La metafora della finestra è alla base delle interfacce utente dei nostri computer da oltre 30 anni. Ma la finestra viene da lontano, il ritaglio prospettico, la finestra come piano di proiezione delle linee delle prospettive, come luogo definito e recintato dove volgere l’attenzione.
Quando si è inventata l’interfaccia grafica dei computer si è tornati alla più antica delle definizioni di spazio: la finestra, all’interno della quale succede di tutto ma che può essere replicata infinite volte. Ma sempre all’interno di altre finestre.
Noi continuiamo a lavorare dentro a questi spazi confinati ma Muriel Cooper (1926-1994) nelle sue ricerche al MIT di Boston ha superato il concetto di finestra per rappresentare il mondo in una forma libera. A lei è dedicata questa relazione. - http://www.mauriziogalluzzo.it/la-metafora-della-finestra
Antonio Ligabue di Mario Perrotta al Teatro Binario7 MonzaAgnese Cremaschi
La trama è ispirata alla vicenda umana e artistica del pittore Antonio Ligabue, a mezza via tra il folle genio e la sua richiesta di essere compreso ed amato; richiesta che sarà sempre presente nella sua vita.
Mario Perrotta approfondisce le travagliate vicende del pittore svizzero, di una comunità che non seppe mai accettarlo e additato come lo “scemo del paese”, vagava tra la follia del genio incompreso e i rapporti sempre tesi con la sua famiglia per sfociare successivamente in una depressione che richiese il suo ricovero.
Dietro le quinte del cinema italiano con CliCiak, concorso nazionale per foto...Carlotta Benini
C'è un volto inedito dietro le quinte del cinema italiano contemporaneo, ed è quello svelato da CliCiak, concorso nazionale per fotografi di scena – unico in Italia – che quest’anno festeggia 18 anni con una mostra che raccoglie i migliori scatti sui set dei film e delle fiction delle ultime stagioni.
Elio Germano nei panni inediti di Leopardi, mentre si affaccia su una scena de Il giovane favoloso di Martone, Marco d’Amore – alias Ciro – sul set di Gomorra la serie, in una scena ripresa da un balcone di un condominio di Scampia, Carlo Mazzacurati immortalato da sua figlia Emilia – fotografa emergente - in una pausa fra le riprese de La sedia della felicità, insieme a Mastandrea, Battiston e la Ragonese: questi tre scatti (vedi allegati) insieme a un altro centinaio di foto a colori e in bianco e nero sono in mostra a Cesena (FC), dal 18 aprile al 24 maggio, alla Biblioteca Malatestiana e al Cinema San Biagio.
Il concorso oggi festeggia la maggiore età con un numero da record di fotografie pervenute: ben 1.700, che vanno ad aggiungersi agli altri 14.000 scatti del fondo di CliCiak, una vera e propria fototeca del cinema italiano contemporaneo.
La mostra inaugura sabato 18 aprile a Cesena in contemporanea con la retrospettiva "Note di costume", che raccoglie foto di scena storiche dall'archivio della costumista Annalia Nasalli Rocca.
La metafora della finestra è alla base delle interfacce utente dei nostri computer da oltre 30 anni. Ma la finestra viene da lontano, il ritaglio prospettico, la finestra come piano di proiezione delle linee delle prospettive, come luogo definito e recintato dove volgere l’attenzione.
Quando si è inventata l’interfaccia grafica dei computer si è tornati alla più antica delle definizioni di spazio: la finestra, all’interno della quale succede di tutto ma che può essere replicata infinite volte. Ma sempre all’interno di altre finestre.
Noi continuiamo a lavorare dentro a questi spazi confinati ma Muriel Cooper (1926-1994) nelle sue ricerche al MIT di Boston ha superato il concetto di finestra per rappresentare il mondo in una forma libera. A lei è dedicata questa relazione. - http://www.mauriziogalluzzo.it/la-metafora-della-finestra
Antonio Ligabue di Mario Perrotta al Teatro Binario7 MonzaAgnese Cremaschi
La trama è ispirata alla vicenda umana e artistica del pittore Antonio Ligabue, a mezza via tra il folle genio e la sua richiesta di essere compreso ed amato; richiesta che sarà sempre presente nella sua vita.
Mario Perrotta approfondisce le travagliate vicende del pittore svizzero, di una comunità che non seppe mai accettarlo e additato come lo “scemo del paese”, vagava tra la follia del genio incompreso e i rapporti sempre tesi con la sua famiglia per sfociare successivamente in una depressione che richiese il suo ricovero.
Dietro le quinte del cinema italiano con CliCiak, concorso nazionale per foto...Carlotta Benini
C'è un volto inedito dietro le quinte del cinema italiano contemporaneo, ed è quello svelato da CliCiak, concorso nazionale per fotografi di scena – unico in Italia – che quest’anno festeggia 18 anni con una mostra che raccoglie i migliori scatti sui set dei film e delle fiction delle ultime stagioni.
Elio Germano nei panni inediti di Leopardi, mentre si affaccia su una scena de Il giovane favoloso di Martone, Marco d’Amore – alias Ciro – sul set di Gomorra la serie, in una scena ripresa da un balcone di un condominio di Scampia, Carlo Mazzacurati immortalato da sua figlia Emilia – fotografa emergente - in una pausa fra le riprese de La sedia della felicità, insieme a Mastandrea, Battiston e la Ragonese: questi tre scatti (vedi allegati) insieme a un altro centinaio di foto a colori e in bianco e nero sono in mostra a Cesena (FC), dal 18 aprile al 24 maggio, alla Biblioteca Malatestiana e al Cinema San Biagio.
Il concorso oggi festeggia la maggiore età con un numero da record di fotografie pervenute: ben 1.700, che vanno ad aggiungersi agli altri 14.000 scatti del fondo di CliCiak, una vera e propria fototeca del cinema italiano contemporaneo.
La mostra inaugura sabato 18 aprile a Cesena in contemporanea con la retrospettiva "Note di costume", che raccoglie foto di scena storiche dall'archivio della costumista Annalia Nasalli Rocca.
1. CINEMA, ROMA: TUTTO PRONTO PER FESTIVAL “IL GUSTO DELLA
MEMORIA”
Ora d'inserimento: 16:23
(9Colonne) Roma, 12 set - Si tiene a Roma - a ingresso gratuito fino ad
esaurimento posti – presso la Sala Cinema Trevi (vicolo del Puttarello, 25) il 27 e
28 settembre la terza edizione del festival “Il gusto della memoria,” rassegna di
film ispirati alle immagini d'archivio, fondato e diretto dalla montatrice e regista
Cecilia Pagliarani e dall’artista Manuel Kleidman. Tre le sezioni del festival:
Fiction, con cortometraggi della durata massima di 12 minuti; Documentari, per
opere di reportage o di docufiction della durata massima di 30 minuti e infine la
sezione Advertising dedicata a spot pubblicitari per prodotti attuali o vintage,
della durata massima di 45 secondi. Tutti i lavori presentati contengono almeno
il 60% di immagini di cinema amatoriale tratte nell’archivio nosarchieves.com
che custodisce in full HD film realizzati tra il 1922 ed il 1984 girati in formato
ridotto (8mm, 9,5mm, 16mm, 17,5mm e Super8). Il tema di quest’anno è “Ero
quello che non sono più. Il cambiamento”, un tema di certo non facile, lirico,
filosofico che si pone una domanda esistenziale: Cosa vuol dire cambiare?
Novità di questa edizione, il contest Junior, dedicato a agli studenti under 18
delle scuole medie e superiori, dal tema “Questo sono io”: biografie e
autobiografie, vere o false, ispirate dalle immagini tratte dall'archivio
nosarchives.com. Tutte le informazioni sul festival al link
comeeravamocontest2014.webnode.it Oltre alle proiezioni dei film, dei corti e
degli spot in concorso, sono anche previste numerose proiezioni fuori concorso,
tra cui Vogliamo anche le rose, alla presenza della regista Alina Marazzi, quindi il
film Il partigiano Carlo, di Roberto Leggio, che racconta la vita da partigiano del
compianto regista Carlo Lizzani. Il film, che risulta essere l'ultima intervista
video rilasciata da Lizzani prima della morte, sarà proiettato alla presenza, tra
gli altri, di Roberto Faenza. (PO /red)
Ufficio Stampa – Carlo Dutto