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Il modello bifocale dell'attività
clinica di Linda J. Carpenito
• Alcune situazioni cliniche non sono
  descrivibili attraverso DI.
• L'I collabora ad altri interventi previsti dal
  piano terapeutico. Inoltre, nei rapporti
  collaborativi, funzioni e attività a volte si
  sovrappongono.
• 1983: Modello bifocale: infermiere
  "operatore prescrittore" + collaboratore di
  altre professioni.
Assunzioni principali del modello
  bifocale dell’attività clinica

• Cliente
   –   Può essere una persona. un gruppo o una comunità
   –   Ha capacità di autoguarigione
   –   È in continuo rapporto con l'ambiente
   –   Prende decisioni, secondo le proprie priorità
   –   È un tutto urtico in cerca di equilibrio
   –   Ha valore e dignità propri
   –   È un esperrto della propria salute
• Salute
   –   È uno stato dinamico in continuo mutamento
   –   È definita dal cliente
   –   È l'espressione del livello ottimale di benessere
   –   Il cliente ne ha la responsabilità
• Ambiente
   – Rappresenta i fattori esterni, le situazioni e le persone che
     influenzano o sono influenzati dal cliente
   – Comprende l'ambiente fisico e quello ecologico.
   – Gli eventi della vita e le modalità del trattamento
• Assistenza Infermieristica
   – Il cliente vi accede quando ha bisogno di aiuto per migliorare,
     ripristinare o mantenere la salute o per una morte serena
     (Henderson, 1960)
   – Impegna il cliente ad assumersi la responsabilità delle
     decisioni e delle attività volte all’auto-guarigione
   – Riduce o elimina i fattori ambientali che possono
     compromettere o compromettono senz'altro lo svolgimento
     delle funzioni
Problemi Collaborativi
• Problemi collaborativi: "certe complicanze che gli
  infermieri controllano per individuarne la comparsa
  o una modificazione. Gli I gestiscono i problemi
  collaborativi con interventi a prescrizione medica o
  infermieristica volti a ridurre al minimo le
  complicanze di determinati eventi”
• Non tutte le complicanze sono PC (DI, DM).
• Diversamente dalle DM, i PC sono situazioni di cui
  l’infermiere è il responsabile principale, perché ne
  riconosce l’insorgenza e, in misura variabile ne
  gestisce le modificazioni.
• DI     PC    DM
• Nei PC la competenza per la prescrizione di
  interventi definitivi è sia medica, sia
  infermieristica.
Enunciazione dei PC
• Carpenito: Complicanza Potenziale (CP):
  titolo o voce complessiva. A volte eziologia
  specifica (in genere superflua).
• Holloway: CP se problema potenziale; PC se
  problema attuale (ATTENZIONE: scelta
  del CU-Università di Padova).
Distinguere DI da PC
• DI e PC richiedono entrambi la messa
  in atto del PdN in tutte le sue fasi,
  con approccio diverso.
Accertamento e diagnosi
• L'accertamento per i PC si incentra sulla
  determinazione dello stato del problema
  (stabilità/rischio di instabilità).
• L’infermiere identifica il PC se sono presenti
  situazioni che aumentano la vulnerabilità della
  persona alle complicanze (CP) o quando ne è già
  affetta (PC).
• I PC sono spesso associati a una patologia o ad un
  trattamento.
• L’importanza di DI vs PC è data dalla situazione del
  singolo cliente (talvolta maggiori difficoltà
  nell’individuare DI che non PC)
Obiettivi
• “Segnali indicatori per selezionare
  interventi infermieristici e criteri per la
  loro valutazione” (Bulechek e McCloskey,
  1985)
• Usare obtv dell'I (formulazione standard).
• Gli obtv e i criteri di esito sono sconsigliati
  perché non possono essere utilizzati per
  valutare l'efficacia/idoneità degli
  interventi infermieristici.
Interventi
• “Ogni trattamento di assistenza diretta che
  l’infermiere compie a beneficio del cliente”
  (Bulechek e McCloskey, 1989)
• I prescritti dall'I/I prescritti dai medico:
  entrambi richiedono valutazione del singolo
  infermiere, legalmente responsabile della
  loro corretta esecuzione.
• Nei PC l’infermiere non prescrive il
  trattamento primario (Il farmaco è sempre
  il trattamento primario?)
Monitoraggio vs prevenzione
• Il monitoraggio è un intervento? Prevede
  raccolta continua di dati selezionati per
  capire se lo stato dell'utente ha subito
  cambiamenti, ma in sé non migliora le
  condizioni di salute, quindi è un azione.
• Per NIC può diventare un intervento.
• La prevenzione non è l’individuazione del
  problema, ma prevede anche interventi.
Valutazione
• Comprende la raccolta di dati
  selezionati, il confronto con quelli
  normali e il giudizio se rientrano in un
  range accettabile.

• Conclusioni:
  – Il Modello bifocale individua il focus
    dell'assistenza infermieristica.

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6 carpenito

  • 1. Il modello bifocale dell'attività clinica di Linda J. Carpenito • Alcune situazioni cliniche non sono descrivibili attraverso DI. • L'I collabora ad altri interventi previsti dal piano terapeutico. Inoltre, nei rapporti collaborativi, funzioni e attività a volte si sovrappongono. • 1983: Modello bifocale: infermiere "operatore prescrittore" + collaboratore di altre professioni.
  • 2.
  • 3.
  • 4.
  • 5. Assunzioni principali del modello bifocale dell’attività clinica • Cliente – Può essere una persona. un gruppo o una comunità – Ha capacità di autoguarigione – È in continuo rapporto con l'ambiente – Prende decisioni, secondo le proprie priorità – È un tutto urtico in cerca di equilibrio – Ha valore e dignità propri – È un esperrto della propria salute • Salute – È uno stato dinamico in continuo mutamento – È definita dal cliente – È l'espressione del livello ottimale di benessere – Il cliente ne ha la responsabilità
  • 6. • Ambiente – Rappresenta i fattori esterni, le situazioni e le persone che influenzano o sono influenzati dal cliente – Comprende l'ambiente fisico e quello ecologico. – Gli eventi della vita e le modalità del trattamento • Assistenza Infermieristica – Il cliente vi accede quando ha bisogno di aiuto per migliorare, ripristinare o mantenere la salute o per una morte serena (Henderson, 1960) – Impegna il cliente ad assumersi la responsabilità delle decisioni e delle attività volte all’auto-guarigione – Riduce o elimina i fattori ambientali che possono compromettere o compromettono senz'altro lo svolgimento delle funzioni
  • 7. Problemi Collaborativi • Problemi collaborativi: "certe complicanze che gli infermieri controllano per individuarne la comparsa o una modificazione. Gli I gestiscono i problemi collaborativi con interventi a prescrizione medica o infermieristica volti a ridurre al minimo le complicanze di determinati eventi” • Non tutte le complicanze sono PC (DI, DM). • Diversamente dalle DM, i PC sono situazioni di cui l’infermiere è il responsabile principale, perché ne riconosce l’insorgenza e, in misura variabile ne gestisce le modificazioni.
  • 8. • DI PC DM • Nei PC la competenza per la prescrizione di interventi definitivi è sia medica, sia infermieristica. Enunciazione dei PC • Carpenito: Complicanza Potenziale (CP): titolo o voce complessiva. A volte eziologia specifica (in genere superflua). • Holloway: CP se problema potenziale; PC se problema attuale (ATTENZIONE: scelta del CU-Università di Padova).
  • 9. Distinguere DI da PC • DI e PC richiedono entrambi la messa in atto del PdN in tutte le sue fasi, con approccio diverso.
  • 10. Accertamento e diagnosi • L'accertamento per i PC si incentra sulla determinazione dello stato del problema (stabilità/rischio di instabilità). • L’infermiere identifica il PC se sono presenti situazioni che aumentano la vulnerabilità della persona alle complicanze (CP) o quando ne è già affetta (PC). • I PC sono spesso associati a una patologia o ad un trattamento. • L’importanza di DI vs PC è data dalla situazione del singolo cliente (talvolta maggiori difficoltà nell’individuare DI che non PC)
  • 11. Obiettivi • “Segnali indicatori per selezionare interventi infermieristici e criteri per la loro valutazione” (Bulechek e McCloskey, 1985) • Usare obtv dell'I (formulazione standard). • Gli obtv e i criteri di esito sono sconsigliati perché non possono essere utilizzati per valutare l'efficacia/idoneità degli interventi infermieristici.
  • 12. Interventi • “Ogni trattamento di assistenza diretta che l’infermiere compie a beneficio del cliente” (Bulechek e McCloskey, 1989) • I prescritti dall'I/I prescritti dai medico: entrambi richiedono valutazione del singolo infermiere, legalmente responsabile della loro corretta esecuzione. • Nei PC l’infermiere non prescrive il trattamento primario (Il farmaco è sempre il trattamento primario?)
  • 13. Monitoraggio vs prevenzione • Il monitoraggio è un intervento? Prevede raccolta continua di dati selezionati per capire se lo stato dell'utente ha subito cambiamenti, ma in sé non migliora le condizioni di salute, quindi è un azione. • Per NIC può diventare un intervento. • La prevenzione non è l’individuazione del problema, ma prevede anche interventi.
  • 14. Valutazione • Comprende la raccolta di dati selezionati, il confronto con quelli normali e il giudizio se rientrano in un range accettabile. • Conclusioni: – Il Modello bifocale individua il focus dell'assistenza infermieristica.