Reference slides (ITA) for the fourth conference of the cicle "Ad Ali Spiegate", held in Monza, Milan, Italy on March 20th, 2015.
Check out the video on YouTube:
https://www.youtube.com/watch?v=mQvotum0OHc
Da sempre la simmetria ha giocato un ruolo fondamentale nello svilppo dei fenomeni naturali e nel modo in cui l'uomo li descrive. Molti corpi che ci circondano sono simmetrici, cioè non cambiano sotto una certa trasformazione geometrica, come una traslazione, una riflessione, una rotazione. Ad esempio il corpo umano e molti degli organismi superiori possiedono una simmetria bilaterale mentre i fiocchi di neve ed le sostanze cristalline come il diamante possiedono simmetrie di rotazione. L'uomo ha da sempre percepito la bellezza della simmetria e ne ha ripetuto le forme nell'arte, nell'architettura, nella musica. Fin dai tempi antichi la filosofia e la scienza hanno riconosciuto nella simmetria un elemento essenziale per la descrizione dei fenomeni naturali, fino a diventare, con Galileo prima e Einstein successivamente, base fondante della nostra comprensione della realtà, principio fondamentale piuttosto che conseguenza accidentale. L'invarianza perde in questo caso la caratteristica meramente geometrica, e si estende a descrivere l'equivalenza di differenti sistemi di riferimento per quanto riguarda la descrizione dei fenomeni naturale. Galileo la usa per dedurre l'impossibilità di dimostrare che la terra è al centro dell'universo; Einstein, per rivoluzionare la nostra concezione del mondo con la sua teoria della relatività. Ma forse il significato più profondo dell'invarianza viene reso esplicito da Emmy Noether, che dimostra come ad ogni simmetria corrisponda direttamente una quantità conservata, cioè che non varia nel tempo. In fondo le leggi fisiche che conosciamo derivano in qualche modo da un principio di simmetria.
In questa conferenza, destinata ad un pubblico di non specialisti curiosi di scienza, percorrerò a grandi passi la storia della simmetria, dalle sue realizzazioni nella natura, nell'architettura, e nella musica, al suo ruolo come principio ispiratore dello sviluppo scientifico, e come base fondante della nostra descrizione moderna del mondo fisico.
Da sempre la simmetria ha giocato un ruolo fondamentale nello svilppo dei fenomeni naturali e nel modo in cui l'uomo li descrive. Molti corpi che ci circondano sono simmetrici, cioè non cambiano sotto una certa trasformazione geometrica, come una traslazione, una riflessione, una rotazione. Ad esempio il corpo umano e molti degli organismi superiori possiedono una simmetria bilaterale mentre i fiocchi di neve ed le sostanze cristalline come il diamante possiedono simmetrie di rotazione. L'uomo ha da sempre percepito la bellezza della simmetria e ne ha ripetuto le forme nell'arte, nell'architettura, nella musica. Fin dai tempi antichi la filosofia e la scienza hanno riconosciuto nella simmetria un elemento essenziale per la descrizione dei fenomeni naturali, fino a diventare, con Galileo prima e Einstein successivamente, base fondante della nostra comprensione della realtà, principio fondamentale piuttosto che conseguenza accidentale. L'invarianza perde in questo caso la caratteristica meramente geometrica, e si estende a descrivere l'equivalenza di differenti sistemi di riferimento per quanto riguarda la descrizione dei fenomeni naturale. Galileo la usa per dedurre l'impossibilità di dimostrare che la terra è al centro dell'universo; Einstein, per rivoluzionare la nostra concezione del mondo con la sua teoria della relatività. Ma forse il significato più profondo dell'invarianza viene reso esplicito da Emmy Noether, che dimostra come ad ogni simmetria corrisponda direttamente una quantità conservata, cioè che non varia nel tempo. In fondo le leggi fisiche che conosciamo derivano in qualche modo da un principio di simmetria.
In questa conferenza, destinata ad un pubblico di non specialisti curiosi di scienza, percorrerò a grandi passi la storia della simmetria, dalle sue realizzazioni nella natura, nell'architettura, e nella musica, al suo ruolo come principio ispiratore dello sviluppo scientifico, e come base fondante della nostra descrizione moderna del mondo fisico.
Ippoliti, E. Finanzimenti e ricerca. "La scoperta scientifica. Metodi e polit...Logic & Knowledge
Funding & Research
room x – villa mirafiori – via Carlo Fea 2 – rome
20 May 2015 – 15:30-18:00
Science & Philosophy Colloquia
ROARS – Returns On Academic ReSearch
WEB: HTTP://WEB.UNIROMA1.IT/LOGIC/S&P
Gillies D. Funding & Research: "random choice vs peer review"Logic & Knowledge
room x – villa mirafiori – via Carlo Fea 2 – rome
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Da sempre la simmetria ha giocato un ruolo fondamentale nello svilppo dei fenomeni naturali e nel modo in cui l'uomo li descrive. Molti corpi che ci circondano sono simmetrici, cioè non cambiano sotto una certa trasformazione geometrica, come una traslazione, una riflessione, una rotazione. Ad esempio il corpo umano e molti degli organismi superiori possiedono una simmetria bilaterale mentre i fiocchi di neve ed le sostanze cristalline come il diamante possiedono simmetrie di rotazione. L'uomo ha da sempre percepito la bellezza della simmetria e ne ha ripetuto le forme nell'arte, nell'architettura, nella musica. Fin dai tempi antichi la filosofia e la scienza hanno riconosciuto nella simmetria un elemento essenziale per la descrizione dei fenomeni naturali, fino a diventare, con Galileo prima e Einstein successivamente, base fondante della nostra comprensione della realtà, principio fondamentale piuttosto che conseguenza accidentale. L'invarianza perde in questo caso la caratteristica meramente geometrica, e si estende a descrivere l'equivalenza di differenti sistemi di riferimento per quanto riguarda la descrizione dei fenomeni naturale. Galileo la usa per dedurre l'impossibilità di dimostrare che la terra è al centro dell'universo; Einstein, per rivoluzionare la nostra concezione del mondo con la sua teoria della relatività. Ma forse il significato più profondo dell'invarianza viene reso esplicito da Emmy Noether, che dimostra come ad ogni simmetria corrisponda direttamente una quantità conservata, cioè che non varia nel tempo. In fondo le leggi fisiche che conosciamo derivano in qualche modo da un principio di simmetria.
In questa conferenza, destinata ad un pubblico di non specialisti curiosi di scienza, percorrerò a grandi passi la storia della simmetria, dalle sue realizzazioni nella natura, nell'architettura, e nella musica, al suo ruolo come principio ispiratore dello sviluppo scientifico, e come base fondante della nostra descrizione moderna del mondo fisico.
Da sempre la simmetria ha giocato un ruolo fondamentale nello svilppo dei fenomeni naturali e nel modo in cui l'uomo li descrive. Molti corpi che ci circondano sono simmetrici, cioè non cambiano sotto una certa trasformazione geometrica, come una traslazione, una riflessione, una rotazione. Ad esempio il corpo umano e molti degli organismi superiori possiedono una simmetria bilaterale mentre i fiocchi di neve ed le sostanze cristalline come il diamante possiedono simmetrie di rotazione. L'uomo ha da sempre percepito la bellezza della simmetria e ne ha ripetuto le forme nell'arte, nell'architettura, nella musica. Fin dai tempi antichi la filosofia e la scienza hanno riconosciuto nella simmetria un elemento essenziale per la descrizione dei fenomeni naturali, fino a diventare, con Galileo prima e Einstein successivamente, base fondante della nostra comprensione della realtà, principio fondamentale piuttosto che conseguenza accidentale. L'invarianza perde in questo caso la caratteristica meramente geometrica, e si estende a descrivere l'equivalenza di differenti sistemi di riferimento per quanto riguarda la descrizione dei fenomeni naturale. Galileo la usa per dedurre l'impossibilità di dimostrare che la terra è al centro dell'universo; Einstein, per rivoluzionare la nostra concezione del mondo con la sua teoria della relatività. Ma forse il significato più profondo dell'invarianza viene reso esplicito da Emmy Noether, che dimostra come ad ogni simmetria corrisponda direttamente una quantità conservata, cioè che non varia nel tempo. In fondo le leggi fisiche che conosciamo derivano in qualche modo da un principio di simmetria.
In questa conferenza, destinata ad un pubblico di non specialisti curiosi di scienza, percorrerò a grandi passi la storia della simmetria, dalle sue realizzazioni nella natura, nell'architettura, e nella musica, al suo ruolo come principio ispiratore dello sviluppo scientifico, e come base fondante della nostra descrizione moderna del mondo fisico.
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Ping Chen (China Center for Economic Research), Mathematical Representation i...Logic & Knowledge
Ping Chen (China Center for Economic Research), Mathematical Representation in Economics and Finance: Empirical Relevance and Philosophical Preference
Villa MIrafiori, Via Carlo Fea 2, Roma
12-13 June 2014, Room V
Alex Preda (UCL), Finance as a boundary science. What can social scientists b...Logic & Knowledge
Alex Preda (UCL), Finance as a boundary science. What can social scientists bring to the table?
Villa MIrafiori, Via Carlo Fea 2, Roma
12-13 June 2014, Room V
Juan Pablo Pardo-Guerra, Synthetic Markets and the Design of Economic Institu...Logic & Knowledge
Juan Pablo Pardo-Guerra (LSE), Synthetic Markets and the Design of Economic Institutions
Finance, Mathematics & Philosophy, Workshop, Rome
12-13 June 2014
Villa Mirafiori, room V
Teo Muccigrosso Intervento Stage Finanza, Matematica e FilosofiaLogic & Knowledge
Stage Scienza e Realtà 2013-14
Il ruolo del rating nei mercati finanziari
In un mercato efficiente le informazioni sono complete ed esaustive e sono veicolate senza asimmetria tra gli operatori. In teoria, quindi, non vi sarebbe alcun bisogno dell’esistenza di organi atti a valutare la rischiosità di titoli pubblici o privati in relazione alle prospettive di investimento.
Nella realtà è però ben noto che l’efficienza dei mercati è solo uno stato a cui si cerca di tendere.
Fenomeni quali l’asimmetria informativa, l’azzardo morale, la selezione avversa e l’esternalità sono insiti nei mercati e tanto basta a giustificare la nascita delle agenzie di rating, anche se la loro presenza non è comunque sufficiente a far coincidere – neppure asintoticamente – l’efficienza teorica dalla situazione di efficienza reale. Di conseguenza i mercati risentono delle informazioni che le agenzie diffondono. Il rating è un metodo a risposta probabilistica che informa sul rischio, e quindi sull’affidabilità, dei titoli di un paese, delle azioni di un’impresa o, più in generale, sul grado di rischiosità che presenta l’attività di un operatore economico. Per molti studiosi ed esperti le agenzie di rating influenzano spesso il prezzo dei titoli scambiati sul mercato. Per altri, invece, queste ultime ratificano semplicemente le informazioni già presenti sul mercato, senza quindi
influenzarlo. E’ da considerare che l’esistenza stessa delle agenzie denota l’inefficienza dei mercati.
Tuttavia la loro attività non è una garanzia per l’annullamento delle inefficienze e, di conseguenza, dei possibili fallimenti di mercato. Sulla certificazione del rating fanno leva le negoziazioni dei titoli o le operazioni interbancarie, comprese quelle con le banche centrali. E’ difficile quindi affermare che l’informazione delle agenzie di rating non condizioni il mercato. In sintesi, si può assumere che il rating sia uno strumento finalizzato a far funzionare meglio il mercato, ma la dimostrazione di quest’assunto non è affatto semplice. Basti pensare ad alcune vicende emblematiche dell’attuale crisi finanziaria mondiale: le agenzie di rating valutarono positivamente i titoli di imprese come Lehman Brothers, Enron e Parmalat, che poi fallirono, provocando la perdita di milioni di euro a molti risparmiatori. Un fallimento del mercato, inteso come effetto di un’inefficienza dello stesso, può essere quindi dovuta a un’informazione errata. Dati i recenti sviluppi dell’economia globale, le riflessioni degli economisti e dei policy makers sono dunque
rivolte al se e al come fare affidamento sull’informazione delle agenzie di rating, adottando una normativa più rigida e strutturata oppure c’è chi indica una via più drastica che porterebbe a fare a meno delle agenzie stesse.
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Ping Chen (China Center for Economic Research), Mathematical Representation in Economics and Finance: Empirical Relevance and Philosophical Preference
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Il ruolo del rating nei mercati finanziari
In un mercato efficiente le informazioni sono complete ed esaustive e sono veicolate senza asimmetria tra gli operatori. In teoria, quindi, non vi sarebbe alcun bisogno dell’esistenza di organi atti a valutare la rischiosità di titoli pubblici o privati in relazione alle prospettive di investimento.
Nella realtà è però ben noto che l’efficienza dei mercati è solo uno stato a cui si cerca di tendere.
Fenomeni quali l’asimmetria informativa, l’azzardo morale, la selezione avversa e l’esternalità sono insiti nei mercati e tanto basta a giustificare la nascita delle agenzie di rating, anche se la loro presenza non è comunque sufficiente a far coincidere – neppure asintoticamente – l’efficienza teorica dalla situazione di efficienza reale. Di conseguenza i mercati risentono delle informazioni che le agenzie diffondono. Il rating è un metodo a risposta probabilistica che informa sul rischio, e quindi sull’affidabilità, dei titoli di un paese, delle azioni di un’impresa o, più in generale, sul grado di rischiosità che presenta l’attività di un operatore economico. Per molti studiosi ed esperti le agenzie di rating influenzano spesso il prezzo dei titoli scambiati sul mercato. Per altri, invece, queste ultime ratificano semplicemente le informazioni già presenti sul mercato, senza quindi
influenzarlo. E’ da considerare che l’esistenza stessa delle agenzie denota l’inefficienza dei mercati.
Tuttavia la loro attività non è una garanzia per l’annullamento delle inefficienze e, di conseguenza, dei possibili fallimenti di mercato. Sulla certificazione del rating fanno leva le negoziazioni dei titoli o le operazioni interbancarie, comprese quelle con le banche centrali. E’ difficile quindi affermare che l’informazione delle agenzie di rating non condizioni il mercato. In sintesi, si può assumere che il rating sia uno strumento finalizzato a far funzionare meglio il mercato, ma la dimostrazione di quest’assunto non è affatto semplice. Basti pensare ad alcune vicende emblematiche dell’attuale crisi finanziaria mondiale: le agenzie di rating valutarono positivamente i titoli di imprese come Lehman Brothers, Enron e Parmalat, che poi fallirono, provocando la perdita di milioni di euro a molti risparmiatori. Un fallimento del mercato, inteso come effetto di un’inefficienza dello stesso, può essere quindi dovuta a un’informazione errata. Dati i recenti sviluppi dell’economia globale, le riflessioni degli economisti e dei policy makers sono dunque
rivolte al se e al come fare affidamento sull’informazione delle agenzie di rating, adottando una normativa più rigida e strutturata oppure c’è chi indica una via più drastica che porterebbe a fare a meno delle agenzie stesse.
2. Modelli
• Dato un qualunque sistema S (= insieme di
elementi connessi da certe relazioni), il sistema M è detto modello di S se è possibile
stabilire una corrispondenza tra gli elementi
(e le relazioni) di M e gli elementi (e le relazioni) di S, la quale autorizzi – entro certi
limiti da determinarsi – a ricondurre lo studio di S allo studio di M.
! <dalla voce Modelli, teoria dei dell’Enciclopedia della Scienza e della
Tecnica Mondadori – citato in S. Carrà, Struttura e stabilità,
Biblioteca delle EST Mondadori, 1978 (adattamento mio)>
3. Modelli e metodi
matematici per la fisica
• Fisica come Filosofia Naturale (affezioni
qualitative: moti naturali e violenti, il fuoco
va verso l’alto, …).
• Astronomia: regolarità del moto degli astri.
La matematica si presta a descrivere le
regolarità (perché?).
• Galileo Galilei: Fisica come scienza empirica
(ruolo dell’esperimento) che tratta affezioni
suscettibili di determinazione quantitativa
(legge della caduta dei gravi).
• Newton, …: Leggi fisiche.
4. Metodi matematici
per l’economia e la finanza
• L’economia e la finanza trattano entità
suscettibili di determinazione quantitativa
(prezzo di un bene, quantità di una merce,
prodotto interno lordo, tasso di interesse,
tasso di cambio, tasso di disoccupazione …).
• È possibile stabilire relazioni matematiche:
cN = (1+t)N c0 (interesse composto).
• Es. Matematica Finanziaria.
5. Modelli fisici
per l’economia e la finanza
(econofisica)
• A partire dagli anni ‘90, modelli ed idee
propri della fisica dei sistemi a molti gradi di
libertà (meccanica statistica), della fisica dei
sistemi caotici, della fisica dei sistemi complessi, della fisica dei processi stocastici, …
vengono applicati a sistemi di interesse
economico e finanziario (mercati azionari,
dinamiche del debito sovrano, …).