1. Pacchetto di Capodanno “La Dolce Vita” rivive al Castellare de’ Noveschi Ultimo dell’anno a tema 31 Dicembre 2010 -02 Gennaio 2011 2 notti in una delle splendide suite del Resort 31 Dicembre cenone di capodanno “La Dolce Vita” con la Band Oltretombola che ci farà sognare con le musiche degli anni ‘50 e ‘60 01 Gennaio “Colazione da Tiffany” Brunch nello splendido salone delle feste al suono vellutato del grammofono gli anni ‘50 Vinoterapia aperitivo in Champagnerie Cava de’ Noveschi sotto al Duomo di Siena cena conviviale alla Locanda de’ Noveschi Prezzo a persona € 495,00 PRENOTA
2. Nel gennaio del 1950 l'Italia era appena uscita piuttosto malconcia dalla guerra, con industrie e città a pezzi e il commercio alimentare ancora in mano alla borsa nera, ma nei nostri padri c'era tanta voglia di ricominciare. Così mese dopo mese i centri urbani tornavano a riempirsi di vita, dappertutto era un fiorire di cantieri, le saracinesche dei negozi venivano schiodate e tirate su e nelle strade tornava movimento. C'era voglia di ricominciare, di esorcizzare il passato, di tornare a cantare con Sanremo, di ballare e andare al cinema. Gli anni cinquanta furono un po' tutti così, sospesi tra i drammi della ricostruzione e l'entusiasmo di guardare avanti, di voltare pagina. Con la radio arrivavano melodie nuove, ruggenti, che facevano sognare. I giovani lavoravano sodo e alla sera volevano divertirsi, recuperare con rabbia il tempo trascorso fra gli orrori della guerra. Bar e sale da ballo si riempivano di bande di scalmanati, a piedi, in vespa o lambretta, i più fortunati arrivavano in auto, con la "Topolino", stracarica di amici. Tra le luci basse e l'alcol che scorreva a fiumi, al suono vellutato della musica americana sbocciavano violenti i primi amori del dopoguerra. Anni romantici, i '50, velati di storia e di sudore, segnati dal passato ma votati al futuro.
3. Nei "pidocchietti" di periferia, pieni e affumicati, le coppiette si stringevano guardando il film e sognavano. Il bel paese non dava loro ancora certezze e i giovani non faticavano a riconoscersi in un anticonformista Marlon Brando di Fronte del porto o nel tenebroso James Dean di Gioventù bruciata. Erano anche gli anni di Brigitte Bardot e di Elvis Presley, dei primi jeans e bikini, dei tacchi a spillo, agli albori di un consumismo che sarebbe arrivato, di lì a breve, con il boom economico del '61. Ma intanto erano ancora tempi difficili e anche se sugli schermi andava la dolce vita, politica e società avevano delicati e precari equilibri, l'economia stentava a riprendere al sud mentre il nord era già industrializzato. Pur tuttavia c'era entusiasmo, si metteva su famiglia e si facevano "i buffi" (debiti) per comprar casa. I "due cuori e una capanna" erano non l'eccezione, ma lo standard dei progetti di vita, in un momento in cui anche la più piccola conquista sociale ed economica aveva il suo grande valore. Un popolo di "vitelloni" e di “poveri ma belli" alla ricerca del sogno, possibilmente americano, in un paese che aveva voglia di crescere e diventare grande.