2. «Ogni bambino ha diritto di
crescere nella sua famiglia.
Quando questo non è possibile, per
difficoltà temporanea dei genitori,
può essere inserito in una famiglia
affidataria.»
(Dalla legge 4 maggio 1983, n. 184 artt. 1 – 5)
3. L’affido famigliare è una tra le diverse forme di aiuto
che si possono offrire a bambini, ad adolescenti e alle
loro famiglie per superare momenti e
situazioni di particolare difficoltà.
Esso si distingue dalle altre forme di
solidarietà tra le famiglie per il livello
di coinvolgimento richiesto e per le situazioni
di maggiore difficoltà che interessano i bambini
e le loro famiglie. Si tratta di un intervento di
sostegno continuativo caratterizzato da stabilità,
continuità e progettualità.
4. L’affidamento famigliare può essere utile
quando i genitori hanno:
Problemi di salute;
Problemi organizzativi e non possono
garantire continuità nella loro funzione
genitoriale;
Il nucleo famigliare si disgrega;
Tra i genitori esiste un alto livello di
conflittualità che pregiudica la crescita
equilibrata del figlio;
Ci sono evidenti inadeguatezze nella
funzione educativa dei genitori;
Il bambino o il ragazzo è emarginato o
disadattato oppure quando è inserito
impropriamente in un istituto per minori
5. Tipologie di affido:
L’affido famigliare è temporaneo e può prevedere modalità di accoglienza e di aiuto diverse:
Accoglienza:
Alcune ore;
Giornaliera;
Giorno e notte.
Per quanto:
Alcune settimane;
Alcuni mesi;
1 o 2 anni massimo (prorogabili solo in particolari situazioni)
Queste tre forme di aiuto hanno tutte l’obbiettivo di ricongiungere il minore con
la sua famiglia.
Con l’affido il minore resta nella famiglia familiare affidataria per un periodo di tempo definito, durante il
quale egli mantiene con la propria famiglia di origine regolari rapporti che sono stabiliti con i servizi sociali.
L’affido famigliare può essere:
Consensuale: si attua con il consenso della famiglia di origine.
Giudiziale: quando a prescriverlo è il tribunale per i minorenni in base a esigenze specifiche di tutela e
quindi indipendentemente dall’assenso della famiglia.
6. L’affido famigliare coinvolge diversi soggetti:
I bambini e gli adolescenti: che, inseriti in una
famiglia affidataria scelta in base ai loro bisogni
e alla loro situazione, trovano un ambiente
equilibrato e sereno per la propria crescita.
La famiglia d’origine: in temporanea difficoltà
che con l’aiuto dei servizi sociali, ha così il
tempo e l’opportunità per provare a superare i
propri problemi.
La famiglia affidataria: che ha la possibilità di
sperimentare concretamente forme di
solidarietà a favore di minori e delle loro
famiglie, mettendo in gioco le proprie risorse ed
energie individuali e familiari.
I servizi sociali e le comunità locale: che
possono offrire e regolare uno strumento
pertinente a risolvere specifici problemi e
difficoltà.
7. Come spiegare ad un bambino cos’è l’affido famigliare?
Per far comprendere ad un bambino che cos’è l’affido famigliare, uno dei canali più
idonei perché semplice ed efficace è la narrazione; in quanto attraverso di essa si può
sviluppare un progetto educativo e di conoscenza che coinvolge il bambino
emotivamente e sensorialmente e lo aiuta a costruire e organizzare la nuova esperienza
che si apre davanti a se. Un racconto efficace può essere «BAMBINO IN AFFITTO».
8. BAMBINO IN AFFITTO!
Ciao, io mi chiamo Azi e oggi è il mio compleanno. La mamma mi ha detto che posso esprime
un desiderio: «Vorrei avere un amico con cui stare sempre assieme».
Sono nella mia cameretta. Attraverso il muro sento le voci di mamma e papà e ho scoperto
che anche loro hanno il mio stesso desiderio. Ecco che stanno parlando: «Forse è arrivato il
momento di prendere un bambino in affi…», noninoninoni … Cosa avranno detto? Affi, affi, affi
… affitto! Ma certo, un bambino in affitto!
Cosi è arrivato l’autunno, ma nessuno mi ha detto più niente del bambino in affitto e allora io
ho deciso di cercarlo da me! Un giorno siamo andati a visitare una città e mamma e papà
hanno affittato una camera in un albergo, allora io ho chiesto all’uomo dell’albergo se affittava
anche i bambini, ma quello mi ha risposto che «Non posso affittare i bambini!».
9. Poi è arrivato l’inverno. Un giorno papà ha affittato gli scii, allora io sono andato dall’uomo
che affittava gli scii e gli ho chiesto se affittava anche i bambini, ma lui mi ha risposto che
«Non si possono affittare i bambini».
E cosi è arrivata anche la primavera. Un giorno abbiamo affittato le bici, sono andato
dall’uomo delle biciclette e gli ho chiesto se per caso affittava anche i bambini, ma lui mi ha
risposto che «Non si possono affittare i bambini».
E finalmente è arrivata l’estate. Al mare abbiamo affittato l’ombrellone e cosi io sono andato
a chiedere all’uomo degli ombrelloni se affittava anche i bambini, ma quello mi ha risposto
che «Non si possono affittare i bambini». Ho capito, forse non esiste il posto dove si affittano
i bambini.
10. Domani è il mio compleanno: 6 anni! E così posso esprimere un desiderio nuovo! Ehi! Ma queste
sono le voci di mamma e papà che stanno parlando … UAO! Ma allora non si sono dimenticati!
Allora esiste veramente il posto dove si affittano i bambini!
Ecco siamo arrivati! Apre la porta una signora che si chiama Sonia. «E’ qui che si affittano i
bambini?», mi risponde: «e cosa vuol dire la parola che hai usato tu?». «Allora Azi gli scii, gli
ombrelloni, le case, le biciclette si possono affittare, i bambini si prendono in AFFIDO! I bambini
non si possono affittare, ma AFFIDARE!». «Vieni Azi, entriamo in questa stanza che si chiama
ufficio affidi, c’è una sorpresa per te!».
Seduto su una poltrona c’era un bambino con la sua mamma e il suo papà. Io non sapevo cosa
dire perché avevo la lingua pappamolla! Per fortuna ha parlato Sonia: «Azi ti presento Indi e …
Indi ti presento Azi». Dopo un po’, non so come ci siamo messi a ridere. «Indi, ti va di venire alla
mia festa di compleanno?». «Si».
11. «Indi ti va di venire a vedere la mia cameretta?» «Ok, andiamo»
«Lo vuoi sapere un segreto Indi? Oggi la maestra mi ha detto che se riesco a trovare tutti i colori dell’arcobaleno trovo
un tesoro. Il rosso e l’arancione li ho già trovati, ti va di aiutarmi a cercare gli altri?»
Così iniziata la nostra super mega avventura! Io e Indi ci siamo divertiti tanto e alla fine abbiamo trovato quasi tutti i
colori: il giallo sotto le foglie, il violetto sotto la neve, il verde in mezzo ad un prato, l’azzurro fra le onde del mare.
Adesso ne manca solo uno! «E se andassimo a chiederlo a Sonia?!».
«Ciao Sonia! Ci puoi aiutare a trovare l’ultimo colore dell’arcobaleno?»
«Allora bambini vi manca solo un colore, avete provato a cercare bene nella casa di Indi?»
«Beh, veramente lì non abbiamo guardato!»
«Andiamo tutti a cercarlo là allora!»
«Ciao mamma, ciao papà, io e Azi abbiamo trovato quasi tutti i colori dell’arcobaleno: ce ne manca solo uno». «Ma
come! – ha risposto la mamma di Indi – l’ultimo colore dell’arcobaleno è il tesoro della nostra casa, sei proprio tu Indi, il
tuo nome viene proprio dal colore INDACO». Siamo tutti emozionati, chi l’avrebbe mai detto, il tesoro dell’arcobaleno è
il mio migliore amico!
12. Finalmente oggi è il mio compleanno! 7 anni! E finalmente posso esprimere un altro
desiderio: «Vorrei che io e Indi fossimo sempre amici!».
Finché giocavamo ho visto Sonia, mia mamma, mio papà, la mamma e il papà di Indi
che parlavano. Dopo un po’ Sonia ci ha chiamato: «Scusate bambini, volevamo dirvi
una cosa molto importante. La mamma di Indi non sta molto bene, vedete tutti quei
puntini verdi? Ecco, adesso lei deve curarsi per far andare via tutti quei puntini, e così
Indi, per un po’ di tempo, la tua mamma non potrà seguirti e curarti come sempre e
neanche il papà perché deve lavorare tutto il giorno. Così la tua mamma e il tuo papà,
che ti vogliono tanto bene, hanno chiesto ai genitori di Azi se possono occuparsi di te
e cioè prenderti in affidamento, finché la mamma non guarisce». E cosi Indi è venuto a
vivere con noi!
Adesso in camera mia ci sono due letti: quello mio e quello di Indi!
13. L’autunno è già arrivato e domani è il primo giorno di scuola. Io e Indi siamo in classe insieme! Quando siamo
arrivati a scuola, davanti al cancello la mamma mi ha salutato con un grosso bacio. Indi sembrava un po’ triste.
Allora la mia mamma si è avvicinata e lo ha abbracciato: «Anche se non sono la tua mamma, ti voglio tanto
bene lo stesso!».
C’è tanta di quella neve quest’inverno che una bella giornata in montagna non ce la leva nessuno! Adesso sto
giocando a palle di neve con la mamma, ma Indi non ha tanta voglia di giocare! Allora la mia mamma è andata
da lui e lo ha abbracciato: «Anche se non sono la tua mamma, ti voglio tanto bene lo stesso!».
La primavera ha portato un bel sole, l’ideale per fare un bel giro in bici e ho fatto anche un capitombolo! La
mamma mi ha fatto tante di quelle coccole. Indi era in piedi con la sua bicicletta rossa affianco, il viso serio,
serio. La mia mamma si è girata verso di lui: «Non è niente, solo un graffio. Vieni qui Indi che ti faccio un po’ di
coccole anche a te, lo sai che anche se non sono la tua mamma, ti voglio tanto bene lo stesso!».
Finalmente è arrivata l’estate e la mamma mi sta insegnando a nuotare. «Dai Indi, vieni anche tu!», «No, non
importa, vi guardo da qui …». La mamma è andata verso Indi e gli ha dato un bacio sulla fronte: «Lo sai Indi
che anche se non sono la tua mamma, ti voglio tanto bene lo stesso!».
14. Foglie colorate che cadono, autunno che arriva, la scuola che ricomincia! Io e Indi siamo in banco insieme. Sta per
entrare la nuova maestra. «Indi, ma dove vai? Che cosa fai?». Boh! Indi si è alzato ed è andato incontro alla nuova
maestra. No, adesso si ferma, torna indietro, mah! «Indi, ma che ti è preso?», «Niente, niente, … pensavo fosse la mia
mamma, le assomiglia così tanto!», «Mi dispiace Indi, vedrai che la riabbraccerai presto».
Con il freddoloso inverno è caduta la neve e ne abbiamo approfittato per passare una giornata in montagna.
«Cosa c’è Indi, non ti va più di giocare?»
«No, no, … aspetta un attimo! … Niente, niente … mi sono sbagliato, pensavo di aver visto la mamma là infondo, ma
non è lei»
«Non essere triste, vedrai che la riabbraccerai presto».
La primavera è già arrivata e oggi siamo stati ai giardini in bici. Ad un certo punto Indi si è fermato, «Perché ti sei
fermato?», «No, niente … mi sembrava di aver sentito una voce che conosco!». «Cosa c’è?», «Niente, mi sembrava di
aver sentito la voce della mia mamma ma mi sono sbagliato», «Dai Indi, vedrai che la riabbraccerai presto».
Io e Indi stiamo leggendo un fumetto sotto l’ombrellone. Poi, all’improvviso, Indi si alza di scatto. «Vai in acqua?», «No,
no … torno subito! … Pensavo di avere visto mia mamma, quella signora le assomigliava tanto, ma non è lei!», «Mi
dispiace Indi, vedrai che la riabbraccerai presto».
15. Oggi ha telefonato Sonia e ha chiesto a tutta la nostra famiglia di presentarsi nel suo ufficio domani. Indi è
troppo contento e non vede l’ora di riabbracciare la mamma. Quando arriviamo all’ufficio affidi siamo tutti
emozionati, Indi più di tutti!
Aspettiamo solo un po’ e qualcuno bussa alla porta. Sono il papà e la mamma di Indi. Lui corre incontro
alla mamma e la abbraccia forte, forte. «Come stai bambino mio, mi sei mancato tanto, ti voglio tanto,
tanto bene!». Ma Indi non riesce a parlare, è troppo felice. Dopo un po’ però Indi si accorge di qualcosa:
«Mamma, ti sono rimasti pochissimi puntini verdi!». «Si, Indi, sono quasi guarita, i prometto che presto
torneremo insieme per sempre».
E cosi è arrivato di nuovo il mio compleanno, 9 anni! Questo è il mio desiderio segreto: «Spero che Indi
possa tornare presto con la sua mamma e che siano sempre felici». Ma proprio in quell’istante suona il
campanello. Sorpresa! È Sonia che ha accompagnato il papà e la mamma di Indi. «Mamma, mamma –
dice Indi correndole incontro – ma allora sei guarita? Adesso possiamo tornare insieme, vero?», «Si,
tesoro! Adesso sto bene, vedi che non ho più nessun puntino verde?».
16. Questa sera, per la prima volta, sono da solo nella mia cameretta. Il letto di Indi è vuoto e anche se sono
tanto felice per lui, sono anche un po’ triste perché adesso chissà quando ci rivedremo. Mentre penso
queste cose entra la mamma e si siede sul mio letto: «Non devi essere triste Azi, perché chi trova un
amico, trova un tesoro e tu hai trovato Indi!».
Oggi è il primo giorno di scuola. Sono un po’ triste. Sicuramente Indi avrà cambiato scuola. La mamma mi
saluta proprio sul cancello: «Ricordati Azi che ci trova un amico, trova un tesoro e tu hai trovato Indi!».
E proprio in quel momento chi arriva da dietro l’angolo? Si, è proprio il mio amico Indi. Anche lui mi vede e
ci corriamo incontro felici.
È arrivato l’inverno freddo. Quest’anno però non è come le altre volte. Si, è divertente con mamma e papà
però con Indi era più bello. «Ricordati Azi, trova un tesoro e tu hai trovato Indi. Guarda laggiù, lo
riconosci?». Incredibile, era Indi con il suo papà e la sua mamma! E via di palle di neve a tutto spiano!
I Oggi siamo ai giardini in bicicletta. Indi non c’è. «Ricordati Azi, non devi essere triste, perché chi trova un
amico, trova un tesoro e tu hai trovato Indi». All’improvviso il campanello di una bicicletta suona. Mi giro …
è Indi!
17. Oggi sono andato con mamma e papà da Sonia all’ufficio affidi. C’è anche Indi. Sul
tavolo io e Indi ci siamo accorti che c’era una super mega torta gigante al cioccolato.
«Ma per chi è?» abbiamo chiesto in coro. Ma certo che era per noi e che abbuffata … e
che buona! Adesso ho proprio capito:
Chi trova un amico, trova un tesoro e io e Indi ci siamo trovati e non ci
perderemo mai!