L’andamento dei mercati finanziari mostra
una variabilità (in positivo, ma anche
in negativo) elevatissima che si riduce
solo su orizzonti temporali molto lunghi.
Queste oscillazioni nei rendimenti sono
mal sopportate dalla grandemaggioranza
degli investitori. Per cercare di evitare
queste oscillazioni gli investitori poco o
male informati (magari dall’industria finanziaria
che opera in conflitto con gli
interessi dei risparmiatori) pensano di poter
entrare e uscire dal mercato al momento
più opportuno. Ma le analisi sull’efficacia
del “market timing” dimostrano
che rimanere fuori dal mercato anche per
brevi periodi può comportare una significativa
riduzione delle performance...
Investitore e portafoglio non vanno d’accordomichelelov
Nello scorso numero della rubrica abbiamo
spiegato che la diversificazione è
un elemento utile a ridurre i rischi dell’investimento.
Abbiamo anche visto che
diversificare, ad esempio in valute estere,
nella volatilità del mercato azionario, nei
beni reali, nelle strategie alternative, ecc.
potrebbe rappresentare un costo in uno
scenario positivo per i mercati finanziari,
ma è il prezzo da pagare per avere un po’
di protezione da sfruttare quando le cose
vanno male. Oggi voglio approfondire
questo concetto con le parole di Paolo
Legrenzi, professore straordinario di psicologia
cognitiva presso l’Università Ca’
Foscari di Venezia, dove coordina il Laboratorio
di Economia Sperimentale
Nell’illustrare agli investitori come approcciare
imercati finanziari pongo sempre
l’accento sull’imprevedibilità e sui
rischi, spiego che rendimento e rischio
sono due facce della stessa medaglia.
Eppure quando si verifica un ribasso la
ragione svanisce e le emozioni entrano
in gioco, la paura prende il sopravvento
e tutto quanto condiviso a mente fredda
viene messo in discussione alla luce
della situazione contingente. L’investitore
cerca garanzie e certezze in un
settore dominato, soprattutto nel breve
periodo, dall’effetto gregge che fa muovere
investitori nella stessa direzione,
amplificando il sali-scendi delle quotazioni.
Il mercato obbligazionario dopo la crisi finanziariamichelelov
Nel mondo pre-crisi la costruzione di un
portafoglio finanziario era “relativamente
semplice”: assumendo che i debiti di stati
sovrani e banche del mondo occidentale
fossero senza rischio, “bastava” stabilire
quanta parte dei propri investimenti destinare
al cosiddetto free-risk e quanto ad
asset rischiosi, azioni in primis. Oggi la
sicurezza nella capacità di stati, banche e
imprese di ripagare i propri debiti è messa
in dubbio dall’alto livello del debito e dalla
crescita negativa o stazionaria di molti
paesi sviluppati. Questa situazione ha
cambiato il quadro degli investimenti, in
particolare nell’ambito obbligazionario che
offre strumenti molto diversi per rischio
percepito e rendimento atteso....
L’andamento dei mercati finanziari mostra
una variabilità (in positivo, ma anche
in negativo) elevatissima che si riduce
solo su orizzonti temporali molto lunghi.
Queste oscillazioni nei rendimenti sono
mal sopportate dalla grandemaggioranza
degli investitori. Per cercare di evitare
queste oscillazioni gli investitori poco o
male informati (magari dall’industria finanziaria
che opera in conflitto con gli
interessi dei risparmiatori) pensano di poter
entrare e uscire dal mercato al momento
più opportuno. Ma le analisi sull’efficacia
del “market timing” dimostrano
che rimanere fuori dal mercato anche per
brevi periodi può comportare una significativa
riduzione delle performance...
Investitore e portafoglio non vanno d’accordomichelelov
Nello scorso numero della rubrica abbiamo
spiegato che la diversificazione è
un elemento utile a ridurre i rischi dell’investimento.
Abbiamo anche visto che
diversificare, ad esempio in valute estere,
nella volatilità del mercato azionario, nei
beni reali, nelle strategie alternative, ecc.
potrebbe rappresentare un costo in uno
scenario positivo per i mercati finanziari,
ma è il prezzo da pagare per avere un po’
di protezione da sfruttare quando le cose
vanno male. Oggi voglio approfondire
questo concetto con le parole di Paolo
Legrenzi, professore straordinario di psicologia
cognitiva presso l’Università Ca’
Foscari di Venezia, dove coordina il Laboratorio
di Economia Sperimentale
Nell’illustrare agli investitori come approcciare
imercati finanziari pongo sempre
l’accento sull’imprevedibilità e sui
rischi, spiego che rendimento e rischio
sono due facce della stessa medaglia.
Eppure quando si verifica un ribasso la
ragione svanisce e le emozioni entrano
in gioco, la paura prende il sopravvento
e tutto quanto condiviso a mente fredda
viene messo in discussione alla luce
della situazione contingente. L’investitore
cerca garanzie e certezze in un
settore dominato, soprattutto nel breve
periodo, dall’effetto gregge che fa muovere
investitori nella stessa direzione,
amplificando il sali-scendi delle quotazioni.
Il mercato obbligazionario dopo la crisi finanziariamichelelov
Nel mondo pre-crisi la costruzione di un
portafoglio finanziario era “relativamente
semplice”: assumendo che i debiti di stati
sovrani e banche del mondo occidentale
fossero senza rischio, “bastava” stabilire
quanta parte dei propri investimenti destinare
al cosiddetto free-risk e quanto ad
asset rischiosi, azioni in primis. Oggi la
sicurezza nella capacità di stati, banche e
imprese di ripagare i propri debiti è messa
in dubbio dall’alto livello del debito e dalla
crescita negativa o stazionaria di molti
paesi sviluppati. Questa situazione ha
cambiato il quadro degli investimenti, in
particolare nell’ambito obbligazionario che
offre strumenti molto diversi per rischio
percepito e rendimento atteso....
Investimenti, consigli
davvero disinteressati? Questa
norma di trasparenza elimina alla radice
il conflitto di interessi tra gli intermediari
che vendono i prodotti e i risparmiatori
che pensano di ricevere un consiglio
disinteressato. La sua applicazione anche
Italia sarebbe la panacea per distinguere
in maniera chiara e trasparente
chi, come i consulenti finanziari
indipendenti, fa pura consulenza ed è
pagato per questo servizio solo dallo
stesso cliente da chi propone i prodotti
del proprio campionario e viene pagato
per questa attività di collocamento.La settimana scorsa ho partecipato al
Salone del Risparmio di Milano ed assistendo
ad una delle conferenze con i
rappresentanti di alcune delle società di
gestione del risparmio italiane sono rimasto
sorpreso da alcune affermazioni che, al
di là delle dichiarazioni d’intenti, segnalano
la distanza tra gli interessi delle stesse e i
risparmiatori. La prima è che le società di
gestione dovrebbero seguire “la moda”
confezionando il prodotto che investe nel
settore di volta in volta sulla cresta dell’onda.
Intendiamoci non c’è nulla di sbagliato
nel proporre nuovi strumenti, ma
assecondare gli investitori che seguono il
gregge e si lanciano nell’asset di moda
significa abdicare a quel ruolo di consulenza
che le reti di distribuzione finanziarie
dicono di voler svolgere. Un buon consulente
dovrebbe guidare il cliente verso
una scelta razionale e consapevole sia
delle opportunità che dei rischi dell’investimento.
Certo è più facile assecondarne
le richieste o addirittura rafforzarne i convincimenti
magnificando i rendimenti passati
dell’investimento di moda (come avvenuto
con le azioni tecnologiche a inizio
millennio o il settore immobiliare e bancario
prima dello scoppio della crisi), ma non è
nell’interesse del cliente. La seconda affermazione
è relativa alla scarsa importanza del costo degli strumenti di risparmio
gestito. Questa tesi, sostenuta
dall’esponente di una delle società che
ha i prodotti tra i più costosi sulmercato,
suona un po’ come la storia dell’oste
che magnifica le qualità del suo vino.
Infatti se il costo sostenuto dai sottoscrittori
dei fondi comuni è gravato,
oltre che dalle commissioni di gestione,
anche da commissioni di performance
esorbitanti applicate in virtù del confronto
con indici del mercato monetario,
ormai prossimi a zero, non si fa propriamente
l’interesse del cliente. La terza
riguarda la regolamentazione e addita
come dannosa la Rdr ossia la nuova
normativa introdotta in Inghilterra
che ha sancito il divieto, da parte di chi
vuoleerogareconsulenzafinanziaria, di
ricevere qualsiasi forma di incentivo dai
gestori dei prodotti collocati. Questa
norma di trasparenza elimina alla radice
il conflitto di interessi tra gli intermediari
che vendono i prodotti e i risparmiatori
che pensano di ricevere un consiglio
disinteressato. La sua applicazione anche
Italia s
Investimenti, consigli
davvero disinteressati? Questa
norma di trasparenza elimina alla radice
il conflitto di interessi tra gli intermediari
che vendono i prodotti e i risparmiatori
che pensano di ricevere un consiglio
disinteressato. La sua applicazione anche
Italia sarebbe la panacea per distinguere
in maniera chiara e trasparente
chi, come i consulenti finanziari
indipendenti, fa pura consulenza ed è
pagato per questo servizio solo dallo
stesso cliente da chi propone i prodotti
del proprio campionario e viene pagato
per questa attività di collocamento.La settimana scorsa ho partecipato al
Salone del Risparmio di Milano ed assistendo
ad una delle conferenze con i
rappresentanti di alcune delle società di
gestione del risparmio italiane sono rimasto
sorpreso da alcune affermazioni che, al
di là delle dichiarazioni d’intenti, segnalano
la distanza tra gli interessi delle stesse e i
risparmiatori. La prima è che le società di
gestione dovrebbero seguire “la moda”
confezionando il prodotto che investe nel
settore di volta in volta sulla cresta dell’onda.
Intendiamoci non c’è nulla di sbagliato
nel proporre nuovi strumenti, ma
assecondare gli investitori che seguono il
gregge e si lanciano nell’asset di moda
significa abdicare a quel ruolo di consulenza
che le reti di distribuzione finanziarie
dicono di voler svolgere. Un buon consulente
dovrebbe guidare il cliente verso
una scelta razionale e consapevole sia
delle opportunità che dei rischi dell’investimento.
Certo è più facile assecondarne
le richieste o addirittura rafforzarne i convincimenti
magnificando i rendimenti passati
dell’investimento di moda (come avvenuto
con le azioni tecnologiche a inizio
millennio o il settore immobiliare e bancario
prima dello scoppio della crisi), ma non è
nell’interesse del cliente. La seconda affermazione
è relativa alla scarsa importanza del costo degli strumenti di risparmio
gestito. Questa tesi, sostenuta
dall’esponente di una delle società che
ha i prodotti tra i più costosi sulmercato,
suona un po’ come la storia dell’oste
che magnifica le qualità del suo vino.
Infatti se il costo sostenuto dai sottoscrittori
dei fondi comuni è gravato,
oltre che dalle commissioni di gestione,
anche da commissioni di performance
esorbitanti applicate in virtù del confronto
con indici del mercato monetario,
ormai prossimi a zero, non si fa propriamente
l’interesse del cliente. La terza
riguarda la regolamentazione e addita
come dannosa la Rdr ossia la nuova
normativa introdotta in Inghilterra
che ha sancito il divieto, da parte di chi
vuoleerogareconsulenzafinanziaria, di
ricevere qualsiasi forma di incentivo dai
gestori dei prodotti collocati. Questa
norma di trasparenza elimina alla radice
il conflitto di interessi tra gli intermediari
che vendono i prodotti e i risparmiatori
che pensano di ricevere un consiglio
disinteressato. La sua applicazione anche
Italia s
1. BergamoSette - Venerdì 29 Agosto 2008 CRONACA 5
Asili nido L’indagine di Cittadinanzattiva ha considerato le strutture comunali
In regione le rette più alte d’Italia
In un anno sono cresciute dell’1,3%. E il 18% dei bimbi non trova posto
(gmc) A Lecco la meda- QUANTO COSTANO GLI ASILI NIDO do da 336 a 391 euro, e da
glia d’oro, mentre per la Cremona, più 2,2%, da 315
Lombardia quella d’argen- COMUNALI IN ITALIA a 322 euro. A Mantova,
to. Non si tratta di Olim- Regione Retta media mensile invece, si è registrato
piadi, ma del record, ne- l’unico calo, meno 1,1%.
2007/08 (€) 2006/07 (€)
gativo, per le rette più care Il problema è anche
degli asili nido comunali. Trentino A. A. 406 405 quanto spetta pagare ai
Nella nostra regione, in Lombardia 399 394 cittadini. In media, noi pa-
media, un figlio all’asilo Friuli V. G. 391 357 ghiamo con le rette il 53%
costa 399 euro al mese. del costo, mentre l’ente lo- ve l’utente copre il 56%, liste d’attesa. La Lombar-
Peggio di noi solo il Tren- Veneto 369 368 cale ci mette il resto. Ma a ma sono molte di più quel- dia è la regione con il mag-
tino, con 406 euro. Le re- Valle d’Aosta 258 318 livello nazionale il rappor- le dove l’ente locale aiuta gior numero di nidi co-
gioni del Sud chiudono la Piemonte 246 344 to è inverso, ovvero il cit- maggiormente i cittadini: munali, 617, per 26.872 po-
classifica, con la Calabria tadino paga il 40% della i campani pagano solo il sti disponibili. La provin-
ultima: lì la retta è di soli Liguria 331 323 spesa. Ci sono anche si- 17% dei costi. cia di Milano è quella che
118 euro mensili. Toscana 315 312 tuazioni più penalizzate di Passiamo a un altro te- ha più strutture, 335 per
In Lombardia andiamo Emilia Romagna 311 307 noi, come in Basilicata do- ma spinoso, quello delle 16.106 posti, mentre la pro-
dai 572 euro di Lecco, la vincia di Sondrio ne re-
più cara d’Italia, ai 232 di Basilicata 301 301 gistra il numero minore,
QUANTO COSTANO GLI ASILI NIDO
Milano, unica delle nostre Marche 287 282 solo 4 per 164 posti. A fron-
città capoluogo sotto la COMUNALI IN LOMBARDIA te di 32.748 domande pre-
Lazio 264 269
media nazionale, pari a Città Retta media mensile sentate, nella nostra re-
290. Inoltre, tra le prime 10 Umbria 255 255 gione al 18% dei richie-
2007/08 (€) 2006/07 (€)
città italiane, quattro sono Abruzzo 255 255 denti tocca la lista d’at-
lombarde: oltre Lecco, Sardegna 237 235 Lecco 572 572 tesa, contro una media na-
Bergamo quarta con 474 zionale più alta, ovvero
euro, Mantova quinta con Puglia 226 242 Bergamo 474 474 del 23%. La situazione peg-
470 e Sondrio ottava con Campania 213 210 Mantova 470 475 giore si registra in Cam-
436 euro. Sorprende, in- Molise 207 207 pania, con il 40% delle ri-
vece, la coda della clas- Sondrio 436 436 chieste in attesa. Tra i no-
sifica, che vede come città Sicilia 188 183 Varese 422 422 stri capoluogo di provin-
più economica Roma, con Calabria 118 118 cia, a Varese si presenta la
146 euro. Pavia 407 407 stessa situazione campa-
Italia 290 285
L’analisi, svolta dall’Os- Como 391 336 na, con il 40% delle do-
servatorio prezzi & tariffe Fonte: Cittadinanzattiva mande che finisce in lista
di Cittadinazattiva, ha Lodi 371 371 d’attesa, seguita da Bre-
considerato una famiglia indicate sono quelle per dell’1,3%, erano infatti pa- Cremona 322 315 scia (33%), Sondrio (28%),
tipo composta da tre per- un servizio di asilo nido ri a 394 euro l’anno scorso. Pavia (25%), Bergamo
sone, due genitori con un comunale a tempo pieno, Questo anche se in otto Brescia 291 291 (17%) e Milano (8%). In-
figlio, con un reddito lordo in media 9 ore al giorno, città su undici non c’è sta- Milano 232 232 vece, a Como, Cremona,
annuo di 44.200 euro e re- dal lunedì al venerdì. ta variazione. Ma il valore Lecco, Lodi e Mantova, i
lativo Indicatore di situa- Rispetto al 2006/07, le medio è stato influenzato Media 399 394 posti disponibili sono su-
zione economica equiva- tariffe 2007/08 in Lombar- da Como, dove le rette so- Fonte: Cittadinanzattiva periori alle domande pre-
lente pari a 19.900. Le rette dia sono cresciute no salite del 16%, passan- sentate.
S.O.S. RISPARMIATORE Rubrica mensile
Domande e risposte vendere sui minimi e comprare sui massimi.
su mutui e Borsa Ho contratto un mutuo a tasso variabile
con spread del 1,50% per l’acquisto della
casa nel 2005 e mi trovo in difficoltà per
l’aumento della rata. Ho letto dell’iniziativa
del Governo per aiutare le famiglie, vorrei
chiarimenti e indicazioni per migliorare le
condizioni del mutuo. (Angelo – Bergamo)
La proposta del Governo riguarda i mutui
accesi prima del 2007 e sarà operativa a partire
di Michele Colosio da gennaio 2009. La Convenzione prevede il
ricalcolo della rata del mutuo prendendo come
Possiedo delle azioni sulla borsa italiana tasso di riferimento l’Irs (tasso a cui vengono
per un totale di circa 30.000 euro. A causa indicizzati i mutui a tasso fisso) del 2006 relativo
dei ribassi mi trovo con un controvalore che alla durata del mutuo originario. Di fatto si
è sceso di c.a. il 30% da inizio anno. Sono blocca la rata da pagare, trasformando il mutuo
tentato di vendere tutto, ma sono indeciso. in un finanziamento a rata costante, e si ac-
Cosa mi consiglia di fare? (Mirco - Ber- cantona in un "conto di finanziamento acces-
gamo) sorio" la differenza tra la nuova rata fissa e
L’indice più rappresentativo della borsa ita- quella variabile che si sarebbe dovuta pagare ai
liana, l’S&P Mib, ha perso il 25,4% da inizio tassi correnti.
anno al 15 agosto 2008. Quindi circa un quarto In sostanza la convenzione è una dilazione
del suo valore è andato in fumo a causa della di pagamento che permette di abbassare la
crisi che ha colpito le borse internazionali e che rata, ma, se i tassi non scenderanno al di sotto
è stata particolarmente acuta sul listino italiano, del livello preso a riferimento, con il conse-
caratterizzato dalla massiccia presenza delle guente allungamento del prestito e l’aumento
banche, il settore più colpito dalla crisi. Per degli interessi totali. Nel caso del signor Angelo
quanto riguarda la situazione in esame, non è consigliabile in prima battuta cercare di ri-
conoscendo il dettaglio dei titoli in portafoglio, negoziare (con la propria banca), di sostituire o
non è possibile dare indicazioni specifiche. In di surrogare il mutuo allo scopo di ridurre lo
linea generale all’investitore non professionale spread. La riduzione ha l’effetto di abbassare,
è consigliabile assumere un’esposizione su un oltre all’importo della rata, anche il costo totale
indice di mercato piuttosto che sulle singole del finanziamento. Attualmente lo spread me-
azioni. In questo modo è possibile, attraverso dio su un mutuo a tasso variabile della durata di
un singolo strumento, diversificare l’investi- 20 anni è circa l’1,10%, ma sul mercato si
mento su diversi titoli, settori e aree geografiche possono trovare offerte migliori.
(evitando di concentrare il proprio investimento
sul mercato italiano). Ciò è facilmente rea-
lizzabile attraverso i fondi comuni o gli etf (fondi *Consulente finanziario indipendente. Per
indicizzati quotati sulla borsa italiana e ne- informazioni e approfondimenti tel. 335302605
goziabili in tempo reale attraverso il proprio - www.ifaconsulenza.it. Le domande per la
intermediario). Un’ultima avvertenza: attenzio- rubrica “S.O.S. RISPARMIATORE” possono
ne a non cadere nella classica trappola di essere inviate via mail a info@ifaconsulenza.it