Agricoltura il governo respinge gli assalti campani alla mozzarella di gioia del colle
1. AGRICOLTURA: IL GOVERNO RESPINGE GLI ASSALTI CAMPANI ALLA
MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE
“Il Ministero delle Politiche Agricole reputa positiva l’istanza di registrazione della DOP
“Mozzarella di Gioia del Colle” proprio nella direzione della valorizzazione e tutela delle
produzioni di qualità del settore agroalimentare nazionale. È ciò che emerge dalla risposta del
sottosegretario Giuseppe Castiglione all’interrogazione parlamentare presentata dal deputato
campano Paolo Russo (FI), il quale richiamava il Governo a “ritenere più utile e rispondente alla
natura del prodotto che la denominazione sia attribuita non a ‘mozzarella’ in generale ma alla
Treccia dei Trulli e di Barsento, senza creare duplicati dannosi per entrambe le filiere produttive”.
Ma il Ministero delle Politiche Agricole, fermo restando il periodo di presentazione delle
opposizioni tuttora in corso, dichiara di aver ritenuto finora sussistenti i requisiti indicati nella
normativa vigente. “Mi riferisco – ha dichiarato il sottosegretario Castiglione – in particolare
all’uso del nome oggetto di richiesta di riconoscimento e al legame con la zona geografica, che non
risultano tali da indurre in errore il consumatore, in ordine alla natura del prodotto, in linea con il
disciplinare di produzione”.
“Non posso che esprime soddisfazione per una risposta, a mio modo di vedere scontata, del
Ministero – dichiara il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in
Commissione Agricoltura alla Camera – che ribadisce quanto noto a tutti al di là di ogni
strumentalizzazione campanilistica che vorrebbe instaurare una inutile e dannosa ‘guerra delle
mozzarelle’, conflitto tutto italiano e meridionale con la contrapposizione tra due tipicità vanto del
made in Italy, una di latte di bufala l’altra di latte vaccino, per presunti equivoci e confusioni che
potrebbero ingenerarsi nei consumatori nazionali e internazionali. Piuttosto che disperdere energie
in fuorvianti ricorsi e intraprendere una insensata guerra all’intero del comparto caseario, sarebbe
più utile e proficuo per l’intero comparto zootecnico e agroalimentare del Mezzogiorno adoperarsi
per promuovere le singole filiere. Peraltro – prosegue L’Abbate (M5S) – è paradossale che la
genericità del termine ‘mozzarella’ sia stata fortemente voluta in passato proprio dagli stessi
produttori di mozzarella di bufala per contrastare le contraffazioni di chi utilizzava latte vaccino o
mischiava i due latti per la loro realizzazione. Ora si punta a mettere in contrapposizione, per
polemica politica o insensati campanilismi, due filiere di latte importanti: una bufalina e l’altra
vaccina che andrebbero sostenuto come espressione tipica dei territori campani e pugliese”.
Ad oggi, infatti, l’unica “mozzarella di bufala” è quella campana Dop. Chiunque altro produca in
Italia o nell’Unione europea una mozzarella con latte bufalino non Dop può farlo ma solamente
utilizzando la formula del doppio genitivo “mozzarella di latte di bufala” alla quale non può essere
associata in alcun modo una denominazione geografica. Il termine “mozzarella”, peraltro, è privo di
tutela e può oggi essere utilizzato liberamente anche per indicare formaggi freschi prodotti al nord
con latte vaccino come ribadito sin dal 1982 dai professori universitari Cortesi e Maranelli nel
loro studio “Fiordilatte e Mozzarella: Considerazioni di ordine igienico e normativo”. Inoltre, è
l’allora ministro delle Politiche agricole, il salernitano Michele Pinto (PPI), ad aver riscostruito la
storia terminologica dei prodotti caseari realizzati con latte di bufala o con latte vaccino.
Rispondendo ad una interrogazione parlamentare nell’ottobre 1998, Pinto ricorda il decreto del
Presidente della Repubblica del 1979 volto a proteggere il prodotto ottenuto con latte di bufala
rispetto al prodotto ottenuto prevalentemente o solamente con latte di vacca. Nonché la
volgarizzazione del termine “mozzarella” sostenuta anche da numerose sentenze di Cassazione
passate in giudicato che ne permettono l’uso a chiunque.
“Con la risposta del sottosegretario Castiglione – conclude il deputato Giuseppe L’Abbate
(M5S) – spero si ponga fine anche la querelle territoriale che ha visto confrontarsi, senza
cognizione di causa, persino i presidenti di Regione Michele Emiliano per la Puglia e Vincenzo De
Luca per la Campania”.
Ufficio Stampa M5S