SlideShare a Scribd company logo
1 of 38
Download to read offline
Il Mercato dei Preservativi
Corso di Market Research 8427- LS in Marketing Management
GRUPPO 13:
CARAVETTA,Elio 1463355
CARUSO, Marco 1458512
CIRULLI, Antonio 1461771
MARMINA, Simona 1422989
Index




Il mercato dei Preservativi! 2
Analisi Univariata!         6
Factor Analysis!           24
Regressione!               29
Cluster Analysis!          33
Il mercato dei Preservativi
Le analisi Qualitative & Il questionario somministrato




La nostra analisi mira ad indagare quelli che sono i driver di
soddisfazione degli utilizzatori di preservativi, focalizzandoci sulla
fascia studenti universitari milanesi tra i 18 e i 28 anni.


In primis, abbiamo realizzato delle interviste in profondità, ciò in
quanto, queste ultime risultano più adatte ad analizzare in
profondità le esigenze ed i benefici ricercati dagli individui,con
l’obiettivo di indagare le abitudini e le preferenze del consumo di
preservativi. Inoltre, gli attributi e i driver d’acquisto estratti si sono
rivelati utili nel proseguimento dell’analisi, specialmente in fase di
analisi quantitativa.




                                                                         2
Le domande che sono state poste sono le seguenti:


  • Introduzione all’argomento
  • Presentazione dell’intervistato (nome, età, università, lavoro,
    etc.)
  • Ti consideri consumatori assidui o occasionali di preservativi? E
    perché?
  • Perché utilizzi i preservativi?
  • Dia tre elementi che possano definire il consumatore tipo di
    preservativi?
  • Secondo lei in quale fascia d’età il consumo è più elevato?
  • Perché preferisce i preservativi ad altri metodi contraccettivi di
    pari grado?
  • In che occasione utilizza preservativi? (è single, ha un
    rapporto stabile)?
  • Utilizza i preservativi anche in caso di un rapporto stabile, se si
    perchè?
  • Sapreste elencarmi le marche di preservativi che conoscete?
    Creeresti dei sottogruppi sulla base di caratteristiche? (se si
    quali – variabile: diversità, benefici,etc)
  • Se avete bisogno di preservativi ma non c’è la vostra marca
    preferita, che fate?
  • In base a cosa comprate preservativi? Quali attributi valutate
    per l’acquisto?
  • Pensa al marchio Durex che immagini ti vengono in mente?
  • Cosa rappresenta Durex nel mondo dei preservativi?
  • Sei a conoscenza di tutta la gamma Durex?

  • Quanto conta la pubblicità nell’acquisto dei preservativi?

  • A vostra memoria quali sono le cose che guardate quando

     scegliete i preservativi?




                                                                     3
Da queste interviste è emerso che i consumatori in generale
prediligono i preservativi ad altri metodi contraccettivi poiché li
ritengono più pratici e sicuri. Le donne scelgono principalmente in
base alle funzioni e al gusto mentre gli uomini principalmente in
base alle funzioni e allo spessore. Le marche più citate sono state
Durex, Control e Akuel. Gli intervistati hanno inoltre dichiarato di
essere abbastanza influenzati dall’immagine di marca e dalla
pubblicità.

Passiamo adesso alla descrizione delle singole domande del
questionario e ad una rapida analisi delle motivazioni e de fini per
cui sono state inserite.
Il questionario inizia con una domanda “SI” o “NO”, sul consumo di
preservativi che funge
da      filtro       per
l’individuazione dei
nostri consumatori.
Nella prima parte
andiamo ad analizzare
le abitudini di    utilizzo degli intervistati,   indagando quindi la
frequenza, il motivo d’acquisto e il luogo d’acquisto e chi li acquista.
Prevedendo risposte che vanno da un uso sporadico ad uno più
assiduo per la frequenza; per il motivo d’acquisto si è pensato a
ragioni di carattere strettamente salutistico, a ragioni collegate alle
specifiche funzioni del preservativo e infine anche alla richiesta del
partner, infine per il luogo sono stati inseriti i centri di vendita più
comuni, ma anche quelli legati ai giovani (pub, discoteche, internet).
Successivamente,nel secondo blocco di domande, abbiamo chiesto
agli intervistati di darci la loro “Top of Mind”, senza influenzarli in
alcun modo sulle possibili risposte. Appartengono a questo gruppo di


                                                                      4
domande anche quelle riguardanti le azioni che vengono compiute
quando non è possibile acquistare la propria marca preferita.
Abbiamo proposto      soluzioni che puntano verso l’acquisto di una
seconda preferenza, di una marca più economica o addirittura di
recarsi in un altro luogo di acquisto per trovare la propria preferita.
La domanda successiva riguarda la frequenza di cambio, quindi


siamo andati a indagare sull’orizzonte temporale con cui i nostri
intervistati cambiano marca, nel caso di risposta affermativa era
prevista un’altra domanda in cui chiedevamo il motivo del cambio.
Nel terzo blocco, appartengono le domande riguardanti le marche
conosciute, le marche consumate e quelle che non sarebbero mai
acquistate. L’elenco di marche proposte è stato ottenuto con una
indagine   effettuata presso numerosi punti vendita quali farmacie,
supermercati, shop on line e sexy shop.
Appartengono al quarto blocco le valutazioni sui diversi attributi che
un preservativo può avere e quelli riguardanti la marca preferita,
nonché una valutazione sulla soddisfazione globale relativa a essa.
Gli attributi sono stati ricavati dalle interviste in profondità, che
abbiamo svolto in principio, ma anche dalle indagini svolte sul
campo.
Il quinto blocco introduce altri metodi/prodotti anticoncezionali
utilizzati in alternativa al preservativo, chiedendo agli intervistati
quale sia il più economico, il più pratico, il più sicuro, quello che
permette una maggiore sensibilità e il più facile da reperire.
Il questionario si chiude con le domande riguardanti la parte
anagrafica quindi sesso,età, provenienza e stato sentimentale.




                                                                     5
Analisi Univariata
“Usi i preservativi?”




Alla domanda filtro “Usi i Preservativi?” il
77,1% del nostro campione, ovvero 256 individui sui 332 analizzati,
ha risposto affermativamente, confermando così ciò che era stato
riscontrato in fase di analisi qualitative ovvero che l’utilizzo dei
preservativi da parte del nostro target composto da studenti
universitari milanesi tra i 18 e i 28 anni è elevato.




Alla domanda successiva, “Con che frequenza in media ti capita
di usare i preservativi?” abbiamo riscontrato quanto segue:




                                                                  6
La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di fare uso dei
profilattici più volte a settimana (83 individui, il 32,4% del
campione) le frequenze cumulate a questa domanda sono infatti del
89,5%, seguono coloro che li utilizzano piu’ volte al mese (66
individui, 25,8% del campione)


Mentre alla domanda “Per quale motivo utilizzi i preservativi?”la
maggior parte degli intervistati ha dichiarato di preferire questi
ultimi ad altri metodi principalmente per la loro funzione
anticoncezionale (201 intervistati) ovvero piu’ della meta’ del
campione (52,3%) e in seguito per la loro funzione di prevenzione
delle malattie veneree (123 intervistati).




                                                                  7
Abbiamo dunque chiesto al nostro campione, dove in genere
acquista i profilattici tramite la domanda “Dove acquisti
principalmente i preservativi?” e dando alcune indicazioni di
luoghi d’acquisto soliti.




La maggior parte del nostro campione si affida ai distributori
automatici cioe’ il 34% sul totale (163 individui) anche se questo
numero si avvicina molto a coloro che li acquistano presso le
farmacie ovvero 158 individui (il 32,9%)sul totale analizzato.
Andando ancora chiedere        ai nostri intervistati “Quali sono le
prime tre marche che ti vengono in mente?” abbiamo ottenuto
la “top of mind” del nostro campione attraverso un’evocazione libera
delle marche produttrici di preservativi.




                                                                   8
Vediamo come, Durex è il leader incontrastato in quanto è la marca
più citata dai nostri rispondenti (49,5%)segue Control con il 26,7%,
e Akuel con solo il 7,3%.
Durex gode quindi di una brand awareness superiore a tutti gli altri
brand.




Abbiamo dunque fornito ai nostri intervistati una lista di brand
produttrici di preservativi che vengono commercializzati in Italia e
abbiamo chiesto loro di segnalarci le marche che conoscevano.




                                                                  9
I risultati mostrano come Durex, sia la marca più citata, con il
23,7% sul totale, seguita sempre da Control e Akuel. Cio’
rispecchia tout court i risultati della top of mind che avevamo
ottenuto in precedenza.




Successivamente, sempre proponendo loro la stessa lista di marche,
abbiamo chiesto quali tra le marche elencate consumavano.




                                                                10
Anche in questo caso, Durex viene indicata nella maggior parte dei
casi ovvero nel 47,6% del totale.
Proseguendo, abbiamo chiesto” Se non trovi la tua marca
preferita, cosa fai?” volendo indagare la fedeltà o meno alla marca
dei consumatori.




Le risposte in questo caso hanno dimostrato come, la maggior parte
degli individui intervistati, ovvero il 44,5%, ha una seconda
preferenza e si orienta su quella nel caso la propria marca di fiducia
non dovesse essere disponibile presso il punto vendita al momento
dell’acquisto(114 individui).


                                                                   11
Seguono coloro che sono invece fedeli alla propria marca e
dunque pur di acquistarla vanno a cercarla in un altro posto, circa il
23,8% degli intervistati ovvero 61 individui.


Proseguendo, abbiamo voluto chiedere chi fosse il responsabile
dell’acquisto dei profilattici, e l’abbiamo fatto attraverso la domanda
“Chi acquista solitamente i preservativi?”




Abbiamo riscontrato che nel 60,2% dei casi, i nostri intervistati
sono i principali responsabili dell’acquisto (154 individui) mentre solo
13 persone hanno dichiarato di acquistare i preservativi
congiuntamente al proprio partner.


Alla domanda, “Con quale frequenza ti capita di cambiare
marca?”




                                                                     12
La maggior parte degli invididui ha dichiarato di cambiare marca
“Raramente” (109 individui) ovvero il 42,6% del totale. Solo il
3,1%(frequenze cumulate) ha dichiarato di cambiare marca molto
spesso o spesso (8 individui su tutto).


In generale possiamo dunque dedurre che i consumatori abbiano
un’alta fedeltà verso la propria marca.


Spingendo oltre la nostra analisi abbiamo chiesto ai nostri
intervistati i motivi per il quale decidono di cambiare marca.




La maggior parte di loro ha risposto “per aspettative deluse dopo
il primo utilizzo” (19,9%) anche se i rispondenti distribuiscono
abbastanza eterogeneamente le loro scelte, seguono infatti coloro
che preferiscono cambiare per desiderio di vanità e che
rappresentano il 16,8% del totale, e ancora i consumatori più
sensibili a promozioni/sconti che rappresentano il 13,5% del
campione.


                                                                 13
Volendo indagare quali fossero le marche preferite dai consumatori
abbiamo dunque chiesto “Qual è la tua marca preferita?” A
questa domanda, i nostri intervistati sono stati lasciati liberi di
indicare la loro preferenza senza alcuna indicazione da parte nostra.




L’80,5% dei nostri intervistati ha dichiarato di preferire la marca
“DUREX”(206 individui) seguita da “CONTROL” 11,7%, “HATU”
4,3% e infine “AKUEL” preferita da soli 9 individui ovvero il 3,5%
sul totale intervistati.




Infine, abbiamo chiesto loro: “Oltre al preservativo o in
alternativa a questo, quali metodi anticoncezionali alternativi
sono usati da te o dal tuo partner?” Ottenendo le seguenti
risposte:




                                                                   14
La maggior parte degli intervistati (143) ha dichiarato di utilizzare
come metodo alternativo, il coito interrotto, seguito dalla pillola
anticoncezionale (119 preferenza) ciò tenendo conto sia della loro
prima che seconda scelta che terza scelta.
Abbiamo dunque chiesto di indicare massimo tre motivi per il quale
venivano preferiti questi metodi ai profilattici.




il 38,1% degli intervistati ha risposto “Per una maggiore sensibilità”
mentre il 31,3% per una questione di “praticità”.


Volendo indagare i dati anagrafici forniti dai nostri rispondenti,
abbiamo chiesto loro inanzitutto a quale sesso appartenessero, e
abbiamo cosi’ riscontrato una maggioranza di rispondenti uomini
(ben il 60,9% sul totale intervistati) ovvero 156 individui su 256.




                                                                      15
Per quanto riguarda la loro età, premettendo che il nostro target era
composto da studenti universitari dai 18 ai 28 anni, abbiamo
riscontrato che la maggior parte degli intervistati ha 22 anni (103
individui) ovvero il 40,2% del totale, le frequenze cumulate fino ai
25 anni infatti sono il 96,9%.




Riguardo la provenienza geografica, i nostri intervistati che
ricordiamo essere studenti universitari, provengono piu’ o meno
eterogeneramente da tutta Italia.
Abbiamo infatti, 107 rispondenti provenienti dal Nord Italia e 102
Provenienti dal Sud Italia, 40 del centro e solo 7 provenienti
dall’Estero.




                                                                  16
Infine, abbiamo chiesto quale fosse lo status sentimentale degli
intervistati.




La maggior parte si dichiara fidanzato (144 intervistati) ovvero il
56,3%. La percentuale restante si divide tra 43,4% di single e solo 1
intervistato risulta essere coniugato.




                                                                  17
Analisi Bivariate

Tavola di contingenza tra la variabile “SESSO” e la variabile
“CHI ACQUISTA IL PRODOTTO”.




Dalla tabella è possibile ricavare che in un rapporto di coppia è
l’uomo che acquista in maggioranza il prodotto, infatti dai dati risulta
uno schiacciante 53,5% e a conferma di ciò anche le donne
sostengono che è il proprio partner il responsabile dell’acquisto.
Relativamente bassa risulta la percentuale di donne che comprano e
ancora di più quella degli uomini che dichiarano di non acquistarli da
se.
Degna di nota risulta essere la variabile “insieme” che non è stata
inserita nel questionario da noi somministrato, ma è stata comunque
indicata dal 5,1% degli intervistati, rispettivamente con 2,7% e il
2,3% delle donne.


                                                                     18
In base ai grafici dell’indice chi-quadrato e dell’indice V di Cramer si
può osservare come il valore dell’indice V di Cramer risulti elevato:
quindi possiamo concludere che non c’è dipendenza statistica tra
le variabili “SESSO” e “CHI ACQUISTA IL PRODOTTO”.




                                                                     19
Tavola di contingenza tra la variabile “FREQUENZA DI OGNI
RAPPORTO” e la variabile “SITUAZIONE SENTIMENTALE”.




Dalla tabella è possibile esaminare come tra le situazioni
sentimentali la variabile “sposato/a” sia stata poco considerata tra le
varie opzioni, anche perché il nostro target riguardava gli studenti
universitari milanesi tra i 18 e i 28 anni. In totale nei questionari
raccolti le persone sposate sono 6, ma 5 persone non utilizzano il
preservativo.
Osservando le altre variabili, si esamina come sia per i single che i
fidanzati ci siano rapporti al mese (14,8% per i single e 10,5% per i
fidanzati); mentre la percentuale cresce per la popolazione dei
fidanzati con più rapporti alla settimana, 24,2% con 62 osservazioni.




                                                                    20
Dalle analisi sugli indici statistici chi-quadrato e V di Cramer
possiamo osservare come il valore della V di Cramer sia inferiore a
0,3, cioè un valore medio quindi è possibile sostenere che le variabili
“SITUAZIONE SENTIMENTALE” e “FREQUENZA DI OGNI RAPPORTO”
ci sia dipendenza statistica.




                                                                    21
Tavola di contingenza tra la variabile “METODO
ANTICONCEZIONALE TOTALE” e la variabile “SITUAZIONE
SENTIMENTALE”.




Da questa tabella possiamo comprendere come in generale i due
metodi anticoncezionali più utilizzati sono il coito interrotto con
55,9% e la pillola anticoncezionale con 46,5%. Il coito interrotto è
utillizzato maggiormente dai fidanzati mentre per quanto riguarda la
pillola anticoncezionale il risultato è simile tra single e fidanzati.
Da sottolineare il 15,2% della pillola del giorno dopo, utilizzata
principalmente dai single.
Come evidenziato in precedenza la variabile “sposato/a” non è
basilare per la notra analisi.




                                                                         22
Tavola di contingenza tra la variabile “SESSO” e la variabile
“CHI ACQUISTA IL PRODOTTO”




In base ai dati si osserva come il coito interrotto e la pillola sono il
metodo anticoncezionale preferito sia dagli uomini che dalle donne.

I dati però risultano poco significativi perché la percentuale di
uomini è diversa da quella delle donne. Quindi ponderando i singoli
valori otterremmo dati mediamente uguali per tutte le variabili.




                                                                     23
Factor Analysis


Le caratteristiche prese in considerazione nel nostro questionario
sono 13, e più precisamente:


-notorietà della marca
-lubrificazione
-aroma
-colore
-dimensioni
-tipologia di pacchetto
-funzioni specifiche
-spessore
-materiale
-sicurezza percepita
-forma
-pubblicità
-rapporto qualità/prezzo.


Abbiamo chiesto ai nostri intervistati di darci una valutazione
d’importanza sulle singole caratteristiche e dalle risposte ottenute
abbiamo realizzato la factor analysis, che è servita come punto di
partenza per la cluster analysis.




                                                                 24
La factor analysis è molto utile nello studio delle relazioni tra
variabili, al fine di trovarne un nuovo insieme di dimensioni minori
rispetto a quello originiamo, che esprima ciò che è in comune fra le
variabili originarie stesse.
Il primo passo dell’analisi è stato valutare il numero di variabili e il
numero di componenti da tenere in considerazione, dato che l’utilità
dell’analisi fattoriale è un’effettiva riduzione della complessità.
Il numero di componenti tipicamente
considerato in un’analisi fattoriale sui
benefici (12-18 items) varia tra 3 e 6.


Il secondo step è stato analizzare la
percentuale di varianza cumulata
spiegata, in seguito abbiamo posto
attenzione sulle comunalità, che sono
le varianze delle singole variabili, e
sullo scree plot, un grafico che riporta
la percentuale di varianza spiegata da
ciascun fattore.


Nella nostra analisi abbiamo deciso di utilizzare 5 componenti perché
già rappresentano una notevole semplificazione rispetto alle 13
caratteristiche di partenza, e perché la percentuale di varianza
spiegata dai primi 5 fattori è del 67,433%, che è un valore più
accettabile , dato che si considerano valide le analisi che riescono a
spiegare una varianza cumulata compresa tra il 60 e il 70%.




                                                                      25
La percentuale di varianza spiegata è un buon indicatore anche della
media tra le varianze delle singole componenti ovvero le comunalità,
che nel nostro caso oscillano tra 0,428 per il pacchetto, e 0,823 per
la notorietà della marca, quindi un valore di 0,674 rappresenta una
buona approssimazione della media.




Anche osservando lo screen plot ci siamo resi conto che un’analisi
con 5 componenti vada bene in quanto la pendenza della retta
raffigurata nel grafico dalla componente 5 in poi si riduce
notevolmente. In seguito abbiamo ragionato sul metodo di rotazione
più adatto da utilizzare. Lo scopo della rotazione è individuare una
struttura dei fattori più semplice. Da un lato si desidera che ciascun
fattore abbia correlazioni non nulle solo per alcune variabili, dall’altro
si desidera che le variabili abbiano correlazioni non nulle solo per
alcuni fattori.



                                                                       26
Tra i molteplici output che è possibile ottenere dagli stessi input
iniziali è opportuno scegliere quelli che forniscono una più chiara e
comprensibile evidenza delle correlazioni tra variabili e fattori. Per
questa ragione abbiamo deciso di utilizzare il metodo di rotazione
Varimax, in quanto i risultati ottenuti con gli altri due metodi
E q u i m a x e Q u a r t i m a x n o n c i p e r m e t t e va n o u n a b u o n a
interpretazione dell’output.




                                   Rotated Component Matrixa
                                                        Component
                            1               2              3          4           5
Colore_imp                      ,855
Aroma_imp                       ,832                           ,198       ,214
Funzioni_imp                    ,561            ,402                                  ,416
Sicurezza_imp                                   ,777           ,242       -,198

Materiale_imp                    ,208           ,712          -,121       ,321
Spessore_imp                    -,114           ,646           ,136       ,264        ,197

Notorietà_imp                                                  ,903
Pubblicità_imp                  ,262            ,284           ,704

Pacchetto_imp                   ,293                           ,492       ,260        ,178

Dimensioni_imp                                                 ,112       ,854

Forma_imp                       ,355            ,195                      ,638

Lubrificazione_imp                              -,163          ,340       ,177        ,776

QP_imp                             ,239          ,345         -,210                   ,638
Extraction Method: Principal Component Analysis.
Rotation Method: Varimax with Kaiser Normalization.
a. Rotation converged in 8 iterations.




Una volta stabilito il numero di componenti, ed il criterio di rotazione
abbiamo ottenuto questa tabella che mostra le correlazioni tra le
variabili originarie e le componenti individuate.




                                                                                       27
Ciascuna variabile viene associata al fattore col quale possiede la
correlazione più elevata. Il fattore viene quindi interpretato
considerando le variabili ad esso associate.


Passiamo adesso all’analisi dei risultati ottenuti con la factor
analysis:
Il primo componente risulta particolarmente correlato a colore,
aroma e funzioni specifiche, e per questo lo abbiamo definito con il
nome “caratteristiche tangibili”.
Il secondo componente è molto correlato con sicurezza, materiale e
spessore e per questo abbiamo deciso di chiamarlo “caratteristiche
intrinseche”.
Al terzo componente risultano correlate notorietà, pubblicità e
pacchetto che abbiamo definito come “riconoscibilità esterna”.
Correlate al quarto componente sono risultate dimensioni e forma
che abbiamo definito come “caratteristiche anatomiche”.
Al quinto componente per esclusione sono risultate correlate le
ultime due caratteristiche, lubrificazione e rapporto qualità/prezzo, e
dunque abbiamo deciso di definirlo come “rapporto
lubrificazione/prezzo”.




                                                                    28
Regressione

E’ stata effettuata un’analisi di regressione
per capire quale fosse l’impatto dei driver di
soddisfazione per i consumatori di
p r e s e r va t i v i . L e va r i a b i l i s o n o s t a t e
selezionate per passi (Stepwise).




Inizialmente abbiamo              provato ad analizzare tutte le variabili di
soddisfazione presentate nel nostro questionario (notorietà,
lubrificazione, aroma, colore, dimensioni, pacchetto,               funzioni,
spessore, materiale, rapporto qualità/prezzo, sicurezza, pubblicità,
forma).




                                                                           29
Tuttavia procedendo in questa maniera ci risultavano dei coefficienti
beta negativi per il quinto item.




Per ovviare il problema abbiamo analizzato la correlazione          di
ciascuna variabile rispetto tutte le altre. Andando per tentativi, pur
tenendo conto di quanto ci mostrava la tabella di correlazione tra le
variabili, abbiamo escluso alcuni driver di soddisfazione dall’elenco
delle variabili indipendenti. Ad un primo momento abbiamo escluso
le sole variabili “funzioni” e “sicurezza”.
Per l’ultimo, invece, oltre a “funzioni” e “sicurezza” abbiamo escluso
anche la variabile “aroma”. Di seguito la tabella defintiva con i
coefficienti beta:




                                                                   30
Il quarto modello della nostra ultima analisi di regressione è quello
che presenta un R-quadro maggiore, quindi il più significativo.

                                         Model Summary


Model        R           R Square     Adjusted R Square                 Std. Error of the Estimate
1             ,493a            ,243                       ,240                                       ,877
2            ,605b             ,366                       ,361                                       ,804
3                ,633c         ,401                       ,393                                       ,784
4            ,641d             ,411                       ,401                                       ,779




Trasformando i valori dei coefficienti beta in peso percentuale
emerge come il driver relativo alla sicurezza ha l’impatto maggiore
sulla soddisfazione globale (41,25%).

R QUADRO           0,411        COEFFICIENTI                     %
Sicurezza_sod                                    ,373
                                                                     41,25%
Pacchetto_sod                                    ,240
                                                                     26,55%
Forma_sod                                        ,168
                                                                     18,58%
Pubblicità_sod                                   ,123
                                                                     13,62%
                                                ,903                 100,00%




                                                                                                      31
Nonostante quindi la diffusa differenziazione di prodotti presente nel
mercato (Durex ad esempio offre ben 12 modelli di preservativi
differenti) per il campione considerato ciò che soddisfa
maggiormente è la sicurezza, ovvero l’efficacia del contraccettivo e
la sua funzione di prevenzione delle malattie sessualmente
trasmissibili.




                                                                   32
Cluster Analysis

La seconda tecnica di analisi
multivariata che abbiamo deciso di
utilizzare è la cluster analysis.
Questa      è   una   tecnica      di
classificazione automatica in gruppi
omogenei internamente e
disomogenei esternamente, nel marketing viene usata per prendere
decisioni sia strategiche che operative, relative all’analisi di
segmentazione e studio del comportamento della clientela, allo
sviluppo e nella ricerca di opportunità per potenziali nuovi prodotti e
alla scelta di aree-test di mercato. Nel procedimento di realizzazione
dell’analisi, si deve procedere per tentativi, in quanto il numero di
cluster viene stabilito e priori, e un aspetto da tenere in
considerazione è la numerosità delle osservazioni in ciascun cluster,
perché deve essere preferibilmente omogenea o comunque non
inferiore a un limite che definisce la significatività operativa del
cluster. La presenza di cluster formati da un numero ridottissimo di
unità potrebbe segnalare la presenza di dati atipici (outlier) che
andrebbero eliminati prima di lanciare la procedura o comunque
trattai separatamente.

Iniziando l’analisi abbiamo deciso di provare con 3 cluster, scelta che
si è rivelata non adatta per due ragioni. La prima riguarda la
numerosità dei cluster, in quanto al primo tenatativo avevamo un
cluster con solo 4 osservazioni e quindi di scarsa importanza per la
nostra analisi. Questo problema era però risolvibile applicando dei


                                                                      33
filtri al database dei dati in modo da eliminare quelle osservazioni
che rappresentano degli outlier. Il un secondo tentativo, questa volta
con l’applicazione del filtro, ci ha però fornito un output poco
significativo, perché il livello di significatività del test F, della
componente “caratteristiche anatomiche” era superiore al 5%,
quindi non significativo. In questo caso la numerosità di osservazioni
per ogni cluster era soddisfacente, non avendo nessun cluster con
un numero di osservazioni ridotto.


                                  Cluster                   Error
                               Mean
                              Square        df       Mean Square     df             F             Sig.
Caratteristiche tangibili       63,105           2           ,450         249           140,325      ,000


Caratteristiche intrinseche      6,889           2           ,718         249             9,594       ,000


Riconoscibilità esterna         29,447           2           ,683         249            43,118       ,000


Caratteristiche anatomiche       2,019           2           ,916         249             2,203       ,113


Rapporto lubrificazione/        58,884           2           ,518         249           113,676       ,000
prezzo

The F tests should be used only for descriptive purposes because the clusters have been chosen to
maximize the differences among cases in different clusters. The observed significance levels are not
corrected for this and thus cannot be interpreted as tests of the hypothesis that the cluster means are
equal.




Al secondo tentativo dunque abbiamo deciso di provare con 4
cluster. Questa volta l’analisi ci ha fornito dei dati di output
accettabili. Il numero di osservazioni presenti in ogni cluster è
considerevole, e ci consente una buona analisi dei dati raccolti.
Anche i valori che il test F rappresenta indicano una significatività
elevata, e questo rafforza la bontà della nostra scelta.                                            Una




                                                                                                          34
soluzione di cluster analysis è accettabile quando tutte le variabili
mostrano un test F significativo.



Aumentando il numero di cluster, la significatività migliora
globalmente (non necessariamente per una variabile specifica). Se,
nonostante l’aumento del numero dei cluster, il livello di
significatività di una singola variabile non migliora, è possibile che
tale variabile sia in realtà tendenzialmente omogenea nei suoi valori
su tutto il campione; pertanto è preferibile eliminarla dalla procedura
di clusterizzazione. Particolare attenzione deve essere posta sulla
significatività delle variabili giudicate più importanti per la
segmentazione dal punto di vista del marketing.




                                                  ANOVA
                                Cluster                     Error
                             Mean
                            Square      df        Mean Square         df             F            Sig.
Caratteristiche tangibili     27,754          3           ,625             248        44,426             ,000


Caratteristiche               21,294          3           ,519             248        41,039             ,000
intrinseche

Riconoscibilità esterna       39,484          3           ,446             248        88,619             ,000


Caratteristiche               14,584          3           ,760             248        19,194             ,000
anatomiche

Rapporto lubrificazione/      36,359          3           ,555             248        65,494             ,000
prezzo

The F tests should be used only for descriptive purposes because the clusters have been chosen to
maximize the differences among cases in different clusters. The observed significance levels are not
corrected for this and thus cannot be interpreted as tests of the hypothesis that the cluster means are
equal.

La tabella che segue è utile per individuare le caratteristiche dei
cluster rispetto alle variabili considerate e per giudicare
l’interpretabilità dei cluster stessi per le decisioni di marketing.




                                                                                                          35
Final Cluster Centers
                                                          Cluster
                                              1         2          3         4
            Caratteristiche tangibili      -,50273   -,51776    -,58747   ,60357


            Caratteristiche                ,60341    -,01579    -,72500   ,35369
            intrinseche

            Riconoscibilità esterna       -1,52239    ,19080    ,48721    ,27801


            Caratteristiche                -,18620    ,32941    -,66221   ,29157
            anatomiche

            Rapporto lubrificazione/       ,01829    -1,86113   ,33121    ,20200
            prezzo




Passiamo ad analizzare i singoli cluster per individuarne le
caratteristiche. Le persone che sono inserite nel primo cluster sono
caratterizzate dall’assegnare un’importanza abbastanza elevata alle
caratteristiche intrinseche e invece sono decisamente poco attratte
dalla riconoscibilità esterna. Il secondo cluster è caratterizzato da un
interesse per le caratteristiche anatomiche e da un quasi
disinteresse per il rapporto lubrificazione/prezzo. Gli intervistati che
sono stati inseriti nel terzo cluster dimostrano un elevato interesse
per la riconoscibilità esterna del prodotto, mentre chi è stato inserito
nel quarto cluster ha                   manifestato un interesse per tutte le
caratteristiche, anche se un interesse leggermente più spiccato è
stato notato per le caratteristiche tangibili.

La tabella mostrata sopra può essere opportunamente sintetizzata
lavorando sull’ordinamento dei cluster per ciascun fattore (ranking
per riga) e leggendo in seguito la tabella per colonna, cioè per
ciascun cluster.




                                                                                   36
Cluster	
  1   Cluster	
  2   Cluster	
  3   Cluster	
  4
Caratteristiche	
  tangibili        4              3              2              1


Caratteristiche	
                   1              4              3              2
intrinseche

Riconoscibilità	
  esterna          4              3              1              2

Caratteristiche	
                   3              1              4              2
anatomiche
Rapporto	
  lubri9icazione/         3              4              1              2
prezzo


A seguito dell’interpretazione dei dati ci è sembrato utile per una più
facile comprensione dei risultati, dare un nome ai cluster. Il primo
cluster lo abbiamo chiamato i “PRUDENTI”, per l’importanza che
attribuiscono alle caratteristiche intrinseche, come sicurezza,
materiale e spessore. Il nome che abbiamo attribuito al secondo
cluster è i “MAXI”, per la grande importanza attribuita alle
caratteristiche che avevamo definito come anatomiche e che sono
forma e dimensione. Per il terzo cluster caratterizzato per
l’importanza data alla riconoscibilità esterna del prodotto, che
racchiude le caratteristiche di notorietà della marca, pubblicità e
pacchetto, abbiamo scelto il nome di “STILOSI”. Abbiamo deciso di
chiamare il quarto cluster “COMPLETE”, data la notevole
importanza data tutte le caratteristiche.




                                                                                           37

More Related Content

Viewers also liked

Strategia di Comunicazione Digitale - Durex Italia
Strategia di Comunicazione Digitale - Durex ItaliaStrategia di Comunicazione Digitale - Durex Italia
Strategia di Comunicazione Digitale - Durex ItaliaAntonella Libera
 
Business Projects Durex company analysis
Business Projects Durex company analysisBusiness Projects Durex company analysis
Business Projects Durex company analysisAdvaldo CM
 
Durex ,corso Channel and retail management Parthenope di Napoli
Durex ,corso Channel and retail management Parthenope di Napoli Durex ,corso Channel and retail management Parthenope di Napoli
Durex ,corso Channel and retail management Parthenope di Napoli Salvatore Marco Cinquegrana
 
Le idee vincenti nel Facebook Marketing – Guido Ghedin
Le idee vincenti nel Facebook Marketing – Guido GhedinLe idee vincenti nel Facebook Marketing – Guido Ghedin
Le idee vincenti nel Facebook Marketing – Guido GhedinYoung Digital Lab
 
Trojan Brand Condoms (Consumer Behavior)
Trojan Brand Condoms (Consumer Behavior)Trojan Brand Condoms (Consumer Behavior)
Trojan Brand Condoms (Consumer Behavior)lyleslj
 
Marketing Promotions Plan Condoms
Marketing Promotions Plan   CondomsMarketing Promotions Plan   Condoms
Marketing Promotions Plan CondomsNikhita Arora
 
L'educazione sessuale e affettiva nella scuola dell'obbligo: lo stato dell'ar...
L'educazione sessuale e affettiva nella scuola dell'obbligo: lo stato dell'ar...L'educazione sessuale e affettiva nella scuola dell'obbligo: lo stato dell'ar...
L'educazione sessuale e affettiva nella scuola dell'obbligo: lo stato dell'ar...Laura Duranti
 
SharePoint 2010 Business Intelligence
SharePoint 2010 Business IntelligenceSharePoint 2010 Business Intelligence
SharePoint 2010 Business IntelligenceQuang Nguyễn Bá
 
SharePoint Web part programming
SharePoint Web part programmingSharePoint Web part programming
SharePoint Web part programmingQuang Nguyễn Bá
 
Petaquilla Minerals Company | Richard Fifer
Petaquilla Minerals Company | Richard FiferPetaquilla Minerals Company | Richard Fifer
Petaquilla Minerals Company | Richard FiferPetaquilla Minerals
 
Better decisions through analytics in healthcare industry. Our journey so far
Better decisions through analytics in healthcare industry.  Our journey so farBetter decisions through analytics in healthcare industry.  Our journey so far
Better decisions through analytics in healthcare industry. Our journey so farSAS Asia Pacific
 
Oratory Evaluator by Rajan Satardekar
Oratory Evaluator by Rajan SatardekarOratory Evaluator by Rajan Satardekar
Oratory Evaluator by Rajan SatardekarPravin Sabnis
 
SMX Presentation: "Google+: More than a +1 Trick Pony"
SMX Presentation: "Google+: More than a +1 Trick Pony"SMX Presentation: "Google+: More than a +1 Trick Pony"
SMX Presentation: "Google+: More than a +1 Trick Pony"Lucia Novara
 

Viewers also liked (20)

Condom Industry
Condom IndustryCondom Industry
Condom Industry
 
Strategia di Comunicazione Digitale - Durex Italia
Strategia di Comunicazione Digitale - Durex ItaliaStrategia di Comunicazione Digitale - Durex Italia
Strategia di Comunicazione Digitale - Durex Italia
 
Business Projects Durex company analysis
Business Projects Durex company analysisBusiness Projects Durex company analysis
Business Projects Durex company analysis
 
Durex ,corso Channel and retail management Parthenope di Napoli
Durex ,corso Channel and retail management Parthenope di Napoli Durex ,corso Channel and retail management Parthenope di Napoli
Durex ,corso Channel and retail management Parthenope di Napoli
 
Juego juanpa
Juego juanpaJuego juanpa
Juego juanpa
 
Juego juanpa
Juego juanpaJuego juanpa
Juego juanpa
 
Le idee vincenti nel Facebook Marketing – Guido Ghedin
Le idee vincenti nel Facebook Marketing – Guido GhedinLe idee vincenti nel Facebook Marketing – Guido Ghedin
Le idee vincenti nel Facebook Marketing – Guido Ghedin
 
Comunicazione Preservata
Comunicazione PreservataComunicazione Preservata
Comunicazione Preservata
 
Trojan Brand Condoms (Consumer Behavior)
Trojan Brand Condoms (Consumer Behavior)Trojan Brand Condoms (Consumer Behavior)
Trojan Brand Condoms (Consumer Behavior)
 
Durex
DurexDurex
Durex
 
Marketing Promotions Plan Condoms
Marketing Promotions Plan   CondomsMarketing Promotions Plan   Condoms
Marketing Promotions Plan Condoms
 
L'educazione sessuale e affettiva nella scuola dell'obbligo: lo stato dell'ar...
L'educazione sessuale e affettiva nella scuola dell'obbligo: lo stato dell'ar...L'educazione sessuale e affettiva nella scuola dell'obbligo: lo stato dell'ar...
L'educazione sessuale e affettiva nella scuola dell'obbligo: lo stato dell'ar...
 
SharePoint 2010 Business Intelligence
SharePoint 2010 Business IntelligenceSharePoint 2010 Business Intelligence
SharePoint 2010 Business Intelligence
 
SharePoint Web part programming
SharePoint Web part programmingSharePoint Web part programming
SharePoint Web part programming
 
Data communication
Data communicationData communication
Data communication
 
Petaquilla Minerals Company | Richard Fifer
Petaquilla Minerals Company | Richard FiferPetaquilla Minerals Company | Richard Fifer
Petaquilla Minerals Company | Richard Fifer
 
Better decisions through analytics in healthcare industry. Our journey so far
Better decisions through analytics in healthcare industry.  Our journey so farBetter decisions through analytics in healthcare industry.  Our journey so far
Better decisions through analytics in healthcare industry. Our journey so far
 
Offers
OffersOffers
Offers
 
Oratory Evaluator by Rajan Satardekar
Oratory Evaluator by Rajan SatardekarOratory Evaluator by Rajan Satardekar
Oratory Evaluator by Rajan Satardekar
 
SMX Presentation: "Google+: More than a +1 Trick Pony"
SMX Presentation: "Google+: More than a +1 Trick Pony"SMX Presentation: "Google+: More than a +1 Trick Pony"
SMX Presentation: "Google+: More than a +1 Trick Pony"
 

Similar to Condoms Market Research

MARCA E PRODOTTI NELL'ERA POST-PUBBLICITARIA
MARCA E PRODOTTI NELL'ERA POST-PUBBLICITARIAMARCA E PRODOTTI NELL'ERA POST-PUBBLICITARIA
MARCA E PRODOTTI NELL'ERA POST-PUBBLICITARIAMauro Carlucci
 
Analisi Sistema Motivante Yogurt
Analisi Sistema Motivante YogurtAnalisi Sistema Motivante Yogurt
Analisi Sistema Motivante Yogurtsaverio4zanetti
 
Luxury headphones: Quality vs Design
Luxury headphones:  Quality vs DesignLuxury headphones:  Quality vs Design
Luxury headphones: Quality vs DesignTarget Research
 
Di Diodoro - I conflitti di interesse in medicina
Di Diodoro - I conflitti di interesse in medicinaDi Diodoro - I conflitti di interesse in medicina
Di Diodoro - I conflitti di interesse in medicinaredazione Partecipasalute
 
Benessere e Dintorni
Benessere e DintorniBenessere e Dintorni
Benessere e DintorniDoxa
 
Oltre il dolore invisibile: un'analisi statistica sulla fibromialgia
Oltre il dolore invisibile: un'analisi statistica sulla fibromialgiaOltre il dolore invisibile: un'analisi statistica sulla fibromialgia
Oltre il dolore invisibile: un'analisi statistica sulla fibromialgiaRominaTamerici
 
LA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTO
LA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTOLA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTO
LA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTOideaTRE60
 
Quando il brand diventa sinonimo della categoria di prodotto: il caso Autan
Quando il brand diventa sinonimo della categoria di prodotto: il caso AutanQuando il brand diventa sinonimo della categoria di prodotto: il caso Autan
Quando il brand diventa sinonimo della categoria di prodotto: il caso AutanTarget Research
 
Pharmabook - La Guida Competa al mondo dei farmaci
Pharmabook - La Guida Competa al mondo dei farmaciPharmabook - La Guida Competa al mondo dei farmaci
Pharmabook - La Guida Competa al mondo dei farmaciPharmawizard PW
 
Corporate reputation e influenza sociale nel Social Media Pharma
Corporate reputation e influenza sociale nel Social Media PharmaCorporate reputation e influenza sociale nel Social Media Pharma
Corporate reputation e influenza sociale nel Social Media Pharmaeugenio iorio
 
Quinn - Miglioramento - Customer experience & passaparola - 2014
Quinn - Miglioramento - Customer experience & passaparola - 2014Quinn - Miglioramento - Customer experience & passaparola - 2014
Quinn - Miglioramento - Customer experience & passaparola - 2014Consorzio QuInn
 
Celebrity endorsement: Lavazza e Nespresso
Celebrity endorsement: Lavazza e NespressoCelebrity endorsement: Lavazza e Nespresso
Celebrity endorsement: Lavazza e NespressoAndrea Costantino
 
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimitàFrancesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimitàFrancesca Merli
 
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimitàFrancesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimitàFrancesca Merli
 
4062 generazione delle idee
4062 generazione delle idee4062 generazione delle idee
4062 generazione delle ideeAntonio Donno
 

Similar to Condoms Market Research (20)

MARCA E PRODOTTI NELL'ERA POST-PUBBLICITARIA
MARCA E PRODOTTI NELL'ERA POST-PUBBLICITARIAMARCA E PRODOTTI NELL'ERA POST-PUBBLICITARIA
MARCA E PRODOTTI NELL'ERA POST-PUBBLICITARIA
 
Analisi Sistema Motivante Yogurt
Analisi Sistema Motivante YogurtAnalisi Sistema Motivante Yogurt
Analisi Sistema Motivante Yogurt
 
Luxury headphones: Quality vs Design
Luxury headphones:  Quality vs DesignLuxury headphones:  Quality vs Design
Luxury headphones: Quality vs Design
 
Di Diodoro - I conflitti di interesse in medicina
Di Diodoro - I conflitti di interesse in medicinaDi Diodoro - I conflitti di interesse in medicina
Di Diodoro - I conflitti di interesse in medicina
 
Ricercatori e conflitti di interessi
Ricercatori e conflitti di interessiRicercatori e conflitti di interessi
Ricercatori e conflitti di interessi
 
Benessere e Dintorni
Benessere e DintorniBenessere e Dintorni
Benessere e Dintorni
 
Oltre il dolore invisibile: un'analisi statistica sulla fibromialgia
Oltre il dolore invisibile: un'analisi statistica sulla fibromialgiaOltre il dolore invisibile: un'analisi statistica sulla fibromialgia
Oltre il dolore invisibile: un'analisi statistica sulla fibromialgia
 
LA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTO
LA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTOLA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTO
LA FILIERA SOSTENIBILE, FUTURO ASSET NELLA SCELTA D’ACQUISTO
 
Quando il brand diventa sinonimo della categoria di prodotto: il caso Autan
Quando il brand diventa sinonimo della categoria di prodotto: il caso AutanQuando il brand diventa sinonimo della categoria di prodotto: il caso Autan
Quando il brand diventa sinonimo della categoria di prodotto: il caso Autan
 
Pharmabook - La Guida Competa al mondo dei farmaci
Pharmabook - La Guida Competa al mondo dei farmaciPharmabook - La Guida Competa al mondo dei farmaci
Pharmabook - La Guida Competa al mondo dei farmaci
 
Corporate reputation e influenza sociale nel Social Media Pharma
Corporate reputation e influenza sociale nel Social Media PharmaCorporate reputation e influenza sociale nel Social Media Pharma
Corporate reputation e influenza sociale nel Social Media Pharma
 
Patientslikeme
PatientslikemePatientslikeme
Patientslikeme
 
Quinn - Miglioramento - Customer experience & passaparola - 2014
Quinn - Miglioramento - Customer experience & passaparola - 2014Quinn - Miglioramento - Customer experience & passaparola - 2014
Quinn - Miglioramento - Customer experience & passaparola - 2014
 
Celebrity endorsement: Lavazza e Nespresso
Celebrity endorsement: Lavazza e NespressoCelebrity endorsement: Lavazza e Nespresso
Celebrity endorsement: Lavazza e Nespresso
 
Modulo 1 prevenzione evidence based
Modulo 1 prevenzione evidence basedModulo 1 prevenzione evidence based
Modulo 1 prevenzione evidence based
 
naturasì
naturasìnaturasì
naturasì
 
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimitàFrancesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
 
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimitàFrancesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
Francesca merli presentazione e profiling nell'era del marketing di prossimità
 
4062 generazione delle idee
4062 generazione delle idee4062 generazione delle idee
4062 generazione delle idee
 
Il ruolo del laico nel comitato etico
Il ruolo del laico nel comitato eticoIl ruolo del laico nel comitato etico
Il ruolo del laico nel comitato etico
 

Condoms Market Research

  • 1. Il Mercato dei Preservativi Corso di Market Research 8427- LS in Marketing Management GRUPPO 13: CARAVETTA,Elio 1463355 CARUSO, Marco 1458512 CIRULLI, Antonio 1461771 MARMINA, Simona 1422989
  • 2. Index Il mercato dei Preservativi! 2 Analisi Univariata! 6 Factor Analysis! 24 Regressione! 29 Cluster Analysis! 33
  • 3. Il mercato dei Preservativi Le analisi Qualitative & Il questionario somministrato La nostra analisi mira ad indagare quelli che sono i driver di soddisfazione degli utilizzatori di preservativi, focalizzandoci sulla fascia studenti universitari milanesi tra i 18 e i 28 anni. In primis, abbiamo realizzato delle interviste in profondità, ciò in quanto, queste ultime risultano più adatte ad analizzare in profondità le esigenze ed i benefici ricercati dagli individui,con l’obiettivo di indagare le abitudini e le preferenze del consumo di preservativi. Inoltre, gli attributi e i driver d’acquisto estratti si sono rivelati utili nel proseguimento dell’analisi, specialmente in fase di analisi quantitativa. 2
  • 4. Le domande che sono state poste sono le seguenti: • Introduzione all’argomento • Presentazione dell’intervistato (nome, età, università, lavoro, etc.) • Ti consideri consumatori assidui o occasionali di preservativi? E perché? • Perché utilizzi i preservativi? • Dia tre elementi che possano definire il consumatore tipo di preservativi? • Secondo lei in quale fascia d’età il consumo è più elevato? • Perché preferisce i preservativi ad altri metodi contraccettivi di pari grado? • In che occasione utilizza preservativi? (è single, ha un rapporto stabile)? • Utilizza i preservativi anche in caso di un rapporto stabile, se si perchè? • Sapreste elencarmi le marche di preservativi che conoscete? Creeresti dei sottogruppi sulla base di caratteristiche? (se si quali – variabile: diversità, benefici,etc) • Se avete bisogno di preservativi ma non c’è la vostra marca preferita, che fate? • In base a cosa comprate preservativi? Quali attributi valutate per l’acquisto? • Pensa al marchio Durex che immagini ti vengono in mente? • Cosa rappresenta Durex nel mondo dei preservativi? • Sei a conoscenza di tutta la gamma Durex? • Quanto conta la pubblicità nell’acquisto dei preservativi? • A vostra memoria quali sono le cose che guardate quando scegliete i preservativi? 3
  • 5. Da queste interviste è emerso che i consumatori in generale prediligono i preservativi ad altri metodi contraccettivi poiché li ritengono più pratici e sicuri. Le donne scelgono principalmente in base alle funzioni e al gusto mentre gli uomini principalmente in base alle funzioni e allo spessore. Le marche più citate sono state Durex, Control e Akuel. Gli intervistati hanno inoltre dichiarato di essere abbastanza influenzati dall’immagine di marca e dalla pubblicità. Passiamo adesso alla descrizione delle singole domande del questionario e ad una rapida analisi delle motivazioni e de fini per cui sono state inserite. Il questionario inizia con una domanda “SI” o “NO”, sul consumo di preservativi che funge da filtro per l’individuazione dei nostri consumatori. Nella prima parte andiamo ad analizzare le abitudini di utilizzo degli intervistati, indagando quindi la frequenza, il motivo d’acquisto e il luogo d’acquisto e chi li acquista. Prevedendo risposte che vanno da un uso sporadico ad uno più assiduo per la frequenza; per il motivo d’acquisto si è pensato a ragioni di carattere strettamente salutistico, a ragioni collegate alle specifiche funzioni del preservativo e infine anche alla richiesta del partner, infine per il luogo sono stati inseriti i centri di vendita più comuni, ma anche quelli legati ai giovani (pub, discoteche, internet). Successivamente,nel secondo blocco di domande, abbiamo chiesto agli intervistati di darci la loro “Top of Mind”, senza influenzarli in alcun modo sulle possibili risposte. Appartengono a questo gruppo di 4
  • 6. domande anche quelle riguardanti le azioni che vengono compiute quando non è possibile acquistare la propria marca preferita. Abbiamo proposto soluzioni che puntano verso l’acquisto di una seconda preferenza, di una marca più economica o addirittura di recarsi in un altro luogo di acquisto per trovare la propria preferita. La domanda successiva riguarda la frequenza di cambio, quindi siamo andati a indagare sull’orizzonte temporale con cui i nostri intervistati cambiano marca, nel caso di risposta affermativa era prevista un’altra domanda in cui chiedevamo il motivo del cambio. Nel terzo blocco, appartengono le domande riguardanti le marche conosciute, le marche consumate e quelle che non sarebbero mai acquistate. L’elenco di marche proposte è stato ottenuto con una indagine effettuata presso numerosi punti vendita quali farmacie, supermercati, shop on line e sexy shop. Appartengono al quarto blocco le valutazioni sui diversi attributi che un preservativo può avere e quelli riguardanti la marca preferita, nonché una valutazione sulla soddisfazione globale relativa a essa. Gli attributi sono stati ricavati dalle interviste in profondità, che abbiamo svolto in principio, ma anche dalle indagini svolte sul campo. Il quinto blocco introduce altri metodi/prodotti anticoncezionali utilizzati in alternativa al preservativo, chiedendo agli intervistati quale sia il più economico, il più pratico, il più sicuro, quello che permette una maggiore sensibilità e il più facile da reperire. Il questionario si chiude con le domande riguardanti la parte anagrafica quindi sesso,età, provenienza e stato sentimentale. 5
  • 7. Analisi Univariata “Usi i preservativi?” Alla domanda filtro “Usi i Preservativi?” il 77,1% del nostro campione, ovvero 256 individui sui 332 analizzati, ha risposto affermativamente, confermando così ciò che era stato riscontrato in fase di analisi qualitative ovvero che l’utilizzo dei preservativi da parte del nostro target composto da studenti universitari milanesi tra i 18 e i 28 anni è elevato. Alla domanda successiva, “Con che frequenza in media ti capita di usare i preservativi?” abbiamo riscontrato quanto segue: 6
  • 8. La maggior parte degli intervistati ha dichiarato di fare uso dei profilattici più volte a settimana (83 individui, il 32,4% del campione) le frequenze cumulate a questa domanda sono infatti del 89,5%, seguono coloro che li utilizzano piu’ volte al mese (66 individui, 25,8% del campione) Mentre alla domanda “Per quale motivo utilizzi i preservativi?”la maggior parte degli intervistati ha dichiarato di preferire questi ultimi ad altri metodi principalmente per la loro funzione anticoncezionale (201 intervistati) ovvero piu’ della meta’ del campione (52,3%) e in seguito per la loro funzione di prevenzione delle malattie veneree (123 intervistati). 7
  • 9. Abbiamo dunque chiesto al nostro campione, dove in genere acquista i profilattici tramite la domanda “Dove acquisti principalmente i preservativi?” e dando alcune indicazioni di luoghi d’acquisto soliti. La maggior parte del nostro campione si affida ai distributori automatici cioe’ il 34% sul totale (163 individui) anche se questo numero si avvicina molto a coloro che li acquistano presso le farmacie ovvero 158 individui (il 32,9%)sul totale analizzato. Andando ancora chiedere ai nostri intervistati “Quali sono le prime tre marche che ti vengono in mente?” abbiamo ottenuto la “top of mind” del nostro campione attraverso un’evocazione libera delle marche produttrici di preservativi. 8
  • 10. Vediamo come, Durex è il leader incontrastato in quanto è la marca più citata dai nostri rispondenti (49,5%)segue Control con il 26,7%, e Akuel con solo il 7,3%. Durex gode quindi di una brand awareness superiore a tutti gli altri brand. Abbiamo dunque fornito ai nostri intervistati una lista di brand produttrici di preservativi che vengono commercializzati in Italia e abbiamo chiesto loro di segnalarci le marche che conoscevano. 9
  • 11. I risultati mostrano come Durex, sia la marca più citata, con il 23,7% sul totale, seguita sempre da Control e Akuel. Cio’ rispecchia tout court i risultati della top of mind che avevamo ottenuto in precedenza. Successivamente, sempre proponendo loro la stessa lista di marche, abbiamo chiesto quali tra le marche elencate consumavano. 10
  • 12. Anche in questo caso, Durex viene indicata nella maggior parte dei casi ovvero nel 47,6% del totale. Proseguendo, abbiamo chiesto” Se non trovi la tua marca preferita, cosa fai?” volendo indagare la fedeltà o meno alla marca dei consumatori. Le risposte in questo caso hanno dimostrato come, la maggior parte degli individui intervistati, ovvero il 44,5%, ha una seconda preferenza e si orienta su quella nel caso la propria marca di fiducia non dovesse essere disponibile presso il punto vendita al momento dell’acquisto(114 individui). 11
  • 13. Seguono coloro che sono invece fedeli alla propria marca e dunque pur di acquistarla vanno a cercarla in un altro posto, circa il 23,8% degli intervistati ovvero 61 individui. Proseguendo, abbiamo voluto chiedere chi fosse il responsabile dell’acquisto dei profilattici, e l’abbiamo fatto attraverso la domanda “Chi acquista solitamente i preservativi?” Abbiamo riscontrato che nel 60,2% dei casi, i nostri intervistati sono i principali responsabili dell’acquisto (154 individui) mentre solo 13 persone hanno dichiarato di acquistare i preservativi congiuntamente al proprio partner. Alla domanda, “Con quale frequenza ti capita di cambiare marca?” 12
  • 14. La maggior parte degli invididui ha dichiarato di cambiare marca “Raramente” (109 individui) ovvero il 42,6% del totale. Solo il 3,1%(frequenze cumulate) ha dichiarato di cambiare marca molto spesso o spesso (8 individui su tutto). In generale possiamo dunque dedurre che i consumatori abbiano un’alta fedeltà verso la propria marca. Spingendo oltre la nostra analisi abbiamo chiesto ai nostri intervistati i motivi per il quale decidono di cambiare marca. La maggior parte di loro ha risposto “per aspettative deluse dopo il primo utilizzo” (19,9%) anche se i rispondenti distribuiscono abbastanza eterogeneamente le loro scelte, seguono infatti coloro che preferiscono cambiare per desiderio di vanità e che rappresentano il 16,8% del totale, e ancora i consumatori più sensibili a promozioni/sconti che rappresentano il 13,5% del campione. 13
  • 15. Volendo indagare quali fossero le marche preferite dai consumatori abbiamo dunque chiesto “Qual è la tua marca preferita?” A questa domanda, i nostri intervistati sono stati lasciati liberi di indicare la loro preferenza senza alcuna indicazione da parte nostra. L’80,5% dei nostri intervistati ha dichiarato di preferire la marca “DUREX”(206 individui) seguita da “CONTROL” 11,7%, “HATU” 4,3% e infine “AKUEL” preferita da soli 9 individui ovvero il 3,5% sul totale intervistati. Infine, abbiamo chiesto loro: “Oltre al preservativo o in alternativa a questo, quali metodi anticoncezionali alternativi sono usati da te o dal tuo partner?” Ottenendo le seguenti risposte: 14
  • 16. La maggior parte degli intervistati (143) ha dichiarato di utilizzare come metodo alternativo, il coito interrotto, seguito dalla pillola anticoncezionale (119 preferenza) ciò tenendo conto sia della loro prima che seconda scelta che terza scelta. Abbiamo dunque chiesto di indicare massimo tre motivi per il quale venivano preferiti questi metodi ai profilattici. il 38,1% degli intervistati ha risposto “Per una maggiore sensibilità” mentre il 31,3% per una questione di “praticità”. Volendo indagare i dati anagrafici forniti dai nostri rispondenti, abbiamo chiesto loro inanzitutto a quale sesso appartenessero, e abbiamo cosi’ riscontrato una maggioranza di rispondenti uomini (ben il 60,9% sul totale intervistati) ovvero 156 individui su 256. 15
  • 17. Per quanto riguarda la loro età, premettendo che il nostro target era composto da studenti universitari dai 18 ai 28 anni, abbiamo riscontrato che la maggior parte degli intervistati ha 22 anni (103 individui) ovvero il 40,2% del totale, le frequenze cumulate fino ai 25 anni infatti sono il 96,9%. Riguardo la provenienza geografica, i nostri intervistati che ricordiamo essere studenti universitari, provengono piu’ o meno eterogeneramente da tutta Italia. Abbiamo infatti, 107 rispondenti provenienti dal Nord Italia e 102 Provenienti dal Sud Italia, 40 del centro e solo 7 provenienti dall’Estero. 16
  • 18. Infine, abbiamo chiesto quale fosse lo status sentimentale degli intervistati. La maggior parte si dichiara fidanzato (144 intervistati) ovvero il 56,3%. La percentuale restante si divide tra 43,4% di single e solo 1 intervistato risulta essere coniugato. 17
  • 19. Analisi Bivariate Tavola di contingenza tra la variabile “SESSO” e la variabile “CHI ACQUISTA IL PRODOTTO”. Dalla tabella è possibile ricavare che in un rapporto di coppia è l’uomo che acquista in maggioranza il prodotto, infatti dai dati risulta uno schiacciante 53,5% e a conferma di ciò anche le donne sostengono che è il proprio partner il responsabile dell’acquisto. Relativamente bassa risulta la percentuale di donne che comprano e ancora di più quella degli uomini che dichiarano di non acquistarli da se. Degna di nota risulta essere la variabile “insieme” che non è stata inserita nel questionario da noi somministrato, ma è stata comunque indicata dal 5,1% degli intervistati, rispettivamente con 2,7% e il 2,3% delle donne. 18
  • 20. In base ai grafici dell’indice chi-quadrato e dell’indice V di Cramer si può osservare come il valore dell’indice V di Cramer risulti elevato: quindi possiamo concludere che non c’è dipendenza statistica tra le variabili “SESSO” e “CHI ACQUISTA IL PRODOTTO”. 19
  • 21. Tavola di contingenza tra la variabile “FREQUENZA DI OGNI RAPPORTO” e la variabile “SITUAZIONE SENTIMENTALE”. Dalla tabella è possibile esaminare come tra le situazioni sentimentali la variabile “sposato/a” sia stata poco considerata tra le varie opzioni, anche perché il nostro target riguardava gli studenti universitari milanesi tra i 18 e i 28 anni. In totale nei questionari raccolti le persone sposate sono 6, ma 5 persone non utilizzano il preservativo. Osservando le altre variabili, si esamina come sia per i single che i fidanzati ci siano rapporti al mese (14,8% per i single e 10,5% per i fidanzati); mentre la percentuale cresce per la popolazione dei fidanzati con più rapporti alla settimana, 24,2% con 62 osservazioni. 20
  • 22. Dalle analisi sugli indici statistici chi-quadrato e V di Cramer possiamo osservare come il valore della V di Cramer sia inferiore a 0,3, cioè un valore medio quindi è possibile sostenere che le variabili “SITUAZIONE SENTIMENTALE” e “FREQUENZA DI OGNI RAPPORTO” ci sia dipendenza statistica. 21
  • 23. Tavola di contingenza tra la variabile “METODO ANTICONCEZIONALE TOTALE” e la variabile “SITUAZIONE SENTIMENTALE”. Da questa tabella possiamo comprendere come in generale i due metodi anticoncezionali più utilizzati sono il coito interrotto con 55,9% e la pillola anticoncezionale con 46,5%. Il coito interrotto è utillizzato maggiormente dai fidanzati mentre per quanto riguarda la pillola anticoncezionale il risultato è simile tra single e fidanzati. Da sottolineare il 15,2% della pillola del giorno dopo, utilizzata principalmente dai single. Come evidenziato in precedenza la variabile “sposato/a” non è basilare per la notra analisi. 22
  • 24. Tavola di contingenza tra la variabile “SESSO” e la variabile “CHI ACQUISTA IL PRODOTTO” In base ai dati si osserva come il coito interrotto e la pillola sono il metodo anticoncezionale preferito sia dagli uomini che dalle donne. I dati però risultano poco significativi perché la percentuale di uomini è diversa da quella delle donne. Quindi ponderando i singoli valori otterremmo dati mediamente uguali per tutte le variabili. 23
  • 25. Factor Analysis Le caratteristiche prese in considerazione nel nostro questionario sono 13, e più precisamente: -notorietà della marca -lubrificazione -aroma -colore -dimensioni -tipologia di pacchetto -funzioni specifiche -spessore -materiale -sicurezza percepita -forma -pubblicità -rapporto qualità/prezzo. Abbiamo chiesto ai nostri intervistati di darci una valutazione d’importanza sulle singole caratteristiche e dalle risposte ottenute abbiamo realizzato la factor analysis, che è servita come punto di partenza per la cluster analysis. 24
  • 26. La factor analysis è molto utile nello studio delle relazioni tra variabili, al fine di trovarne un nuovo insieme di dimensioni minori rispetto a quello originiamo, che esprima ciò che è in comune fra le variabili originarie stesse. Il primo passo dell’analisi è stato valutare il numero di variabili e il numero di componenti da tenere in considerazione, dato che l’utilità dell’analisi fattoriale è un’effettiva riduzione della complessità. Il numero di componenti tipicamente considerato in un’analisi fattoriale sui benefici (12-18 items) varia tra 3 e 6. Il secondo step è stato analizzare la percentuale di varianza cumulata spiegata, in seguito abbiamo posto attenzione sulle comunalità, che sono le varianze delle singole variabili, e sullo scree plot, un grafico che riporta la percentuale di varianza spiegata da ciascun fattore. Nella nostra analisi abbiamo deciso di utilizzare 5 componenti perché già rappresentano una notevole semplificazione rispetto alle 13 caratteristiche di partenza, e perché la percentuale di varianza spiegata dai primi 5 fattori è del 67,433%, che è un valore più accettabile , dato che si considerano valide le analisi che riescono a spiegare una varianza cumulata compresa tra il 60 e il 70%. 25
  • 27. La percentuale di varianza spiegata è un buon indicatore anche della media tra le varianze delle singole componenti ovvero le comunalità, che nel nostro caso oscillano tra 0,428 per il pacchetto, e 0,823 per la notorietà della marca, quindi un valore di 0,674 rappresenta una buona approssimazione della media. Anche osservando lo screen plot ci siamo resi conto che un’analisi con 5 componenti vada bene in quanto la pendenza della retta raffigurata nel grafico dalla componente 5 in poi si riduce notevolmente. In seguito abbiamo ragionato sul metodo di rotazione più adatto da utilizzare. Lo scopo della rotazione è individuare una struttura dei fattori più semplice. Da un lato si desidera che ciascun fattore abbia correlazioni non nulle solo per alcune variabili, dall’altro si desidera che le variabili abbiano correlazioni non nulle solo per alcuni fattori. 26
  • 28. Tra i molteplici output che è possibile ottenere dagli stessi input iniziali è opportuno scegliere quelli che forniscono una più chiara e comprensibile evidenza delle correlazioni tra variabili e fattori. Per questa ragione abbiamo deciso di utilizzare il metodo di rotazione Varimax, in quanto i risultati ottenuti con gli altri due metodi E q u i m a x e Q u a r t i m a x n o n c i p e r m e t t e va n o u n a b u o n a interpretazione dell’output. Rotated Component Matrixa Component 1 2 3 4 5 Colore_imp ,855 Aroma_imp ,832 ,198 ,214 Funzioni_imp ,561 ,402 ,416 Sicurezza_imp ,777 ,242 -,198 Materiale_imp ,208 ,712 -,121 ,321 Spessore_imp -,114 ,646 ,136 ,264 ,197 Notorietà_imp ,903 Pubblicità_imp ,262 ,284 ,704 Pacchetto_imp ,293 ,492 ,260 ,178 Dimensioni_imp ,112 ,854 Forma_imp ,355 ,195 ,638 Lubrificazione_imp -,163 ,340 ,177 ,776 QP_imp ,239 ,345 -,210 ,638 Extraction Method: Principal Component Analysis. Rotation Method: Varimax with Kaiser Normalization. a. Rotation converged in 8 iterations. Una volta stabilito il numero di componenti, ed il criterio di rotazione abbiamo ottenuto questa tabella che mostra le correlazioni tra le variabili originarie e le componenti individuate. 27
  • 29. Ciascuna variabile viene associata al fattore col quale possiede la correlazione più elevata. Il fattore viene quindi interpretato considerando le variabili ad esso associate. Passiamo adesso all’analisi dei risultati ottenuti con la factor analysis: Il primo componente risulta particolarmente correlato a colore, aroma e funzioni specifiche, e per questo lo abbiamo definito con il nome “caratteristiche tangibili”. Il secondo componente è molto correlato con sicurezza, materiale e spessore e per questo abbiamo deciso di chiamarlo “caratteristiche intrinseche”. Al terzo componente risultano correlate notorietà, pubblicità e pacchetto che abbiamo definito come “riconoscibilità esterna”. Correlate al quarto componente sono risultate dimensioni e forma che abbiamo definito come “caratteristiche anatomiche”. Al quinto componente per esclusione sono risultate correlate le ultime due caratteristiche, lubrificazione e rapporto qualità/prezzo, e dunque abbiamo deciso di definirlo come “rapporto lubrificazione/prezzo”. 28
  • 30. Regressione E’ stata effettuata un’analisi di regressione per capire quale fosse l’impatto dei driver di soddisfazione per i consumatori di p r e s e r va t i v i . L e va r i a b i l i s o n o s t a t e selezionate per passi (Stepwise). Inizialmente abbiamo provato ad analizzare tutte le variabili di soddisfazione presentate nel nostro questionario (notorietà, lubrificazione, aroma, colore, dimensioni, pacchetto, funzioni, spessore, materiale, rapporto qualità/prezzo, sicurezza, pubblicità, forma). 29
  • 31. Tuttavia procedendo in questa maniera ci risultavano dei coefficienti beta negativi per il quinto item. Per ovviare il problema abbiamo analizzato la correlazione di ciascuna variabile rispetto tutte le altre. Andando per tentativi, pur tenendo conto di quanto ci mostrava la tabella di correlazione tra le variabili, abbiamo escluso alcuni driver di soddisfazione dall’elenco delle variabili indipendenti. Ad un primo momento abbiamo escluso le sole variabili “funzioni” e “sicurezza”. Per l’ultimo, invece, oltre a “funzioni” e “sicurezza” abbiamo escluso anche la variabile “aroma”. Di seguito la tabella defintiva con i coefficienti beta: 30
  • 32. Il quarto modello della nostra ultima analisi di regressione è quello che presenta un R-quadro maggiore, quindi il più significativo. Model Summary Model R R Square Adjusted R Square Std. Error of the Estimate 1 ,493a ,243 ,240 ,877 2 ,605b ,366 ,361 ,804 3 ,633c ,401 ,393 ,784 4 ,641d ,411 ,401 ,779 Trasformando i valori dei coefficienti beta in peso percentuale emerge come il driver relativo alla sicurezza ha l’impatto maggiore sulla soddisfazione globale (41,25%). R QUADRO 0,411 COEFFICIENTI % Sicurezza_sod ,373 41,25% Pacchetto_sod ,240 26,55% Forma_sod ,168 18,58% Pubblicità_sod ,123 13,62% ,903 100,00% 31
  • 33. Nonostante quindi la diffusa differenziazione di prodotti presente nel mercato (Durex ad esempio offre ben 12 modelli di preservativi differenti) per il campione considerato ciò che soddisfa maggiormente è la sicurezza, ovvero l’efficacia del contraccettivo e la sua funzione di prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. 32
  • 34. Cluster Analysis La seconda tecnica di analisi multivariata che abbiamo deciso di utilizzare è la cluster analysis. Questa è una tecnica di classificazione automatica in gruppi omogenei internamente e disomogenei esternamente, nel marketing viene usata per prendere decisioni sia strategiche che operative, relative all’analisi di segmentazione e studio del comportamento della clientela, allo sviluppo e nella ricerca di opportunità per potenziali nuovi prodotti e alla scelta di aree-test di mercato. Nel procedimento di realizzazione dell’analisi, si deve procedere per tentativi, in quanto il numero di cluster viene stabilito e priori, e un aspetto da tenere in considerazione è la numerosità delle osservazioni in ciascun cluster, perché deve essere preferibilmente omogenea o comunque non inferiore a un limite che definisce la significatività operativa del cluster. La presenza di cluster formati da un numero ridottissimo di unità potrebbe segnalare la presenza di dati atipici (outlier) che andrebbero eliminati prima di lanciare la procedura o comunque trattai separatamente. Iniziando l’analisi abbiamo deciso di provare con 3 cluster, scelta che si è rivelata non adatta per due ragioni. La prima riguarda la numerosità dei cluster, in quanto al primo tenatativo avevamo un cluster con solo 4 osservazioni e quindi di scarsa importanza per la nostra analisi. Questo problema era però risolvibile applicando dei 33
  • 35. filtri al database dei dati in modo da eliminare quelle osservazioni che rappresentano degli outlier. Il un secondo tentativo, questa volta con l’applicazione del filtro, ci ha però fornito un output poco significativo, perché il livello di significatività del test F, della componente “caratteristiche anatomiche” era superiore al 5%, quindi non significativo. In questo caso la numerosità di osservazioni per ogni cluster era soddisfacente, non avendo nessun cluster con un numero di osservazioni ridotto. Cluster Error Mean Square df Mean Square df F Sig. Caratteristiche tangibili 63,105 2 ,450 249 140,325 ,000 Caratteristiche intrinseche 6,889 2 ,718 249 9,594 ,000 Riconoscibilità esterna 29,447 2 ,683 249 43,118 ,000 Caratteristiche anatomiche 2,019 2 ,916 249 2,203 ,113 Rapporto lubrificazione/ 58,884 2 ,518 249 113,676 ,000 prezzo The F tests should be used only for descriptive purposes because the clusters have been chosen to maximize the differences among cases in different clusters. The observed significance levels are not corrected for this and thus cannot be interpreted as tests of the hypothesis that the cluster means are equal. Al secondo tentativo dunque abbiamo deciso di provare con 4 cluster. Questa volta l’analisi ci ha fornito dei dati di output accettabili. Il numero di osservazioni presenti in ogni cluster è considerevole, e ci consente una buona analisi dei dati raccolti. Anche i valori che il test F rappresenta indicano una significatività elevata, e questo rafforza la bontà della nostra scelta. Una 34
  • 36. soluzione di cluster analysis è accettabile quando tutte le variabili mostrano un test F significativo. Aumentando il numero di cluster, la significatività migliora globalmente (non necessariamente per una variabile specifica). Se, nonostante l’aumento del numero dei cluster, il livello di significatività di una singola variabile non migliora, è possibile che tale variabile sia in realtà tendenzialmente omogenea nei suoi valori su tutto il campione; pertanto è preferibile eliminarla dalla procedura di clusterizzazione. Particolare attenzione deve essere posta sulla significatività delle variabili giudicate più importanti per la segmentazione dal punto di vista del marketing. ANOVA Cluster Error Mean Square df Mean Square df F Sig. Caratteristiche tangibili 27,754 3 ,625 248 44,426 ,000 Caratteristiche 21,294 3 ,519 248 41,039 ,000 intrinseche Riconoscibilità esterna 39,484 3 ,446 248 88,619 ,000 Caratteristiche 14,584 3 ,760 248 19,194 ,000 anatomiche Rapporto lubrificazione/ 36,359 3 ,555 248 65,494 ,000 prezzo The F tests should be used only for descriptive purposes because the clusters have been chosen to maximize the differences among cases in different clusters. The observed significance levels are not corrected for this and thus cannot be interpreted as tests of the hypothesis that the cluster means are equal. La tabella che segue è utile per individuare le caratteristiche dei cluster rispetto alle variabili considerate e per giudicare l’interpretabilità dei cluster stessi per le decisioni di marketing. 35
  • 37. Final Cluster Centers Cluster 1 2 3 4 Caratteristiche tangibili -,50273 -,51776 -,58747 ,60357 Caratteristiche ,60341 -,01579 -,72500 ,35369 intrinseche Riconoscibilità esterna -1,52239 ,19080 ,48721 ,27801 Caratteristiche -,18620 ,32941 -,66221 ,29157 anatomiche Rapporto lubrificazione/ ,01829 -1,86113 ,33121 ,20200 prezzo Passiamo ad analizzare i singoli cluster per individuarne le caratteristiche. Le persone che sono inserite nel primo cluster sono caratterizzate dall’assegnare un’importanza abbastanza elevata alle caratteristiche intrinseche e invece sono decisamente poco attratte dalla riconoscibilità esterna. Il secondo cluster è caratterizzato da un interesse per le caratteristiche anatomiche e da un quasi disinteresse per il rapporto lubrificazione/prezzo. Gli intervistati che sono stati inseriti nel terzo cluster dimostrano un elevato interesse per la riconoscibilità esterna del prodotto, mentre chi è stato inserito nel quarto cluster ha manifestato un interesse per tutte le caratteristiche, anche se un interesse leggermente più spiccato è stato notato per le caratteristiche tangibili. La tabella mostrata sopra può essere opportunamente sintetizzata lavorando sull’ordinamento dei cluster per ciascun fattore (ranking per riga) e leggendo in seguito la tabella per colonna, cioè per ciascun cluster. 36
  • 38. Cluster  1 Cluster  2 Cluster  3 Cluster  4 Caratteristiche  tangibili 4 3 2 1 Caratteristiche   1 4 3 2 intrinseche Riconoscibilità  esterna 4 3 1 2 Caratteristiche   3 1 4 2 anatomiche Rapporto  lubri9icazione/ 3 4 1 2 prezzo A seguito dell’interpretazione dei dati ci è sembrato utile per una più facile comprensione dei risultati, dare un nome ai cluster. Il primo cluster lo abbiamo chiamato i “PRUDENTI”, per l’importanza che attribuiscono alle caratteristiche intrinseche, come sicurezza, materiale e spessore. Il nome che abbiamo attribuito al secondo cluster è i “MAXI”, per la grande importanza attribuita alle caratteristiche che avevamo definito come anatomiche e che sono forma e dimensione. Per il terzo cluster caratterizzato per l’importanza data alla riconoscibilità esterna del prodotto, che racchiude le caratteristiche di notorietà della marca, pubblicità e pacchetto, abbiamo scelto il nome di “STILOSI”. Abbiamo deciso di chiamare il quarto cluster “COMPLETE”, data la notevole importanza data tutte le caratteristiche. 37