1. Città di Torino Divisione Servizi Educativi- Settore Servizi per l’Infanzia
Da “Bambini” n°2 /1986 ”Archivio “Bambini”
Le componenti motorie
del grafismo-scrittura
Nella produzione di segni grafici vengono attivati movimenti diversi, dei
quali è importante conoscere le fasi di affinamento e di coordinazione in
età infantile;
per il bambino, infatti, il primo confronto con l'alfabeto sarà
uno scontro se in precedenza non avrà correttamente .
conquistato questa serie di tappe evolutive
di Luigi Anolli e Luisella Iuliani
superiore dal corpo e per sostenere la
testa.
La scrittura è resa possibile dalla
coordinazione delle diverse articola-
zioni: le spalle, il gomito, il polso, le
dita. La presenza di contrazioni a li-
vello di una di queste articolazioni può
compromettere la fluidità del segno
grafico e l'armonia del movimento.
I movimenti di progressione e i
movimenti di iscrizione
I movimenti di progressione sono
quelli che assicurano lo spostamento
della penna lungo la linea orizzontale
della carta, procedendo nella direzione
sinistra-destra nella convenzione
grafica occidentale. Essi dipendono
dalla rotazione dell'avambraccio
intorno al gomito e da quella, leggera,
della mano intorno al polso.
La cosiddetta "grande progressio-
ne" concerne i movimenti del braccio e
dell'avambraccio e le articolazioni
della spalla e del gomito: gli
spostamenti del gomito dipendono, a
loro volta, dall'articolazione della
spalla, i cui muscoli mettono il braccio
in movimento. Fra i 4 e i 7 anni il
gomito rimane appoggiato sul tavolo e
presenta dei movimenti irregolari
caratteristici, a zig-zag. La tendenza
del gomito a spostarsi sempre più
verso il bordo anteriore del ta-
volo (fino ad uscirne) è in relazione al
progressivo raddrizzamento tonico
della postura. Inizialmente la grande
progressione è rigida e a scatti, e dà
origine ad un tracciato pesante. La
rotazione dell'avambraccio intorno al
gomito compare infatti solo verso i 7
anni, in quanto richiede non solo che il
movimento del braccio sia dissociato
da quello,del tronco, ma pure che il
movimento dell'avambraccio sia
dissociato da quello del braccio.
La 'piccola progressione" concerne
invece i movimenti di iscrizione,
che concorrono a tracciare il disegno
delle diverse lettere. Si tratta di mo-
vimenti più fini a livello distale di
mano, polso e dita, che si affinano
notevolmente fra i 5 e gli 8 anni. Fino
a che i movimenti di iscrizione im-
pegnano tutta l'attenzione e l'energia
del bambino, la scrittura non
puòessere sciolta e distesa, ma se
questi movimenti non sono stati ben
imparati può svilupparsi una
progressione poco leggibile.
Ai fini di una corretta esecuzione di
questi movimenti è indispensabile
l'immobilità del tronco, che impedisce
che il corpo segua il movimento di
progressione del braccio rendendo il
gesto più lento e poco economico.
Questa immobilità viene raggiunta
progressivamente in seguito a
numerosi esercizi grafici.
Quando un bambino presenta delle
difficoltà nell' apprendimento della
scrittura, o comunque un grafismo
inadeguato alla sua età cronologica,
spesso si attribuisce la causa di queste
difficoltà ad un carente sviluppo
intellettivo. Le ricerche più recenti
sull'argomento mostrano però che, per
buona parte di questi casi, la causa è da
ricercarsi altrove, e in primo luogo
nella disorganizzazione e nelle cattive
abitudini motorie.
Per questo motivo appare indi-
spensabile analizzare quali sono i
movimenti implicati nell'esecuzione
del grafismo, al fine di riuscire ad in-
dirizzare correttamente quei bambini
che ne avessero bisogno, nonché di
"inventare" e proporre giochi di
pregrafismo idonei a fare interiorizzare
tali movimenti.
Innanzitutto è importante tener
presente che la postura ideale preve-
de che il bambino sia seduto di fronte
ad un tavolo che raggiunga il livello
dei suoi gomiti, con il corpo diritto o
leggermente in avanti e la testa che
segue il prolungamento del corpo.
Questa postura richiede un buon
controllo del tronco e del capo: il capo
deve essere ad una certa distanza
dal foglio per permettere di visualiz-
zare bene l'insieme, il tronco deve es-
sere staccato dal bordo del tavolo per
permettere la dissociazione dell'arto
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Prensione dello strumento
grafico, postura della mano
Quando il bambino comincia a
produrre le prime tracce grafiche ha
già raggiunto nel suo sviluppo motorio
una modalità di prensione analoga a
quella dell'adulto. Tuttavia, di fronte a
questa nuova attività, ripercorre le fasi
che aveva precedentemente
attraversato per giungere a tale
modalità, in modo da poter riag-
giustare ed adattare la sua prensione
allo strumento grafico. È molto
importante ricordare quali sono queste
fasi, perché può accadere che un
bambino si fermi ad una di esse nella
prensione dello strumento grafico, e
produca di conseguenza un grafismo
immaturo.
La maturazione della prensione
avviene fra i 5 e i 6 mesi di vita e la
fine del primo anno, e progredisce in
senso orizzontale dal bordo esteriore
della mano al pollice, in senso lon-
gitudinale dal palmo alla punta delle
dita. La prima modalità di prensione è
cubito-palmare e avviene tra il
mignolo e il bordo esteriore della
mano; la prensione palmare avviene
invece fra l'anulare o il medio e il
palmo; con la prensione radio-pal-
mare l'oggetto si sposta verso la pinza
pollice-indice. Questa costituisce
l'ultima fase della prensione, il cui li-
vello massimo è raggiunto quando
l'oggetto viene preso fra i polpastrelli
del pollice e dell'indice senza l'aiuto
delle altre dita. La prensione dello
strumento grafico progredisce da una
prensione a pugno di tipo palmare, a
una prensione sempre a pugno ma di
tipo digitale, fino ad arrivare alla
prensione corretta. Nella prensione a
pugno di tipo digitale le dita sono in
estensione; gradualmente vengono
flesse per permettere i movimenti di
iscrizione. La corretta posizione delle
dita è la seguente: il pollice e l'indice
tengono lo strumento, il medio lo
sostiene, l'anulare e il mignolo
assicurano il contatto con il piano del
foglio.
La postura della mano rispetto al
foglio è anch'essa fondamentale per
garantire una corretta successione
dei movimenti di progressione e di
iscrizione, ed è determinata dal grado
di rotazione del polso: la mano è in
pronazione quando il polso è ruotato
verso l'interno, in supinazione quando
esso è ruotato verso l'esterno.
Entrambe queste posture impediscono
un normale movimento della mano e
portano ad alterare il segno grafico: è
necessario che si stabilisca un giusto
equilibrio fra questi due estremi.
Una volta che la mano si è stabi-
lizzata fra la pronazione e la supina-
zione, esistono due grandi classi di
posture per la scrittura: la prima
comprende una posizione della ma
no al di sotto della linea di scrittura,
con lo strumento inclinato in modo da
puntare verso l'alto della pagina
formando rispetto al piano del foglio
un angolo di circa 45°; la seconda
comprende una posizione della mano
a gancio, al di sopra della linea di
scrittura con lo strumento che punta
verso il basso della pagina. La postura
a gancio è particolarmente
riscontrabile nei soggetti mancini, le
cui difficoltà nella scrittura spesso di-
pendono da fattori motori, in quanto
questa postura permette loro di vedere
la scrittura che avanza.
La coordinazione
oculo-manuale
Affinché sia possibile la realizzazione
di un grafismo fluido e controllato è
indispensabile, oltre alla coor-
dinazione dei diversi segmenti del-
l'arto superiore e della mano, anche la
coordinazione fra i movimenti degli
occhi e quelli della mano.
La coordinazione oculo-manuale si
sviluppa molto precocemente: già nel
neonato è riscontrabile un'attenzione
convergente dell'occhio e della mano
verso l'oggetto, che è il fondamento di
tale coordinazione.
Una delle tappe più significative del
suo sviluppo è l'emergenza del rag-
giungimento guidato o l'abilità di
modificare l'attività in seguito ad
un'informazione visiva, verso i 5 me-
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servare il grado di flessibilità del pol-
so, la coordinazione oculo-manuale, la
qualità del tratto che non deve essere
angoloso o spezzato; infine l'e-
secuzione dei gabbiani permette di
osservare i movimenti di iscrizione a
livello digitale. Sempre nel corso di
questo esercizio è possibile l'osserva-
zione della prensione dello strumento
grafico e della postura della mano e
l'osservazione della postura del corpo.
Una corretta postura del corpo richiede
che l'asse corporeo sia situato in
corrispondenza della metà della
lavagna o del foglio; è il braccio che si
sposta per poter occupare l'intero
spazio grafico.
Questo strumento di verifica, ap-
plicabile ai bambini di 5 anni e oltre, è
di facile somministrazione, non
richiede l'uso di particolare materiale,
è breve e quindi non affatica i bambini,
permette inoltre una notevole quantità
di osservazioni. Per queste sue
caratteristiche, sembra essere
particolarmente indicato per una
verifica iniziale delle componenti
motori e del grafismo infantile.
si e mezzo. La frequenza di questi
comportamenti si accentua verso i 7
mesi.
Il perferzionamento progressivo
della coordinazione oculo-manuale
gioca un ruolo fondamentale nella
genesi del controllo dell'attività gra-
fica. Un primo livello di organizza-
zione di tale coordinazione, presente
verso i 2 anni e mezzo, rende possibile
la guida della mano verso un tracciato
già prodotto. In seguito compare la
capacità di guidare la mano da un
tracciato all'altro, entrambi prodotti
anteriormente. Fra i 3 e i 4 anni la
progressiva organizzazione dei
rapporti occhio-mano permette al
bambino di tener conto dei margini del
foglio: questo passaggio segna
l'anticipazione visiva dell'atto grafico,
cui corrisponde un perfezionamento
sul piano motorio. Infatti il controllo
dell'attività grafica richiede, oltre al
controllo visivo, il controllo del
movimento, indispensabile per
l'esecuzione di qualsiasi attività che
vada al di là dello scarabocchio.
Un rapido strumento
di verifica
Ai fini di verificare la qualità del
segno grafico infantile, ponendo una
particolare attenzione alle componenti
motorie ed alle coordinazioni che ne
stanno alla base, è possibile utilizzare
un esercizio-gioco che fornisce tutti gli
elementi da valutare. Si può proporlo
in classe e può essere eseguito sia alla
lavagna sia al banco su fogli di carta
molto grandi. La richiesta consiste nel
far disegnare, sempre con lo stesso
strumento (un pennarello, ad esempio),
un arcobaleno senza staccare mai la
matita dal foglio; sei o sette linee
ondulate che rappresentano le onde del
mare; una serie di gabbiani che volano
sul mare (cfr. figura a pagina 19).
L'esecuzione dell'arcobaleno per-
mette di osservare il movimento di
grande progressione del braccio e la
capacità o meno di dissociare questo
movimento da quello del corpo; l'e-
secuzione delle onde permette di os-
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