Il nuovo mondo è "Smart", la connettività e mobilità è in crescita esponenziale, le decisioni saranno guidate dall'analisi dei dati, la tecnologia si sviluppa in modo dirompente: il cambiamento costante è la nuova norma nelle nostre organizzazioni.
E' in questo scenario che nell'articolo allegato facciamo alcune riflessioni sui veicoli a guida autonoma ed i possibili impatti che questa innovazione potrebbe portare nell'industria assicurativa.
Buona lettura e come sempre restiamo in attesa dei vostri commenti a riguardo.
I temi che stanno mettendo in discussione i fondamentali dell’automobile sono arrivati nel corso del 2018 sul mercato italiano, modificando gli equilibri commerciali e industriali. Parliamo dei propulsori e del luogo dove si vendono le macchine. Entrambi questi fenomeni sono stati oggetto delle analisi del nostro osservatorio Agitalab, che abbiamo voluto alcuni anni fa proprio per dare agli stakeholder di questa industria un contributo di approfondimento, che li aiutasse a formarsi una rappresentazione oggettiva dei cambiamenti in atto.
A rileggere a distanza i lavori prodotti dall’osservatorio Agitalab, si comprende qualcosa che nella trattazione dei fenomeni può suggerire. Si parla di diesel, sì. Si parla di motori ibridi, pure. Si parla di auto acquistate o acquistabili online, certo. Però il colore di fondo è sempre lo stesso e non è né diesel, né elettrico, né ibrido. Il colore di fondo è il gap di conoscenza tra il sapere diffuso e la realtà fattuale. È quel non sapere, fortunatamente spesso accompagnato dalla consapevolezza di non sapere e dunque dal desiderio di avere informazioni vere, per decidere un acquisto che sia giusto, non solo rispondente a una moda.
Un contributo di conoscenza di primo livello. È un orgoglio averlo pensato e regalato alla comunità dell’industria automobilistica.
Abbiamo voluto questo programma di intelligence sul comparto automotive quando ritenevamo che i fenomeni fossero articola¬ti e in evoluzione. Dall’osservatorio privilegiato dei servizi che offriamo con reciproca soddisfazione agli operatori, vedevamo come il settore andava incontro a modifiche sostanziali, di of¬ferta e anche di assetto della filiera. Nelle flotte poi, già da anni la tecnologia sta introducendo sempre maggiori sofisticazioni di gestione, sia nella quantità di informazioni disponibili e sia nella capacità di coordinare i flussi in assenza di intermediari.
I clienti dal canto loro guardano via via meno ai soli servizi di base, in favore di un’assistenza olistica alla mobilità. Presto la tecnologia metterà l’auto in condizione di scambiare ed elabora¬re informazioni senza l’intervento del driver. I noleggiatori pre¬vedono che in questo decennio potranno offrire il noleggio della mobilità, non solo del veicolo. Alcune attività potranno essere sostituite da servizi nuovi, mentre altre resteranno ma magari non più offerte dagli attuali operatori.
Quello a cui abbiamo assistito nel 2020 ha ampiamente supera¬to quelle previsioni di cambiamento. Ad alcuni fenomeni è stata impressa un’accelerazione impensabile. Molti equilibri sono sta¬ti alterati nella dimensione e nella posizione temporale. Alcune previsioni si sono rivelate imprecise e da riformulare, sia dentro il comparto sia negli scenari socioeconomico e geo-politico.
Siamo orgogliosi di aver registrato alcuni dei passaggi chiave di un anno che resterà nella storia, non solo dell’automobile. È il nostro modo di stare al passo con i partner e con le sfide che ogni giorno affrontiamo insieme.
Non tutti gli avvenimenti del 2021 sono stati immediatamente compresi, frastornati dall’emergenza Covid che aveva interrotto le filiere industriali e logistiche, e alcuni solo adesso iniziano a trasmettere il loro significato profondo. Dentro le piccole e meno piccole crisi congiunturali c’erano in realtà alcuni dei cambiamenti che sempre diciamo di valore, ma che poi fatichiamo a cogliere, prim’ancora di pensare a come adattarci ad essi.
Affrontando la crisi del chip, emergeva sullo sfondo la tensione USA/Cina, che poi sarebbe divenuta palese nei mesi successivi. La difficoltà dell’industria, di produrre i volumi necessari a soddisfare una domanda che rimbalzava grazie anche ai risparmi da lockdown, rendeva l’usato merce scarsa e ne faceva presagire il riscaldamento dei prezzi. Altro fenomeno che poi si è manifestato in tutta la sua dimensione.
Affrontare il tema della transizione energetica ha permesso di anticipare la trattazione di capitoli che avrebbero di lì a poco occupato la scena. Innanzitutto la posizione dei governi alle prese con le ricadute occupazionali legate allo stop in agenda per il 2035. Oggi sono in corso confronti e verifichge programmate nei prossimi anni, prima di staccare la spina. Anche l’impatto che sul parco circolante, il cossiddetto effetto Cuba, era oggetto di sondaggio ben prima che i suoi segnali diventassero tangibili.
La nuova strategia produttiva dell’industria, di virare a 180 gradi dai volumi ai margini, veniva toccata per l’impatto che avrà sull’occupazione, in anticipo sulle chiusure che sarebbero state annunciate molto dopo.
Il contributo del think thank Agitalab si conferma un’opera di avvistamento del corpo grande dei cambiamenti, troppo spesso nascosti o semplicemente ignorati dietro la lettura del presente.
Talos by Bitsolution,app per il rilevamento delle infrazioni al codice della strada(CDS),controlla la copertura assicurativa degli autoveicoli(ANIA) ed l'avvenuta revisione presso la Motorizzazione civile(MCTC),se l'automezzo risulta rubato o sottoposto a fermo giudiziario.
Come evolve il rapporto Car Maker - Dealer - Cliente con l'avvento dei sistemi di connettività. Cosa cambia per il mercato automotive.
La mia presentazione a Milano, per Innovauto edizione 2018, sessione Connected Cars.
NWG interviene al ciclo di convegni e seminari “Corrente in Movimento” per pa...NWG Spa
NWG ha partecipato alla tappa di Napoli del tour nazionale sulla mobilità sostenibile promosso dall’associazione Corrente in Movimento nell’ambito del Patto dei Sindaci.
Mobilità sostenibile- Slides per Ecocamp Conversano (Ba) 29/03/2008 Walter Giacovelli
Slides proposte all'EcoCamp di Conversano (Ba) del 29/03/2008, su alcuni strumenti per la mobilità sostenibile (car sharing su tutti). Si ringrazia per la disponibilità del materiale ing. Mauro Maccagnani d Atc Bologna e Ing. Andrea Costa Ad di Cart ingegneria del software di Pesaro.
È passato un anno dalla prima edizione del libro "Ho sognato che mi stavo muovendo" eppure sembra ne siano passati cinque.
Il mercato dell'automotive in Italia, di cui spesso non riconosciamo la capacità di innovarsi, in realtà ha vissuto più spinte innovatrici: nuovi modi di utilizzare l'auto, un numero sempre più importante di noleggiatori a breve e a lungo, formule ibride di mobilità con auto diverse in base a differenti esigenze.
Stupendo anche gli ottimisti, il mercato italiano si sta adeguando velocemente alla nuova offerta di mobilità che raggiunge tassi di penetrazione importanti.
La domanda è: va tutto bene? E ovviamente la risposta è NO. Il mercato italiano dell'auto vive due dinamiche diametralmente opposte. Da un lato assistiamo ad un moderno rinnovamento delle formule di acquisizione dell'auto, soprattutto con riferimento al mercato fleet. Dall'altro lato il parco circolante continua ad invecchiare presentando preoccupanti alte percentuali di auto Euro zero ed Euro1, che hanno alti tassi di inquinamento e bassi livelli di sicurezza.
Stante questa situazione abbiamo cercato di indagare come si potrà smuovere questa foresta pietrificata. Nel corso dell'anno abbiamo analizzato l'evoluzione del mercato in relazione alla personalizzazione del prodotto e dei servizi, all'intelligenza artificiale applicata alle auto, alle vendite delle auto on line, e ai servizi innovativi per il driver. Per ognuno di questi temi vi sono studi, opinioni, problematiche di diversa entità. Proprio in relazione a questi temi, AgitaLab ha organizzato workshop, studi e sondaggi per far emergere le tendenze a medio lungo termine.
Observatory on Telematics, Connected Insurance & Innovation is aimed at spreading innovation culture over the insurance market with the associates, allowing them to get a great opportunity.
La Smart Mobility è una delle sfide più ambiziose e complesse che la nostra generazione affronterà negli anni a venire. Non si tratta solamente di sovvertire un sistema di mobilità ormai affermato e radicato da decenni, ma soprattutto di un drastico cambio di prospettiva, dovuto da un lato alle maggiori aspettative dei consumatori nei riguardi del sistema produttivo, dall'altro a una sempre più impellente esigenza di tipo ambientale che spinge le persone a riflettere e a rivedere le proprie abitudini in chiave sostenibile.
I temi che stanno mettendo in discussione i fondamentali dell’automobile sono arrivati nel corso del 2018 sul mercato italiano, modificando gli equilibri commerciali e industriali. Parliamo dei propulsori e del luogo dove si vendono le macchine. Entrambi questi fenomeni sono stati oggetto delle analisi del nostro osservatorio Agitalab, che abbiamo voluto alcuni anni fa proprio per dare agli stakeholder di questa industria un contributo di approfondimento, che li aiutasse a formarsi una rappresentazione oggettiva dei cambiamenti in atto.
A rileggere a distanza i lavori prodotti dall’osservatorio Agitalab, si comprende qualcosa che nella trattazione dei fenomeni può suggerire. Si parla di diesel, sì. Si parla di motori ibridi, pure. Si parla di auto acquistate o acquistabili online, certo. Però il colore di fondo è sempre lo stesso e non è né diesel, né elettrico, né ibrido. Il colore di fondo è il gap di conoscenza tra il sapere diffuso e la realtà fattuale. È quel non sapere, fortunatamente spesso accompagnato dalla consapevolezza di non sapere e dunque dal desiderio di avere informazioni vere, per decidere un acquisto che sia giusto, non solo rispondente a una moda.
Un contributo di conoscenza di primo livello. È un orgoglio averlo pensato e regalato alla comunità dell’industria automobilistica.
Abbiamo voluto questo programma di intelligence sul comparto automotive quando ritenevamo che i fenomeni fossero articola¬ti e in evoluzione. Dall’osservatorio privilegiato dei servizi che offriamo con reciproca soddisfazione agli operatori, vedevamo come il settore andava incontro a modifiche sostanziali, di of¬ferta e anche di assetto della filiera. Nelle flotte poi, già da anni la tecnologia sta introducendo sempre maggiori sofisticazioni di gestione, sia nella quantità di informazioni disponibili e sia nella capacità di coordinare i flussi in assenza di intermediari.
I clienti dal canto loro guardano via via meno ai soli servizi di base, in favore di un’assistenza olistica alla mobilità. Presto la tecnologia metterà l’auto in condizione di scambiare ed elabora¬re informazioni senza l’intervento del driver. I noleggiatori pre¬vedono che in questo decennio potranno offrire il noleggio della mobilità, non solo del veicolo. Alcune attività potranno essere sostituite da servizi nuovi, mentre altre resteranno ma magari non più offerte dagli attuali operatori.
Quello a cui abbiamo assistito nel 2020 ha ampiamente supera¬to quelle previsioni di cambiamento. Ad alcuni fenomeni è stata impressa un’accelerazione impensabile. Molti equilibri sono sta¬ti alterati nella dimensione e nella posizione temporale. Alcune previsioni si sono rivelate imprecise e da riformulare, sia dentro il comparto sia negli scenari socioeconomico e geo-politico.
Siamo orgogliosi di aver registrato alcuni dei passaggi chiave di un anno che resterà nella storia, non solo dell’automobile. È il nostro modo di stare al passo con i partner e con le sfide che ogni giorno affrontiamo insieme.
Non tutti gli avvenimenti del 2021 sono stati immediatamente compresi, frastornati dall’emergenza Covid che aveva interrotto le filiere industriali e logistiche, e alcuni solo adesso iniziano a trasmettere il loro significato profondo. Dentro le piccole e meno piccole crisi congiunturali c’erano in realtà alcuni dei cambiamenti che sempre diciamo di valore, ma che poi fatichiamo a cogliere, prim’ancora di pensare a come adattarci ad essi.
Affrontando la crisi del chip, emergeva sullo sfondo la tensione USA/Cina, che poi sarebbe divenuta palese nei mesi successivi. La difficoltà dell’industria, di produrre i volumi necessari a soddisfare una domanda che rimbalzava grazie anche ai risparmi da lockdown, rendeva l’usato merce scarsa e ne faceva presagire il riscaldamento dei prezzi. Altro fenomeno che poi si è manifestato in tutta la sua dimensione.
Affrontare il tema della transizione energetica ha permesso di anticipare la trattazione di capitoli che avrebbero di lì a poco occupato la scena. Innanzitutto la posizione dei governi alle prese con le ricadute occupazionali legate allo stop in agenda per il 2035. Oggi sono in corso confronti e verifichge programmate nei prossimi anni, prima di staccare la spina. Anche l’impatto che sul parco circolante, il cossiddetto effetto Cuba, era oggetto di sondaggio ben prima che i suoi segnali diventassero tangibili.
La nuova strategia produttiva dell’industria, di virare a 180 gradi dai volumi ai margini, veniva toccata per l’impatto che avrà sull’occupazione, in anticipo sulle chiusure che sarebbero state annunciate molto dopo.
Il contributo del think thank Agitalab si conferma un’opera di avvistamento del corpo grande dei cambiamenti, troppo spesso nascosti o semplicemente ignorati dietro la lettura del presente.
Talos by Bitsolution,app per il rilevamento delle infrazioni al codice della strada(CDS),controlla la copertura assicurativa degli autoveicoli(ANIA) ed l'avvenuta revisione presso la Motorizzazione civile(MCTC),se l'automezzo risulta rubato o sottoposto a fermo giudiziario.
Come evolve il rapporto Car Maker - Dealer - Cliente con l'avvento dei sistemi di connettività. Cosa cambia per il mercato automotive.
La mia presentazione a Milano, per Innovauto edizione 2018, sessione Connected Cars.
NWG interviene al ciclo di convegni e seminari “Corrente in Movimento” per pa...NWG Spa
NWG ha partecipato alla tappa di Napoli del tour nazionale sulla mobilità sostenibile promosso dall’associazione Corrente in Movimento nell’ambito del Patto dei Sindaci.
Mobilità sostenibile- Slides per Ecocamp Conversano (Ba) 29/03/2008 Walter Giacovelli
Slides proposte all'EcoCamp di Conversano (Ba) del 29/03/2008, su alcuni strumenti per la mobilità sostenibile (car sharing su tutti). Si ringrazia per la disponibilità del materiale ing. Mauro Maccagnani d Atc Bologna e Ing. Andrea Costa Ad di Cart ingegneria del software di Pesaro.
È passato un anno dalla prima edizione del libro "Ho sognato che mi stavo muovendo" eppure sembra ne siano passati cinque.
Il mercato dell'automotive in Italia, di cui spesso non riconosciamo la capacità di innovarsi, in realtà ha vissuto più spinte innovatrici: nuovi modi di utilizzare l'auto, un numero sempre più importante di noleggiatori a breve e a lungo, formule ibride di mobilità con auto diverse in base a differenti esigenze.
Stupendo anche gli ottimisti, il mercato italiano si sta adeguando velocemente alla nuova offerta di mobilità che raggiunge tassi di penetrazione importanti.
La domanda è: va tutto bene? E ovviamente la risposta è NO. Il mercato italiano dell'auto vive due dinamiche diametralmente opposte. Da un lato assistiamo ad un moderno rinnovamento delle formule di acquisizione dell'auto, soprattutto con riferimento al mercato fleet. Dall'altro lato il parco circolante continua ad invecchiare presentando preoccupanti alte percentuali di auto Euro zero ed Euro1, che hanno alti tassi di inquinamento e bassi livelli di sicurezza.
Stante questa situazione abbiamo cercato di indagare come si potrà smuovere questa foresta pietrificata. Nel corso dell'anno abbiamo analizzato l'evoluzione del mercato in relazione alla personalizzazione del prodotto e dei servizi, all'intelligenza artificiale applicata alle auto, alle vendite delle auto on line, e ai servizi innovativi per il driver. Per ognuno di questi temi vi sono studi, opinioni, problematiche di diversa entità. Proprio in relazione a questi temi, AgitaLab ha organizzato workshop, studi e sondaggi per far emergere le tendenze a medio lungo termine.
Observatory on Telematics, Connected Insurance & Innovation is aimed at spreading innovation culture over the insurance market with the associates, allowing them to get a great opportunity.
La Smart Mobility è una delle sfide più ambiziose e complesse che la nostra generazione affronterà negli anni a venire. Non si tratta solamente di sovvertire un sistema di mobilità ormai affermato e radicato da decenni, ma soprattutto di un drastico cambio di prospettiva, dovuto da un lato alle maggiori aspettative dei consumatori nei riguardi del sistema produttivo, dall'altro a una sempre più impellente esigenza di tipo ambientale che spinge le persone a riflettere e a rivedere le proprie abitudini in chiave sostenibile.
Le startup Italiane presenti al CES di Las Vegas 2019
Auto a guida assistita ed a guida automatica: il futuro è alle porte - Profili assicurativi e legali
1. Auto a guida assistita ed a guida automatica: il futuro è alle porte
Profili assicurativi e legali
Guardare al passato per immaginare il futuro: è un metodo che ci può
anche aiutare nel prevedere le possibili tempistiche, oltre che la portata,
dei cambiamenti in atto.
Pensiamo ad esempio alla rivoluzione che hanno portato nelle nostre vite,
nella sfera sia lavorativa che privata, l’invenzione, il continuo
perfezionamento e la sempre maggiore diffusione del computer prima, di
internet poi e dei telefoni cellulari.
Quanto tempo è passato? Una manciata d’anni, eppure quante cose sono
cambiate, e noi stessi non potremmo fare oggi a meno di strumenti che,
non molto tempo fa, non ci saremmo mai nemmeno immaginati.
Succederà lo stesso nel mercato dell’auto? Sembra proprio di sì.
L’industria del settore automotive si sviluppa ad un ritmo molto veloce,
infinitamente più veloce rispetto ad esempio a quello del legislatore: da
una parte abbiamo infatti una realtà ormai già consolidata come quella
delle auto a guida assistita, dall’altra un legislatore che non riesce
neanche ad elaborare una Tabella di legge per i danni alla persona
superiori al 9% di Invalidità Permanente.
Per non parlare poi delle auto a guida completamente automatica: se
Google è il player più avanti nella corsa verso l’auto a guida autonoma,
anche Tesla, Volvo, Mercedes seguono ed accellerano con progetti
analoghi, mentre al MIT si pensa già a “smart cities”, interamente
connesse.
Toyota ha annunciato che dal Gennaio 2016 avrebbe investito un miliardo
di dollari, e per non far pensare ad uno scherzo a fine 2015 aveva già
stanziato 50 milioni di dollari: obiettivo quello di perfezionare i sistemi di
guida assistita esistenti e di arrivare al 2020 con le auto a guida autonoma
sicure ed efficienti.
Sempre in terra nipponica, Nissan lo scorso anno ha realizzato il primo
esperimento su suolo pubblico.
In Europa, le Case automobilistiche anticipano il legislatore e la
giurisprudenza che si andrà a formare: nell’Ottobre 2015 Volvo si è
dichiarata pronta ad assumersi ogni responsabilità nel caso di danni
2. causati da auto mentre circolano “in autonomous mode” ed anche Google
e Mercedes hanno fatto dichiarazioni analoghe.
Si può pensare quindi che si passerà da un sistema di RCA obbligatoria
all’RC Prodotti, o misto?
Senz’altro ci sono temi di riflessione per i giuristi pressochè sconfinati,
fioriranno sull’argomento pubblicazioni e Convegni, sarà necessario
affilare le armi ed anche in fretta, appunto perché le rivoluzioni
tecnologiche si muovono con modalità e velocità proprie, senza aspettare
nessuno.
E’ ormai assodato che l’Europa, insieme ai Paesi maggiormente
industrializzati, si sta preparando all’introduzione nel mercato della auto a
guida autonoma.
Nell’Aprile 2015 è stato approvato un emendamento per la modifica
dell’art. 8 della Convenzione per il Traffico stradale siglata nel 1968 ed in
vigore dal 1977, a cui i 72 stati partecipanti devono adeguarsi con
legislazioni nazionali specifiche. I Regolamenti UE devono essere recepiti
dai Paesi membri ma attenzione: l’Italia è fanalino di coda in questo da
sempre… né sembra che per questo argomento siano già iniziati dibattiti
e riflessioni in sede parlamentare.
Nel merito, l’articolo che in precedenza stabiliva che “ogni guidatore deve,
in ogni momento, poter controllare il suo veicolo” diviene “ ogni guidatore
deve essere sempre presente e abile a prendere il controllo del veicolo, i
cui sistemi devono poter essere scavalcati o spenti in qualsiasi momento”.
Negli USA, la National Highway Traffic Safety Adm. (NHTSA), il regolatore
statunitense per la sicurezza dei veicoli, ha recentemente dichiarato che
è considerabile come guidatore anche un software, ma tutti i progetti
legislativi-pilota sembrano prevedere, al momento, l’obbligatorietà della
presenza a bordo di un conducente specificatamente abilitato.
Né si sta facendo solo della teoria industriale: in Svezia, il Comune di
Goteborg ha dato il via libera alla Volvo di effettuare test su suolo pubblico
per cento vetture, a partire dal 2017 ed il Ministero dei Trasporti inglese
sta studiando un quadro normativo per le auto a guida autonoma e
specifici test sono in corso dal Gennaio dello scorso anno.
Ci sarà senz’altro integrazione fra auto e segnali stradali, le auto
parleranno ai pedoni (ad es. in corrispondenza degli attraversamenti
3. pedonali e dei semafori) e saranno ibride non solo per il tipo di
propulsione/carburante utilizzato, ma anche di guida: autonoma nelle
lunghe percorrenze, assistita e manuale per i momenti più delicati.
Si prevede che le automobili funzioneranno un po’ come gli aerei,
insomma.
Dicevamo che le auto “a guida assistita” sono ormai una realtà
consolidata: nel 2014, nel mercato tedesco, il 20% delle auto
immatricolate (+100% rispetto all’anno precedente) era dotato di sistemi
di frenata di emergenza e di assistenza al cambio corsia, mentre il 52%
delle auto monta sistemi di assistenza al parcheggio ed il 25% per il
riconoscimento della stanchezza..
Sistemi e sensori radar, installati in Germania anche su auto di fascia
media e sensibile quindi al prezzo, agevolano anche la regolazione della
distanza e della velocità.
Dal Giappone possiamo acquistare auto con sistemi di allerta che
segnalano la presenza di qualsiasi cosa in movimento nei pressi della
vettura mentre si effettuano manovre, nonché sistemi di copertura degli
angoli ciechi e non è difficile pensare che non fra molto questi dispositivi
potranno diventare di serie ed essere installati su tutte le nuove auto.
Si chiama “sicurezza attiva” e dovrebbe portare ad una diminuzione forse
anche sensibile del numero dei sinistri, con tutto ciò che ne potrebbe
conseguire per l’industria assicurativa: nei quasi 7 anni di
sperimentazione, le Google cars avevano collezionato una quindicina di
incidenti, ma sempre per responsabilità di terzi.
Lo scorso 14 Febbraio 2016 è invece avvenuto il primo incidente con
responsabilità, peraltro dopo un milione di miglia percorse in guida
autonoma.
In media, negli USA, un guidatore ha un incidente ogni 165.000 miglia
percorse: è facile quindi comprendere che con le auto a guida sempre più
assistita fino a diventare mista o completamente autonoma ci si può
attendere ed auspicare una drastica riduzione della frequenza dei sinistri.
Possibile drastico calo di lavoro per liquidatori sinistri, periti, legali e
carrozzieri?
Nel 2014, in Italia, si sono verificati 177.031 incidenti con lesioni e 3.381
persone sono decedute.
4. Negli USA, i numeri sono naturalmente ancora più grandi e si sono lette
stime secondo le quali le nuove automobili potrebbero evitare fino a
29.000 decessi, con anche una importante riduzione dei costi sociali e
sanitari dei sinistri con lesioni alla persona.
Anche le conseguenze di carattere legale non si faranno attendere:
occorrerà distinguere fra prodotto di difettoso e difetto di manutenzione,
prevedere casi particolari come il produttore dei sistemi software diverso
da quello dell’auto, rivedere l’intero sistema dell’RCA, prevedere
normative per incidenti fra “vecchie” e “nuove” auto, interazioni fra
coperture RCA ed RCP, con un ruolo fondamentale che avrà come
sempre la giurisprudenza, oltre che le legislazioni nazionali, che si
auspicano essere finalmente chiare, univocamente applicabili e
possibilmente comuni ed omogenee.
Occorre prevedere i possibili impatti di tutto questo sui portafogli
assicurativi e riassicurativi, nonché sulle stesse strutture delle nostre
Compagnie.
Munich Re Milano anticipa la più totale disponibilità, propria e della sua
Organizzazione Internazionale, ad essere di supporto ai propri Clienti per
approfondire queste tematiche ed elaborare programmi e soluzioni
assicurative e riassicurative sempre adeguate ai cambiamenti in atto.
Milano, 26.4.2016