Questo articolo è la denuncia di un giovane professionista su un sistema nazionale poco meritocratico, più attento all'apparenza che alla qualità e poco attento allo sviluppo delle competenze professionali, antico problema del nostro paese mai risolto. Pubblicazione Folio, cnpi, marzo 2005.
Slideshare es un servicio web que permite a los usuarios publicar y compartir documentos, presentaciones y videos de manera profesional. Es similar a YouTube pero para presentaciones. Fue creado en 2006 y adquirido por LinkedIn en 2012. Ofrece ventajas como ser una herramienta innovadora, de fácil uso y que promueve el aprendizaje colaborativo. En el ámbito educativo permite encontrar y compartir presentaciones, recibir retroalimentación de estudiantes y crear grupos de trabajo en torno a presentaciones.
Informe de línea de base de samugari, trabajo realizado por Nilo Coras Canale...Santa Rosa, Ayacucho, Perú
Este documento presenta una caracterización sociocultural, sociolingüística y psicolingüística de 14 comunidades pertenecientes a la Red Educativa Rural Samugari en Ayacucho, Perú. Inicialmente, describe brevemente el contexto del distrito de Samugari, incluyendo su ubicación geográfica, vías de acceso, clima y comunidades. Luego, detalla la metodología utilizada para la caracterización, que incluyó encuestas, entrevistas y talleres participativos con docentes, estudiantes y pad
Sistema industriale e cultura d'impresa p.pptxalco50
Le slides sintetizzano un'idea finalizzata a favorire lo sviluppo di Cultura d'Impresa nel sistema italiano, al fine di migliorarlo favorendo lo sviluppo di attività a più alto Valore Aggiunto.
Ciò contribuirebbe anche ad elevare qualità del lavoro utilizzato e conseguente livello retributivo, favorendo così gran parte dell'abbandono del nostro Paese da parte di significative quantità di Capitale Umano.
MARKETING TERRITORIALE -TRAIETTORIE MODERNE :UN MODELLO DI ANALISI E PROGETTA...Gabriele Micozzi
UN MODELLO DI ANALISI E PROGETTAZIONE TERRITORIALE DA ME IDEATO E COORDINATO.
( IL MODELLO APPLICATO ALLA PROVINCIA DI ANCONA)
www.gabrielemicozzi.it
http://officinamarketing.blogspot.com/
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Informe de línea de base de samugari, trabajo realizado por Nilo Coras Canale...Santa Rosa, Ayacucho, Perú
Este documento presenta una caracterización sociocultural, sociolingüística y psicolingüística de 14 comunidades pertenecientes a la Red Educativa Rural Samugari en Ayacucho, Perú. Inicialmente, describe brevemente el contexto del distrito de Samugari, incluyendo su ubicación geográfica, vías de acceso, clima y comunidades. Luego, detalla la metodología utilizada para la caracterización, que incluyó encuestas, entrevistas y talleres participativos con docentes, estudiantes y pad
Sistema industriale e cultura d'impresa p.pptxalco50
Le slides sintetizzano un'idea finalizzata a favorire lo sviluppo di Cultura d'Impresa nel sistema italiano, al fine di migliorarlo favorendo lo sviluppo di attività a più alto Valore Aggiunto.
Ciò contribuirebbe anche ad elevare qualità del lavoro utilizzato e conseguente livello retributivo, favorendo così gran parte dell'abbandono del nostro Paese da parte di significative quantità di Capitale Umano.
MARKETING TERRITORIALE -TRAIETTORIE MODERNE :UN MODELLO DI ANALISI E PROGETTA...Gabriele Micozzi
UN MODELLO DI ANALISI E PROGETTAZIONE TERRITORIALE DA ME IDEATO E COORDINATO.
( IL MODELLO APPLICATO ALLA PROVINCIA DI ANCONA)
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All'alba della crisi che stiamo ancora vivendo, una riflessione sui segnali che indicavano un crescente bisogno di stringersi in comunità a rete, con lo scopo di cooperare piuttosto che competere. Un cambio di paradigma che sta accelerando, grazie anche alle giovani generazioni dei nativi digitali.
Vi presentiamo il documento fondamentale per comprendere cos'è l'innovazione e come attivare una dinamica di innovazione continua in azienda. In poche pagine KNOW NET ha riassunto tutta la sua esperienza su questo tema, frutto di cinque anni di lavoro sul campo con le imprese italiane.
Sustainability-oriented innovation e modelli di business: casi aziendali a co...Mattia Pagliuso
Tesi di Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale.
L’elaborato si propone di evidenziare i punti di contatto e sovrapposizione, prima a livello teorico e successivamente a livello applicativo, tra sostenibilità e innovazione, ponendo enfasi sul rapporto che ne sussegue all’interno del contesto aziendale, analizzando i vari modelli di business di alcune imprese prese in riferimento.
Una volta il valore aggiunto era dato dal capitale fisico, «più capannoni, più torni, più martelli», ora il motore dello sviluppo è dato dal capitale umano.
Il tradizionale ruolo di early adopter svolto dalle organizzazioni aziendali nei confronti delle
tecnologie ICT viene profondamente rivisto nell’era dell’economia partecipativa. Da sempre
imprese e pubblica amministrazione hanno il compito di indirizzare e contribuire a formare il
rapporto tra la tecnologia e la collettività. Adottando i principi e le modalità dell’automazione,
l’impresa ha fatto da laboratorio di innovazione e trasferimento, ha rivoluzionato i suoi processi
interni, ha trasformato il modo di produrre e di lavorare, ha inciso sui meccanismi del consumo,
sulla funzione della tecnologia nella società. Con l'andare del tempo, la conoscenza e la pratica
tecnologica, soprattutto il grande successo del Web oltre i ristretti confini delle sue origini
accademiche, si sono sedimentate e hanno innescato un circolo virtuoso che oggi va ad impattare
visibilmente sui tradizionali tracciati di intermediazione tra i fornitori di tecnologie enterprise e i
loro principali interlocutori nella realtà produttiva.
Se gli orientamenti tecnologici e le scelte implementative hanno finora seguito percorsi decisionali
fortemente centralizzati, affidati ai responsabili tecnici delle singole aziende e delle
amministrazioni, con il fenomeno della consumerizzazione dell'IT diventa fondamentale, in questo
quadro decisionale, il ruolo del capitale umano, dei singoli dipendenti che attraverso le proprie
competenze extralavorative, i propri “gusti” in materia tecnologica incidono su strategie governate
fino a oggi a livello manageriale elevato.
L’imminente arrivo, all’interno delle grandi organizzazioni, della nuova generazione di lavoratori
della conoscenza, i "nativi digitali", porterà a un ulteriore rafforzamento di questa spinta verso un
governo partecipato dell’innovazione. I Millennials, - come vengono genericamente indicati gli
individui nati intorno alla svolta del terzo millennio, che rappresentano quindi i giovani lavoratori di
una fascia compresa tra i 18 e i 30 anni - recano con sé un bagaglio di aspettative e competenze
che porterà a nuovi, ancor più radicali cambiamenti nell’ambiente lavorativo e nei modi di
produzione e di interazione. Le infrastrutture tecnologiche delle aziende e i loro responsabili
devono essere in grado di accogliere, agevolare, incanalare questa inedita forma di energia.
L’obiettivo dello studio svolto da CA Technologies e NetConsulting sulla base di questionari rivolti a
un campione di 280 studenti di quattro atenei italiani (Economia e Ingegneria) e un campione
cross sector di circa 150 aziende è contribuire a definire le aspettative della nuova forza lavorativa
che inizia oggi a muovere i primi passi all’interno delle impresa...
Otto parole per crescere. Da veDrò idee per superare la crisi italianaveDrò
L’Italia vista da fuori, da altri paesi, da altre realtà, da punti di vista diversi. Con il filtro di occhi internazionali e analisi non schiacciate sul presente e sui problemi contingenti, bensì proiettando uno sguardo di lungo periodo sul futuro. veDrò, think net che raccoglie protagonisti generazionali della vita del Paese, inaugura un nuovo filone di attività. Si parte con Visto da Parigi e con la presentazione di un rapporto curato dall’Università Sorbona e dall’ufficio studi MPS, in una logica di scambio e ritorno delle idee. Tema centrale la crescita in Italia, con una analisi innovativa delle leve della crescita per il sistema paese, i suoi territori, le imprese. Se non si torna a crescere si rischia di restare schiacciati dal peso del debito pubblico e di rimanere intrappolati in una stagnazione economica e in una società immobile. Dal gruppo di lavoro Visti da Fuori di veDrò nascono alcuni spunti di riflessione e otto priorità, quale contributo generazionale al dibattito per una crescita sana e sostenibile.
Il tema “internazionalizzazione delle piccole imprese italiane” ha impegnato i laboratori dell’Università di Trento (Social Innovation e Internazionalizzazione e Innovazione d’Impresa) negli ultimi anni.
Nel passato le PMI si sono portate a livello internazionale con grande capacità e spesso hanno ottenuto sui mercati internazionali grandi risultati.
Ora la situazione è notevolmente cambiata in quanto i mercati sono diventati più difficili, la concorrenza più agguerrita e le imprese sempre più fragili.
113 MANAGERS E INDUSTRIA 4.0 NUOVE SFIDE E FIGURE PROFESSIONALI - LM Leaders...Cristian Randieri PhD
Da diverso tempo si sente parlare di Industria 4.0 o della quarta rivoluzione industriale, per usare due espressioni oggi in voga tra gli economisti e gli esperti di teoria aziendale, per indicare la diffusione in tutta la filiera della produzione della digitalizzazione dell’industria mediante nuovi strumenti, tecnologie e tools per dati e analisi. Da cui il termine “Smart Manufacturing”. Mentre la prima rivoluzione industriale fu determinata nel ‘700 dall’invenzione della macchina a vapore, la seconda dall’utilizzo e la produzione dell’elettricità e la terza dall’avvento dell’informatica, la quarta si basa invece su un fenomeno ancor più complesso che parte dallo sviluppo dell’Internet of Things (l’Internet delle cose), cioè la capacità di connettere alla rete e di far dialogare tra loro molti oggetti reali, compresi quelli più sofisticati come i macchinari dell’industria. Si tratta di tecnologie che cambieranno il modo di progettare, costruire e distribuire qualsiasi prodotto facendo leva su un nuovo concetto di “digitalizzazione” che partendo dal concetto di “ meccatronica” (branca dell’ingegneria dell’automazione che studia il modo di far interagire tre discipline: la meccanica, l’elettronica, e l’informatica al fine di automatizzare i sistemi di produzione) si espanderà in tutta la catena industriale permettendo di analizzare, organizzare e gestire in modo automatico grandi quantità di informazioni, da cui il termine “big Data”.
Tavola Rotonda completa disponibile alla pagina http://www.intellisystem.it/it/portfolio/lm-luglioagosto-2016
Documento programmatico biennale "L'industria di Terni ovunque" della sezione territoriale di Terni di Confindustria Umbria, presentato dal presidente Stefano Neri.
Presentazione "INVESTIRE NEI PROFESSIONISTI DELL’INNOVAZIONE PER SOSTENERE L’ECONOMIA NAZIONALE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ" all'Assemblea Nazionale dell'Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani
C'è una similitudine tra l'evoluzione delle specie viventi e l'evoluzione dell'economia, la correlazione sta nell'adattabilità dei sistemi: biologici (i primi), economici (i secondi). Se tali sistemi non riescono ad adattarsi alle modifiche ambientali, rimanendo chiusi nelle proprie nicchie specialistiche, giungono inevitabilmente all'estinzione. Questo articolo offre spunti di riflessione per gli scenari futuri di avanzamento economico e sociale in Italia e in Europa. Evoluzione economia - Pubblicazione Folio, cnpi - novembre2004
Uno scenario apocalittico sul futuro della terraStefano Sghedoni
Il protocollo di Kyoto è considerato ormai uno strumento vecchio e inefficace. Gli effetti del riscaldamento globale potrebbero durare sulla terra per oltre un millennio, ma la comunità scientifica mondiale non ha certezze. Pubblicazione Folio - CNPI, pp 28-31 - Aprile 2007
All'alba della crisi che stiamo ancora vivendo, una riflessione sui segnali che indicavano un crescente bisogno di stringersi in comunità a rete, con lo scopo di cooperare piuttosto che competere. Un cambio di paradigma che sta accelerando, grazie anche alle giovani generazioni dei nativi digitali.
Vi presentiamo il documento fondamentale per comprendere cos'è l'innovazione e come attivare una dinamica di innovazione continua in azienda. In poche pagine KNOW NET ha riassunto tutta la sua esperienza su questo tema, frutto di cinque anni di lavoro sul campo con le imprese italiane.
Sustainability-oriented innovation e modelli di business: casi aziendali a co...Mattia Pagliuso
Tesi di Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale.
L’elaborato si propone di evidenziare i punti di contatto e sovrapposizione, prima a livello teorico e successivamente a livello applicativo, tra sostenibilità e innovazione, ponendo enfasi sul rapporto che ne sussegue all’interno del contesto aziendale, analizzando i vari modelli di business di alcune imprese prese in riferimento.
Una volta il valore aggiunto era dato dal capitale fisico, «più capannoni, più torni, più martelli», ora il motore dello sviluppo è dato dal capitale umano.
Il tradizionale ruolo di early adopter svolto dalle organizzazioni aziendali nei confronti delle
tecnologie ICT viene profondamente rivisto nell’era dell’economia partecipativa. Da sempre
imprese e pubblica amministrazione hanno il compito di indirizzare e contribuire a formare il
rapporto tra la tecnologia e la collettività. Adottando i principi e le modalità dell’automazione,
l’impresa ha fatto da laboratorio di innovazione e trasferimento, ha rivoluzionato i suoi processi
interni, ha trasformato il modo di produrre e di lavorare, ha inciso sui meccanismi del consumo,
sulla funzione della tecnologia nella società. Con l'andare del tempo, la conoscenza e la pratica
tecnologica, soprattutto il grande successo del Web oltre i ristretti confini delle sue origini
accademiche, si sono sedimentate e hanno innescato un circolo virtuoso che oggi va ad impattare
visibilmente sui tradizionali tracciati di intermediazione tra i fornitori di tecnologie enterprise e i
loro principali interlocutori nella realtà produttiva.
Se gli orientamenti tecnologici e le scelte implementative hanno finora seguito percorsi decisionali
fortemente centralizzati, affidati ai responsabili tecnici delle singole aziende e delle
amministrazioni, con il fenomeno della consumerizzazione dell'IT diventa fondamentale, in questo
quadro decisionale, il ruolo del capitale umano, dei singoli dipendenti che attraverso le proprie
competenze extralavorative, i propri “gusti” in materia tecnologica incidono su strategie governate
fino a oggi a livello manageriale elevato.
L’imminente arrivo, all’interno delle grandi organizzazioni, della nuova generazione di lavoratori
della conoscenza, i "nativi digitali", porterà a un ulteriore rafforzamento di questa spinta verso un
governo partecipato dell’innovazione. I Millennials, - come vengono genericamente indicati gli
individui nati intorno alla svolta del terzo millennio, che rappresentano quindi i giovani lavoratori di
una fascia compresa tra i 18 e i 30 anni - recano con sé un bagaglio di aspettative e competenze
che porterà a nuovi, ancor più radicali cambiamenti nell’ambiente lavorativo e nei modi di
produzione e di interazione. Le infrastrutture tecnologiche delle aziende e i loro responsabili
devono essere in grado di accogliere, agevolare, incanalare questa inedita forma di energia.
L’obiettivo dello studio svolto da CA Technologies e NetConsulting sulla base di questionari rivolti a
un campione di 280 studenti di quattro atenei italiani (Economia e Ingegneria) e un campione
cross sector di circa 150 aziende è contribuire a definire le aspettative della nuova forza lavorativa
che inizia oggi a muovere i primi passi all’interno delle impresa...
Otto parole per crescere. Da veDrò idee per superare la crisi italianaveDrò
L’Italia vista da fuori, da altri paesi, da altre realtà, da punti di vista diversi. Con il filtro di occhi internazionali e analisi non schiacciate sul presente e sui problemi contingenti, bensì proiettando uno sguardo di lungo periodo sul futuro. veDrò, think net che raccoglie protagonisti generazionali della vita del Paese, inaugura un nuovo filone di attività. Si parte con Visto da Parigi e con la presentazione di un rapporto curato dall’Università Sorbona e dall’ufficio studi MPS, in una logica di scambio e ritorno delle idee. Tema centrale la crescita in Italia, con una analisi innovativa delle leve della crescita per il sistema paese, i suoi territori, le imprese. Se non si torna a crescere si rischia di restare schiacciati dal peso del debito pubblico e di rimanere intrappolati in una stagnazione economica e in una società immobile. Dal gruppo di lavoro Visti da Fuori di veDrò nascono alcuni spunti di riflessione e otto priorità, quale contributo generazionale al dibattito per una crescita sana e sostenibile.
Il tema “internazionalizzazione delle piccole imprese italiane” ha impegnato i laboratori dell’Università di Trento (Social Innovation e Internazionalizzazione e Innovazione d’Impresa) negli ultimi anni.
Nel passato le PMI si sono portate a livello internazionale con grande capacità e spesso hanno ottenuto sui mercati internazionali grandi risultati.
Ora la situazione è notevolmente cambiata in quanto i mercati sono diventati più difficili, la concorrenza più agguerrita e le imprese sempre più fragili.
113 MANAGERS E INDUSTRIA 4.0 NUOVE SFIDE E FIGURE PROFESSIONALI - LM Leaders...Cristian Randieri PhD
Da diverso tempo si sente parlare di Industria 4.0 o della quarta rivoluzione industriale, per usare due espressioni oggi in voga tra gli economisti e gli esperti di teoria aziendale, per indicare la diffusione in tutta la filiera della produzione della digitalizzazione dell’industria mediante nuovi strumenti, tecnologie e tools per dati e analisi. Da cui il termine “Smart Manufacturing”. Mentre la prima rivoluzione industriale fu determinata nel ‘700 dall’invenzione della macchina a vapore, la seconda dall’utilizzo e la produzione dell’elettricità e la terza dall’avvento dell’informatica, la quarta si basa invece su un fenomeno ancor più complesso che parte dallo sviluppo dell’Internet of Things (l’Internet delle cose), cioè la capacità di connettere alla rete e di far dialogare tra loro molti oggetti reali, compresi quelli più sofisticati come i macchinari dell’industria. Si tratta di tecnologie che cambieranno il modo di progettare, costruire e distribuire qualsiasi prodotto facendo leva su un nuovo concetto di “digitalizzazione” che partendo dal concetto di “ meccatronica” (branca dell’ingegneria dell’automazione che studia il modo di far interagire tre discipline: la meccanica, l’elettronica, e l’informatica al fine di automatizzare i sistemi di produzione) si espanderà in tutta la catena industriale permettendo di analizzare, organizzare e gestire in modo automatico grandi quantità di informazioni, da cui il termine “big Data”.
Tavola Rotonda completa disponibile alla pagina http://www.intellisystem.it/it/portfolio/lm-luglioagosto-2016
Documento programmatico biennale "L'industria di Terni ovunque" della sezione territoriale di Terni di Confindustria Umbria, presentato dal presidente Stefano Neri.
Presentazione "INVESTIRE NEI PROFESSIONISTI DELL’INNOVAZIONE PER SOSTENERE L’ECONOMIA NAZIONALE: CRITICITÀ ED OPPORTUNITÀ" all'Assemblea Nazionale dell'Associazione Nazionale Biotecnologi Italiani
C'è una similitudine tra l'evoluzione delle specie viventi e l'evoluzione dell'economia, la correlazione sta nell'adattabilità dei sistemi: biologici (i primi), economici (i secondi). Se tali sistemi non riescono ad adattarsi alle modifiche ambientali, rimanendo chiusi nelle proprie nicchie specialistiche, giungono inevitabilmente all'estinzione. Questo articolo offre spunti di riflessione per gli scenari futuri di avanzamento economico e sociale in Italia e in Europa. Evoluzione economia - Pubblicazione Folio, cnpi - novembre2004
Uno scenario apocalittico sul futuro della terraStefano Sghedoni
Il protocollo di Kyoto è considerato ormai uno strumento vecchio e inefficace. Gli effetti del riscaldamento globale potrebbero durare sulla terra per oltre un millennio, ma la comunità scientifica mondiale non ha certezze. Pubblicazione Folio - CNPI, pp 28-31 - Aprile 2007
Salute e ambiente: I rischi causati da inquinamento e sostanze chimiche riversate nell'ambiente sono storicamente correlati alle attività antropiche. La tutela della salute è un diritto costituzionale che richiede un'incremento degli aspetti di prevenzione, un tema complesso che presuppone migliore informazione e maggiori sinergie. Pubblicazione Folio - CNPI, 34-37 - Ambiente - febbraio 2006
Una storica miniera cinabrifera a Vallalta, nelle dolomiti Bellunesi, un'area molto importante da un punto di vista storico, antropologico e naturalistico che necessiterebbe di maggiori investimenti e potrebbe favorire anche lo sviluppo sostenibile di un territorio tra i più belli d'Italia.
1. 61marzo 2005
Apparenza o QualitàAMARE
CONSIDERAZIONI
modo li hanno ottenuti), non hanno
più aperto un libro nemmeno per guar-
dare le didascalie ed ormai hanno dis-
imparato persino a leggere.
Quest’ultimi sono i principali asser-
tori del concetto di empirismo alchi-
mistico assoluto, un mix da applicare
con orgoglio nel lavoro, costituito da
credenze popolari, esperienze perso-
nali mai troppo approfondite e pre-
giudizi, un muro impenetrabile in cui
perizia, competenza e preparazione
non riesce ad aver ragione.
Negli ambienti così compaginati la vo-
lontà di imparare, di impegnarsi per
il raggiungimento di obiettivi reali, di
tendere ad uno sviluppo professiona-
le crescente, s’è sopito nel tempo, la
proprietà ed i soci il più delle volte vi-
vono in un universo parallelo ma di-
stante anni luce, sono imperatori di-
vini che hanno perso ogni contatto con
il mondo produttivo, ordinano dal-
l’alto dell’Olimpo attraverso diretto-
ri-baroni sempre in guerra tra loro, i
capireparto svolgono funzione di fe-
deli guardiani, i tecnici, gli impiegati
e gli operai formano una plebe consi-
derata non indispensabile per i risul-
tati aziendali ed obbligata alla cieca
sudditanza.
Chi non stà al gioco è fuori dalla squa-
dra, la professionalità non è più capa-
cità tecnica e perizia, ma diviene as-
servimento, rinuncia di un giudizio
competente e razionale, cameratismo
e omertà a discapito dell’interesse fi-
nale dell’imprenditore stesso, solida-
rietà con la propria squadra in guerra
perenne con i restanti settori dell’a-
zienda, alla mercè di dirigenti peren-
nemente impegnati nell’eterna lotta
delle investiture.
Le cose, però, non sono sempre an-
Ho letto la lettera aperta del col-
lega Adriano Bernardi su “Fo-
lio” n. 1 di Gennaio 2005, pag.49, e
sono rimasto molto colpito, anche se
non sorpreso.
Colpito perché ho la netta sensazione
che il problema denunciato dal Col-
lega sia più esteso e profondo di quan-
to emerga, non sorpreso perché ho
un’ulteriore conferma di quanto ri-
scontrato personalmente, sempre in
grosse aziende, seppur in altro setto-
re e in altra provincia Italiana.
La mia esperienza, svoltasi in molti an-
ni di lavoro nel comprensorio cerami-
co di Sassuolo (MO), è del tutto simi-
le a quanto esposto da Bernardi ed or-
mai temo sia divenuta pratica diffusa
in tutta la grande industria Italiana.
I Periti Industriali, purtroppo, do-
po un glorioso periodo hanno subi-
to nel settore industriale, e non so-
lo, un declassamento ingiustificato,
proprio per i motivi descritti dal Col-
lega di Brescia.
Risulta altresì vero che negli ambien-
ti industriali spesso sono assegnate fun-
zioni inconsuete a persone poco pre-
parate da un punto di vista tecnico, ed
in genere per tre motivi principali:
1 - Parentela stretta con qualcuno
dei dirigenti o dei capireparto, il
nuovo arrivato è così promosso a
svolgere mansioni da specializza-
to pur non avendo a volte la spe-
cializzazione necessaria, (il ne-
potismo continua ad avere molti
adepti nel nostro Paese, ma tutti
credono che nell’imprenditoria
privata non esista);
2 - Cariche formali, obbligatorie ma
considerate totalmente insignifi-
canti per la produttività, da asse-
gnare assolutamente a personale
di livello medio alto “riciclato”,
considerato poco competitivo
perché non più aggiornato sui
tempi ma comunque da salva-
guardare perché casta protetta,
(in questa categoria si sono pro-
mossi, purtroppo, ispettori interni
per la qualità, addetti alla sicu-
rezza, persino RSPP);
3 - Ignoranza manageriale che porta
a ritenere un Perito Meccanico un
buon fabbro, un Perito Edile un
muratore, un Termotecnico un ot-
timo fuochista, un Chimico una
persona in camice bianco da met-
tere sotto una pressa a fare carichi
di rottura per vantare a visitatori
e clienti l’alta specializzazione del-
la propria manodopera.
Conseguentemente, per caduta a ca-
tena, le professionalità, nella grossa in-
dustria Italiana, risultano sottostima-
te e sottoutilizzate a tutti i livelli.
Esiste in generale una gestione delle
risorse umane a dir poco irresponsa-
bile, un’incompetenza diffusa so-
prattutto tra i livelli alti, sia dirigen-
ziali sia manageriali, un assoluto pre-
dominio di capireparto poco qualifi-
cati che vivono nella più totale disin-
formazione tecnico-scientifica, per-
sone che non mancano di esercitare
poteri mobbistici verso i subordina-
ti, specie se più preparati tecnica-
mente e aggiornati.
L’aggiornamento e la formazione so-
no considerati tempo perso, mentali-
tà sostenuta dai nuovi analfabeti che
troppo spesso si trovano a gestire
squadre o reparti: i nuovi analfabeti
vivono nei vecchi ricordi della loro fal-
limentare esperienza scolastica, e dal
diploma o dalla laurea, (se mai e in che
Negli ultimi anni la società predilige
l’involucro formale, dimenticando la reale
importanza di professionisti competenti
2. date così, le odierne grandi aziende,
in genere costituite in periodo di boom
economico, con le condizioni favore-
voli sono riuscite ad ingrandirsi nel
corso degli anni cercando e utilizzan-
do i tecnici ed i professionisti miglio-
ri, valorizzandone le competenze e di-
venendo veri fari luminosi nell’in-
ventiva e nella capacità produttiva.
Ma cosa è successo poi, ossia negli ul-
timi 40 anni?
Io penso che da un lato si siano in-
grandite ed arricchite troppo, rag-
giungendo dimensioni poco con-
trollabili dalla proprietà che ha ini-
ziato a delegare i compiti a persone
poco idonee, disinteressandosi dal-
l’attività produttiva per curare solo
l’aspetto finanziario, dall’altro riten-
go che i vecchi imprenditori, orgo-
gliosi di quanto avevano costruito as-
sieme ai loro collaboratori, (profes-
sionisti, tecnici, impiegati e operai),
non siano stati avvicendati da altret-
tanti degni sostituti.
L’imprenditore di allora costruiva an-
che per migliorare il proprio Paese,
con la voglia di creare benessere per
tutti ed essere addirittura ricordato
nella storia per questo, era a contatto
con la produzione e conosceva il va-
lore dei collaboratori, l’importanza di
investire parte del denaro guadagna-
to per migliorare la qualità.
Lavorava a fianco dei propri tecnici
e pianificava gli obiettivi da raggiun-
gere assieme a loro, accettava le sfi-
de e riusciva ad impartire fiducia ai
propri dipendenti anche nei momenti
peggiori, stimolandoli a dare sempre
il meglio, a cercare di ottenere il me-
glio, pensiamo a persone come Enzo
Ferrari, forse il più grande tra loro,
di tali capacità da riuscire a creare
una vera grande squadra, ancora og-
gi in cima alla vetta e d’esempio per
il mondo intero.
Molti imprenditori di nuova genera-
zione, invece, non hanno dimostra-
to le stesse capacità dei successori di
Ferrari, iniziando a distruggere l’im-
prenditoria Italiana, demotivando la
ricerca, la formazione e la professio-
nalità, investendo più sull’immagine
che sulla qualità e squalificando la
capacità professionale dei dipendenti
per risparmiare sul costo della ma-
nodopera, ma decuplicare i propri
guadagni.
Ora siamo immersi in una pesante cri-
si della produzione industriale, ma co-
sa ci si doveva aspettare?
Le politiche di sfruttamento hanno
sempre portato alla desolazione, al-
l’arricchimento dei pochi e all’impo-
verimento del Paese, al contrario una
coltivazione responsabile ha sempre
portato ad un buon raccolto, suffi-
ciente per creare in parte ricchezza e
in parte fondi da investire per ricerca,
migliorie tecnologiche, servizi, com-
petitività.
Il problema che ci ritroviamo oggi è
la conseguenza di una reazione a ca-
tena che si è innescata diversi de-
cenni fa e che bisogna al più presto
interrompere, prima che sia troppo
tardi.
I tagli portano a ridurre investimenti,
servizi (sia pubblici sia privati) e be-
nessere, ciò causa impoverimento tec-
nico scientifico, precarietà, insicurez-
za e povertà; ne consegue un econo-
mia del risparmio estremo che riduce
ulteriormente le spese e blocca il mer-
cato, la produzione ed i guadagni di
tutti, alzando il rischio di recessione.
Bisogna investire più in formazione,
ricerca, tecnologie, dare più spazio al-
la piccola e media impresa, magari se-
guendo il modello Veneto, l’unico in
Italia ad essere competitivo nel mon-
do, ma ancora più importante è ne-
cessario restituire professionalità e di-
gnità ai lavoratori, la vera forza pro-
duttiva del Paese, ma anche vera ri-
62 anno XXX - n. 3
UNBENE
PREZIOSO SEGUE >
3. le capacità intellettive del cervello
nel conseguire quei risultati ottenu-
ti per applicazione, sacrificio, stu-
dio, esperienza, capacità di impara-
re e voglia di mettere in pratica quan-
to si apprende.
Questo deve stimolarci nel fare me-
glio e nel pretendere il giusto rispetto
da parte di tutti, al di fuori di fasulli
schemi, al di fuori delle falsità e ipo-
crisie, al di là di inutili poteri di log-
gia o interessi mediatici, economici,
politici ed egoistici.
In questo anche i Collegi e gli Ordi-
ni devono impegnarsi, promuoven-
do sul mercato veri esperti, periti ag-
giornati, certificati e riconosciuti in
ambito europeo per capacità tecni-
co-scientifiche, dedicandosi alla lo-
ro promozione e tutela, pretenden-
do il giusto ruolo dalle istituzioni,
dalla società e dalle industrie, con-
trollando e disincentivando tutti gli
abusi, dai praticoni fai da tè, che ro-
vinano il mercato declassando inte-
re categorie, alle prepotenze di Or-
dini più forti oppure emergenti che
tendono a squalificare le altre pro-
fessionalità per assicurarsi una fetta
di mercato altrimenti difficile da con-
quistare, (attenzione alle pressioni
esercitate da associazioni o da Ordi-
ni di laureati triennali!!!), alle in-
giustizie normative che escludono in
modo pregiudizievole intere profes-
sioni considerate erroneamente mi-
nori rispetto ad altre.
Se non riusciremo a fare tutto que-
sto, risaltando più la qualità dell’ap-
parenza, non potremo né difendere
la nostra Categoria, né sperare di ri-
sollevare la situazione economica tut-
tora in stallo.
Stefano Sghedoni
sorsa economica: ogni lavoratore è un
compratore di beni e servizi!!!
E’ necessario mantenere alti anche i
controlli per evitare i vari effetti par-
malat, mucca pazza, le sofisticazioni,
la riproduzione non autorizzata, lo
spionaggio industriale, l’evasione fi-
scale, la criminalità, gli abusi ambien-
tali e le emergenze sanitarie che arre-
cano danni irreparabili ai cittadini ma
anche al mercato nazionale, di conse-
guenza agli stessi imprenditori.
E’ necessario una maggiore responsa-
bilizzazione della classe dirigente po-
litica, sindacale e imprenditoriale,
quando si smetterà di lavorare solo per
i propri interessi personali, o gli inte-
ressi di pochi, e si comincerà a guar-
dare di più verso le conquiste sociali
arriveremo di sicuro ad ottenere mag-
giori risultati.
Al di là di quelle che sono le proble-
matiche esterne, terribilmente reali e
comunque da combattere, dobbiamo
tenere a mente un concetto fonda-
mentale : un titolo di diploma o di lau-
rea suppone solo il conseguimento di
un percorso di apprendimento teori-
co pratico; un diploma di abilitazione
alla professione denota la conclusio-
ne di un periodo di praticantato pres-
so alcuni professionisti del settore; l’ap-
partenenza ad un Collegio o ad un Or-
dine presuppone un controllo sulla
professionalità dell’iscritto, tanto più
approfondita quanto più è riuscito a
mettere in pratica le nozioni acquisi-
te teoricamente, ma il vero distinguo
è l’eccellenza ottenuta da una forma-
zione continua lungo tutto il percor-
so professionale, in grado di tener ag-
giornato il professionista ai continui
progressi ed innovazioni che contrad-
distinguono i tempi moderni.
A questo aggiungiamo che tutte le pro-
fessioni non sostituiscono e non sono
sostitutive di altre professionalità, un
ingegnere non sostituisce un perito e
viceversa, così come un medico non
sostituisce un infermiere, sono diffe-
renti competenze tecniche, comple-
mentari tra loro, che rientrano nel
grande ruolo multidisciplinare delle
attività umane.
Ricordiamoci inoltre che il solo pos-
sesso di un titolo non significa nulla:
fu William Thomson a svolgere im-
portanti studi e ad arrivare a favolose
scoperte nella fisica atomica e nella
termodinamica, e non il titolo di Lord
Kelvin; Albert Einstein arrivò alla sua
relatività prima di essere considerato
uno scienziato di fama mondiale, pri-
ma di diventare Professore; Gugliel-
mo Marconi come tutti sappiamo non
era né ingegnere né scienziato, ma nes-
suno oggi se ne ricorda più; Leonar-
do da Vinci, invece, non possedeva al-
cun titolo nobiliare, né laurea, né di-
ploma solo una grande intelligenza ap-
plicativa ed un genio rimasto unico ne-
gli ultimi mille anni.
L’ingegno umano, e dunque la pro-
fessionalità di ognuno, dipende dal-
63marzo 2005
UNBENE
PREZIOSO