Risk management in sanità - cosa ti stai perdendoFranco Pieracci
Il Risk management serve a ridurre i rischi in una organizzazione. E fin qui, tutto bene!
Però l’approccio e i metodi usati sono molto tecnici, ad uso - per lo più - di ingegneri.
Nel Risk management “tradizionale”, applicato in processi e attività in cui la componente umana è significativa, si parla di EVENTO AVVERSO, di ERRORE UMANO e di CRITICITÀ LATENTE. A questo punto avrei già qualcosa da eccepire, ma andiamo avanti! Alla base del Risk management “tradizionale” ci sono i “quasi errori” (near miss). Sono uno degli elementi cardine! In parole povere, ci aspetta che le persone segnalino gli errori di cui sono stati autori o testimoni.
Ma non tutti sono ingegneri! Le persone possono avere delle remore, indotte da loro stessi o dalla organizzazione nella quale lavorano ed essere restii a denunciare i “quasi errori”. In effetti, perché darsi la zappa sui piedi da soli? O perché dare la zappa sui piedi di qualcun altro? Un tale approccio ha buone probabilità di successo in una cultura completamente BLAME FREE (ovvero in cui nessuno viene rimproverato).
Ora, siamo sicuri che la nostra organizzazione sia proprio così? Che lo sia a tutti i livelli? Che lo sia al 100%? Ho i miei dubbi! Allora, perché non usare l’approccio diametralmente opposto? D’altronde, se “TO ERR IS HUMAN” anche “TO IMPROVE IS HUMAN”. E forse anche di più! Perché non parlare di OPPORTUNITÀ LATENTI (invece di CRITICITÀ LATENTE), di INTERVENTO UMANO (invece di ERRORE UMANO) e di MIGLIORAMENTO EFFETTIVO (invece di EVENTO AVVERSO)? Soprattutto, perché non assecondare la naturale propensione dell’essere umano a proporre soluzioni migliorative (anziché chiedergli di sottolineare degli errori, propri o altrui?)? Perché non sostituire il “RISK MANAGEMENT” con l’ “OPPORTUNITY MANAGEMENT”?
“OPPORTUNITY MANAGEMENT” significa avere persone davvero coinvolte e motivate per eliminare rischi e sanzioni che possono compromettere la tua organizzazione. Allontana rischi e sanzioni, cogli le opportunità! Contattami adesso! franco.pieracci@synergyconsulting.org
Il Coaching: le Fasi del Percorso e gli ObiettiviGianpaolo Bocci
La seconda parte della presentazione sul coaching riguarda le fasi di un percorso standard e le caratteristiche che dovrebbe avere un obiettivo per essere realistico.
Team coaching e la gestione efficace di un teamLeonardo Milan
Team Coaching:la gestione efficace di un team.
Team Vital Signs: la Performance di un team.
Team Coaching Sales, la vendita efficace.
Gli strumenti che utilizziamo nella fase preliminare per poter valutare l’assetto iniziale del team son il TVS – Team Vital Signs di SixSeconds. Questo strumento rileva i fattori principali della performance come la fiducia, il lavoro in team, il cambiamento, l’esecutività e la motivazione. Questi fattori di clima emozionale consentono il raggiungimento delle performance (outcomes) come: la sostenibilità dell’impegno futuro, l’agilità del team di fronte ai cambiamenti, i risultati e la soddisfazione delle persone.
Risk management in sanità - cosa ti stai perdendoFranco Pieracci
Il Risk management serve a ridurre i rischi in una organizzazione. E fin qui, tutto bene!
Però l’approccio e i metodi usati sono molto tecnici, ad uso - per lo più - di ingegneri.
Nel Risk management “tradizionale”, applicato in processi e attività in cui la componente umana è significativa, si parla di EVENTO AVVERSO, di ERRORE UMANO e di CRITICITÀ LATENTE. A questo punto avrei già qualcosa da eccepire, ma andiamo avanti! Alla base del Risk management “tradizionale” ci sono i “quasi errori” (near miss). Sono uno degli elementi cardine! In parole povere, ci aspetta che le persone segnalino gli errori di cui sono stati autori o testimoni.
Ma non tutti sono ingegneri! Le persone possono avere delle remore, indotte da loro stessi o dalla organizzazione nella quale lavorano ed essere restii a denunciare i “quasi errori”. In effetti, perché darsi la zappa sui piedi da soli? O perché dare la zappa sui piedi di qualcun altro? Un tale approccio ha buone probabilità di successo in una cultura completamente BLAME FREE (ovvero in cui nessuno viene rimproverato).
Ora, siamo sicuri che la nostra organizzazione sia proprio così? Che lo sia a tutti i livelli? Che lo sia al 100%? Ho i miei dubbi! Allora, perché non usare l’approccio diametralmente opposto? D’altronde, se “TO ERR IS HUMAN” anche “TO IMPROVE IS HUMAN”. E forse anche di più! Perché non parlare di OPPORTUNITÀ LATENTI (invece di CRITICITÀ LATENTE), di INTERVENTO UMANO (invece di ERRORE UMANO) e di MIGLIORAMENTO EFFETTIVO (invece di EVENTO AVVERSO)? Soprattutto, perché non assecondare la naturale propensione dell’essere umano a proporre soluzioni migliorative (anziché chiedergli di sottolineare degli errori, propri o altrui?)? Perché non sostituire il “RISK MANAGEMENT” con l’ “OPPORTUNITY MANAGEMENT”?
“OPPORTUNITY MANAGEMENT” significa avere persone davvero coinvolte e motivate per eliminare rischi e sanzioni che possono compromettere la tua organizzazione. Allontana rischi e sanzioni, cogli le opportunità! Contattami adesso! franco.pieracci@synergyconsulting.org
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La seconda parte della presentazione sul coaching riguarda le fasi di un percorso standard e le caratteristiche che dovrebbe avere un obiettivo per essere realistico.
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Team Coaching Sales, la vendita efficace.
Gli strumenti che utilizziamo nella fase preliminare per poter valutare l’assetto iniziale del team son il TVS – Team Vital Signs di SixSeconds. Questo strumento rileva i fattori principali della performance come la fiducia, il lavoro in team, il cambiamento, l’esecutività e la motivazione. Questi fattori di clima emozionale consentono il raggiungimento delle performance (outcomes) come: la sostenibilità dell’impegno futuro, l’agilità del team di fronte ai cambiamenti, i risultati e la soddisfazione delle persone.