Sarà celebrata il prossimo 17 gennaio l’udienza preliminare del procedimento penale a carica del sindaco di Isola delle Femmine Gaspare Portobello e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Napoleone Riso. Per il primo cittadino è stato chiesto il rinvio a giudizio per il reato di abuso d’ufficio, mentre all’assessore Riso, all’epoca dei fatti Presidente Presidente del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine, viene contestata l’omissione di atti d’ufficio e la minaccia grave ai danni dell’allora capogruppo di opposizione Antonino Rubino. La vicenda finita in Procura ruota attorno ad una concessione edilizia rilasciata dall’Ufficio Tecnico Comunale il 6 giugno del 2006, in favore di un costruttore locale che avrebbe poi volturato il progetto al genero Napoleone Riso, cugino del sindaco Portobello; quest’ultimo, nonostante i legami di parentela, non si sarebbe astenuto dal partecipare alla Commissione Edilizia, e avrebbe approvato il provvedimento di concessione.
“Se mi denunci ti faccio saltare in aria” (seduta C.C. 10 marzo 2008)
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2010/12/blog-post_11.html
Slide presentate da Michele Petrelli nel corso del webinar "Piani di riassetto delle Province: presentazione dell’Indice" realizzato nell'ambito del progetto "Verso la costituzione delle Aree Metropolitane e la riorganizzazione delle Province"
Berlusconi sentenza ruby mora fede bunga bunga fiorillo minetti Pino Ciampolillo
Sarà celebrata il prossimo 17 gennaio l’udienza preliminare del procedimento penale a carica del sindaco di Isola delle Femmine Gaspare Portobello e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Napoleone Riso. Per il primo cittadino è stato chiesto il rinvio a giudizio per il reato di abuso d’ufficio, mentre all’assessore Riso, all’epoca dei fatti Presidente Presidente del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine, viene contestata l’omissione di atti d’ufficio e la minaccia grave ai danni dell’allora capogruppo di opposizione Antonino Rubino. La vicenda finita in Procura ruota attorno ad una concessione edilizia rilasciata dall’Ufficio Tecnico Comunale il 6 giugno del 2006, in favore di un costruttore locale che avrebbe poi volturato il progetto al genero Napoleone Riso, cugino del sindaco Portobello; quest’ultimo, nonostante i legami di parentela, non si sarebbe astenuto dal partecipare alla Commissione Edilizia, e avrebbe approvato il provvedimento di concessione.
“Se mi denunci ti faccio saltare in aria” (seduta C.C. 10 marzo 2008)
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BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Tar roma si pronuncia sulla liceita' dello scioglimento del consiglio comunal...Pino Ciampolillo
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
- “I collegamenti degli amministratori comunali con le cosche dominanti del reggino, accertati grazie alle operazioni di polizia giudiziaria sopra menzionate, sono un esempio della aggressione della mafia al livello istituzionale più alto del governo cittadino”;
-“In quasi tutte le ripartizioni burocratiche … è stata rilevata una traccia indelebile di collegamento con le cosche locali”, “in molti servizi … la presenza incombente e pervasiva delle famiglie mafiose del territorio”;
- “A fronte di tale generalizzata e opprimente presenza, l’Amministrazione non è risultata avere alcuna iniziativa utile e concreta di contrasto, non avendo prodotto alcun atto di seria opposizione al fenomeno criminale”.
Di talchè, secondo l’Autorità prefettizia, è “chiaro” che la situazione descritta “rientra … nei dettami di cui all’art. 143 del D.Lgs. n. 267/2000, come modificato dall’art. 2 – comma 30 – della legge 15.7.2009, n. 94, rinvenendosi quegli elementi <> di condizionamento criminale previsti dalla legge”.
La proposta riferisce come tale situazione sia stata, tra altro, oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica in seguito al decesso del responsabile del settore finanze e tributi, per l'accertamento di eventuali responsabilità connesse all'asserita dolosa alterazione di dati contabili e di bilancio, relativamente al periodo 2008-2010…………….
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/06/isola-delle-femmine-gli-ex.html
Le motivazione nella sentenza di condanna, di francesco bruno, per l’omi...Pino Ciampolillo
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
Petrolchimico sul mare augusta bambini morti di cancro e nati malformati agos...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Il contenuto della lettera che -a dire del ricorrente- costituisce prova della campagna denigratoria e diffamatoria condotta dalla Ciampolillo a danno del dott. Anzà, è dunque riconducibile anzitutto alla penna del professionista. Ma poiché anche in questo caso non vi sono frasi ingiuriose o oltraggiose, né vi è offesa all'altrui reputazione, il convenuto sin d’ ora si fa carico di ogni parola in essa contenuta.
Nel merito del suo contenuto, il documento fa ancor meglio luce sui rischi per la salute che comporterebbe la concessione, anche provvisoria, dell'autorizzazione alla Italcementi di utilizzare e trasportare il pet-coke. In esso si evidenzia il comportamento non solo supino del responsabile del servizio 3 dell'assessorato regionale, coscientemente diretto a trascurare gli interessi della collettività a favore di quelli dell'azienda inquinante al fine, forse, di favorirne i livelli occupazionali: tanto più che il dottore Anzà, essendo andato ad occupare il posto che precedentemente era del dottor Gioacchino Genchi, trovò avviate iniziative risalenti a quest'ultimo assai utili alla tutela della salute e dell'ambiente di Isola delle Femmine. Con precisi riferimenti l'avv. Canto stigmatizza l'attività dell’ Anzà mettendo in risalto che egli ha indetto conferenze di servizio che non hanno rispettato le procedure e perciò non hanno prodotto i risultati sostanziali che la legge prevede; di una di esse, quella del 25 settembre 2007, addirittura mancherebbe il verbale. Lo scopo di tali attività -è scritto nella lettera- è quello di poter comunque emettere il provvedimento autorizzativo sollecitato dalla Italcementi per il quale il precedente funzionario si era decisamente posto contrario. Ma la serie dei provvedimenti adottati dal dott. Anzà perviene alla fine ad <<…>uso del pet-coke è oggetto specifico, unitamente a tutte le altre autorizzazioni, del procedimento A.I.A. che si sta svolgendo presso il servizio diverso del dipartimento, ossia il servizio 2 : ... Il dott. Anzà ha cercato di istruire una pratica in modo da pervenire e giustificare il provvedimento provvisorio di autorizzazione con la scusa di non danneggiare la fabbrica, schermandosi dietro la tutela del posto dei lavoratori, ma ignorando inqualificabilmente la tutela della salute degli abitanti del territorio
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
SPI 2008 CORTE DEI CONTI INDAGINE IN MATERIA DI OPERAZIONI FINANZIARIE RELATI...Pino Ciampolillo
SPI 2008 CORTE DEI CONTI INDAGINE IN MATERIA DI OPERAZIONI FINANZIARIE RELATIVE ALLA DISMISSIONE DEGLI IMMOBILI DELLA REGIONE SICILIANA delibera_n._99_2008_relazione
Continuano ad uscire dati allarmanti sulla salute delle popolazioni esposte nelle aree a rischio; gli ultimi, pubblicati nel rapporto SEPIAS ed illustrati ieri, sulla presenza di Arsenico INORGANICO nel sangue e nelle urine di campioni di popolazione in 4 siti inquinati, testimoniano che a Gela l'inquinante supera persino Taranto.
24 anni di vane denunce sulle aree a rischio siciliane, gli ingenti finanziamenti erogati (circa 40 milioni di euro trasferiti agli allora prefetti commissari delegati nel 2002).
LA SICILIA TERRA DI NESSUNO?????????????????????????????
SILENZIO ASSORDANTE E MENEFREGHISMO ASSOLUTO e nel mentre le industrie inquinano la gente si ammala la gente muore i bambini nascono malformi …….
QUESTA E’ LA SICILIA
NESSUNA INIZIATIVA volta ad interventi di risanamento e della salute della gente.
NESSUNA INIZIATIVA volta a scoperchiare il pentolone delle responsabilità a tutti i livelli (Presidenti della Regione, Prefetti commissari, Assessori, dirigenti generali ed uffici dell'apparato burocratico, tutti temi persino ignorati dalla attuale competizione elettorale !!!.
Italcementi di Isola delle Femmine:
SILENZIO sul fatto che l’AUTORIZZAZZIONE INTEGRATA AMBIENTALE concessa nel 2008 è DECADUTA da oltre 4 anni per inosservanza delle prescrizioni
SILENZIO per non avere i Cittadini di Isola delle Femmine alcun controllo sul tipo e la quantità di inquinanti provenienti dalla Italcementi
E INTANTO LA ITALCEMENTI BRUCIA PETCOKE
Piano copiato dal Veneto:
SILENZIO sul fatto che GIUSTIZIA ha condannato per ben 2 volte il dirigente DELL’ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE coordinatore del PIANO
“…il piano regionale sull’aria presenta delle vistose copiature da altra regione……..” il piano regionale dell’aria manifesta grossolanità di certi errori e delle evidenti incongruità di parti del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’aria…”
E INTANTO IL PIANO E’ ANCORA IN BELLA MOSTRA SUI SITI ISTITUZIONALI DELLA REGIONE
ED I DIRIGENTI RESPONSABILI??????????
Distilleria Bertolino è già una leggenda, ecc. ecc.
SILENZIO da parte delle Istituzioni – Comuni Regione Minstero dell’Ambiente Ministero della Salute Ministero della Giustizia Comunità Europea
SILENZIO da parte di chi deve esercitare un Controllo sul rispetto delle leggi decreti norme ambientali Assessorato territorio Ambiente A.R.P.A.
SILENZIO da parte della politica dei Sindacati delle Associazioni Ambientaliste che devono salvaguardare i diritti dei Cittadini e il rispetto delle REGOLE
SILENZIO dei Cittadini ormai “assuefatti” e ricattati SALUTE o LAVORO?
SILENZIO SILENZIO SILENZIO CHE NELLA STORIA RECENTE SI E’ SINONIMO DI COMPLICITA’ E DI CORRUZIONE
PER QUANTO POSSIAMO ANCORA RESISTERE RESISTERE RESISTERE RESISTERE
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/05/gela-arsenico-inorganico-nel-sangue-e_11.html
Anza1° parte piano dell’aria sicilia fonti del copiato rassegna stampa denun...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Anzà piano dell'aria fax a senatore sodano ore 16 51 del 29 10 2007 o ha men...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
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Anza3° parte italcementi ordine cronologico delle conferenze di servizi a i a...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
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Alla luce di quanto sopra, appare evidente che le parti suddette non siano state neppure riviste dagli “autori”, anche considerato che risultano presenti gli stessi refusi del documento del Veneto e, soprattutto, perché al cap. 1, § 1.6, sotto § 1.6.1, pag. 26, dopo l’ultimo capoverso che recita “Per una trattazione di maggiore dettaglio sulla normativa inerente la qualità dell’aria e le emissioni in atmosfera si rimanda al Cap. 4” è stato “dimenticato” il link http://serviziregionali.org/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm, che è giusto il collegamento (interno) web al cap. 4 del Piano del Veneto. Per accedere dall’esterno al capitolo basta anteporre www. all’indirizzo sopra riportato <servizigenerali.org />;
Le parti che sono state riquadrate in vari bordi colorati. risultano “prelevate” integralmente, con lo stesso sistema del “copia ed incolla”, da varie pubblicazioni (Allegati n. 11-41 CD) quali Annuari ARPA, capitolo “Atmosfera” (2004, 2005, 2006, ecc.), Relazione sullo stato dell’ambiente della città di Palermo (2006, Agenda 21), Carta climatica ed atlante climatologico della Sicilia, ecc., che gli “autori” riportano tra le fonti bibliografiche o i documenti di riferimento. Come già detto, tuttavia, non si è in presenza di spunti o di citazioni bibliografiche, ma di un vero e proprio copiato di interi brani e capitoli. Altre parti, ancora, risultano “prelevate” persino da tesi di laurea di Istituti Universitari non siciliani come anche da siti web di facile reperimento, che però non figurano tra le fonti indicate.
Alcuni Progetti da attuarsi in regime di convenzione, elaborati già negli anni passati da Istituti Universitari e proposti all’Assessorato al fine di fornire “Attività di supporto tecnico-scientifico” per la “redazione” del Piano, risultano ora inseriti, pur rimasti del tutto invariati i soggetti proponenti ed il contenuto della proposta, non già per le finalità originarie, bensì per la “revisione” e l’attuazione del Piano stesso. I soggetti proponenti, che figurano tra gli “autori” del Piano, si sono limitati a ritoccare il titolo del Progetto, sostituendo la parola “redazione” con “revisione”. Per qualche altro Progetto non si è persino ritenuto di cambiare il titolo. Inoltre, fanno parte dell’elenco dei Progetti - non si comprende a quale titolo e finalità - un Progetto della Regione Lombardia, corredato di tanto di stralcio di Decreto di approvazione del 2004 e di citazione di varie Delibere della Giunta lombarda, un Progetto messo sulla carta dal Comune di Palermo nel 2006 ed abortito da tempo ed un presunto Progetto “Analisi della Climatologia Urbana e Qualità del Clima”, presunto nel senso che non è dato a comprendere di cosa effettivamente si tratti, dato che si limita ad una sintetica spiegazione delle modalità e dei criteri per classificare i climi della terra. Insomma, brani copiati e nulla più.
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Slide presentate da Michele Petrelli nel corso del webinar "Piani di riassetto delle Province: presentazione dell’Indice" realizzato nell'ambito del progetto "Verso la costituzione delle Aree Metropolitane e la riorganizzazione delle Province"
Berlusconi sentenza ruby mora fede bunga bunga fiorillo minetti Pino Ciampolillo
Sarà celebrata il prossimo 17 gennaio l’udienza preliminare del procedimento penale a carica del sindaco di Isola delle Femmine Gaspare Portobello e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione Napoleone Riso. Per il primo cittadino è stato chiesto il rinvio a giudizio per il reato di abuso d’ufficio, mentre all’assessore Riso, all’epoca dei fatti Presidente Presidente del Consiglio Comunale di Isola delle Femmine, viene contestata l’omissione di atti d’ufficio e la minaccia grave ai danni dell’allora capogruppo di opposizione Antonino Rubino. La vicenda finita in Procura ruota attorno ad una concessione edilizia rilasciata dall’Ufficio Tecnico Comunale il 6 giugno del 2006, in favore di un costruttore locale che avrebbe poi volturato il progetto al genero Napoleone Riso, cugino del sindaco Portobello; quest’ultimo, nonostante i legami di parentela, non si sarebbe astenuto dal partecipare alla Commissione Edilizia, e avrebbe approvato il provvedimento di concessione.
“Se mi denunci ti faccio saltare in aria” (seduta C.C. 10 marzo 2008)
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BRUNO, CUTINO, ENEA,ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2009, BODY CENTER,ISOLA DELLE FEMMINE,LUCIDO MARIA STELLA, LOTTIZZAZIONE LA PALOMA, LUCIDO, MAFIA, PALAZZOTTO, POMIERO, PORTOBELLO, RISO, UFFICIO TECNICO COMUNALE,VOTO DI SCAMBIO,AIELLO MARIA,AIELLO PAOLO,BATTAGLIA ROSALIA,CARDINALE,CUTINO MARCELLO,GIUCASTRO,GUTTADAURO,LUCIDO SALVATORE,BOLOGNA, PAL_azzotto,PELOSO,CALTANISETTA,PORTOBELLO,Riso Napoleone,Riso Rosaria,ISOLA DELLE FEMMINE,REGGIO CLABRIA,SCIOGLIMENTO CONSIGLIO COMUNALE,MAFIA,INFILTRAZIONI MAFIOSE,COPACABANA,POMIERO,BRUNO
Tar roma si pronuncia sulla liceita' dello scioglimento del consiglio comunal...Pino Ciampolillo
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio
- “I collegamenti degli amministratori comunali con le cosche dominanti del reggino, accertati grazie alle operazioni di polizia giudiziaria sopra menzionate, sono un esempio della aggressione della mafia al livello istituzionale più alto del governo cittadino”;
-“In quasi tutte le ripartizioni burocratiche … è stata rilevata una traccia indelebile di collegamento con le cosche locali”, “in molti servizi … la presenza incombente e pervasiva delle famiglie mafiose del territorio”;
- “A fronte di tale generalizzata e opprimente presenza, l’Amministrazione non è risultata avere alcuna iniziativa utile e concreta di contrasto, non avendo prodotto alcun atto di seria opposizione al fenomeno criminale”.
Di talchè, secondo l’Autorità prefettizia, è “chiaro” che la situazione descritta “rientra … nei dettami di cui all’art. 143 del D.Lgs. n. 267/2000, come modificato dall’art. 2 – comma 30 – della legge 15.7.2009, n. 94, rinvenendosi quegli elementi <> di condizionamento criminale previsti dalla legge”.
La proposta riferisce come tale situazione sia stata, tra altro, oggetto di indagine da parte della Procura della Repubblica in seguito al decesso del responsabile del settore finanze e tributi, per l'accertamento di eventuali responsabilità connesse all'asserita dolosa alterazione di dati contabili e di bilancio, relativamente al periodo 2008-2010…………….
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Le motivazione nella sentenza di condanna, di francesco bruno, per l’omi...Pino Ciampolillo
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
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Petrolchimico sul mare augusta bambini morti di cancro e nati malformati agos...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO E DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di UN piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al piano SI Legge di Comunità Montane argini DI Fiumi e Canali Intero territorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di un piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Il contenuto della lettera che -a dire del ricorrente- costituisce prova della campagna denigratoria e diffamatoria condotta dalla Ciampolillo a danno del dott. Anzà, è dunque riconducibile anzitutto alla penna del professionista. Ma poiché anche in questo caso non vi sono frasi ingiuriose o oltraggiose, né vi è offesa all'altrui reputazione, il convenuto sin d’ ora si fa carico di ogni parola in essa contenuta.
Nel merito del suo contenuto, il documento fa ancor meglio luce sui rischi per la salute che comporterebbe la concessione, anche provvisoria, dell'autorizzazione alla Italcementi di utilizzare e trasportare il pet-coke. In esso si evidenzia il comportamento non solo supino del responsabile del servizio 3 dell'assessorato regionale, coscientemente diretto a trascurare gli interessi della collettività a favore di quelli dell'azienda inquinante al fine, forse, di favorirne i livelli occupazionali: tanto più che il dottore Anzà, essendo andato ad occupare il posto che precedentemente era del dottor Gioacchino Genchi, trovò avviate iniziative risalenti a quest'ultimo assai utili alla tutela della salute e dell'ambiente di Isola delle Femmine. Con precisi riferimenti l'avv. Canto stigmatizza l'attività dell’ Anzà mettendo in risalto che egli ha indetto conferenze di servizio che non hanno rispettato le procedure e perciò non hanno prodotto i risultati sostanziali che la legge prevede; di una di esse, quella del 25 settembre 2007, addirittura mancherebbe il verbale. Lo scopo di tali attività -è scritto nella lettera- è quello di poter comunque emettere il provvedimento autorizzativo sollecitato dalla Italcementi per il quale il precedente funzionario si era decisamente posto contrario. Ma la serie dei provvedimenti adottati dal dott. Anzà perviene alla fine ad <<…>uso del pet-coke è oggetto specifico, unitamente a tutte le altre autorizzazioni, del procedimento A.I.A. che si sta svolgendo presso il servizio diverso del dipartimento, ossia il servizio 2 : ... Il dott. Anzà ha cercato di istruire una pratica in modo da pervenire e giustificare il provvedimento provvisorio di autorizzazione con la scusa di non danneggiare la fabbrica, schermandosi dietro la tutela del posto dei lavoratori, ma ignorando inqualificabilmente la tutela della salute degli abitanti del territorio
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SPI 2008 CORTE DEI CONTI INDAGINE IN MATERIA DI OPERAZIONI FINANZIARIE RELATI...Pino Ciampolillo
SPI 2008 CORTE DEI CONTI INDAGINE IN MATERIA DI OPERAZIONI FINANZIARIE RELATIVE ALLA DISMISSIONE DEGLI IMMOBILI DELLA REGIONE SICILIANA delibera_n._99_2008_relazione
Continuano ad uscire dati allarmanti sulla salute delle popolazioni esposte nelle aree a rischio; gli ultimi, pubblicati nel rapporto SEPIAS ed illustrati ieri, sulla presenza di Arsenico INORGANICO nel sangue e nelle urine di campioni di popolazione in 4 siti inquinati, testimoniano che a Gela l'inquinante supera persino Taranto.
24 anni di vane denunce sulle aree a rischio siciliane, gli ingenti finanziamenti erogati (circa 40 milioni di euro trasferiti agli allora prefetti commissari delegati nel 2002).
LA SICILIA TERRA DI NESSUNO?????????????????????????????
SILENZIO ASSORDANTE E MENEFREGHISMO ASSOLUTO e nel mentre le industrie inquinano la gente si ammala la gente muore i bambini nascono malformi …….
QUESTA E’ LA SICILIA
NESSUNA INIZIATIVA volta ad interventi di risanamento e della salute della gente.
NESSUNA INIZIATIVA volta a scoperchiare il pentolone delle responsabilità a tutti i livelli (Presidenti della Regione, Prefetti commissari, Assessori, dirigenti generali ed uffici dell'apparato burocratico, tutti temi persino ignorati dalla attuale competizione elettorale !!!.
Italcementi di Isola delle Femmine:
SILENZIO sul fatto che l’AUTORIZZAZZIONE INTEGRATA AMBIENTALE concessa nel 2008 è DECADUTA da oltre 4 anni per inosservanza delle prescrizioni
SILENZIO per non avere i Cittadini di Isola delle Femmine alcun controllo sul tipo e la quantità di inquinanti provenienti dalla Italcementi
E INTANTO LA ITALCEMENTI BRUCIA PETCOKE
Piano copiato dal Veneto:
SILENZIO sul fatto che GIUSTIZIA ha condannato per ben 2 volte il dirigente DELL’ASSESSORATO TERRITORIO E AMBIENTE coordinatore del PIANO
“…il piano regionale sull’aria presenta delle vistose copiature da altra regione……..” il piano regionale dell’aria manifesta grossolanità di certi errori e delle evidenti incongruità di parti del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’aria…”
E INTANTO IL PIANO E’ ANCORA IN BELLA MOSTRA SUI SITI ISTITUZIONALI DELLA REGIONE
ED I DIRIGENTI RESPONSABILI??????????
Distilleria Bertolino è già una leggenda, ecc. ecc.
SILENZIO da parte delle Istituzioni – Comuni Regione Minstero dell’Ambiente Ministero della Salute Ministero della Giustizia Comunità Europea
SILENZIO da parte di chi deve esercitare un Controllo sul rispetto delle leggi decreti norme ambientali Assessorato territorio Ambiente A.R.P.A.
SILENZIO da parte della politica dei Sindacati delle Associazioni Ambientaliste che devono salvaguardare i diritti dei Cittadini e il rispetto delle REGOLE
SILENZIO dei Cittadini ormai “assuefatti” e ricattati SALUTE o LAVORO?
SILENZIO SILENZIO SILENZIO CHE NELLA STORIA RECENTE SI E’ SINONIMO DI COMPLICITA’ E DI CORRUZIONE
PER QUANTO POSSIAMO ANCORA RESISTERE RESISTERE RESISTERE RESISTERE
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/05/gela-arsenico-inorganico-nel-sangue-e_11.html
Anza1° parte piano dell’aria sicilia fonti del copiato rassegna stampa denun...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
Anzà piano dell'aria fax a senatore sodano ore 16 51 del 29 10 2007 o ha men...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
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Anza3° parte italcementi ordine cronologico delle conferenze di servizi a i a...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA COORDINATORE PIANO QUALITA’ DELL’ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI
“Può ritenersi accertato che il PIANO (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva se non errori comunque vistose copiature di un piano di altra Regione. Appare evidente che gli errori del Piano regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria non potevano essere semplici refusi, giacchè non potrebbe logicamente giustificarsi la creazione ad hoc di una Commissione composta da tre soggetti che ha lavorato per quattro mesi per la correzione di un elaborato di appena 385 pagine compresi gli allegati. Nello stesso decreto di correzione relativo al piano si legge di comunità montane argini fi fiumi e canali intero territorio pianeggiante della regione, bacino archeologico padano. Può pertanto ritenersi accertato che il piano conteneva se non errori, comunque vistose copiature di un piano di altra regione….
Tribunale di Palermo sentenza di condanna a SALVATORE ANZA Alla pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione n. 5455/ 18 ottobre 2012
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Alla luce di quanto sopra, appare evidente che le parti suddette non siano state neppure riviste dagli “autori”, anche considerato che risultano presenti gli stessi refusi del documento del Veneto e, soprattutto, perché al cap. 1, § 1.6, sotto § 1.6.1, pag. 26, dopo l’ultimo capoverso che recita “Per una trattazione di maggiore dettaglio sulla normativa inerente la qualità dell’aria e le emissioni in atmosfera si rimanda al Cap. 4” è stato “dimenticato” il link http://serviziregionali.org/prtra/files/33/prtra/PRTRA-04.htm, che è giusto il collegamento (interno) web al cap. 4 del Piano del Veneto. Per accedere dall’esterno al capitolo basta anteporre www. all’indirizzo sopra riportato <servizigenerali.org />;
Le parti che sono state riquadrate in vari bordi colorati. risultano “prelevate” integralmente, con lo stesso sistema del “copia ed incolla”, da varie pubblicazioni (Allegati n. 11-41 CD) quali Annuari ARPA, capitolo “Atmosfera” (2004, 2005, 2006, ecc.), Relazione sullo stato dell’ambiente della città di Palermo (2006, Agenda 21), Carta climatica ed atlante climatologico della Sicilia, ecc., che gli “autori” riportano tra le fonti bibliografiche o i documenti di riferimento. Come già detto, tuttavia, non si è in presenza di spunti o di citazioni bibliografiche, ma di un vero e proprio copiato di interi brani e capitoli. Altre parti, ancora, risultano “prelevate” persino da tesi di laurea di Istituti Universitari non siciliani come anche da siti web di facile reperimento, che però non figurano tra le fonti indicate.
Alcuni Progetti da attuarsi in regime di convenzione, elaborati già negli anni passati da Istituti Universitari e proposti all’Assessorato al fine di fornire “Attività di supporto tecnico-scientifico” per la “redazione” del Piano, risultano ora inseriti, pur rimasti del tutto invariati i soggetti proponenti ed il contenuto della proposta, non già per le finalità originarie, bensì per la “revisione” e l’attuazione del Piano stesso. I soggetti proponenti, che figurano tra gli “autori” del Piano, si sono limitati a ritoccare il titolo del Progetto, sostituendo la parola “redazione” con “revisione”. Per qualche altro Progetto non si è persino ritenuto di cambiare il titolo. Inoltre, fanno parte dell’elenco dei Progetti - non si comprende a quale titolo e finalità - un Progetto della Regione Lombardia, corredato di tanto di stralcio di Decreto di approvazione del 2004 e di citazione di varie Delibere della Giunta lombarda, un Progetto messo sulla carta dal Comune di Palermo nel 2006 ed abortito da tempo ed un presunto Progetto “Analisi della Climatologia Urbana e Qualità del Clima”, presunto nel senso che non è dato a comprendere di cosa effettivamente si tratti, dato che si limita ad una sintetica spiegazione delle modalità e dei criteri per classificare i climi della terra. Insomma, brani copiati e nulla più.
http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/01/audizione-assessore-lo-bello-dr-capilli.html
Piano aria sicilia capitolo 1 da pag 15 a pag 22 programma plurien turismo s...Pino Ciampolillo
Decadenza, per inosservanza prescrizioni, decreto 693 18 luglio 2008
Il Sottoscritto Coordinatore del Comitato Cittadino Isola Pulita con la presente intende ribadire quanto dichiarato nel corso della riunione del Tavolo tecnico tenutosi presso il 1° Servizio VIA-VAS di questo Assessorato, avente ad oggetto “Procedura A.I.A. Impianto IPPC ditta Italcementi S.p.a.”:
Considerato che la procedura di autorizzazione integrata ambientale, in particolare per I cementifici, ha diverse funzioni, quelle di maggior interesse sono le seguenti:
a) verifica puntuale delle autorizzazioni ambientali esistenti per ricondurle ad una unica autorizzazione tenendo conto del principio della applicazione della prevenzione e riduzione dell’inquinamento, al fine di raggiungere l’obiettivo di un elevato livello di protezione ambientale e della popolazione.
b) Verifica della applicazione delle migliori tecnologie disponibili (sulla base di linee guida redatte per conto della Commissione della Unione Europea ed a livello nazionale) atte a ridurre gli impatti ambientali e, tenendo conto delle caratteristiche tecnologiche e la durata di vita tecnica dell’impianto, la previsione di prescrizioni atte a ricondurre l’impianto, ove necessario, a raggiungere prestazioni idonee entro tempi certi.
c) La fissazione di limiti emissivi per le diverse matrici ambientali di interesse (emissioni, scarichi, rumore, ecc) che tengano conto delle tecnologie disponibili e applicabili al caso in esame ma anche delle caratteristiche ambientali della area limitrofa all’impianto. In tal caso possono essere prescritti limiti inferiori a quelli stabiliti dalle norme nazionali applicabili all’impianto e anche limiti inferiori alle prestazioni ottenibili dall’applicazione delle migliori tecnologie ove le criticità locali siano tali da renderle necessarie.
d) La individuazione di dettaglio di un programma di monitoraggio a cura del gestore e di un programma di controllo da parte degli enti preposti che riguardi oltre al rispetto dei limiti emissivi disposti anche le specifiche modalità gestionali prescritte e il rispetto concreto delle migliori tecnologie disponibili individuate per l’impianto.
http://isoladellefemmineitalcementieambiente.blogspot.it/2013/11/siracusa-imprese-preoccupate-dellesame.html
Adempimenti attuativi della legislazione di settore in materia di valutazione...Pino Ciampolillo
ANZA DOTTORE SALVATORE EX DIRIGENTE ASSESSORATO AMBIENTE REGIONE SICILIA Coordinatore PIANO QUALITA 'DELL'ARIA SICILIA COPIATO DAL PIANO RISANAMENTO ARIA DEL VENETO ED DA 27 ALTRE FONTI "puo ritenersi accertato il Che Il Piano (ARIA REGIONE SICILIA) conteneva in sé non ERRORI comunque vistose copiature di ONU piano di Altra Regione. Appare Evidente Che Gli ERRORI del Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell'Aria non potevano Essere Semplici refusi, Giacchè non potrebbe giustificarsi Logicamente la Creazione ad hoc di Una Commissione Composta da tre soggetti Che ha Lavorato a quattro MESI la correzione di Elaborato delle Nazioni Unite per di APPENA 385 pages Compresi Gli Allegati. Nello Stesso decreto di correzione Relativo al pianoforte SI Legge di Comunità Montane argini fi Fiumi e Canali Intero teritorio pianeggiante della Regione, bacino archeologico padano. Puo pertanto ritenersi accertato il Che Il Piano conteneva in sé non ERRORI, comunque vistose copiature di u piano di Altra Regione .... Tribunale di Palermo Sentenza di condanna a SALVATORE ANZA? Alla pena di 1 anno e 8 Mesi di reclusione n. 5455/18 ottobre 2012 http://tutelaariaregionesicilia.blogspot.it/2014/04/anza-salvatore.html
D'arpa progettista dicembre 2013 capitolato tetto comunePino Ciampolillo
ISOLA DELLE FEMMINE P.D MAFIA ANTIMAFIA E potere
“ … Noi crediamo nella virtù rivoluzionaria della cultura che dona all’uomo il suo vero potere ”.
In altri termini,proprio a partire dagli anni settanta si registra anche nei luoghi come Isola delle Femmine un “salto di qualità” dell’azione di Cosa Nostra, legato all’urbanizzazione susseguente all’abbandono delle campagne. Le cosche spostano i loro interessi. Dall’economia agricola passano al settore commerciale e industriale. In particolare intervengono nel campo dell’edilizia e dei lavori pubblici.
Ma Enea Vincenzo, dopo i reiterati atti di danneggiamento subiti, non si piega alla richiesta di Bruno Francesco di costituire con lui una società di fatto impegnata nell’edilizia e questo gli costerà la vita.
IN altri termini Enea Vincenzo rimane vittima dei contrasti con “un’impresa ad infiltrazione mafiosa”, ossia la B.B.P., un soggetto economico che instaura con il sodalizio mafioso, cappeggiato da Riccobono Rosario e da personaggi come Bruno Francesco e Lo Piccolo Salvatore rapporti stabili di connivenza, accettandone i servizi offerti e ricambiandoli con altri servizi ed attività complementari.
Non a caso, nel momento del contrasto con la società B.B.P., Enea Vincenzo subisce danneggiamenti nei cantieri e la proposta di bruno Francesco, “uomo d’onore” vicino a Riccobono Rosario, di costituire una società di fatto per attività nell’edilizia; e quando i fratelli D’Agostino cercano di aiutare l’Enea Vincenzo per risolvere i problemi con la società B.B.P. si rivolgono proprio a Riccobono Rosario referente mafioso indiscusso per risolvere certi problemi…..pag 56 Sentenza…
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2013/11/le-motivazioni-nella-sentenza-di.html
Presentazione a supporto dell'intervento di Felice D’Amora, Controller Associati - Esperto CT 006/GL 12 al webinar "L’ESPERTO IN CONTROLLO DI GESTIONE
(CONTROLLER), STATO DELL’ARTE
E PROSPETTIVE FUTURE" del
25 gennaio 2023
Accountancy is the art of communicating financial information about a business entity to users such as shareholders and managers. The communication is generally in the form of financial statements that show in money terms the economic resources under the control of the management. Shareholders require periodic information that the managers are accounting properly for the resources under their control. Elliott&Elliott
Financial statement analysis is an essential skill in a variety of occupations including investment management, corporate finance, commercial lending, and the extension of credit. Given that companies are so eager to make their financial results known to investors, they should also want it to be easy for analysts to monitor their progress. It follows that they can be expected to report their results in a transparent and straightforward fashion. Fridson&Alvarez
The primary goal in financial reporting is the dissemination of financial statements that accurately measure the profitability and financial condition of a company. Howard Schilit
One of the primary tools available to us is a process we call financial statement analysis This includes examining year-on-year changes, component and common-size analysis, as well as using the common financial ratios to help us make an economic decision on the financial position and financial performance of an entity. Charles T. Horngren
Cash Flow Planning - Akeron Consulting- Short VersionLorenzo Sbrana
Sono di seguito approfondite le varie metodologie progettuali inerenti la pianificazione dei flussi di cassa, con l’ausilio di esempi pratici da utilizzare come spunto di riflessione, per meglio comprendere e intraprendere questa tipologia di processo.
Convegno Nazionale UGDCEC Reggio Emilia 5-6 ottobre 2017 Controllo di gestioneMarcello Pollio
Il controllo di gestione workshop focus su l'utilizzo nella crisi d'impresa
intervento di Marcello Pollio sul controllo di gestione dell'esercizio provvisorio nella procedura fallimentare
L’armonizzazione contabile e il pareggio di bilancio negli enti di area vastacittametro
Slide presentate da Carmine Cossiga durante il webinar "L’armonizzazione contabile e il pareggio di bilancio negli enti di area vasta" realizzato il 6 novembre 2015 nell'ambito del progetto "Verso la costituzione delle Aree Metropolitane e la riorganizzazione delle Province" del Formez PA.
Al centro della dinamica monetaria aziendale si pone la liquidità: l’insieme di valori monetari che entrano ed escono dall’impresa a seguito dell’effettuazione di scambi con l’esterno.
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1. Il sistema di contabilità dell’Ente Locale
Laura Lodetti
Tratto da “BILANCIO, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO NEGLI ENTI PUBBLICI”
a cura di Laura Lodetti – Antonello Zangrandi
1 Premessa
Il bilancio nell’azienda composta pubblica riveste connotazioni e modalità di redazione profondamente differenti da
quelle che assume nel campo dell’azienda-impresa. Differenti sono infatti i fini che si perseguono con i due modelli di
contabilità (economica e finanziaria) e di conseguenza differenti risultano essere i due documenti di sintesi dei sistemi
contabili (bilancio economico e bilancio finanziario). Nelle aziende composte pubbliche le rilevazioni amministrative
considerano prevalentemente l’aspetto finanziario delle operazioni di gestione trascurando quello economico, che
invece è il cardine sul quale si sviluppano le rilevazioni delle aziende-imprese. Così nelle aziende-imprese, che hanno
scopo di lucro, il “bilancio” è il documento di sintesi che rappresenta i risultati economico-patrimoniali della gestione di
un determinato arco temporale, che in genere coincide con l’anno solare, mentre nelle aziende composte pubbliche il
“bilancio” è un documento programmatorio preventivo nel quale l’azienda sviluppa in un quadro organico e
complessivo l’attività che intende svolgere e le fonti di finanziamento a cui attingere per soddisfare le esigenze proprie
e della collettività di riferimento.
Il sistema contabile dell'ente locale, in particolare, ha subito negli ultimi anni profonde innovazioni. Il bilancio è
diventato, nei fatti e non solo nelle intenzioni, un vero strumento di controllo della gestione e un mezzo per
programmare e pianificare l'attività.
L'obiettivo del legislatore sembra essere quello di superare il concetto di contabilità come semplice adempimento
amministrativo: il D.lsgvo 77/95 prevede infatti che il nuovo ordinamento contabile consenta di superare i limiti che il
bilancio pubblico presentava in passato e cioè:
Mancanza di connessioni con la struttura organizzativa e con la programmazione.
Mancanza di confronto tra previsione e risultati con la conseguenza di avere scarsa conoscenza delle conseguenze dei
diversi modelli di gestione.
2 La contabilità finanziaria e il bilancio autorizzativo
La contabilità finanziaria è un sistema di rilevazione dei valori finanziari espressi dalle entrate e dalle uscite di
un’azienda composta pubblica. Tale sistema ha la caratteristica di rilevare detti valori sia nella loro determinazione
previsionale che nella loro dinamica, e di conseguenza nella loro consuntivazione.
La contabilità finanziaria, così detta impropriamente in quanto meglio sarebbe chiamarla contabilità autorizzativa, ha
comunque la caratteristica di essere un sistema contabile che rileva gli aspetti autorizzativi della gestione e i flussi
finanziari analizzati nelle varie componenti. È uno strumento di allocazione predeterminata delle risorse, da parte
dell'organo deliberante, che si esplicita attraverso l'approvazione del bilancio preventivo, strumento di autorizzazione
all'utilizzo delle risorse mediante il meccanismo degli impegni/accertamenti.
Il bilancio pubblico preventivo, redatto secondo i criteri della contabilità finanziaria, è un bilancio autorizzativo infatti
esprime i valori delle entrate e delle uscite che si prevede si verificheranno nel corso dell’anno successivo, valori che
sono vincolo giuridico-amministrativo a realizzare quelle entrate e quelle uscite, sia per l’organo politico, che approva il
bilancio, che per l’organo amministrativo, che è chiamato a gestirlo.
Per questo motivo il bilancio finanziario preventivo è obbligatorio per legge in quanto è lo strumento attraverso il quale
si individuano i valori massimi delle uscite (definiti in funzione delle entrate realisticamente realizzabili) sulla base
delle quali programmare l’attività futura dell’azienda composta pubblica. Nell’ambito di questi valori massimi è lasciato
all’organo politico libertà di decisione circa le modalità di spesa, libertà di decisione che risulta maggiormente vincolata
per l’organo amministrativo per il quale il vincolo non è solo di ordine complessivo (ammontare delle uscite pari
all’ammontare delle entrate) ma anche di ordine particolare (limite di spesa per ciascuna funzione, all’interno di questa
per ciascun servizio ed inoltre per ciascun intervento).
All’interno dell’ente ogni fatto di gestione che abbia risvolti sul bilancio, che comporti perciò la realizzazione di
un’entrata o di un’uscita, deve essere sancito da un atto giuridico amministrativo che attesti la reale disponibilità delle
risorse e la compatibilità rispetto ai tetti massimi di spesa.
Si pone perciò particolare enfasi sul preventivo in quanto è lo strumento attraverso il quale ci si dovrebbe assicurare che
dalla previsione alla rendicontazione esista equilibrio economico finanziario, il meccanismo autorizzativo dovrebbe
favorire infatti che l'ente utilizzi unicamente le risorse disponibili per poter far fronte agli impegni assunti. Con
l’applicazione del D.lgsvo 77/95 la gestione programmata del bilancio preventivo dovrebbe inoltre garantire il
2. manifestarsi di un avanzo di amministrazione nella parte corrente, che contribuisca a sanare i debiti di finanziamento e a
favorire gli investimenti pluriennali.
Il sistema della contabilità finanziaria autorizzativa soddisfa due differenti esigenze:
collegare tutti i conti pubblici mediante una uniforme classificazione dei bilanci finanziari.
controllare la spesa pubblica attraverso il sistema delle autorizzazioni, in quanto le previsioni delle entrate, che si
accerteranno, e delle spese, che si impegneranno nel corso dell'esercizio finanziario cui il bilancio si riferisce,
costituiscono il limite massimo entro il quale sviluppare la gestione;
controllare che la gestione finanziaria sia realizzata secondo quanto programmato: che le spese siano realizzate
secondo gli indirizzi prestabiliti; che siano rispettati i livelli massimi d’indebitamento, di prelievo tributario etc…
valutare cioè da chi e come (nel senso di con quale destinazione) è stato utilizzato il denaro pubblico.
Per quanto concerne l’Ente Locale, il D.lgsvo 77/95, come si vedrà di seguito, ha in parte modificato
quest’impostazione generale, infatti pur prevedendo l’obbligatorietà della contabilità finanziaria ha introdotto nuovi
modelli di rilevazione e nuovi sistemi quali la contabilità economica.
3 Il sistema delle previsioni
Il bilancio autorizzativo nell’azienda composta pubblica si modula su due diversi livelli di previsioni:
le previsioni di competenza e quelle di cassa;
le previsioni annuali e quelle pluriennali.
Le previsioni di competenza hanno per oggetto le entrate da accertare e le uscite da impegnare nel corso del periodo di
riferimento. Tale sistema è pienamente coerente con la funzione autorizzativa e di controllo giuridico contabile
preventivo sull’attività di gestione, infatti i valori di competenza hanno il significato di autorizzazione e di vincolo
giuridico imposto dall’organo politico all’organo amministrativo nell’impegnare le spese e nell’accertare le entrate.
Il principio della competenza presenta dei punti di forza e dei punti di debolezza.
Punti di forza:
impedisce di effettuare impegni e accertamenti non autorizzati;
individua in modo preciso l’esercizio e di conseguenza le operazioni di competenza dello stesso.
Punti di debolezza:
la gestione di competenza genera i residui attivi e passivi, con la conseguente necessità di rilevare sistematicamente e
separatamente anche questi;
non permette di valutare gli investimenti del periodo in quanto spesso gli stanziamenti per investimenti vengono
impiegati in periodi successivi;
obbliga a prevedere la complessiva copertura finanziaria anche di spese che saranno impiegate nell’esercizio solo
parzialmente;
potrebbe favorire comportamenti scorretti relativi a previsioni artefatte (previsioni sottostimate di spese comunque non
contraibili con il presupposto di ottenere a posteriori ulteriori stanziamenti, senza contrarre a priori le ulteriori
possibilità di spesa).
Le previsioni di competenza sono rilevate all’interno del bilancio di competenza.
Le previsioni di cassa hanno per oggetto gli importi che nel corso del periodo di riferimento si prevede di incassare e di
pagare. Possono riguardare quindi sia impegni e accertamenti del periodo di riferimento che quelli di periodo
precedenti.
Così come le previsioni di competenza anche quelle di cassa costituiscono il limite massimo degli importi che nel corso
del periodo di riferimento possono pagati.
Le previsioni di cassa sono rilevate all’interno del bilancio di cassa1. Nelle previsioni di cassa deve necessariamente
essere rilevato che tutte le poste impegnate si prevede siano pagate e tutte quelle accertate si prevede siano riscosse.
Punti di forza:
consentono un controllo preventivo della gestione di tesoreria;
le risorse finanziarie sono utilizzate nel periodo di riferimento in cui si generano(ad eccezione del fondo cassa);
non generano residui.
Punti di debolezza:
non consentono il controllo giuridico preventivo dell’organo politico sull’organo amministrativo;
non permettono di individuare in modo preciso l’esercizio di riferimento;
non permettono di valutare la situazione economica-finanziaria della gestione di competenza, in quanto valori positivi
possono nascondere situazioni economiche e finanziarie negative.
Prima dell’applicazione del D.lgsvo 77/95 il bilancio dell’ente locale era un bilancio definito “integrato” in quanto
accoglieva sia le previsioni di cassa che quelle di competenza, dall’applicazione del D.lgsvo 77/95 il bilancio dell’ente
locale è esclusivamente un bilancio di competenza.
Per quanto riguarda il secondo livello di previsioni l’elemento discriminante risulta essere l’arco temporale.
1
Il bilancio dello Stato è un bilancio di cassa.
3. Si verificano previsioni annuali laddove l’arco temporale sia l’anno, pluriennali laddove l’arco temporale sia superiore
all’anno. Le previsioni annuali hanno sempre carattere autorizzativo mentre quelle pluriennali indicano un indirizzo che
non necessariamente è vincolante per l’azienda composta pubblica. Essendo il tempo l’elemento discriminante si
possono avere previsioni annuali e pluriennali (e di conseguenza bilanci annuali e pluriennali) sia di competenza che di
cassa.
In particolare con riferimento all’ente locale e dall’applicazione del D.lgsvo 77/95, l’ente è chiamato a produrre:
un bilancio di previsione annuale, che è sostanzialmente un bilancio di competenza mista nel quale si rilevano sia …..
che ha carattere autorizzativo;
un bilancio di previsione pluriennale, che presenta un arco temporale che varia tra i tre e i cinque anni, a seconda della
normativa regionale di riferimento. È un bilancio preventivo di competenza che ha carattere autorizzativo2 per l’arco
temporale di riferimento. I valori del primo anno coincidono con i valori del bilancio annuale di previsione, mentre
quelli degli anni successivi devono essere annualmente aggiornati al fine di renderlo in linea con le nuove previsioni.
4 Il bilancio preventivo dell’ente locale
Il d.lgsvo 77/95, che si applica agli Enti Locali, disciplina che il bilancio di previsione annuale, redatto in termini di
competenza finanziaria deve essere deliberato dall'organo politico osservando i seguenti principi generali:
Pareggio economico finanziario: il bilancio di previsione deve essere deliberato in pareggio. Il totale delle entrate
deve cioè coprire l’ammontare complessivo delle uscite; perciò nel caso in cui gli esercizi precedenti abbiano
prodotto disavanzo questo deve trovare applicazione all’interno del bilancio di previsione e pertanto il totale delle
uscite di competenza dovrà essere pari al totale delle entrate al netto del disavanzo applicato.
Annualità: nel bilancio possono essere iscritte previsione di entrata e di uscita con riguardo al periodo temporale di
riferimento. L’anno finanziario coincide con l’anno solare dal 1° gennaio al 31dicembre, dopo tale termine non
possono effettuarsi accertamenti di entrate né impegni di uscite riferiti alla competenza dell’esercizio scaduto.
Universalità: tutti i movimenti finanziari devono essere ricondotti al bilancio di previsione. Sono vietate le gestioni
fuori bilancio. Tutte le entrate e tutte le uscite devono quindi essere contabilizzate con specifiche registrazioni delle
operazioni che le hanno generate, con evidenza della qualità (voce e natura) e della quantità (valore).
Integrità: le entrate e le uscite vanno iscritte in bilancio nel loro importo “integrale” (le entrate al lordo degli oneri
di riscossione e le uscite al lordo delle eventuali correlate entrate). Il principio sancisce perciò che è fatto divieto di
effettuare qualsiasi tipo di compensazione tra entrate e uscite.
Veridicità: il bilancio deve presentare le reali condizioni finanziarie dell’Ente. Le entrate e le uscite devono cioè
essere iscritte per i valori che realisticamente si prevede di accertare ed impegnare. Il principio è stato introdotto
per la necessità di evitare che le poste di bilancio siano iscritte con l’unico obiettivo di raggiungere un pareggio
fittizio (entrate sovrastimate o uscite sottostimate).
Unità: tutte le entrate iscritte nel bilancio di previsione costituiscono un ammontare complessivo di risorse da
contrapporre all’ammontare complessivo delle uscite, non esiste se non in casi particolari e prescritti dalla legge
(entrate con destinazione vincolata) una correlazione diretta tra singole voci di entrata e singole voci di uscita3.
Pubblicità: la trasparenza dell’azione amministrativa richiede che i contenuti del bilancio e di tutti i suoi allegati
siano resi accessibili ai cittadini e agli organismi di partecipazione. L’ente locale è quindi tenuto a realizzare una
giusta informazione circa l’utilizzo delle risorse e le modalità di recepimento dei finanziamenti.
Il bilancio preventivo dell’ente locale ha carattere autorizzativo (costituisce infatti un limite agli impegni delle uscite
correnti e delle uscite in conto capitale), anche per quanto riguarda il bilancio pluriennale, come già detto.
L’unità elementare di bilancio è:
La risorsa per le previsioni d’entrata;
L’intervento per le previsioni di uscita;
Il capitolo per le previsioni relative ai servizi gestiti per conto terzi, e quale possibile ulteriore articolazione
dell’intervento.
Ciascuna risorsa, ciascun intervento, ciascun capitolo (laddove utilizzato) deve indicare nel bilancio di previsione:
L’ammontare degli accertamenti e degli impegni risultanti dall’ultimo rendiconto deliberato4.
La previsione aggiornata dell’esercizio in corso;
I valori che si prevede di accertare o di impegnare nel corso dell’esercizio cui il bilancio si riferisce.
Nel caso in cui nel bilancio sia applicato l’avanzo o il disavanzo di amministrazione di esercizio precedenti, tale valore
va iscritto prima di tutte le entrate e di tutte le uscite.
2
Art. 13 D.lgs n. 77/95
Il principio trova applicazione in un allegato di bilancio nel quale si dimostra il raggiungimento dell’equilibrio
economico-finanziario del bilancio, garantito dal fatto che le previsioni di competenza delle spese correnti + le
previsioni relative alle quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti obbligazionari non possono
superare le previsione dei primi tre titoli delle entrate.
4
Il rendiconto viene deliberato entro il 30/6 dell’anno successivo cui il bilancio si riferisce.
3
4. 5 Struttura del bilancio preventivo
Il bilancio di previsione annuale si compone di due distinte parti una per le previsioni d’entrata e una per le previsione
d’uscita. Nel bilancio sono riportati anche quadri generali e riepilogativi delle previsioni rilevate nello stesso. Il bilancio
preventivo viene deliberato congiuntamente ai seguenti allegati:
Relazione previsionale e programmatica, grazie alla quale è possibile leggere per programmi le spese che l’ente intende
sostenere. È uno strumento di programmazione pluriennale dell’ente che deve evidenziare con riferimento alle entrate
una valutazione complessiva sui mezzi finanziari a disposizione e sulle fonti di finanziamento, e con riferimento alle
uscite i programmi annuali e pluriennali, rilevando la percentuale d’incidenza della previsione con riferimento alla
spesa corrente consolidata, a quella di sviluppo ed a quella d’investimento. La relazione si sviluppa attraverso tre
differenti fasi: una ricognizione dei dati fisici (popolazione, territorio, economia insediata etc..) e la descrizione delle
caratteristiche generali dell’ente; una valutazione generale sui mezzi finanziari; un’esposizione dei programmi di spesa
(individuando: le finalità che si perseguono, le risorse umane e strumentali da utilizzare, la motivazione delle scelte
adottate, la spesa complessiva articolata in spesa corrente e spesa in conto capitale);
Bilancio pluriennale: è uno strumento di programmazione finanziaria delle risorse. Ha durata triennale ed è
autorizzativo: il primo annuo coincide con il bilancio di previsione. Per la parte entrate deve evidenziare: l’importo
accertato dell’ultimo esercizio chiuso, la previsione dell’esercizio in corso, la previsione per ciascuno dei tre anni del
triennio, la previsione complessiva del periodo di riferimento. Per la parte spese devono essere rilevati distintamente
l’ammontare delle spese correnti e delle spese per investimento. Per quanto riguarda le spese correnti queste vanno a
loro volta distinte in spese correnti consolidate e di sviluppo. Le previsioni organizzare per programmi e per servizi
devono evidenziare per ciascun intervento: l’importo impegnato nell’ultimo esercizio chiuso, la previsione
dell’esercizio in corso, la previsione per ciascuno degli anni del triennio, la previsione complessiva del periodo di
riferimento.
Ultimo rendiconto deliberato.
Delibera del Consiglio Comunale con la quale si individuano le aree e i fabbricati che potranno essere ceduti in
proprietà o in diritto di superficie con la definizione del prezzo di cessione.
Delibera del Consiglio Comunale, precedente all’approvazione del bilancio, con la quale si definiscono i servizi a
domanda individuale erogati dall’Ente, le tariffe e la percentuale di copertura finanziaria dei costi di gestione degli
stessi
Risultati (avanzi o disavanzi) degli ultimi rendiconti approvati di: unioni di Comuni, aziende speciali, consorzi,
istituzioni, società di capitali costituite per l’esercizio di servizi pubblici, laddove esistono.
5. Le entrate dell’ente locale vengono rilevate nel bilancio preventivo aggregate secondo la fonte di provenienza (titoli) e
la tipologia (categorie).
I titoli delle entrate sono sei, di seguito si individuano nello specifico i sei titoli e le relative categorie:
Titolo I ENTRATE TRIBUTARIE:
- Categoria la - Imposte;
- Categoria 2a - Tasse;
- Categoria 3a - Tributi speciali ed altre entrate tributarie proprie.
Titolo II - ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI DELLO STATO, DELLA
REGIONE E DI ALTRI ENTI DEL SETTORE PUBBLICO, ANCHE IN RAPPORTO ALL'ESERCIZIO DI
FUNZIONI DELEGATE DALLA REGIONE:
- Categoria la - Contributi e trasferimenti correnti dallo Stato;
- Categoria 2a - Contributi e trasferimenti correnti dalla Regione;
- Categoria 3a - Contributi e trasferimenti correnti da altri enti del settore pubblico.
Titolo III - ENTRATE EXTRATRIBUTARIE:
- Categoria la - Proventi dei servizi pubblici;
- Categoria 21 - Proventi dei beni dell'ente;
- Categoria 3a - Interessi su anticipazioni e crediti;
- Categoria 4a - Utili netti delle aziende speciali e partecipate, dividendi di società;
- Categoria 5a - Proventi diversi.
Titolo IV - ENTRATE DERIVANTI DA ALIENAZIONI, DA TRASFERIMENTI DI CAPITALE E DA
RISCOSSIONI DI CREDITI:
- Categoria la - Alienazione di beni patrimoniali;
- Categoria 2a - Trasferimenti di capitale dallo Stato;
- Categoria 3a - Trasferimenti di capitale dalla Regione;
- Categoria 4a - Trasferimenti di capitale da altri enti del settore pubblico;
- Categoria 5a - Trasferimenti di capitale da altri soggetti;
- Categoria 6a - Riscossione di crediti.
Titolo V - ENTRATE DERIVANTI DA ACCENSIONI DI PRESTITI:
- Categoria 1a - Anticipazioni di cassa;
- Categoria 2a - Finanziamenti a breve termine;
- Categoria 3a - Assunzione di mutui e prestiti;
- Categoria 4a - Emissione di prestiti obbligazionari.
Titolo VI - ENTRATE DA SERVIZI PER CONTO DI TERZI
Le entrate sono ulteriormente graduate per risorse e capitoli. Per esempio all’interno della categoria Imposte del titolo I,
potremmo trovare nel bilancio di un Comune di medie dimensioni le seguenti risorse:
Imposta comunale sulla pubblicità
Addizionale energia elettrica
Imposta comunale esercizio imprese arti e professioni
Imposta comunale sugli immobili
Altre imposte
A loro volta anche le uscite dell’ente locale sono aggregate in titoli ed in particolare:
TITOLO I
- Spese correnti;
TITOLO II
- Spese in conto capitale;
TITOLO III
- Spese per rimborso di prestiti;
TITOLO IV
- Spese per servizi per conto di terzi.
6. Nell’ambito dei primi due titoli le uscite si articolano in relazione all’attività funzionale dell’ente in funzioni e servizi
come di seguito evidenziato.
Tab. 1: Articolazione delle uscite in funzioni e servizi
Funzioni
Servizi
Organi istituzionali, partecipazione e decentramento
1
Funzioni generali di
1.1
Segreteria generale, personale, organizzazione e
amministrazione, di gestione e 1.2
programmazione
di controllo
Gestione economica, finanziaria, provveditorato e controllo
1.3
di gestione
Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali
1.4
Gestione dei beni demaniali e patrimoniali
1.5
Ufficio tecnico
1.6
Anagrafe, stato civile, elettorale, leva e servizio statistico
1.7
Altri servizi generali
1.8
2
Funzioni relative alla giustizia 2.1
Uffici giudiziari, casa circondariale e altri servizi
3
Funzioni di polizia locale
3.1
Polizia municipale, commerciale ed amministrativa
Scuole materna
4
Funzioni di istruzione
4.1
Istruzione elementare
pubblica
4.2
Istruzione media
4.3
Istruzione secondaria superiore
4.4
Assistenza scolastica, trasporto, refezione e altri servizi
4.5
5
Funzioni relative alla cultura e 5.1
Biblioteche, musei e pinacoteche
ai beni culturali
5.2
Teatri, attività culturali e servizi diversi nel settore culturale
6
Funzioni nel settore sportivo e 6.1
Piscine comunali
ricreativo
6.2
Stadio comunale, palazzo dello sport e altri impianti
7
Funzioni nel campo turistico 7.1
Servizi e manifestazioni turistiche
8
Funzioni nel campo della
8.1
Viabilità, circolazione stradale e servizi connessi
viabilità e dei trasporti
8.2
Illuminazione pubblica e servizi connessi
8.3
Trasporti pubblici locali e servizi connessi
Urbanistica e gestione del territorio
9
Funzioni riguardanti la
9.1
Edilizia residenziale pubblica locale e piani di edilizia
gestione del territorio e
9.2
economico-popolare
dell’ambiente
Servizi di protezione civile
9.3
Servizio idrico integrato
9.4
Servizio smaltimento rifiuti
9.5
Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri
9.6
servizi relativi al territorio ed all’ambiente
10 Funzioni nel settore sociale
10.1 Asili nido
10.2 Servizi di prevenzione e riabilitazione
10.3 Strutture residenziali e di ricovero per anziani
10.4 Assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla
persona
10.5 Servizio necroscopico e cimiteriale
11 Funzioni nel campo dello
11.1 Affissioni e pubblicità
sviluppo economico
11.2 Fiere, mercati, mattatoio e servizi connessi
11.3 Servizi relativi all’industria, al commercio, all’agricoltura e
all’artigianato
12 Funzioni relative ai servizi
12.1 Distribuzione gas metano
produttivi
12.2 Farmacie e altri servizi produttivi
7. Relativamente ai primi tre titoli le uscite sono ulteriormente graduate per interventi, in relazione alla natura economica
dei fattori produttivi e con riferimento a ciascun singolo servizio.
Tab. 2: Graduazione delle uscite per interventi
Uscite correnti
(titolo I)
Personale
1Acquisto di materie prime
2e/o di beni consumo
Prestazioni di servizi
3Godimento di beni di terzi
4Trasferimenti
5Interessi passivi e oneri
6finanziari diversi
Imposte e tasse
7Oneri straordinari della
8gestione corrente
Ammortamenti di esercizio
910 - Fondo svalutazione crediti
11 - Fondo di riserva
Uscite in conto capitale
(titolo II)
1 - Beni ed opere
immobiliari a carico
diretto dell’ente
2 - Beni mobili, macchine ed
attrezzature tecnicoscientifiche a carico
dell’ente
3 - Servizi a carattere
pluriennale
4 - Trasferimenti di capitale
5 - Partecipazioni azionarie
6 - Conferimenti di capitale
7 - Concessioni di crediti e
anticipazioni
Uscite per rimborso di prestiti
(titolo III)
1 - Rimborso di anticipazioni
di cassa
2 - Rimborso di finanziamenti
a breve termine
3 - Rimborso di quote capitale
di mutui e prestiti
4 - Rimborso di prestiti
obbligazionari
5 - Rimborso di quote capitale
di debiti pluriennali
Con particolare riferimento agli ammortamenti nell’intervento specifico di ciascun servizio l’ente
deve iscrivere l’importo dell’accantonamento per i beni relativi, importo che non può essere
inferiore al 30% del valore calcolato secondo i seguenti criteri:
I beni demaniali acquistati prima del 1995 sono valutati in misura pari al valore del residuo debito dei mutui ancora
in essere per l’acquisizione degli stessi. Tutti quelli acquistati in seguito al 1995 sono valutati al costo;
I terreni di proprietà prima del 1995 sono valutati al valore catastale, rivalutato secondo le norme fiscali; i terreni
acquistati dopo il 1995 sono valutati al costo;
I fabbricati acquistati prima del 1995 sono valutati al valore catastale, rivalutato secondo le norma fiscali, quelli
acquistati dopo tale data sono valutati al costo;
I mobili sono valutati al costo.
Le somme accantonate possono essere utilizzate per investimenti solo dopo che gli importi corrispondenti sono confluiti
nel risultato di amministrazione di fine esercizio che è stato deliberato dall’organo esecutivo come applicabile.
Il fondo di riserva è una particolare posta di bilancio nella quale gli enti locali iscrivono un importo non inferiore allo
0,30 e non superiore al 2% del totale delle spese correnti previste nel bilancio di previsione. Tale fondo può essere
utilizzato con specifica deliberazione della Giunta che deve essere comunicata al Consiglio, nei casi in cui si verifichino
esigenze straordinarie che non trovano un’adeguata copertura nelle dotazioni degli interventi di spesa specifici.
6 Procedure di formulazione e variazione del bilancio preventivo
La procedura di formulazione ed approvazione del bilancio di previsione è la seguente:
I responsabili di servizio predispongono delle previsioni circa quelle che dovranno essere gli stanziamenti di
rispettiva competenza per l’anno successivo;
Raccolte tutte le previsioni il responsabile della ragioneria predispone una bozza di bilancio da presentare alla
Giunta, una prima ipotesi della relazione previsionale e programmatica, una bozza del bilancio pluriennale;
La giunta fatte proprie la proposte dei dirigenti ed attuate le necessarie integrazioni e/o modifiche, delibera il
bilancio annuale di previsione, la relazione previsionale e programmatica, il bilancio pluriennale;
Predisposti questi atti contabili il Sindaco ne dà comunicazione all’organo di revisione e ai consiglieri comunali;
L’organo di revisione valutati i documenti fa pervenire all’Ente la propria relazione sulla proposta di bilancio e
sugli allegati. Anche i consiglieri possono presentare degli emendamenti alla proposta di bilancio;
La proposta di bilancio unitamente agli allegati a alla relazione dell’organo di revisione viene presentata al
Consiglio Comunale per l’esame e per l’approvazione di competenza che deve avvenire entro il 30/125 dell’anno
precedente a quello cui il bilancio si riferisce.
Il Segretario Comunale invia la deliberazione del Consiglio e tutti gli allegati all’organo regionale di controllo,
secondo i modi e i tempi previsti dalla legge regionale.
5
In precedenza l’art 55, comma 2, della L. 142/90 prevedeva che il termine di approvazione del bilancio preventivo da
parte dell’Organo Consigliare fosse il 30/10. Tale comma dell’art. 55 è stato sostituito dal comma 4 dell’art 13 della
L.265/99.
8. La tempistica (intesa come termine entro cui) di ciascuna fase di quelle precedentemente descritte è regolamentata per
ciascun ente locale dal regolamento di contabilità, fermo restando che il termine improrogabile (se non con decreto del
Ministro dell’Interno, d’intesa con il Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione economica, sentita la
Conferenza Stato-città e autonomie locali) per l’approvazione del bilancio preventivo da parte del Consiglio è il 30/12.
Qualora l’ente non sia in grado di rispettare i termini previsti dalla legislazione per la formulazione del bilancio, sia per
cause direttamente imputabili all’ente stesso sia per cause non direttamente governabili da questo (ritardi nella
definizione dei trasferimenti da parte dei livelli di governo superiore etc..) si attua per la gestione del bilancio
preventivo la cosiddetta “gestione provvisoria”. La gestione provvisoria è una particolare modalità di
gestione del bilancio che, in assenza del bilancio preventivo di competenza dell’anno, autorizza
l’Ente a utilizzare mensilmente, fino ad approvazione del bilancio preventivo, le risorse
economiche-finanziarie in dodicesimi rispetto alle previsioni dell’ultimo bilancio preventivo
deliberato (cioè quello dell’anno precedente).
A seguito dell’approvazione del bilancio di previsione da parte del Consiglio Comunale, la Giunta formula il piano
esecutivo di gestione. Tale documento denominato PEG è obbligatorio per tutti i comuni con una popolazione superiore
a 15.000 abitanti. Nel PEG sono individuati per ciascun responsabile di centro di responsabilità gli obiettivi di gestione
nonché le risorse assegnate per il raggiungimento dei risultati programmati. Nel PEG è possibile ulteriormente graduare
le previsioni di entrata e di uscita in “capitoli” così da definire un’ulteriore sottoclasse che permetta di attribuire la
stessa risorsa/intervento a responsabili diversi; è inoltre possibile ulteriormente graduare i servizi in centri di costo. Tutti
gli atti e i provvedimenti di gestione conseguenti all’attuazione del PEG sono di competenza dei responsabili. Le
determinazioni sui provvedimenti di spesa vengono quindi a sostituire le deliberazioni di Giunta previste dalla
legislazione precedente.
Nel corso dell’anno il bilancio preventivo può essere modificato per adeguarne le previsioni alle esigenze che man
mano si vengono a manifestare.
Esistono due diverse tipologie di modifiche che possono essere apportate alle previsioni iniziali:
Quelle che modificano il valore complessivo delle uscite e delle entrate;
Quelle che non modificano l’ammontare complessivo degli stanziamenti di bilancio.
In questo secondo caso le modifiche si rendono necessarie in quanto sebbene le previsioni complessive siano corrette,
scorretta risulta in corso d’anno la distribuzione tra servizi e/o tra interventi. In questo caso le variazioni, che sono
variazioni al documento di PEG, sono di competenza della Giunta e possono essere deliberate entro e non oltre il 15/12
dell’anno di competenza.
Le variazioni che modificano il valore complessivo degli stanziamenti d’entrata e d’uscita sono invece di competenza
del Consiglio e possono essere deliberate entro e non oltre il 30/11 dell’anno di competenza6. In caso di urgenza la
delibera può essere adottata dalla Giunta, deve però poi essere ratificata dal Consiglio, pena le decadenza.
È comunque fatto divieto di:
Modificare gli interventi di spesa finanziati con i titoli IV e V delle entrate per aumentare gli interventi di spesa
finanziati con i titoli I, II e III delle entrate;
Modificare gli importi dei capitoli per servizi per conto terzi, sia tra di loro che per aumentare altre previsioni di
bilancio;
Trasferire importi dalla competenza ai residui e viceversa.
Con la variazione di assestamento generale, deliberata dal Consiglio entro il 30/11, si attua la verifica generale di tutte
le voci di entrata e di uscita, compreso il fondo di riserva, per assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio. Per
assicurare il mantenimento del pareggio di bilancio sulla gestione di competenza, qualora i mezzi ordinari di bilancio
non lo consentano, è consentito l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione emergente dall’ultimo rendiconto deliberato,
nella misura dell’importo disponibile e libero dalla quote dei fondi vincolati.
7 La gestione del bilancio
La gestione del bilancio all’interno dell’ente locale è disciplinata da alcuni principi contabili che tendono a mantenere
l’equilibrio della gestione.
In primo luogo le spese possono essere sostenute solo laddove esista disponibilità sull’intervento o sul capitolo del
bilancio di previsione, e solo previo apposito impegno. L’impegno è l’atto amministrativo che consente di effettuare la
spesa, tale atto deve essere comunicato al fornitore.
Se per eventi eccezionali e imprevedibili sia necessario ordinare lavori che comportano una spesa, tale ordinazione deve
essere regolarizzata da apposito impegno entro trenta giorni e comunque non oltre il 31/12.
Tutte le spese effettuate non in ottemperanza dei principi suesposti non comportano oneri a carico del bilancio
dell’Ente.
Il pareggio di bilancio in corso di gestione dovrebbe comunque essere assicurato dall’intervento del Consiglio
Comunale che in corso d’anno può sempre deliberare: il ripiano degli eventuali debiti fuori bilancio che in corso d’anno
si sono venuti a generare; il ripiano del disavanzo generatosi nell’ultimo rendiconto deliberato; il ripiano del disavanzo
6
Si ricorda che le variazioni di bilancio modificano necessariamente il Peg che deve essere pertanto riassegnato dalla
Giunta ai responsabili di servizio.
9. emergente dalla gestione in corso. Tale delibera deve comunque essere adottata entro il 30/9, pena l’attivazione della
procedura di scioglimento del Consiglio Comunale. In tale delibera deve essere indicato come si intende far fronte allo
squilibrio finanziario, impegnando i relativi fondi nel bilancio di esercizio o nei bilanci dei due anni successivi (in
questo caso le quote devono essere uguali per i tre anni), definendo un vincolo di destinazione di per un importo
corrispondente di tutte le entrate, incluse quelle emergenti da alienazione del patrimonio disponibile (è comunque
vietato utilizzare a tal fina le entrate derivanti da prestiti e quelle aventi specifica destinazione per legge).
Nel caso in cui l’ultimo rendiconto presenti un disavanzo e non siano state applicate le disposizioni precedenti, l’ente
può assumere impegni solo per l’assolvimento di pubbliche funzioni e di servizi di propria competenza, oltre a pagare
spese a fronte di impegni presi in esercizi precedenti (residui) o derivanti da obblighi di legge.
7.1 La gestione delle entrate
L’acquisizione delle entrate iscritte nel bilancio di previsione avviene per l’ente locale secondo un procedimento
amministrativo preordinato che prevede le seguenti fasi: l’accertamento, la riscossione, il versamento.
L’accertamento è la fase giuridica in cui sorge per l’ente il diritto al credito, diritto che deve essere
dimostrato da apposita documentazione dimostrativa o dall’esistenza di un idoneo titolo giuridico.
Nella fase dell’accertamento deve essere individuato il debitore, l’ammontare del credito dell’ente,
la scadenza. L’accertamento delle entrate deve essere rilevato mediante un’apposita registrazione
contabile. Tutte le entrate che sono state stanziate nel bilancio di previsione e che non sono state
accertate nel corso dell’anno costituiscono “diseconomie” di accertamento (minori accertamenti
rispetto agli stanziamenti), e concorrono a determinare i risultati finali delle gestione.
L’accertamento si effettua:
mediante l’emissione di ruoli per le imposte e i tributi;
mediante prenotazione sulla documentazione attestante i trasferimenti dello Stato e degli altri livelli di governo;
mediante le liste di carico per le entrate patrimoniali, quelle derivanti dai servizi produttivi, quelle derivanti da
servizi per i quali è prevista una tariffa a carico dell’utenza;
mediante contratti o atti amministrativi specifici per le entrate derivanti da alienazioni e da concessioni;
mediante la concessione e la stipula del contratto del mutuo da parte della Cassa Depositi e Prestiti o di altri Istituto
di Credito per le entrate derivanti da mutui.
La riscossione è la fase successiva all’accertamento, in questa fase avviene l’introito delle somme dovute all’ente da
parte del Tesoriere o di altri enti incaricati della riscossione.
L’atto che autorizza il Tesoriere ad incassare le somme per conto dell’ente è la reversale incasso che viene rilasciata
dall’ente locale al debitore. L’emissione della reversale, che avviene nella fase della riscossione, da luogo ad
un’apposita annotazione nelle scritture contabili dell’ente. Nella reversale deve essere individuato:
la risorsa o il capitolo cui l’entrata in oggetto si riferisce;
l’esercizio finanziario: se cioè la riscossione sia relativa ad una risorsa di competenza o ad una rilevata tra i residui;
le generalità del debitore;
la somma da riscuotere;
la causale dell’entrata;
eventuali vincoli di destinazione dell’entrata;
la data di emissione;
firma del funzionario ordinante.
Le reversali che non vengono riscosse dal Tesoriere entro il 31/12 vengono restituite all’ente e annullate e gli importi
corrispondenti vengono iscritte nel conto residui attivi.
Le entrate accertate e non riscosse nel corso dell’anno costituiscono residui attivi e vengono iscritte in un’apposita voce
del bilancio consuntivo.
Il versamento o liquidazione è la fase delle entrate, fase grazie alla quale le somme riscosse dal Tesoriere entrano nelle
casse dell’Ente.
7.2 La gestione delle spese
Le spese previste nel bilancio preventivo di competenza costituiscono il tetto massimo delle
autorizzazioni complessive, e questo, come visto, per garantire il pareggio di bilancio. Perché si
verifichi questa compatibilità la gestione delle uscite è regolamentata da procedimenti che
prevedono le seguenti fasi: impegno. Liquidazione, ordinazione, pagamento.
L’impegno è la prima fase della gestione delle uscite e senza dubbio la più rilevante infatti è attraverso questo strumento
che è possibile una gestione ordinata e regolare degli obblighi finanziari. Per il rispetto dell’equilibrio economico-
10. finanziario l’impegno ha come vincolo quantitativo lo stanziamento di bilancio, non potendosi mai prefigurare per
nessuna ragione che si abbia un impegno maggiore dello stanziamento. Con l’impegno si riducono le disponibilità
complessive di un determinato intervento per destinarne l’importo a fronteggiare un’obbligazione giuridica di
pagamento che nasce in correlazione ad una determinata spesa. Si può assumere un impegno, relativamente ad una
determinata spesa, solo se:
esiste un’obbligazione giuridicamente perfezionata;
è noto l’ammontare del debito;
si definisce la motivazione dell’importo da pagare;
si individua il creditore;
si fissa la scadenza;
si individua la voce economica (intervento, servizio, funzione) del bilancio di competenza cui fa riferimento la
spesa, e di conseguenza la rilevazione contabile del debito;
la disponibilità del relativo stanziamento è accertata mediante attestazione di copertura finanziaria7.
Gli impegni possono essere assunti dal Consiglio, dalla Giunta e dai dirigenti (responsabili di
servizio) secondo quanto stabilito dalle norme statutarie e regolamentari. Attraverso il PEG, come
visto, la Giunta con un unico atto amministrativo autorizza i responsabili ad impegnare, nel limite
degli stanziamenti di bilancio, sugli interventi di propria competenza.
Esistono spese che vengono impegnate senza specifici atti formali (deliberazione di Giunta e/o di
Consiglio, determinazioni dei responsabili), in particolare:
trattamento economico riconosciuto al personale dipendente;
le rate di ammortamento dei mutui e dei prestiti;
altri importi in base a contratti o disposizioni di legge.
Inoltre sono direttamente impegnati gli stanziamenti di bilancio relativi a:
spese in conto capitale finanziate con entrate derivanti da mutui già concessi;
spese di bilancio, sia correnti che in conto capitale, finanziate con accertamenti di entrate aventi
destinazione vincolata.
L’impegno deve essere rilevato mediante apposita registrazione contabile.
Tutti gli stanziamenti di spesa per i quali non è stato assunto un impegno entro il termine
dell’esercizio, costituiscono economie di bilancio e a tale titolo concorrono a determinare i risultati
finali della gestione.
La liquidazione è la fase con la quale il responsabile del servizio, che ha ordinato una certa fornitura di beni e/o servizi
o l’esecuzione di determinati lavori, determina la somma liquida e certa da pagare. La liquidazione può avvenire solo
previa analisi e verifica della correttezza della documentazione che comprovi il diritto acquisito del creditore (fattura,
parcella, contratto o altro). Qualora esistano delle irregolarità nella documentazione, rispetto all’impegno assunto, prima
di effettuare la liquidazione si dovrà provvedere ad effettuare tutte le necessarie azioni correttive.
L’ordinazione dei pagamenti è la fase nella quale viene emesso il mandato di pagamento, che è il documento formale
attraverso il quale si dà ordine al Tesoriere di provvedere al pagamento delle spese.
Il mandato deve necessariamente essere sottoscritto dal responsabile della ragioneria e deve
contenere le seguenti indicazione:
7
l’intervento o il capitolo cui la spesa in oggetto si riferisce, con la situazione finanziaria del relativo stanziamento;
l’esercizio finanziario: se cioè il pagamento sia relativo ad un intervento o capitolo di competenza o ad uno rilevato
tra i residui;
le generalità del creditore, con relativo codice fiscale e/o partita iva;
la somma da pagare;
la causale della spesa;
eventuali agevolazioni di pagamento;
la scadenza del pagamento;
estremi dell’atto esecutivo che legittima l’erogazione della spesa;
eventuali vincoli alla destinazione;
la data di emissione;
firma del funzionario ordinante.
Quando una di queste specifiche non è nota, è possibile effettuare nel corso della gestione una “prenotazione”
d’impegno realtiva a spese in corso di definizione o di ammontare non ancora noto. Tutte le prenotazioni che nel corso
non si sono trasformate in impegni certi e definiti vengono annullate, gli importi corrispondenti vengono registrati nelle
scritture contabili come economie di spesa e come tali concorrono a definire i risultati della gestione.
11. L’emissione del mandato dà luogo ad apposita annotazione nelle scritture contabili, con riferimento allo specifico
intervento o capitolo, distintamente per le spese in conto competenza e per quelle in conto residui.
Il pagamento è la fase conclusiva delle uscite che si realizza nel momento in cui il tesoriere, per conto dell’ente,
provvede ad estinguere l’obbligazione nei confronti del creditore. Il pagamento di qualsiasi spesa deve avvenire
esclusivamente tramite il tesoriere e mediante regolari mandati di pagamento (con le sole eccezioni viste
precedentemente). Il pagamento può avvenire solo se il mandato è emesso in modo regolare e nei limiti dello
stanziamento di competenza. Tutti i mandati rimasti parzialmente inestinti al 31/12 vengono commutati d’ufficio dal
tesoriere in assegni postali e quindi si considerano comunque pagati.
7.3 Residui attivi e passivi, economie e diseconomie
Si definiscono residui attivi8 tutte le somme accertate e non riscosse nel corso dell’esercizio.
Costituiscono residui attivi anche le entrate provenienti da assunzioni di mutui se entro la fine
dell’esercizio è intervenuta la concessione dello stesso e stipula del contratto.
I residui attivi devono essere conservati nel conto dei residui fino all’atto della riscossione delle somme relative o fino a
quando non si dichiari l’inesigibilità, insussistenza o prescrizione di dette somme9. La cancellazione dei residui attivi
può avvenire solo tramite una deliberazione del Consiglio Comunale, da adottarsi prima dell’approvazione del
rendiconto gestionale.
Si definiscono residui passivi10 le spese impegnate e non pagate entro la fine dell’esercizio. I residui passivi vengono
conservati nel conto dei residui fino all’avvenuto pagamento o fino a che non se ne dimostri l’insussistenza o
prescrizione.
La cancellazione11 dei residui passivi, totale o parziale, può avvenire solo previa apposita delibera del Consiglio
Comunale, da adottarsi prima dell’approvazione del rendiconto, e previo riaccertamento dei debiti per verificarne la
reale o meno sussistenza delle ragioni che avevano determinato la registrazione contabile.
Si definisce economia di entrate il valore pari a:
La differenza tra il valore accertato e il valore stanziato, qualora il primo sia superiore al
secondo (economia di accertamento);
La differenza tra valore riscosso e valore accertato, qualora il primo sia superiore al secondo
(economia di riscossione in conto competenza);
La differenza tra valore riscosso in conto residui e il valore dei residui iniziali, qualora il primo sia superiore al secondo
(economia di riscossione in conto residui).
8
La formula di definizione dei residui attivi finali è la seguente:
residui attivi finali = residui attivi iniziali + accertamenti – riscossioni in c/competenza + economie di riscossione –
diseconomie di riscossione - riscossioni in c/residui + riaccertamento di residui attivi – cancellazione di residui attivi.
9
Esempi di situazioni che potrebbero comportare la cancellazione di residui attivi sono i seguenti:
Scorretta valutazione in quanto l’entrata non è precisamente definibile preventivamente;
Avvenuta riscossione erroneamente contabilizzata (sia con riferimento alla risorsa che con riferimento alla
competenza);
Inesistenza del residuo attivo in seguito di errata cancellazione del residuo passivo correlato (entrate con
destinazione vincolata);
Accertata irreperibilità o insolvenza del debitore;
Rinuncia a crediti di modesta entità per il quali il costo delle riscossione risulterebbe superiore all’entrata.
10
La formula di definizione dei residui passivi finali è la seguente:
residui passivi finali = residui passivi iniziali + impegni – pagamenti in c/comptenza – economie di pagamento –
pagamenti in c/residui – cancellazione o perenzione di residui passivi
11
Tale azione può rendersi necessaria nei seguenti casi:
Scorretta valutazione in quanto l’uscita non è precisamente definibile preventivamente;
Avvenuta pagamento erroneamente contabilizzato (sia con riferimento alla risorsa che con riferimento alla
competenza);
Indebita determinazione per duplicazione della registrazione contabile;
Inesistenza del residuo passivo in seguito ad errata cancellazione del residuo attivo ad esso correlato (entrate con
destinazione vincolata);
Accertata irreperibilità del creditore;
Abbuono volontario o transattivo di debito contestato;
Scadenza del termine di prescrizione.
12. Si definisce diseconomia di entrate il valore pari a:
La differenza tra il valore stanziato e il valore accertato, qualora il primo sia superiore al
secondo (diseconomia di accertamento);
La differenza tra valore accertato e valore riscosso a saldo, qualora il primo sia superiore al
secondo (diseconomia di riscossione in conto competenza);
La differenza tra valore rilevato nei residui iniziali e valore riscosso in conto residui a saldo,
qualora il primo sia superiore al secondo (diseconomia di riscossione in conto residui).
Si definisce economia di spesa, non esistono diseconomie di spesa in quanto non è possibile rilevare
impegni maggiori degli stanziamenti e pagamenti maggiori degli impegni, il valore pari a:
La differenza tra valore stanziato e valore impegnato, qualora quest’ultimo sia inferiore allo
stanziamento (economia di stanziamento);
La differenza tra valore impegnato e valore pagato a saldo, qualora quest’ultimo sia inferiore
all’impegno (economia di pagamento in conto competenza);
La differenza tra il valore dei residui iniziali e il valore del pagamento a saldo in conto residui,
qualora quest’ultimo sia inferiore al primo (economia di pagamento in conto residui).
8 Il rendiconto della gestione
I risultati della gestione del bilancio vengono sintetizzati nel rendiconto della gestione che si
compone di tre diversi documenti: il conto del bilancio, il conto economico e il conto consuntivo.
Il rendiconto della gestione deve essere approvato dal Consiglio Comunale entro il 30 giugno dell’anno successivo a
quello di competenza. Il rendiconto viene presentato al Consiglio Comunale, da parte della Giunta, accompagnato dalla
relazione dell’organo di revisione, dalla relazione della Giunta, dall’elenco dei residui attivi e passivi riaccertati per
anno di competenza.
Nella relazione redatta dalla Giunta sono illustrati:
Valutazioni di efficacia e di efficienza sulla gestione;
I criteri di valutazione del patrimonio e delle componenti economiche;
Gli scostamenti tra previsioni e valori consuntivi e vengono individuate e motivate le cause che li hanno provocati.
Il rendiconto della gestione è sottoposto a controllo da parte dell’organo di controllo regionale, inoltre per tutti gli
EE.LL. con popolazione superiore ad 8.000 abitanti e per quelli per i quali la gestione si chiuda con un disavanzo di
gestione il rendiconto deve essere presentato alla Sezione Enti Locali della Corte dei Conti per il referto previsto dalla
Legge n. 51/82.
8.1 Il conto del bilancio
Il conto del bilancio evidenzia i risultati della gestione rendendo possibile il confronto diretto con le
previsione fatte l’anno precedente. Rileva la gestione finanziaria autorizzativa dell’ente locale
evidenziando accertamenti e impegni e assicurando gli equilibri finanziari tra entrate e uscite. Nel
conto del bilancio per ciascuna risorsa dell’entrata e intervento dell’uscita sono rilevati:
La classificazione delle voci;
La descrizione;
Gli stanziamenti definitivi risultanti dalla chiusura dell’esercizio;
I residui, distinguendo tra quelli di nuova costituzione e quelli provenienti dagli anni precedenti;
Gli impegni/accertamenti;
I pagamenti/riscossioni;
Le eventuali economie/diseconomie distinte tra quelle derivanti dalla gestione di competenza e quelle derivanti
dalla gestione del conto residui.
13. Al conto del bilancio sono allegati una serie di quadri di sintesi che hanno lo scopo di fornire
maggiori informazioni relative alla gestione, tali quadri sono:
il quadro generale delle entrate e quello delle spese dove si effettua un confronto (percentualizzato) con le
previsioni iniziali e si riassumono gli accertamenti/impegni le riscossioni/pagamenti e i residui;
il prospetto relativo ad ogni servizio gestito in economia, con l’indicazione degli impegni assunti sulle spese
correnti per ciascuna funzione e servizio e per ciascun intervento;
il riepilogo generale di classificazione delle spese sia correnti che in c/capitale;
il quadro relativo alle spese per rimborso prestiti;
il quadro analitico relativo alle funzioni delegate dalla Regione;
il quadro riassuntivo della gestione di competenza, che si conclude con l’analisi del risultato della gestione;
il quadro riassuntivo della gestione finanziaria, che si conclude con l’analisi del risultato di amministrazione.
Inoltre al conto del bilancio sono allegati una serie di indici quali:
Indicatori economici-finanziari sull’andamento della gestione;
I parametri di deficitarietà che supportano nella comprensione di quello che è il grado di dissesto dell’ente;
Ulteriori parametri di efficacia efficienza.
14. Tab 3.1 Il conto del bilancio: Riepilogo delle entrate
Descrizione
Residui
conservati
Stanziamenti
Definitivi di
Bilancio
competenza
Totale accertamenti
Determinazione dei residui
Residui attivi da riportare
Riscossioni
Differenze
Residui
Competenza
Gestione
residui
Gestione
competenza
Residui
Competenza
Totale
Dai
residui
Dalla
competenza
Totale
Maggiori
residui
Minori
residui
Maggiori
Accer.ti
Minori
Accert.ti
Titolo I Entrate Tributarie
Titolo II Entrate derivanti da
contributi e trasferimenti correnti
dello Stato, della Regione e di
altri enti pubblici anche in
rapporto all’esercizio di funzioni
delegate dalla Regione
Titolo III Entrate extratibutarie
Titolo IV Entrate derivanti da
alienazioni, da trasferimenti di
capitale e da riscossione di crediti
Titolo V Entrate derivanti da
accensioni di prestiti
Titolo VI Entrate da servizi per
conto terzi
Totale generale
Avanzo di amministrazione
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Fondo cassa al 1° gennaio
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TOTALE GENERALE
DELLE ENTRATE
15. Tab 3.2 Il conto del bilancio: Riepilogo delle uscite
Descrizione
Residui
conservati
Stanziamenti
Definitivi di
Bilancio
competenza
Titolo I Spese correnti
Titolo II Spese in conto capitale
Titolo III Spese per rimborso
prestiti
Titolo IV Spese da servizi per
conto terzi
Totale generale
Disavanzo di amministrazione
TOTALE GENERALE
DELLA SPESA
Totale impegni
Gestione
residui
Gestione
competenza
Determinazione dei residui
Residui passivi da riportare
Pagamenti
Residui
Competenza
Totale
Dai
residui
Dalla
competenza
Totale
Differenze
Residui
Competenza
Insuss.ti
Prescritti
Economie
16. 8.1.1 Il risultato della gestione
Il risultato finale della gestione finanziaria, accertato con l’approvazione del rendiconto, esprime il
saldo contabile di amministrazione che è rappresentato dal valore differenziale della somma
algebrica delle componenti riepilogative dell’intera attività gestionale e che costituisce l’avanzo o il
disavanzo al 31 dicembre dell’ultimo esercizio chiuso, rimanendo in esso assorbiti i risultati di
gestione di tutti gli esercizi pregressi.
Il risultato della gestione può essere analizzato sia nella sua struttura che nella sua formulazione
come flusso.
In quanto flusso il risultato della gestione emerge dalla seguente relazione:
risultato di amministrazione iniziale + accertamenti – impegni + economie di
riscossione/pagamento – diseconomie di riscossione + economie in conto residui – diseconomie in
conto residui = risultato di amministrazione finale
che in caso di totale applicazione dell’avanzo di amministrazione dell’anno precedente risulta pari
a:
risultato di amministrazione = economie – diseconomie
La rappresentazione della struttura del risultato di amministrazione è la seguente:
risultato di amministrazione = fondo cassa + residui attivi – residui passivi,
dove il fondo cassa si forma in base alla seguente relazione:
fondo cassa finale = fondo cassa iniziale + riscossioni (in competenza e in c/residui) – pagamenti
(in competenza e in c/residui).
L’avanzo di amministrazione può o meno essere applicato al bilancio di previsione, il disavanzo,
come già visto, deve obbligatoriamente essere applicato. L’applicazione dell’avanzo di
amministrazione deve tener conto dell’obbligatorietà della destinazione delle quote di
ammortamento accantonate al reinvestimento. Anche nell’applicazione del disavanzo tale
obbligatorietà deve essere rispettata, pertanto il disavanzo deve essere applicato per l’importo pari
alla somma del saldo contabile di amministrazione aumentato dell’importo corrispondente alle
quote di ammortamento.
L’avanzo di amministrazione deve prioritariamente essere destinato al finanziamento delle spese
correnti e delle spese per investimento correlate ad accertamenti di entrate vincolate per
destinazione di legge, nonché agli accantonamenti delle quote di ammortamento. Per rispettare
queste priorità il risultato di amministrazione viene articolato in quattro livelli di valore aggregati:
I fondi vincolati;
I fondi per il finanziamento delle spese per investimento;
I fondi di ammortamento: da destinarsi al reinvestimento;
I fondi non vincolati: da utilizzarsi in via prioritaria per la copertura dei debiti fuori bilancio.
Possono comunque essere utilizzati anche per il finanziamento di spese correnti purchè queste
non siano di tipo routinario (personale etc..) e purchè esista una delibera del Consiglio
Comunale che motivi l’impossibilità di far fronte a tali spese in modo alternativo.