Ipertesto realizzato dagli alunni della classe 2.0 di Trivento sulla civiltà egizia, seguendo le indicazioni di un webquest appositamente realizzato dai docenti.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Innovative forme di apprendimento in bibliotecapatrizia lùperi
Relazione presentata al 3.Convegno internazionale "La biblioteca apprende", Innsbruck 2007; con il titolo: "Crediti formativi e tirocini nelle biblioteche dell'Università di Pisa ovvero innovative forme di apprendimento in biblioteca"
Ipertesto realizzato dagli alunni della classe 2.0 di Trivento sulla civiltà egizia, seguendo le indicazioni di un webquest appositamente realizzato dai docenti.
Biblioteche pubbliche tra mode passeggere e prospettive che si consolidanoAnna Galluzzi
L'intervento si sofferma sui cambiamenti che hanno caratterizzato e stanno caratterizzando le strategie di sviluppo delle biblioteche, in particolare delle biblioteche pubbliche, dal punto di vista dell’organizzazione degli spazi e dei servizi, a seguito dei rilevanti cambiamenti di contesto intervenuti negli ultimi anni, tra cui la crisi economica globale da un lato e la rivoluzione tecnologica dall’altro. Nello specifico, sono discussi temi quali: il rapporto tra grandi e piccole biblioteche e, dunque, tra centralizzazione e convergenza dei servizi e decentramento e personalizzazione; la dialettica tra ricerca della massima flessibilità nell’organizzazione degli spazi e necessità di funzionalizzazione degli stessi; la tendenza verso l’ampliamento delle funzioni e la convergenza dei servizi pubblici territoriali negli spazi delle biblioteche; infine, la spinta verso il coinvolgimento degli utenti nella costruzione dei servizi e dei suoi percorsi di sviluppo. L'intervento si conclude con una riflessione su quanto dei cambiamenti in atto nelle biblioteche passi nella percezione pubblica, e a titolo esemplificativo proporrà una riflessione sul recente Rapporto indipendente sulle biblioteche inglesi.
Innovative forme di apprendimento in bibliotecapatrizia lùperi
Relazione presentata al 3.Convegno internazionale "La biblioteca apprende", Innsbruck 2007; con il titolo: "Crediti formativi e tirocini nelle biblioteche dell'Università di Pisa ovvero innovative forme di apprendimento in biblioteca"
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Biblioteche e Wikipedia: Wikipedia come ambiente di lavoro collaborativo per ...Pierfranco Minsenti
La biblioteca connessa: come cambiano le strategie di servizio al tempo dei social network
Milano, Palazzo delle Stelline, 14 marzo 2014
http://www.convegnostelline.it/
La biblioteca diffusa per promuovere la lettura a scuola: una sfida per il Li...Luisa Marquardt
La Prof.ssa Emanuela Sangalli, docente e referente della biblioteca scolastica presso il Liceo Classico Vivona di Roma, illustra le motivazioni che hanno condotto alla scelta di ideare nuovi luoghi di lettura per integrare didattica e lettura in tutte le sue forme al Liceo Vivona e, conseguentemente, di ampliare gli spazi della biblioteca scolastica attraverso la creazione di spazi lettura nei vari piani dell'edificio scolastico.
L'attuazione di un progetto modulare avviato nel 2014 ha riguardato la formazione di un gruppo di lavoro misto, la catalogazione e la valorizzazione del patrimonio bibliotecario, la trasformazione di alcuni locali, con interventi nei corridoi e nell'aula magna.Il presupposto teorico si basa sulla centralità dell'utente e dei suoi bisogni di informazione, lettura e socializzazione: il sistema complesso della biblioteca, attraverso le sue articolazioni fondamentali - personale, spazi e collezioni -, l'insieme dei servizi e delle attività educative e culturali, deve rispondere puntualmente anche attraverso una efficace promozione della lettura.
La rilevazione dei comportamenti, delle esigenze, delle aspettative e delle proposte dell’utenza è stata oggetto di due tesi empiriche svolte presso il Liceo Vivona. I risultati hanno costituito la base per individuare in alcuni spazi poco utilizzati e anonimi nuovi punti di incontro con la lettura, ampliando le opportunità di accesso all'informazione che già la scuola offre, per esempio, attraverso il prestito elettronico (MLOL).
La creazione di spazi lettura, spesso presenti negli altri gradi dell'istruzione, andrebbe promossa anche nella scuola secondaria di secondo grado per stimolare interessi e curiosità e promuovere la lettura, in modo costante e articolato, soprattutto nell'età adolescenziale, periodo in cui si registra la disaffezione verso la lettura.
Biblioteca scolastica, didattica e lettura: strategie di valorizzazione. L’es...Luisa Marquardt
La Prof.ssa Daniela Benincasa, dirigente scolastico del Liceo Classico Statale "Francesco Vivona" di Roma, illustra l'esperienza del Liceo da lei diretto, evidenziando le strategie che un Dirigente Scolastico può mettere in campo per la costruzione/valorizzazione della Biblioteca Scolastica per la didattica ed il territorio.
L’esperienza del Liceo Classico Statale “F. Vivona” dalla creazione / motivazione del team di lavoro - con la formazione e valorizzazione delle diverse competenze professionali- all’individuazione della Biblioteca come fulcro del Piano di Miglioramento (PDM) della scuola e della definizione condivisa del curricolo verticale in Rete; dal coinvolgimento in Rete di Enti e Istituzioni del territorio - Bibliopoint - alla ridefinizione funzionale degli spazi e l’ottimizzazione delle risorse nell’ottica di servizio per la didattica, la promozione della lettura e il territorio.
L'apporto di archivi, biblioteche e musei nella cooperazione con Wikipedia (e viceversa), le difficoltà, i progetti possibili, il Gruppo linguaggi del MAB Toscana
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Introduzione all'Unconference sulle biblioteche universitarie organizzata da AIB nell'ambito di Bibliopride il 27 settembre 2013 e basata sull'analisi dell'indagine realizzata da AIB Commissione Nazionale Biblioteche Universitarie CNUR
La “biblioteca diffusa” della Scuola Media “Pascoli” di Torino, di D. MarantaLuisa Marquardt
La Prof.ssa Daniela Maranta, docente materie letterarie e referente della Biblioteca scolastica presso l'IC Rita Levi-Montalcini di Torino, illustra le caratteristiche e la ricaduta didattica e culturale della biblioteca diffusa della Scuola media «Giovanni Pascoli».
La scuola, a seguito della ristrutturazione che l’ha riconsegnata alla città a settembre 2019, si presenta agli occhi degli allievi e degli utenti come un elemento di discontinuità rispetto al passato: essa ambisce a diventare punto di riferimento culturale non soltanto per la comunità scolastica, ma per tutto il quartiere che la ospita.
In quest’ottica la biblioteca è stata pensata e strutturata, a partire dalla sua dislocazione su diversi piani, passando attraverso la specificità tematica attribuita a ciascuna area lettura.
L’accoglienza che ogni luogo offre sta già stimolando gli allievi e le allieve dell’Istituto alla scoperta di nuove occasioni di apprendimento, oltre a motivarli nella partecipazione alle diverse attività proposte, anche in collaborazione con la Rete di biblioteche scolastiche a cui la scuola aderisce.
Valutare le fonti e informare i professionisti: ruolo e strategie del bibliot...GIDIF-RBM
Anna Julia Heymann, Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Intervento al workshop GIDIF-RBM a Bibiostar 2016: "Disinformazione in rete fra scienza e divulgazione: il ruolo del bibliotecario biomedico". Una rassegna sulle fonti di informazione autorevole sulla medicina integrata.
Milano, Palazzo delle Stelline
18 marzo 2016
New librarianship: un futuro sociale per biblioteche e bibliotecari?Anna Galluzzi
L’intervento prende spunto dal recente volume di David Lankes, The atlas of new librarianship, per interrogarsi sul ruolo delle biblioteche e sui contenuti della professione in un contesto nel quale la biblioteca come spazio fisico viene messa in discussione in virtù dei processi di convergenza al digitale e gli effetti della crisi economica impongono alle biblioteche e ai bibliotecari la necessità di giustificare e dimostrare la loro utilità sociale.
La new librarianship di Lankes si basa sul presupposto che “la missione dei bibliotecari consiste nel migliorare la società facilitando la creazione della conoscenza nelle loro comunità di riferimento”. In sostanza, la tesi principale sostenuta da Lankes è che sia necessaria una rifondazione ontologica della biblioteconomia basata su un corretto posizionamento delle biblioteche e dei bibliotecari, il cui ruolo non è incentrato sull'oggetto libro, né su qualunque altro tipo di supporto o di tecnologia dovesse diventare vettore di contenuti (quelli che Lankes chiama artifacts), bensì sulla capacità dei bibliotecari di continuare a svolgere il ruolo di facilitatori del processo di creazione della conoscenza in un contesto di apprendimento partecipativo.
Per farlo, il bibliotecario deve prendere parte attiva alla conversazione attraverso cui avviene il processo dell'apprendimento ovvero creare le condizioni per facilitare e/o potenziare tale conversazione, separando di fatto il proprio destino da quello delle biblioteche.
L’aspetto più critico di questa visione consiste nel trasformare tale punto di vista in convinzione comune all'interno della professione e in percezione diffusa nella società, ribaltando secoli di associazione mentale e pratica tra biblioteche, bibliotecari e libri (o altri supporti del sapere), come anche le più recenti ricerche e indagini sulla percezione degli utenti continuano a mettere in evidenza.
La discontinuità insita nell'idea di bibliotecari che restano tali pur non essendo agganciati ad alcuna struttura bibliotecaria e di utenti che partecipano alle funzioni bibliotecarie come creatori e vettori di conoscenza resta impegnativa in termini di formazione, di politiche pubbliche, di progettazione dei servizi, di attitudine del personale e di organizzazione delle attività. È inoltre del tutto incerta e per niente scontata la possibilità che le nostre comunità (e le altre professionalità che operano nel settore della conoscenza) possano vederci, in tempi brevi, come partner all’interno di un raggio di azione più ampio di quello a cui sono abituati e che scelgano di aprirsi alla conversazione con noi.
Biblioteche e Wikipedia: Wikipedia come ambiente di lavoro collaborativo per ...Pierfranco Minsenti
La biblioteca connessa: come cambiano le strategie di servizio al tempo dei social network
Milano, Palazzo delle Stelline, 14 marzo 2014
http://www.convegnostelline.it/
La biblioteca diffusa per promuovere la lettura a scuola: una sfida per il Li...Luisa Marquardt
La Prof.ssa Emanuela Sangalli, docente e referente della biblioteca scolastica presso il Liceo Classico Vivona di Roma, illustra le motivazioni che hanno condotto alla scelta di ideare nuovi luoghi di lettura per integrare didattica e lettura in tutte le sue forme al Liceo Vivona e, conseguentemente, di ampliare gli spazi della biblioteca scolastica attraverso la creazione di spazi lettura nei vari piani dell'edificio scolastico.
L'attuazione di un progetto modulare avviato nel 2014 ha riguardato la formazione di un gruppo di lavoro misto, la catalogazione e la valorizzazione del patrimonio bibliotecario, la trasformazione di alcuni locali, con interventi nei corridoi e nell'aula magna.Il presupposto teorico si basa sulla centralità dell'utente e dei suoi bisogni di informazione, lettura e socializzazione: il sistema complesso della biblioteca, attraverso le sue articolazioni fondamentali - personale, spazi e collezioni -, l'insieme dei servizi e delle attività educative e culturali, deve rispondere puntualmente anche attraverso una efficace promozione della lettura.
La rilevazione dei comportamenti, delle esigenze, delle aspettative e delle proposte dell’utenza è stata oggetto di due tesi empiriche svolte presso il Liceo Vivona. I risultati hanno costituito la base per individuare in alcuni spazi poco utilizzati e anonimi nuovi punti di incontro con la lettura, ampliando le opportunità di accesso all'informazione che già la scuola offre, per esempio, attraverso il prestito elettronico (MLOL).
La creazione di spazi lettura, spesso presenti negli altri gradi dell'istruzione, andrebbe promossa anche nella scuola secondaria di secondo grado per stimolare interessi e curiosità e promuovere la lettura, in modo costante e articolato, soprattutto nell'età adolescenziale, periodo in cui si registra la disaffezione verso la lettura.
Biblioteca scolastica, didattica e lettura: strategie di valorizzazione. L’es...Luisa Marquardt
La Prof.ssa Daniela Benincasa, dirigente scolastico del Liceo Classico Statale "Francesco Vivona" di Roma, illustra l'esperienza del Liceo da lei diretto, evidenziando le strategie che un Dirigente Scolastico può mettere in campo per la costruzione/valorizzazione della Biblioteca Scolastica per la didattica ed il territorio.
L’esperienza del Liceo Classico Statale “F. Vivona” dalla creazione / motivazione del team di lavoro - con la formazione e valorizzazione delle diverse competenze professionali- all’individuazione della Biblioteca come fulcro del Piano di Miglioramento (PDM) della scuola e della definizione condivisa del curricolo verticale in Rete; dal coinvolgimento in Rete di Enti e Istituzioni del territorio - Bibliopoint - alla ridefinizione funzionale degli spazi e l’ottimizzazione delle risorse nell’ottica di servizio per la didattica, la promozione della lettura e il territorio.
L'apporto di archivi, biblioteche e musei nella cooperazione con Wikipedia (e viceversa), le difficoltà, i progetti possibili, il Gruppo linguaggi del MAB Toscana
Relazione presentata il 21 aprile 2015 a un pubblico di non bibliotecari*, per illustrare il ruolo delle biblioteche nell'ambito della sostenibilità e dello 'smart living' _ An overview about libraries, librarians, knowledge, communities, sustainibility, smart living
Introduzione all'Unconference sulle biblioteche universitarie organizzata da AIB nell'ambito di Bibliopride il 27 settembre 2013 e basata sull'analisi dell'indagine realizzata da AIB Commissione Nazionale Biblioteche Universitarie CNUR
La “biblioteca diffusa” della Scuola Media “Pascoli” di Torino, di D. MarantaLuisa Marquardt
La Prof.ssa Daniela Maranta, docente materie letterarie e referente della Biblioteca scolastica presso l'IC Rita Levi-Montalcini di Torino, illustra le caratteristiche e la ricaduta didattica e culturale della biblioteca diffusa della Scuola media «Giovanni Pascoli».
La scuola, a seguito della ristrutturazione che l’ha riconsegnata alla città a settembre 2019, si presenta agli occhi degli allievi e degli utenti come un elemento di discontinuità rispetto al passato: essa ambisce a diventare punto di riferimento culturale non soltanto per la comunità scolastica, ma per tutto il quartiere che la ospita.
In quest’ottica la biblioteca è stata pensata e strutturata, a partire dalla sua dislocazione su diversi piani, passando attraverso la specificità tematica attribuita a ciascuna area lettura.
L’accoglienza che ogni luogo offre sta già stimolando gli allievi e le allieve dell’Istituto alla scoperta di nuove occasioni di apprendimento, oltre a motivarli nella partecipazione alle diverse attività proposte, anche in collaborazione con la Rete di biblioteche scolastiche a cui la scuola aderisce.
Valutare le fonti e informare i professionisti: ruolo e strategie del bibliot...GIDIF-RBM
Anna Julia Heymann, Biblioteca Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Umbria e delle Marche
Intervento al workshop GIDIF-RBM a Bibiostar 2016: "Disinformazione in rete fra scienza e divulgazione: il ruolo del bibliotecario biomedico". Una rassegna sulle fonti di informazione autorevole sulla medicina integrata.
Milano, Palazzo delle Stelline
18 marzo 2016
Lezione6 la ricerca bibliografica 2010-2011 [modalità compatibilità]
Academic library: a proposal
1. La biblioteca accademica che cambia: problematiche ed
opportunità per un ruolo rinnovato
27 settembre 2013
Firenze, Università degli Studi di Firenze
Unità nella diversità: gli SBA e i rapporti tra
biblioteche di area umanistica e di area
scientifica
Andrea Capaccioni
Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne
Università degli Studi di Perugia
2. due premesse
1/ le biblioteche universitarie e la loro organizzazione
2/ “In primo luogo la biblioteca universitaria dovrà
impostare la sua trasformazione sulla piena adesione
alla missione dell'ateneo nel quale opera e dimostrare
di saper collegare i propri obiettivi con quelli
dell'istituzione accademica”
A. Capaccioni, Le biblioteche dell'università. Storia, modelli,
tendenze, Milano, Apogeo, 2012
► Megan Oakleaf, Value of academic libraries: a comprehensive
research review and report, Chicago, Association of College and
Research Libraries, 2010
3. Le finalità di una biblioteca universitaria sono le stesse
dell’ateneo di cui fa parte: l'apprendimento, la didattica e
la ricerca. In altri termini la mission dei servizi bibliotecari
costituisce una sola cosa con la mission dell’università
Mauro Guerrini, La qualità dell’architettura delle biblioteche
universitarie per la qualità del servizio e della didattica, 2007
integrazione delle BUR con altre strutture e servizi universitari
(didattica online, valutazione della ricerca, sistemi informativi,
portale di ateneo)
AIB, Commissione Nazionale Università e Ricerca, Rilanciare le
Biblioteche Universitarie e di Ricerca italiane, 2013
4. Le finalità di una biblioteca universitaria sono le stesse
dell’ateneo di cui fa parte: l'apprendimento, la didattica e
la ricerca. In altri termini la mission dei servizi bibliotecari
costituisce una sola cosa con la mission dell’università
Mauro Guerrini, La qualità dell’architettura delle biblioteche
universitarie per la qualità del servizio e della didattica, 2007
integrazione delle BUR con altre strutture e servizi universitari
(didattica online, valutazione della ricerca, sistemi informativi,
portale di ateneo)
AIB, Commissione Nazionale Università e Ricerca, Rilanciare le
Biblioteche Universitarie e di Ricerca italiane, 2013
5. unità nella diversità
SBA e i rapporti tra
biblioteche di area umanistica
e di area scientifica
riforma dell'Università/
riorganizzazione dei SBA
SBA ► infrastrutture basilari per la creazione,
disseminazione e conservazione della
ricerca scientifica e per la costruzione di servizi a
sostegno e valorizzazione dell’attività didattica
AIB Cnur 2013
6. SBA sono stati concepiti per razionalizzare e
rendere più efficiente i servizi bibliotecari degli
atenei
tale obiettivo sembra raggiunto solo in alcune
realtà universitarie
in molti casi gli SBA risultano caratterizzati
da una certa rigidità gestionale
7. gli organi accademici garantiscono la ripartizione dei
fondi e delle risorse (professionali, finanziarie,
strutturali, ecc.) sulla base di criteri
prevalentemente organizzativi:
numerosità di docenti e studenti,
attrezzature, ecc.
sono così premiate le aree che hanno conseguito i
migliori risultati nell'ambito della didattica e della
ricerca
un metodo che fino a poco tempo fa sembrava essere
un punto di forza presenta in realtà un limite
8. garantisce gli equilibri interni degli atenei,
ma è poco adatto a cogliere
la complessità
del mondo accademico contemporaneo
emerge l'esigenza di prendere in considerazione
nuovi criteri in grado di migliorare
la qualità dei servizi bibliotecari
uno in particolare ► tenere conto delle differenze
nell'approccio allo studio e alla ricerca tra le aree:
- scientifica
- umanistica e delle scienze sociali (HSS)
9. l'idea alla base di questo criterio è semplice* ►
le differenze tra le aree si manifestano attraverso
specifiche esigenze
- gli SBA devono recepire queste differenze
- elaborare di strategie organizzative
e strumenti adeguati e diversificati
* Jerome Kagan, Le tre culture. Scienze naturali, scienze sociali e discipline
umanistiche nel XXI secolo, Milano, Feltrinelli, 2013
10. due esempi
la monografia [contenuto]
gli spazi [contenitore]
1/la monografia
- nel mondo è il prodotto editoriale di riferimento per molte
discipline HSS
- da tempo è ritenuta marginale per le scienze naturali
11. 1/La monografia
- superare i pregiudizi (es. “le M. sono obsolete”)
- politiche di acquisto SBA collegate agli obiettivi
strategici dell'ateneo
- risorse per l'acquisto di prodotti editoriali rispondenti alle
reali esigenze delle aree disciplinari
12. due esempi: le monografie, gli spazi
2/gli spazi
biblioteche come luogo di studio: non è più sufficiente
gestire gli spazi di lettura e di studio solo con criteri di
spartizione
per garantire un servizio efficace si dovrà tenere conto
anche in questo caso delle differenze tra le aree
disciplinari
13. 2/gli spazi
- area HSS richiede prevalentemente spazi individuali
per la lettura e per lo studio e la presenza di
materiale anche cartaceo
- aree scientifiche sono invece più orientate verso il
lavoro di gruppo e la consultazione di banche dati
14. 2/gli spazi
- SBA una politica degli spazi che non sia solo
spartizione di locali
- soluzioni diversificate: sale lettura e di
consultazione, aule studio (piccoli gruppi), laboratori
(banche dati, collegamenti, computer), consulenza
dei bibliotecari presso i docenti/studenti, ecc.
15. una nuova visione strategica del servizio
e del ruolo degli SBA
passa
attraverso un'adeguata attenzione verso ►
- la complessità della missione degli atenei
- le differenze tra aree disciplinari
solo così contribuiranno a soddisfare le esigenze che
emergono dalla comunità accademica e dalla
comunicazione scientifica permettendo
alle biblioteche di riconquistare un ruolo centrale
all'interno degli atenei
16. La biblioteca accademica che cambia: problematiche ed
opportunità per un ruolo rinnovato
27 settembre 2013
Firenze, Università degli Studi di Firenze
Unità nella diversità: gli SBA e i rapporti tra
biblioteche di area umanistica e di area
scientifica
Andrea Capaccioni
Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne
Università degli Studi di Perugia