Lavorare da remoto in un team composto da professionisti sparsi per il mondo è una condizione che accomuna moltissimi freelance, infatti esistono moltissime risorse per migliorare i modelli organizzativi, scegliere gli strumenti e le piattaforme giuste. Eppure, una volta programmate la call, impostato le board di Asana, condiviso su Drive, eliminato il campo Cc delle email, resta sempre una sensazione di inconcludenza. Perché questa sensazione di inconcludenza cresce quando i team virtuali devono affrontare processi creativi? Come si muove un team virtuale che deve generare e sviluppare una nuova idea? Quali sfide deve affrontare? Quali opportunità può cogliere? I processi creativi sono diversi in presenza e a distanza? E soprattutto un team creativo a distanza può davvero funzionare?
In questo speech tenuto al Freelancecamp Marina Romea 2019 ho raccontato le difficoltà che ho dovuto gestire lavorando in team creativi a distanza e condiviso le strategie che ho sperimentato per gestirli al meglio.
In questo intervento mi sono concentrata soprattutto sull’importanza di:
• utilizzare ancora carta e penna (perché la tecnologia non è la panacea)
• avere sussidi visivi
• riunirsi fisicamente almeno una volta (ma non per forza prima di iniziare i lavori)
• tenere distinto il pensiero divergente dal pensiero convergente
• alternare momenti di conversazione (sincrona), momenti di lavoro individuale e momenti di collaborazione asincrona
• dedicare tempo a presentare e condividere le idee
Ho parlato anche delle opportunità che un ambiente di lavoro virtuale può offrire, in particolare delle sorprese del brainwriting, e dei tool (sì ci sarà anche qualche tool) che ho trovato più utili per gestire i processi creativi a distanza.
3. IN TEORIA…
- 10 % + 20 %
produttività
sui compiti
NON - CREATIVI
produttività
sui compiti
CREATIVI
E. Glenn Dutcher – Harvard Business Review - 2013
4. IN PRATICA…
15% 46%
Creativi soddisfatti
del lavoro da
remoto
Creativi frustrati
dal lavoro da
remoto
Sondaggio condotto da Mural.com su 275 designer - 2015
6. I TOOL NON BASTANO
UMANO
Conoscersi prima di iniziare
Positività e fiducia
Deadline chiare
No atteggiamenti dominanti
Digital body language
TECNOLOGICO
Connessione buona
Condivisione degli schermi
Strumenti operativi in cloud
Conversazioni ordinate
11. IL PROBLEMA DEL BRAINSTORMING
«In a typical six-person meeting, two people do more
than 60 percent of the talking»
Leigh Thompson - Kellogg
12. LA SOLUZIONE? BRAINWRITING
6 partecipanti
1 Google Spreadsheet
1 riga per partecipante
3 colonne per riga
5 minuti per scrivere 3 idee
X 6 = 108idee
17. CHE COS’È UN INSIGHT?
• Una verità sulla natura umana finora sommersa, una nuova
consapevolezza in merito ai bisogni, ai desideri e alle motivazioni che
regolano il comportamento umano.
• Un nuovo modo di vedere il mondo che ci porta a mettere in
discussione le nostre convinzioni, il nostro status quo.
18. Scrivilo in 3 righe
Sii chiaro
Condividilo (meglio se attraverso un moderatore)
Leggi con attenzione quello degli altri
Concediti tempo
Lascia un feedback costruttivo
22. Strumenti di project management -> per organizzare il lavoro
(Asana, Trello, Basecamp, Wrike, etc.)
Piattaforme di conversazione -> per mantenere le relazioni
(Slack, Skype, Hangout, Zoom, etc.)
Strumenti operativi -> per lavorare davvero insieme
(Dropbox, Drive, InVision, Sketch, GitHub, etc.)
Il bello del lavorare in ufficio è poter dire al collega:
«Ehi, che ne pensi di questa bozza?».
E da remoto?
Non sarà mai la stessa cosa, ma… la tecnologia aiuta!