una cena data da Callia in onore di Autolico,
figlio di Licone.. Il 421 a.C. è la data
dell'ambientazione del Simposio di Senofonte.
Mentre il Simposio di Platone è costituito da
una serie di lunghi discorsi in sull’Amore,
quello di Senofonte è dominato da botte e
risposte, spesso con toni arguti.
+
Prima lettura del
testo
Osservazioni generali
 Presenza di 4 sezioni identificabili per
mezzo dei segni di interpunzione
(principalmente ; - in greco = ?-)
 Utilizzo della prima persona
 Molti elementi interrogativi
 presenza di elementi argomentativi
γε , μ ὴ ν , κ α ὶ γ ὰ ρ , δ ή π ο υ , δ ὲ , ἢ
μ ὴ … ἢ μ ὴ
h t t p : / / w w w. p o e s i a l a t i n a . i t / _ n s / G r e e k
/ i n v a r / P a r t i c e l l e . h t m l
 Termine spesso ripetuto φ ω ν ὴ
κ α ι ν ά γ ε μ ὴ ν δ α ι μ ό ν ι α π ῶ ς
ἂ ν ἐ γ ὼ ε ἰ σ φ έ ρ ο ι μ ι λ έ γ ω ν ὅ τ ι
θ ε ο ῦ μ ο ι φ ω ν ὴ φ α ί ν ε τ α ι
σ η μ α ί ν ο υ σ α ὅ τ ι χ ρ ὴ π ο ι ε ῖ ν ;
κ α ὶ γ ὰ ρ ο ἱ φ θ ό γ γ ο ι ς ο ἰ ω ν ῶ ν
κ α ὶ ο ἱ φ ή μ α ι ς ἀ ν θ ρ ώ π ω ν
χ ρ ώ μ ε ν ο ι φ ω ν α ῖ ς δ ή π ο υ
τ ε κ μ α ί ρ ο ν τ α ι . β ρ ο ν τ ὰ ς δ ὲ
ἀ μ φ ι λ έ ξ ε ι τ ι ς ἢ μ ὴ φ ω ν ε ῖ ν ἢ
μ ὴ μ έ γ ι σ τ ο ν ο ἰ ω ν ι σ τ ή ρ ι ο ν
ε ἶ ν α ι ; ἡ δ ὲ Π υ θ ο ῖ ἐ ν τ ῷ
τ ρ ί π ο δ ι ἱ έ ρ ε ι α ο ὐ κ α ὶ α ὐ τ ὴ
φ ω ν ῇ τ ὰ π α ρ ὰ τ ο ῦ θ ε ο ῦ
δ ι α γ γ έ λ λ ε ι ;
+
Prima frase
 Individuazione dei predicati verbali καινά
γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι
λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται
σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν
 Individuazione dei nessi interfrasali
καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι
λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα
ὅ τι χρὴ ποιεῖν
 Definizione degli altri elementi indecl
καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι
λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα
ὅ τι χρὴ ποιεῖν
καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ
εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ
φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν
+
Analisi morfologica e revisione
rapida dei valori sintattici
+
εἰσφέροιμι
 Analisi morfo: ott pres attivo 1 p sg da εἰσφέρω
 Valenze sintattiche possibili per l’ottativo:
 In principale
 qualunque tempo, con ἄν: potenzialità nel presente; attenzione,
anche se è aoristo.
 senza ἄν (anche senza specifiche particelle): desiderativo
 In dipendente
 Ottativo obliquo, in sostituzione di congiuntivo o indicativo, se la
reggente ha tempo storico
 Con ἄν: valore potenziale alla subordinata introdotta dalla
congiunzione propria.
CANDIDATO A ESSERE VERBO REGGENTE
+
λέγων
 Analisi morfologica: participio presente nominativo maschile singolare da λέγω
 Valenze sintattiche possibili per il participio
 In principale
 Forma implicita: nessuna
 In dipendente
 Completivo
 Predicativo del soggetto/oggetto
 Circostanziale
 Congiunto
 Assoluto
 Attributivo
 Nome
 Aggettivo
NON CANDIDATO ALLA REGGENZA
+
φαίνεται
 Analisi morfologica: indicativo presente 3 pers sing mp da φαίνω / φαίνομαι
ATTENZIONE ALLE REGGENZE IN FASE 3
 Valenze sintattiche possibili per l’indicativo
 In principale
 È il modo tipico della principale
 In dipendente
 Completivo
 Dichiarativo, introdotto da ὡς ὅτι
 Circostanziale
 Temporale, introdotto da ὅτε e da altre congiunzioni
 Causale, introdotto da ὅτι e da altre congiunzioni
 Altre subordinate, comunque introdotto da una congiunzione, spesso ὡς
CANDIDATO ALLA REGGENZA
+
σημαίνουσα
 Analisi morfologica: participio presente nom femm sing da σημαίνω
 Valenze sintattiche possibili per il participio
 In principale
 Forma implicita: nessuna
 In dipendente
 Completivo
 Predicativo del soggetto/oggetto
 Circostanziale
 Congiunto
 Assoluto
 Attributivo
 Nome
 Aggettivo
NON CANDIDATO ALLA REGGENZA
+
χρὴ ποιεῖν
 Analisi morfologica: costrutto articolato con un’espressione
verbale indicante necessità (forma corrispondente a indicativo
presente 3 pers sing) e l’infinito presente attivo di ποιέω
 Valenze sintattiche possibili per l’indicativo
 In principale
 È il modo tipico della principale
 In dipendente
 Completivo
 Dichiarativo, introdotto da ὡς ὅτι
 Circostanziale
 Temporale, introdotto da ὅτε e da altre congiunzioni
 Causale, introdotto da ὅτι e da altre congiunzioni
CANDIDATO ALLA REGGENZA
+
A proposito di χρή
 imperf. ἐχρῆν, also without the augm. χρῆν even in attic
I.it is fated, necessary, Aesch., etc.; οὐδὲ ἓν ἴαμα ὅ τι χρῆν προσφέροντας ὠφελεῖν no one
remedy which one was sure to do good by administering, Thuc.:—c. inf. it must, must
needs, one must or ought to do, Hom., attic; more often, like Lat. oportet, c. acc. pers. et
inf. one must, one must needs, it behoves, befits one to . . , οὐδέ τί σε χρὴ νηλεὲς ἦτορ
ἔχειν Il., etc.; often the inf. must be supplied from the context, τίπτε μάχης ἀποπαύεαι;
οὐδέ τί σε χρή (sc. ἀποπαύεσθαι), why cease from battle? for it behoves thee not, Il.; so,
ὅθι χρὴ πεζὸν ἐόντα (sc. μάρνασθαι) Od.; ἐπιπλεύσειέ τις ὡς χρή (sc. ἐπιπλεῦσαι)
Thuc.:—absol., ἐρεῖ τις, οὐ χρῆν [sc. τοῦτο ποιεῖν], ἀλλὰ τί χρῆν εἴπατε Eur. ap. Ar.
2.c. acc. pers. et gen. rei, οὐδέ τί σε χρὴ ἀφροσύνης thou hast no need of imprudence, i. e.
it does not befit thee, Il.; μυθήσεαι ὅττεό (i. e. ὅτου) σε χρή thou wilt say what thou hast
need of, Od.
II.sometimes in a less strong sense, πῶς χρὴ τοῦτο περᾶσαι; how is one to get through
this? Theocr.
III.τὸ χρῆν (inf.) = χρεών, fate, destiny, Eur.
+
Ancora su χρή
Χρή è un antico sostantivo, generalmente considerato come un neutro. Lo
troviamo in Hom. impiegato solo in frasi nominali come predicato nel senso di
«bisogna» completato da un infinito. In età post-omerica è attestato unito a forme
del verbo εἰμι (a formare quasi una coniugazione): χρῆν deriva da χρὴ ἦν. Il valore
espresso dal verbo è quello di una convenienza permanente, laddove l'aggettivo
in -τέον esprime la necessità forte imposta dall'istante, mentre δεῖ è termine non
marcato. In epoca tarda in poesia χρή assume poi il senso di «necessità fatale»,
ma anche genericamente di «cosa, affare» nella forma χρῆμα. Da ricordare i
significati particolari assunti da alcune forme come il part. pres. alla forma media
χρεώμενος «aver a propria disposizione qlcs per servirsene», il part. alla forma
attiva χρήων «rendere un oracolo», il part. fut. χρσόμενος «per consultare
l'oracolo»; espressiva risulta anche la forma χρηίζω «desiderare di ottenere». Tutti
gli impieghi particolari del verbo si ricollegano alla nozione di «far ricorso a qlcs
per farne uso». Per l'etimologia, secondo il DELG la proposta più fondata è quella
c h e c o l l e g a l a v o c e a l l a r a d i c e * g h e r , c f r . l a t . h o r t o r .
+
Analisi dei nessi interfrasali
+
Simili ma non uguali
 congiunzione subordinante
 con l’indicativo (qui φαίνεται )
 introduce tipologie differenti di
subordinata
 Completiva
 Dichiarativa = che
 Circostanziale
 Causale = perché
 Definizione del valore: controllo
del predicato reggente, qui λέγων
, un verbo che significa “dire”
ipotesi, valore compl
 Pronome relativo +
indefinito/interrigativo, relativo
indefinito neutro accusativo
singolare
 Con l’indicativo (qui χρὴ ποιεῖν )
 Introduce una subordinata
relativa/interrogativa indiretta
 Per la sua resa italiana richiede
un antecendente, che in greco
è spesso sottinteso
ὅτι ὅ τι
+
Conclusioni sul valore sintattico dei
predicati
καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ
φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν
Εἰσφέροιμι: può essere reggente
λέγων : non può essere reggente
Φαίνεται: può essere reggente ma è preceduto da ὅτι; può reggere il
participio predicativo del soggetto
σημαίνουσα : non può essere reggente
χρὴ ποιεῖν: può essere reggente ma è preceduto da ὅ τι
Sulla base delle analisi fin qui condotte
+
Analisi degli altri elementi invariabili
γε μὴν
sequenza di particelle di valore
rafforzativo
ἂν
Particella da associare all’ottativo
del verbo εἰσφέροιμι
In principale attribuisce valore
potenziale, cioè fa sì che si
 Aggiunga il verbo servile
“potere”
 Potrei introdurre
 Traduca il verbo in forma
condizionale presente
 introdurrei
πῶς
avverbio interrogativo: in che modo?
Attenzione, senza accento =avverbio
indefinito (cfr. τις τὶς)
Ricordo che ci troviamo in una frase che
termina con ; ovvero col punto
interrogativo
+
Sintesi grafica della struttura
εἰσφέροιμι
λέγων
φαίνεται
σημαίνουσα
χρὴ ποιεῖν
+
Gli altri elementi del discorso:
necessari, accessori, attributivi
+
Gli elementi necessari
 Si definiscono necessari quegli elementi richiesti dal verbo per
esplicare il suo significato, cioè che soddisfano le sue valenze
o reggenze
 Per individuarli si devono quindi valutare
 il significato
 la sua (in)transitività
 la diatesi del verbo
 le reggenze del verbo indicate dal vocabolario, o, meglio,
conosciute
+
Procedendo verbo per verbo
Εἰσφέρω
 Significato: portare verso/dentro,
introdurre
 Transitivo; attivo
 Valenze: c. oggetto; c. di moto a in acc o
con εἰς/ἐν + acc
Σημαίνω
 Significato: dire, indicare
 Transitivo; attivo
 Valenze: c. oggetto
Λέγω
Significato: dire
Transitivo attivo
Valenze: c. oggetto o dip oggettiva
(dichiarativa o infinitiva)
Χρὴ ποιεῖν
Significato: bisogna fare
Transitivo; attivo
Valenze: c. oggetto
+
φαίνω ❈ φαίνομαι
A. Act., bring to light, cause to appear, in physical sense, τέρας τινὶ φ. make a sign appear
to one…b. make known, reveal, disclose, “ἐς τὸ φῶς φανεῖ κακά”…2. of sound, make it
clear to the ear, make it ring clear, “ἀοιδὴν φαίνειν” 8.499; “σάλπιγξ . . ὑπέρτονον γήρυμα
φαινέτω στρατῷ” A.Eu.569.3. show forth, display in action, “ἀρετήν” Od.8.237;
“ἀεικείας” 20.309; “βίην” Hes.Th.689; “εὐμαχανίαν” Pi.I.4(3).2; “εὔνοιαν” Hdt.3.36;
ὕβριν ib.127; “ὀργάς” A.Ch. 326 (lyr.).b. set forth, expound, “νοήματα” Il.18.295;
“λόγον” Hdt.1.116; “τριφασίας λόγων ὁδούς”4. inform against one, denounce, φανῶ σε
(σε φανῶ codd.) “τοῖς πρυτάνεσι” Ar.Eq.300, e5. φαίνειν φρουράν, call up a levy, at
Sparta, X.HG3.2.23, al.; also φ. θυσίαν proclaim, order a sacrifice, Philod.Scarph.112:—
Pass., πέφαται θνατοῖσι νίκας ὕστερον εὐφροσύνα has been ordained, B.9.52.
II. abs., give light, shine, “φαίνοντες νύκτας . . δαιτυμόνεσσι” Od.7.102, cf. 19.25; of the
sun, moon, etc., “φ. τινί” Ar.Nu.586 (troch.); “εἰς ἅπαντα φ. τὸν οὐρανόν” Pl.Ti.39b;
“ἀλλά, σελάνα, φαῖνε καλόν” Theoc.2.11; “οἱ λύχνοι φ. ἧττον” Thphr.Ign.11; cf. φάω.b.
Φαίνων, οντος, ὁ, the planet Saturn, Arist.Mu.392a23, Cic.ND2.20.52, etc.; “Φ. ὁ τοῦ
Ἡλίου” Eudox.Ars5.19; acc. “-ωνα” Placit.2.15.4.
III. Ep. iter. φάνεσκε appeared, “μετὰ πρώτοισι φάνεσκε” Il.11.64; “ὑπένερθε δὲ γαῖα
φάνεσκε” Od. 12.242, cf. 11.587, Hes.Fr.14.3.2. pf. 2 πέφηνα is also used intr., S.OC328,
etc.; less freq. in Prose, Hdt.9.120, D.3.22, Plb.9.13.8.
+
φαίνω ❈ φαίνομαι
B. Pass., come to light, appear, φάνεν δέ οἱ εὐρέες ὦμοι, being stripped bare, Od.18.68, cf. Il.22.324,
Od.19.39: freq. of fire, shine brightly, “πυρὰ φαίνετο Ἰλιόθι πρό” Il.8.561; “2. of persons, οἴῳ
φαινομένη appearing to him alone, Il.1.198, cf. Od.15.517, etc.; “ἐφάνη λὶς εἰς ὁδόν” Il.15.275; οὗπερ
κἀφάνης where thou didst first appear, S.OC77b. come into being, φανεὶς δύστηνος born to misery,
S.OC974, cf. 1225 (lyr.); become, “ἐκ βασιλέως ἰδιώτην φανῆναι” X.An.7.7.28; “δυοῖν ἐφάνη
τριήραρχος” D.18.104; to be made out, “δοῦλος λόγοισιν . . φανείς” S.Aj.1020, cf. 12413. of events,
come about, “τέλος οὔ πώ τι πέφανται” Il.2.122; “φάνη βιότοιο τελευτή” 7.104; ἔργον, ἄεθλον, etc.,
16.207, Od.21.106, etc.; “τὸ φανθέν” S.Tr.743; of sayings, to be set forth, λόγος ἀρχαῖος φανείς ib.1,
cf. OT474 (lyr.), 848.
II. appear to be so and so, c. inf., “δμῳάων ἥ τίς τοι ἀρίστη φαίνεται εἶναι” Od.15.25: but in Hdt., etc.,
also c. part., to be manifest: thus, ἐμοὶ σὺ πλουτέειν μέγα φαίνεαι you appear to me to be hence
2. in Philosophy, φαίνομαι (abs.) is sts. used of what appears to the senses, “φαίνεται δ᾽ οὐδὲν” is
observed, Arist. Ph.204b35; to be evident, Id.APr.24b24: esp. appear to the imagination (cf.
“φαντασία” 2) a. appearing in sense experience, “τὰ φ. κατὰ τὴν αἴσθησιν” Id.Cael.303a22, al.; “εἴτε
τὰ δοκοῦντα πάντα ἐστὶν ἀληθῆ καὶ τὰ φ.” Id.Metaph.1009a8, cf. de An.404a29 (sg.); “τὰ φ.” sense-
data, Id.PA639b8, Epicur.Ep.1pp.9,10 U., al.: Astron., τὰ φ. = celestial phenomena, title of a work by
Eudoxus, versified by Aratus.b. mentally apparent, opp. ὄντα τῇ ἀληθείᾳ, Pl.R.596e, cf.
Arist.Top.100b24, EN1113a24; “τὰ οὖν ἐμοὶ φαινόμενα οὕτω φαίνεται” Pl.R.51
+
Completiamo la sintesi con gli altri
elementi del discorso
ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ
ποιεῖν
πῶς ἂν εἰσφέροιμι
ἐγὼ καινά δαιμόνια λέγων
φαίνεται
φωνὴ σημαίνουσα μοι
ὅ τι
χρὴ ποιεῖν
+
Proposta di traduzione
πῶς ἂν εἰσφέροιμι
Come potrei introdurre
ἐγὼ καινά δαιμόνια λέγων
io nuove divinità dato che dico che
φαίνεται
sembra che
φωνὴ σημαίνουσα μοι
una voce divina indichi a me
ὅ τι
che cosa
χρὴ ποιεῖν
bisogna fare
Come potrei introdurre nuove divinità, dato che dico che a me sembra che
una voce divina mi indichiche cosa è necessario fare?

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Daimon

  • 1. + Metodo di traduzione Come affrontare un testo greco κ α ι ν ά γε μ ὴ ν δ α ι μ ό ν ι α π ῶ ς ἂ ν ἐ γ ὼ ε ἰ σ φ έ ρ ο ι μ ι λ έ γ ω ν ὅ τ ι θ ε ο ῦ μ ο ι φ ω ν ὴ φ α ί ν ε τ α ι σ η μ α ί ν ο υ σ α ὅ τ ι χ ρ ὴ π ο ι ε ῖ ν ; κ α ὶ γ ὰ ρ ο ἱ φ θ ό γ γ ο ι ς ο ἰ ω ν ῶ ν κ α ὶ ο ἱ φ ή μ α ι ς ἀ ν θ ρ ώ π ω ν χ ρ ώ μ ε ν ο ι φ ω ν α ῖ ς δ ή π ο υ τ ε κ μ α ί ρ ο ν τ α ι . β ρ ο ν τ ὰ ς δ ὲ ἀ μ φ ι λ έ ξ ε ι τ ι ς ἢ μ ὴ φ ω ν ε ῖ ν ἢ μ ὴ μ έ γ ι σ τ ο ν ο ἰ ω ν ι σ τ ή ρ ι ο ν ε ἶ ν α ι ; ἡ δ ὲ Π υ θ ο ῖ ἐ ν τ ῷ τ ρ ί π ο δ ι ἱ έ ρ ε ι α ο ὐ κ α ὶ α ὐ τ ὴ φ ω ν ῇ τ ὰ π α ρ ὰ τ ο ῦ θ ε ο ῦ δ ι α γ γ έ λ λ ε ι ; καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν καὶ γὰρ οἱ φθόγγοις οἰωνῶν καὶ οἱ φήμαις ἀνθρώπων χρώμενοι φωναῖς δήπου τεκμαίρονται βροντὰς δὲ ἀμφιλέξει τις ἢ μὴ φωνεῖν ἢ μὴ μέγιστον οἰωνιστήριον εἶναι; ἡ δὲ Πυθοῖ ἐν τῷ τρίποδι ἱέρεια οὐ καὶ αὐτὴ φωνῇ τὰ παρὰ τοῦ θεοῦ διαγγέλλει;
  • 2. + Prima operazione  Lettura del titolo e del sottotitolo  Il δαίμων di Socrate  Che cosa è un δαίμων ?  Una sorta di voce profetica suggerisce a Socrate come comportarsi  Il testo sarà in quale persona, chi parlerà?... Attenzione alla prima riga, c’è un bell’ἐγὼ  Recupero dell’”enciclopedia di conoscenze”  Discipline coinvolte: letteratura greca; storia della filosofia  Autore: Senofonte  Quale opera di provenienza?  Tema: il δαίμων socratico  Ricordi di terza Liceo
  • 3. + Che cosa è un δαίμων ? Socrate riferisce di un δαίμων o "guida divina" che lo assiste spesso in ogni sua decisione. Si tratterebbe di una sorta di «coscienza morale» che si rivela progressivamente come forma di delirio e di ispirazione divini, una voce identificabile come l'autentica natura dell'anima umana, la sua ritrovata coscienza di sé. In base alla testimonianza di Platone, il δαίμων di cui parla Socrate consiste infatti in una presenza divina, simile a un angelo custode, che si fa avvertire in lui tramite segni per stimolare la sua ragione ad eseguire la scelta più adatta, ma non tanto non per indurlo a compiere certe azioni, quanto piuttosto per distoglierlo: « C'è dentro di me non so che spirito divino e demoniaco; quello appunto di cui anche Meleto, scherzandoci sopra, scrisse nell'atto di accusa. Ed è come una voce che io ho dentro sin da fanciullo; la quale, ogni volta che mi si fa sentire, sempre mi dissuade da qualcosa che sto per compiere, e non mi fa mai proposte.» (Platone, Apologia di Socrate, 31 d) Attraverso il daimon Socrate riesce così a esprimere il sommo grado della sua tipica ironia anche nella dimensione religiosa.
  • 4. + Senofonte Senofonte (in greco antico Ξενοφῶν, traslitterato in Xenophòn; Atene, 430/425 a.C. circa – Corinto, 355 a.C. circa) è stato uno storico e mercenario ateniese. Fu scrittore poligrafo e del quale ci sono pervenute tutte le opere e complete, una circostanza che ha fatto di lui una delle fonti maggiori per la conoscenza dei suoi tempi. In particolare da lui, oltre che da Platone, provengono molte notizie riguardanti la vita e i detti di Socrate. È stato soprannominato dalla Suda "l'ape attica", per la semplicità e la chiarezza della sua prosa. Le date di nascita e di morte non sono note con certezza.
  • 5. + Quale opera di provenienza? Certamente una di quelle che hanno come tema la vita e le opere di Socrate  Memorabili o Detti Memorabili di Socrate  Apologia di Socrate  Simposio o Convito
  • 6. + Le opere di argomento platonico Apologia L'Apologia di Socrate (titolo completo: Apologia di Socrate davanti alla giuria, in greco antico Ἀπολογία Σωκράτους πρὸς τοὺς Δικαστάς) è un'opera di Senofonte che descrive lo stato d'animo di Socrate al processo. Le parti relative a Socrate raccolgono le testimonianze ed i ricordi di Senofonte dell'insegnamento del maestro. Esse si propongono, principalmente nell'apologia, la difesa del maestro contro i suoi detrattori. Dal confronto con l'opera platonica si ritiene che Senofonte tramandi la parte più esoterica degli insegnamenti socratici Memorabilia L’opera, in quattro libri, si presenta come una raccolta di conversazioni ed episodi che vedono protagonista Socrate. L’autore vuole dimostrare come il maestro giovò ai propri amici sia con la parola sia con l’esempio della sua vita di uomo giusto e pio, modello di saggezza e di temperanza, di amor patrio e di filantropia. L’immagine di Socrate che emerge dagli scritti di Senofonte è quella di un uomo virtuoso e morigerato, cittadino modello, timorato degli dei, instancabile nel predicare la virtù e nell’esortare i giovani nell’obbedienza verso i genitori e alle leggi dello Stato. Il Simposio Questo lavoro senofonteo registra la discussione di Socrate con alcuni commensali ad una cena data da Callia in onore di Autolico, figlio di Licone.. Il 421 a.C. è la data dell'ambientazione del Simposio di Senofonte. Mentre il Simposio di Platone è costituito da una serie di lunghi discorsi in sull’Amore, quello di Senofonte è dominato da botte e risposte, spesso con toni arguti.
  • 7. + Prima lettura del testo Osservazioni generali  Presenza di 4 sezioni identificabili per mezzo dei segni di interpunzione (principalmente ; - in greco = ?-)  Utilizzo della prima persona  Molti elementi interrogativi  presenza di elementi argomentativi γε , μ ὴ ν , κ α ὶ γ ὰ ρ , δ ή π ο υ , δ ὲ , ἢ μ ὴ … ἢ μ ὴ h t t p : / / w w w. p o e s i a l a t i n a . i t / _ n s / G r e e k / i n v a r / P a r t i c e l l e . h t m l  Termine spesso ripetuto φ ω ν ὴ κ α ι ν ά γ ε μ ὴ ν δ α ι μ ό ν ι α π ῶ ς ἂ ν ἐ γ ὼ ε ἰ σ φ έ ρ ο ι μ ι λ έ γ ω ν ὅ τ ι θ ε ο ῦ μ ο ι φ ω ν ὴ φ α ί ν ε τ α ι σ η μ α ί ν ο υ σ α ὅ τ ι χ ρ ὴ π ο ι ε ῖ ν ; κ α ὶ γ ὰ ρ ο ἱ φ θ ό γ γ ο ι ς ο ἰ ω ν ῶ ν κ α ὶ ο ἱ φ ή μ α ι ς ἀ ν θ ρ ώ π ω ν χ ρ ώ μ ε ν ο ι φ ω ν α ῖ ς δ ή π ο υ τ ε κ μ α ί ρ ο ν τ α ι . β ρ ο ν τ ὰ ς δ ὲ ἀ μ φ ι λ έ ξ ε ι τ ι ς ἢ μ ὴ φ ω ν ε ῖ ν ἢ μ ὴ μ έ γ ι σ τ ο ν ο ἰ ω ν ι σ τ ή ρ ι ο ν ε ἶ ν α ι ; ἡ δ ὲ Π υ θ ο ῖ ἐ ν τ ῷ τ ρ ί π ο δ ι ἱ έ ρ ε ι α ο ὐ κ α ὶ α ὐ τ ὴ φ ω ν ῇ τ ὰ π α ρ ὰ τ ο ῦ θ ε ο ῦ δ ι α γ γ έ λ λ ε ι ;
  • 8. + Prima frase  Individuazione dei predicati verbali καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν  Individuazione dei nessi interfrasali καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν  Definizione degli altri elementi indecl καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν
  • 9. + Analisi morfologica e revisione rapida dei valori sintattici
  • 10. + εἰσφέροιμι  Analisi morfo: ott pres attivo 1 p sg da εἰσφέρω  Valenze sintattiche possibili per l’ottativo:  In principale  qualunque tempo, con ἄν: potenzialità nel presente; attenzione, anche se è aoristo.  senza ἄν (anche senza specifiche particelle): desiderativo  In dipendente  Ottativo obliquo, in sostituzione di congiuntivo o indicativo, se la reggente ha tempo storico  Con ἄν: valore potenziale alla subordinata introdotta dalla congiunzione propria. CANDIDATO A ESSERE VERBO REGGENTE
  • 11. + λέγων  Analisi morfologica: participio presente nominativo maschile singolare da λέγω  Valenze sintattiche possibili per il participio  In principale  Forma implicita: nessuna  In dipendente  Completivo  Predicativo del soggetto/oggetto  Circostanziale  Congiunto  Assoluto  Attributivo  Nome  Aggettivo NON CANDIDATO ALLA REGGENZA
  • 12. + φαίνεται  Analisi morfologica: indicativo presente 3 pers sing mp da φαίνω / φαίνομαι ATTENZIONE ALLE REGGENZE IN FASE 3  Valenze sintattiche possibili per l’indicativo  In principale  È il modo tipico della principale  In dipendente  Completivo  Dichiarativo, introdotto da ὡς ὅτι  Circostanziale  Temporale, introdotto da ὅτε e da altre congiunzioni  Causale, introdotto da ὅτι e da altre congiunzioni  Altre subordinate, comunque introdotto da una congiunzione, spesso ὡς CANDIDATO ALLA REGGENZA
  • 13. + σημαίνουσα  Analisi morfologica: participio presente nom femm sing da σημαίνω  Valenze sintattiche possibili per il participio  In principale  Forma implicita: nessuna  In dipendente  Completivo  Predicativo del soggetto/oggetto  Circostanziale  Congiunto  Assoluto  Attributivo  Nome  Aggettivo NON CANDIDATO ALLA REGGENZA
  • 14. + χρὴ ποιεῖν  Analisi morfologica: costrutto articolato con un’espressione verbale indicante necessità (forma corrispondente a indicativo presente 3 pers sing) e l’infinito presente attivo di ποιέω  Valenze sintattiche possibili per l’indicativo  In principale  È il modo tipico della principale  In dipendente  Completivo  Dichiarativo, introdotto da ὡς ὅτι  Circostanziale  Temporale, introdotto da ὅτε e da altre congiunzioni  Causale, introdotto da ὅτι e da altre congiunzioni CANDIDATO ALLA REGGENZA
  • 15. + A proposito di χρή  imperf. ἐχρῆν, also without the augm. χρῆν even in attic I.it is fated, necessary, Aesch., etc.; οὐδὲ ἓν ἴαμα ὅ τι χρῆν προσφέροντας ὠφελεῖν no one remedy which one was sure to do good by administering, Thuc.:—c. inf. it must, must needs, one must or ought to do, Hom., attic; more often, like Lat. oportet, c. acc. pers. et inf. one must, one must needs, it behoves, befits one to . . , οὐδέ τί σε χρὴ νηλεὲς ἦτορ ἔχειν Il., etc.; often the inf. must be supplied from the context, τίπτε μάχης ἀποπαύεαι; οὐδέ τί σε χρή (sc. ἀποπαύεσθαι), why cease from battle? for it behoves thee not, Il.; so, ὅθι χρὴ πεζὸν ἐόντα (sc. μάρνασθαι) Od.; ἐπιπλεύσειέ τις ὡς χρή (sc. ἐπιπλεῦσαι) Thuc.:—absol., ἐρεῖ τις, οὐ χρῆν [sc. τοῦτο ποιεῖν], ἀλλὰ τί χρῆν εἴπατε Eur. ap. Ar. 2.c. acc. pers. et gen. rei, οὐδέ τί σε χρὴ ἀφροσύνης thou hast no need of imprudence, i. e. it does not befit thee, Il.; μυθήσεαι ὅττεό (i. e. ὅτου) σε χρή thou wilt say what thou hast need of, Od. II.sometimes in a less strong sense, πῶς χρὴ τοῦτο περᾶσαι; how is one to get through this? Theocr. III.τὸ χρῆν (inf.) = χρεών, fate, destiny, Eur.
  • 16. + Ancora su χρή Χρή è un antico sostantivo, generalmente considerato come un neutro. Lo troviamo in Hom. impiegato solo in frasi nominali come predicato nel senso di «bisogna» completato da un infinito. In età post-omerica è attestato unito a forme del verbo εἰμι (a formare quasi una coniugazione): χρῆν deriva da χρὴ ἦν. Il valore espresso dal verbo è quello di una convenienza permanente, laddove l'aggettivo in -τέον esprime la necessità forte imposta dall'istante, mentre δεῖ è termine non marcato. In epoca tarda in poesia χρή assume poi il senso di «necessità fatale», ma anche genericamente di «cosa, affare» nella forma χρῆμα. Da ricordare i significati particolari assunti da alcune forme come il part. pres. alla forma media χρεώμενος «aver a propria disposizione qlcs per servirsene», il part. alla forma attiva χρήων «rendere un oracolo», il part. fut. χρσόμενος «per consultare l'oracolo»; espressiva risulta anche la forma χρηίζω «desiderare di ottenere». Tutti gli impieghi particolari del verbo si ricollegano alla nozione di «far ricorso a qlcs per farne uso». Per l'etimologia, secondo il DELG la proposta più fondata è quella c h e c o l l e g a l a v o c e a l l a r a d i c e * g h e r , c f r . l a t . h o r t o r .
  • 17. + Analisi dei nessi interfrasali
  • 18. + Simili ma non uguali  congiunzione subordinante  con l’indicativo (qui φαίνεται )  introduce tipologie differenti di subordinata  Completiva  Dichiarativa = che  Circostanziale  Causale = perché  Definizione del valore: controllo del predicato reggente, qui λέγων , un verbo che significa “dire” ipotesi, valore compl  Pronome relativo + indefinito/interrigativo, relativo indefinito neutro accusativo singolare  Con l’indicativo (qui χρὴ ποιεῖν )  Introduce una subordinata relativa/interrogativa indiretta  Per la sua resa italiana richiede un antecendente, che in greco è spesso sottinteso ὅτι ὅ τι
  • 19. + Conclusioni sul valore sintattico dei predicati καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν Εἰσφέροιμι: può essere reggente λέγων : non può essere reggente Φαίνεται: può essere reggente ma è preceduto da ὅτι; può reggere il participio predicativo del soggetto σημαίνουσα : non può essere reggente χρὴ ποιεῖν: può essere reggente ma è preceduto da ὅ τι Sulla base delle analisi fin qui condotte
  • 20. + Analisi degli altri elementi invariabili γε μὴν sequenza di particelle di valore rafforzativo ἂν Particella da associare all’ottativo del verbo εἰσφέροιμι In principale attribuisce valore potenziale, cioè fa sì che si  Aggiunga il verbo servile “potere”  Potrei introdurre  Traduca il verbo in forma condizionale presente  introdurrei πῶς avverbio interrogativo: in che modo? Attenzione, senza accento =avverbio indefinito (cfr. τις τὶς) Ricordo che ci troviamo in una frase che termina con ; ovvero col punto interrogativo
  • 21. + Sintesi grafica della struttura εἰσφέροιμι λέγων φαίνεται σημαίνουσα χρὴ ποιεῖν
  • 22. + Gli altri elementi del discorso: necessari, accessori, attributivi
  • 23. + Gli elementi necessari  Si definiscono necessari quegli elementi richiesti dal verbo per esplicare il suo significato, cioè che soddisfano le sue valenze o reggenze  Per individuarli si devono quindi valutare  il significato  la sua (in)transitività  la diatesi del verbo  le reggenze del verbo indicate dal vocabolario, o, meglio, conosciute
  • 24. + Procedendo verbo per verbo Εἰσφέρω  Significato: portare verso/dentro, introdurre  Transitivo; attivo  Valenze: c. oggetto; c. di moto a in acc o con εἰς/ἐν + acc Σημαίνω  Significato: dire, indicare  Transitivo; attivo  Valenze: c. oggetto Λέγω Significato: dire Transitivo attivo Valenze: c. oggetto o dip oggettiva (dichiarativa o infinitiva) Χρὴ ποιεῖν Significato: bisogna fare Transitivo; attivo Valenze: c. oggetto
  • 25. + φαίνω ❈ φαίνομαι A. Act., bring to light, cause to appear, in physical sense, τέρας τινὶ φ. make a sign appear to one…b. make known, reveal, disclose, “ἐς τὸ φῶς φανεῖ κακά”…2. of sound, make it clear to the ear, make it ring clear, “ἀοιδὴν φαίνειν” 8.499; “σάλπιγξ . . ὑπέρτονον γήρυμα φαινέτω στρατῷ” A.Eu.569.3. show forth, display in action, “ἀρετήν” Od.8.237; “ἀεικείας” 20.309; “βίην” Hes.Th.689; “εὐμαχανίαν” Pi.I.4(3).2; “εὔνοιαν” Hdt.3.36; ὕβριν ib.127; “ὀργάς” A.Ch. 326 (lyr.).b. set forth, expound, “νοήματα” Il.18.295; “λόγον” Hdt.1.116; “τριφασίας λόγων ὁδούς”4. inform against one, denounce, φανῶ σε (σε φανῶ codd.) “τοῖς πρυτάνεσι” Ar.Eq.300, e5. φαίνειν φρουράν, call up a levy, at Sparta, X.HG3.2.23, al.; also φ. θυσίαν proclaim, order a sacrifice, Philod.Scarph.112:— Pass., πέφαται θνατοῖσι νίκας ὕστερον εὐφροσύνα has been ordained, B.9.52. II. abs., give light, shine, “φαίνοντες νύκτας . . δαιτυμόνεσσι” Od.7.102, cf. 19.25; of the sun, moon, etc., “φ. τινί” Ar.Nu.586 (troch.); “εἰς ἅπαντα φ. τὸν οὐρανόν” Pl.Ti.39b; “ἀλλά, σελάνα, φαῖνε καλόν” Theoc.2.11; “οἱ λύχνοι φ. ἧττον” Thphr.Ign.11; cf. φάω.b. Φαίνων, οντος, ὁ, the planet Saturn, Arist.Mu.392a23, Cic.ND2.20.52, etc.; “Φ. ὁ τοῦ Ἡλίου” Eudox.Ars5.19; acc. “-ωνα” Placit.2.15.4. III. Ep. iter. φάνεσκε appeared, “μετὰ πρώτοισι φάνεσκε” Il.11.64; “ὑπένερθε δὲ γαῖα φάνεσκε” Od. 12.242, cf. 11.587, Hes.Fr.14.3.2. pf. 2 πέφηνα is also used intr., S.OC328, etc.; less freq. in Prose, Hdt.9.120, D.3.22, Plb.9.13.8.
  • 26. + φαίνω ❈ φαίνομαι B. Pass., come to light, appear, φάνεν δέ οἱ εὐρέες ὦμοι, being stripped bare, Od.18.68, cf. Il.22.324, Od.19.39: freq. of fire, shine brightly, “πυρὰ φαίνετο Ἰλιόθι πρό” Il.8.561; “2. of persons, οἴῳ φαινομένη appearing to him alone, Il.1.198, cf. Od.15.517, etc.; “ἐφάνη λὶς εἰς ὁδόν” Il.15.275; οὗπερ κἀφάνης where thou didst first appear, S.OC77b. come into being, φανεὶς δύστηνος born to misery, S.OC974, cf. 1225 (lyr.); become, “ἐκ βασιλέως ἰδιώτην φανῆναι” X.An.7.7.28; “δυοῖν ἐφάνη τριήραρχος” D.18.104; to be made out, “δοῦλος λόγοισιν . . φανείς” S.Aj.1020, cf. 12413. of events, come about, “τέλος οὔ πώ τι πέφανται” Il.2.122; “φάνη βιότοιο τελευτή” 7.104; ἔργον, ἄεθλον, etc., 16.207, Od.21.106, etc.; “τὸ φανθέν” S.Tr.743; of sayings, to be set forth, λόγος ἀρχαῖος φανείς ib.1, cf. OT474 (lyr.), 848. II. appear to be so and so, c. inf., “δμῳάων ἥ τίς τοι ἀρίστη φαίνεται εἶναι” Od.15.25: but in Hdt., etc., also c. part., to be manifest: thus, ἐμοὶ σὺ πλουτέειν μέγα φαίνεαι you appear to me to be hence 2. in Philosophy, φαίνομαι (abs.) is sts. used of what appears to the senses, “φαίνεται δ᾽ οὐδὲν” is observed, Arist. Ph.204b35; to be evident, Id.APr.24b24: esp. appear to the imagination (cf. “φαντασία” 2) a. appearing in sense experience, “τὰ φ. κατὰ τὴν αἴσθησιν” Id.Cael.303a22, al.; “εἴτε τὰ δοκοῦντα πάντα ἐστὶν ἀληθῆ καὶ τὰ φ.” Id.Metaph.1009a8, cf. de An.404a29 (sg.); “τὰ φ.” sense- data, Id.PA639b8, Epicur.Ep.1pp.9,10 U., al.: Astron., τὰ φ. = celestial phenomena, title of a work by Eudoxus, versified by Aratus.b. mentally apparent, opp. ὄντα τῇ ἀληθείᾳ, Pl.R.596e, cf. Arist.Top.100b24, EN1113a24; “τὰ οὖν ἐμοὶ φαινόμενα οὕτω φαίνεται” Pl.R.51
  • 27. + Completiamo la sintesi con gli altri elementi del discorso ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν πῶς ἂν εἰσφέροιμι ἐγὼ καινά δαιμόνια λέγων φαίνεται φωνὴ σημαίνουσα μοι ὅ τι χρὴ ποιεῖν
  • 28. + Proposta di traduzione πῶς ἂν εἰσφέροιμι Come potrei introdurre ἐγὼ καινά δαιμόνια λέγων io nuove divinità dato che dico che φαίνεται sembra che φωνὴ σημαίνουσα μοι una voce divina indichi a me ὅ τι che cosa χρὴ ποιεῖν bisogna fare Come potrei introdurre nuove divinità, dato che dico che a me sembra che una voce divina mi indichiche cosa è necessario fare?

Editor's Notes

  1. http://it.wikipedia.org/wiki/Demone#Socrate
  2. http://it.wikipedia.org/wiki/Senofonte
  3. http://it.wikipedia.org/wiki/Senofonte
  4. http://it.wikipedia.org/wiki/Memorabili http://it.wikipedia.org/wiki/Simposio_(Senofonte)
  5. http://www2.classics.unibo.it/Didattica/Programs/20082009/Neri/28-10-2008a.pdf