Esto es una pequeña introducion sobre la influencia de las redes sociales en las relaciones entre las personas, asi como las redes sociales con mayor influencia y un pequeño estudio sobre las mismas.
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Il progetto di introdurre in Istat un Sistema di gestione di rischi organizzativi nasce dall’obiettivo strategico della messa in sicurezza di tutti i Sistemi, inclusa la gestione e la valorizzazione del patrimonio materiale e intellettuale dell’Istituto. Il fine ultimo è quello di consolidare la posizione di leadership dell’Istituto, accrescendo la qualità dei processi di supporto alla produzione, con la rimozione totale o parziale dei fattori che possono ostacolare la soddisfazione dei destinatari della statistica ufficiale (stakeholder).
Seguendo un percorso ciclico, che coinvolgerà tutti i settori dell’Istituto, all’analisi della percezione del rischio, a cui tutti i direttori sono gradualmente sottoposti, segue la formazione del catalogo delle criticità, condiviso dalla Commissione tecnica e dalle strutture inserite nel processo di ERM; i rischi così individuati, vengono valutati dalle strutture con il metodo del Control and Risk Self Assessment che misura il rischio complessivo secondo le dimensioni della probabilità di accadimento ed impatto dell’evento.
Fissate le priorità d’intervento, nel contesto della programmazione ordinaria della struttura interessata, vengono pianificate le azioni dirette ad impedire l’evento o a contenerne gli effetti e definiti gli indicatori di allerta.
Il Progetto è stato avviato a partire dall’analisi dei Censimenti generali, che per complessità, rilevanza e strategicità, costituiscono l’obiettivo di eccellenza dell’Istat nei prossimi anni; in tal senso, è stata prodotta una prima versione del Catalogo dei rischi che ha costituito un modello di riferimento anche per l’analisi degli altri macroprocessi.
L'applicazione della norma ISO 31000 al rischio di corruzione: criteri di ris...Andrea Ferrarini
La corruzione è un fenomeno complesso e la gestione del rischio ad essa associato necessita di una modellizzazione, vale a dire di una semplificazione. La norma UNI ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida per la Gestione del Rischio) può essere d'aiuto, perché descrive il rischio come l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi. Nel caso della corruzione, esistono tre tipi di incertezza: incertezza organizzativa, incertezza etica e incertezza relativa agli interessi. L'analisi del rischio di corruzione deve sviluppare una conoscenza del rischio, riducendo tali tipi di incertezza. Anche la definizione di criteri di rischio aiuta a circoscrivere il campo d'azione e la portata della gestione del rischio, individuando quegli aspetti e quei fattori che possono essere individuati, misurati e trattati dall'amministrazione pubblica.
RISK CENTER - Rischio operativo nel settore BancarioNexen
RISK CENTER, il 3° seminario ha come tema il Rischio Operativo e gli strumenti di Risk Management. Il Dr. Simone Mazzonetto, Chief Risk Officer - Chief Compliance Officer
Banca Padovana Credito Cooperativo, spiega i Processi e Rischi operativi in Banca.
Il progetto di introdurre in Istat un Sistema di gestione di rischi organizzativi nasce dall’obiettivo strategico della messa in sicurezza di tutti i Sistemi, inclusa la gestione e la valorizzazione del patrimonio materiale e intellettuale dell’Istituto. Il fine ultimo è quello di consolidare la posizione di leadership dell’Istituto, accrescendo la qualità dei processi di supporto alla produzione, con la rimozione totale o parziale dei fattori che possono ostacolare la soddisfazione dei destinatari della statistica ufficiale (stakeholder).
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La corruzione è un fenomeno complesso e la gestione del rischio ad essa associato necessita di una modellizzazione, vale a dire di una semplificazione. La norma UNI ISO 31000:2010 (Principi e Linee Guida per la Gestione del Rischio) può essere d'aiuto, perché descrive il rischio come l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi. Nel caso della corruzione, esistono tre tipi di incertezza: incertezza organizzativa, incertezza etica e incertezza relativa agli interessi. L'analisi del rischio di corruzione deve sviluppare una conoscenza del rischio, riducendo tali tipi di incertezza. Anche la definizione di criteri di rischio aiuta a circoscrivere il campo d'azione e la portata della gestione del rischio, individuando quegli aspetti e quei fattori che possono essere individuati, misurati e trattati dall'amministrazione pubblica.
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S. Corradini, L. Martinez, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: L'inclusione lavorativa: il panorama nazionale e l'esperienza dell'Istat
Titolo: La condizione occupazionale delle persone con disabilità
L. Lavecchia, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Il quadro informativo per il Green Deal: sviluppi e domanda informativa per le questioni energetiche
Titolo: La misura della povertà energetica in Italia
V. Buratta, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La strategia dei dati: l’iniziativa europea e la risposta nazionale
Titolo: Il ruolo dell'Istat nella Strategia Nazionale ed Europea dei Dati
E. Fornero, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Illusioni, luoghi comuni e verità nella lotta alle disparità di genere
A. Perrazzelli, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gender statistics by default: il cambiamento di paradigma nelle statistiche e oltre
Titolo: Qualità di genere per sostenere la crescita
A. Tinto, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: L'impatto della pandemia sulla componente soggettiva del Benessere Equo e Sostenibile
L. Becchetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: Gli effetti della pandemia sulla soddisfazione per la vita e il benessere: analisi e prospettive
Titolo: La pandemia attraverso gli indicatori soggettivi a livello internazionale: un paradosso?
G. Onder, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Il sistema di sorveglianza dei decessi dell'ISS e le nuove prospettive
C. Romano, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: Nuovi strumenti e indagini per un'informazione pertinente in fase di emergenza
S. Prati, M. Battaglini, G. Corsetti, 30 Novembre - 1 Dicembre 2021 -
Webinar: La lezione della crisi per le statistiche demografiche e sociali
Titolo: La sfida per la demografia: tempestività e qualità dell'informazione
3. 2
L’APPLICATIVO:
• L’applicativo Risk Management permette agli utenti di inserire e
visionare, in maniera intuitiva e immediata, le informazioni necessarie
per la gestione dei rischi, sia organizzativi che di corruzione, delle
strutture ISTAT.
• L’attività di progettazione, avviata a partire dal mese di giugno del 2014
quale evoluzione del prodotto realizzato nel 2013 per il Risk
Management organizzativo, si è conclusa con il rilascio di una prima
versione del SW a ottobre 2014. All’interno di tale versione sono state
sviluppate parallelamente funzionalità che consentono agli utenti di
gestire separatamente (inserire, scaricare, visualizzare, …) entrambe le
tipologie di rischi (organizzativi e/o corruzione).
• E’ in corso un’ulteriore implementazione del SW che si concluderà a fine
2015.
4. 3
GLI OBIETTIVI
- Mappare gli eventi critici/rischiosi dei processi statistici e
amministrativi;
- Costituire una repository dei cataloghi dei rischi;
- Mappare gli obiettivi trasversali a più strutture;
- Monitorare il raggiungimento degli obiettivi;
- Facilitare l’aggiornamento dei cataloghi;
- Integrare il sistema di pianificazione e controllo di gestione;
- Rafforzare la Governance dell’Istituto e mettere in sicurezza i
processi.
- Il sistema mira a diventare la trasposizione fedele per il
profilo informatico delle prescrizioni normative contenute nel
PNA.
5. 4
GLI ATTORI COINVOLTI
L’applicativo è organizzato secondo una struttura piramidale che
ripercorre l’organigramma ISTAT.
Gli attori coinvolti sono:
Presidente
Direttore generale/Capo dipartimento
Direttore centrale
Referente di dipartimento/direzione per i
rischi organizzativi
Referente di dipartimento /direzione per i
rischi di corruzione
Responsabile per la Prevenzione della
Corruzione (RPC)
Amministratore di processo
7. 6
LE INFORMAZIONI RILEVATE
IDENTIFICAZIONE
MACROATTIVITA’
EVENTI CRITICI
AREE DI RISCHIO
EVENTI RISCHIOSI
COMPORTAMENTI
CAUSE
VALUTAZIONE
PROBABILITA’
IMPATTO
VULNERABILITA’
PERVASIVITA’
VALORE DEL RISCHIO
PROBABILITA’
(discrezionalità,
rilevanza esterna,
controlli, ecc.)
IMPATTO (economico,
organizzativo,
reputazionale, ecc.)
VALORE DEL RISCHIO
POSIZIONE
GRADUATORIA
PRIORITA’
TRATTAMENTO
AZIONI DI RISPOSTA
MISURE
OBBLIGATORIE/
SPECIFICHE
MONITORAGGIO
STATO EVENTO CRITICO
STATO AZIONE DI
RISPOSTA
ATTIVITA’ SVOLTA
STATO EVENTO RISCHIO
STATO MISURA
ATTIVITA’ SVOLTA
R.O:
R.C.:
8. 7
Il sistema, in automatico, visualizza le informazioni attinenti il
catalogo dei rischi di corruzione. Per cambiare tipologia,
selezionare “Tipologia Rischio” e cliccare sul tasto :
A) Il catalogo
9. 8
Il Direttore/ Capo Dipartimento/referente aggiornano il catalogo della
struttura di cui sono direttamente responsabili inserendo/modificando/
eliminando i seguenti item:
- Macroattività/ Area di rischio;
- Evento critico/rischioso;
- Azione di risposta/misura (obbligatoria e/o specifica).
A) L’aggiornamento del catalogo
10. 9
A) Gestione macroattività
L’utente aggiorna il catalogo della struttura di appartenenza inserendo/
modificando/ eliminando i seguenti item:
- Macroattività: Aggregato di attività corrispondente a una fase di processo produttivo o ad un insieme
di azioni presso le quali è allocato l'evento critico;
- Evento critico: Descrizione dell’evento, futuro e incerto, di carattere organizzativo, che può influenzare o
compromettere la realizzazione della macroattività;
- Azione di risposta: Descrizione dell’azione indirizzata ad evitare l'eventuale verificarsi dell'evento critico
oppure ad eliminare o ridurre gli eventuali effetti dannosi.
12. Titolo intervento, nome cognome relatore – Luogo, data
11
A) Gestione delle azioni di risposta
13. 12
A) Visualizzazione area di rischio
L’utente aggiorna il catalogo della struttura di appartenenza inserendo/
modificando/ eliminando i seguenti item:
- Area di rischio: insieme di attività interrelate (all. 1PNA) cui sono associati uno o più eventi rischiosi;
- Evento rischioso: Per “rischio” si intende l’effetto dell’incertezza sul corretto perseguimento
dell’interesse pubblico e, quindi, sull’obiettivo istituzionale dell’ente, dovuto alla possibilità che si
verifichi un dato evento. Per “evento” si intende il verificarsi o il modificarsi di un insieme di
circostanze che si frappongono o si oppongono al perseguimento dell’obiettivo istituzionale dell’ente ;
- Trattamento: Descrizione della misura indirizzata ad evitare l'eventuale verificarsi dell'evento
rischioso oppure ad eliminare o ridurre gli eventuali effetti dannosi.
14. 13
A) Gestione area di rischio
selezionare l’Area d’interesse dall’elenco proposto a video;
una volta selezionata l’Area, il sistema visualizza l’elenco delle
Sotto Aree ad essa associate. Selezionare quella d’interesse
premendo l’apposito tasto “Aggiungi”; è possibile effettuare
selezioni multiple.
15. Titolo intervento, nome cognome relatore – Luogo, data
14
A) Gestione evento rischioso
selezionare l’Evento rischioso dall’elenco proposto a video (all. 3 PNA)
selezionare la Fattispecie di Reato tramite l’apposito tasto “Aggiungi”;
Per ogni evento rischioso inserire uno o più Comportamenti (schema attuativo del
rischio di corruzione).
Ragioni che inducono un soggetto
ad attuare un comportamento
illecito (motivazioni, opportunità,
capacità).
17. 16
A)Le Collaborazioni (Azioni trasversali)
Il Responsabile della struttura può
chiedere il coinvolgimento di altre
Direzioni per la realizzazione delle azioni
di intervento trasversali o esterne.
Le suddette azioni sono raccolte in
un report ad hoc.
18. 17
B)La Validazione
L’amministratore del sistema valida la coerenza con il modello di ERM dei dati e
completa le informazioni di dettaglio (p.e. la classificazione dei rischi)
19. 18
VISUALIZZAZIONE IN MODALITA’
«READ-ONLY»
IL PRESIDENTE DELL’ISTAT :
- VISUALIZZA I CATALOGHI DI TUTTE
LE STRUTTURE E DEFINISCE LE
AREE PRIORITARIE DI INTERVENTO;
- HA ACCESSO AI DATI DI
MONITORAGGIO;
- NON PUO’ APPORTARE
DIRETTAMENTE MODIFICHE AGLI
ITEM
IL CAPO-DIPARTIMENTO :
- VISUALIZZA TUTTE LE STRUTTURE
AFFERENTI IL DIPARTIMENTO DI
COMPETENZA (A DIFFERENZA DEL
DIRETTORE);
- HA ACCESSO AI DATI DI
MONITORAGGIO;
- NON PUO’ APPORTARE DIRETTAMENTE
MODIFICHE AGLI ITEM
20. 19
B) LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
• Le strutture, in collaborazione
con l’Ufficio di RM, valutano i
rischi sulla base dei seguenti
fattori:
• - Probabilità;
• - Impatto;
• - Vulnerabilità (capacità di sopportare gli
effetti del verificarsi di un evento critico,
l’agilità e la prontezza di reagire o prevenire
tale eventualità);
• - Pervasività (multidimensionalità e
consequenzialità degli effetti di un rischio).
21. 20
B) LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Nel caso dell’evento rischioso, i
parametri della ponderazione sono tratti
dall’allegato 5 al PNA. Una volta
compilata, il sistema definisce in
automatico la posizione dello specifico
rischio nella graduatoria di tutti i rischi
che sono stati valutati nello specifico
anno (ponderazione).
RPC, sulla base di tale elenco, utilizzando
le funzionalità specifiche messe a
disposizione dal sistema, assegnerà la
priorità a ogni rischio. Successivamente,
verrà valorizzato il campo “Priorità
assegnata da RPC”.
22. 21
C) Il monitoraggio
In fase di monitoraggio, nella schermata di ciascun
evento critico/rischioso, in basso a destra, appare il
bottone “Evento critico/rischioso superato”.
23. 22
• Il monitoraggio delle
azioni di risposta/
misure viene effettuato
direttamente dalle
strutture che compilano
i campi dedicati;
• L’Ufficio di risk
Management controlla
la coerenza dei dati con
il modello di ERM
C) Il monitoraggio
24. 23
C) IL MONITORAGGIO DELLE AZIONI
PTA
• Il Monitoraggio delle
azioni inserite nel PTA,
viene svolto attraverso il
sistema gestionale Libra
P & C, in collaborazione
con il Servizio PEC.
• L’Ufficio di RM importa
le informazioni
all’interno
dell’applicativo RM
25. 24
I REPORT
• Presidente, Capi-dipartimento e
Direttori, per le strutture di
competenza, visualizzano e
stampano le informazioni
d’interesse raccolte attraverso dei
report specifici.
• Sono 10 le tipologie di reports
visualizzabili (struttura,
valutazione, monitoraggio,
collaborazioni in entrata/ in
uscita), secondo che si tratti di
rischi organizzativi o di corruzione