2. +
Prima operazione
Lettura del titolo e del sottotitolo
Il δαίμων di Socrate
Che cosa è un δαίμων ?
Una sorta di voce profetica suggerisce a Socrate come comportarsi
Il testo sarà in quale persona, chi parlerà?... Attenzione alla prima riga,
c’è un bell’ἐγὼ
Recupero dell’”enciclopedia di conoscenze”
Discipline coinvolte: letteratura greca; storia della filosofia
Autore: Senofonte
Quale opera di provenienza?
Tema: il δαίμων socratico
Ricordi di terza Liceo
3. +
Che cosa è un δαίμων ?
Socrate riferisce di un δαίμων o "guida divina" che lo assiste spesso in ogni
sua decisione. Si tratterebbe di una sorta di «coscienza morale» che si rivela
progressivamente come forma di delirio e di ispirazione divini, una voce
identificabile come l'autentica natura dell'anima umana, la sua ritrovata
coscienza di sé. In base alla testimonianza di Platone, il δαίμων di cui parla
Socrate consiste infatti in una presenza divina, simile a un angelo custode,
che si fa avvertire in lui tramite segni per stimolare la sua ragione ad
eseguire la scelta più adatta, ma non tanto non per indurlo a compiere certe
azioni, quanto piuttosto per distoglierlo:
« C'è dentro di me non so che spirito divino e demoniaco; quello appunto di cui
anche Meleto, scherzandoci sopra, scrisse nell'atto di accusa. Ed è come una voce
che io ho dentro sin da fanciullo; la quale, ogni volta che mi si fa sentire, sempre mi
dissuade da qualcosa che sto per compiere, e non mi fa mai proposte.»
(Platone, Apologia di Socrate, 31 d)
Attraverso il daimon Socrate riesce così a esprimere il sommo grado della
sua tipica ironia anche nella dimensione religiosa.
4. +
Senofonte
Senofonte (in greco antico Ξενοφῶν, traslitterato in Xenophòn;
Atene, 430/425 a.C. circa – Corinto, 355 a.C. circa) è stato uno
storico e mercenario ateniese.
Fu scrittore poligrafo e del quale ci sono pervenute tutte le opere
e complete, una circostanza che ha fatto di lui una delle fonti
maggiori per la conoscenza dei suoi tempi. In particolare da lui,
oltre che da Platone, provengono molte notizie riguardanti la vita
e i detti di Socrate. È stato soprannominato dalla Suda "l'ape
attica", per la semplicità e la chiarezza della sua prosa.
Le date di nascita e di morte non sono note con certezza.
5. +
Quale opera di provenienza?
Certamente una di quelle che hanno come tema la vita e le opere
di Socrate
Memorabili o Detti Memorabili di Socrate
Apologia di Socrate
Simposio o Convito
6. +
Le opere di argomento platonico
Apologia
L'Apologia di Socrate (titolo completo: Apologia di
Socrate davanti alla giuria, in greco antico Ἀπολογία
Σωκράτους πρὸς τοὺς Δικαστάς) è un'opera di Senofonte
che descrive lo stato d'animo di Socrate al processo. Le
parti relative a Socrate raccolgono le testimonianze ed i
ricordi di Senofonte dell'insegnamento del maestro.
Esse si propongono, principalmente nell'apologia, la
difesa del maestro contro i suoi detrattori. Dal confronto
con l'opera platonica si ritiene che Senofonte tramandi
la parte più esoterica degli insegnamenti socratici
Memorabilia
L’opera, in quattro libri, si presenta come
una raccolta di conversazioni ed episodi
che vedono protagonista Socrate.
L’autore vuole dimostrare come il
maestro giovò ai propri amici sia con la
parola sia con l’esempio della sua vita di
uomo giusto e pio, modello di saggezza
e di temperanza, di amor patrio e di
filantropia. L’immagine di Socrate che
emerge dagli scritti di Senofonte è quella
di un uomo virtuoso e morigerato,
cittadino modello, timorato degli dei,
instancabile nel predicare la virtù e
nell’esortare i giovani nell’obbedienza
verso i genitori e alle leggi dello Stato.
Il Simposio
Questo lavoro senofonteo registra la
discussione di Socrate con alcuni commensali
ad una cena data da Callia in onore di Autolico,
figlio di Licone.. Il 421 a.C. è la data
dell'ambientazione del Simposio di Senofonte.
Mentre il Simposio di Platone è costituito da
una serie di lunghi discorsi in sull’Amore,
quello di Senofonte è dominato da botte e
risposte, spesso con toni arguti.
7. +
Prima lettura del
testo
Osservazioni generali
Presenza di 4 sezioni identificabili per
mezzo dei segni di interpunzione
(principalmente ; - in greco = ?-)
Utilizzo della prima persona
Molti elementi interrogativi
presenza di elementi argomentativi
γε , μ ὴ ν , κ α ὶ γ ὰ ρ , δ ή π ο υ , δ ὲ , ἢ
μ ὴ … ἢ μ ὴ
h t t p : / / w w w. p o e s i a l a t i n a . i t / _ n s / G r e e k
/ i n v a r / P a r t i c e l l e . h t m l
Termine spesso ripetuto φ ω ν ὴ
κ α ι ν ά γ ε μ ὴ ν δ α ι μ ό ν ι α π ῶ ς
ἂ ν ἐ γ ὼ ε ἰ σ φ έ ρ ο ι μ ι λ έ γ ω ν ὅ τ ι
θ ε ο ῦ μ ο ι φ ω ν ὴ φ α ί ν ε τ α ι
σ η μ α ί ν ο υ σ α ὅ τ ι χ ρ ὴ π ο ι ε ῖ ν ;
κ α ὶ γ ὰ ρ ο ἱ φ θ ό γ γ ο ι ς ο ἰ ω ν ῶ ν
κ α ὶ ο ἱ φ ή μ α ι ς ἀ ν θ ρ ώ π ω ν
χ ρ ώ μ ε ν ο ι φ ω ν α ῖ ς δ ή π ο υ
τ ε κ μ α ί ρ ο ν τ α ι . β ρ ο ν τ ὰ ς δ ὲ
ἀ μ φ ι λ έ ξ ε ι τ ι ς ἢ μ ὴ φ ω ν ε ῖ ν ἢ
μ ὴ μ έ γ ι σ τ ο ν ο ἰ ω ν ι σ τ ή ρ ι ο ν
ε ἶ ν α ι ; ἡ δ ὲ Π υ θ ο ῖ ἐ ν τ ῷ
τ ρ ί π ο δ ι ἱ έ ρ ε ι α ο ὐ κ α ὶ α ὐ τ ὴ
φ ω ν ῇ τ ὰ π α ρ ὰ τ ο ῦ θ ε ο ῦ
δ ι α γ γ έ λ λ ε ι ;
8. +
Prima frase
Individuazione dei predicati verbali καινά
γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι
λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται
σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν
Individuazione dei nessi interfrasali
καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι
λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα
ὅ τι χρὴ ποιεῖν
Definizione degli altri elementi indecl
καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι
λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα
ὅ τι χρὴ ποιεῖν
καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ
εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ
φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν
10. +
εἰσφέροιμι
Analisi morfo: ott pres attivo 1 p sg da εἰσφέρω
Valenze sintattiche possibili per l’ottativo:
In principale
qualunque tempo, con ἄν: potenzialità nel presente; attenzione,
anche se è aoristo.
senza ἄν (anche senza specifiche particelle): desiderativo
In dipendente
Ottativo obliquo, in sostituzione di congiuntivo o indicativo, se la
reggente ha tempo storico
Con ἄν: valore potenziale alla subordinata introdotta dalla
congiunzione propria.
CANDIDATO A ESSERE VERBO REGGENTE
11. +
λέγων
Analisi morfologica: participio presente nominativo maschile singolare da λέγω
Valenze sintattiche possibili per il participio
In principale
Forma implicita: nessuna
In dipendente
Completivo
Predicativo del soggetto/oggetto
Circostanziale
Congiunto
Assoluto
Attributivo
Nome
Aggettivo
NON CANDIDATO ALLA REGGENZA
12. +
φαίνεται
Analisi morfologica: indicativo presente 3 pers sing mp da φαίνω / φαίνομαι
ATTENZIONE ALLE REGGENZE IN FASE 3
Valenze sintattiche possibili per l’indicativo
In principale
È il modo tipico della principale
In dipendente
Completivo
Dichiarativo, introdotto da ὡς ὅτι
Circostanziale
Temporale, introdotto da ὅτε e da altre congiunzioni
Causale, introdotto da ὅτι e da altre congiunzioni
Altre subordinate, comunque introdotto da una congiunzione, spesso ὡς
CANDIDATO ALLA REGGENZA
13. +
σημαίνουσα
Analisi morfologica: participio presente nom femm sing da σημαίνω
Valenze sintattiche possibili per il participio
In principale
Forma implicita: nessuna
In dipendente
Completivo
Predicativo del soggetto/oggetto
Circostanziale
Congiunto
Assoluto
Attributivo
Nome
Aggettivo
NON CANDIDATO ALLA REGGENZA
14. +
χρὴ ποιεῖν
Analisi morfologica: costrutto articolato con un’espressione
verbale indicante necessità (forma corrispondente a indicativo
presente 3 pers sing) e l’infinito presente attivo di ποιέω
Valenze sintattiche possibili per l’indicativo
In principale
È il modo tipico della principale
In dipendente
Completivo
Dichiarativo, introdotto da ὡς ὅτι
Circostanziale
Temporale, introdotto da ὅτε e da altre congiunzioni
Causale, introdotto da ὅτι e da altre congiunzioni
CANDIDATO ALLA REGGENZA
15. +
A proposito di χρή
imperf. ἐχρῆν, also without the augm. χρῆν even in attic
I.it is fated, necessary, Aesch., etc.; οὐδὲ ἓν ἴαμα ὅ τι χρῆν προσφέροντας ὠφελεῖν no one
remedy which one was sure to do good by administering, Thuc.:—c. inf. it must, must
needs, one must or ought to do, Hom., attic; more often, like Lat. oportet, c. acc. pers. et
inf. one must, one must needs, it behoves, befits one to . . , οὐδέ τί σε χρὴ νηλεὲς ἦτορ
ἔχειν Il., etc.; often the inf. must be supplied from the context, τίπτε μάχης ἀποπαύεαι;
οὐδέ τί σε χρή (sc. ἀποπαύεσθαι), why cease from battle? for it behoves thee not, Il.; so,
ὅθι χρὴ πεζὸν ἐόντα (sc. μάρνασθαι) Od.; ἐπιπλεύσειέ τις ὡς χρή (sc. ἐπιπλεῦσαι)
Thuc.:—absol., ἐρεῖ τις, οὐ χρῆν [sc. τοῦτο ποιεῖν], ἀλλὰ τί χρῆν εἴπατε Eur. ap. Ar.
2.c. acc. pers. et gen. rei, οὐδέ τί σε χρὴ ἀφροσύνης thou hast no need of imprudence, i. e.
it does not befit thee, Il.; μυθήσεαι ὅττεό (i. e. ὅτου) σε χρή thou wilt say what thou hast
need of, Od.
II.sometimes in a less strong sense, πῶς χρὴ τοῦτο περᾶσαι; how is one to get through
this? Theocr.
III.τὸ χρῆν (inf.) = χρεών, fate, destiny, Eur.
16. +
Ancora su χρή
Χρή è un antico sostantivo, generalmente considerato come un neutro. Lo
troviamo in Hom. impiegato solo in frasi nominali come predicato nel senso di
«bisogna» completato da un infinito. In età post-omerica è attestato unito a forme
del verbo εἰμι (a formare quasi una coniugazione): χρῆν deriva da χρὴ ἦν. Il valore
espresso dal verbo è quello di una convenienza permanente, laddove l'aggettivo
in -τέον esprime la necessità forte imposta dall'istante, mentre δεῖ è termine non
marcato. In epoca tarda in poesia χρή assume poi il senso di «necessità fatale»,
ma anche genericamente di «cosa, affare» nella forma χρῆμα. Da ricordare i
significati particolari assunti da alcune forme come il part. pres. alla forma media
χρεώμενος «aver a propria disposizione qlcs per servirsene», il part. alla forma
attiva χρήων «rendere un oracolo», il part. fut. χρσόμενος «per consultare
l'oracolo»; espressiva risulta anche la forma χρηίζω «desiderare di ottenere». Tutti
gli impieghi particolari del verbo si ricollegano alla nozione di «far ricorso a qlcs
per farne uso». Per l'etimologia, secondo il DELG la proposta più fondata è quella
c h e c o l l e g a l a v o c e a l l a r a d i c e * g h e r , c f r . l a t . h o r t o r .
18. +
Simili ma non uguali
congiunzione subordinante
con l’indicativo (qui φαίνεται )
introduce tipologie differenti di
subordinata
Completiva
Dichiarativa = che
Circostanziale
Causale = perché
Definizione del valore: controllo
del predicato reggente, qui λέγων
, un verbo che significa “dire”
ipotesi, valore compl
Pronome relativo +
indefinito/interrigativo, relativo
indefinito neutro accusativo
singolare
Con l’indicativo (qui χρὴ ποιεῖν )
Introduce una subordinata
relativa/interrogativa indiretta
Per la sua resa italiana richiede
un antecendente, che in greco
è spesso sottinteso
ὅτι ὅ τι
19. +
Conclusioni sul valore sintattico dei
predicati
καινά γε μὴν δαιμόνια πῶς ἂν ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ
φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ ποιεῖν
Εἰσφέροιμι: può essere reggente
λέγων : non può essere reggente
Φαίνεται: può essere reggente ma è preceduto da ὅτι; può reggere il
participio predicativo del soggetto
σημαίνουσα : non può essere reggente
χρὴ ποιεῖν: può essere reggente ma è preceduto da ὅ τι
Sulla base delle analisi fin qui condotte
20. +
Analisi degli altri elementi invariabili
γε μὴν
sequenza di particelle di valore
rafforzativo
ἂν
Particella da associare all’ottativo
del verbo εἰσφέροιμι
In principale attribuisce valore
potenziale, cioè fa sì che si
Aggiunga il verbo servile
“potere”
Potrei introdurre
Traduca il verbo in forma
condizionale presente
introdurrei
πῶς
avverbio interrogativo: in che modo?
Attenzione, senza accento =avverbio
indefinito (cfr. τις τὶς)
Ricordo che ci troviamo in una frase che
termina con ; ovvero col punto
interrogativo
23. +
Gli elementi necessari
Si definiscono necessari quegli elementi richiesti dal verbo per
esplicare il suo significato, cioè che soddisfano le sue valenze
o reggenze
Per individuarli si devono quindi valutare
il significato
la sua (in)transitività
la diatesi del verbo
le reggenze del verbo indicate dal vocabolario, o, meglio,
conosciute
24. +
Procedendo verbo per verbo
Εἰσφέρω
Significato: portare verso/dentro,
introdurre
Transitivo; attivo
Valenze: c. oggetto; c. di moto a in acc o
con εἰς/ἐν + acc
Σημαίνω
Significato: dire, indicare
Transitivo; attivo
Valenze: c. oggetto
Λέγω
Significato: dire
Transitivo attivo
Valenze: c. oggetto o dip oggettiva
(dichiarativa o infinitiva)
Χρὴ ποιεῖν
Significato: bisogna fare
Transitivo; attivo
Valenze: c. oggetto
25. +
φαίνω ❈ φαίνομαι
A. Act., bring to light, cause to appear, in physical sense, τέρας τινὶ φ. make a sign appear
to one…b. make known, reveal, disclose, “ἐς τὸ φῶς φανεῖ κακά”…2. of sound, make it
clear to the ear, make it ring clear, “ἀοιδὴν φαίνειν” 8.499; “σάλπιγξ . . ὑπέρτονον γήρυμα
φαινέτω στρατῷ” A.Eu.569.3. show forth, display in action, “ἀρετήν” Od.8.237;
“ἀεικείας” 20.309; “βίην” Hes.Th.689; “εὐμαχανίαν” Pi.I.4(3).2; “εὔνοιαν” Hdt.3.36;
ὕβριν ib.127; “ὀργάς” A.Ch. 326 (lyr.).b. set forth, expound, “νοήματα” Il.18.295;
“λόγον” Hdt.1.116; “τριφασίας λόγων ὁδούς”4. inform against one, denounce, φανῶ σε
(σε φανῶ codd.) “τοῖς πρυτάνεσι” Ar.Eq.300, e5. φαίνειν φρουράν, call up a levy, at
Sparta, X.HG3.2.23, al.; also φ. θυσίαν proclaim, order a sacrifice, Philod.Scarph.112:—
Pass., πέφαται θνατοῖσι νίκας ὕστερον εὐφροσύνα has been ordained, B.9.52.
II. abs., give light, shine, “φαίνοντες νύκτας . . δαιτυμόνεσσι” Od.7.102, cf. 19.25; of the
sun, moon, etc., “φ. τινί” Ar.Nu.586 (troch.); “εἰς ἅπαντα φ. τὸν οὐρανόν” Pl.Ti.39b;
“ἀλλά, σελάνα, φαῖνε καλόν” Theoc.2.11; “οἱ λύχνοι φ. ἧττον” Thphr.Ign.11; cf. φάω.b.
Φαίνων, οντος, ὁ, the planet Saturn, Arist.Mu.392a23, Cic.ND2.20.52, etc.; “Φ. ὁ τοῦ
Ἡλίου” Eudox.Ars5.19; acc. “-ωνα” Placit.2.15.4.
III. Ep. iter. φάνεσκε appeared, “μετὰ πρώτοισι φάνεσκε” Il.11.64; “ὑπένερθε δὲ γαῖα
φάνεσκε” Od. 12.242, cf. 11.587, Hes.Fr.14.3.2. pf. 2 πέφηνα is also used intr., S.OC328,
etc.; less freq. in Prose, Hdt.9.120, D.3.22, Plb.9.13.8.
26. +
φαίνω ❈ φαίνομαι
B. Pass., come to light, appear, φάνεν δέ οἱ εὐρέες ὦμοι, being stripped bare, Od.18.68, cf. Il.22.324,
Od.19.39: freq. of fire, shine brightly, “πυρὰ φαίνετο Ἰλιόθι πρό” Il.8.561; “2. of persons, οἴῳ
φαινομένη appearing to him alone, Il.1.198, cf. Od.15.517, etc.; “ἐφάνη λὶς εἰς ὁδόν” Il.15.275; οὗπερ
κἀφάνης where thou didst first appear, S.OC77b. come into being, φανεὶς δύστηνος born to misery,
S.OC974, cf. 1225 (lyr.); become, “ἐκ βασιλέως ἰδιώτην φανῆναι” X.An.7.7.28; “δυοῖν ἐφάνη
τριήραρχος” D.18.104; to be made out, “δοῦλος λόγοισιν . . φανείς” S.Aj.1020, cf. 12413. of events,
come about, “τέλος οὔ πώ τι πέφανται” Il.2.122; “φάνη βιότοιο τελευτή” 7.104; ἔργον, ἄεθλον, etc.,
16.207, Od.21.106, etc.; “τὸ φανθέν” S.Tr.743; of sayings, to be set forth, λόγος ἀρχαῖος φανείς ib.1,
cf. OT474 (lyr.), 848.
II. appear to be so and so, c. inf., “δμῳάων ἥ τίς τοι ἀρίστη φαίνεται εἶναι” Od.15.25: but in Hdt., etc.,
also c. part., to be manifest: thus, ἐμοὶ σὺ πλουτέειν μέγα φαίνεαι you appear to me to be hence
2. in Philosophy, φαίνομαι (abs.) is sts. used of what appears to the senses, “φαίνεται δ᾽ οὐδὲν” is
observed, Arist. Ph.204b35; to be evident, Id.APr.24b24: esp. appear to the imagination (cf.
“φαντασία” 2) a. appearing in sense experience, “τὰ φ. κατὰ τὴν αἴσθησιν” Id.Cael.303a22, al.; “εἴτε
τὰ δοκοῦντα πάντα ἐστὶν ἀληθῆ καὶ τὰ φ.” Id.Metaph.1009a8, cf. de An.404a29 (sg.); “τὰ φ.” sense-
data, Id.PA639b8, Epicur.Ep.1pp.9,10 U., al.: Astron., τὰ φ. = celestial phenomena, title of a work by
Eudoxus, versified by Aratus.b. mentally apparent, opp. ὄντα τῇ ἀληθείᾳ, Pl.R.596e, cf.
Arist.Top.100b24, EN1113a24; “τὰ οὖν ἐμοὶ φαινόμενα οὕτω φαίνεται” Pl.R.51
27. +
Completiamo la sintesi con gli altri
elementi del discorso
ἐγὼ εἰσφέροιμι λέγων ὅτι θεοῦ μοι φωνὴ φαίνεται σημαίνουσα ὅ τι χρὴ
ποιεῖν
πῶς ἂν εἰσφέροιμι
ἐγὼ καινά δαιμόνια λέγων
φαίνεται
φωνὴ σημαίνουσα μοι
ὅ τι
χρὴ ποιεῖν
28. +
Proposta di traduzione
πῶς ἂν εἰσφέροιμι
Come potrei introdurre
ἐγὼ καινά δαιμόνια λέγων
io nuove divinità dato che dico che
φαίνεται
sembra che
φωνὴ σημαίνουσα μοι
una voce divina indichi a me
ὅ τι
che cosa
χρὴ ποιεῖν
bisogna fare
Come potrei introdurre nuove divinità, dato che dico che a me sembra che
una voce divina mi indichiche cosa è necessario fare?