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Auto a guida assistita ed a guida automatica: il futuro è alle porte
Profili assicurativi e legali
Guardare al passato per immaginare il futuro: è un metodo che ci può
anche aiutare nel prevedere le possibili tempistiche, oltre che la portata,
dei cambiamenti in atto.
Pensiamo ad esempio alla rivoluzione che hanno portato nelle nostre vite,
nella sfera sia lavorativa che privata, l’invenzione, il continuo
perfezionamento e la sempre maggiore diffusione del computer prima, di
internet poi e dei telefoni cellulari.
Quanto tempo è passato? Una manciata d’anni, eppure quante cose sono
cambiate, e noi stessi non potremmo fare oggi a meno di strumenti che,
non molto tempo fa, non ci saremmo mai nemmeno immaginati.
Succederà lo stesso nel mercato dell’auto? Sembra proprio di sì.
L’industria del settore automotive si sviluppa ad un ritmo molto veloce,
infinitamente più veloce rispetto ad esempio a quello del legislatore: da
una parte abbiamo infatti una realtà ormai già consolidata come quella
delle auto a guida assistita, dall’altra un legislatore che non riesce
neanche ad elaborare una Tabella di legge per i danni alla persona
superiori al 9% di Invalidità Permanente.
Per non parlare poi delle auto a guida completamente automatica: se
Google è il player più avanti nella corsa verso l’auto a guida autonoma,
anche Tesla, Volvo, Mercedes seguono ed accellerano con progetti
analoghi, mentre al MIT si pensa già a “smart cities”, interamente
connesse.
Toyota ha annunciato che dal Gennaio 2016 avrebbe investito un miliardo
di dollari, e per non far pensare ad uno scherzo a fine 2015 aveva già
stanziato 50 milioni di dollari: obiettivo quello di perfezionare i sistemi di
guida assistita esistenti e di arrivare al 2020 con le auto a guida autonoma
sicure ed efficienti.
Sempre in terra nipponica, Nissan lo scorso anno ha realizzato il primo
esperimento su suolo pubblico.
In Europa, le Case automobilistiche anticipano il legislatore e la
giurisprudenza che si andrà a formare: nell’Ottobre 2015 Volvo si è
dichiarata pronta ad assumersi ogni responsabilità nel caso di danni
causati da auto mentre circolano “in autonomous mode” ed anche Google
e Mercedes hanno fatto dichiarazioni analoghe.
Si può pensare quindi che si passerà da un sistema di RCA obbligatoria
all’RC Prodotti, o misto?
Senz’altro ci sono temi di riflessione per i giuristi pressochè sconfinati,
fioriranno sull’argomento pubblicazioni e Convegni, sarà necessario
affilare le armi ed anche in fretta, appunto perché le rivoluzioni
tecnologiche si muovono con modalità e velocità proprie, senza aspettare
nessuno.
E’ ormai assodato che l’Europa, insieme ai Paesi maggiormente
industrializzati, si sta preparando all’introduzione nel mercato della auto a
guida autonoma.
Nell’Aprile 2015 è stato approvato un emendamento per la modifica
dell’art. 8 della Convenzione per il Traffico stradale siglata nel 1968 ed in
vigore dal 1977, a cui i 72 stati partecipanti devono adeguarsi con
legislazioni nazionali specifiche. I Regolamenti UE devono essere recepiti
dai Paesi membri ma attenzione: l’Italia è fanalino di coda in questo da
sempre… né sembra che per questo argomento siano già iniziati dibattiti
e riflessioni in sede parlamentare.
Nel merito, l’articolo che in precedenza stabiliva che “ogni guidatore deve,
in ogni momento, poter controllare il suo veicolo” diviene “ ogni guidatore
deve essere sempre presente e abile a prendere il controllo del veicolo, i
cui sistemi devono poter essere scavalcati o spenti in qualsiasi momento”.
Negli USA, la National Highway Traffic Safety Adm. (NHTSA), il regolatore
statunitense per la sicurezza dei veicoli, ha recentemente dichiarato che
è considerabile come guidatore anche un software, ma tutti i progetti
legislativi-pilota sembrano prevedere, al momento, l’obbligatorietà della
presenza a bordo di un conducente specificatamente abilitato.
Né si sta facendo solo della teoria industriale: in Svezia, il Comune di
Goteborg ha dato il via libera alla Volvo di effettuare test su suolo pubblico
per cento vetture, a partire dal 2017 ed il Ministero dei Trasporti inglese
sta studiando un quadro normativo per le auto a guida autonoma e
specifici test sono in corso dal Gennaio dello scorso anno.
Ci sarà senz’altro integrazione fra auto e segnali stradali, le auto
parleranno ai pedoni (ad es. in corrispondenza degli attraversamenti
pedonali e dei semafori) e saranno ibride non solo per il tipo di
propulsione/carburante utilizzato, ma anche di guida: autonoma nelle
lunghe percorrenze, assistita e manuale per i momenti più delicati.
Si prevede che le automobili funzioneranno un po’ come gli aerei,
insomma.
Dicevamo che le auto “a guida assistita” sono ormai una realtà
consolidata: nel 2014, nel mercato tedesco, il 20% delle auto
immatricolate (+100% rispetto all’anno precedente) era dotato di sistemi
di frenata di emergenza e di assistenza al cambio corsia, mentre il 52%
delle auto monta sistemi di assistenza al parcheggio ed il 25% per il
riconoscimento della stanchezza..
Sistemi e sensori radar, installati in Germania anche su auto di fascia
media e sensibile quindi al prezzo, agevolano anche la regolazione della
distanza e della velocità.
Dal Giappone possiamo acquistare auto con sistemi di allerta che
segnalano la presenza di qualsiasi cosa in movimento nei pressi della
vettura mentre si effettuano manovre, nonché sistemi di copertura degli
angoli ciechi e non è difficile pensare che non fra molto questi dispositivi
potranno diventare di serie ed essere installati su tutte le nuove auto.
Si chiama “sicurezza attiva” e dovrebbe portare ad una diminuzione forse
anche sensibile del numero dei sinistri, con tutto ciò che ne potrebbe
conseguire per l’industria assicurativa: nei quasi 7 anni di
sperimentazione, le Google cars avevano collezionato una quindicina di
incidenti, ma sempre per responsabilità di terzi.
Lo scorso 14 Febbraio 2016 è invece avvenuto il primo incidente con
responsabilità, peraltro dopo un milione di miglia percorse in guida
autonoma.
In media, negli USA, un guidatore ha un incidente ogni 165.000 miglia
percorse: è facile quindi comprendere che con le auto a guida sempre più
assistita fino a diventare mista o completamente autonoma ci si può
attendere ed auspicare una drastica riduzione della frequenza dei sinistri.
Possibile drastico calo di lavoro per liquidatori sinistri, periti, legali e
carrozzieri?
Nel 2014, in Italia, si sono verificati 177.031 incidenti con lesioni e 3.381
persone sono decedute.
Negli USA, i numeri sono naturalmente ancora più grandi e si sono lette
stime secondo le quali le nuove automobili potrebbero evitare fino a
29.000 decessi, con anche una importante riduzione dei costi sociali e
sanitari dei sinistri con lesioni alla persona.
Anche le conseguenze di carattere legale non si faranno attendere:
occorrerà distinguere fra prodotto di difettoso e difetto di manutenzione,
prevedere casi particolari come il produttore dei sistemi software diverso
da quello dell’auto, rivedere l’intero sistema dell’RCA, prevedere
normative per incidenti fra “vecchie” e “nuove” auto, interazioni fra
coperture RCA ed RCP, con un ruolo fondamentale che avrà come
sempre la giurisprudenza, oltre che le legislazioni nazionali, che si
auspicano essere finalmente chiare, univocamente applicabili e
possibilmente comuni ed omogenee.
Occorre prevedere i possibili impatti di tutto questo sui portafogli
assicurativi e riassicurativi, nonché sulle stesse strutture delle nostre
Compagnie.
Munich Re Milano anticipa la più totale disponibilità, propria e della sua
Organizzazione Internazionale, ad essere di supporto ai propri Clienti per
approfondire queste tematiche ed elaborare programmi e soluzioni
assicurative e riassicurative sempre adeguate ai cambiamenti in atto.
Milano, 26.4.2016

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  • 1. Auto a guida assistita ed a guida automatica: il futuro è alle porte Profili assicurativi e legali Guardare al passato per immaginare il futuro: è un metodo che ci può anche aiutare nel prevedere le possibili tempistiche, oltre che la portata, dei cambiamenti in atto. Pensiamo ad esempio alla rivoluzione che hanno portato nelle nostre vite, nella sfera sia lavorativa che privata, l’invenzione, il continuo perfezionamento e la sempre maggiore diffusione del computer prima, di internet poi e dei telefoni cellulari. Quanto tempo è passato? Una manciata d’anni, eppure quante cose sono cambiate, e noi stessi non potremmo fare oggi a meno di strumenti che, non molto tempo fa, non ci saremmo mai nemmeno immaginati. Succederà lo stesso nel mercato dell’auto? Sembra proprio di sì. L’industria del settore automotive si sviluppa ad un ritmo molto veloce, infinitamente più veloce rispetto ad esempio a quello del legislatore: da una parte abbiamo infatti una realtà ormai già consolidata come quella delle auto a guida assistita, dall’altra un legislatore che non riesce neanche ad elaborare una Tabella di legge per i danni alla persona superiori al 9% di Invalidità Permanente. Per non parlare poi delle auto a guida completamente automatica: se Google è il player più avanti nella corsa verso l’auto a guida autonoma, anche Tesla, Volvo, Mercedes seguono ed accellerano con progetti analoghi, mentre al MIT si pensa già a “smart cities”, interamente connesse. Toyota ha annunciato che dal Gennaio 2016 avrebbe investito un miliardo di dollari, e per non far pensare ad uno scherzo a fine 2015 aveva già stanziato 50 milioni di dollari: obiettivo quello di perfezionare i sistemi di guida assistita esistenti e di arrivare al 2020 con le auto a guida autonoma sicure ed efficienti. Sempre in terra nipponica, Nissan lo scorso anno ha realizzato il primo esperimento su suolo pubblico. In Europa, le Case automobilistiche anticipano il legislatore e la giurisprudenza che si andrà a formare: nell’Ottobre 2015 Volvo si è dichiarata pronta ad assumersi ogni responsabilità nel caso di danni
  • 2. causati da auto mentre circolano “in autonomous mode” ed anche Google e Mercedes hanno fatto dichiarazioni analoghe. Si può pensare quindi che si passerà da un sistema di RCA obbligatoria all’RC Prodotti, o misto? Senz’altro ci sono temi di riflessione per i giuristi pressochè sconfinati, fioriranno sull’argomento pubblicazioni e Convegni, sarà necessario affilare le armi ed anche in fretta, appunto perché le rivoluzioni tecnologiche si muovono con modalità e velocità proprie, senza aspettare nessuno. E’ ormai assodato che l’Europa, insieme ai Paesi maggiormente industrializzati, si sta preparando all’introduzione nel mercato della auto a guida autonoma. Nell’Aprile 2015 è stato approvato un emendamento per la modifica dell’art. 8 della Convenzione per il Traffico stradale siglata nel 1968 ed in vigore dal 1977, a cui i 72 stati partecipanti devono adeguarsi con legislazioni nazionali specifiche. I Regolamenti UE devono essere recepiti dai Paesi membri ma attenzione: l’Italia è fanalino di coda in questo da sempre… né sembra che per questo argomento siano già iniziati dibattiti e riflessioni in sede parlamentare. Nel merito, l’articolo che in precedenza stabiliva che “ogni guidatore deve, in ogni momento, poter controllare il suo veicolo” diviene “ ogni guidatore deve essere sempre presente e abile a prendere il controllo del veicolo, i cui sistemi devono poter essere scavalcati o spenti in qualsiasi momento”. Negli USA, la National Highway Traffic Safety Adm. (NHTSA), il regolatore statunitense per la sicurezza dei veicoli, ha recentemente dichiarato che è considerabile come guidatore anche un software, ma tutti i progetti legislativi-pilota sembrano prevedere, al momento, l’obbligatorietà della presenza a bordo di un conducente specificatamente abilitato. Né si sta facendo solo della teoria industriale: in Svezia, il Comune di Goteborg ha dato il via libera alla Volvo di effettuare test su suolo pubblico per cento vetture, a partire dal 2017 ed il Ministero dei Trasporti inglese sta studiando un quadro normativo per le auto a guida autonoma e specifici test sono in corso dal Gennaio dello scorso anno. Ci sarà senz’altro integrazione fra auto e segnali stradali, le auto parleranno ai pedoni (ad es. in corrispondenza degli attraversamenti
  • 3. pedonali e dei semafori) e saranno ibride non solo per il tipo di propulsione/carburante utilizzato, ma anche di guida: autonoma nelle lunghe percorrenze, assistita e manuale per i momenti più delicati. Si prevede che le automobili funzioneranno un po’ come gli aerei, insomma. Dicevamo che le auto “a guida assistita” sono ormai una realtà consolidata: nel 2014, nel mercato tedesco, il 20% delle auto immatricolate (+100% rispetto all’anno precedente) era dotato di sistemi di frenata di emergenza e di assistenza al cambio corsia, mentre il 52% delle auto monta sistemi di assistenza al parcheggio ed il 25% per il riconoscimento della stanchezza.. Sistemi e sensori radar, installati in Germania anche su auto di fascia media e sensibile quindi al prezzo, agevolano anche la regolazione della distanza e della velocità. Dal Giappone possiamo acquistare auto con sistemi di allerta che segnalano la presenza di qualsiasi cosa in movimento nei pressi della vettura mentre si effettuano manovre, nonché sistemi di copertura degli angoli ciechi e non è difficile pensare che non fra molto questi dispositivi potranno diventare di serie ed essere installati su tutte le nuove auto. Si chiama “sicurezza attiva” e dovrebbe portare ad una diminuzione forse anche sensibile del numero dei sinistri, con tutto ciò che ne potrebbe conseguire per l’industria assicurativa: nei quasi 7 anni di sperimentazione, le Google cars avevano collezionato una quindicina di incidenti, ma sempre per responsabilità di terzi. Lo scorso 14 Febbraio 2016 è invece avvenuto il primo incidente con responsabilità, peraltro dopo un milione di miglia percorse in guida autonoma. In media, negli USA, un guidatore ha un incidente ogni 165.000 miglia percorse: è facile quindi comprendere che con le auto a guida sempre più assistita fino a diventare mista o completamente autonoma ci si può attendere ed auspicare una drastica riduzione della frequenza dei sinistri. Possibile drastico calo di lavoro per liquidatori sinistri, periti, legali e carrozzieri? Nel 2014, in Italia, si sono verificati 177.031 incidenti con lesioni e 3.381 persone sono decedute.
  • 4. Negli USA, i numeri sono naturalmente ancora più grandi e si sono lette stime secondo le quali le nuove automobili potrebbero evitare fino a 29.000 decessi, con anche una importante riduzione dei costi sociali e sanitari dei sinistri con lesioni alla persona. Anche le conseguenze di carattere legale non si faranno attendere: occorrerà distinguere fra prodotto di difettoso e difetto di manutenzione, prevedere casi particolari come il produttore dei sistemi software diverso da quello dell’auto, rivedere l’intero sistema dell’RCA, prevedere normative per incidenti fra “vecchie” e “nuove” auto, interazioni fra coperture RCA ed RCP, con un ruolo fondamentale che avrà come sempre la giurisprudenza, oltre che le legislazioni nazionali, che si auspicano essere finalmente chiare, univocamente applicabili e possibilmente comuni ed omogenee. Occorre prevedere i possibili impatti di tutto questo sui portafogli assicurativi e riassicurativi, nonché sulle stesse strutture delle nostre Compagnie. Munich Re Milano anticipa la più totale disponibilità, propria e della sua Organizzazione Internazionale, ad essere di supporto ai propri Clienti per approfondire queste tematiche ed elaborare programmi e soluzioni assicurative e riassicurative sempre adeguate ai cambiamenti in atto. Milano, 26.4.2016