This document discusses sports facilities such as a stadium, community swimming pool, and sports hall that could provide opportunities for the local community to participate in sports and recreation activities. It mentions Vasco Zappelli, who may be involved with these sports facilities. The sports hall is referenced twice, indicating it is a key facility being proposed or discussed.
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This document lists various landmarks and attractions in a town, including schools, a clock, pinewood, an open-air market, shops, a cinema, Museum Blanck, Mazzini square, a train station, municipality building, a statue of the Virgin Mary, and hotels.
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Lorenzo Tersi - Il vino: esaltare il passato per guardare al futuroMasterBrandManagement
Slide presentate all’evento “Déjà vu – Economie e culture della citazione” del 14 novembre 2014 organizzato dal Master IED in Brand Management.
Lorenzo Tersi, consulente d’impresa, opera nel settore wine&food ed è fondatore della LT Wine&Food Advisory. Nel 2013 è stato vincitore del premio “Sua Eccellenza Italia”, istituito dal Gambero Rosso. Tra i suoi principali clienti annovera il Consorzio Vino Chianti, Feudi di San Gregorio, l’imprenditore Andrea Formilli Fendi e il Gruppo Santa Margherita, oltre ad aver guidato progetti di marketing strategico per diverse aziende e organizzazioni. Ricopre inoltre il ruolo di Advisor Unico del fondo d’investimento Torre SGR (Fortress – Unicredit) nel management del Fondo Vigneto Italia. In una fase economica e culturale in cui il settore del vino è attraversato da numerose e importanti trasformazioni, i soggetti del comparto che vogliono cogliere le nuove opportunità offerte dai mercati hanno l’esigenza di adeguarsi e innovare. In questo contesto si inserisce l’attività di LT Wine&Food Advisory, società operante nel panorama nazionale e internazionale con il principale scopo di fornire supporto strategico agli imprenditori italiani del vino.
• Senior. Gli over 65 rappresentano ormai uno dei target più corteggiati dai brand. Diverse le ragioni: dalla disponibilità economica, al tempo libero, alla rilevanza quantitativa. E aumentano le aziende che li eleggono a destinatari privilegiati, dedicando loro prodotti e campagne di comunicazione. A pag. 9
• Trendfood. Si conferma l’attenzione degli italiani per il cibo sano e biologico, il cui consumo, nonostante la crisi, registra un aumento significativo. E cresce anche il trend “della rinuncia”, con vegetarianesimo, veganesimo e crudismo in testa. C’è anche una new entry: il cibo etnico. A pag. 6
• Baratto. Nell’era della sharing economy, le persone riprendono a scambiarsi di tutto. Ma la transizione oggi avviene sul web, attraverso appositi siti e piattaforme online che avvicinano la domanda all’offerta. E si baratta di tutto, da vestiti a servizi, fino alle strutture ricettive. A pag.6
• Branding. Uno studio TNS sfata la convinzione diffusa secondo cui la tecnologia stia trasformando il mondo in un villaggio globale. I brand vincenti, all’opposto, si rivelano essere quelli attenti alle culture locali e in grado di plasmare la propria comunicazione a seconda dei target e Paesi di riferimento. A pag. 7
• Big Data. Preziosi alleati o “spie”? Il loro impiego è sempre più diffuso e, per certe industrie, determinante. Come per Salute e Big Pharma, che ricorrono ad App e piattaforme digitali per la gestione dei dati sanitari. Non mancano dei casi in cui la condivisione si rivela però invasiva: le smart cities per esempio potrebbero arrivare perfino a “sapere troppo” sui loro abitanti. A pag. 8
Portiamo la cultura della cucina italiana nel mondo, il cibo delle aziende che lavorano per offrire prodotti sani e di qualità nel mondo. Più di 1.000 prodotti originali italiani, freschi, freschissimi, per la spesa settimanale all'estero.Qualità non a prezzi di lusso.
Giornata mondiale dell'alimentazione_16 ottobre 2016Gregorio Fogliani
In occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione (16 ottobre 2016), il focus di diverse testate sul progetto Pasto Buono lanciato e sostenuto da QUI Foundation Onlus per combattere gli sprechi alimentari.
Campagna di AGICES rivolta a cittadini e istituzioni (Comuni, Province, Regioni) per orientare le comunità locali verso gli acquisti di prodotti equosolidali.
The document discusses various aspects of the sea and port of Viareggio, Italy including beaches, shipyards, docks, port authorities, and a channel. It also lists several Italian names.
2. Che cosa è il commercio equo solidale
• Il commercio equo e solidale vuole essere un aiuto a dare un
senso al gesto della spesa quotidiana, solo apparentemente
poco importante, vuole aiutare a ricordare che dietro ad un
prodotto c'è la storia (e la vita) di persone che lavorano per la
realizzazione di quel prodotto, il commercio equo e solidale
mira a creare un mercato per le merci del Sud del mondo
prodotte e commercializzate in modo più equo.
3. Gli scopi del FTO
• Uno degli scopi principali di ogni FTO è la
riduzione della povertà tramite nuove forme
di commercio. Ogni FTO garantisce supporto ai
produttori economicamente
svantaggiati, siano essi indipendenti, business
familiari, associazioni o cooperative.
4. LE COOPERATIVE
• Le botteghe solidali sono circa seicento in tutta Italia e sono concentrate
prevalentemente nel nord-ovest e nel nord-est, rispettivamente il 38% e il 22,6%
del totale.
Sono specializzate (40% del totale) in prodotti artigianali di fascia medio-alta
provenienti da più di cinquanta paesi del sud del mondo. Il 52,2% delle botteghe
ha lo status di associazione mentre il 24% sono cooperative. Da notare che l'88% di
esse si trova nelle grandi città. Le persone coinvolte nelle botteghe tra
dipendenti, volontari, soci e cooperative sono sessantamila.
I prodotti del commercio equo, specialmente quelli alimentari, si trovano in molte
catene della grande distribuzione come Coop
Italia, Crai, Auchan, Lidl, Esselunga, Conad
5. LE PERCENTUALI
•
La vendita di riso equo solidale ha avuto un incremento del 190% tra il
2004 e il 2005. Hanno aumenti di vendita ragguardevoli anche caffè
(+8%), tè (+11%), banane (+20%) e zucchero (+50%). Percentuali
incoraggianti che però vanno controbilanciate con i dati in valore
assoluto, poco edificanti se confrontati a livello europeo: ad es. in Gran
Bretagna nel 2005 sono arrivate 3300 tonnellate di caffè equo
solidale, mentre in Italia solo 223.
6. I PRODOTTI EQUO SOLIDALI IN ITALIA
• I punti vendita che trattano prodotti equosolidali in Italia sono
più di cinquemila.
La Regione Liguria ha emanato una legge regionale per il
sostegno e la diffusione del commercio equo e solidale.
Sempre nel 2005 le botteghe del mondo,a fronte di un
mercato in continua espansione, sono in leggera perdita (pari
a 121 000 euro): 54,51 milioni di euro i costi, 54,39 milioni di
euro i ricavi.